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xxxx 1
Udine,
Tribunale di Udine
Giudice Istruttore Dott.Francesco Venier
N.xxxx R.A.C.C.
Fallimento A
(avv. Francesco Gabassi)
contro
Banca B S.p.A.
(avv. xxxx)
c.t.u.:
Prof. Michele Rutigliano – Dottore commercialista e Revisore Contabile
Ordinario di «Tecnica Bancaria», Università di Verona
Studio: Via S.Ampellio, 5 - 20141 Milano
Tel./Fax 02-8463309
Cell. 0347-8871120
Premesso
nato a Milano il 6 ottobre 1953, veniva nominato CTU alla causa indicata in
epigrafe;
«Il C.T.U., esaminati gli atti e i documenti di causa, eseguito ogni necessario
conto delle causali dei singoli accrediti nonché indicando, ove possibile, i
talune delle operazioni eseguite sul conto possano costituire partite c.d.
- che l’inizio delle operazioni peritali è stato fissato per il giorno 17 ottobre
30/A
- che in tale data hanno avuto regolare inizio le operazioni peritali alla
presenza, oltrechè del c.t.u., del rag.xxxx, c.t.p. per il Fallimento, e del
ciò premesso
presenta la propria
unitamente ai fascicoli di causa delle parti, per i quali era stato autorizzato
dal.Giudice il prelievo.
infragiornalieri p.36
Allegati p.53
Allegato 14 – fax del Ctp per il Fallimento al Ctu e al Ctp per Banca B
porta la data del 22 dicembre xxxx, l’inizio del “periodo sospetto”, ai fini
xxxy.
• Nella prima parte del quesito si chiede di computare le rimesse sul conto
sul conto possano costituire partite c.d. bilanciate e se alle stesse debba
• Nel corso delle operazioni peritali è poi emersa la necessità di assumere una
effetti.
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ne identifica alcune con fax del 20 novembre xxxx (allegato 5). A mio avviso,
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lire 26 milioni nelle date del 21 e del 24 maggio xxxx. Ho pertanto ritenuto
astrattamente revocabili.
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una rielaborazione dei movimenti del conto corrente nel corso del periodo
sospetto (allegato 6). Ciò al fine di depurare degli insoluti gli importi
netto degli insoluti, il che risulta - anche a mio parere - tecnicamente più
corretto.
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• Per la risposta alla prima parte del quesito si è dunque fatto riferimento
alla nozione di saldo disponibile, così come precisata in termini generali dalla
seguito più volte confermato dalla stessa S.C. e quindi da ritenersi ormai
identificata sulla base dei criteri forniti dalla Corte di Cassazione (18 ottobre
Le sole rimesse su un conto scoperto rivestono natura solutoria, posto che gli
lire 310 milioni, utilizzabile secondo la tecnica del c.d. “conto unico”,
in lire 415.561.575.=
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rimesse sul conto corrente aventi carattere solutorio secondo lo sviluppo del
dinamica del saldo infragiornaliero può sempre essere descritta, quanto meno
• Sulla base delle premesse metodologiche più sopra esplicitate, nonché delle
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Fallimento, mentre sono ritenuti non corrretti da parte del Ctp per Banca B
“disponibilità”;
…in alternativa
In questa relazione di C.t.u. il commento alle obiezioni del Ctp per Banca
presentazione del foglio non si verifica alcuna rimessa di denaro, quindi non
debitore finale di lire 305.432.328, in data 22/12/xx, sia nel caso dello
sviluppo dei saldi giornalieri, sia nel caso dello sviluppo dei saldi
Secondo una parte della dottrina e secondo una giurisprudenza di merito non
• Si osserva da ultimo che, dagli atti di causa, risulta che parte attrice
importi determinati in questa c.t.u. Nel computo di parte attrice, infatti, e per
peritali alla presenza del c.t.p. per Banca B Spa, Rag.xxxx, e del c.t.p. per il
Fallimento A Srl, rag. xxxx (allegato 1). In quella sede il c.t.u. presentava alle
parti una bozza dei “criteri di attribuzione della data di disponibilità”, ai fini
del riordino dei movimenti del c/corrente n. xxxxx secondo il criterio del saldo
entrambi i c.t.p.
ctp per Banca B confermavano la correttezza della mia attribuzione della data
dicembre 2xxx inviavo ai ctp le tabelle n.2 e n.3 qui allegate, per informarli
Udine (cfr. allegato 13). In quella sede i consulenti tecnici di parte fornivano
mia relazione, che conferma i risultati numerici già trasmessi ai Ctp fin dal
15/12/2xxx.
fallimento porta la data del 22 dicembre xxxx, l’inizio del “periodo sospetto”,
dicembre xxxx.
Quanto al saldo del conto corrente, è noto che nella prassi bancaria sono
conosciuti tre tipi di saldo: (a) “contabile”, (b) “liquido”, o “per valuta” e (c)
“disponibile”.
Il saldo liquido, o per valuta, riflette invece il riordino dei movimenti sul
ridurre il credito fruttifero del correntista nei confronti della banca stessa). Su
un tipico conto corrente di deposito che presenta saldi a credito del cliente, la
dinamica dei saldi liquidi tende a presentare di regola punte meno elevate
rispetto alla dinamica dei saldi contabili, e comunque dette punte appaiono
traslate in avanti nel tempo rispetto alle date di registrazione contabile delle
un conto che per lo più presenta saldi a debito del cliente, la dinamica dei
saldi per valuta tende a presentare punte più elevate rispetto a quella dei saldi
contabili, sicchè anche il saldo debitore medio di periodo, per valuta, quindi
il computo degli eventuali scoperti in base alla nozione di saldo per valuta
di entità superiore a quelli che si potrebbero accertare sulla base della nozione
di saldo contabile.
per valuta si determinano essenzialmente in ragione del fatto che ben di rado
addebito-accredito sul conto del cliente inviate dalla banca all’indirizzo del
considerazioni svolte – la dinamica dei saldi per valuta non può dirsi che
banca col cliente; piuttosto riflette una specifica prospettiva di analisi del
medesimo rapporto, quella di interesse ai fini del computo dei proventi o degli
soli movimenti sul conto corrente di cui la banca conosca l’esito con
(cfr. sentenza n.2744 del 22/3/1994). Detto saldo, però, non è direttamente
poste in essere.
Nel caso qui in esame, per la ricostruzione del saldo disponibile si sono
Corte
rimesse di denaro abbiano integrato dei pagamenti che hanno ridotto detto
delle ragioni creditorie della massa, liquidità del soggetto insolvente o crediti
corso del “periodo sospetto”, alla provenienza delle medesime, agli effetti in
termini di diminuzione del saldo negativo del conto corrente bancario. Per
discussione.
«conto passivo» e le rimesse, che non hanno natura solutoria, hanno l’effetto
attribuita natura solutoria alle rimesse extrafido, vale a dire quelle a credito
310 milioni di lire, che costituisce il fido in conto corrente. Detto fido –
strutturato secondo la tecnica del c.d. “conto unico” di cui si dirà in seguito -
dal correntista scoperto, e come tali rimesse cui potrebbe negarsi la natura
alcune operazioni segnalate dal ctp per Banca Bcon fax del 20/11/00 (allegato
“partite bilanciate”, così come descritte dal ctp per Banca B Banca.
A parere del c.t.u., però, non siamo qui in presenza di operazioni che
della Suprema Corte (n.686 del 26/1/99, in “Il Fallimento”, n.12/1999) così si
sia scoperto”.
corrispondenza tra banca e soggetto fallendo), a meno che esso non risulti
all’esame delle operazioni interessate, delle causali, degli importi, delle date
nell’alternanza dei movimenti a debito e a credito, che non riflette quindi una
straordinaria) accolta dalla banca nello sviluppo della relazione con la società
poi fallita.
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lire 26 milioni nelle date del 21 e del 24 maggio 1993. Ho in tal caso ritenuto
astrattamente revocabili.
In data 21/11/00 il ctp per Banca Bmi inviava via fax un documento
operativo della linea di credito in conto corrente secondo la struttura del c.d.
B.
dal punto di vista del cliente affidato - gli utilizzi delle linee di credito in
nella misura necessaria ai fini dell’utilizzo in via prioritaria della linea di fido
materialmente accreditare il conto corrente del cliente, con gli importi relativi
agli effetti presentati nell’ambito del castelletto s.b.f., non alla presentazione,
della fattispecie del “conto unico”, gli importi a debito del conto corrente
dal fallendo, nel corso delle operazioni peritali (cfr.verbale del 20/12/00 in
allegato 13) il ctp per Banca Bha sottolineato che si debba fare riferimento
alla data di presentazione degli effetti, anzichè alla data di maturazione della
alimentazione del saldo disponibile e quindi far uscire dal periodo sospetto un
e del Ctp per il fallimento, in allegato 15) che dà atto del carico/scarico degli
effetti presentati.
degli utilizzi, nei limiti degli importi degli effetti presentati al s.b.f. e
solvibili.
quindi risultare passivo per ammontari fino al citato importo. Il fido concesso,
componenti di cui ai punti (a) e (c) – importo, come detto, variabile a causa
non è desumibile dagli estratti conto del c/corrente, sicché si deve fare
complessivo in conto corrente di lire 310 milioni, di cui lire 10 milioni come
Una possibile soluzione proposta dal Ctp per Banca B Banca1 per
secondo il Ctp per Banca B - fra saldo negativo (in extrafido) e fido
Un elaborato, prodotto dal Ctp per Banca B, che rifletterebbe la dinamica dei
1
Si tratta di una soluzione alternativa rispetto ad altra già commentata – sempre
proposta dal Ctp per Cariverona – che consiste nell’attribuire agli accreditamenti di
soluzione è stata però già respinta in questa relazione di Ctu, per le ragioni esposte
nel testo.
saldo negativo in conto corrente, sia ad una diminuzione di pari importo del
milioni, a fronte di effetti presentati al s.b.f. per lire 300 milioni (pari al fido
ipotesi senza alcun insoluto: in tal caso è evidente che si è in presenza di una
avremmo un debordo inziale pari – come già detto - a lire 40 milioni [= 350-
a dire pari alla differenza fra il nuovo saldo debitore di lire 290 milioni e il
nuovo fido operativo complesivo in essere pari a lire 250 milioni [240
milioni per fido su effetti al s.b.f. e 10 milioni per fido non condizionato]. Se
debordo iniziale sarebbe sempre pari a lire 40 milioni, mentre il debordo dopo
differenza fra lire 295 milioni (saldo debitore in c/c = 350-55) e lire 250
s.b.f. per lire 300 milioni. Si ipotizzi, dunque, che il fallendo presenti effetti al
s.b.f. proprio per lire 300 milioni, rendendo così “operativo” quel fido che
lire 350 milioni che viene regolarmente pagato dalla banca, determinandosi
lire 50 milioni. Si ipotizzi infine che tutti gli effetti siano poi debitamente
pagati (senza alcun insoluto) dai clienti del fallendo e accreditati dalla banca
sul c/corrente del fallendo stesso. Ebbene, seguendo l’approccio del ctp per
Banca B Banca, non avremmo alcuna rimessa solutoria dal momento che la
50 milioni, vale a dire pari alla differenza fra il saldo debitore in c/corrente ed
avremmo ancora una contrazione del saldo debitore da lire 350 milioni a lire
a “0” (zero).
Nel nostro esempio, non può affermarsi che la rimessa abbia - in senso
pari alla sommatoria del fido operativo in conto corrente non condizionato
(lire 10 milioni nel nostro caso) e del fido potenziale in conto corrente su
presentazione di effetti (lire 300 milioni nel nostro caso), quindi a lire 310
fronte dei saldi debitori nel conto corrente. Qualsiasi rimessa di denaro
pari alla rimessa stessa, ovviamente col vincolo di non poter risultare
fido, per quanto il ripristino della provvista possa risultare soggetto alla citata
verrebbe a trovare la banca che non avesse operato mediante la tecnica del
“conto unico”, bensì avesse utilizzato la tecnica ordinaria dei due conti
due casi. Infatti, la disponibilità in conto degli importi degli effetti presentati
conto unico. Quale di queste due tecniche produca le conseguenze più onerose
per la banca non può tuttavia essere detto a priori, dipendendo dal modo in cui
dei saldi infragiornalieri e dei saldi giornalieri, sono evidenziati in colore rosa
fornite dal ctp per Banca B Banca. Per questa ragione, la voce “vs. effetti
impagati già scontati sbf” (e altra causale simile: “effetto insoluto”) di fatto
in lire 415.561.575.=
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finale di lire 305.432.328, in data 22/12/93, sia nel caso dello sviluppo dei
saldi giornalieri, sia nel caso dello sviluppo dei saldi infragiornalieri. Ne
rientro dall’esposizione del cliente per lire 193.501.593. Secondo una parte
Ctu: Prof.M. Rutigliano – Causa: Fallimento A vs Banca B
Tribunale di Udine, G.I. Dott.Francesco VENIER - R.A.C.C. n.xxxx 37
Si osserva infine che, dagli atti di causa, risulta che parte attrice
importi determinati in questa c.t.u. Nel computo di parte attrice, infatti, e per
Il c.t.u.