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olitici migliori (Pericle) non sanno trasmettere il loro sapere . Lo stesso era
per i poeti , che a partire da Omero erano considerati sapienti ed educatori : S
ocrate li biasima sia perch dicono assurdit , sia perch il loro non un sapere , ma
una forma di " follia ispirata " : era la divinit che parlava per bocca loro . I
meno peggio risultarono essere gli artigiani , che almeno sapevano fare diverse
cose di utilit pubblica : la loro una " tecn " , ossia una sapienza pratica . Per a
nche gli artigiani avevano i loro difetti : erano s competenti nel loro settore ,
ma peccavano di presunzione perch erano convinti che la loro conoscenza fosse un
iversale ed illimitata , anzich limitata . Inoltre essi agivano senza pensare e p
onderare . Socrate arriv alla conclusione che l'oracolo di Delfi aveva ragione :
lui stesso il pi sapiente , pur sapendo di non sapere . Il suo non va interpretat
o come atteggiamento di rinuncia alla ricerca della verit , ma come segno di mode
stia intellettuale : proprio il fatto di essere consapevoli della propria conosc
enza che spinge l'uomo a sforzarsi di raggiungere la conoscenza ; se si convinti
di sapere gi tutto non ci si sforzer di migliorare . Tra le varie accuse che veng
ono mosse a Socrate c' anche quella di corrompere i giovani nella piazza rendendo
li peggiori : lui ribatte a questa accusa dicendo che non avrebbe motivo di fare
ci . Infatti se corrompesse i giovani finirebbe per vivere in una citt di giovani
corrotti , il che si ritorcerebbe contro lui stesso . Va senz'altro ricordato i
l cosiddetto " intellettualismo etico " di Socrate : secondo lui nessuno pu compi
ere il male sapendo effettivamente di compierlo : nessuno potrebbe mai fare del
male volontariamente . Un rapinatore rapina non pensando di fare del male , ma d
i fare del bene : un errore intellettuale ritenere bene ci che male . E' un atteg
giamento tipicamente cristiano-cattolico che si possa scegliere tra bene e male
indistintamente . Dunque Socrate introducendo l'intellettualismo etico dimostra
di aver agito per il bene della sua citt . E' Socrate che ha scoperto il concetto
moderno di anima ( yuch ) : in precedenza significava " soffio vitale " , ci che
fa vivere le cose ; il termine yuch assunse poi il significato di " immagine ne
ll'Ade " , un'esistenza depotenziata . Per gli Orfici significava " demone " . A
partire da Socrate fino al giorno d'oggi l'anima diventata il nostro io : ci id
entifichiamo con l'anima . Secondo Socrate possiamo dividere i beni ed i mali in
tre categorie a) dell'anima b) del corpo c) dell'esterno . Il corpo lo strument
o nonch la prigione dell'anima . Il denaro , per esempio , un bene esterno . In a
lcuni frangenti sembra che Socrate (e anche Platone ) rifiuti i beni materiali e
del corpo , scegliendo quelli dell'anima ; in altre occasioni pare che possano
essere accettati entrambe . Socrate , per esempio , pare che non disprezzasse il
vino . Quest'ambiguit tra beni del corpo e beni dell'anima pu essere spiegata aff
ermando che i beni son tutti beni finch non entrano in conflitto con altri : la r
icerca del piacere fisico diventa un male quando la si antepone alla ricerca di
quello intellettuale . Questo non vale solo per i beni , ma anche per il rapport
o tra anima e corpo : il corpo per Socrate e Platone non va disprezzato , anzi v
a apprezzato perch serve all'anima . Per il Cristianesimo la ricchezza un male ,
per Socrate e Platone un bene finch non entra in conflitto con gli altri beni . I
nteressante il concetto socratico di ingiustizia : essa non danneggia chi la sub
isce , ma chi la commette . La giustizia infatti d un senso di piacere interiore
e chi ingiusto perde questo piacere , mentre chi subisce l'ingiustizia continua
a provarlo . Questo vale anche per Platone . Tra le cose che Socrate dice di non
sapere vi la conoscenza dell'aldil , di cosa c' dopo la morte ( Platone dir di ess
ere in grado di dimostrare l'esistenza di un aldil) . Per lui non che se si vive
una vita giusta si sar premiati : si gi appagati dal vivere giustamente , la felic
it che si prova perch si giusti gi una sorta di premio : Socrate dice che magari po
trebbe esserci una vita ultraterrena , ma lui non lo sa . Tra le varie accuse ri
volte c'era anche quella di ateismo e di empiet : Socrate infatti credeva nei dem
oni , che lui proclamava " figli delle divinit " . Lui dimostra che un'accusa sba
gliata dicendo che se crede nei demoni che sono figli delle divinit , ovvio che c
reda anche nelle divinit : perch ci sia il figlio (demone) , ci devono anche esser
e il padre e la madre (le altre divinit) . Ma che cosa era questo demone ? Abbiam
o due testimonianze divergenti : per Platone era una sorta di angelo custode - c
oscienza personale che interveniva ogni qual volta Socrate stesse per sbagliare
: si tratterebbe di una sorta di " aiuto privilegiato " che non tutti hanno : so
lo le persone per bene . E' un dono divino per i buoni . E' come se la divinit pa
rtecipasse alla vita umana . Per Senofonte invece il demone un'entit che lo sping
e ad agire in determinati modi : Senofonte intende ancorare fortemente Socrate a
lla credenza in un ordine divino e in un intervento divino nella vita umana . Pe
r Socrate l'importante non vivere , ma vivere bene : quando la nostra anima sana
, giusta , allora anche noi stiamo bene . Sempre Senofonte nei " Detti memorabi
li " riassume la prova dell'esistenza di Dio formulata da Socrate in questi term
ini : ci che non opera del caso postula una causa intelligente , con particolare
riguardo al corpo umano che ha una struttura organizzata non casuale . Per quest
a sua origine l'uomo ritenuto superiore a tutti gli altri animali ed oggetto del
l'interesse di Dio , come si deduce anche dalla possibilit di conoscere i suoi pr
ogetti sull'uomo ricorrendo all'arte della divinazione . Va notato che il Dio so
cratico ( inteso come intelligenza finalizzatrice ) una sorta di elevazione a en
tit assoluta della psych umana . Molti hanno notato che gli accusatori non volevan
o in realt condannarlo a morte , ma semplicemente zittirlo . Ma Socrate non pu acc
ettare di essere zittito : il suo destino andare in giro a colloquiare con la ge
nte . Vivere bene per Socrate significa svolgere quest'attivit e non rifiutare di
essere colpevole significava non far perdere significato alla sua vita . Dal mo
mento che era gi vecchio e gli restavano pochi anni di vita , tanto valeva farla
finita l , ma non rinunciare ai suoi ideali . Mentre la ricerca di Platone si spi
nger in un'altra dimensione , quella di Socrate rimane saldamente ancorata al mon
do terreno : la sua mIssione far capire ai cittadini ci che fanno . In Socrate vi
poi un rifiuto della politica (che peraltro troveremo anche in Platone ) : fa i
nfatti notare che lui stesso aveva avuto parecchi problemi con la politica : pri
ma contro di lui si erano scagliati gli oligarchici , ed ora i democratici (nell
'accusa ai danni di Socrate si possono scorgere istanze politiche : lui era un a
ristocratico e i democratici volevano punirlo ) . Pur avendo problemi con la pol
itica , Socrate non dice che vada abolita . Prima dell'esecuzione della pena cap
itale , a Socrate era stata presentata la possibilit di evadere dal carcere , ma
lui si era rifiutato : in lui infatti vi era il massimo rispetto per la legge ,
che non si deve infrangere in nessun caso . La legge pu essee criticata , ma non
infranta : di fronte ad una legge ingiusta non bisogna infrangerla , ma bisogna
battersi per farla cambiare . Socrate afferma che sarebbe stato suo dovere far c
ambiare la legge e che non essendoci riuscito giusto che lui muoia .