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Passato prossimo

Passato prossimo
Il passato prossimo una forma verbale che indica eventi, esperienze e fatti conclusi, considerati secondo l'aspetto
perfettivo:
Es.: Ieri sono andato alla stazione.
Questo significa che mentre l'imperfetto indica una situazione, uno stato o comunque un evento durante il suo
svolgimento nel passato, il passato prossimo visualizza l'azione come un evento compiuto.

Coniugazione del passato prossimo


Questo tempo si forma combinando le forme del presente indicativo degli ausiliari avere (a) o essere (b) con il
participio passato del verbo da coniugare. Se l'ausiliare essere, il participio va accordato per genere e numero al
soggetto: lei andata, loro sono andati. In un certo senso, in questi enunciati, il participio assume le veci di
aggettivo, una parte del discorso rigorosamente marcata a seconda di genere e numero.
1a persona
singolare
io

2a persona
singolare
tu

3a persona
singolare
egli, ella

1a persona
plurale
noi

2a persona
plurale
voi

3a persona
plurale
essi, esse

(a) Verbi coniugati


con
il verbo ausiliare avere
Es.: parlare

Ho parlato

hai parlato

ha parlato

abbiamo parlato

avete parlato

hanno parlato

(b) Verbi coniugati


con
il verbo ausiliare
essere
Es.: andare

Sono andato/a

sei andato/a

andato/a

siamo andati/e

siete andati/e

sono andati/e

Questo tempo segue le regole che valgono per tutte le forme composte del sistema verbale:
Una delle questioni di maggiore importanza riguarda la scelta tra avere ed essere: per i verbi transitivi, cio quelli
che reggono il complemento senza intermediario (preposizione), si sceglie sempre il verbo avere: ho comprato gli
orecchini. I verbi intransitivi, quelli che non possono avere il complemento oggetto, vengono il pi delle volte
coniugati con essere: sono uscito/a, sono andato/a. Nonostante i numerosi testi che hanno cercato di spiegarne la
logica, in questi casi la scelta dell'ausiliare questione ancora discussa.
Alcuni verbi intransitivi vengono coniugati con avere (es.: abbaiare, chiacchierare, e molti altri). Dato che la
questione non mai stata spiegata esaurientemente e dato che l'esito nelle diverse lingue non sempre lo
stesso, il problema ha portato i grammatici a stilare delle lunghissime liste.[1]
Alcuni verbi hanno un significato ambiguo e possono cambiare l'ausiliare a seconda del contesto. Il verbo
finire, ad esempio, pu significare 'arrivare alla fine', e come tale intransitivo: la scelta cadr dunque sul
verbo essere (Lo spettacolo finito). Questo verbo ha comunque anche un significato transitivo, quello di
'portare qualcosa alla fine': in questo caso l'ausiliare sar avere (lui ha finito la cena). Similmente: cominciare,
iniziare, cessare, guarire, cambiare, affondare, aumentare, diminuire: avremo per esempio Il gatto guarito,
ma il veterinario ha guarito il gatto. Per altri verbi, la costruzione dipende dalla forma sintattica dell'enunciato:
il verbo correre, ad esempio, si coniuga con essere solo quando specificata la direzione: sono corso a casa,
ma ho corso per ore e ore.
I verbi riflessivi si coniugano con essere: non mi sono concentrato/a.
Se l'ausiliare avere, e se il complemento oggetto precede la forma coniugata di avere sotto forma di pronome, il
participio va accordato per genere e numero all'oggetto: La mela? L'ho mangiata! I ragazzi? Non li ho visti.

Passato prossimo

Quelle castagne? Non mi piacciono, ne ho mangiate solo due. In questi casi, l'accordo con il complemento
oggetto obbligatorio solo con i pronomi la, le, li, ne; nel caso di mi, ti, ci, vi e con il pronome relativo che
l'accordo invece facoltativo.[2]
Soprattutto nella coniugazione in -ere, le forme del participio passato possono essere irregolari. Si rimanda, per gli
altri casi, alla voce sui verbi irregolari italiani.
In Italia del Sud, soprattutto in passato, si tendeva a sovrautilizzare il verbo avere (io ho andato).

Cenni storici
Il passato prossimo una forma verbale che nella lingua latina non esisteva. Al suo posto veniva utililizzato il
perfetto, che corrisponde all'incirca al passato remoto. L'origine del passato prossimo risale all'epoca tarda del latino,
sulla base di locuzioni come habeo litteram scriptam: in origine, questo enunciato significava semplicemente 'ho una
lettera scritta': il participio aveva dunque la funzione di aggettivo. Questa costruzione, cambiando gradualmente di
significato, ha assunto le veci di una vera e propria forma verbale del passato, per divenire sempre pi comune tanto
in italiano quanto nelle altre lingue romanze. In tal modo, il passato prossimo si affiancato alla forma semplice del
perfetto (passato remoto), senza tuttavia soppiantarlo del tutto e lasciando completamente intatta l'area di uso
dell'imperfetto.
Il meccanismo basato su habeo litteram scriptam si inoltre esteso ad altri contesti, per cui si sono sviluppati nelle
lingue romanze dei tempi come il trapassato prossimo, il futuro anteriore, il congiuntivo passato e tutte le altre forme
composte del sistema verbale.

Il passato prossimo come forma dell'attualit


Questa forma verbale pu indicare un'azione da considerarsi compiuta nel presente:
Adesso ho finito il lavoro.
Proprio in questo momento, il presidente ha raggiunto il podio per parlare al pubblico.
Anche se l'azione situata nel passato, l'effetto (compiutezza) attuale, si riferisce al momento dell'enunciazione.
Dunque, non si pu parlare di un vero e proprio riferimento temporale al passato, ma piuttosto di aspetto compiuto.
L'attualit della forma del passato prossimo traspare negli esempi soprattutto dalla presenza di un'indicazione
temporale abbastanza precisa (adesso; in questo momento). Si noti peraltro che negli enunciati proposti non sarebbe
possibile usare il passato remoto.

Il passato prossimo come forma verbale del passato


Il passato prossimo pu inoltre indicare fatti ed eventi con la funzione temporale di tempo del passato, per esempio
nelle narrazioni. Nell'esposizione di fatti passati, il passato prossimo si distingue con gran chiarezza dall'imperfetto,
ma non dal passato remoto. Le funzioni di questo tempo possono emergere abbastanza chiaramente da un confronto
tra le tre forme verbali.

Imperfetto e passato prossimo


Per approfondire, vedi Imperfetto indicativo.

Seguendo un approccio di linguistica testuale, si pu formulare la differenza tra imperfetto e le forme di perfetto
come il passato prossimo considerando quest'ultimo come la forma che indica le azioni da mettere in primo piano,
mentre l'imperfetto indica lo sfondo di una narrazione:
Era presto di mattina, e siccome faceva freddo, ho preso l'automobile. Purtroppo non sono riuscito a partire
subito, e cos sono arrivato in ritardo in ufficio: il principale aveva un'espressione strana.

Passato prossimo

L'interpretazione sotto questo punto di vista ha grandi vantaggi di economia descrittiva ed dunque di facile
comprensione, ma ha comunque il difetto di basarsi solo sullo studio di testi letterari. Normalmente, la distinzione
classica tra aspetto perfettivo (azione conclusa) ed imperfettivo (azione non conclusa) viene considerata come pi
efficace.

Passato prossimo e remoto


Per approfondire, vedi Passato remoto.

Per quanto riguarda la differenza tra passato prossimo e passato remoto, questa basata su criteri di rilevanza
rispetto al presente: per l'esattezza, l'avvenimento pu essere considerato come psicologicamente vicino (sicch si
user il passato prossimo) o lontano (allora sar preferito il passato remoto).
Napoleone nacque in Corsica
Questa bambina nata in Corsica
Nella scelta, non comunque possibile basarsi soltanto su criteri cronologici. Se vero, da un lato, che gli
avvenimenti avvenuti in un passato recente verranno coniugati al passato prossimo pi spesso di altri, ci non pu in
alcun modo costituire una regola generale. Conta invece la distanza psicologicamente percepita, anche se il pi delle
volte gli enunciati riferiti a tempi vicini finiscono per essere formati con il passato prossimo: logico che gli eventi
accaduti in un passato recente vengano normalmente rivissuti con pi intensit rispetto ad altri accaduti in vecchia
data, e che quindi vengano indicati con il passato prossimo. Viceversa, gli eventi lontani nel tempo saranno spesso
percepiti come psicologicamente distanti, per cui sar alta la probabilit che vengano indicati con il passato remoto.
Non per questo si deve cadere nell'illusione di poter stabilire criteri puramente temporali per stabilire quando usare
l'una o l'altra forma. In altre parole, un fatto accaduto in tempi lontani:
Pi di un secolo fa, abbiamo proibito la schiavit, ma tutto ci resta solo teoria
pu benissimo essere considerato come pi attuale di uno verificatosi in tempi relativamente vicini:
Mesi fa, esplorammo il bosco in cerca di funghi.

Il perfetto composto in alcune lingue


Il passato prossimo una classica forma di perfetto composto. Spesso, viene chiamato con questo nome o con nomi
simili da alcuni studiosi (cfr. Bertinetto). In quanto segue, si presentano le forme di composte del perfetto in alcune
lingue romanze e non.

Francese e spagnolo
Per approfondire, vedi Pass compos.

Forme veramente corrispondenti al passato prossimo sono quelle composte del perfetto nelle lingue romanze, come
ad esempio il pass compos in francese. Una differenza fondamentale tra il francese e l'italiano, sempre per quanto
riguarda l'accordo, sta nel fatto che spesso in francese le forme accordate del participio conservano - nei verbi
regolari - il suono della forma al maschile singolare, sicch non si sente alcuna differenza tra all, alle, alls ed
alles: solo nella lingua scritta (o in diversi verbi irregolari) che emerge la differenza tra forme di vario genere e
numero.
Il perfecto dello spagnolo (Pretrito Perfecto) si distingue da quelli dell'italiano e del francese per utilizzare soltanto
il verbo avere come ausiliare
l ha ido, nosotros hemos ido
egli andato, noi siamo andati,

Passato prossimo

il che semplifica notevolmente la coniugazione, anche perch il participio non va pi accordato. Lo spagnolo si
distingue inoltre dall'italiano e dal francese per usare il perfecto solo in determinati contesti: va usato solo in caso di
chiara attualit dell'azione. Negli altri casi, si preferisce l'indefinido, la forma corrispondente del passato remoto.

Inglese e tedesco
Per approfondire, vedi Present perfect.

L'inglese ed il tedesco, come lingue germaniche, usano le forme composte del passato seguendo regole proprie.
Queste sono essenzialmente basate sul concetto di un passato pi o meno attuale.
La forma composta del passato in inglese, il Present perfect simple, usa unicamente l'ausiliare to have per poi
combinarlo al participio del verbo da coniugare:
He has talked (ha parlato).
He has gone ( andato).
Questo tempo compatibile con la forma progressiva basata sul gerundio: He has been talking, a differenza di
quanto non avvenga in molte altre lingue.
Nella lingua tedesca, il perfetto (Perfekt) usa come ausiliari sia essere che avere, a differenza dell'inglese: Er hat
gesprochen - Er ist gegangen (Ha parlato - andato). Una differenza notevole rispetto a molte altre lingue il fatto
che in genere il participio va posto alla fine della frase, sicch la forma verbale del perfetto viene spesso interrotta da
una parte dell'enunciato:
Maria hat lange mit Sonja telefoniert
Maria ha telefonato a lungo con Sonia,
A tale proposito, vale la pena di ricordare che in italiano sono piuttosto rare le espressioni che possono frapporsi tra
l'ausiliare ed il participio (si tratta soprattutto di brevi specificazioni temporali): sempre venuto; gi venuto; non
mai pi arrivato; non ancora arrivato). invece molto pi comune che il passato prossimo italiano venga formato
senza soluzione di continuit.

Note
[1] scudit (http:/ / www. scudit. net/ mdwausiliare. htm), ev. manuscritto (http:/ / www. manuscritto. it/ ausiliare. html)
[2] I casi variabili sono elencati anche dai forum della Crusca (http:/ / www. accademiadellacrusca. it/ faq/ faq_risp. php?id=3946& ctg_id=93).
Si avr dunque: Amici, non vi ho mai tradito/i; mi hai visto/a in chiesa con l'abito bianco? Ci hai dimenticato/i/e? Prima di spedirle, Giovanni
lesse e rilesse le cartoline che aveva scritto/e. In genere, in questi casi pi frequente la versione senza accordo. Soprattutto l'accordo al
pronome relativo raro e relegato ai testi letterari. Inoltre, contrariamente alle regole dell'italiano standard moderno, si ritrova in testi vecchi
perfino l'accordo con l'oggetto quando esso posposto al verbo: E la gente cosa far? - domand ancora colui che aveva fatta l'altra
domanda (Alessandro Manzoni, I promessi sposi, Capitolo XVI).

Passato prossimo

Bibliografia
Bertinetto, P. M., Tempo, Aspetto e Azione nel verbo italiano. Il sistema dell'Indicativo, Firenze, Accademia della
Crusca 1986.
Serianni, L., Grammatica italiana; italiano comune e lingua letteraria, Torino, UTET 1989.
Weinrich, H., Tempus. Le funzioni dei tempi nel testo, Bologna, il Mulino 1978.

Altri progetti

Wikibooks contiene testi o manuali su Present perfect

Fonti e autori delle voci

Fonti e autori delle voci


Passato prossimo Fonte: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=61167660 Autori: Alphastar, Giuseppe129, Il Tuchino, Incola, Kal-El, L736E, LucaLuca, Mauro Tozzi, PersOnLine,
Pracchia-78, Snow Blizzard, Superchilum, Taueres, 32 Modifiche anonime

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