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Presente indicativo

Presente indicativo
Il presente indicativo una forma verbale coniugabile non marcata[1] utilizzata in innumerevoli lingue. in genere
anche quella che mostra il maggior numero di usi e di forme irregolari.
Secondo le grammatiche tradizionali, indica uno stato o avvenimento presente. Si osservi ad esempio il seguente
enunciato:
In questo momento esco di casa.
chiaro che il momento dell'azione viene visto come contemporaneo al momento in cui si parla: per meglio
specificare, si dir che il presente indica generalmente un'azione o situazione che si svolge al momento
dell'enunciazione.[2]

Presente indicativo in italiano


Questa forma verbale si coniuga sostituendo le desinenze dell'infinito (-are, -ere, -ire) con quelle previste nel sistema
verbale italiano per il presente nelle tre coniugazioni:
1a
persona
io

2a
persona
tu

3a
persona
lui/lei

1a
persona
noi

2a
persona
voi

3a
persona
loro

1a
coniugazione
am-are

am-o

am-i

am-a

am-iamo

am-ate

am-ano

2a
coniugazione
tem-ere

tem-o

tem-i

tem-e

tem-iamo

tem-ete

tem-ono

3a
coniugazione
serv-ire

serv-o

serv-i

serv-e

serv-iamo

serv-ite

serv-ono

Spesso, i verbi della coniugazione in -ire prevedono l'ampliamento della radice tramite un suffisso (-isc-):
3a
coniugazione
cap-ire

cap-isco cap-isci cap-isce cap-iamo cap-ite cap-iscono

Non esiste comunque una regola che possa stabilire quali verbi prevedono questa particolarit di coniugazione; per
questo, si consulti la voce sui cosiddetti verbi incoativi. Per quanto riguarda l'accento, esso cade talvolta sulla radice,
qualche altra sulla desinenza. Esempio tipico: mo, mi, ma, amimo, amte, mano.
Si ricordano inoltre le seguenti caratteristiche nella formazione del presente:
Questo tempo presenta pochissimi verbi irregolari nella coniugazione in -are (si tratta dei verbi stare, fare, dare
ed andare); le altre coniugazioni ne sono invece ricche.
Le forme in noi e voi sono quasi sempre regolari.
I verbi che terminano in -care e -gare (come cercare e pagare) mantengono il suono velare di /k/ e /g/ in tutte le
forme, il che rende necessario un adattamento ortografico: pago, paghi, paga, paghiamo.
Vale esattamente il discorso opposto per le altre due coniugazioni, cio per i verbi che terminano in -cere e -gere,
come vincere o piangere: il suono di -c- e -g- pu infatti cambiare a seconda della vocale che introduce la
desinenza: vinco, vinci, vince, vinciamo, vincente, vincono ed quindi velare davanti a o, ma palatale davanti ad e

Presente indicativo
oppure i. In questo caso, non si rende necessario alcun adattamento ortografico. Si noti inoltre che in questi verbi
la i nella desinenza della forma in noi (vinciamo) non sar pi pronunciata.
Per i verbi che terminano in -ciare e -giare si avr: mangio, mangi, mangia, mangiamo, mangiate, mangiano.
Neanche in questo caso, la desinenza della forma in noi (mangiamo) viene pronunciata.
Un verbo che risulta regolare nella coniugazione di un tempo non deve necessariamente esserlo in un altro tempo.
Ad esempio il verbo uscire irregolare al presente, ma non al participio. Al contrario, scrivere irregolare al
participio, ma non al presente. Per il resto, si rimanda alla voce sui verbi irregolari italiani o a tabelle di
coniugazione.[3]

Cenni storici
Si tratta di una diretta eredit dalla lingua latina. Gli sviluppi che hanno portato al cambiamento delle desinenze
originarie nelle forme flesse (laudo, laudas, laudat, laudamus, laudatis, laudant) non sono del tutto chiari.[4]
Tra i vari mutamenti linguistici che caratterizzano il passaggio dal latino classico all'italiano, la caduta della
consonante finale senza dubbio uno dei fenomeni pi vistosi (da laudat proviene loda, da laudamus proviene
lodiamo, con caduta rispettivamente di -t e di -s).[5]

Il presente, i suoi usi basilari e le altre forme verbali


Le caratteristiche del presente possono essere illustrate tramite un confronto con alcune altre forme dell'indicativo.[6]
Dal paragone emerge una forma verbale caratterizzata dalla sua attualit e fattualit.
1) Il presente si trova in opposizione con il passato prossimo. La differenza tra le due forme sta principalmente
nell'aspetto. Mentre il presente una forma fondamentalmente imperfettiva (e presenta quindi gli avvenimenti
considerati durante il loro svolgimento), il passato prossimo esclusivamente perfettivo (e presenta dunque l'azione
nella sua pienezza, fino al momento del loro compimento):
Oggi sto male
dunque un enunciato che presenta una situazione in corso in un dato momento. Al contrario, l'enunciato
Oggi sono stato male
considera e presenta la situazione durante tutto l'arco del suo svolgimento. La frase descrive quindi anche il
momento in cui la situazione giunge a compimento o alla fine. Se nel primo enunciato il malessere viene visto come
uno stato o processo in corso, il secondo lo vede piuttosto come un evento.[7]
2) L'imperfetto descrive infatti una situazione in corso che viene focalizzata nel passato (quando essa non giunge
ancora a compimento o alla fine):
Ieri alle sei ero a Roma.
Il presente descrive la situazione nello stesso modo, ma esso focalizza il momento dell'enunciazione:
Oggi, in questo momento, sono a Roma.
Si deve comunque dire le due forme verbali hanno una certa somiglianza tra di loro, dato che sono entrambe
imperfettive.
Come forma del passato, anche il passato remoto si distingue chiaramente dal presente, anche se quest'ultimo pu
sostituirlo (si parla in questo caso di presente storico).
3) Il presente si trova in rapporto di opposizione con il futuro. Se il primo, rispetto al secondo indica una azione o
situazione sicura, il secondo la pone solo come possibile:
Sara oggi a Milano
esprime dunque pi sicurezza rispetto a
Sara oggi sar a Milano.

Presente indicativo
Si dir a questo punto che il futuro indica la posteriorit temporale, rispetto alla contemporaneit indicata dal
presente. Questa teoria viene sostenuta da diversi studiosi, ma non del tutto pacifica.[8] Dopo tutto, entrambe le
forme hanno la possibilit di riferirsi tanto ad avvenimenti presenti quanto ad avvenimenti futuri (anche se per
indicare un avvenire chiaramente lontano dal momento dell'enunciazione si preferir senza dubbio il futuro).
Concludendo, diremo che fondamentalmente il presente indica contemporaneit rispetto al momento
dell'enunciazione. Questo non significa necessariamente che nell'uso della lingua questa caratteristica venga
rigidamente applicata, perch esistono molti usi del presente, il quale pu arrivare a sostituire forme verbali come
quelle appena ricordate a titolo di paragone.

Altri usi del presente


Il presente conosce dunque usi che non rispecchiano il suo nome o le sue caratteristiche principali.[9] Si tratta infatti
della forma verbale non marcata, dunque di quella che in teoria potrebbe sostituire le altre forme verbali
(Coseriu).[10] Il presente viene spesso usato indipendentemente dal momento di enunciazione, indicando azioni
anteriori o posteriori ad esso:
Garibaldi nasce a Nizza nel 1807
Fra un anno vado ad abitare a Nizza.
Inoltre, questo tempo talmente flessibile che pu sostituire le forme verbali di altri modi:
Non credo che vero al posto di Non credo che sia vero.
Nonostante tali semplificazioni possano essere in conflitto con le regole dell'italiano standard e quindi essere
considerate errate, usando il presente facile produrre degli enunciati indiscutibilmente logici, efficaci e spesso assai
correnti grazie ai vari usi della lingua parlata e scritta.
Presente storico
Si pensi all'esempio gi proposto:
Garibaldi nasce a Nizza.
Si parla in questo caso dell'uso storico del presente, dunque dell'uso del presente al posto dei tempi del passato, il che
pu avere due ragioni.
La prima pu essere quella di semplificare o di dare immediatezza alla scrittura e alla lettura di un intero testo,
rinunciando cos all'uso dei tempi del passato (passato prossimo, imperfetto, passato remoto): ci avviene il pi delle
volte nel riassunto o pu accadere in un racconto che, tramite un semplice procedimento retorico, viene narrato solo
al presente per conferire al testo una sorta di vicinanza e vividezza.
La seconda ragione che il presente storico pu dare maggiore efficacia espressiva ad una parte dell'enunciato, il
che particolarmente chiaro quando il presente si alterna alle forme del passato senza che vi sia un'apparente
giustificazione per un cambio da una forma all'altra:
Nessuno voleva aiutarmi, ero veramente nei guai, ma all'improvviso ecco che arriva un poliziotto.
L'uso del presente indica qui un maggior coinvolgimento emotivo oppure l'intenzione di mettere in evidenza
un'azione piuttosto che un'altra.
Dal punto di vista retorico, l'uso storico del presente costituisce un processo di sostituzione (enallage).

Presente indicativo
Presente al posto dell'imperativo
Similmente al futuro, questa forma verbale pu essere usata come alternativa all'imperativo, dunque non per
descrivere uno stato di cose reale, ma desiderato o prescritto. La frase sar espressa sotto forma di dichiarazione:
Tu non entri qui senza il mio permesso, altrimenti chiamo la polizia.
Questo uso del presente ha il vantaggio di poter riferirsi anche alla prima persona singolare.
Presente gnomico
In alcuni casi, inoltre, si indicano stati di cose che prescindono dal momento in cui avvengono:
Dio vede tutto.
Il senso dell'enunciato infatti che Dio vedeva, vede e vedr tutto. L'uso gnomico del presente frequente
soprattutto nei proverbi (Chi rompe paga; chi la fa l'aspetti); va comunque aggiunto che proprio nei proverbi si pu
riscontrare - pi di rado - un uso del tutto simile del passato remoto (la superbia and a cavallo e torn a piedi).
Presente riportivo
Pu benissimo accadere che il locutore voglia riportare ci che sta vedendo a chi non ne ha la possibilit. normale,
in questo caso, che le diverse forme dal presente indichino momenti diversi anche se esse si trovano nello stesso
enunciato. Si tratta di eventi vicini tra di loro ma organizzati in una catena temporale. Un esempio classico si osserva
quando un giornalista sportivo riporta le azioni di una partita di calcio:[11]
Il centrocampista lascia rimbalzare la palla, poi dribbla l'avversario e si avvia verso l'area di rigore.
Presente al posto del futuro
Valgono per questo uso gli stessi principi che caratterizzano il presente storico: rispetto ai tempi del passato e del
futuro, il presente d in ogni caso maggiore enfasi all'enunciato, sicch l'atto linguistico di chi parla avr maggior
impatto su chi ascolta o legge. Dire
mani in alto o sparo
ha senza dubbio maggior efficacia comunicativa che dire
mani in alto o sparer.

Il presente nella formazione di parole


Alcune forme alla prima persona del presente latino, simile a quello italiano, sono state utilizzate nella formazione di
sostantivi. Si ricorda ad esempio il credo, sostantivo latino derivato dalla forma verbale e poi ereditato dall'italiano;
si tratta di parola ancora ben riconoscibile nel suo etimo.
Meno lineare stata la formazione del sostantivo video, un prestito linguistico dal latino come lingua morta, per la
precisione dal verbo vidre ('vedere': video, io vedo). Non da ultimo grazie all'espansione dell'inglese come
linguaggio della tecnica, la parola ritornata in Italia e negli altri paesi di lingua romanza, ma con un'accezione
completamente nuova.

Il presente indicativo in francese


Anche se per ciascuna delle forme del presente francese prevista una grafia diversa, nella catena di suoni della
lingua parlata non sono riscontrabili grosse differenze tra le varie forme coniugate del presente. Infatti, la maggior
parte delle forme di questo tempo si distinguono solo grazie alle consonanti finali ereditate dal latino: queste ultime
vengono s scritte, ma di solito non vengono pronunciate. Le forme che nel parlato si distinguono maggiormente
dalle altre sono quelle in noi e voi.[12]

Presente indicativo

parler (parlare) finir (finire) partir (partire) prendre (prendere) recevoir (ricevere)
je

parle

finis

pars

prends

reois

tu

parles

finis

pars

prends

reois

il/elle/on parle

finit

part

prend

reoit

nous

parlons

finissons

partons

prenons

recevons

vous

parlez

finissez

partez

prenez

recevez

ils/elles

parlent

finissent

partent

prennent

reoivent

In questa come nelle altre lingue romanze, sono correnti l'uso gnomico, storico, al posto del futuro e al posto
dell'imperativo.

Il presente indicativo in spagnolo


Le coniugazioni spagnole in -ar -er ed -ir ricordano quelle del latino. Usted-ustedes sta per la forma di cortesia (lei,
loro).
hablar (parlare) comer (mangiare) insistir (insistere)
yo

hablo

como

insisto

hablas

comes

insistes

l /ella /usted

habla

come

insiste

nosotros

hablamos

comemos

insistimos

vosotros

hablis

comis

insists

ellos /ellas/ustedes hablan

comen

insisten

Il presente indicativo in portoghese


Anche il portoghese prevede la suddivisione in tre coniugazioni all'incirca come si ritrovano in italiano o in
spagnolo.
acabar (completare) comer (mangiare) partir (andare via)
eu

acabo

como

parto

tu

acabas

comes

partes

ele/ela/voc

acaba

come

parte

ns

acabamos

comemos

partimos

vs

acabais

comeis

partis

eles/elas/vocs acabam

comem

partem

Presente indicativo

Il presente indicativo in inglese


Nella lingua inglese, come nel francese parlato, le forme del presente tendono a coincidere tra di loro. A maggior
ragione, in questa lingua sar obbligatorio specificare sempre il soggetto.
Solo la terza persona singolare di distingue dalle altre per la desinenza -s. Il verbo to be ('essere') irregolare.
to walk (camminare) to be (essere)
I

walk

am

you

walk

are

he/she/it walks

is

we

walk

are

you

walk

are

they

walk

are

Alcuni casi particolari si presentano se il verbo termina con -o ,-ss, -x, -ch, -sh, alla terza persona finir in -es per
facilitare l'articolazione, rendendo quindi la pronuncia pi scorrevole. Se l'infinito termina con una consonante + y, la
y viene sostituita da -ies. L'uso della desinenza verbale -s ricorda dunque la formazione del plurale dei sostantivi.

To go ('andare') --> he/she goes


To kiss ('baciare') --> he/she kisses
To watch ('guardare') --> he/she watches
To wash ('lavare') --> he/she washes
To carry ('portare, trasportare') --> he/she carries

La divisione in coniugazioni, tipica invece delle lingue romanze, manca del tutto in inglese. Il concetto del presente
storico viene reso con il termine di vivid present.

Il presente indicativo in tedesco


In tedesco, i verbi all'infinito terminano per -en o per -n, senza distinzione tra coniugazioni. Questa terminazione
viene scambiata con le desinenze delle diverse persone. Da geh-en ('andare') avremo dunque le forme geh-e, geh-st
('vado, vai') eccetera. Come in inglese, sar necessario specificare il soggetto, anche le desinenze del presente
rendono abbastanza ben riconoscibile la persona. I verbi irregolari presentano solitamente cambiamenti solo alla
seconda e alla terza persona singolare.
gehen, andare (reg.) sprechen , parlare (irr.)
ich

gehe

spreche

du

gehst

sprichst

er/sie/es geht

spricht

wir

gehen

sprechen

ihr

geht

sprecht

sie

gehen

sprechen

Per gli usi speciali come il presente storico, valgono le considerazioni fatte per l'italiano e le altre lingue romanze.

Presente indicativo

Note
[1]
[2]
[3]
[4]
[5]
[6]
[7]

Coseriu, vedi bibliografia


Bertinetto, vedi bibliografia.
Nella letteratura specializzata o in italian-verbs (http:/ / www. italian-verbs. com/ verbi-italiani. htm).
Bruni, vedi bibliografia.
Bruni, vedi bibliografia.
Coseriu, vedi bibliografia.
Secondariamente, il presente pu anche essere utilizzato anche come forma perfettiva, laddove gli eventi vengono considerati nella loro
pienezza:

Ok, vado e torno.


[8] contestata ad esempio da Bertinetto, vedi bibliografia.
[9] Bertinetto, vedi bibliografia.
[10] Tali considerazioni possono essere fatte sia per le lingue romanze analizzate da Coseriu, sia per le altre lingue prese in esame nella presente
voce.
[11] Bertinetto, vedi bibliografia.
[12] Klein, vedi bibliografia.

Bibliografia
Bertinetto, Pier Marco, Tempo, Aspetto e Azione nel verbo italiano. Il sistema dell'Indicativo, Firenze, Accademia
della Crusca 1986.
Bruni, Francesco, L'italiano. Elementi di storia della lingua e della cultura, UTET, Torino 1987.
Coseriu, Eugenio, Das romanische Verbalsystem, Tbinger Beitrge zur Linguistik Vol. 66, Tbingen, Gunter
Narr 1976.
Klein, H.W. tudes Franaises, Stuttgart, Klett+Balmer, 1981 ISBN 3-264-52410-2

Fonti e autori delle voci

Fonti e autori delle voci


Presente indicativo Fonte: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=66519237 Autori: 97Pasquale, Ai2007, Branko, Frigotoni, Guidomac, Incola, LucaLuca, Mauro Tozzi, Pequod76,
PersOnLine, Phantomas, Rago, Rollopack, Sesquipedale, Taueres, Tonik 96, Vermondo, 44 Modifiche anonime

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