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per
Ingegneria Civile
Docente:
Giuliana Sias
riferimenti
Ricevimento: mercoled 12-14 presso diee
(pad. A) piano mansarda.
Indirizzo e-mail: giuliana.sias@diee.unica.it
Telefono: 070-6755878
Sito web: http://www.diee.unica.it/elettrotecnica/
informazioni
Totale ore: 50
Crediti corrispondenti: 5
Prerequisiti richiesti: Conoscenza degli argomenti di base dei corsi di
Analisi I e II, Fisica I e II; Geometria.
Testi consigliati:
C. K. Alexander, M. N. O. Sadiku, Circuiti Elettrici, McGraw-Hill
R. Perfetti, Circuiti Elettrici, Zanichelli
COSE' L'ELETTROTECNICA?
L'ELETTROMAGNETISMO E' ALLA BASE DI UNA
GRANDE QUANTITA' DI FENOMENI FISICI
LELETTROMAGNETISMO TECNICO
O
ELETTROTECNICA
V(A)-V(B)= vAB=v
v -v=vBA
vAB=- vBA
dQ
dt
Intensit di Corrente:
i = i( t )
i = -i
Differenza di Potenziale:
Lavoro che il campo elettrico compie
nel portare una carica unitaria da un
punto del circuito ad un altro
B
6
COMPONENTI
MULTIPOLO
BIPOLO
terminale
superficie limite
TRIPOLO
morsetto
COLLEGAMENTO
Due o pi componenti si dicono collegati se
hanno uno o pi morsetti in comune
P2
E dl V ( P2 ) V ( P1 ) V21
P1
dl
P1
P1
P2
E dl
P3
P1
P4
P1
P6
P5
E dl
[V(P2)-V(P1)]+[V(P3)-V(P2)]+[V(P4)-V(P3)]+
[V(P5)-V(P4)]+[V(P6)-V(P5)]+[V(P6)-V(P1)]=0
zero
H dl
L
S1
Zero
Leggi di Kirchhoff
LKV:
LKC:
VARIABILI DESCRITTIVE
I componenti di un circuito hanno tante
correnti e tanti potenziali quanti sono i
morsetti
3
2
i2
v2
1
{i1 , i2 , , in }
{v1 , v2 , , vn }
i3
i1
v1
In-1
n-1
In
Vn-1
0n
v1
i1
i1 i2
v1
0
2
v2
11
CIRCUITO ELETTRICO
E' un insieme di componenti elettrici connessi tra loro
mediante conduttori perfetti
nodo
CIRCUITO ELETTRICO
In questo schema circuitale possiamo individuare
diversi percorsi chiusi a cui applicare la LKV e
possiamo racchiudere i nodi e i componenti
allinterno di superfici chiuse a cui applicare la
legge LKC
13
Esercizio
In figura si hanno i seguenti
potenziali nei punti indicati:
Risoluzione
Vab
V (a ) V (b)
3 5
Vba
V (b) V (a )
5 3
Vbc
V (b) V (c)
5 ( 2)
Vad
V (a) V (d )
Vcd
V(c)-V (d )
0
2 3
2V
2V
vab=-vba
7V
V(d) V(a)
5V
Esercizio
vba
4A
6V
vba
a
+
b
4A
1A
ic
2V
vba 6 2 0
ic
5A
ic
1A
2V
Risoluzione
ic 1 4 0
vba
6V
4V
vba
CONVENZIONI
Configurazione da utilizzatore
i1 i2
1
2
v1
0
Configurazione da generatore
i1 i2
v1
v2
0
2
v2
16
Conservazione dellenergia
p
dL
dt
pgenerata
putilizzata
17
Esercizio
4A
+ 8V -
+
1 4V
-
Risoluzione:
Lelemento 1 assorbe potenza perch tensione e corrente sono discordi
p v i
4 4 16 W
p v i
(8 4)
32 W
Esercizio
Nel circuito in figura ricavare
le potenze assorbite dai bipoli
3 e 4, e verificare la
conservazione della potenza.
Risoluzione
2 4
p2
2v2
2W
v2 2
p2=2W
+
p4
1
v1
V
2
v2 1V
3
4V
2A
2v4
5W
Sommando
p1 p2 p3 p4 1 2 8 5 0!
Quindi
Ricaviamo v1 e v2
2v1 1W
8W
p1
v1
v4 4
p1=1W
2A
I bipoli 1, 2 e 4 assorbono
potenza; il bipolo 3 eroga
potenza
v1 v2 4 2.5V
lineare
Non lineare
20
1
v G v
R
R i i
v
per un conduttore di lunghezza l e sezione A: R
argento
1,63
10
rame
1,72
10
oro
2,44
10
alluminio
2,83
10
tungsteno
6,52
10
silicio
2 300
TOLL.ZA
m)
MULTIPLO
CIFRA
COLORE
MATERIALE
1 l
[ ]
A
l
A
prefisso
simbolo
significato
atto
10-18
femto
10-15
pico
10-12
100
nano
10-9
101
micro
10-6
102
milli
10-3
ARANCIO
103
centi
10-2
GIALLO
104
deci
10-1
VERDE
105
deca
da
101
106
etto
102
107
kilo
103
GRIGIO
108
mega
106
BIANCO
NERO
MARRON
ROSSO
BLU
VIOLA
giga
109
ORO
10-1
5%
tera
1012
ARGENTO
10-2
10%
exa
1015
NERO o null
20%
1018
peta
22
CAPACITORE ideale
i+
+
+ + + + ++
v
+ + ++
+
- - i
- -
A
[F ]
d
q
dq
dt
dq
dt
MATERIALE
neoprene
6,46
silicone
3,20
mica
5,40 - 9,0
carta
2,99
acqua distillata
78,20
aria
C v
dv
dt
dv
dt
INDUTTORE ideale
L i v
v
d
dt
di
dt
Weber
A
henry
24
GENERATORI ideali
Generatore ideale di tensione
v(t)
i(t)
e(t)
v(t) = e(t)
v(t)
i(t)
a(t)
i(t) = a(t)
Circuito Aperto
Corto Circuito
i(t)
i(t)
v(t) = 0
v(t)
i(t) = 0
v(t)
STRUMENTI DI MISURA
CORRENTE
I
TENSIONE
I
A
+
Ampere-metro
Volt-metro
inserzione
inserzione
Vi
i
Vi piccolissima
iv
ideale ri = 0
B
VAB
iv piccolissima ideale rv =
26
Esercizio
a
Risoluzione
b
+
24V
5
8V
vbd
c
-
vbc
2i
Sostituendo
vde
5i
i 2i 8 5i 24 0
Da cui si ricava
(24 8)
8
2A
2i 8 vbd
vbd
2i 8 12V
Esercizio
Nel circuito in figura ricavare la corrente i, la
potenza dissipata nel resistore e la potenza
erogata da ciascun generatore.
Risoluzione
12V
+ 3V
3 3i 6 12 0
b
3
6V
i c
i 5A
Ri 2
3*25 75W
PROPRIETA' ENERGETICHE
Potenza Assorbita da un Bipolo: p(t)=v(t)i(t)
la potenza che entra nella superficie limite del bipolo (conv. degli
utilizzatori). Unit di misura Watt [W]
Energia Elettrica assorbita in un intervallo dt: dW v(t)i(t)dt .
Unit di misura Watt * hour [Wh]
a) se dW
b) se dW
c) dW
dt
0
0
L i2
2
C v2
2
dt
29
GENERATORI PILOTATI
v1
v=b v1
i1
v= i1
: parametro di controllo
(dimensionalmente una resistenza)
v1
i= v1
: parametro di controllo
(dimensionalmente una conduttanza)
i1
esempio:
ag
R2
i1
R1
0,5 i1
i=a i1
30
MUTUA INDUTTANZA
I1
d1
N1
N2
d2
v1
I2
v2
i1 M i2
v1 L1
di1
di
M 2
dt
dt
di
di
M 1 L2 2
dt
dt
L1
L2 v2
L1
0; L 2
L1 L 2
MUTUA INDUTTANZA
La caduta di tensione provocata dalla corrente che scorre nellaltro
induttore discorde con quella provocato dalla propria corrente se le
due correnti non si trovano nella stessa posizione (una entrante e
laltra uscente) rispetto ai suddetti puntini
i1 M i2
v1 L1
di1
di
M 2
dt
dt
di
di
M 1 L2 2
dt
dt
v1
L2 v2
L1
v2
Esempi:
i1
v1
i1
i2
L1 L2
a) M > 0
v2 v1
i1
i2
L1 L2
b) M > 0
v2 v1
i1
i2
L1 L2
c) M < 0
v2
i2
L1 L2
d) M < 0
v2
32
TRASFORMATORE IDEALE
i1
i2
v1
v1
v2
n v2
1
i2
n
i1
Il trasformatore ideale:
p(t
v1i1 v2i2
v1i1
v1
( n i1
n
0
33
AMPLIFICATORE OPERAZIONALE
LAmplificatore Operazionale (Operational Amplifier - OP) un
elemento circuitale attivo progettato per eseguire operazioni
matematiche di addizione, sottrazione, divisione, moltiplicazione,
derivazione e integrazione di segnali.
SIMBOLO CIRCUITALE
7
BILANCIAMENTO
ING. INVERTENTE
ING. NON INVERT.
Vcc-
1
2
3
4
8
7
6
5
SCOLLEGATO
Vcc+
USCITA
BILANCIAMENTO
ING. INVERTENTE
ING. NON INVERT.
2 i2
3 i1
+Vcc
_
+
4
-Vcc
vd
1
BILANCIAMENTO
34
USCITA
MODELLO CIRCUITALE
v1
Ri
vd
v2
Ro
vo
Avd
vd
v2 v1
vo
A vd
A (v2 v1
Vcc
valori tipici
A
105 108
Ri
106 1013
Ro
10 100
Vcc
5 24 V tensione di
alimentazione
saturazione positiva
vd
saturazione negativa
-Vcc
35
AMPLIFICATORE OPERAZIONALE
IDEALE
Modello
i1 = 0
v1 i2 = 0
equazioni
A
Ri
vd
v2 = v1
vo
Ro 0
i1 0, i2 0
vd 0
v2 v1
Inseguitore di tensione
Un generatore di tensione collegato al morsetto non
invertente dell'operazionale, mentre il morsetto
invertente collegato direttamente all'uscita.
Determinare la tensione in uscita vo nellipotesi di
funzionamento nella regione lineare
vs
0, i
vd
vo
vs
Equazioni dellOP
ideale
v0
vs
vs
v0
Amplificatore invertente
s
i 1 R1
i-
vs
i1 i2
R2 i 2
in
i0
vo
RL
v1
LKC al nodo 1
i1
vR1
vs
v1
vR2
v0 v1
i1
i2
vs
R1
vo
R2
e infine: vo
R2
vs
R1
i2
vR1
R1
vR2
R1
vs
R1
v0
R1
Equazioni dei
componenti
vs
t
vo
R2 i2
i1
iio
i
vs n
R1
vo
RL
vs
i1 i2
LKC al nodo 1
i
vs
v0 vR2
vs
vR1
i1
i2
i1
0
vs
R1
i2
vo vs
R2
e infine: vo
R2
R1
vR1
R1
vR2
R2
vs
R1
Equazioni dei
componenti
v0 vs
R2
vs
vs
vo
Amplificatore sommatore
i3 R3
i R
1 Ro i
v3 2 2i R
v2 1 1
i
v1
in o vo
da cui, riordinando
vo
RL
Ro
v1
R1
vo
Ro
v2
R2
v1
R1
v2
R2
i i1 i2 i3
v3
R3
v3
R3
vo
Ro
(v1 v2 v3
R
Amplificatore differenziale
Determinare il valore della tensione vo
1 R2
R1
R1
v2
RL
vo
v1 R2
v
R2
v1 v
R1
da cui
vo v
R2
v2 v
R1
v2
R1
vo
R2
R1 R2
v
R1 R2
v1
R2
R1 R2
LCK al nodo 1
sostituendo:
vo
R2
v2
R1
R1 R2
R2
v1
R1 R2
R1 R2
R2
(v1 v2
R1
vo
vo
vs
amplificatore
invertente
vo
R2
R2
vs
R1
amplificatore
non invertente
vo
R2
R1
R2
R1
vs
vo
vs
RL
amplificatore
sommatore
vo
Ro
vo
v1
R1
v2
R2
v3
R3
RL
R1
vs
amplificatore
differenziale
vo
vo
RL
R2
(v1 v2
R1
R3
R2
v3
Ro
R1
v2
v1
R2
R1
vo
RL
v2
R1
v1 R2
vo
RL
42
vs
43
i
v
Resistore
E cost
Induttore
i
v
R i
R I
A cost
Condensatore
i
v
v
V
i
v
L
di
0
dt
0 (cto cto)
dv
0
dt
44
0 (circuito aperto)
i C
I
RESISTORI IN SERIE
A
V1
V2
R1 I1 I2 R2 I2
I1
I2
VAB
Vn
Vi
VAB
Ii
In
V1 V2
Vi
(R1
Rn I
Req
Ri
In-1 In
Ri
VAB
B A
I
Rn
Req
Vn R1I1
Req I
R2 I 2
Rn I n
45
PARTITORE DI TENSIONE
I
R1
Ri
R2
Vi
Vi
Ri I
Rn
(R1
Rn I
Rh
h
Vi
Ri
Req
Ri
Rh
V
h
I
V1
V
V2
R1
R2
V1 V
V2
R1
R1 R2
R2
R1 R2
46
PARALLELO DI RESISTORI
A
A I A
I1
R1
V1
I2
V2
R2
Ii
In
Vi
Ri
Vi
Rn
V1 V2
1
V
Rn
V
Req
Vn
Rn
V1
R1
In
1
R1
GiVi
Vi Vn V
Vn I I1
B
Geq
Vi
Ri
Ri I i I i
(G1
....... Gn V
Geq V
Gi
i
1
Req||
1
Ri
Req||
1
1
1
.........
R1
Rn
47
PARTITORE DI CORRENTE
I
V
Ii
I1
I2
I3
In
R1
R2
Ri
Rn
Gi
I
Geq
Req||
Ri
Ii
I
1
Ri
V
Ri
V Gi
I1 I 2
1
Req||
In
V Geq
I
I
R1
V
Req
I1 R2
I1
I2
I2
R2
R1 R2
R1
R1 R2
48
TRASFORMAZIONE STELLA-TRIANGOLO
A
A
RA
0
RC
RCA
RB
C
RA
RB
RC
RAB RCA
R0
RBC RAB
R0
RCA RBC
R0
R0
RAB
RAB
RBC
RCA
C
RAB
RBC
RA RB G0
RB RC G0
RCA
RC RA G0
RBC
RY
G0
R
3
1
RA
1
RB
49
Principio di Sovrapposizione
In una rete lineare, comunque complessa, contenente N generatori
lineari, le tensioni e le correnti in ciascun ramo possono essere
determinate sommando i contributi dovuti ai singoli generatori
presenti, agenti uno alla volta.
A I
1
RC
Teorema di Thvenin
Una rete lineare, comunque complessa, accessibile da 2 terminali,
pu essere sostituita con un circuito equivalente formato da un
generatore di tensione VTH in serie con una resistenza RTH, dove VTH
la tensione a vuoto ai terminali e RTH la resistenza equivalente
vista agli stessi morsetti quando i generatori indipendenti sono
passivati.
Rete lineare
Equivalente di Thvenin
a
V
b
a
B
i
p
o
l
o
RTH
VTH
I
B
i
p
o
l
o
V
b
VTH
RTH I
51
Teorema di Norton
Una rete lineare, comunque complessa, accessibile da 2 terminali,
pu essere sostituita con un circuito equivalente formato da un
generatore di corrente IN in parallelo con una conduttanza GN, dove
IN la corrente di corto circuito ai terminali e GN la conduttanza
equivalente vista agli stessi morsetti quando i generatori
indipendenti sono passivati.
equivalente di Norton
Rete lineare
V
b
a
B
i
p
o
l
o
IN
IN
GN
GN V
IN
B
i
p
o
l
o
V
RN
IN
ETH
B
RN
RTH
B
RTH
A I
I
IN
ETH
GN
ETH
RTH I
IN
GN V
53
RTH
VTH
V
B
RTH
A I
I
IN
GN
B
1
GN
IN
VTH
RTH
VTH
GN
IN
54
THEVENIN
ETH
RL
RL i
i
RL
b
p
RTH
pmax
2
ETH
RL
RTH
RL
RTH
RL
Dimostrazione:
(RTH
dp
E2
RL
2 RL (RTH
(RTH RL 4
2
TH
dRL
RL
RTH
RL 2 RL
RL
2
ETH
4 RTH
pmax
RTH
55
TEOREMA DI MILLMAN
A
R1
E1
R2
E2
Ri
R3
E3
Ei
Rn
E1G1
G1
En
B
A
Gi Ei
E i Gi
Gi
i
VAB
Gi
i
Gn
EnGn
57
I Principio di Kirchhoff
I2
I3
I4
I1
I5
I7
I6
I1+ I2+ I3+ I4+ I5+ I6+ I7=0
58
II Principio di Kirchhoff
V2
V3
V4
V1
V10
V9
V8
V5
V6
V7
59
Propriet Topologiche
Le propriet topologiche di un circuito sono
legate alla geometria e non dipendono dalla
natura dei componenti
Grafo orientato
Nozioni topologiche:
Ramo: segmento
Nodo: punto di unione di 2 o pi rami
Taglio: insieme di rami che vengono
intersecati da una linea chiusa 1 sola volta e in
corrispondenza di un solo terminale.
Leliminazione dei rami di un taglio rende il
circuito sconnesso.
Maglia: insieme di rami intersecati da una
linea chiusa in corrispondenza di entrambi i
terminali contemporaneamente.
61
Co-Albero:
Complemento dell
Albero nel Grafo
R-(n-1) rami
Albero:
1) Insieme connesso di rami
2) Comprende tutti i nodi
3) Non comprende percorsi chiusi
4) n-1 rami
62
Equazioni Topologiche
v2
v1
ig
R1 i 1
vg vL
i L R2 i 2 i C
C
L v
C
b
b
Taglio fondamentale:
1 ramo di albero+rami di co-albero
n-1 tagli fondamentali
b
b
Maglia fondamentale:
1 ramo di co-albero+rami di albero
R-(n-1) maglie fondamentali
63
Esempio
v2
v1
E
ig
R1 i 1
vg vL
i L R2 i 2 i C
C
L v
C
ig
i1
iL i1 i2
iC i2
v1 vL vg 0
v2 vC vL 0
b
b
4 nodi
5 lati
vg
v1
R1 i1
v2
R2 i2
vL
iC
diL
dt
dv
C C
dt
L
10 incognite
5 eq Componenti
3 eq LKC
2 eq LKT
64
R1
I5
R5
J1
I1
R4
E4
I4
R3
E2
R2
R=6; n=4
N=n-1=3 rami di albero
M=R-n+1=3 rami di coalbero
J2
I2
E1 E4
R6
I6
E2
J3
I3
E3
I1
J1
I2
J2
I3
J3
I4
J1
J3
I5
J1
J2
I6
J2
J3
R1 I1 R5 I 5
R2 I 2
R6 I 6
R4 I 4
R5 I 5
E3
E4
R3 I 3 R4 I 4
I1
I2
I5
I1
I2
I4
I6
0
0
I3
0
I3
J1
Le LKC ai tagli
fondamentali sono
delle identit
J2
( J1
( J1
J1
(J2
J2
R6 I 6
J2 )
J3 )
J3 )
0
0
J3
0
J3
65
E1 E4
E2
E3
R2 J 2
E4
R6 (J 2
J3
R3 J 3 R4 (J1 J 3
R4 (J1 J 3
R5 (J1 J 2
R6 (J 2
(R1
R5
R5 J1
R4 J1 R5 J 2
(R2
R5
R4 J1 R6 J 2
J3
(R3
R4 J 3
R6 J 2
R4
R6 J 3
R6 J 3
E1 E4
E2
E3
R11
R12
R1M
J1
E1
E1
EV 1
EI 1
RM 1
RM 2
RMM
JM
EM
EM
EVM
EIM
Rii : resistenza propria della maglia i-esima, data somma delle resistenze dei
rami che fanno parte della maglia.
Rij : mutua resistenza tra la maglia i-esima e la maglia j-esima, somma delle
resistenze dei rami comuni alle i e j.
Ei : componente i-esima del vettore termini noti, somma algebrica delle
tensioni ai capi dei generatori
66
E4
U1
VR3
U2
R4
A1
G4VR 4
G3VR 3
G3VR 3
A2
G2VR 2
G1VR1
VR 4
VR 5
V2
VR 3
VR 2
VR1
R1
V1 U 1
G4VR 4
V1
A2
V2
VR5
R5
U4
R2
R3
A1
V1
VR2
U3
G5VR 5
VR 5
G2VR 2
V2
U2
U3
R=7; n=5
N=n-1=4 rami di albero
M=R-n+1=3 rami di coalbero
VR1 U 4
U1 (U1 U 2 ) U 2
VR4
U1 U 2
U 2 (U 2 U 3 ) U 3
0
0
VR 5
V2
VR3
U2 U3
U 3 (U 3 U 4 ) U 4
VR1
VR2
U3 U4
67
G4U1 G4U 2
G4 (U1 U 2 ) G3 (U 2 U 3 ) G5U 2
G3 (U 2 U 3 ) A2 G2 (U 3 U 4 )
G2 (U 3 U 4 ) G1U 4
G11
0
0
A1
(G2 G3 )U 3 G2U 4
G2U 3 (G1 G2 )U 4
A2
G12
G1N
U1
A1
A1
AI 1
AV 1
GN1 GN 2
G NN
Un
AN
AN
AIN
AVN
Gii : conduttanza propria del nodo i-esimo , data somma delle conduttanze che
confluiscono al nodo.
Gij : conduttanza mutua tra i nodi i e j, somma delle conduttanze dei rami che
uniscono il comuni al i e j
Ai : componente i-esima del vettore termini noti, somma algebrica delle correnti
68
dei generatori che confluiscono al nodo i.
Teorema di Tellegen
Dato un grafo:
a
v4
E
R1
v1 v2
b
b
Risulta:
vk ik
v5
R2
L v3
Stesso grafo
4
5
Circuiti differenti
i5
i4
i3
L2
i1 L1
R
A
C
i2
Sk vk ik = 0
Caso particolare:
Se si considerano tensioni e correnti dello
stesso circuito otteniamo la
69
Conservazione delle Potenze
70
2
T
rad
rad
s
rad
rad
s
pulsazione
V<0
72
FASORI
Il fasore un vettore con il quale si rappresenta lampiezza e la fase
di una sinusoide.
La rappresentazione di una sinusoide per mezzo di dei fasori si basa
sullidentit di Eulero:
cosa
ja
jsena
) Re{V e j(
v (t) V sin( t
) Im{V e
1M
2M
ponendo
j t j
} Im{V e e }
j( t
V V V ej
v (t ) Re(V e j t )
v (t ) Im(V e j t )
} Re{V e j t e j }
73
FASORI
V ( j t) V e j
V e j(
Im
t=0
VM
Re
t = t1
t = t1
v (t ) V cos( t
1
Pu essere interpretata come la proiezione del vettore rotante Vejt sullasse reale
Per t=0 il vettore rotante coincide con il fasore V della sinusoide, perci il
vettore rotante pu essere considerato come un fasore rotante.
74
FASORI
Im
t=0
VM
t = t1
Re
t = t1
V sin( t
M
) cos( t
dove V 1 V e
) Re{V e j e
j(
} Re{V e
e j } Re{V e j }
1
FASORI
Una funzione sinusoidale pu essere espressa come un fasore ed il termine ejt si
considera implicito dominio delle frequenze
m
t = tn
76
FASORI
Diagramma fasoriale o vettoriale
U , A sono due fasori
Im
Convenzionalmente:
ANTICIPO
RITARDO
Re
ANGOLO POSITIVO
ANGOLO NEGATIVO
A(t ) 10 sin( t
U (t ) 10 sin( t
77
FASORI
|U |e j
|A |e
CASI PARTICOLARI:
a) y = = / 2 i fasori sono in quadratura
b) y =
i fasori sono in opposizione di fase
c) y = 0 i fasori sono in fase
A
se prendiamo U come riferimento A in
y
e
A
U
anticipo rispetto a U
ritardo rispetto ad A
78
FASORI
v(t) 2 sin( t) 2 Im{e j t}
6
4
v'
) 2 Re{ e j t e
2
0
-2
-4
-6
0
v'
/2
V
DOMINIO DELLA FREQUENZA
dv(t)
dt
j V
v(t) dt
V
j
79
Metodo Simbolico
EQUAZIONE DEI COMPONENTI
V
I
Z
V
Z I
V
Z
j V
sfasamento di v rispetto a v
1
z
RESISTORE
Diagramma fasoriale
v
v
R i
R I
dv
dt
V
I
I
1
j C
1
C
V
I
di
dt
V
j L
jX c
j C
in anticipo di /2 rispetto a
V
2
I in ritardo di /2 rispetto81a V
j L
Metodo Simbolico
z
TRIANGOLO DELLE
IMPEDENZE
V
I
1
Z
jX
jB
1
Z
Impedenza
generica
Re( Z ) resistenza
R
XL
Im( Z ) reattanza
ammettenza
V
I
j L I
jX L
j C V
INDUTTORE
v
1
R
CAPACITORE
i
XC
L reattanza induttiva
-
1
reattanza capacitiva
c
Re(Y ) conduttanza
Im(Y ) suscettanza
82
MUTUA INDUTTANZA
i1
i2
M
L1
v1
v1
L2
v2
v2
di1
di
M 12 2
dt
dt
di2
di
L2
M 21 1
dt
dt
L1
LA MUTUA A 4 TERMINALI HA LE
STESSE EQUAZIONI DI QUELLA A 3
TERMINALI
non dissipativo
Hp:
M 12
passivo
M
R1
R2
M 21
0
M ; L1 L2 M 2
COEFFICIENTE DI ACCOPPIAMENTO ( k
L1L2
1)
I regime sinusoidale:
V1
j L1I1
j M 12 I 2
V2
j L2 I 2
j M 21I1
83
MUTUA INDUTTANZA
Caso in cui k = 1 (accoppiamento stretto)
M
L1 L2
v1
L1
di1
dt
di
L1 L2 1
dt
v2
di2
dt
di2
L2
dt
v1
L1 L2
L1
v2
L2
L1
di1
di
L1 L2 2
dt
dt
di1
di
L1
L1 L2 2
dt
dt
v1
L1
v2
L2
I1
I2
1 V1
j L1 I 2
n v2
j L1I1
L1
V2
L2
j L1I1
Per L1 , L2
V1
I1
L1L2 I 2
j
L1L2 I 2
V1
n V2
si pu trascurare il termine
1 V1
j L1 I 2
nV2
1
I2
n
mentre
I1
TRASFORMATORE IDEALE
L2
L1
L2
L1
1
da cui:
n
I2
n:1
V1
V2
84
Metodo simbolico
PRINCIPI DI KIRCHHOFF
Dominio del Tempo
v(t )
i (t )
85
PARTITORI
PARTITORE DI TENSIONE:
z1
zi
z2
zn
y1
Vi
PARTITORE DI CORRENTE:
yn
y2
yn
E
Vi
zi I
E
i
zi
Vi
E
i
Ii
zi
zi
yi V
A
i
yi V
Ii
A
i
yi
yi
n=2
n=2
I
U1
z1
U
U2
z2
U1 U
U2
z1
z1 z2
z2
z1 z2
I2
I1
y1
y2
I1
I2
y1
y1
y2
y2
y1
y2
86
I
zeq
THEVENIN
Eeq
EQUIVALENTE
CIRCUITALE
EQUIVALENTE
CIRCUITALE
zeq I
Eeq
I
Aeq
NORTON
yeq
yeq V
Aeq
87
Es:
I4
I1
A
z6
E1
z4
z1 J A
I2
I5
z5
J B I3
E2
z11
z 21
z12
z 22
z1M
z2M
zM1
zM 2
z MM
I6
JC
M = l (n - 1)
z3
J1
J1
J2
Correnti cicliche
Nelle maglie
Ev1
Ei1
E
EM 1
EiM
88
Y1
A1
Y2
U2
Y3
U1
A2 LE U COSTITUISCONO UNA
BASE PER LE TENSIONI
Y4
U3
Y U
N=n-1
Y11
Y12
Y1N
U1
U
YN 1 YN 2
YNN
Ai1
Av1
AiN
AvN
A
UN
89
VALORE EFFICACE
Il valore efficace definibile per tutte le grandezze periodiche:
1
T
VALORE EFFICACE =
I eff
IM
2
Valori massimi
T
0
AM
y
UM
f 2 (t dt
y
e
90
2 I cos( t
v(t
2 V cos( t
e 2 I ej
ej
e 2 V e j ve j
t
t
I ej
V ej
V
posto
p(t v i
2V cos t 2 I cos( t
) 2VI cos ( t
cos t
ma : 2 cos ( t
cos t cos (1 cos 2 t sin sin 2 t
p(t
VI cos (1 cos 2 t
VI sin sin 2 t
Valore
medio
Valore
massimo
P VI cos
Potenza Attiva[ W]
Q VI sin
Potenza Reattiva [VAR ]
91
con
S
Q
jQ Potenza Complessa
2 2
V I cos
sin
si dimostra che :
V I
V I
V Iej
i- v
*
Re(V I )
Im(V I )
V I cos
V I sin
V I cos
Z I2
Re( S )
R I 2;
Im( S )
X I2
V2
*
jV I sin
1
VM I M cos potenza attiva
2
1
VM I M sin potenza reattiva
2
*
1
V M IM
2
I 2 (R
TRIANGOLO
DELLE POTENZE
VIsin
S V I
jX )
VI cos
92
Diagramma fasoriale
=0
p(t
VI (1 cos 2 t
RI 2 (1 cos 2 t
La potenza assorbita dal resistore sempre
positiva o, al pi, nulla, pulsante di
pulsazione doppia rispetto a quella della
tensione o della corrente. La potenza
reattiva nulla,
p(t)
R I2
P VI
RI
V2
R
93
= /2
Diagramma fasoriale
I in anticipo di /2 rispetto a V
p(t
VI sin 2 t
VI
P
QC
0
VI
XCI
V2
XC
94
INDUTTORE
= /2
Diagramma fasoriale
I in ritardo di /2 rispetto a V
p(t
VI sin 2 t
VI
QL
VI
X LI
V2
XL
95
Tabella riassuntiva
RESISTORE
p(t)
=0
RI 2
V
R
RI 2
P VI
CAPACITORE
t
2
p(t)
= /2
VI
I
I
INDUTTORE
t
QC
VI
V
assunta negativa
XC
p(t)
= /2
VI
V
I
XCI 2
QL
P
VI
0
X LI
V2
assunta positiva
XL
96
TEOREMA DI BOUCHEROT
Dal teorema di Tellegen:
vh' ih''
Vh ; I h*
In regime sinusoidale:
Vh I h*
(Ph
jQh
h
h
i
i
Pi generatori
Qi generatori
Ph
Qh
Pkutilizzatori
k
k
Qkutilizzatori
97
Rifasamento
Prima del Rifasamento:
I
I
V
S
Qz Qg
z ej
P
S
cos
Per Boucherot:
Dopo il Rifasamento:
I
IC
'
j CV
'
I' I
C
Qg
Qz
Pg
Pz
Rifasamento
Qc
Qz
P S cos
Qz S sen
Q' g
S
'
Qg
QC
Qz Q ' g
P(tan
QC
V2
1 C
P tan
P tan '
Per Boucherot:
Q' g
Qz Qc
Pg
Pz
P(tan
P(tan
P 2 (Qz QC ) 2
tan ' )
tan ' )
V2
A
Rete
Attiva
0,9 )
99
ADATTAMENTO ENERGETICO Z
Th
Per il T. di Thevenin
ZC
I
ZC
V Th V
B
Quali sono le condizioni nelle quali zC assorbir la max potenza attiva?
V th
Z Th
ZC
1 2
RI M
2
P
XC
VTh
P
RC
VTh
; ZC
RC
V th
RI 2
Z Th
2
(RTh
(RTh
jX C ; Z Th
RTh
jX Th
ZC
RC
VTh
( RC
( X Th X C
0
2
2 2
( X Th X C
RC
2
( X Th X C 2 2 RC ( RTh
RC
2
(RTh RC 2 ( X Th X C 2
RC
ZC
*
Z Th
RC
RTh ) 2 ( X C
XC
X Th
RC )
X Th ) 2
RC
RTh
100
101
0.9
0.8
0.8
0.6
0.7
0.4
0.6
0.2
volt
Volt
Obiettivo:
Descrivere il comportamento di tensioni e correnti
tra due diversi stati stazionari
0.5
0.4
-0.2
0.3
-0.4
0.2
-0.6
0.1
-0.8
0 0
tempo (s)
-10
tempo (s)
102
circuito
V1
circuito
E2
E1
E2
circuito
V2
V1 V 2
103
ampiezza
t
0
1
T
fase
nello spetto
Serie di Fourier:
f (t) a0
Cn cos(n 0t
n 1
n)
N
n
Cn j ( n 0 t
e
2
N
n)
104
Trasformata di Fourier di
funzione aperiodiche
ampiezza
fase
t
trasformata di Fourier:
f (t e j t dt
F( j )
Serie di Fourier :
1
2
f (t )
[ F(j)]
F( j ) e j t d
105
Funzione Cisoidale
una funzione non periodica pu essere vista come la somma di
infinite sinusoidi, ma lintegrale di Fourier non si pu essere
calcolato per qualunque funzione, perci in alternativa, anzich
considerare una funzione come somma di infinite sinusoidi, la si
pu ottenere come somma di infinite cisoidi.
1
0.8
0.6
0.4
0.2
0
-0.2
-0.4
-0.6
-0.8
-1
0.5
1.5
2.5
106
Frequenza complessa
v(t ) V cos( t
v(t )
e{Ve j t }
Circuiti AC in
regime sinusoidale
e{V ( j )}
V eat cos( t
a
a
a
0
0
0
v(t )
e{V eat e j t }
definiamo s a j frequenza complessa
v(t )
e{V e st }
107
Trasformata di Laplace
Si definisce Trasformata di Laplace F(S) di una funzione f(t)
f (t e st dt
F ( s)
0
108
Trasformata di Laplace
f (t )
e at
f (t ) e at
Regione di convergenza
a0
e{s} a 0
e{s}
109
f (t )
LINEARITA':
SCALING :
F ( s)
L c1 f1(t ) c2 f 2 (t )
L f (at )
1
s
F
a
a
c1F1(s) c2 F2 (s)
df (t )
dt
sF ( s)
f (0 )
DERIVATA DI ORDINE 2 :
d 2 f (t )
L
dt 2
s 2 F ( s) sf (0 )
df
(0 )
dt
DERIVATA DI ORDINESUPERIORE :
d k f (t )
L
dt k
s F (s) s
k
k 1
f (0 ) s
t
INTEGRALE :
f(t)dt
0
k 2
df
dk 1 f
(0 ) ...
(0 )
dt
dt k 1
F ( s)
s
F ( s)
L-Trasformata: esempi
Sia f(t): con f (t )
0 per t
F ( s)
L f (t )
f (t ) e st dt
0
ESEMPI:
-1(t)
f (t )
GRADINO UNITARIO
1 (t )
1 t
0 t
1
t
1 ( s)
L[
1 (t )]
1 e dt
st
1
s
st
1
s
Per a>0
L e at
e( s a )t dt
e at e st dt
1 (t )
0
n at
Lt e
n at
1 (t )
t e e
st
n
a s0
n(n 1)
( s a) 2
L t n 2e at
n!
( s a) n
n
s a
L e at
f ' ( x) g ( x)
a
e ( a s )t
n!
( s a) n 1
s a
t n e ( a s )t
dt
a s
L t n 1e at
t e
0
t n 1e ( a s )t dt 0 0
a s
n ( a s )t
dt
Ingresso impulsivo
Le L-trasformate permettono anche lo studio di segnali non
rappresentabili da funzioni nel senso classico del termine. Si
tratta in tal caso di distribuzioni
Esempio: Impulso di Dirac
1a
(t )
1 (t )
(t )
1
a
d
dt
a (t )
1/a
d
dt
(t )
a
a
(t )dt 1
(t )
(t ) dt
IMPULSO UNITARIO
(t )
0 per T 0
(t ) dt 1 per T
a (t )
1
a
1 (t )
1 1
a s
(t )
L (t )
lim L
a
1 (t
1 1
e
a s
a
(t )
a)
1 e as
as
1 e as
se as
lim
lim
a 0
a 0
as
s
as
Trasformate Notevoli
Trasformata
(t
1 (t
1
1s
1
1 (t
at
t n e at
s a
n!
1 (t )
sin ( t
1 (t
cos ( t
1 (t
( s a) n 1
s2
e at sin ( t
1 (t
e at cos ( t
1 (t
s2
(s
a2
s a
(s
a2
117
N ( s)
D( s )
cw s w
an s
c1s c0
a1s
a0
Prende il nome di polo della funzione F(s) il valore di s per il quale ha:
lim F ( s)
s0
se w
n : lim F ( s)
s
F (s)
1
L [s ]
r
kr s r
k r 1s r
... k1s
k0
R( s)
D( s )
d r (t
dove
; derivata di ordine r dell' impulso
dt r
k r 1s r 1 ... k1s k0 ] k r r k r 1 r 1 .......k1 1 (t k0
r
L 1[ k r s r
R( s)
D( s )
Q( s )
r
(t
G(s)
R( s )
D( s )
bm s m
an s n
b1s b0
a1s a0
con m n
R(s)
R( s )
D(s) ( s p1 ) ( s pn )
R1
(s p1 )
Rn
( s pn )
a)
p2 )
(s
pn )
( s p1)
Rn ( s p2 )
( s pn )
(s
bm s m ..... b1s b0
( s p1) ( s pn )
pn 1)
b) Ri
lim ( s
R( S )
D( S )
pi )
pi
Poli reali
Antitrasformata:
L1
Ri
(s
Ri e
pi )
pi t
(t
Poli complessi
I poli complessi sono presenti in coppie coniugate
pi
j i ;
pi*
j i
lim ( s
Ri
Ri
s pi
pi
R( S )
pi )
D( s )
Ri*
s
R( S )
j 2 Im( pi ) ( s p1 ) ( s
ej i
s pi
Ri
pi*
Antitrasformata:
L
Ri
2 Ri
ej
s pi
e it j( it
e j
s
pi
i)
Ri
e it j( it
2
e j
ui
pj ) R *
i
ui
jvi
Ri e j
jvi
Ri e - j
pi*
Ri
pi t j
i)
e
1 (t
pi *t j
1 (t
2 e i t Ri cos( i t
i)
1 (t
p1 )
r1
(s
pk )
rk
con
k
j 1
rj
R0, j
R1, j
j 1
(s p j ) j
Ri , j
r 1
r i
(s p j ) j
(s p j ) j
.......
Rr j
1, j
(s p j )
Ri , j
s pj
Poli reali
L1
Antitrasformata:
Ri, j
(s
pj)
Ri, j
rj i
(r j i 1)!
rj i 1
p jt
1 (t )
Poli complessi
pj
p*j
ui , j
jvi , j
Ri , j e
i, j
; Ri , j
Ri , j e
-j
i, j
Antitrasformata:
L
Ri*, j
Ri , j
(s
pj)
rj i
(s
* rj i
j
p )
2 Ri , j
(rj i 1)!
rj i 1
jt
cos ( j t
i, j
(t )
124
ANALISI CIRCUITALE
La trasformata di Laplace consente di trasformare le equazioni
differenziali in equazioni algebriche semplificando lanalisi dei
circuiti dinamici lineari.
l metodo della trasformata di Laplace generalizza il metodo
dei fasori: anzich calcolare la risposta permanente ad ingressi
sinusoidali, con la trasformata di Laplace possiamo ricavare la
risposta completa ad una classe di ingressi molto pi generale
che oltre alle sinusoidi include il gradino, la rampa, lesponenziale e
gli impulsi.
Come nel caso dei fasori si ottiene un circuito simbolico descritto
da equazioni algebriche nella variabile di Laplace s al quale
possono essere applicate le tecniche viste per i circuiti resistivi.
Dominio di s
Trasformazione
nel dominio di s
di equazioni differenziali
Risoluzione
delle equazioni
algebriche
Risoluzione
delle equazioni
differenziali
Trasformazione
nel dominio del
tempo
IPOTESI:
I calcoli sono effettuati nellambito della teoria delle distribuzioni
in modo da includere leventuale presenza di distribuzioni
singolari nellorigine
Tutte le F(s) possono essere anti-trasformate
Si possono scrivere le equazioni topologiche (LKV e LKC) e dei
componenti nel dominio di s
Resistore
v(t ) R i(t )
i(t ) G v(t )
V ( s) R I ( s)
I ( s) G V ( s)
128
Generatore Indipendente
di tensione
V(s)
Generatore Indipendente
di corrente
A(s)
a(t)
(b)
i(t)
Generatore di tensione
pilotato in corrente
I(s)
u(t)
U(s)
(a)
v(t)
(b)
a(t)
V(s)
u(t )
i(t )
U ( s)
I ( s)
Generatore di corrente
pilotato in tensione
A(s)
a(t )
v(t )
A(s)
V ( s)
i(t)
Generatore di corrente
pilotato in corrente
I(s)
a(t)
A(s)
(a)
v(t)
(b)
u(t)
V(s)
a(t ) a i(t )
A(s) a I (s)
Generatore di tensione
pilotato in tensione
U(s)
u(t )
b v(t )
U ( s)
g V ( s)
Trasformatore ideale
i1(t)
i2(t)
n:1
v1(t)
v1 (t )
v2(t)
I1(s)
I2(s)
n:1
V1(s)
i1 (t )
n v2 (t )
1
i2 (t )
n
V1 ( s)
V2(s)
I1 ( s )
n V2 ( s)
1
I 2 ( s)
n
i C
dv
dt
v(0 ) V0
v
t
v
v0
i (0 )
I0
dv'
dt
v ' (0 ) 0
v v' V0
di
dt
i
v
i
v
I0
di '
dt
i ' (0 ) 0
v
i' I 0
133
Condensatore
dv
dt
v(0 ) V0
i (t )
V ( s)
I ( s)
sC
V0
s
I ( s)
sC V (s) C V0
Y(s)=I(s)/V(s)=sC
(stato zero)
Induttore
di
v(t ) L
dt
i (0 ) I 0
V ( s)
sL I (s) L I 0
Z(s)= V(s)/I(s)= sL
(stato zero)
i1(t)
i2(t)
L1
L2
V ( s)
sL
v2(t)
v1 (t )
v2 (t )
Y(s)=I(s)/V(s)=1/sL
(stato zero)
di1
dt
di1
M
dt
L1
M
L2
di2
dt
di2
dt
I1(s)
1i( 0
) 0
I10
i2( 0 ) 0
I 20
I2(s)
M I20 L1 I10
V1(s)
I0
s
M
v1(t)
I ( s)
L1
L2 I20 M I10
L2
V1 ( s)
V2 ( s)
sMI1 ( s) sL2 I 2 ( s) L2 I 20 MI 10
V2(s)
EQUAZIONI TOPOLOGICHE
AI TAGLI FONDAMENTALI
i(t ) 0
I ( s) 0
V ( s) 0
V(s) Z(s)I(s)
ESEMPIO
i(t) 1/8F
8
s
i(s)
v(t)
14
v(s)
14
s
1(
v(0 )
V (0 )
s
2V
14 4 i (t ) v(0 ) 8
i ( )d
0
14
I (s)
4 I (s) 8
s
s
12
I (s)
4 I (s) 8
s
s
( s 2) I ( s ) 3
I ( s)
12 4 i (t ) 8
i ( )d
0
i (t ) 3 e
2t
1
(t ) A
2
s
3
s 2
ESEMPIO
i(t) 1H
i(0 )
i(s)
0 ; v(0 )
0
1
s
1(
1/5F
v(t)
1
s
1
1
s 1 j2 j4
1 1
M 2 R1 2
4 2
j /2
1 e
e j /2
I (s)
4 s p1 s p1*
R1
i (t )
lim
1 j2
1
e
4
j /2
e(
1 j2 t
ej
/2
1
4
1
e
4
1
2s 5
p1
1 j2
*
1
1 j2
5
s
v(s)
I (s)
s
s I ( s) 2 I ( s) 5
I ( s)
Poli complessi
j /2
e(
1 j2 t
1 t
e cos 2t
2
1 t
e sin 2t
2
Sistemi Trifase
140
Sistemi polifase
a1 (t )
2 A sen( t a )
ai (t )
2 A sen
t a (i 1)
am (t )
2 A sen
t a (m 1)
Se il segno
2
m
2
m
sistema diretto, se +
sistema inverso
Rappresentazione fasoriale
2
m
141
Sistemi trifase
per m=3
Sistemi Trifase
a1 (t )
2 A cos t
a2 (t )
2 A cos( t
a3 (t )
2 A cos( t
Sistema diretto:
Verso orario
sequenza dei ritardi
Sistema inverso:
Verso antiorario
sequenza degli anticipi
2
)
3
4
)
3
A2
A3
Sistema Diretto
A1
A2
Sistema inverso
A1
A3
142
E1
Stella
E3
E2
3
2
E 31
Triangolo
E 12
E 23
3
2
143
Sistemi trifase
Un sistema trifase si definisce
simmetrico se
E1 E2 E3 0
equilibrato se
I1 I 2
I3
E3
E3
E2
E1
E1
E2
I3
I1
I3
I2
I1
I2
144
Sistemi trifase
Sequenza diretta
E1
1
E1
I1
J1
E2
O
I2
U 12
U 31
E2
J2
E3
+ 3
U 23
I3
E3 J 3
Z
------
Connessione dei centri stella O del generatore e O dellutilizzatore con filo neutro
E tensioni di fase
U tensione di linea o tensioni concatenat e
I correnti di linea
145
J correnti di fase
E3
I3
E2
I3
I2
U 31 I 2
E2
; I3
Z
J2
J3
E3
Z
I1
E2
3 impedenze uguali Z
E1
; I2
Z
E1
E3
I2
J1
E1
I1
I1
I2
I3
E3
U 12
30
30
E1
30
E2
U
U 23
U12
E1 E2
E 0
U 23
E2
E3
120
U 31
E3
E1
240 E 0
3 E
120
E
3E 30
240
3E
3E
210
146
90
U 31
I1
J 31
J 31
U 31
J 23
E2
Z
U 23
; J 31
Z
U 31
Z
E3
Z
J 12
3
U12
; J 23
Z
U 12
I3
E1
Z
J12
U 12
J 12
J 23
U 23
I2
J 31
I3
J 23
J 31
Le correnti di linea:
30
I2
30
J 23
J12
U 23
30
J ( 240
I1
J12
J 31
I2
J 23
J12
J ( 120
I3
J 31
J 23
J ( 240
J ( 120
3J (
3J (
)
30 )
150 )
3J (
270 )
J 12
I1
3 J
147
Configurazioni bilanciate
Poich sia il generatore trifase che carico trifase possono
essere collegati a stella oppure a triangolo, si hanno 4
possibili configurazioni:
1.
2.
3.
4.
E1
E3
E2
O
Z
E1
I2
E2
J3
E3
J2
I3
I3
E3
1. I1
J1
E1
; I2
Z
J2
E2
; I3
Z
J3
E3
Z
U 23
U 31
E1
3 E
U 12
I2
E2
I1
149
I1
E1
o
ZY
I1
E1
ZY
Si ricava la I1
Nota la sequenza delle fasi possibile ricavare la
I2 la I3
150
2. Collegamento Y- bilanciato
Il neutro non pu essere distribuito
I1
J 12
E1
E3
U 31
U 12
E2
J 31
2
2
I2
J 23
I3
U 23
J12
U12
; J 23
Z
U 23
; J 31
Z
3 E
U 31
Z
U 31
J 31
I3
I1
J 32
I2
3 J
U 12
J 12
151
U 23
E1
I1
I1
Z
3
E1
Z
3
Si ricava la corrente di linea I1, nota la sequenza delle fasi si ricava la I2 la I3, da
queste possono essere ricavate le correnti di fase.
152
3. Collegamento - bilanciato
Il neutro non pu essere distribuito
1
J 12
U 31
I1
U 12
U 31
U 12
J 31
2
I2
J 23
U 23
U 23
I3
U 31
U12
; J 23
Z
U 23
; J 31
Z
J 31
I3
U 31
Z
J 32
I1
I2
3 J
U 12
J 12
153
U 23
E1
U 12
3
30
I1
Z
3
U 31
U 12
E1
E3
E2
U 23
I1
U 12 3
Z
3
Si ricava la corrente di linea I1, nota la sequenza delle fasi si ricava la I2 la I3, e da
queste possono essere ricavate le correnti di fase.
154
Collegamento -Y bilanciato
Il neutro non pu essere distribuito
1
U 31
I1
U 13
E3
E2
O
Z
E1
I2
U 23
I3
U 31
I3
E3
2. I1
J1
E1
; I2
Z
J2
E2
; I3
Z
J3
E3
Z
30
U
3
U 12
30
I2
30
E2
E1
I1
U 23
U 12
3
I1
30
I1
ZY
U 12 3
ZY
156
E J cos
E J sin
E J
jQ
E J
Z J
E
Z
PT
P1
QT
Q1 Q2
Q3
ST
S1
S3
PT
P2
P3
S2
3P
3Q
3S
3 (P
jQT
3 E J cos
3 E J sin
3E J
jQ )
3E J
3 ZJ
Z*
157
Collegamento
3 E
U
I
3 J
S
S
3U
PT
PT
3U
I cos ; QT
3U
I sin
PT
3U
I cos ; QT
3U
I sin
jQT
3E
3U
I
158
Sistemi trifase
159
CARICHI SQUILIBRATI
La presenza di carichi non trifase puo introdurre uno
squilibrio nelle correnti. Es. Utilizzatori monofase come quelli
domestici
I guasti possono introdurre squilibrio nelle correnti
Fra fase e fase
Guasti:
Fra fase e neutro (Terra)
Fra fase-fase e neutro (Terra)
Il caso dei guasti il pi importante perch coinvolge grandi potenze
Lo squilibrio dovuto ai carichi monofase, almeno nelle grandi reti, pu
essere compensato
E1
I1
E2
I2
I3
E3
1
2
3
E1'
E
'
2
Vo 'o
E1
Z1
1
Z1
E2
Z2
1
Z2
E3
Z3
1
Z3
Teorema di Millmann
E3'
E1 Vo'o
; I2
Z1
da cui: I1
E3
U23
E2
E3
o
U31
Voo
E1
E2
U12
E2 Vo'o
; I3
Z2
E3 Vo'o
Z3
NEUTRO ACCESSIBILE
1 I1
Prendo il filo di neutro come riferimento
2 I2
i1 i2 i3 iN
3 I3
Potenza istantanea
p(t ) e1 i1 e2 i2 e3 i3
IN
E1 I1 cos
E2 I 2 cos
E3 I 3 cos
QT
E1 I1 sin
E2 I 2 sin
E3 I 3 sin
ST
PT
jQT
PT
QT
3
3
163
V23
I1
I2
I3
i1 i2 i3 0
v13 e1 e3
Potenza istantanea
v23 e2 e3
I sin(V I )
I sin(V I )
13 1
V23
23 2
164
cos '
Carico
Batteria di
condensatori
cos
P'
QC
Q Q'
QC
Carico
QC
CY
E2
3
XY
V2
3CY
3
P (tan
tan ')
V 2
CY
Collegamento dei condensatori a triangolo
QC
V
Carico
CY V 2
V2
3
X
3 C V 2
P (tan
tan ' )
3 V2
1
CY
3
166
Circuiti Magnetici
167
N I
(Amper-spire)
REGOLA DI MAXWELL
Per un osservatore disposto di fronte al piano di una
spira, il verso positivo dellasse (coincidente con quello
del campo H) quello diretto dal piano della spira verso
di lui se il verso positivo sul filo (coincidente con quello
della corrente I) quello antiorario, quello opposto in
caso contrario
168
FLUSSO DI INDUZIONE
S
B ds
ds
B ds 0
Legge di Gauss
D= E
COSTANTI UNIVERSALI:
Velocit della luce nel vuoto
Permeabilit del vuoto
Permettivit del vuoto
c
m0
3108 m / s
m0 = 4 10-7 H / m
10-9 F / m
0 = 1/(36
c
m
s
170
m
m0
Diamagnetici
r<1
Paramagnetici
r>1
Ferromagnetici
r>>1
O anche
Amagnetici
Magnetici
r 1 (Paramagnetici, Diamagnetici )
r>>1 (Ferromagnetici)
171
Materiali ferromagnetici
m r funzione del campo magnetico e quindi dipende dal punto di lavoro
B = f (H) NON LINEARE
tan-1m0
B
Br
-Hmax
SATURAZIONE
-HC
HC
Hmax
-Br
HC: forza coercitiva
Br: induzione residua
172
Legge Hopkinson
(L. Ampre)
H dl
N I
B=mH
dl
N I
S costante
m S
dl
dl
m S
N I
dl
Riluttanza magnetica
m S
Rm
N I
Rm
Legge Hopkinson
N I
173
LKC magnetica
I punti di connessione dei lati del circuito magnetico sono i nodi
Dalla legge di Gauss:
B ds
B ds
0
k
Bk S k
LKC magnetica:
La somma dei flussi entranti in
un nodo nulla
174
Circuiti magnetici
1.
2.
I1
N1
lm
TOT
N2
I2
HP:
3.
4.
lm
Rm
m S
TOT
applichiam o Hopkinson
+
Rm
TOT
N1I1
N 1I1 N 2I 2
N2 I2
175
Circuiti magnetici
Si dice circuito magnetico una connessione di lati formati da:
1.
Rm
L
S
Rm
m r m0 S
L
2.
Rm
+
NI
Rm
NI
+
176
LKT magnetica
L1
In generale:
k vk
I
L2
LKT magnetica:
la somma algebrica delle c.d.t.
magnetiche lungo un percorso chiuso
pari alla somma algebrica delle f.m.m.
Rk
Ni Ii
k 1
i Ni I i
i 1
N I
v12
NI
v23
R AB
R AB
AB
AB
vAB
v41
B
v34
177
ANALOGIA Magnetto-Elettrica
CIRCUITI MAGNETICI
CIRCUITI ELETTRICI
F.M.M. (f )
F.E.M. (E)
PERMEANZA Gm
CONDUTTANZA G
RILUTTANZA R m
RESISTENZA R
FLUSSO
CORRENTE I
vm = R m
U = RI
SNI = SR m
SI = 0
SV = S RI
178
IL TRASFORMATORE
179
d1
N1
d2
N2
I2
i1 M i2
v1 L1
L2 v2
v1
v2
di1
di
M 2
dt
dt
di1
di2
M
L2
dt
dt
L1
Flusso Principale
d1 Flusso Disperso in una spira primaria
d2 Flusso Disperso in una spira secondaria
legge di Hopkinson
G m (N1I1 N 2 I 2
d1 G d1 ( N1I1
d2
G d 2( N 2 I 2
Rm
N I oppure
Gm ( N I )
1
2
1
d1
(G m G d 1 ) N1 I1 G m N 2 I 2
d2
(G m G d 2 ) N 2 I 2 G m N1 I1
c1 Flusso
N1
N1
d1
c1
N12 (G m G d 1 ) I1
c2
N2
N2
d2
c2
N12 (G m G d 2) I 2
N1 N 2G m I 2
N1 N 2G m I1
181
poniamo:
N12 (G d1 G m
L2 N 22 (G d 2 G m
M N1N 2G m
L1
L1 I1 M I 2
L2 I 2 M I1
c1
dt
c2
dt
di1
di
M 2
dt
dt
di
di
L2 2 M 1
dt
dt
L1
v1
v2
di1
di
M 2
dt
dt
di
di
L2 2 M 1
dt
dt
L1
182
Circuito Equivalente
I1
d1
N1
d2
I2
N2
C1
N12 (G md 1 G m I1 N1 N 2G m I 2
N1 N 2G m I1 N 22 (G md 2 G m I 2
C 2
Ponendo
N12G md 1
N 22G md 2
N12G m
I1
Lm indutanza di magnetizzazione
L d1
Ld2
I2
Hp:
n:1
Rame Ideale
Lm
V1
Ferro Ideale
183
C1
N12G m I1
Ld 1 I1
C 2
C1
Ld 2 I 2
N2
I2
N1
N1
I1
N2
N 22G m I 2
C1
nC 2
N1 N1 N 2
Ld 2 I 2
N 2 N 2 N1
Ld 1 I1 Lm I1
n 2 Ld 2
I2
n
dove
N1
N2
N2
I2
N1
Ld 1 I1 Lm I1
N1
C 2
N2
N1
N2
N1 2 N1 N 2
G m I2
N2
N2
N 2 N1
I2
n
Lm I1
I2
N1
N2
N1
I1
N2
rapporto spire
184
CIRCUITO EQUIVALENTE
DOPPIO BIPOLO EQUIVALENTE
I2
n
I1
2
n Ld 2
Ld1
Lm
c1
I1
I1
I2
n
c2
I2
n
n 2 Ld 2
L d1
n Ld 2
I 2'
I2
n:1
V1
V2
V2'
c2
grandezze
secondarie
riferite al
primario
V2' nV2
I2
n
I 2'
185
I1
n:1
V2
V1
V2
I2
1
Z2
I2
Z2
V1 1
n n I1
1 V1
n 2 I1
Z 2'
Tensione : V2'
I2
; Impedenza : Z 2'
n
Tensione : V1"
1
V1; Corrente : I1"
n
n2Z2
1
186 Z1
n2
Trasformatore
Trasformatore ideale a vuoto
induce nell' avvolgimen to primario una f.e.m
i1
v1
e1
e1 e2
d
E1M
N1 f.e.m primaria
dt
induce nell' avvolgimen to secondario una f.e.m
e2
N1
N2
d
dt
E2 M
N2
V1
V2
E1
E2
N1
N2
V1
E1
Im
V2
N1I m
E2
187
Trasformatore
Trasformatore ideale sotto carico
i1
v1
E1
V1
I1'
i2
e1 188 e2
v2
I2
N1I1'
I1
Im
N2 I2
V2
E2
'
N2 I 2
'
I1
N1 I 1
I1
N2
I2
N1
Im
'
I1
L d1
V1
E1 Lm
n:1
E2
V2
m
Hp:
Ferro Ideale
Pfe=0
accoppiamento perfetto
Pcu=0
Rame Ideale
Trasformatore Reale
I1
X d1
X' d 2
R1
If
V1
E1 G
Im
E 2'
R'2
I0
I '2
-V2'
I2
-V2
Xd1
I1
R1
If
V1
X d' 2
I0
Im
E1 G
E2'
R2'
I '2
I2
V2'
V2'
jX d 1 I 1
V1
E1
I0
Im
'
V 2'
I2
' '
R2 I 2
jX
'
'
d 2I2
Note:
R1 I 1
E2
E 2'
E1
I1
I 2'
If
I0
V1
I1
V2 ; I 2