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(2 elettroni) al carbonio (4
elettroni) e via via a tutti gli
altri elementi, vi fu un progressivo
montaggio a livello cosmico, con
la formazione di soli, pianeti,
galassie, corpi celesti di ogni tipo
che oggi ancora si trovano in fasi
evolutive diverse, e che continuano
a volar via nello spazio a velocit
vertiginosa dopo l'esplo-sione
iniziate, il cosiddetto Big Bang.
L'energia che si trova oggi nel Sole,
e che ci scalda e ci illumina ogni
giorno, che fa crescere le piante con
le quali ci cibiamo (direttamente, o
indirettamente attraverso gli
animali), quest'energia risale sempre
all'esplosione iniziale di
dodiciquindici miliardi d'anni fa,
che come una gigantesca tempesta
elettromagnetica continua ancora ad
agire in tutto il cosmo e in ogni
atomo. Quando la Terra si form,
circa 4 miliardi e mezzo di anni fa,
l'atmosfera primitiva terrestre fu
sottoposta a un bombardamento di
energia solare (calore, radiazioni,
parti-celle) che attraverso una serie
di reazioni chimiche (ripeti-bili in
laboratorio) diedero origine a
quantit sterminate di molecole
organiche di varia complessit. Nel
brodo iniziale (d dimensioni
oceaniche) cominciarono a quel punto
y
>-.A...
\ 4
moltiplicazione e specializzazione
delle sue cellule. Egli attraversa
varie fasi, che qualcuno considera
anche come una specie di
ricapitolazione della vita sulla
terra. L'ovulo fecondato, infatti,
inizialmente non ha bisogno di
ossigeno (le prime forme di vita
nacquero appunto in una atmosfera
priva di ossigeno); poi affondando le
sue radici nella placenta, diventa un
organismo pluricellulare con uno
schema elementare di circolazione
sanguigna; poi attraversa la fase del
pesce (con l'abbozzo persino delle
branchie...) e infine quella del
mammifero. Quando nasce, l'uomo un
mammifero dal cervello
sproporzionatamente sviluppato. Ma
perch un numero cos alto di cellule
(dieci miliardi) si specializzano in
funzioni cerebrali? La risposta,
ancora una volta, da cercare nella
storia della vita. Come certi animali
hanno sviluppato nel corso
dell'evoluzione taluni organi o
caratteristiche idonee alla
sopravvivenza (il leone la forza,
l'antilope la velocit, il camaleonte
il mimetismo, l'uccello le ali),
analogamente nell'uomo, per
selezione, si sono rafforzate le
strutture cerebrali, che costia reagire (e quindi un certo
un
bambino: ogni bambino un essere
unico, diverso da tutti gli
altri. Non possibile, quindi,
definire regole uguali per tutti,
perch ognuno reagisce in modo
diverso. Il topo che porta il gene
AAL O quello che porta il gene EXA
non possono biologicamente essere
educati nello stesso modo perch sono
diversi; per compiere certi esercizi
hanno bisogno di un addestramento
differente. Che dire allora
dell'immensa diversit che esiste nel
comportamento umano? Occorre rendersi
conto che gli uomini (e i bambini)
non sono tutti uguali ma tutti
diversi, e che ogni educazione,
quindi, deve essere personalizzata.
Non si possono adottare le stesse
regole per tutti. In conclusione,
possiamo dire che le qualit mentali
di un indivduo dipendono da due
fattori: l'eredit e l'ambiente.
LE DUE INTELLIGENZE
INTELLIGENZA INNATA INTELLIGENZA
ACQUISITA L'intelligenza innata,
come ogni altro carattere genetico,
si trova iscritta nei cromosomi. Fin
quando non sar possibile modificare
il filamento di DNA (cio i
cromosomi) ognuno dovr tenersi la
macchina cerebrale che ha alla
nascita.
focomelico dell'intelligenza. /
iviliardai'i poveri Prima di chiudere
questo capitolo (necessariamente un
po' tecnico, ma spero abbastanza
chiaro) possiamo ancora chiederci
qual il vero e proprio meccanismo
biologico in base al quale, nelle
prime fasi della vita, certi
avvenimenti possono modificare
profondamente le strutture fisiche o
mentali. Per capire tale meccanismo
(fondamentale) vediamo brevemente
come avviene lo sviluppo umano, a
partire dall'ovulo fecondato.
Facciamo ancora un esempio semplice.
Supponiamo che un cuoco abbia a
disposizione una cucina ben
attrezzata con frigoriferi, fornelli,
forni, girarrosti ecc. Egli sar in
grado, grazie a un vasto ricettario,
di preparare arrosti, gelati, pizze,
e un'infinit di altre cose. Questa
cucina potrebbe essere paragonata
alla cellula fecondata iniziale, che
grazie alle sue ricette (codificate
nel DNA, cio i geni) in grado di
fabbricare qualsiasi piatto
(proteine) richiesto dall'ambiente.
In quella fase si dice che la cellula
totipotente cio pu, in
teoria, sviluppare tutte le sue
capacit.
Supponiamo ora che il nostro cuoco
cominci a aprire delle filiali, e che
disponibilit di cibo, ma vi un
rapporto sbagliato tra madre e
figlio. Nelle nostre indagini
condotte in varie classi sociali
abbiamo potuto osservare che questo
tipo di malnutrizione non risulta
automaticamente dal reddito
familiare, o dalle condizioni in cui
vive il bambino, e neanche
dall'istruzione dei genitori : vi
piuttosto, alla base, un'incapacit
della madre di interpretare le
esigenze del bambino. una
privazione di significati, dovuti a
un rapporto sbagliato. II professor
Chavez, a Citt del Messico, studia
questo rapporto sbagliato, che si
stabilisce tra madre e figlio gi nel
periodo dell'allattamento. II
meccanismo solitamente questo,
spiega Chavez, la madre non produce
abbastanza latte, il bambino piange,
la madre gli offre nuovamente il
seno, e cos di seguito. Ben
presto il neonato si accorge di non
poter ottenere di pi, e cos dorme,
riduce l'attivit, perde l'appetito e
tutto il suo sviluppo ne risente.
Ne seguir un rallentamento fisico,
che diventer poi mentale e in
seguito anche sociale. una spirale
tragica che tende a perpetuarsi
attraverso una serie di
concatenazioni ambientali : infatti,
dell'Universit di Harvard, me ne ha
raccontato la storia. Questi due
gemelli praticamente erano cresciuti
da soli, quasi senza cure materne :
la madre (separata dal marito) era
quasi sempre fuori casa, si occupava
pochissimo di loro. A volte s
assentava per due o tre giorni,
lasciando ai bambini solo il cibo per
nutrirsi. Quando intervenne la
magistratura, essi vennero ricoverati
nel nostro istituto. Al momento del
ricovero avevano due anni e mezzo, ma
non sapevano ancora camminare, si
spostavano a quattro zampe. Se
qualcuno
Due gemelli ritrovati a Boston
all'et di due anni e mezzo,
praticamente vissuti senza madre,
erano incapaci d a sca pi grave:
malgrado cin sforzi gli educatori
hano potuto rimediare solo in parte
alla enza materna iniziale (Da un
tilm del protessor Wolff ) si
avvicinava, strillavano e mordevano,
sembravano proprio degli animaletti.
bene precisare che questi bambini
non erano dei minorati; tuttavia,
quando li abbiamo esaminati il loro
elettroencefalogramma assomigliava a
quello di un beb di sei mesi.
cominciata cos l'opera di
rieducazione, affidata a personale
specializzato. Tutti i loro progressi
nonusere
nonusere - erch fa f
ed do
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erche fa f redrjo-* e
se se >. rriag oneL
nonusere
erche fa
reddo-*
e se nzamaglion -.ti prend, t
raffreddore
La concatenazione verbale degli
avvenimenti abitua il bambino ad
associare le idee, a estrapolarne le
conseguenze e quindi a immaginare il
futuro. compagnato da una spiegazione
: < Non uscire >, < Non uscire perch
fa freddo, <Non uscire perch fa
freddo e sei senza maglione >, oppure
<Non uscire perch fa freddo e senza
maglione ti prendi il raffreddore >.
Vede, io credo che sia importante
far capire al bambino, appena ne in
grado, la concatenazione degli
avvenimenti: ci vale per ogni
piccolo fatto della vita quotidiana.
Non bisogna, cio, abituare il
bambino ad accettare senza motivo una
cosa piuttosto che un'altra?
cos. Se il bambino capisce che ogni
cosa ha una causa comincer a
interrogarsi, a mettere in relazione
certi fatti tra loro, e ad associare
inevitabilmente, al momento
dell'ingresso nella scuola, tra
bambini di diversa estrazione
culturale e sociale. Nelle classi
povere, dice il professor J. Kagan
dell'Universit di Harvard, Stati
Uniti, i bambini appaiono di solito
meno motivati, pi passivi, meno
capaci di esprimersi col linguaggio.
Non la povert di per s a creare
questo handicap, ma la relazione tra
madre e figlio. Noi abbiamo
constatato che negli ambienti
culturalmente arretrati la gente
ritiene inutile educare un bambino
prima che cominci a parlare. E a un
anno si nota gi nel bambino questa
differenza di ambiente. Se gi nel
primo anno di vita possibile
rilevare questa diversit, evidente
che col passare del tempo le
differenze tendono a consolidarsi.
Nei sei anni che il bambino trascorre
con la famiglia (ed essenzialmente
con la madre) avviene un
adattamento psico-biologico che ha
il tempo di radicarsi prima ancora
dell'ingresso nella scuola. Ogni
bambino si presenter quindi alla
linea di partenza con un curriculum
personale molto diverso. Avr, in un
certo senso, un grande avvenire alle
spalle. 1 prossimi capitoli saranno
dedicati proprio a questo aspetto
l'educazione s imprima
biologicamente nelle cellule
cerebrali. Accade un po' come in una
vaccinazione, che a modo suo gi
una forma di memoria: una
vaccinazione lascia infatti
nell'organismo una traccia capace di
farlo reagire pi attivamente quando
si presentano gli stessi germi.
Analogamente (anche se con un
meccanismo diverso), ogni traccia
mnemonica s-no sensibilizza
cellule e circuiti che rispondono pi
attivamente quando uno stesso stimolo
si ripresenta. Gi si intravvede
chiaramente come questi meccanismi
cerebrali inducano a considerare
sotto una luce nuova il problema
della libert di scelta , di cui
parleremo alla fine del libro.
Emozioni e apprendimento Un punto
estremamente importante, torniamo a
ripeterlo, l'azione combinata che
hanno le due parti del cervello,
quella memorizzante e quella
primitiva : per poter memorizzare
infatti necessario che la parte
primitiva sia coinvolta (direttamente
o indirettamente) attraverso uno
stimolo spiaPartendo dalla zona degli istinti
un'emozione si dirama verso le
viscere e verso la corteccia, dove
crea delle situazioni biochimiche pi
nulla da capire.
naso, bocca e
occhi Egli sta * pensando.
l'intensit massima nell'arco di due
secondi, il neonato apre gli occhi,
guarda intorno e il suo battito tende
a diminuire: questi sono segni di
interesse. ancora troppo presto per
trarre qualsiasi conclusione da
queste prime ricerche; si sarebbe
per tentati di dire che quando la
sopravvivenza (nel senso lato che
le abbiamo dato nel capitolo
precedente) messa in causa, si
verifica un'accelerazione; quando
invece una cosa gradevole o non
presenta pericoli si verifica una
decelerazione cardiaca. forse la
stessa differenza che pu esistere
tra giocare a scacchi e pescare, tra
una attivit eccitante e una
rilassante. Cio se si cerca di
risolvere un problema mentalmente si
mettono in moto meccanismi di difesa,
che sono tanto pi intensi quanto pi
l'avvenimento richiede una
mobilitazione di energie. Anche uno
stesso fatto naturalmente pu essere
percepito in modo diverso, a
seconda dell'intensit della
lampadina rossa di pericolo che si
accende nel cervello : questa
intensit in pratica condizionata
dalle schede mentali che gi vi
si
adattarsi, di abituarsi, gi un
apprendimento, cio un'esperienza che
viene immagazzinata, incasellata .
Del resto, nei bambini che soffrono
di danni cerebrali, questa capacit
di adattarsi (cio di imparare)
risulta minore. Tutto ci concorda
con le osservazioni fatte dal
professor Kagan, dell'Universit di
Harvard. II bambino alla nascita
possiede una tendenza innata (cio
biologica) a prestar attenzione ad
avvenimenti che sono ricchi di
elevati contrasti. Per esempio, un
suono intermittente provoca
un'attenzione pi marcata di un suono
continuo; accostamenti di colori,
come il bianco e il nero, creano un
< salto > che cattura la sua
attenzione. Ritengo che proprio per
questo il bambino sia interessato,
sin dalle prime settimane, agli occhi
della mamma, che costituiscono per
lui un punto d'attrazione. In
questa chiave si pu meglio capire
anche l'importanza della intonazione
di voce, di cui parlava Papusek a
proposito del linguaggio ( molto pi
importanti delle parole, in questo
periodo, sono le intonazioni, le
modulazioni ). Il bambino, come
l'adulto, ha bisogno di novit ,
nel
senso pi esteso della parola: egli
frutto, sostanzialmente, di un
insieme di incontri favorevoli,
con la madre, l'insegnante,
l'ambiente culturale. L'incontro
favorevole (per lo sviluppo mentale)
quando si situa nell'ambito delle
capacit di chi riceve : le cose che
si collocano al di fuori di certe
lunghezze d'onda non sono
percepibili, cos come non sono
percepibili gli ultrasuoni, che pure
penetrano nell'orecchio umano. Questo
punto, lo abbiamo gi sottolineato,
molto importante, e i meccanismi
d'apprendimento che operano nel
bambino ci fanno meglio capire che il
discorso valido anche per gli
adulti. Un giusto incontro non
forse necessario per ogni forma
d'apprendimento, ad ogni et?
Certamente, mi risponde il
professor J. Kagan, dell'Universit
di Harvard. la chiave che
permette ogni sviluppo mentale:
presentare una moderata sfida
intellettuale,
che non sia troppo difficile o
lontana dagli interessi di chi deve
riceverla, altrimenti il messaggio
non riesce a passare, crea noia e
disinteresse. Ci vero in
particolare per i veicoli culturali
che si rivolgono a un gran pubblico,
come i giornali, la scuola, la
l'occasione di vedermi in
televisione. Ho sempre cercato, nelle
mie trasmissioni, di inserire
elementi di incontro col
pubblico, dal linguaggio chiaro alle
trovate , dagli esempi alle
battute , rifiutando quella finta
seriet tanto cara all'ufficialit
italiana in ogni campo. Io penso che
la seriet debba essere nei
contenuti, non nella forma. una
filosofia ancora poco capita da
coloro che hanno un ben misero
concetto del prestigio e della
seriet. Del resto questa necessit
di visualizzare il potere con simboli
espressivi, come fronte corrugata o
intonazioni retoriche, tanto pi
forte quanto pi si scende in societ
sottosviluppate mentalmente, e gli
etologi trovano oggi la sua chiara
origine in certi atteggiamenti
tipicamente animali, come ad esempio
l'orripilazione.) Un male inteso
concetto di prestigio (oltre
all'incapacit, alla negligenza, o
anche al calcolo) finisce cos per
nuocere spesso alla comunicazione,
divenuta oggi talmente essenziale
nella nostra societ. Per fortuna, un
numero crescente di persone comincia
a orientarsi verso l' incontro con
i destinatari, e non pi al sorvolo
ad alta quota. Certi addetti ai
libero,
ma seguendolo di continuo con una
specie di supervisione costante. un
sistema che richiede molto tempo e un
dispendio notevole di energie. Poche
madri possono permetterselo.
Naturalmente per una madre non pu
mettere a repentaglio i servizi di
cristalleria o il gatto in maiolica
regalato dalla zia. Che deve fare?
Credo che la soluzione migliore
consista nel far sparire tutto ci
che si pu rompere, senza per creare
il deserto intorno al piccolo ma
piuttosto facendo in modo che tutto
quanto si trova a sua portata di mano
possa essere da lui toccato. Si
tratta in pratica di riorganizzare la
disposizione degli oggetti tenendo
conto di questa sua esigenza, creando
un ambiente fatto su misura per lui,
nel quale egli non sia continuamente
bloccato o impedito ma possa
liberamente muoversi senza provocare
danni. In una delle case che ho
visitato in compagnia di White la
madre mi ha mostrato come aveva
organizzato il piano terra . cio
il livello accessibile alla sua
bambina: tutto poteva essere toccato
o aperto: oggetti, cassetti,
sportelli. Spesso il contenuto veniva
rovesciato sul pavimento: casseruole,
coperchi, tappi, arnesi che non
centralizzati in un ristorante
comune al centro del villaggio (dove
tutto gratuito, naturalmente). In
queste condizioni evidente che i
bambini debbono essere affidati a un
nido d'infanzia totale , che
diventa il loro vero luogo di
residenza. Infatti il bambino,
portato sin dalla nascita a questo
nido, non abiter mai pi con i
genitori : manger, dormir, studier
nel centro insieme agli altri
bambini, e andr solo in visita ogni
giorno dai genitori che abiteranno da
soli. Dal biberon al servizio
militare egli sar via via preso in
carico da centri comunitari di vario
tipo che faranno fronte a tutte le
sue esigenze. L'assistenza
indubbiamente di primissimo ordine :
i bambini sono riuniti in piccoli
gruppi di sei, e ogni gruppo dispone
di un'istitutrice specializzata e di
un'assistente. Essi vengono seguiti
quotidianamente in tutte le loro
attivit, e per ogni gradino
educativo vi sono insegnanti e
assistenti appositamente preparate.
Si cerca, tra l'altro, di educare i
bambini al senso ugualiNei kibbutzim, per evitare invidie
e sviluppare il senso ugualitario i
bambini (riuniti in gruppi omogenei
di sei) hanno gli stessi giochi. Vi
educazione-societ. Se si indaga un
po' a fondo nella storia di bambini
che lasciano la scuola e diventano
sfaccendati o delinquenti, mi ha
detto Sheldon White, ci si accorge
che il problema non comincia a
scuola, ma prima. Io non credo che
baster agire sulla scuola; dovremo
muoverci in direzione della famiglia,
per aiutarla a sviluppare meglio il
bambino. Non si pu realizzare alcun
tipo di riforma scolastica e
prescolastica che non tenga conto
della famiglia. Lei ritiene che
questo tipo di intervento possa avere
come effetto il cambiamento di certe
situazioni sociali anche a lunga
scadenza? Questo l'obiettivo.
Vede, se si cerca di migliorare le
condizioni sociali agendo sul
reddito, sulle case, sul lavoro, sul
tempo libero, sull'occupazione,
sull'assistenza, in definitiva ci si
accorge che nella nostra societ c'
gente che in pratica non ha mai avuto
una vera partenza nella vita. C'
gente nata in ambienti poveri, da
genitori che non erano in grado di
occuparsi di loro, o di fornire loro
un'educazione adeguata. Certi
bambini, all'et di due o tre anni,
hanno gi accumulato tali esperienze
negative da rimanere pessimisti per
il resto della vita. L'interesse a
disonore, giustizia-ingiustizia,
rispetto-disprezzo, bont-cattiveria,
egoismo-altruismo ecc.) sono soltanto
ombre cinesi, sono proiezioni di una
lanterna magica all'interno della
quale si trova il meccanismo della
conservazione propria e della specie.
Riscoprendo in una chiave nuova
(sociale, morale, economica,
politica, mentale) l'antichissima
regola della sopravvivenza, cos
possibile oggi ritrovare un solido
punto di riferimento che ci permette
di valutare meglio i cambiamenti, di
giudicare i valori e le morali, di
capire se essi sono in contrasto non
con le nostre schede mentali, ma con
la continuazione della vita. La
sopravvivenza, infatti (lo abbiamo
visto nel capitolo sulla
memorizzazione) il valore
fondamentale che ha sempre regolato
tutto il nostro comportamento,
individuale e sociale, al di l dei
cambiamenti, delle mode, delle
morali. Scavando un po' lo si ritrova
in ogni nostro gesto: esso ha
accompagnato tutta la nostra storia
della vita ed sempre stata la
pietra di paragone, nel corso della
evoluzione, per decidere ci che era
bene e ci che era male .
Basta guardare indietro, nella nostra
storia, per rendersene conto.
assicurare la sopravvivenza.
Cominciando, naturalmente ad agire
attraverso l'educazione, la famiglia,
la scuola, l'informazione. Credo, per
esempio, che valori come il rispetto
dei diritti
altrui, la lealt, la tolleranza, la
comprensione, la non acccttazione dei
soprusi, il coraggio civile,
l'abitudine a mettersi nei panni
degli altri, l'apertura mentale,
diventeranno valori sempre pi
necessari, per una societ che voglia
sopravvivere decentemente. Purtroppo,
sia nella scuola sia nell'ambito
familiare non si tiene
sufficientemente conto di questa
prospettiva. La scuola, in
particolare, istruisce ma non educa:
come si pu pretendere di avere
cittadini di serie A se non si fa
quasi nulla nel campo dell'educazione
civile, nella formazione del
carattere, nel rispetto del prossimo
e di se stessi? Non basta certo
leggere sui libri di storia l'esempio
di forza d'animo e di onest: occorre
trasferire nel comportamento
quotidiano certi principi educativi,
cominciando a viverli nella stessa
comunit scolastica in cui si opera,
ed esigendolo poi nella vita sociale
e soprattutto in quella pubblica. La
vera rivoluzione politica, per le
profondamente innovatrice. Ma a
questi due fattori se ne aggiunge un
terzo, altrettanto importante: le
trasformazioni dello sviluppo
industriale che chiederanno, anzi
esigeranno, comportamenti sociali
molto differenti da quelli odierni.
Queste tre forze spingono verso un
tipo di societ inevitabilmente
diversa, che dovr fare i conti con
l'affollamento crescente del pianeta,
con l'esaurirsi delle materie prime,
con la scarsit del cibo, con
l'aumento degli inquinamenti e con
gli immensi problemi del Terzo Mondo.
La prossima societ, quindi, potr
essere solo intelligente e
ugualitaria, oppure dovr essere
estremamente violenta. Gli uomini e i
gruppi sociali, in altre parole, non
hanno la libert di scegliere in
astratto i modelli di comportamento,
ma secernono quelli resi
possibili, o necessari, dalle
condizioni ambientali (e mentali) del
momento. Qualunque modello pu essere
un'utopia o una realt a seconda
delle circostanze. Se, per esempio,
proponete a una donna di
cinquant'anni di salire lungo una
grondaia dal secondo al terzo piano,
vi chieder se siete matti : ma se
questa signora (che io ho conosciuto)
si trova in mezzo all'incendio dei