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Trapassato prossimo
Il trapassato prossimo, spesso chiamato anche piucheperfetto o piuccheperfetto, una forma verbale che indica la
compiutezza oppure l'anteriorit temporale di un evento rispetto ad un momento passato: Ieri ho ricevuto quello che
avevo chiesto il giorno prima.
2a persona
singolare
tu
3a persona
singolare
egli, ella
1a persona
plurale
noi
2a persona
plurale
voi
3a persona
plurale
essi, esse
Avevo parlato
avevi parlato
aveva parlato
avevamo parlato
avevate parlato
avevano parlato
Ero andato/a
eri andato/a
era andato/a
eravamo andati/e
eravate andati/e
erano andati/e
Per quanto riguarda il resto, la coniugazione segue le particolarit del passato prossimo; possibile ricorrere alle
tabelle di coniugazione.[1]
Trapassato prossimo
In questo caso, l'azione indicata dal verbo dire sar anteriore rispetto ad un momento non direttamente specificato.
Nell'esempio, si tratta forse di quello in cui la raccomandazione (fare attenzione) stata trascurata.
Trapassato prossimo
Tradotti letteralmente, gli enunciati andrebbero resi in un italiano agrammaticale (io ho avuto sentito al posto di io
avevo sentito). In francese, si parla di pass surcompos, in tedesco di doppeltes perfekt.[4] In sintesi, si avranno allo
scritto le seguenti forme corrispondenti all'italiano sentire-udire. Le forme con il doppio participio nelle variet di
tedesco e francese sono riservate ad contesti speciali (linguaggio poetico, dialettale o antiquato), sicch non vengono
incluse nell'elenco.
Inglese
Tedesco
Latino
Rumeno
Portoghese
Spagnolo
Francese
Italiano
I had heard
audiveram
auzisem
haba odo
j'avais entendu
avevo sentito
du hattest gehrt
audivers
auzisei
habas odo
tu avais entendu
avevi sentito
he/she had
heard
er/sie hatte
gehrt
audiverat
auzise
haba odo
we had heard
habamos
odo
nous avions
entendu
avevamo
sentito
audivertis
habais odo
avevate sentito
audiverant
auziser
haban odo
avevano sentito
Nelle lingue romanze come l'italiano, il trapassato prossimo di solito affiancato da una seconda forma, il trapassato
remoto. Con il passare dei secoli, quest'ultimo ha ceduto gran parte del suo ambito di uso al primo (per quanto
riguarda l'Italia, soprattutto al nord).
Note
[1] Nella letteratura specializzata o in verbix (http:/ / www. verbix. com/ languages/ italian. shtml); italian-verbs (http:/ / www. italian-verbs.
com/ verbi-italiani. htm).
[2] Per quanto riguarde le sue caratteristiche aspettuali, si ricorda brevemente che il trapassato prossimo una forma con due funzioni base. Pu
infatti indicare sia il risultato di un'azione, sia l'azione stessa. Per il primo caso, si consideri l'esempio:
Nell'enunciato, il momento specificato (le due) ci permette di mettere in luce il risultato dell'azione, cio la
mancanza di Fido, che viene considerata come uno stato che alle due era gi attuale.
Nel secondo caso, invece, con il trapassato si indica semplicemente l'azione stessa, la sparizione considerata in tutta
la sua pienezza, come nell'esempio seguente:
Siccome Fido era sparito dalla circolazione verso le due, cominciai a cercarlo.
Bibliografia
Bertinetto, P. M., Tempo, Aspetto e Azione nel verbo italiano. Il sistema dell'Indicativo, Firenze, Accademia della
Crusca, 1986.
Comrie, B., Aspect, Cambridge, Cambridge University Press, 1976.
Coseriu, Eugenio, Das romanische Verbalsystem, Tbinger Beitrge zur Linguistik Vol. 66, Tbingen, Gunter
Narr 1976.
Licenza
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