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Congiuntivo imperfetto
Il congiuntivo imperfetto la forma verbale della lingua italiana usata in genere nella proposizione subordinata
laddove la principale al passato esprime insicurezza:
Speravo che tu fossi sincero.
Dato il suo valore di irrealt, il congiuntivo imperfetto gioca un ruolo di primo piano nella formazione del periodo
ipotetico:
Se tu fossi sincero, lo sarei anch'io.
2a
persona
che tu
3a persona 1a persona
che egli, ella
che noi
2a
persona
che voi
3a persona
che essi, esse
1a
coniugazione
am-are
am-assi
am-assi
am-asse
am-assimo
am-aste
am-assero
2a
coniugazione
tem-ere
tem-essi
tem-essi
tem-esse
tem-essimo
tem-este
tem-essero
3a
coniugazione
serv-ire
serv-issi
serv-issi
serv-isse
serv-issimo
serv-iste
serv-issero
La forma della seconda persona plurale coincide con quella del passato remoto (cantaste).
Come per l'imperfetto indicativo, la coniugazione di questo tempo in genere regolare. Alcuni verbi che
nell'italiano moderno hanno delle forme abbreviate si coniugano in maniera particolare. Ad esempio, il verbo fare
si coniuga secondo la vecchia forma dell'infinito facere: facessi, facessi, facesse. Similmente, per il verbo bere:
bevessi; dire: dicessi; tradurre: traducessi. In questo, vengono ripresi i meccanismi di formazione dell'imperfetto
indicativo.
I verbi dare e stare sono molto irregolari: dessi, dessi, desse eccetera; oppure stessi e cos via.
Per il verbo essere si ha: fossi, fossi, fosse, fossimo, foste, fossero.
Cenni storici
Il congiuntivo imperfetto nella sua forma attuale ha sostituito quello originariamente presente in latino. In questa
lingua, per il verbo laudare, si aveva laudarem, ma questa forma oggi estinta. Con la serie di spostamenti avvenuti
nel passaggio dalla lingua latina alle lingue romanze, il posto del congiuntivo imperfetto originario stato preso da
quello che in origine era il congiuntivo piuccheperfetto latino (laudavissem).[1]
Nell'italiano parlato di tutti i giorni, il congiuntivo imperfetto tende ad essere sostituito dall'indicativo imperfetto.
Comunque, non si tratta di fenomeni necessariamente recenti, ma di semplificazioni dovute ad un registro pi o
meno formale; almeno in italiano (ma non in francese) il congiuntivo imperfetto tuttora da considerarsi come forma
pienamente vitale.[2]
Congiuntivo imperfetto
1) Viene di solito usato nella frase secondaria introdotta da forme verbali all'indicativo (soprattutto forme del
passato) di verbi che esprimono una sorta di insicurezza come credere, pensare, sperare, supporre, volere:
Le forme verbali della principale sono spesso coniugate in tempi del passato; secondariamente si pu osservare
talvolta come il verbo della frase principale possa essere coniugato anche al presente:
I miei amici erano sempre suscettibili, penso proprio che avessero grossi problemi,
anche se in questi costrutti si usa pi spesso il congiuntivo passato:
I miei amici erano sempre suscettibili, penso proprio che abbiano avuto grossi problemi.
In questo caso, la differenza tra queste due forme sta nell'aspetto: nel primo enunciato si indica uno stato o
un'abitudine, mentre nel secondo vengono illustrati degli eventi. Va inoltre detto che se la frase principale al
passato, l'uso del congiuntivo passato escluso; se la principale invece al presente, scegliendo la forma del
congiuntivo passato si avranno sempre buoni risultati.
2) L'imperfetto del congiuntivo viene usato, tra l'altro, nelle secondarie introdotte dalle congiunzioni senza che,
prima che, nonostante, malgrado, a meno che, a condizione che, affinch dopo la principale al passato:
3) Secondo le regole della concordanza dei tempi in questi casi, se nella frase principale si usa il condizionale di un
verbo che prevede l'uso del congiuntivo, la contemporaneit temporale viene in genere indicata dal congiuntivo
imperfetto:
Vorrei che tu venissi alla nostra festa.
Mi piacerebbe che tu venissi alla nostra festa.
Si dir in questo caso che il condizionale della principale ha funzioni paragonabili a quelle di una forma verbale del
passato.
4) Per la stessa ragione, il congiuntivo imperfetto viene usato nel periodo ipotetico dell'impossibilit con riferimento
al presente:
Mi piacerebbe se tu venissi alla nostra festa.
Infatti, anche in questo caso la frase principale al condizionale presente (mi piacerebbe).
Sono inoltre possibili costrutti con il condizionale passato o misti ad altri modi (imperativo, indicativo):
Se non ti piacesse ballare, non saresti venuto qui in discoteca.
Se tu avessi fame, apri il frigorifero!
Se tu ne dovessi aver voglia, in cucina ci sono delle birre (costrutto pragmatico tipico della lingua parlata)
Strettamente correlati al periodo ipotetico sono diversi usi del congiuntivo imperfetto, introdotti ad esempio dalle
congiunzioni caso mai e come se:
Caso mai suonassero, non aprite a nessuno!
Congiuntivo imperfetto
Altre lingue
Francese
Il congiuntivo imperfetto (subjonctif imparfait) del francese deriva, come quello italiano, dal congiuntivo
piuccheperfetto latino. Per le tre forme regolari, si riporta la coniugazione di alcuni verbi (corrispondono all'italiano
cantare, finire, rompere, concepire):
chanter
finir
rompre
concevoir
que je chantasse
que je finisse
que je rompisse
que je conusse
que tu chantasses
que tu finisses
que tu rompisses
que tu conusses
qu'il chantt
qu'il fint
qu'il rompt
qu'il cont
que nous chantassions que nous finissions que nous rompissions que nous conussions
que vous chantassiez
qu'il chantassent
qu'ils finissent
qu'ils rompissent
qu'ils conussent
Il suo uso nella lingua parlata e nella maggior parte delle pubblicazioni attuali morto, ma possibile incontrarlo
con una certa frequenza nelle pubblicazioni fino alla prima met del Novecento. Oggi pu comparire, abbastanza di
rado, nella lingua scritta solo alla terza persona; si tratta di testi di natura assai formale. Si sostituisce di norma con il
congiuntivo presente, ignorando l'accordo richiesto dalla concordanza dei tempi:
Je ne pensais pas quil soit Paris. Non pensavo che fosse a Parigi.
Congiuntivo imperfetto
Nella protasi del periodo ipotetico, si user l'imperfetto indicativo al posto di quello del congiuntivo:
Si tu tais Paris, je serais contente pour toi. Se tu fossi a Parigi, sarei contenta per te.
Spagnolo
Nella lingua spagnola, al nome di subjuntivo imperfecto rispondono oggi due diverse forme verbali. Il loro uso di
solito interscambiabile, almeno nell'ambito geografico del castigliano in Spagna. La prima proviene dal
piuccheperfetto indicativo del latino ed pi usata. Se ne presentano le forme dei verbi cantar, ('cantare'), comer,
('mangiare') e salir, ('uscire'):
cantar
comer
salir
que yo cantara
que yo comiera
que yo saliera
que t cantaras
que t comieras
que t salieras
que l cantara
que l comiera
que l saliera
comer
salir
que yo cantase
que yo comiese
que yo saliese
que t cantases
que t comieses
que t salieses
que l cantase
que l comiese
que l saliese
malgrado alcune differenze. La prima tra le due seguenti coppie di enunciati indica che il verbo pensare in italiano
richiede il congiuntivo anche senza la negazione (a differenza di quanto accade in spagnolo); il secondo esempio
illustra invece un uso del congiuntivo spagnolo per formare una domanda cortese:
Pensaba que l estaba enfermo (indicativo)
Pensavo che lui fosse malato (congiuntivo)
Congiuntivo imperfetto
Quisiera irme temprano hoy. (congiuntivo)
Vorrei andarmene prima oggi (condizionale)
Inglese
Le lingue germaniche come l'inglese non hanno forme veramente corrispondenti a quelle del congiuntivo imperfetto
romanzo. Un confronto pu al massimo basarsi sul fatto che anche queste lingue dispongono di una forma analitica
del congiuntivo con riferimento a domini referenziali come quelli dell'irrealt con riferimento al presente. Malgrado
ci ben riconoscibile, proprio nel caso del Past Subjunctive inglese, una forte parentela morfologica tra le loro
forme e quelle passate dell'indicativo. Infatti, le forme del Past Subjunctive coincidono con quelle del Simple past,
eccezion fatta per to be ('essere'): I were, you were, he (she, it) were, we were, you were, they were.
L'uso del Past Subjunctive, assai diverso da quello del congiuntivo imperfetto nelle lingue romanze. Introdotto dal
verbo wish, indica un desiderio collocato piuttosto nel mondo dell'irreale:
I wish I were in Africa ('mi piacerebbe essere in Africa').
Analogamente al congiuntivo imperfetto italiano, la forma gioca un ruolo di primo piano nell'espressione di
un'ipotesi nella protasi del periodo ipotetico irreale ed in costrutti analoghi:
If I had a million, I would buy everything. ('se avessi un milione comprerei tutto')
If that were true, I'd know it. ('se fosse vero, lo saprei')
He speaks as if he were the President ('parla come se fosse il presidente')
In contesti informali, la forma were del verbo essere viene spesso sostituita da was:
In conclusione, si tratta di una forma il cui nome, Past Subjunctive, congiuntivo passato, non rende giustizia alle
funzioni della voce verbale, ma al massimo alla sua forma.
Tedesco
Per quanto riguarda invece la lingua tedesca, le forme del Konjunktiv II assumono il significato di irrealt
(congiuntivo imperfetto italiano) e di possibilit (condizionale italiano). Per la formazione si dispone di due forme,
identiche nel significato:
Il Konjuktiv II propriamente detto, formato dalle voci del Prteritum, addolcendo la vocale radicale qualora sia
possibile (cio se a, o, oppure u) e aggiungendo le desinenze del congiuntivo: ich wre (da sein), ich htte (da
haben), ich gbe (da geben), ich ginge (da gehen).
Una forma perifrastica (o Ersatzform, "forma sostitutiva"), formata dal Konjunktiv II di werden (ich wrde, du
wrdest, etc) e l'infinito, con costruzione analoga a quella del futuro: ich wrde sagen (da sagen).
La forma pi comune la seconda, almeno nella lingua parlata, tranne per i verbi ausiliari e modali, che
generalmente preferiscono (ma non esigono) la prima.
Si pu utilizzare in frasi ottative:
Wre er doch wenigstens freundlich! ('fosse almeno gentile!'),
nel periodo ipotetico irreale (sia nella principale che nella subordinata):
Wenn ich eine Million htte, ginge ich nach Afrika / wrde ich nach Afrika gehen. ('se avessi un milione andrei in
Africa'),
e, come detto, traduce anche il condizionale italiano:
Ich wrde gern kommen / ich kme gerne, wenn mglich. ('verrei volentieri, se possibile').
Congiuntivo imperfetto
Note
[1] Bruni, Francesco, L'italiano. Elementi di storia della lingua e della cultura, UTET, Torino 1987, pag. 281.
[2] Serianni, L., Grammatica italiana; italiano comune e lingua letteraria, Torino, UTET 1989, pag. 476.
[3] Vedi voce sul dialetto napoletano.
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