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Luciano CATALIOTO, Aspetti e problemi del Mezzogiorno d’Italia nel tardo Medioevo (XIII-XV sec.).

Potere feudale, signorie territoriali, autonomie urbane e mercati, Edizioni Leonida, Reggio Calabria 2008.

Pagine: 176
Mese/Anno: maggio 2008
ISBN: 978-88-95880-10-5
Dimensioni: 15 x 21 cm
Prezzo: 12,00 €
Genere: saggio di storia

Collana: «Mare Nostrum.


Politica, economia,
società e cultura»

Breve presentazione dell’opera

Nel presente volume l’Autore propone due articoli ed un saggio breve che, cronologicamente, si
collocano negli ultimi tre secoli dell’Età medievale. Il campo d’indagine, come programmaticamente
definito dalla “Collana storica” che accoglie lo scritto, spazia all’interno delle complesse vicende politiche,
sociali ed economiche che caratterizzarono l’area mediterranea nel tardo Medioevo.
Nel primo saggio, l’indagine sulla struttura feudale calabrese nell’età di Carlo I d’Angiò, condotta sulla
scorta degli atti cancellereschi e di specifiche fonti archivistiche locali, chiarisce i meccanismi della
francesizzazione ed il fenomeno dell’incastellamento nei due giustizierati di Calabria e Val di Crati-Terra
Giordana, nel cui territorio l’immigrazione ed il progressivo radicamento di una nobiltà tipicamente urbana
avrebbe costituito il tessuto connettivo della nuova società.
Nello studio condotto sulla Sicilia angioina sono analizzate le strutture interne delle Universitates ed i
loro meccanismi elettivi ed amministrativi, le dinamiche sociali dei ceti urbani, l’ascesa socioeconomica e
politica della casta giuridico-notarile e l’evoluzione della loro composizione, l’entità dell’immissione
transalpina e della penetrazione commerciale dei mercanti peninsulari. Ma sono senz’altro le peculiarità
delle signorie feudali e delle comunità rurali che ricevono un’attenzione particolare, così come l’evoluzione
del regime delle terre seguita alla vasta ridistribuzione operata da Carlo I d’Angiò e la nuova dimensione
del rapporto tra città e campagna.
Il saggio dedicato alla città ed al vescovato di Patti, infine, costituisce un importante laboratorio per
condurre un’indagine di lunga durata, nel più ampio contesto del Mediterraneo aragonese, in merito a temi
particolarmente vivi nel recente dibattito storiografico: lo sviluppo delle autonomie urbane e delle
coscienze cittadine, l’incontro tra le culture diverse ed i concreti problemi di convivenza delle varie etnie,
la complessa organizzazione economica e sociale delle terre e degli abitati rurali, le dinamiche dei ceti
mercantile ed imprenditoriale, le logiche politiche della feudalità e dei poteri territoriali ecclesiastici ed i
loro complessi rapporti con il potere centrale. Inoltre, valenze linguistiche e filologiche emergono dalla
lettura di diversi documenti inediti in latino ed in vernacolare siciliano, testimoni eccezionali del passaggio
nelle fonti documentarie dal mediolatino al volgare.
Luciano Catalioto

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