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LITURGICI
NUOVA
SERIE
N I L O B O R G I A leromonaco
DI
GROTTAFERRATA
FERICOFE EVANGELICA
IN LINGUA A L B A N E S E
DEL S E C O L O
XIV
FASCICOLO
SECONDO
G R O T T A F E R R A T A
SCUOLA TIPOGRAFICA
ITAI.O-QRIENTALE
1930
S.
NILO
PERICOPE EVANGELICA
IN
LINGUA
ALBANESE
STUDI
LITURGICI
NUOVA
SERIE
N I L O B O R G I A leromonaco
1)1
GROTTAFERRATA
PERICOPE EVANGELICA
IN L I N G U A
ALBANESE
DEL S E C O L O
XIV
FASCICOLO
SECONDO
G R O T T A F E R R A T A
SCUOLA
TIPOGRAFICA
ITALO-ORIENTALE
1930
S.
NILO
V i s t o per la stampa
~*
1930
D. I S I D O R O C R O C E ,
Priore.
IMPRIMATUR
T u s c u l i , d i e 12 M a i l
BLASIIS
1930
BUDELACCI,
Vicarirjs Generals.
DUE PAROLE
D' INTRODUZIONE.
per
ai
/' esten-
MESSALE
Laitrenziano
di Don
DITURIJA
Gjon Buzuku
stampato nel
1555.
Colonia Albanese
oggi al risveglio
culturale
di Grottaferrata
della Nazione,
offriamo
non sar ne i-
dalL' Italia.
...
all'
Alba-
BIBLIOGRAFIA.
MiGNE, P . G . et P . L .
BLANCHUS FRANCISCUS,
DcHonarimn
R O M A E , Typis S. Congr.
CAMARDA
DEMETRIO,
Lingua
DA
Epiroticum
ecc.
de P r o p a g . F i d e 1 6 3 5 .
Saggio di Grammatologia
Albanese.
Appendice
lingua
Latino
Comparata sulla
L I V O R N O , 1864.
al saggio
di
Grammatologia
Comparata
sulla
Alba7iese. P R A T O , 1 8 6 6 .
L E C C E P . F R A N C E S C O M A R I A M i n . Oss. R i f o r . ,
Grammaticali
nella Lingua
Osservazioni
Albajiese ecc. i n R O M A , 1 7 1 6 .
SkENDO
LUMO
TIRANE.
D M I T R I E W S K I J A . , Opisanie Liiurgjiiseskij
TrniKA.
KiEw,
Drevintsie
1901.
Patriartsie
. ,
TypiJionij Svatogrost:ij
lerusalimiskij
K I E V , 1907,
HYI.LI
skane.
M A R T I N I A E M . et D O M . B A S S I ,
Bibliothecae
NILLES
Ambrosianae
N . , Kalendarium
Caialogtis
Codicim
MEDIOLANI,
Graecorum
MCMVI.
OENI-
digesti
P O N T E , 1897.
XPISTO<SOPIAHS
'Ev
'At-f/vats, 1 9 0 4 .
I.
\A S C O P E R T A D E L T E S T O .
"
PONTEFICE.
IO
un nuovo documento d e l l ' innata gentilezza del Bibliotecario Insigne, e per i l nostro A r c h i v i o una memoria
carissima delle relazioni preziose avute con i l futuro
Papa P I O X I .
L a mancanza di tali documenti ci viene nondimeno
in qualche modo supplita dalla compitezza con la quale
r Illustre Bibliotecario favoriva quanti a L u i ricorrevano per qualsiasi aiuto o schiarimento, come oggi, nella
inesauribile sua carit, apre i l suo ( ^uore ad ogni necessit materiale e morale dei popoli a L u i affidati d a l
D i v i n Redentore.
Pregato pertanto dal P . G A S S I S I di far eseguire una riproduzione fotografica del testo albanese, non solamente si prese sollecito pensiero dell ' esecuzione del
lavoro richiesto, ma ebbe la delicatezza squisita di far
conoscere al richiedente 1' indicazione esatta del manoscritto, ben diversa da quella fornitagli dal G A S S I S I .
L a notizia si ricava dalle poche parole scritte a
tergo della fotografia, che noi reputiamo a sommo onore di mettere sotto g l i occhi dei nostri lettori in apposita riproduzione. Vedi Tavola A.
L ' indicazione com' naturale corrisponde a quella
data nel Catalogo, t. I. pag. 147 ( i ) .
[Codex] 133 (B. 112 sup. olim T 3 6 0 ) Chartac.
cm. 2j,j
s. XIV: f. 6j ttem frushtm,
continet verso, ex alio libro, fragmentuin
quod inscribitur sayysXtov
p,3avsTLXov (sic) x-qc, [isyrjS Tiapocaz (su) f^c, aocpia opO-T], etc;
recto autent notas musicas.
A i solerti compilatori sfuggito un altro piccolo
componimento scritto pure in lingua albanese ; n ci
(i)
MARTINI
et
B A S S I loc.
cit.
I [
TAVOLA
INDICAZIONI
CAAA. .
,<3
^,
AUTOGRAFE
DI
S. S.
'
, 9 / 7
PAPA
PIO
XI.
A.
IL
L E VERSIONI D A L GRECO
DELLE
PERICOPl EVANGELICHE
NELLA
LITURGIA.
A n d r e m o forse troppo lontani dal tema se qui volessimo soltanto accennare tutto ci che si scritto dai
dotti suir uso antichissimo di tradurre il Vangelo, di
cui davasi lettura nella Sacra Sinassi, nel dialetto o
nella lingua del popolo, che costituiva la adunanza dei
fedeli. T a l e usanza in modo particolare avea preso piede nei centri pii popolati tra i confini dell' Impero, nelle
Chiese principali presso le quali la lingua ufficiale era
la greca per 1' Oriente, e la latina per 1' Occidente, non
senza eccezioni per 1' una e per 1' altra parte.
Se ne conchiuder forse che la regola fosse comunemente accettata e la delimitazione cos rigorosamente
stabilita, da riscontrare dovunque uniformit d e l l ' u s o
invalso ? Sarebbe assurdo i l pensarlo; pi che da formali
prescrizioni, usanze di tal natura venivano sanzionate
dalle esigenze particolari delle masse dei fedeli, a cui
era connaturale una lingua anzi che u n ' altra.
Ci in modo specialissimo si verificava nei primi
se oli della Chiesa, quando su questo particolare, non
(1) P. G . t o m : X X V I , c o l . 9 4 4 .
(2) N i L L E S N . Kalend. etc. t o m : I, p a g . 2 0 5 - 2 0 6 .
estendesse
ordinariamente
letto,
gli
si
si
volesse
far derivare
da quell'uso
del
Vangelo
IX-X
senta i l T'JTiiXv
usanze
le
secolo,
che
liturgiche
antico
Intanto
ci rapprepi
antiche
della Chiesa di Costantinopoli, ci assicurato un t e r m i ne a qtto le versioni del Vangelo erano limitate alle sole Domeniche e nella sola lingua latina.
III.
V A N G E L O
A N C H E
D E L L E
D O M E N I C H E
I N L I N G U A
L A T I N A .
(1)
D M I T R I E W S K I J , Drevintsie
(2) i d . i b i d .
Patriarts.
p a g . 290, i n nota.
17
eccezione alla regola, se pure non si voglia ammettere che, andata in disuso per qualche tempo l a prassi
delle versioni per g l i altri giorni festivi, sia stata posteriormente richiamata i n vita.
Per lungo tempo, a notizia nostra, V usanza domenicale si salvava per l a sola festa di Pasqua nella G r a n de Chiesa ( i ) : in conformit d i questa vetustissima tradizione registrata nei manoscritti piij antichi, i l V a n g e lo della L i t u r g i a d i Pasqua tolto dal primo capitolo d i
S. Giovanni, ancora al I X secolo veniva solennemente
cantato prima in Greco d a l Patriarca e p o i i n latino
d a l l ' Arcidiacono: Quando si canta il Vangelo romano,
leggiamo i n uno d i quei testi venerandi, i l Patriarca d
la pace (al Diacono) e... quindi, sorreggendo il Vangelo avanti a lui due dignitari del seguito, intona l' inizio
di S. Giovanni, e legge il Patriarca dal Sintronon ( 2 )
rivolto al popolo; dall' ambone ripete il Diacono
periodo
per periodo la lettura che vien fatta dal Patriarca ( 3 ) .
(1) E s c l u s e l e C h i e s e c h e p o s t e r i o r m e n t e
legio, i n R o m a quando celebra i l P a p a
cantar r e p i s t o l a e i l V a n g e l o
ne ebbero i l p r i v i -
antichissimo
i n lingua greca.
Cf. P. L .
1' u s o d i
Ordines
Romani ^iissim.
(2) Sinthronon.
t r a g l i s t a l l i d e i S a c e r d o t i ; pi m o d e s t o
dentro i l
d i quello
Vima
c h e s i a-
sTreto-?) T ypaixv
'IwavvyjV x a l 6 'Ap)^iStdcxovoc'
ax(0|j,ev K a l v a y t v w a x s t
^XTLWV Txpj xv A a v
J3wvt Ttp; s x a a x a
x . X.
i8
E
[isyXyj
Kupiar^Tj xo
EayyAtov
'Ex
aipTjVsuovxog,
x^
EipTjVY] Toi .
aocpioc 7xpa)(W[xsv .
Kal
Aty.ovoc
UTX
XO
xal
xo x a x
Kal
Socpta x a l sT^iSiSoTai
Xsysi
'Itvyr;v
"Aytou
'Ap)(i8ixovog
xoQ n a x p L p ) ( 0 ' j
naxpiap)(rj$
n a x p ! , p ) ( o u ouxcoc"
Euay-
Xysf
'Ev
p)(o[jisvou
Asystv,
xp'Ctov
syjJLcva
yoig X . X.
Xsyst
EayyXtov,
'Ex
(Xsysi)
T"^ yiqc
TwvvTjV x a l xo IlaTp'.pyou
'Ap)(_LSixovog
naxpip)^);]
0 Aixovoc
lidaja...
xo x a x
ysXiou x vyva)a[jLa ,
DMITRIEWSKIJ
' E v p)(rj
Y,V
(i).
Chiesa
questa
scrupolosamente
la
distinzione
ci
accennata
xal
oaa
X. X.
yp
sxsvoc A s y s i ,
|j,}aaxa x a x
xal
XT^V
SiTtJC sx-
(3).
N u l l a ci dice
NICEFORO
sione latina; dai commenti che egli fa seguire alle parole riferite, si raccoglierebbe
piuttosto
che
ai
suoi
(1)
DMITRIW:,
Opisanie ecc. t o m . I . T r n i K A , p a g .
(2) C f . A . R O C C H I , C o d i c . C r y p t : p a g . 2,3.
(3) P. G . T o m , C X L V I ,
136.
19
te trova la spiegazione d a l l ' a n t i p a t i a che in modo speciale fin da q u e i r epoca si aveva contro tutto ci che in
qualche modo sapesse di latino.
D e l resto come i suoi commenti non dicon nulla
di importante, cos senza significato e senza valore liturgico sembra a noi la lettura del Vangelo nella stessa
lingua, fatta prima dal Patriarca e ripetuta poi dal D i a cono: r inutilit della ripetizione ci di indizio della
alterazione della prassi di tempi e di tradizioni pi sane.
Superfluo aggiungere che della innovazione costantinopolitana non esistono tracce n tra g l i antichi documenti, n nella tradizione ecclesiastica dei secoli passati.
IV.
VANGELO
D I PASQUA
I N PI L I N G U E .
EvANGHELiE
OT I o A N N A
Pasche. P o Blahosloveniu
(2) N I L L E S ,
riporta
anche
Z a c z l o I v o sviatij v e l e k i j den
Sviatijshaho
S i n o d a . Senza data.
parole;
i v i , p a g . 314.
Scrittore
De
solemni
x aytov Eayytov
'Af.}(tep(i)v,
TLsptooty.wj
21
P e r a l t r i i n v e c e c o t e s t a u s a n z a si c o l l e g h e r e b b e c o n
r u l t i m a eco
quei
Padri,
intaccava
del C o n c i l i o Ecumenico
condannata
la Divinit
1' e r e s i a
di
Nicea,
a r i a n a che
direttamente
del V e r b o , p r i m a di separarsi
l e r o c o l l a z i o n a r e c o l testo g r e c o a u t e n t i c o
le
G i o v a n n i , che
dove
vol-
versioni
quella
del
s a r e b b e s t a t o i n pi
tradizione sembra
ci f o r n i s c e
Sozomeno
possa
(i),
riferirsi la
il quale,
come
notive-
fra b r e v e ,
g i c a delie Chiese
d e i t e m p i pii r e m o t i , c i a s s i c u r a che
Giovanni,
nel
Pasqua.
v u o l e che
universale
e questa
tace
una
precisamente
l nella G r a n d e C h i e s a , la C h i e s a d i C o s t a n t i n o p o l i !
C o n t r o r u n a n i m e c o n s e n s o d e i t e s t i pi v e n e r a n d i
delle antichit
liturgiche; contro
le C h i e s e che
d a C o s t a n t i n o p o l i e b b e r o l a v i t a e le t r a -
dizioni; soltanto
il Patriarcato
SIC t a - ^ p o u ; iav.-yjz
t;
di
mo,
t868,
i88o,
1897
l a prassi costante
del-
ha cessato di p r o c l a m a r e
e&oaTai, I t a T ' j T i t x v K I T . a d h . d .
quest' ultimi
1923,
anni
di
cui
disponia-
le p a r o l e q u i r i p o r t a t e s i
riferi-
P , G . t. L X V I I H . E . l i b . V I I , 1 9 - c o l .
1147:
T a ' j - r ^ v tr^v
x'qz, 'Avaaxaat'jjio'j
"Eopxi^j.
2?
al p u b b l i c o c o s m o p o l i t a
folla nelle C h i e s e ,
che
la g l o r i a e la Divinit
miliato, ma risorto ! E
A
quanto
n e l g i o r n o d i P a s q u a s i afdel C r i s t o u-
si d i c e , p e r m o t i v o d i p u r o o p p o r t u n i s m o
e d i u m a n i r i g u a r d i ; i n pii l i n g u e v i e n e c a n t a t o n o n i l V a n g e l o d e l l a M e s s a , che
ore
incommode
spero
che
p u r e s s e n d o t r a t t o da S .
valore di protesta
turgia,
vinit
contro
n i l s i g n i f i c a t o
1' e r e s i a ,
di professione
z a che
G i o v a n n i , non ha il
d i fede n e l l a D i -
d o p o 1' i g n o m i n i a d e l l a C r o c e .
della solennit
si d a v a al canto del V a n g e l o
nella Messa,
mandataci
abbiamo
TO'JTW
campana
ne
di
in
ciascitn
S.
Giovanni
singolare
tra-
d e l s e c o l o X I I : x p o u s i a i 8s
|JLV(}) xtp
xai
di
nella prescrizione
da un codice
6 ayj[jLavT-?jp sv
e dell' importan-
- si d un segno
con
fi-
periodo
fino
alla
115,
fine
olim.
^
(i).
pjB. f o l . 2 2 4 .
Ayo;.
Eayyiov
'Avaytvwaxexxi
xal
Xyov
X y o v x o ? axoO ovTcep e x s f v o ;
IvSo'S-ev.
p r a s s i o d i e r n a ( C f . NILLES l o c . c i t ) . a m m e t t e
attiavxTyptov a l l a
del
Ss x , a l
chiusa
finale
del V a n g e l o :
finito
il
suono
canii.
iL
Ma
TESTO
ALBANESE
direttamente
n o s t r o testo ( i ) . P u r t r o p p o esso n o n c i d l a
d e l l a Pericope
Pasquale
d e l Sabato Santo,
del
versione
m a q u e l l a d e l l ' "Op9'pos s o l e n n e
D i f f i c i l m e n t e i n t u t t o i l c o m p l e s s o d e l l e n o s t r e ufficiature
si r i s c o n t r e r
un insieme d i inni e
di
motivi
l i t u r g i c i p i l i s u g g e s t i v i e pii c o m m o v e n t i d i q u e s t a .
R i e v o c a t i nelle d i v e r s e
di Venerd
i misteri della
S a b a t o che v i e n e c e l e b r a t o
Ore
canoniche
Passione,
n e l l ' "OpO-poc d e l
l a sera, si
del giorno
commemora
la
E i n d e t t a ufficia-
Francescani
tichissimo
ehu
r anno
Kallnduar
gjiihes
di Scutari
Missale
1533>
della
Sig. Don
tradotto
nel loro
P e r i o d i c o H Y L L I I DRITES ( V i e t a V I ,
shqype.
Giovanni
An-
Albanese
Buzuvjetri
24
seguono,
che
o la sublimit
assurgono
ca a b b i a
delle
composizioni
imnistiche,
a l l a l i r i c a pii s u b l i m e c h e l a C h i e s a G r e la morte
del
C r i s t o s e g n a 1' i n i z i o d e l l a s u a g l o r i f i c a z i o n e , e i l
tra-
sporto
mai prodotta.
d e l suo C a d a v e r e
pili ( loquente
della sua
I n o m i del melode
Maiuma;
viene
Divinit.
teologo
pii p r o f o n d o COSMA
d i u n i t a l i a n o . MARCO
d' Otranto
di
di
una.
nell' atmosfera
i caratteri
d i d u o l o e d i m e s t i z i a che
dominanti: raggiunge
forma
quasi
si svolse
t r a le t r a g i c h e
pendici
del
Calvario !
II C r i s t o v i e n e c o n d o t t o
non
si m o s t r a n o
mento
al sepolcro:
tranquilli, temono;
hanno
n a s c o s t a t r a le o m b r e
di terrore.
del
a g u a r d i a e che
ne v e n g a a s s i c u r a t a
contato nel V a n g e l o
mozione degli astanti
1' e n t r a t a .
di S.
presenti-
(i)
D i questi
Gheschichte
Per
der
quella
cnn
i sigilli
Tutto
Matteo,
tomba
oggetto
di
soldati
dallo
Stato
questo viene
che
tra
la
raccom-
n e l l ' "Op\'poc. d i
cui
l i t u r g i c a ne r i p r o d u c e o g n i
pi
i n n o g . a f i p a r l a l u n g a m e n t e i l KRUMBACHER i n
Byzanthiischen
Cassiana vedere
ecc.
di
divenuto
un m a n i p o l o
viene letto
scriviamo: la cerimonia
giardino,
P i l a t o c o n c e d e che
ne s i a p o s t o
atavYj
il
d i n u o v e sconfitte: c h i e d o n o a P i l a t o g a r a n z i e spe-
i suoi nemici
'Ev AeMAi:2,
anche
1912.
Litteratnr
F.
AAIIIIAKH,
jxovayy^
ecc,
Kaa-
piccola particolarit...
cesse c o n o s c e r e
to s a c r o ,
E r a n a t u r a l e che a l p o p o l o s i fa-
tutto questo
senza aggiunte,
senza c o m m e n t i .
E la versio-
ne che q u i p u b b l i c h i a m o .
C o s t i t u i s c e essa u n ' e c c e z i o n e ,
non piuttosto ci rappresenta
racolosamente
una
singolarit,
o
mi-
s a l v a t a d a l n a u f r a g i o , che h a i n g h i o t t i t o
seconda
i p o t e s i p e r n o i pi p r o b a b i l e , e p e r
i p r e c e d e n t i s t o r i c i d i c u i a b b i a m o pi a v a n t i r a g i o n a to e che sanzionava'^o u n a t r a d i z i o n e a c c e t t a t a , e
ch ci s e m b r a
stata
a p p e n a s o s t e n i b i l e che
1' e c c e z i o n e
persia
fatta p e r l a s o l a l i n g u a a l b a n e s e e d e s c l u s i v a m e n -
te p e r r
'ETllTCCCpiO;
OpfjVOS.
'
27
TRASCRIZIONE
D E LTESTO
MANOSCRITTO.
S. Matteo X X V I I , 62 e segg.
5 . XwSt 7TpicpTpj, sS ^ a p t a a i o i
'9-v T i i X T w t
XjSavixtxv l a f o r m a letterale; l a p r i m a d e l -
2. 2o-.pia 3. aiv -
ao-fix
avjv -
voce greca
shn -
cela
una
punta
di
disprezzo.
sapienza.
san{to)
santo
i' -
segnato
-
d a l CRISTOF. e d a l CAMAR.
prmpt-ia,
notata n e l l a s o l a p r i m a
d a l CRISTOF., i n t u t t e d u e d a l CAMAR. - ( g i o r n o )
tesa - preparazione
4.
Tpy/jXTtx-ja
-
Venerd,
d a l v e r b o prese
per e s p a n s i o n e d i v o c e -
d i at-
aspettare ?
e.
CRISTOF. aTi -
dal o
dopo
il domani;
te
nssere
DA
28
L E T T U R A
C O N L ' A L F A B E T O
2.
Socpta
3.
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4.
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Tipsi av MaX'S-ss
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14.
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L F X C E dopo
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7T;iXxa)t(x)
8.
9
[l x 7rpc[i7ixs(v)ou [XTi
GRECO.
Kpa.Tvx s
dimani,
7ip[i,7ixe z''ifz
sopra.
la
sate - r^cjx
7ta.p{')x
[ibiX
x a l - x j - qe - 196,
e l a x isht e an'shte
l'ftfz sopra.
xxj(c) a
forma
si radun.
7i:ciq5tEpi(a)
- -.papiaaioi - cpaptaaoi-com-
greca
- Farisejt - i
Farisei.
IIiXaTWi - nT()i(-i:): r a r o e s e m p i o d e l D a t i v o g r e c o c o n i l
dittongo improprio sciolto.
6. xo'jTjxo'jafi
rz'ci?^-
dammo.
e l - a u - a i - a i - quel,
: il, n o n segnato
u Signuri
Non
do.
oh i n v e c e d i 5 - a r t i c o l o g r e c o
d a nessuno C f . i l d i a l e t t a l e n a p o l . e s i c i l .
- il Signore,
TZAXV
g r e c o TiXvog -
impostore.
qtcan-
vivo.
quin-
IlYjpipEfJit
29
LETTURA
CON L'ALFABETO
PREI
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
CORRENTE.
EVANGJL
SHENTE
E PPEMPTE E
SHEM
M A T H E E
MADHE,
7ipp[jie
CAMAR.
propriamente
d i Tieptep e Tipep p r i e r
rivolgere
ritornare
CRISTOF.
risuscitare.
8.
etaxc
popolo.
Xxja: -
kekjai-a
Tiptptv -
7v7.jcy(?)
- xaxtoc -
- guardia.
Tipigv'JV
malvagit.
d a CRI-
sopra.
13. jiTTEtE
arju\,{t) molto.
Tcveufiaxtxg -
spirituale
- il Sacerdote
- il
Vescovo.
TAVOLA
TESTO ORIGINALE
ALBANESE
DELL'INNO
PASQUALE
C.
31
LETTURA
T y(^p',OTo)c.
K p i a t i oYyi'a
vozi
VERSIONE.
ppavsxtxov.
as'jSsxouptx
'
jipii s [lpt
saxsX
s i a x l ' v Ta|3p
yysXvoc Soupw
TtaxTjaag
xal
(^w?jv )^apia[isvoc,
x-^c
sv
TOg
[iv/^fiaai
-S-vaTov
TiaTT^aa?
[lopTt s p,opTo(sv).
axsA(i) s aT(tps,3s)a x j lv
C r i s h t i u ngjall s
shkelli
vdekurit,
e SLt(ireve)a q j a n t(a)e
morti
morti(en)
PARTICOLARIT
PALEOGRAFICHE.
C.J
c h e esso s t a t o i n s e r i t o i n u n co-
d i c e m u s i c a t o , e, se c o r r i s p o n d e a v e r i t i m a n o s t r a osserv a z i o n e , c o l fine b e n d e t e r m i n a t o c h e l ' a r t i s t a , i l q u a l e aveva messo i n musica i fogli precedenti, corredasse d i neum i a n c h e l a Pericope
ter r a c c o g l i e r e
Tanto
Albanese.
ci sembra
d i popagina
qualche schiarimento.
R i l e v i a m o s u b i t o che l a noticina
r i g u a r d a i l solo secondo
in modo
testo, p o i c h
si sa
assoluto
bene
che
infatti d i questo
tratta
la nota, m a
piuttosto
su
accenti.
Perch
p o i i lettori possano
simo componimento
apprezzare
i l brevissi-
l i t u r g i c o , c h e p e r g l i O r i e n t a l i co-
Vedi
vsaxTj
Tavola
la
ver-
C.
sx vsxpwv, Bavicp
S'vaxov Tiaxigaag,
Cristo risorto
xal
dai
33
morti,
gito
avendo
la vita
E'
a quelli
che erano
la morte e lar-
nei sepolcri ( i ) .
r i n n o pi p o p o l a r e c h e s i c o n o s c a
pertutto
sente r i p e t e r e
che d a -
un tempo
di
i l p e r i o d o c h e v a fino a l l ' A s c e n s i o n e , s i
i n tutte le lingue e nelle
i n tutte le
e preghiera,
I l NILLES c o l t e s t o g r e c o
Rumena,
P a s q u a a tutto
se,
abbattuta
A r a b a ed Ungherese;
Ufficiature
preghiere ;
saluto e augurio.
la
versione
Slava,
n o n c o n o b b e 1' A l b a n e -
lingua entra
l i t u r g i c h e , n o n o s t a n t e c h e g l i A l b a n e s i ab
abbiano
propria
g l i altri
La
7toticina d a c u i n o i r i c a v i a m o c h e
immemorabili
Ortodossi,
nella
due
vi
testi
apponesse
e c h e s i l e g g e i n calce d e l l a Tavola
C,
sil-
e per-
ci d a n o i i l testo g r e c o v i e n e d a t o c o m e 1 ' h a t r a s c r i t to i l m u s i c i s t a , i n t e r c a l a t o
c o n 1' A l b a n e s e ,
distinto
ha
la
in
membri o frasi.
Il manoscritto
che ci
p r e z i o s a , 1' a b b i a m o
tramandata
reliquia
g i v e d u t o , d e l p r i n c i p i o d e l se-
( I ) L e p r i m e p a r o l e X p i a x g vaxYj - Cristo
risorto
costi-
tutto
il
p e r i o d o s u d e t t o : s i r i s p o n d e i n v a r i a b i l m e n t e : 'AXTJ^^&S v a i T ; - veramente
tempi.
risorto
! E
i l surrexit
vere
34
qualche
dove
la
lingua
n o n s e m b r a fosse
forte i n fatto d i l i n g u e ; n e l g r e c o u s a f o r m e
senza tener
molto
popolari,
scrive
pi o m e n o
storpiate.
che a d o p e r a i l g r e c o s e n z a s e g n i d i a -
c r i t i c i cos che l a s c r i t t u r a , s p e c i a l m e n t e p e r
muto tanto comune nella l i n g u a albanese,
il
suono
non
sem-
p r e i n d i c a t o , se p u r e n o n v o g l i a d i r s i c h e a q u e l t e m p o fosse r a p p r e s e n t a t o
d a l l a s o l a l e t t e r a TJ che v i c o m -
p a r i s c e s a l t u a r i a m e n t e pi v o l t e .
I l testo i n f i n e n o n c o r r i s p o n d e c o m p l e t a m e n t e
al-
Ha
qualche
frase
che
greco.
tutto questo,
d i a t t e n z i o n e , m a d i ci
an-
INDICE
Due
parole
d' introduzione
pag.
Bibliografia
I. L a scoperta
II.
Le
del Testo
nella
delle
Pericopi
Vangelo
delle D o m e n i c h e anche
IV.
Vangelo
d i P a s q u a i n pi
V.
VI.
Il
Testo
in L i n g u a latina
Illustrazioni
del testo
13
16
23
32
11
26
quadri:
autografe
d i S.
S. P a p a P i o X I
20
paleografiche
Tavola A - Indicazioni
lingue
Albanese
Particolarit
Evangeliche
Liturgia
III.
manoscritto
.
.
.
.
27
Lettura
28
Lettura
c o n 1' a l f a b e t o c o r r e n t e
29
t>
30
31
Tavola
Lettura
d e l testo
greco
della
versione
STUDI LITURGICI
I. S E R I E
ed Elena
Fascicolo YIII.
GASSISI -
S . I. M E B O A T I -
L. 3
Costantino
L. 3
De Nonnullis versibus dodecasyllabis S. Ger-
L . 1,50
e Latina (Conferenza)
Greca
L . 1,60
II. S E R I E
Fascicolo I D . N I L O BORGIA - S P O A O r i O N Diurno delle Chiese di
Rito Bizantino. Note critiche. GROTTAFERRATA, 1929. L . 13,00
della Badia
L . 8,00
L a debbo ringraziare particolarmente dell'invio cortese della sua ottima pubblicazione sull' ""QpoXyiov.
Questo lavoro era appunto una necessit, specialmente perch fra i
dotti laici del N o r d regnava, in materia di ufficiatura greca, la pi grande incertezza. L a sua beHa opera colma una grande dolorosa lacuna ecc.
A . HEISEMBERG, Direttore della BYZANTINISCHE ZEIT.SCHRIFT
Dicembre
ig2g.
sec. X I V :
Introduzione