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"Cantico del gallo silvestre"

Giacomo Leopardi
Il brano inizia con una breve introduzione umoristica in cui Leopardi spiega, attraverso la
finzione letteraria del ritrovamento di un manoscritto ebraico, l'esistenza di un gallo gigante,
che viveva con le zampe sulla terra e con la cresta arrivava a toccare il cielo. Questo gallo
possiede l'uso della ragione e la facolt di parlare la lingua degli uomini. Ogni mattina, al
sorgere del sole, il gallo propone un canto per far s che gli uomini si destino dal sonno: ci
comporta il passaggio dalla finzione dei sogni al peso della realt. Il sonno un momento
piacevole, portatore di letizia e speranza, ma al risveglio tutto ci svanisce, lasciando posto
agli affanni del giorno successivo. Se il sonno fosse perpetuo, e coincidesse con la vita,
l'intero universo sarebbe inutile. Leopardi passa poi ad interrogare il sole chiedendogli se
abbia mai visto un solo vivente felice, arrivando a chiedere al sole stesso se la sua
condizione fosse tale. Il sonno risulta essere un ristoro necessario perch concede riposo e
una tregua dai mali della vita, e, al tempo stesso, non corrisponde alla morte. Tutti gli esseri
viventi, non potendo raggiungere la felicit, hanno come unico scopo la morte. Appena
svegliati, la realt agli uomini sembra essere pi sopportabile, poich sperano e si illudono
che il giorno che li attende sia pi felice del precedente. Leopardi compara poi le diverse fasi
del giorno e della vita umana, paragonando la mattina alla giovinezza e la sera alla vecchiaia.
Afferma infatti che l'uomo, la mattina come nella giovinezza, pi felice rispetto alla sera o
alla vecchiaia: questo perch la giovinezza un periodo spensierato, in cui non si afflitti da
pensieri e dolori, come invece nella vecchiaia. Leopardi dice poi che solo l'universo sembra
essere esente dallo scorrere del tempo, poich, pur passando le stagioni, anche se con ogni
autunno e inverno sembra morire, ogni primavera rinasce sempre con la stessa forza.
Tuttavia in seguito afferma che prima o poi anche l'universo e la natura si spegneranno, non
lasciando traccia alcuna, come accaduto a regni ed imperi umani.
In questo cantico viene esposta la condizione di eterna infelicit umana, che rimanda ai
pensieri esposti nello Zibaldone: l'uomo, infatti, aspira ad un piacere infinito, ma dato che
nessuno dei piaceri umani soddisfa tale esigenza, nasce l'infelicit. Il sonno nasce come
rimedio: attraverso i sogni infatti, cela agli occhi umani la sua misera condizione con
immaginazioni e illusioni. In questo si spiega l'analogia presente in tutto il brano, che assimila
il sonno alla morte e la veglia alla vita: la giornata umana risulta, come la vita, un continuo
crescendo di dolori ed affanni, mentre il sonno offre la stessa pace e serenit, se pur
temporanea, che si avrebbe solo con la morte. Il sonno, attraverso i sogni, fornisce piaceri
immaginari, che costituiscono una compensazione, un'alternativa ad una realt infelice e che
fanno parte della "teoria della visione". L'autore, con tono ironico e distacco imperturbabile,
analizza la condizione umana, convinto che un'ulteriore apprensione verso tali temi lo
porterebbe ad un'infelicit maggiore di quella che comunque gli spetterebbe. L'atteggiamento
distaccato di Leopardi corrisponde all'atteggiamento del gallo che, impassibile, compie il suo
dovere. L'autore sceglie come animale simbolico per destare gli uomini dal sonno un gallo,
perch nelle campagne era questo animale a dare l'inizio alla giornata delle persone con il
suo canto. Inoltre, essendo estremamente comune, tutti avrebbero capito l'analogia tra il gallo
del brano e quelli reali.
Nel finale, lautore cita il silenzio nudo, la quiete altissima e lo spazio immenso, che
ricordano gli interminati spazi, i sovrumani silenzi e la profondissima quiete descritti

nellInfinito. Limmagine poetica della morte pu essere accomunata a quella dellinfinito


perch limmaginazione lunica via, alternativa alla morte, che porta luomo a raggiungere
limmensit tanto desiderata, sottraendolo alla crudelt della vita, se pur in modo vano dato
che, terminato il sogno, questo si trover ad essere nuovamente infelice. Sia la morte che
linfinito, infatti, liberano luomo da uninfelicit insita nella sua natura.

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