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li. Di fronte a queste due modalit verbali, spesso co-presenti nel medesimo testo, ho sempre cercato di riprodurne la rispettiva lunghezza e brevit, consapevole del loro
costituire senso in quella specifica dure formale che ogni
altra spezzatura avrebbe arbitrariamente alterato, in ci fedele a un mio fermo principio traduttivo personale che
cerca la riproduzione delleffetto, quando non anche
dellaffetto (nel senso della valenza affettiva delloriginale), piuttosto che la parafrasi o ladattamento esplicativo. Per questo una particolare attenzione stata rivolta
anche alla riproduzione della punteggiatura e del tempo
che essa scandisce, anche in ragione dellimportanza attribuitale dallAutore, insomma una cura ritmica non
meramente metrico-fonica, ma anche sensibile alla specificit vocale e testuale delluniverso di partenza. Inoltre, come ben illustra Michle Finck nel suo pregevole
studio Yves Bonnefoy le simple et le sens13, contro la tentazione dellarte, che sostituisce la bellezza estetica allesperienza immediata e imperfetta del vissuto, Bonnefoy mette in atto una necessaria strategia di dscriture (de-scrittura), allo scopo di contrapporre alla fascinazione del linguaggio unetica dellimperfezione e del-
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Nella traduzione ho optato per le opportune equivalenze sintattiche nelluso dei tempi verbali rendendo con
il condizionale passato il condizionale presente (come
avrebbe potuto dire per comment il pourrait), o per il
ricorso alla relativa e al congiuntivo in luogo dellinfinitiva di valore finale (un vocabolo che indichi per un
vocable pour dsigner). Mi parso opportuno altres
luso della modulazione che traducesse con un verbo di
significato mimetico il senso della locuzione verbale
(confondersi allintrico dei cespugli per prendre part
lemmlement des buissons). Frequenti anche le trasposizioni avverbio-aggettivo (tra altri rovi per parmi encore des ronces), nome-avverbio (giravolta vissuta incoscientemente per bouche vcue sans conscience), nome-verbo (non per far faticare a conoscere per
non pour peiner la connaissance) che rivelano un certo
necessario dinamismo nella ricerca di unesatta corrispondenza grammaticale. Leffetto onomatopeico di concatenazione delle serie prosodiche assonantiche e consonantiche una preoccupazione costantemente presente nella
mia riproduzione dellelemento musicale del testo; nel
caso seguente rendendo lidea del rumore delle foglie
prese nel turbinio del vento, che nelloriginale contrassegnata dai gruppi consonantici rt, br e dal suono
delle fricative labiali (f) e dentali (s), con il mantenimento del gruppo consonantico rt e con la ripresa,
attraverso lanafora fonica della v (volteggiano, vortice), delle occorrenze del dittongo ou (tournent,
remous) delloriginale, con in pi una reiterazione di tre
vocaboli sdruccioli proparossitoni ravvicinati (pulvscolo, voltggiano, vrtice) e lintensa pungenza vocalica delle e e delle i qui, per cos dire, a sferzare la
faccia. Qui di seguito li evidenzio:
Inoltre, la scelta di tradurre con il deittico pi distanziante quello il dimostrativo anaforico ces intende
marcare lidea di una distanza, seppure prossima, che
insita nel ricordo. Lordine progressivo italiano ripristinato in due casi eloquenti (vasto da solo per lui seul
aussi vaste; quelle nuvole, nellesatta loro posizione
per ces nuages dans leur position de juste), per ovvia
loro maggiore efficacia stilistica nella lingua traducente,
analogamente come per la postposizione del per allavverbio, in posizione antecedente nelloriginale (semplicemente per in luogo di pour simplement).
Mi sono sforzato di serbare lintera complessit sintattico-fonico-ritmica delloriginale, solo sbrogliando, qua
e l, dove il groviglio si faceva troppo greve, il tracciato
testuale, sempre per evitando il puro letteralismo, semmai tendendo alla ri-creazione della lettera e dello spirito delloriginale, di quel tutto costituito dalla co-presenza di molteplici elementi egualmente importanti nella tela
poetica disegnata dalla prosa.
Venendo ora a Seguendo un fuoco opera che, seppur largamente inedita, riprende, con varianti, alcune pagine de La vita errante, de La pioggia destate e de La
casa natale , propongo, a titolo desempio, unanalisi
comparata di tre versioni dello stesso testo, la mia e le due
che la hanno preceduta, allo scopo di mostrare la variet
delle soluzioni e lidea della lingua e della poetica che ne
emana:
Lpervier
Il y a nombre dannes,
A V.,
Nous avons vu le temps venir au-devant de nous
Qui regardions par la fentre ouverte
De la chambre au-dessus de la chapelle.
Ctait un pervier
Qui regagnait son nid au creux du mur.
Il tenait dans son bec un serpent mort.
Quand il nous vit
Il cria de colre et dangoisse pure
Mais sans lcher sa proie et, immobile
Dans la lumire de laube,
Il forma avec elle le signe mme
Du dbut, du milieu et de la fin.
Et il y avait l
Dans le pays dt, trs prs du ciel,
Nombre de vases, serrs; et de chacun
Slevait une flamme; et de chaque flamme
La couleur tait autre, qui bruissait,
E cerano l
Nel paese destate, vicinissimo al cielo,
Molti vasi, uno allaltro accostati; e da ciascuno
Si levava una fiamma; e di ogni fiamma
Diverso era il colore, che frusciava,
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Ed erano l
Nel paese destate, vicinissimo al cielo,
Numerosi vasi, accostati; e da ognuno
Si levava una fiamma; e di ogni fiamma
Diverso era il colore, che brusiva,
Vapore o sogno, o mondo, sotto la stella.
Si sarebbe detto un affaccendarsi danime, attese
Ad un pontile in capo a unisola.
Mi sembrava anche di udire delle parole, o quasi
(Quasi, o per difetto, o per eccesso
Dellinferma potenza del linguaggio),
Passare, come un fremito del calore
Nellaria fosforescente che fondeva in uno
Tutti quei colori: alcuni mi sembravano,
Di lontano, sconosciuti.
E cerano l
Nel paese destate, vicinissimo al cielo,
Tanti vasi, stretti; e da ognuno
Salzava una fiamma; e di ogni fiamma
Il colore, che frusciava, era diverso,
Vapore o sogno, o mondo, sotto la stella.
Si sarebbe detto quello danime affaccendate, attese
A un pontile sullestremit di unisola.
Credevo perfino dintendere parole, o quasi
(Quasi, sia per difetto sia per eccesso
Della flebile potenza del linguaggio),
Le sentivo passare, come un fremito del calore
Nellaria fosforescente che fondeva in uno
Tutti quei colori dei quali mi sembrava
Che certi, di lontano, mi fossero ignoti.
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