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MESE DI MAGGIO: 1

Prologo:
MARIA, LETTERA SCRITTA DAL DITO DEL
DIO VIVENTE
1.
Lapostolo Paolo ci rivela lesistenza di una lettera
dice scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio
vivente, non su tavole di pietra, ma su tavole di carne. Tale
lettera conosciuta e letta da tutti gli uomini la comunit
stessa di Corinto, cio la Chiesa, in quanto ha accolto la Parola
di Dio e vive di essa (cf 2 Cor 3, 2-3).
2.
Lettera di Dio , in questo senso, anche Maria in quanto
non solo un membro della Chiesa come gli altri,
ma la figura stessa della Chiesa, o la Chiesa allo stato
nascente.
Una lettera che tutti possono leggere e capire, dotti e indotti.
La Tradizione ha raccolto questo pensiero, parlando di Maria
come di una tavoletta incerata, su cui Dio ha potuto
scrivere in libert tutto ci che ha voluto (Origene);
come di un libro grande e nuovo , in cui solo lo Spirito
Santo ha scritto (S. Epifanio),
come il volume, in cui il Padre scrisse il suo Verbo
(Liturgia bizantina).
3.
Noi vorremmo leggere questa lettera di Dio con uno
scopo pratico ed edificante: quello di tracciare un cammino
di santificazione tutto modellato sulla Madre di Dio.
Un cammino di ascolto e di obbedienza alla Parola di Dio
sulle orme della Madre di Dio. Crediamo infatti che Maria
1

possa dire a tutti noi: Fatevi imitatori miei come io lo sono di


Cristo (1 Cor 11, 1).
4.
Di Maria non si parla molto spesso nel Nuovo
Testamento. Tuttavia ella non assente in nessuno dei tre
momenti costitutivi del mistero cristiano che sono:
LIncarnazione, quando si costituita la persona stessa del
Redentore, Dio e uomo; il suo grembo - dicevano i Padri
della Chiesa - stato il telaio o il laboratorio , in cui lo
Spirito Santo ha tessuto al Verbo la sua veste umana
il Mistero pasquale, quando questa persona ha compiuto
lopera della nostra redenzione distruggendo il peccato e
rinnovando la vita: presso la croce di Ges stava Maria sua
madre (cf Gv 19, 25)
e la Pentecoste, quando viene dato lo Spirito Santo che
render operante e attuale questa salvezza nella Chiesa. E
scritto che gli apostoli erano assidui e concordi nella
preghiera con Maria, la madre di Ges (cf At 1, 14).
5.
Seguiamo Maria in ognuna di queste tre tappe
fondamentali, per essere aiutati a metterci alla sequela di
Cristo in modo concreto e risoluto, per rivivere tutto il suo
mistero.
Useremo le categorie del Concilio Vaticano II.
Della rivelazione, il Concilio mette in luce un principio ben
noto, e cio che essa avviene con parole e con azioni.
Anche i fatti sono parole, esclamava gi santAgostino
La bibbia presenta vite e persone intere che sono, in se stesse,
profetiche ed esemplari: Abramo, Mos, i profeti
Ezechiele sar per voi un segno: voi farete in tutto come ha
fatto lui (Ez 24, 24).
2

Maria partecipa di questo carattere. Ella parola di Dio non


solo per ci che dice nella Scrittura, o per ci che si dice di lei,
ma anche per quello che fa e che . Il suo semplice stare sotto
la croce un segno e quanto denso di significato!
Quando leggiamo la vita di Maria alla luce della Parola di Dio
Dio che parla alla Chiesa e a ognuno di noi.
Maria e di lei soltanto si pu dire, in senso reale e
figurato, che gravida della Parola. Maria una parola
incarnata.
Di lei si pu dire come della Parola di Dio: Non nel cielo
perch tu dica: Chi salir per noi in cielo, per prendercela...
Non di l del mare. Anzi, questa parola molto vicina a te
(Dt 30, 12-14).
6. Da Maria passeremo alla Chiesa. Maria sar come una
sorta di cerniera: figura della Chiesa specchio .
Maria uno specchio per la Chiesa in duplice senso:
primo, perch riflette la luce che ella stessa riceve,
secondo, perch in Maria la Chiesa pu e deve specchiarsi ,
cio guardarsi e confrontarsi per farsi bella agli occhi del suo
celeste Sposo.
In termini concreti di fronte a un atteggiamento, o un evento
della vita della Madonna, ci domanderemo subito: Cosa
significa questo per la Chiesa e per ognuno di noi? Che
dobbiamo fare per mettere in pratica ci che lo Spirito Santo ci
ha voluto dire attraverso Maria?
La risposta pi valida da parte nostra non vista nella
devozione a Maria, quanto nellimitazione di Maria.
Se uno ascolta soltanto e non mette in pratica la parola,
somiglia a un uomo che osserva il proprio volto in uno
specchio: appena s osservato, se ne va, e subito dimentica
3

comra. Chi invece fissa lo sguardo sulla legge perfetta, la


legge della libert, e le resta fedele, non come un ascoltatore
smemorato ma come uno che la mette in pratica, questi
trover la sua felicit nel praticarla (Gc 1, 23-25).
Faremo un itinerario molto semplice e molto pratico, una sorta
di corso di esercizi spirituali guidati da Maria. Esercizi,
perch ogni meditazione ci metter dinanzi qualcosa che
dobbiamo fare ed esercitare, non solo capire.
7.
Laiuto maggiore, nel contemplare e imitare Maria, ci
verr dallo Spirito Santo che ha fatto di Maria una parola di
Dio per la Chiesa: Maria, come parte della Parola di Dio,
simboleggiata in quel rotolo scritto sul lato interno e su
quello esterno, sigillato con sette sigilli (cf Ap 5, 1). Solo
lAgnello ne rompe i sigilli per mezzo del suo Spirito e ne
rivela il senso a chi vuole.
Una preghiera: che Dio si degni di svelarci ci che lo
Spirito dice oggi alle Chiese per mezzo della Vergine Maria,
Madre di Dio.

MESE DI MAGGIO: 2
Parte prima: MARIA SPECCHIO PER LA
CHIESA NELLINCARNAZIONE
1. PIENA DI GRAZIA
Maria guida la Chiesa alla riscoperta della grazia di Dio
1. La Grazia in Maria

1- La lettera vivente di Dio, che Maria, comincia con una


parola cos vasta da racchiudere in s, come un seme, tutta
quanta la vita di lei.
E la parola grazia. Entrando da lei, langelo disse: Rallegrati,
o piena di grazia, e di nuovo: Non temere, Maria, perch
hai trovato grazia (Lc 1, 28.30).
Langelo non chiama Maria per nome, ma la chiama piena
di grazia o ricolmata di grazia (kecharitomene).
Nella grazia lidentit pi profonda di Maria.
2- Dio presentato dalla Bibbia come ricco, cio pieno, di
grazia (cf Es 34, 6).
Che cosa questa grazia?
a) Grazia il fatto che il Dio della Bibbia, oltre che colui
che esiste per s, anche colui che esiste per noi.
b) Grazia il fatto che Dio amore. E che il Padre ami noi,
favore libero e immeritato.
4- Che cosa avviene quando questa grazia incontra Maria, o
noi credenti?
La grazia realizza in Maria quella bellezza che chiamiamo
santit. Tutta bella (tota pulchra. Immacolata la
1

pregano i cattolici. E gli ortodossi Tuttasanta


(Panaghia).
Questa santit di Maria la pone al di sopra della grazia di
ogni altra persona, sia dellAntico che del Nuovo
Testamento.
2. Significato per noi

Che cosa significa, per la Chiesa e per ognuno di noi, il fatto


che la storia di Maria cominci con la parola grazia?
1- Tutto dono: senza Ges non sei niente.
= La grazia il primo principio del cristianesimo. Prima
del comandamento, nella fede cristiana, viene dunque il
dono.
Grazia e pace da Dio, Padre nostro e dal Signore Ges
Cristo! : cos iniziano, pressoch invariabilmente, le lettere
degli apostoli, di Paolo, di Giovanni Non solo un
augurio, ma anche una notizia: vi annunciamo che siete nel
favore di Dio a causa di Cristo!
= La grazia il distintivo del cristianesimo.
Quello che fa la differenza con le altre religioni. la grazia.
Nel cristianesimo c una fonte, o centrale di produzione,
della grazia: la morte redentiva di Cristo, la riconciliazione
operata da lui.
I fondatori di religioni si sono limitati a dare lesempio, ma
Cristo non ha dato solo lesempio; ha dato la grazia.
Le religioni sono come tanti fili di rame: esternamente
sembrano uguali. Ma solo dentro un filo passa la corrente
elettrica; allora che differenza rispetto a tutti gli altri!
= La pi grande eresia e stoltezza delluomo moderno non
credente pensare di poter fare a meno della grazia.
2

Un esempio: la psicanalisi. Si crede che basti aiutare il


paziente a conoscere e portare alla luce della ragione le sue
nevrosi o i suoi complessi di colpa, perch questi siano guariti.
La psicanalisi la confessione, senza la grazia. Ma un uomo
senza grazia o che rifiuta la grazia un uomo vuoto .
2- Il Signore con te.
I cristiani hanno discusso parecchio sulla grazia.
Tra chiese cristiane si discute ancora molto sulla grazia:
A) Si discute fra Protestanti e Cattolici-ortodossi. (grazia
estrinseca e grazia intrinseca)
= Le chiese della Riforma concepiscono la grazia come una
specie di grazia fatta a un condannato: rende giusta una
persona che per resta sempre peccatore
= Le chiese tradizionali, Cattolica e Ortodossa, concepiscono
la grazia come una realt che rende santi, con una bellezza
interiore. E una reale Partecipazione alla natura e alla vita di
Dio.
B) Si discute fra Ortodossi e Cattolici (grazia increata e grazia
creata):
= Per la teologia ortodossa, infatti, grazia indica anzitutto la
presenza stessa dello Spirito Santo nellanima
= mentre per la teologia cattolica, soprattutto post-tridentina,
essa prima di tutto una qualit creata, la grazia santificante,
che rende possibile, a sua volta, la presenza personale dello
Spirito Santo e di tutta la Trinit.
La contemplazione di Maria ci aiuta oggi a ritrovare la sintesi
fra tutte queste distinzioni. In lei la grazia indica tutte queste
cose dette:
3

= Come dicono i Protestanti: vive la pienezza del favore


divino
= Come dicono i Cattolici-ortodossi: pienezza di santit
personale
= Come dicono gli Ortodossi il Signore vive in lei nel modo
pi forte concepibile, fisico e spirituale insieme
= Come dicono i Cattolici una casa d oro che si apre all
abitazione dello Spirito.

MESE DI MAGGIO: 3
Parte prima: MARIA SPECCHIO PER LA CHIESA NELLINCARNAZIONE
1. PIENA DI GRAZIA Lannunciazione. Maria ci fa riscoprire la grazia

1. La grazia la grandezza della Chiesa

=La Chiesa da molti misconosciuta e rifiutata, perch vista


quasi solo come unorganizzazione umana, con le sue leggi, i
suoi riti e le incoerenze dei suoi ministri
=Da parte nostra ci sono due modi fondamentali di difendere
la Chiesa e lintera vita cristiana.
A) Uno il modo apologetico e polemico che consiste nel
difendere la Chiesa, rispondendo colpo su colpo alle accuse
dei suoi nemici. Ci mettiamo sul piani degli accusatori.
B) Laltro il modo kerigmatico, o di annuncio, che consiste
nel proclamare serenamente il vangelo della grazia che
dentro la Chiesa, cio la sua capacit di perdono e la sua forza
divina, e questo con i mezzi propri che sono lannuncio, la
preghiera, il perdono, lamore, la dolcezza.
Tra i due modi di guardare la Chiesa c la stessa differenza
che c tra il guardare un arazzo sul rovescio o sul dritto.
Partire dalla grazia. La grazia nella Chiesa come la perla
nellostrica. La differenza che qui non lostrica che
produce la perla, ma la perla che produce lostrica.
2. La grazia linizio della gloria

Per molte persone, tutto il problema religioso si riduce a: E


se poi esiste davvero qualcosa dopo la morte? .
Conseguentemente, lo scopo principale della Chiesa si pensa
che sia di condurre gli uomini cielo, a incontrare Dio, ma solo
dopo la morte.
La dottrina della grazia la sola capace di cambiare questa
triste situazione.
1

La grazia rende presente gi, in qualche modo, la vita


eterna; ci fa vedere e gustare Dio fin da questa vita. in
speranza noi siamo salvati (Rm 8, 24): dove in speranza
significa a modo di primizia.
La speranza cristiana una forma, per quanto provvisoria e
imperfetta, di possesso.
La grazia la presenza di Dio. Le due espressioni: piena di
grazia e il Signore con te sono quasi la stessa cosa. La
grazia del Nuovo Testamento si pu definire con san Paolo:
Cristo in noi, speranza della gloria (Col 1, 27).
La vita cristiana trova unanalogia e un simbolo in ci che era
il fidanzamento presso gli ebrei: Maria, al momento
dellAnnunciazione, era gi sposa di Giuseppe a pieno
titolo; nessuno poteva rescindere il patto nuziale, o separarla
dal su sposo. Siamo gi di Dio e di Cristo, anche se non
siamo ancora andati a stare stabilmente con lui.
Cabasilas paragona la vita di grazia alla vita dellembrione in
gestazione nel della madre: finch egli - qui plasmato
modellato e divenuto perfetto - non sia generato a quel
mondo perfetto che non invecchia.
S. Elisabetta della Trinit: Io ho trovato il cielo sulla terra
perch il cielo Dio e Dio nellanima mia. Il giorno che
ho capito questo, tutto si illuminato in me e vorrei questo
segreto a tutti coloro che amo
3. Non ricevere invano la grazia di Dio

La riscoperta della grazia contiene anche un appello alla


conversione vi esortiamo a non accogliere invano la grazia
di Dio (2 Cor 6, 1).
Si pu infatti sciupare la grazia. Questo avviene
= Quando non si corrisponde alla grazia; ci si prende gioco
della ricchezza della bont di Dio, della sua tolleranza e
2

pazienza, senza riconoscere che la bont di Dio ci spinge a


conversione (cf Rm 2, 4).
= quando non si coltiva la grazia, di modo che essa possa
produrre i suoi frutti che sono i frutti dello Spirito, le virt.
= Quando crediamo di poter vivere, insieme, in grazia e in
peccato.perch c abbondanza di grazia: Che diremo
dunque? Continuiamo a restare nel peccato perch abbondi la
grazia? E assurdo! (Rm 6, 1-2.15).
E assurdo, cio una mostruosit, perch questo significa
rispondere alla grazia con lingratitudine, significa voler fare
stare insieme vita e morte.
= Quando -caso estremo- la perdiamo, viviamo in peccato,
cio in disgrazia di Dio. Questo terribile perch presagio di
morte eterna. La disgrazia di Dio linizio della dannazione;
vivere gi dannati; anche se ancora non capaci di vedere e
sperimentare di quale danno irreparabile tratta.
Non si dovrebbe vivere in disgrazia di Dio neppure notte. E
troppo pericoloso. Non tramonti il sole sopra la vostra ira,
dice la Scrittura (Ef 4, 26); ma ancora pi importante e non
tramonti il sole sopra lira di Dio.
San Giovanni Bosco: E se morissi stanotte?
Non facciamo come l uomo trovato nella sala del banchetto
senza la veste nuziale, che ammutolisce ed gettato fuori (cf
Mt 22, 11 s).
4. esercizio spirituale

E qual lesercizio da fare ora, al termine di questo primo


capitolo della vita di Maria che la grazia?
E un esercizio di fede, di gratitudine e di vigilanza
di fede: dobbiamo credere alla grazia, credere che il
Signore con noi .
3

= La grazia la ragione principale della nostra gioia: cerca


la gioia nel Signore (Sal 37). Niente assolutamente anteporre
al favore e all amicizia di Dio. Noi possiamo dire: Felicit e
grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita (Sal
23, 6).
= La grazia anche la ragione principale del nostro coraggio.
san Paolo che si lamentava per la sua spina nella carne, che sa
rispose Dio? Rispose: Ti basta la mia grazia (2 Cor 12, 9).
di gratitudine: primo dovere, il primo bisogno, che nasce
in chi ha ricevuto una grazia quello di rendere grazie, che
per la Bibbia significa benedire, esaltare il Donatore,
mostrando per lui veemente amore e ammirazione. Quanto
preziosa la tua grazia, o Dio! (Sal 36, 8); La tua grazia
vale pi della vita (Sai 63, 4).
di vigilanza: Bisogna fare il possibile per rinnovare ogni
giorno il contatto con la grazia di Dio che in noi, cio con
Cristo in speranza della gloria.
Accanto al titolo Santa Maria delle grazie, uno dei titoli pi
cari al popolo cristiano, scopriamo un titolo ancora pi bello,
ancora pi necessario: Santa Maria della Grazia

MESE DI MAGGIO: 4
Parte prima: MARIA SPECCHIO PER LA CHIESA NELLINCARNAZIONE
1- PIENA DI GRAZIA Lannunciazione. Maria e la grazia
2- BEATA COLEI CHE HA CREDUTO! Visitazione. Maria e la fede

BEATA COLEI CHE HA CREDUTO!


VISITAZIONE
Beata colei che ha creduto nelladempimento delle parole del
Signore (Lc 1, 45).
Maria ha creduto ed diventata cos Madre del Signore:
questa la grandezza di Maria
Maria si offre a Dio come una pagina bianca, sulla quale egli pu
scrivere tutto ci che vuole.
Anche Maria pose una domanda allangelo, ma per sapere come
eseguire la volont di Dio.
Il fiat di Maria resta dunque pieno e incondizionato.
1Un s nuziale
Il fiat di Maria il s nuziale della sposa allo sposo.
Le nozze annunciate dai profeti: E avverr in quel giorno...
A lei si applicano perci le parole del profeta: Ti far mia sposa
per sempre... Ti fidanzer con me nella fedelt (Os 2)
1- La fede, atto dello Spirito: Lo Spirito Santo le dato per
concepire Cristo nel suo corpo, ma anche, per fede, nel suo cuore.
Una esperienza simile a quella di S. Teresa del B: Ges: Fu un
bacio damore: mi sentivo amata e dicevo: Ti amo, mi do a te per
sempre
2- Atto libero. Eppure il fiat di Maria fu un atto libero, un atto
damore, di docilit.
questa la vera grandezza personale di Maria.
Il vangelo ci aiuta a capire dove risiede la vera grandezza di sua
Maria:
Elisabetta: beata perch hai creduto
Ges: beato chi ascolta la Parola e la mette in pratica
1

2- Un s non facile
1- A prima vista, quello di Maria fu un atto di fede facile e perfino
scontato: diventare madre di un re che avrebbe regnato in eterno
Dio non inganna, non nasconde ai suoi servi le conseguenze cui
andranno incontro. (v. Geremia: Ti muoveranno guerra (Ger 1, 19);
v. Saulo: Io gli mostrer quanto dovr soffrire per il mio nome (At
9, 16) ).
Dio non pu aver agito diversamente con Maria: Maria ha creduto
in totale solitudine: Simeone, ben presto, dar espressione a questo
presentimento.
2- La fede pu essere messa alla prova dal dubbio: non dal dubbio
su Dio, ma su di s: Avr capito bene? E se mi fossi ingannata? E
se non fosse stato Dio a parlare? .
Maria non ha creduto una volta e poi basta nella sua vita.
3Se Ges fu tentato, sarebbe veramente strano che Maria
che gli stata cos vicina in tutto non io sia stata. La fede, dice
san Pietro, si prova nel crogiolo (cf i Pt 1, 7) e LApocalisse dice
che il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire e
che si avvent contro la donna che aveva partorito (cf Ap 12,
4.13). La donna, qui, indica la Chiesa. Ma potremmo dirlo di Maria
figura della Chiesa.
4. Nella scia di Maria
Che dice a noi la fede di Maria?
1- Anzitutto Maria ci parla dellimportanza della fede.
L acqua (la grazia) ha bisogno della terra che l accolga (fede)
per far germogliare il seme. Anche le melodie e gli accordi pi
sublimi sono inutili se non c un orecchio capace di ascoltare
2- Maria ci dice che anche la fede grazia. Opera di Dio
questa, dice Ges: che crediate (cf Gv 6, 29).
Per grazia siete salvi mediante la fede e ci (cio il credere) non
viene da voi, ma dono di Dio perch nessuno possa vantarsene
(Ef 2, 8 s).
Guai se uno pensasse: la grazia dipende da Dio, ma la fede dipende
da me
2

3- Maria ci dice che la fede personale e comunitaria:


E il duplice rischi della fede: il soggettivismo (dimentica la vita
della comunit) e l esteriorit (non si fa scelta personale)
*) Maria ci insegna che l atto di fede s personale: un rapporto da
persona a persona.. E un fidarsi di Dio e un affidarsi
completamente a Dio.
*) Ma la fede di Maria anche comunitaria. Ella non crede in un
Dio soggettivo, personale. Crede invece al Dio dei Padri, al Dio
del suo popolo. Ella si inserisce umilmente nella schiera dei
credenti, diventa la prima credente della nuova alleanza, come
Abramo era stato il primo credente dellantica alleanza. Maria non
avrebbe creduto allangelo, se le avesse rivelato un Dio diverso
dal Dio del suo popolo Israele.
Anche esternamente, Maria si assoggetta a tutte le prescrizioni
della legge: fa circoncidere il Bambino, lo presenta al tempio, si
sottopone lei stessa ai rito della purificazione, sale a Gerusalemme
per la Pasqua.
*) Maria ci aiuta a credere personalmente, ma nella Chiesa; credere
nella Chiesa, ma personalmente.
La fede della Chiesa come il grande angolare che permette di
cogliere un panorama: io faccio mia la fede di tutti quelli che mi
hanno preceduto: degli apostoli, dei martiri, dei dottori. I Santi,
non potendo portare con s in cielo la fede dove essa non
serve pi , l hanno lasciata in eredit alla Chiesa.
Dicendo: Io credo in Dio Padre Onnipotente... . Il mio
piccolo io , unito e fuso con quello grande di tutto il corpo
mistico di Cristo, passato e presente, forma un grido pi potente
del fragore del mare che fa tremare dalle fondamenta il regno
delle tenebre.
4- Maria ci dice che la fede comporta il nostro fiat
Ma Dio non pu costruire in noi il suo tempio se prima noi non gli
abbiamo liberamente ceduto la propriet del terreno
Si tratta di dare a Dio la nostra libert, con un atto di fede e di
consenso, con un s pieno e totale.
3

Di qui limportanza decisiva di dire a Dio, una volta nella vita, un


si faccia, fiat , come quello di Maria.
Come fare?
E semplice: dopo averci pregato, perch non sia una cosa
superficiale, dire a Dio con le parole stesse di Maria: Eccomi,
sono il servo, o la serva, dei Signore: si faccia di me secondo la tua
parola! . Dico amen, s, mio Dio, a tutto il tuo progetto, ti cedo me
stesso!
Poi lo rinnoveremo quotidianamente con il fiat della Chiesa e dei
credenti, nel Padre nostro : sia fatta la tua volont!.
Maria disse il suo fiat allottativo, con desiderio e gioia, non
con mal celata rassegnazione, a denti stretti. Sapendo che la
volont di Dio a nostro riguardo infinitamente pi bella e pi
ricca di promesse, di ogni nostro progetto; sapendo che Dio
amore infinito e che nutre per noi progetti di pace e non di
afflizione (cf Ger 29, 11), noi diciamo Si compia presto su di
me, o Dio, la tua volont di amore e di pace! .
Il pensiero contemporaneo che ha fatto dellanalisi dellesistenza il
suo oggetto primario, ha dimostrato chiaramente che bisogna dire
amen a qualcosa. Se non si dice a Dio che amore, io si deve dire
a qualcosaltro che solo fredda e paralizzante necessit: al
destino, ai fato. Lalternativa filosofica alla fede il fatalismo.
Il pi noto filosofo di questo secolo, dopo aver detto che l
esistenza un vivere-per-la-morte, assegna alluomo, come
unico mezzo per rendere autentica la propria esistenza, quello di
accettare il suo destino. Luomo raggiunge la sua completezza
nellamore del fato (amor fati).
Ma come diverso e opprimente questo amen pagano, rispetto
all amen cristiano, detto a uno che ti ha creato, che non fredda
e cieca necessit, ma amore.

MESE DI MAGGIO: 5
Parte prima: MARIA SPECCHIO PER LA CHIESA NELLINCARNAZIONE
PIENA DI GRAZIA NATALE
BEATA COLEI CHE HA CREDUTO! VISITAZIONE

CONCEPIRAI E DARAI ALLA LUCE UN FIGLIO

Maria, Madre di Dio


1- Dopo lAnnunciazione e Visitazione ora viene il Natale.
Nel Natale Maria divenne veramente e pienamente Madre di
Dio.
Madre di Dio: un titolo che esprime uno dei misteri e, per la
ragione, uno dei paradossi pi alti del cristianesimo.
Quello che i cieli non possono contenere, si racchiuso nelle
tue viscere, fatto uomo! (cf i Re 8, 27): quello che Israele
diceva di s nel momento in cui la gloria di Dio venne, in una
nube, a dimorare nel tempio oggi lo possiamo dire di Maria.
Madre di Dio il pi antico e importante titolo dogmatico
della Madonna: Efeso 431
2- Nel parlare di Maria, la Scrittura mette costantemente in
risalto due elementi, o momenti, fondamentali della maternit.
Essi sono: concepire e partorire.
Una vergine concepir e partorir un figlio (Is 7, 14).
Ecco concepirai nel seno e partorirai un figlio (Lc 1, 31).
Il generare, comune sia al padre che alla madre, mentre il
secondo, il partorire, esclusivo della madre.
3- Una contemplazione di fede
Raccogliamoci ora davanti al titolo Madre di Dio, come
davanti a una icona, in contemplazione. Quanto ricco questo
titolo di Madre di Dio. Esso ci parla, successivamente, di
Ges, di Dio e di Maria.
A = Madre di Dio ci parla di Ges
1

a) Di Ges esso ci attesta anzitutto che vero uomo: Egli ha


vissuto la vicenda umana in tutta la sua concretezza
b) Madre di Dio attesta, in secondo luogo, che Ges vero
Dio. Non Dio per adozione, Dio per modo di dire.
c) Il titolo Madre di Dio attesta che Ges Dio e uomo in una
stessa persona. Se in Ges umanit e divinit fossero state
unite come pensavano gli eretici condannati a Efeso - di
ununione solo morale e non personale, Maria non potrebbe
essere detta pi Madre di Dio, ma solo Madre di Cristo.
B- Madre di Dio ci parla di Dio
= Ci parla anzitutto dellumilt di Dio.
Che contrasto fra il nostro Dio con il dio dei filosofi!
*) Vi sono pensatori che trovano perfino strano e quasi
offensivo per un essere umano avere avuto una madre, perch
questo significa dipendere radicalmente da qualcuno, non
poter progettare interamente da soli la propria esistenza.
Dio ha voluto avere una madre!
*) Luomo, da sempre, cerca Dio in alto. Cerca di costruire,
con i suoi sforzi ascetici o intellettuali, una specie di piramide,
pensando che al vertice di essa trover Dio. E non si accorge
che Dio sceso e ha rovesciato la piramide; si messo lui
stesso alla base, per portare su di s tutto e tutti.
= Ci parla della nobilt della materia
Dio scende nel cuore stesso della materia. Tutto ci proclama
la santit delle cose da lui create. Ha santificato e redento la
nascita umana. Soprattutto Dio ha rivelato la dignit della
donna in quanto tale.

4- Come imitare questo tratto della Madonna di essere


Madre di Dio?
Maria Madre di Dio non solo perch l ha portato
fisicamente nel grembo, ma anche perch l ha concepito
prima nel cuore con la fede.
Possiamo imitarla in questo secondo senso.
Ogni anima che crede, concepisce e genera il Verbo di Dio...
secondo la fede, tutte le anime generano Cristo quando
accolgono la parola di Dio (S: Ambrogio)
A- MATERNITA INCOMPLETE
Vi sono due tipi di maternit incompleta: 1)il non partorire: l
aborto, 2) il non concepire (figli concepiti in provetta o utero
dato in. Prestito)
Purtroppo anche sul piano spirituale ci sono queste due tristi
possibilit.
1) Concepisce Ges senza partorirlo chi accoglie la Parola,
senza metterla in pratica. Si continua a fare un aborto
spirituale dietro laltro, formulando propositi di
conversione che vengono poi sistematicamente dimenticati
e abbandonati a met strada. Insomma, chi ha la fede, ma
non ha le opere.
2) Partorisce, al contrario, Cristo senza averlo concepito chi fa
tante opere, anche buone, ma che non vengono dal cuore,
da amore per Dio e da retta intenzione, ma piuttosto
dallabitudine, dallipocrisia, dalla ricerca della propria
gloria e del proprio interesse, o semplicemente dalla
soddisfazione che d il fare. Insomma, chi ha le opere ma
non ha la fede.
B- MATERNITA COMPLETE
3

San Bonaventura, in un opuscolo intitolato Le cinque feste


di Ges Bambino dice che lanima devota, per grazia dello
Spirito Santo, pu spiritualmente concepire il Verbo,
partorirlo, dargli il nome, cercarlo e adorarlo con i Magi e
infine presentarlo a Dio Padre nel tempio.
a) Per san Bonaventura, lanima concepisce Ges quando,
scontenta della vita che conduce, come fecondata dalla
grazia dello Spirito Santo e concepisce il proposito di una vita
nuova.
b) Il Figlio di Dio nasce nel cuore allorch lanima mette
immediatamente in opera il suo santo proposito.
Se il proposito non messo in atto, Ges concepito, ma non
partorito. Non si celebrer mai la seconda festa di Ges
Bambino che il Natale!
E uno dei tanti rinvii, di cui forse stata punteggiata la
nostra vita; una delle ragioni principali per cui cos pochi si
fanno santi.
C) Se decidi di arrivare qui dice ancora Bonaventura- devi
armarti di coraggio; la tentazione alla tua porta
Prima ti dice: non ce la farai mai, comprometti il tuo buon
nome...
Poi ti insinua: stai per ingannare la gente che ti crede un santo
mentre non lo sei
A tutte queste tentazioni, bisogna rispondere con fede: Non
divenuta troppo corta la mano del Signore da non poter
salvare! (Is 59, 1) o, come Agostino Si isti et istae, cur non
ego? .

MESE DI MAGGIO: 6
Prologo: MARIA, LETTERA SCRITTA DAL DITO DEL DIO VIVENTE
Parte prima: MARIA SPECCHIO PER LA CHIESA NELLINCARNAZIONE
1- PIENA DI GRAZIA Lannunciazione. Maria e la grazia
2- BEATA COLEI CHE HA CREDUTO! Visitazione. Maria e la fede
3- CONCEPIRAI E DARAI ALLA LUCE UN FIGLIO Natale: Maria, Madre di Dio
Parte seconda: MARIA SPECCHIO PER LA CHIESA NEL MISTERO PASQUALE
1. CHE C TRA ME E TE, O DONNA? Vita Pubblica di Ges.

In questa seconda parte del nostro cammino vogliamo seguire


Maria nel Mistero pasquale, Maria ci prende per mano e ci
incoraggia: Andiamo anche noi a morire con lui! (Gv 11, 16).
1. Impar lobbedienza dalle cose che pat

Tutta la vita di Ges, da quando Giovanni Battista lo salut


come lAgnello di Dio, una preparazione alla sua Pasqua.
Secondo il Vangelo di Luca, la vita pubblica di Ges fu tutta
una lenta e inarrestabile. salita verso Gerusalemme, dove
avrebbe consumato il suo esodo (cf Lc 9, 31).
Anche per Maria il Mistero pasquale cominci assai per tempo
gi dalle parole di Simeone.
Vogliamo seguire Maria durante la vita pubblica di Ges e
vedere di che cosa ella figura e modello in questo tempo.
a) Per unanima che stata ricolmata di grazia dopo il periodo
delle grazie iniziali, in cui Dio a volte quasi lo si tocca con
mano viene il tempo della purificazione e della spoliazione.
Viene la notte della fede. il tempo della potatura .
Questa spoliazione si consum sotto la croce, ma cominci
ben prima. Anche a Nazaret e soprattutto durante la vita
pubblica di Ges, ella avanzava nella peregrinazione della
fede.
La Redemptoris Mater, scritta per lanno mariano, applica a
Maria la categoria della kenosi (il distacco completo)
1

b) La devozione alla Madonna, nella Chiesa cattolica, ha


vissuto un salto tra prima e dopo il Vaticano II.
= Prima, la categoria fondamentale con la quale si spiegava la
grandezza della Madonna era quella del privilegio o
dellesenzione (dogmi dellImmmacolata e dellAssunzione):
esentata dai dolori parto, dalla fatica, dal dubbio, dalla
tentazione, dallignoranza, assunta in cielo senza passare per la
morte
Non ci si rendeva conto che, in questo modo, anzich
associare Maria a Ges la si dissociava completamente da
lui, che speriment fatica, dolore, angoscia, tentazioni e morte.
Tutto questo si rifletteva nelliconografia della Madonna:
creatura in genere disincarnata e idealizzata; una Madonna
che sembra aver appena sfiorata la terra con la punta dei piedi.
= Il Vaticano II spiega la santit unica di Maria con la
categoria della fede: ha camminato, anzi ha progredito
nella fede: la grandezza spirituale di una creatura davanti a
Dio, in questa vita, non si misura infatti tanto da ci che Dio
le d, quanto da ci che Dio le chiede. Questo diminuisce, ma
accresce a dismisura la grandezza di Maria.
2. Maria durante la vita pubblica di Ges

Vi sono, nei Vangeli, menzioni della Madonna che in passato,


nel clima dominato dallidea di privilegio, creavano un certo
disagio tra i credenti:
Ora invece ci appaiono pietre miliari nel cammino di fede di
Maria
A) Partiamo dallepisodio dello smarrimento di Ges nel
tempio: perch mi cercavate? Una madre sarebbe in grado di
capire cosa dovette provare nel cuore Maria a quelle parole.
Quelle parole mettevano tra Ges e lei una volont diversa,
2

infinitamente pi importante, che faceva passare in secondo


ordine anche il rapporto filiale con lei.
B) Nozze di Cana Che c tra me e te, o donna? (Gv 2, 4).
Parole dal suono duro, mortificante; sembrano di nuovo porre
una distanza tra Ges e sua Madre.
C) Chi mia Madre? Forse la Madre si preoccupava,
com naturalissimo in una mamma, della sua salute, perch
poco prima scritto che Ges non poteva neppure prendere
cibo a causa della folla Maria, la Madre, deve mendicare
perfino il diritto di poter vedere il Figlio e parlargli.
Ella non si fa largo tra la folla. Rest invece fuori in attesa e
altri andarono da Ges a riferirgli: Fuori c tua madre che ti
vuole parlare . Chi mia Madre? Possiamo intuire
lumiliazione e la sofferenza che cerano per Maria in quelle
parole.
Oggi sappiamo che in quelle parole contenuto pi un elogio
che un rimprovero; ma ella non lo sapeva, almeno in quel
momento.
In quel momento, cera solo lamarezza di un rifiuto.
D) Il seguito femminile di Ges
Un ultimo dettaglio in questa linea. San Luca parla, in un certo
punto del suo Vangelo, del seguito femminile di Ges: lo
assistevano con i loro beni (pensiamo all impegno di
preparare un pasto, lavare o rammendare un vestito)
E che tra queste donne non figura la madre e tutti sanno
quanto una madre desidererebbe essere lei a prendersi cura di
questi piccoli servizi del figlio, specie se consacrato al
Signore. E il sacrificio totale del cuore.

E) Cosa significa tutto questo?


Una serie difatti e parole cos precisi e coerenti non pu essere
un caso. Maria ha dovuto passare anche lei attraverso la sua
kenosi.
La kenosi di Ges consistette nel fatto che, anzich far valere i
suoi diritti e le sue prerogative divine, se ne spogli,
assumendo lo stato di servo e apparendo allesterno un uomo
come gli altri.
La kenosi di Maria consistette nel fatto che:
1- anzich far valere i suoi diritti come madre del Messia, se
ne lasci spogliare, apparendo dinanzi a tutti una donna come
le altre.Dalla sua maternit non trasse alcun vantaggio terreno.
Seguiva Ges come se non fosse la madre. Questa la
povert spirituale.
2- Ges diceva che la Parola ci con cui Dio pota, monda i
tralci: Voi siete mondi per la Parola... (Gv 13, 3). Tali sono
state le parole che egli ha rivolte alla Madre. Che fosse proprio
questa, cio la Parola, la spada che, secondo Simeone, le
avrebbe un giorno trapassato lanima?
3- Paolo lo chiama un vivere dimentico del passato (Fil 3,
13). San Giovanni della Croce chiama questo la notte oscura
della memoria e, nel parlarne, fa menzione esplicita della
Madre di Dio. Essa consiste nel dimenticarsi - o meglio, nel
non potersi ricordare, neppure volendolo del passato, ed
essere protesi unicamente verso Dio, vivendo in pura speranza.
4- Ges si comportato con la Madre come un direttore
spirituale lucido ed esigente che, avendo intravisto unanima
deccezione, non le fa perdere tempo, ma la trascina, in una
corsa senza tregua verso la totale spoliazione, in vista
dellunione con Dio. Ha insegnato a Maria il rinnegamento di
s. Io faccio sempre le cose che gli sono gradite (Gv 8, 29).
4

MESE DI MAGGIO: 7
Parte prima: MARIA SPECCHIO PER LA CHIESA NELLINCARNAZIONE
1- PIENA DI GRAZIA Lannunciazione. Maria e la grazia
2- BEATA COLEI CHE HA CREDUTO! Visitazione. Maria e la fede
3- CONCEPIRAI E DARAI ALLA LUCE UN FIGLIO Natale: Maria, Madre di Dio
Parte seconda: MARIA SPECCHIO PER LA CHIESA NEL MISTERO PASQUALE
1. CHE C TRA ME E TE, O DONNA? Vita Pubblica di Ges.

1. Da madre materiale a Madre spirituale

Perch era necessario tutto questo? Maria non era gi santa,


piena di fede, gi abbastanza provata? Ma Dio veramente
amore, come scritto?
La prima risposta a questa domanda : perch cos ha fatto
Ges, e Maria doveva essergli vicina, per essere la sua prima e
pi perfetta discepola. Maria stessa non avrebbe scambiato
questo privilegio con nessun altro al mondo.
Ma c anche un motivo pi misterioso e, per capirlo,
partiamo da una parola di san Paolo: La carne e il sangue non
possono ereditare il regno di Dio, n ci che corruttibile,
lincorruttibilit (1 Cor 15, 50).
Il piano della grazia diverso da quello della natura; ci che
eterno, diverso da ci che si svolge nel tempo. Non si passa
dalluno allaltro piano per evoluzione rettilinea e indolore.
C di mezzo un salto di qualit infinito. Occorre perci
uninterruzione, una morte, per passare dalluno allaltro;
qualcosa deve essere scompaginato nel suo primo assetto, per
accedere a questo diverso e superiore modo di essere.
La maternit di Maria era una maternit avvenuta nella carne
e nel sangue .
Perch potesse diventare qualcosa di
eterno, di spirituale, un fatto unicamente del Regno, doveva
passare attraverso una morte.
Ges ha portato lesempio del chicco di grano (cf Gv 12, 24).
Che peccato ha commesso il chicco di grano, per dover morire
sotto terra? Nessuno, ma solo se muore porta molto frutto.
1

E quante volte il chicco deve morire ! Come seme, come


spiga, come chicco macinato, come farina nel forno, come
pane mangiato
2. Da Madre a discepola di Cristo
Contempliamo ora Maria non pi come Madre, ma come discepola.

Chi mia madre?...Chi compie la volont di Dio, costui mio


fratello, sorella e madre (Mc 3, 3 3-35)
Come reag Maria all apparente freddezza del Figlio nei suoi
riguardi? Docilit assoluta.
Santa Maria fece la volont del Padre e la fece interamente; e
perci vale di pi per Maria essere stata discepola di Cristo,
anzich Madre di Cristo. (SantAgostino)
Qui appare la santit personale unica della Madre di Dio, la
meraviglia pi alta della grazia.
Confrontiamola con la ribellione di Pietro a CafarnaoPietro
si preoccupava per Ges, ma anche per s.
Maria no. Maria taceva.
Il fatto che Maria taccia non significa che per Maria tutto
facile. Ella non fu esente dalla fatica del credere.
3. Passiamo da Maria alla Chiesa.

1- Lapplicazione a noi fatta da Ges stesso nel Vangelo.


Se qualcuno vuoI venire dietro di me rinneghi se stesso,
prenda la sua croce e mi segua. Perch chi vorr salvare la
propria vita, la perder; ma chi perder la propria vita per
causa mia e del Vangelo la salver (Mc 8 34-35).
La proclamazione del Regno laspetto kerigmatico del
Vangelo; ma esso contiene anche un aspetto ascetico, in
quanto via per realizzare la perfezione morale alla sequela di
Cristo.
2- Qui siamo al cuore ascetico del Vangelo. Se voglio
seguire Cristo, non devo aggrapparmi a me stesso, nel
tentativo di rendere sicura la mia vita; ma, al contrario, devo
2

dire di no a me stesso e alle mie tendenze naturali, in una


disponibilit a Dio che va fino alla morte.
Si tratta di sapere per chi vogliamo vivere: se per noi stessi, o
per il Signore.
La scelta si presenta in modo critico nella vita dei martiri.
Ma in modo diverso la stessa scelta si impone a tutti i
discepoli, in ogni momento della vita. Ogni no detto a se
stesso per amore, un s detto a Cristo.
Nel Nuovo Testamento il verbo rinnegare ricorre con
costanza in due contesti diversi: quando si parla di
rinnegamento di s e quando si parla di rinnegamento di
Cristo: Chi mi rinnegher davanti agli uomini... (Mt 10, 33).
Le due cose sono, secondo il Vangelo, in alternativa: o si
rinnega se stessi, o si rinnega Cristo.
3- Il rinnegamento non dunque mai fine a se stesso, n un
ideale in s. Dire no a se stessi il mezzo; dire s a Cristo il
fine.
Pietro , nel Vangelo, lillustrazione drammatica di tutto
questo. Ma messo davanti alla scelta, lo rinneg
Volendo salvare la propria vita, la perde; cio perde la sua
vera vita, il suo vero io, quello che ha di meglio, la sua stessa
ragione di esistere. Cos ormai Pietro senza il suo Maestro?
Nulla! Per questo, uscito fuori, pianse amaramente (cf Lc 22).
Lascetica cristiana non va vista come rinuncia, saper dire dei
no , autolesionismo.
Il fine una vita pi piena. E scambio fortunato.
Es: Chiameremmo forse rinunciatario il poveretto che
abbandona la sua misera capannuccia, oscura e umida, per
trasferirsi in un magnifico palazzo, fornito di ogni ben di Dio,
nel quale stato invitato gratuitamente?
3

3- La rinuncia cristiana non vuol dire tristezza. Ogni gioia che


possiamo avere nella vita proporzionata alloggetto della
nostra scelta. Scegliere s stessi: misera fonte, una balia
asciutta. Scegliere Cristo: fonte di gioia eterna ed inesauribile.
Giudicando, per analogia, da ci che avviene nei santi,
dobbiamo dire Maria scopriva di giorno in giorno una gioia di
tipo nuovo, rispetto alle gioie materne di Betlemme o di
Nazaret. Gioia di credere. Gioia di dare a Dio la cosa per lui
pi preziosa. Perch anche nei confronti di Dio, c pi gioia
nel dare che nel ricevere. Gioia di scoprire un Dio, le cui vie
sono inaccessibili.
Angela da Foligno, una grande mistica, che aveva fatto
esperienze analoghe, parla di una gioia speciale che chiama la
gioia dellincomprensibilit . Essa consiste nel capire che
non si pu capire. Questa incomprensibilit, anzich tristezza,
genera gioia, perch fa vedere che Dio ancora pi ricco e pi
grande di quanto tu riesca a comprendere e che il tuo Dio!
4- Si tratta ora di decidersi. Prova rinunciare a una azione o a
uno spettacolo sconveniente, trattieniti quando hai una gran
voglia si sfogare la tua rabbia contro qualcuno. Rinuncia a un
guadagno illecito: Riapri il dialogo con la persona da cui hai
avuto un torto...
5- Un programma bello, ma non illudiamoci. La natura mette
in atto tutti i suoi meccanismi di difesa prima di cedere; essa
vuole salvare la propria vita e non perderla. Difende palmo a
palmo il suo spazio. Essa tende a tenere Dio fuori dei propri
confini, perch sa che lavvicinarsi di Dio significa la fine
della sua quiete e della sua autonomia.
Maria aiutaci a non fare la nostra volont; fa scoprire anche a
noi la gioia nuova di dare qualcosa a Dio.
4

MESE DI MAGGIO: 8
Prologo: MARIA, LETTERA SCRITTA DAL DITO DEL DIO VIVENTE
Parte prima: MARIA SPECCHIO PER LA CHIESA NELLINCARNAZIONE
1. PIENA DI GRAZIA
2. BEATA COLEI CHE HA CREDUTO! Maria, la piena di fede
3. CONCEPIRAI E DARAI ALLA LUCE UN FIGLIO
Parte seconda: MARIA SPECCHIO PER LA CHIESA NEL MISTERO PASQUALE

1.

PRESSO LA CROCE DI GESU STAVA MARIA SUA MADRE

Maria, madre della Speranza


Ges tra le braccia della croce. Tra Maria e il Figlio sulla
croce sembra esserci una distanza incolmabile.
Andiamo anche noi sotto la croce.
1- Maria nel Mistero pasquale

Stavano presso la croce di Ges sua madre, la sorella di sua


madre, Maria di Cleofa e Maria di Magdala. (Gv 19, 35)
Sembra che Maria sia presente solo in met, non in tutto, il
Mistero pasquale. Non c alla risurrezione di Cristo.
Ma entriamo pi a fondo nel Vangelo di Giovanni
Sul Calvario, avviene per Giovanni il passaggio dallantica
alla nuova Pasqua, dallantica alla nuova alleanza, dalle
profezie alla realt. Il momento del tutto compiuto .
Levangelista lo mette in evidenza, collocando la morte di Ges nel
pomeriggio del 14 Nisan, nel momento, cio, in cui, nel tempio di
Gerusalemme, si immolavano gli agnelli pasquali, e citando una
prescrizione dellEsodo relativa allagnello pasquale .

In pi: la croce di Cristo nel vangelo di Giovanni rappresenta


la sua ora; in essa si rivela appieno la gloria di Cristo, la
sua sovranit divina, l ora in cui dona lo Spirito.
Per Giovanni, Maria -ponendosi ai piedi della croce- si pone
nel cuore stesso del Mistero pasquale. Assiste alla sconfitta e
alla glorificazione del Figlio.
Le donne scoprirono la risurrezione di Cristo allalba del terzo
giorno, Maria la scopr quando era veramente ancora buio
1


Di quello che ho detto abbiamo una conferma anche
storica. Le Chiese dellAsia Minore, fondate o guidate da
Giovanni, celebravano la Pasqua il 14 Nisan, cio
nellanniversario della morte(non della resurrezione) di Cristo.
Non per niente antica persuasione dalla comunit
cristiana che Ges sia apparso per primo a Maria.
2. Maria la pura agnella

Se sul Calvario, presso la croce di Ges, cera Maria sua


Madre, vuoi dire che ella era a Gerusalemme in quei giorni e,
se era a Gerusalemme, allora ha visto tutto, ha assistito a tutto.

Ha assistito alle grida: Barabba, non costui! ;


ha assistito all Ecce homo,
ha visto la carne della sua carne flagellata, sanguinante, coronata di
spine, seminuda davanti alla folla, sussultare, scossa da brividi di
morte, sulla croce.
Ha udito il rumore dei colpi di martello e gli insulti: Se sei il Figlio
di Dio... .
Ha visto i soldati dividersi le sue vesti e la tunica che lei stessa aveva
forse intessuto.
Non ha avuto dunque torto la piet cristiana quando ha applicato
anche a Maria le parole dalla figlia di Sion: O voi tutti che passate
per la via, considerate e osservate se c un dolore simile al mio
dolore! (Lam 1,12).

Vicino alla Croce si consuma il sacrificio di Maria:


1- Maria poteva dire di s: Io porto le stimmate di Ges nel
mio corpo (Gal 6, 17): stimmate invisibili, impresse sul
cuore, come si sa che avvenuto in seguito in alcuni santi e
sante.
2- In quel momento a Maria fu chiesto qualcosa di molto
difficile: di perdonare: Padre, perdonali (Lc 23, 34). Ella
cap cosa il Padre celeste si aspettava da lei: e perdon.
3- Di Maria sotto la croce non ci sono riferiti grida e lamenti;
non ci sono trasmesse parole. Maria tace, come sempre.
2

Il linguaggio della croce il silenzio! Il silenzio custodisce


solo per Dio il profumo del sacrificio. Esso impedisce alla
sofferenza di disperdersi, di ricercare e trovare quaggi la
propria mercede.
4- Maria stava dunque presso la croce di Ges in senso
fisico e geografico, ma anche in senso spirituale. Era dentro
la stessa sofferenza. Ella fu la prima di coloro che
patiscono con Cristo (Rm 8, 17). Soffriva nel suo cuore
quello che il Figlio soffriva nella sua carne.
5- Lultima cosa che Ges fece sulla croce, pronunciando le
parole: Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito (Lc 23,
46), fu di adorare amorosamente la volont del Padre, prima di
inoltrarsi nel buio della morte. Maria cap che doveva seguirlo
anche in questo e anche lei si mise ad adorare la
imperscrutabile e santa volont del Padre, prima che una
tremenda solitudine scendesse nella sua anima e vi si fissasse
fino alla morte
6- Per questo Melitone di Sardi, vescovo di una delle Chiese
giovannee dellAsia Minore e discepolo di Giovanni cos
descrive la Pasqua: La legge diventata il Verbo, il
comandamento grazia, la figura realt, lagnello il Figlio...
Questi lagnello senza voce... Questi colui che fu partorito
da Maria, la pura agnella; che di sera fu immolato e che dai
morti risuscitato
Maria sotto la croce appare come la pura agnella che sta
accanto allAgnello immolato;
2- Stare presso la croce di Ges

Che cosa ha voluto dire alla Chiesa lo Spirito Santo con la


presenza di Maria presso la croce?
Bisogna stare accanto a Maria presso la croce di Ges,
come ci stette il discepolo che egli amava.
Stare presso la croce di Ges .
3

Non basta stare presso la croce, cio nella sofferenza, starci


anche in silenzio. No, no, no! Ci che conta non la propria
croce, ma quella di Cristo. Non il soffrire, ma il credere e
cos appropriarsi della sofferenza di Cristo.
La prima cosa la fede. La cosa pi grande di Maria sotto la
croce fu la sua fede, pi grande ancora che la sua sofferenza.
qui la fonte di tutta la forza e la fecondit della Chiesa.
La forza del mondo viene dalla sapienza delle parole, forza
delle argomentazioni, ironia, ridicolo, sarcasmo e altro
La forza della Chiesa viene dal predicare la croce di Ges
cio da qualcosa che agli occhi del mondo il simbolo stesso
della stoltezza e della debolezza
Ma qual il segno e la prova che si crede realmente nella
croce di Cristo?
Il segno e la prova : prendere la propria croce e andare dietro
a Ges: La vita intera del cristiano deve essere un sacrificio
vivente, come quella di Cristo.
C una sofferenza passiva: accetto le sofferenze, le croci
che mi vengono dalla vita offrendole a Ges
C' sofferenza attiva, ricercata: Castigo il mio corpo e lo
riduco in servit: sono le nostre mortificazioni della vista
della parola, della gola, della superbia
La croce lo strumento con cui Dio pota i tralci della grande
vite che il corpo di Cristo perch portino pi frutto.
La scultura diceva Michelangelo larte di levare .
Anche la santit si ottiene cos: per arte di levare, cio
facendo cadere i pezzi inutili, i desideri e le tendenze della
carne che ricoprono la creatura nuova.
Dio dice di ognuno di noi: L dentro c nascosta limmagine
di mio Figlio, c una creatura nuova e bella: voglio tirarla
fuori! . Ed a questo scopo che fa servire la croce.
4

MESE DI MAGGIO: 9
1- La croce che separa e unisce

Se dobbiamo stare come Maria accanto alla croce di Ges ,


necessario che conosciamo sempre meglio questo mistero
della croce per riviverlo.
A proposito del potere della croce di Cristo, si nota nelle
lettere di san Paolo, un apparente contrasto.
1. In un gruppo di lettere, specie quelle cos dette
protopaoline (cio appartenenti al primo periodo di
attivit dellApostolo) la croce soprattutto ci che divide
e separa.
Separa infatti ci che dallo Spirito da ci che dalla carne
(cf Gal 5, 24), ci che dalla fede da ci che dalla legge (cf
Gal 5, li), luomo nuovo dalluomo vecchio (cf Rm 6, 6), i
credenti dai non credenti, il cristiano dal giudeo e dal greco (cf
i Cor i, 18 ss) e il cristiano stesso dal mondo: Il mondo per me
stato crocifisso, come io per il mondo, dice lApostolo (Gal
6, 14). Tra il cristiano e il mondo c di mezzo la croce.
2. In un altro gruppo di lettere, dette deuteropaoline (cio
appartenenti al secondo periodo di attivit dellApostolo, o,
secondo alcuni, a qualche suo discepolo e imitatore), la
croce , al contrario, ci che unisce, che abbatte i muri di
divisione, che riconcilia gli uomini tra loro e con Dio.
Grazie alla croce di Cristo, quelli che erano i lontani sono
diventati vicini; il muro abbattuto, tutto riunito. (Ef 2).
3. Da questo testo, si svilupp, nellantichit cristiana, il
simbolismo della croce cosmica. Secondo questo
simbolismo, il braccio trasversale, o orizzontale, della
croce riunisce tutto ci che sulla terra diviso: i pagani
dai giudei, luomo e la donna, il libero e lo schiavo...
Il palo verticale riunisce tutto questo mondo a Dio, la terra
al cielo, luomo a Dio, sicch, grazie alla croce, noi
1

possiamo ormai presentarci gli un e gli altri al Padre in un


solo Spirito .
4. Due modi diversi, dunque, di concepire il ruolo della croce:
in uno essa separa, nellaltro unisce. Ma non c
contraddizione.
2- La croce completa con la resurrezione

Nonostante tutto quello che si pu dire del potere della croce,


essa da sola non basta. Il mistero pasquale non consiste n
nella croce di Cristo presa da sola, n nella sua risurrezione
presa da sola e neppure nelle due cose assommate.
Consiste nel passaggio da una allaltra, dalla morte alla vita;
in un movimento o evento che, come tale, non si pu spezzare
senza distruggerlo.
La giustificazione viene dalla croce e dalla risurrezione di
Cristo.
3- Il nesso tra il venerd santo e la Pasqua di
risurrezione, sta per nell obbedienza di Cristo

Ges, come uomo, era cosciente di una cosa sola: che il suo
cammino era guidato dal Padre e che la vittoria finale,
comunque fossero andate le cose, sarebbe stata del Padre e
non dei suoi nemici, dellamore e non dellodio.
Ges non mor da disperato, ma da obbediente.
Paolo dice che proprio per questo, per la sua obbedienza, Dio
lo ha esaltato e risuscitato (cf Fil 2, 11). Pietro, negli Atti degli
apostoli, applica a Cristo morente le parole del Salmo: La mia
carne riposer nella speranza, perch tu non abbandonerai
lanima mia negli inferi (At 2, 26-27).
Ora tutto questo si applica, in maniera subordinata, anche a
Maria. Ella ha vissuto sul Calvario tutto il Mistero pasquale.
Ha condiviso con il Figlio non solo la morte, ma anche la
speranza di una risurrezione.
2

Sul Calvario, ella non solo la Madre dei dolori, ma anche


la Madre della speranza.
Di Abramo san Paolo afferma che ebbe fede sperando contro
ogni speranza (Rm 4, 18).
La stessa cosa si deve dire, con pi ragione, di Maria sotto la
croce. Sperare contro ogni speranza consiste in questo: che
in una situazione umanamente priva affatto di speranza e in
contrasto totale con la promessa, si fida ciecamente della
promessa di Dio.
4- Che dice alla chiesa tutto ci?

Veniamo alla Chiesa, cio a noi.


1- Maria che nel mistero dellIncarnazione ci stata maestra di
fede, nel Mistero pasquale ci maestra di speranza.
Anche la Chiesa, come Maria, vive la risurrezione in
speranza. Anche per essa, la croce oggetto di esperienza,
mentre la risurrezione oggetto di speranza.
2- Come Maria fu presso il Figlio crocifisso, cos la Chiesa
chiamata a stare presso i crocifissi di oggi: i poveri, i
sofferenti, gli umiliati e gli offesi. E come star loro accanto la
Chiesa? In speranza, come Maria.
= Non basta compatire le loro pene o anche cercare di
alleviarle. E troppo poco. Questo possono farlo tutti, anche chi
non conosce la risurrezione.
= La Chiesa deve dare speranza, proclamando che la
sofferenza non assurda, ma ha un senso, perch ci sar una
risurrezione da morte. Essa deve dare ragione della speranza
che in lei (cf 1 Pi 3, 15).
3- Gli uomini hanno bisogno di speranza per vivere, come
dellossigeno per respirare. Il mondo ha nostalgia di speranza;
non pu fare a meno di essa; se cade la speranza grande che
3

viene da Dio, se ne deve inventare una piccola, a misura di


uomo.
Continuare a sperare, nonostante che tutto divenga sempre
pi duro e che levidenza smentisca ogni volta
sistematicamente lattesa, significa credere pi a Dio che
allevidenza dei fatti; significa riconoscere a Dio sempre un
diritto in pi. Significa fargli credito. Io dico che se, per
assurdo, Dio non avesse pensato prima a creare il paradiso, lo
creerebbe perch i suoi figli lo sperano.
Nella Bibbia assistiamo a dei veri e propri moti o sussulti di
speranza. Nella terza Lamentazione c il canto dellanima
nella prova pi desolante e pu essere applicato quasi per
intero a Maria ai piedi della croce:
Io dice sono la persona che ha provato la miseria e la pena. Dio
mi ha fatto camminare nelle tenebre, non nella luce; mi ha costruito un
muro tuttintorno perch non potessi pi uscire. Se grido e invoco aiuto
egli soffoca la mia preghiera. Ho detto: E sparita la mia gloria, la
speranza che mi veniva dal Signore.

Ma ecco il sussulto di speranza che capovolge tutto:


Ma le misericordie del Signore non sono finite; dunque in lui voglio
sperare! Il Signore non rigetta mai, ma se affligge avr anche piet. Forse
c ancora speranza (cf Lam 3, 1-29).

Voglio tornare a sperare! Ho sperato, ho sperato nel Signore,


ed egli su di me si chinato, (Sal 40, 1).
E un altro salmista: Io spero nel Signore, l anima mia spera
nella sua parola (Sal 130, 5); Speri Israele nel Signore, ora e
sempre (Sai 131, 3).
La lettera agli Ebrei parla della speranza come di unncora
gettata non in terra ma in cielo: Afferriamoci dice alla
speranza che ci posta davanti. In essa noi abbiamo come
unncora della nostra vita, sicura e salda, la quale penetra fin
nellinterno del velo del santuario dove Ges entrato per noi (cf Eb 6,
18-19).
4

Impariamo a invocarla spesso come Madre della speranza.

MESE DI MAGGIO: 10
Parte seconda: MARIA SPECCHIO PER LA CHIESA NEL MISTERO PASQUALE
1- PRESSO LA CROCE STAVA MARIA Maria, madre della Speranza
2- DONNA, ECCO TUO FIGLIO! Maria, madre dei credenti

Ges allora, vedendo la madre e l accanto a lei il discepolo


che egli amava, disse alla madre: Donna, ecco il tuo figlio!.
Poi disse al discepolo: Ecco la tua madre!. E da quel
momento il discepolo la prese nella sua casa (Gv 19, 26-27).
1. Madre di Dio, Madre dei cristiani

Precisare i due titoli


Madre di Dio un titolo definito solennemente; si basa su
una maternit reale, non solo spirituale; ha un rapporto
strettissimo con la verit centrale della nostra fede, che Ges
Dio e uomo nella stessa persona; ed , infine, un titolo
universalmente accolto nella Chiesa.
Madre dei credenti , o Madre nostra indica una
maternit spirituale; riflette la dottrina e la piet di alcune
Chiese, in particolare della Chiesa cattolica.
SantAgostino dice che Maria, spiritualmente, in quanto fa la
volont di Dio, sorella e madre di Ges Capo e, di
conseguenza, delle membra che siamo noi: ella cooper, con
la sua carit, alla nascita nella Chiesa dei fedeli membra di
Cristo Capo.
Il nostro scopo, in questa meditazione, vorrebbe essere quello
di vedere tutta la ricchezza che c dietro questo titolo e il
dono di Cristo che esso contiene, in modo da edificarci nella
fede e crescere nellimitazione di Cristo.

2- Concepiti e partoriti da Maria

-AIl discepolo non rappresenta qui solo Giovanni, ma il


discepolo di Ges in quanto tale, cio tutti i discepoli. Essi
sono dati a Maria da Ges morente come suoi figli, allo
stesso modo che Maria data ad essi come loro madre.
Ges non si limitato a proclamare la nuova maternit di
Maria, ma l ha istituita, con la sua Parola.
Sotto la croce, Maria ci appare dunque come la figlia di
Sion che, dopo il lutto e la perdita dei suoi figli, riceve da
Dio una nuova figliolanza, pi numerosa di prima, non
secondo la carne, ma secondo lo Spirito.
Un Salmo, che la liturgia applica a Maria, dice: Ecco,
Palestina, Tiro ed Etiopia: tutti l sono nati. Si dir di
Sion: Luno e laltro nato in essa... . Il Signore
scriver nel libro dei popoli: L costui nato (Sal 87, 2
s). E vero: tutti l siamo nati! Maria la nuova Sion.
Dunque noi siamo stati rigenerati dalla Parola di Dio viva
ed eterna (cf 1 Pt 1, 23), siamo nati da Dio (Gv 1, 13),
siamo rinati dallacqua e dallo Spirito (Gv 3, 5).
Ma ci non toglie che, in un senso diverso, subordinato e
strumentale, siamo nati anche dalla fede e dalla sofferenza
di Maria. Come Paolo, potr dire ai suoi fedeli: Sono io che
vi ho generato in Cristo, mediante il Vangelo (1 Cor 4,15);
Figlioli miei. che io di nuovo partorisco nel dolore (Gal
4,19).

-BLa maternit spirituale di Maria passata attraverso 2


momenti: ci ha spiritualmente concepiti e partoriti.
Ci ha concepiti, cio accolti in s, quando venuta
scoprendo che quel suo figlio era un primogenito tra molti
fratelli (Rm 8, 29)
Pensiamo, per analogia, ad alcune grandi mamme di sacerdoti
fondatori di opere religiose come, per esempio, la madre di
don Bosco , che a un certo punto si sono viste portare in casa
dal proprio figlio, schiere ogni giorno pi nutrite di piccoli
amici, o di poveri figlioli e in silenzio, hanno cominciato a
organizzarsi, preparando da mangiare e da dormire, lavando
anche per essi
Ogni volta che avrete fatto queste cose (vestire, dare da
mangiare, visitare...) a uno solo di questi miei fratelli pi
piccoli, lavete fatto a me (Mt 25, 40).
Questo fu dunque il tempo del concepimento, del s del
cuore.
Ora, sotto la croce, il momento del travaglio del parto.
Ges la chiama Donna .
Il titolo fa pensare a ci che Ges aveva detto: La donna,
quando partorisce, afflitta, perch giunta la sua ora (Gv
16, 21) e allApocalisse: Donna incinta che gridava per le
doglie del parto (cf Ap 12, 1 s.).
La Donna la Chiesa, la comunit della nuova alleanza che
d alla luce luomo nuovo e il mondo nuovo. Tuttavia Maria
vi coinvolta egualmente in prima persona.

3- La Povert di Maria:
E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa

Maria ci appare qui come la donna pellegrina e forestiera in


questo mondo, colei che non ha una sua casa n un posto tutto
per s nel mondo, ma che si lascia collocare da Dio.
Al momento della nascita del Figlio, messa in una
situazione di totale, Dio dice a Giuseppe di accoglierla:
Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te
Maria (Mt 1, 20). E Giuseppe, destatosi dal sonno, la prese
con s.
Ora, al momento della morte del Figlio, ritrovatasi di
nuovo sola al mondo, Dio dice a Giovanni di prenderla con
s e Giovanni da quel giorno, la prese con se.
Maria davvero la donna sradicata, che, dallinizio alla fine,
lascia decidere della sua vita a Dio. Maria ci appare davvero
come Madonna Povert .

MESE DI MAGGIO: 11
Continuiamo la contemplazione di Maria ai piedi della Croce.
La raffrontiamo ad Abramo. Realizziamo per noi quel e il
discepolo la prese con s.
A- Maria e Abramo

1Il confronto era abbozzato gi nel racconto stesso


dellAnnunciazione.
A Maria, che fa presente allangelo la sua situazione di
vergine, viene data la stessa risposta che fu data ad Abramo,
dopo che Sara aveva fatto la stessa osservazione, a proposito
della sua vecchiaia e sterilit: Nulla impossibile a Dio
2Ma tale corrispondenza emerge soprattutto sotto la
Croce
per fede Abramo, messo alla prova, offri Isacco e proprio lui,
che aveva ricevuto le promesse, offr il suo unico figlio(Eb 11)
Anche Maria credette quando Dio le chiedeva di assistere
allimmolazione del Figlio che le aveva dato.
Qui si spengono tutte le luci; Maria entra nella tenebra della
fede: Dio sembra smentirsi, sembra dimenticare le sue
promesse. Era stato detto: Sar grande e chiamato Figlio
dellAltissimo, ed invece come schiacciato sotto gli insulti e
le percosse; era stato detto: Regner per sempre sulla casa di
Giacobbe, ed inchiodato ad una croce! Fino allultimo
Maria deve avere sperato che Dio intervenisse, che le cose
cambiassero corso. Lo sper dopo che fu arrestato, davanti a
Pilato, prima che venisse emessa la sentenza, sul Calvario
prima che venisse battuto il primo chiodo; fino al momento in
cui, chinato il capo, spir. Ma nulla!
3- A Maria chiesto ben pi che ad Abramo. Con Abramo
Dio si ferm allultimo momento e risparmi la vita del figlio;
con Maria no, ma oltrepass la linea senza ritorno della morte.
1

In conclusione. Se Abramo, per quello che ha fatto, ha


meritato nella Bibbia il nome di padre (cf Lc 16, 24), di
padre di tutti noi, cio di tutti i credenti (cf Rm 4, 16), non
strano che si chiami Maria Madre di tutti noi.
Applichiamolo a noi

1- Dio mise alla prova Maria sul Calvario - come mise alla
prova il suo popolo nel deserto - per vedere quello che aveva
nel cuore (cf Dt 8, 2) e nel cuore di Maria ritrov intatto e
anzi pi forte il s e l amen dellAnnunciazione.
Umanamente parlando, ci sarebbero stati tutti i motivi, per
Maria, di gridare a Dio: Mi hai ingannata! , o, come grid
un giorno il profeta Geremia: Mi hai sedotta e io mi sono
lasciata sedurre! (cf Ger 19, 7), e scappare gi per il
Calvario.
Invece ella non scapp, ma rimase in piedi, in silenzio, e
cos facendo divenuta, in modo tutto speciale, martire della
fede, testimone suprema della fiducia in Dio, dietro il Figlio.
2- Viene unora nella vita, in cui Dio sembra non ascoltare pi
le nostre preghiere, quando si direbbe che smentisca se stesso
e le sue promesse, quando ci fa passare di sconfitta in
sconfitta, quando si fa buio dentro di noi, come si fece buio,
quel giorno, su tutta la terra (Mt 27, 45).
Allora ricordati della fede di Maria e grida anche tu, come
hanno fatto altri: Padre mio, non ti comprendo pi, ma mi
fido dite!.
3- Viene unora nella vita, in cui Dio ci sta chiedendo proprio
ora di sacrificargli, come Abramo, il nostro Isacco, cio la
persona, o la cosa, il progetto che ci caro, che Dio stesso
un giorno ci ha affidato, e per il quale abbiamo lavorato tutta
la vita.
2

Questa loccasione che Dio ci offre per mostrargli che egli ci


pi caro di tutto, anche dei suoi doni, anche del lavoro che
facciamo per lui.
4- Ad Abramo Dio disse: Perch tu hai fatto questo e non mi
hai rifiutato tuo figlio, il tuo unico figlio, io ti benedir con
ogni benedizione e render molto numerosa la tua
discendenza... Padre di una moltitudine di popoli ti render
(Gn 17, 5; 22, 16 s).
Lo stesso, e molto di pi, dice ora a Maria: Madre di molti
popoli ti render, madre della mia Chiesa! Nel tuo nome
saranno benedette tutte le stirpi della terra. Tutte le
generazioni ti chiameranno beata!
5- Come gli israeliti, nei momenti di grande prova, si
rivolgevano a Dio, dicendo: Ricordati di Abramo, nostro
padre , noi possiamo dire: Ricordati di Maria, nostra madre!
. E come essi dicevano a Dio: Non ritirare da noi la tua
misericordia, per amore di Abramo tuo amico (Dn 3, 35), noi
possiamo dirgli: Non ritirare da noi la tua misericordia, per
amore di Maria tua amica!
6- Rivolgiamo a Maria l inno di lode che gli abitanti di
Betulla espressero a Giuditta: Benedetta tu, figlia, davanti al
Dio altissimo pi di tutte le donne che vivono sulla terra... Il
coraggio che hai avuto non cadr dal cuore degli uomini (Gdt
13, 18 s).
B- E il discepolo la prese con s
Dobbiamo imitare Giovanni, prendendo, da questo momento,
Maria con noi nella nostra vita.
E il discepolo la prese con s pu significare due cose da
tenere unite: la prese nella sua casa, e la prese tra le sue
cose pi care.
Che significa per noi prendere Maria nella nostra casa?
3

L. GRIGNION DE MONTFORT ha elaborato la categoria


dellaffidamento a Maria.
Dobbiamo abbandonarci allo spirito di Maria per essere
mossi e guidati secondo il suo volere. Dobbiamo metterci e
restare fra le sue mani verginali come uno strumento tra le
mani di un operaio, come un liuto tra le mani di un abile
suonatore
Maria non usurpa il posto dello Spirito Santo .
Maria uno dei mezzi privilegiati attraverso cui lo Spirito
Santo pu guidare le anime e condurle alla somiglianza con
Cristo. Maria come la Parola di Dio.
La frase ad Jesum per Mariam , a Ges attraverso Maria,
accettabile solo se intesa nel senso che lo Spirito Santo ci
guida a Ges servendosi di Maria.
Una analogia. Paolo dice: Ci che avete imparato, ricevuto,
ascoltato e veduto in me, quello che dovete fare (Fil 4, 9).
Paolo non intende mettersi al posto dello Spirito Santo;
semplicemente pensa che imitarlo significa assecondare lo
Spirito, dal momento che pensa di avere anche lui lo Spirito di
Dio (cf 1 Cor 7, 40). Questo vale a fortiori per Maria.
Prendere Maria con s significher , dunque:
prenderla come compagna e consigliera. Imparare a consultare
ed ascoltare in ogni cosa Maria, maestra impareggiabile nelle
vie di Dio.
Certo Maria un mezzo: lo stesso Spirito Santo pu guidarci
anche con altri mezzi, per esempio con la Bibbia, nella lectio
divina.
Un mezzo utilizzabile per tutta la vita. Oppure pu servire
per un certo periodo di tempo per poi lasciare il posto ad un
altro modo di Dio di condurre quella stessa anima.
4

MESE DI MAGGIO: 12
Parte terza MARIA SPECCHIO PER LA CHIESA
NELLA PENTECOSTE
La Pentecoste viene alla fine della vita di Ges. Perch?
Tra noi e lo Spirito Santo cerano come due muri:
1. Il muro della natura, perch lo Spirito Santo spirito e noi
siamo carne; egli Dio e noi siamo uomini (cf Is 31, 3).
Tra le due cose c di mezzo un abisso.
2. Il muro del peccato, perch alla distanza creata dalla
natura, si era aggiunta quella del peccato: Le vostre iniquit
hanno scavato un abisso tra voi e il vostro Dio (Is 59, 2)
Grazie allopera redentrice di Cristo.
1. E abbattuto il muro di separazione della natura: In Ges
Dio si unito alluomo.
2. La Pasqua ha abbattuto il muro di separazione del peccato.
Ges ha distrutto il corpo del peccato (Rm 6, 6).
Ora pi nulla impedisce allo Spirito di effondersi.
La Pentecoste conclusione dell opera redentrice, ma inizio
della nostra vita spirituale; che comincia con il battesimo, la
nostra Pentecoste.
E grazie allo Spirito Santo che noi possiamo imitare Maria.
1-

Maria alla Pentecoste

Maria risulta presente in tutti e tre i momenti costitutivi del


mistero cristiano e della Chiesa: L Incarnazione, il Mistero
pasquale e la Pentecoste.
Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme
con alcune donne e con Maria, la Madre di Ges e con i
fratelli di lui (At 1, 14).
Maria, che sotto la croce ci apparsa come Madre della
Chiesa, qui, nel Cenacolo, ci appare come la sua madrina.
Una madrina che ha gi ricevuto, per parte sua, il battesimo.
1

Cos era Maria: una battezzata dallo Spirito che ora tiene al
battesimo dello Spirito la Chiesa.
Qui, Maria menzionata insieme con alcune donne e gli
apostoli.
Ma la qualifica madre di Ges mette Maria su un piano
superiore non solo a quello delle donne, ma anche a quello
degli apostoli.
E lo Spirito del figlio suo!
Tra lei e lo Spirito Santo c un legame oggettivo: Ges si
incarnato per opera dello Spirito Santo, da Maria Vergine .
2-

Maria dopo la Pentecoste

Come fu la vita di Maria dopo la Pentecoste?


Qui vengono meno tutte le nostre fonti scritte di informazione.
1. Anzitutto una constatazione. Attraverso le lettere degli
apostoli noi conosciamo innumerevoli personaggi e anche
donne della primitiva comunit cristiana. Di Maria, la
Madre di Ges, nulla. Ella scompare nel pi profondo
silenzio. Ella resta, idealmente, nel Cenacolo in preghiera.
Maria stata la prima claustrale della Chiesa. La sua
ormai una vita nascosta con Cristo in Dio (cf Col 3, 3).
Maria ha inaugurato nella Chiesa quella seconda anima, o
vocazione, che lanima nascosta e orante, accanto
allanima apostolica o attiva. (v. gli apostoli).
Ella mostra cos che nella Chiesa lattivit, anche per il
Regno, non tutto e che non pu fare a meno di anime
oranti che la sostengono. Maria il prototipo di questa
Chiesa orante.
2. In una antica icona Maria sta immobile, sotto Ges, nel
punto esatto da cui egli asceso, quasi a tenere viva la
memoria e lattesa di lui.
2

3. Dallesperienza dei santi possiamo ricavare qualcosa che


riguarda la sua vita interiore, dal momento che vi sono
certe leggi e certe costanti anche nel campo della santit,
come ve ne sono nel campo dellarte o della scienza.
Questo non ha niente in comune con la conoscenza desunta da
vere o presunte rivelazioni private sulla vita della Madonna,
che credono di poter conoscere anche le vicende esterne e
gli avvenimenti della sua vita, sia prima che dopo la Pasqua.
Santa Teresa di Ges Bambino descrive come scopr la
sua vocazione nella Chiesa. Sentendo san Paolo elencare i
vari carismi, ella avrebbe voluto essere apostolo, sacerdote,
vergine, martire... Ma come fare? Questi desideri erano
divenuti per lei un vero martirio, finch un giorno ecco la
scoperta: il corpo di Cristo ha un cuore che quello che
muove tutte le membra e senza del quale tutto si
fermerebbe. E al colmo della gioia esclam: Nel cuore
della Chiesa, mia madre, io sar lamore ed in tal modo
sar tutto!2
Che cosa scopri Teresa quel giorno? Scopri la vocazione di
Maria. Essere, nella Chiesa, il cuore che ama, il cuore che
nessuno vede, ma che muove tutto.
Di san Francesco dAssisi, il biografo afferma che, verso
la fine della vita, non era pi un uomo che pregava, quanto
un uomo fatto preghiera Di che cosa era intessuta
dunque la vita di Maria dopo la Pentecoste? Era intessuta
di preghiera. SantAgostino: tutta un santo desiderio .
San Giovanni della Croce ha descritto cosa avviene
nellanima dopo che essa passata attraverso la notte della
fede e si tutta trasformata in Cristo. Lanima diventa
come un fuoco damore.
3

o
o

Nel poemetto intitolato Cantico dellanima che si


consuma dal desiderio di vedere Dio , termina ogni strofa
con il ritornello: Muoio perch non muoio : la
separazione da Dio, a questo punto, per lanima assai pi
dolorosa e insopportabile che la separazione dal corpo.
San Giovanni della Croce e tutti gli altri mistici ci dicono
che il continuare a vivere quaggi diventa un vero martirio.
Essi non riescono a capire perch Dio li tiene ancora
lontani, in esilio da lui, come se si fosse dimenticato del
tutto di loro, pur sapendo che non si pu pi vivere
separata da lui.
Di una donna messicana, madre di famiglia e poi vedova,
di cui in atto il processo di canonizzazione, che ha avuto
una vita mistica paragonabile, secondo alcuni, a quella di
santa Teresa dAvila, stato scritto che negli ultimi
ventanni della sua esistenza, per ispirazione divina, si vide
svilupparsi in lei una nuova forma di devozione mariana:
limitazione della solitudine della Madre di Dio alla sera
della sua vita. Solitudine, martirio silenzioso nellassenza
apparente di Dio e del suo Figlio gi in cielo.
Maria sentiva come era vero per lei il Salmo 42: L
anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente: quando verr e
vedr il volto di Dio? (Sal 42, 3)
. il salmo 63: A te anela la mia carne... Lanima mia
languisce e brama gli atri del Signore (Sal 63, 2; 84, 3)
le parole di Paolo: Desidero essere sciolto dal corpo
per essere con Cristo (cf Fil 1, 23)!!

MESE DI MAGGIO: 13
Abbiamo detto che Maria, nella Pentecoste e nel periodo
successivo, il prototipo dellanima orante.
Possiamo sapere qualcosa di questa vita interiore e di questa
preghiera della Vergine?
Anche nel tempo successivo alla Pentecoste, la vita di
Maria fu senzaltro di una grande semplicit esteriore, unita
alla grandiosit e allo splendore della realt interiore.
Oltre che vergine e madre, Maria stata anche vedova e
madre, santificando, con la sua vita, anche questa
condizione che quella di tante donne.
Come Maria era dentro , un segreto che Dio ha tenuto
solo per s. Un autore antico ha descritto come si svolge la
vita interiore delle persone giunte alla pienezza dellunione
con Dio. Potrebbe essere il profilo della Madre di Dio:
Talvolta sono come immersi nella tristezza e nel pianto
per il genere umano e, pregando incessantemente per tutti
gli uomini, si sciolgono in lacrime, in forza dellardente
amore che nutrono verso lumanit. Talvolta invece sono,
dallo Spirito Santo, infiammati di tanta gioia e amore, che
se fosse possibile porterebbero nel proprio cuore, senza
distinzione alcuna, tutti: buoni e cattivi. Altra volta ancora,
per la loro umilt, si sentono al di sotto di tutti gli altri...
Spesso la loro anima riposa in un mistico silenzio, nella
tranquillit e nella pace, gode ogni delizia spirituale e
perfetta armonia. Riceve doni speciali di intelligenza, di
sapienza ineffabile e di imperscrutabile cognizione dello
Spirito. E cos la grazia li istruisce su cose che n si
possono spiegare con la lingua, n esprimere a parole. Altre
volte invece si comportano come un uomo qualunque
(Omelie attribuite a S. Macario Egiziano)
1


SantAgostino commentando la frase di S. Paolo:
Pregate senza interruzione (1 Ts 5, 17), dice che c una
preghiera interiore che non conosce interruzione: il
desiderio. Qualunque cosa tu faccia, se desideri quel
sabato, non smetti mai di pregare. Se non vuoi interrompere
la preghiera, non cessar mai di desiderare. Il tuo desiderio
continuo sar la tua continua voce.
Maria ha conosciuto la preghiera continua, perch continuo
era il suo desiderio di Dio e di quel sabato eterno, in cui ci
si riposa nella celeste Gerusalemme.
Il messaggio per noi
Tre messaggi. Oggi i primi due

LA NECESSIT CHE HA LA CHIESA DELLO SPIRITO SANTO.

I discepoli avevano unidea ancora errata del Regno e della


sua venuta. Agli apostoli che chiedevano se era quello il
tempo della venuta del Regno, Ges rispose: Avrete forza
dallo Spirito Santo che scender su di voi e mi sarete
testimoni (At 1, 6-8).
Ges con queste parole fa capire cos il Regno e come
viene: i discepoli attendono; viene lo Spirito Santo; sono
rivestiti di potenza dallalto; cominciano a predicare con
coraggio alle folle, tremila persone si sentono trafiggere il
cuore, e nasce la prima comunit cristiana.
Esso vale dunque anche per noi oggi.
Non si va con frutto in piazza a predicare, senza passare prima
per il Cenacolo ed essere rivestiti di potenza dallalto.
Tutte le cose della Chiesa o prendono forza e senso dallo
Spirito Santo.
E stato detto con profonda verit: Senza lo Spirito Santo,
Dio lontano; il Cristo resta nel passato; il Vangelo lettera
morta; la Chiesa una semplice organizzazione, lautorit una
2

dominazione; la missione una propaganda; il culto una


evocazione, e lagire cristiano una morale da schiavi. Ma con
lo Spirito Santo, il cosmo sollevato e geme nel parto del
regno; luomo lotta contro la carne; il Cristo presente; il
Vangelo potenza di vita; la Chiesa segno di comunione
trinitaria; lautorit servizio liberatore; la missione una
Pentecoste; la liturgia, memoriale e anticipazione; lagire
umano deificato

ALLA PENTECOSTE E AL DONO DELLO SPIRITO CI SI PREPARA


CON LA PREGHIERA.

Nel battesimo di Ges lo Spirito Santo viene mentre Ges in


preghiera. Negli Atti la venuta dello Spirito Santo sempre
messa in relazione con la preghiera.
o La Pentecoste avviene in un clima di preghiera
o Saulo stava pregando quando il Signore gli mand
Anania
o Quando gli apostoli seppero che la Samaria aveva accolto
la Parola, mandarono Pietro e Giovanni; essi discesero e
pregarono perch ricevessero lo Spirito Santo (At 8, 15).
o Quando, nella stessa occasione, Simone il Mago cerc di
ottenere lo Spirito Santo a pagamento, gli apostoli
reagirono indignati (cf At 8, 18 ss). Lo Spirito Santo non si
pu acquistare, si pu solo implorare con la preghiera.
o Ges stesso infatti aveva legato il dono dello Spirito Santo
alla preghiera, dicendo: Se dunque voi che siete cattivi
sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto pi il Padre
vostro celeste dar lo Spirito Santo a coloro che glielo
chiedono! (Lc 11, 13).
o Laveva legato alla sua preghiera, dicendo: Io pregher il
Padre ed egli vi dar un altro Consolatore (Gv 14, 16).

Ma qui sorge una prima obiezione. Se lo Spirito Santo


dono , anzi il Dono per eccellenza di Dio, come mai
bisogna ottenerlo con la preghiera?
Dio non impone i suoi doni, ma li offre. La preghiera
appunto lespressione di questa accettazione e di questo
desiderio della creatura. E lespressione della libert che si
apre alla grazia.
Una seconda obiezione. Nel Nuovo Testamento troviamo
delle affermazioni che occorre avere lo Spirito Santo per poter
pregare.
Lo Spirito Santo che viene in soccorso della nostra debolezza;
senza lazione dello Spirito Santo, noi non potremmo neppure
dire che Ges il Signore (che la pi semplice delle
preghiere). Viene prima lo Spirito Santo o prima la preghiera?
Tra preghiera e dono dello Spirito c la stessa circolarit e
compenetrazione che c tra grazia e libert.
Noi abbiamo bisogno di ricevere lo Spirito Santo per poter
pregare, e abbiamo bisogno di pregare per poter ricevere lo
Spirito Santo. All inizio c il dono di grazia, ma poi occorre
pregare perch questo dono si conservi e si accresca.
Ma tutto questo non deve rimanere un insegnamento astratto e
generico. Deve dire qualcosa a me singolarmente. Vuoi
ricevere lo Spirito Santo? Ti senti debole e desideri di essere
rivestito di potenza dallalto? Ti senti tiepido e vuoi essere
riscaldato? Arido e vuoi essere irrigato? Rigido e vuoi essere
piegato? Scontento della vita passata e vuoi essere rinnovato?
Prega, prega, prega!
Se una persona o un gruppo di persone, con fede, si mette in preghiera e
in ritiro, deciso a non alzarsi finch non sia stato rivestito di potenza
dallalto e battezzato nello Spirito, quella persona o quel gruppo non si
alzer senza aver ricevuto quello che chiedeva e anzi molto di pi.
4

MESE DI MAGGIO: 14
Come fu la preghiera di Maria e degli apostoli?
Fu una preghiera concorde e perseverante.
1. una preghiera concorde
1. Concorde o unanime significa fatta con un solo cuore
(con-corde) e con unanima sola.
o Ges aveva detto che nel presentarsi davanti a Dio per fare
lofferta, necessario essersi riconciliati con il proprio
fratello (cf Mt 5, 23).
o San Paolo esorta i cristiani ad avere gli uni verso gli altri
gli stessi sentimenti per rendere gloria a Dio con un solo
animo (la stessa parola usata in At 1,14!) e una voce sola
(Rm 15, 5-6).
o Gli apostoli, ancora divisi fra loro nell Ultima Cena, sono
unanimi ora, in attesa dello Spirito. Forse la presenza tra
loro della Madre di Ges ha contribuito a creare tra loro
questa nuova atmosfera di unit e di pace.
Il miracolo della carit moltiplica la forza della preghiera.
Lo Spirito Santo comunione. Non lo pu ricevere chi si
mette fuori dellunit.
2. una preghiera perseverante
Spesso ricorre questo aggettivo nel Nuovo Testamento quando
si parla di preghiera.
I primi credenti venuti alla fede, che erano assidui
allinsegnamento, alla frazione del pane e alle preghiere
Anche san Paolo raccomanda di essere perseveranti nella
preghiera (Rm 12, 12; Col 4, 2).

Pregate inoltre incessantemente con ogni sorta di


preghiere e di suppliche nello Spirito, vigilando a questo
scopo con ogni perseveranza (Ef 6, 18).
Ges racconta la parabola della vedova importuna, proprio
per dire che occorre pregare sempre, senza stancarsi
La donna cananea unillustrazione vivente di questa
preghiera insistente che non si lascia scoraggiare da nulla:
Donna, davvero grande la tua fede. Ti sia fatto come
desideri
Dio ci da delle certezze sulla preghiera:
Prima che mi invochino dice io risponder; mentre
ancora stanno parlando, io gi li avr ascoltati (Is 65, 24).
E Dio non far giustizia ai suoi eletti che gridano giorno
e notte verso di lui, e li far a lungo aspettare? Vi dico che
far loro giustizia prontamente (Lc 18, 7).
Lesperienza non smentisce clamorosamente queste parole?
In realt siamo noi che dobbiamo aprire gli occhi.
Dio non ci da gli spiccioli. Noi, di solito, allinizio ci
presentiamo a Dio a chiedere cose piccole, per i bisogni
spiccioli della vita presente. Non conosciamo le cose che
contano davvero. Ritardando lascolto, ecco che a poco a
poco emergono in noi i veri bisogni, emerge il bisogno di
avere Dio, la fede, la pazienza, la carit, lumilt, pi che le
cose materiali. E cos alla fine Dio, avendo dilatato il
nostro cuore, lo pu riempire in misura degna di s.
Guardiamo allesempio della cananea. Se Ges lavesse
ascoltata subito, alla prima richiesta, cosa sarebbe
successo? Sua figlia sarebbe stata liberata dal demonio, ma
per il resto tutto sarebbe continuato come prima e madre e
figlia avrebbero concluso i loro giorni come tutti. Invece
ritardando di ascoltarla, Ges ha permesso alla sua fede e

alla sua umilt di crescere, crescere, fino a strappargli quel


grido di gioia: Donna, davvero grande la tua fede! (Mt
15, 28). Ora ella va a casa e non trova solo la figlia guarita,
ma se stessa trasformata: diventata una credente in Cristo.
Una delle prime credenti tra i pagani, essendo lei una
donna siro-fenicia. E questo resta per leternit. Cos
avviene quando non si ascoltati subito, purch si continui
a pregare.
Dio ci da la salvezza. Bisogna distinguere lesaudire
secondo la volont dellorante e lesaudire secondo la
necessit dellorante, che la sua salvezza. Dio esaudisce
sempre e subito secondo la salvezza dellorante (che poi
anche, o dovrebbe essere, la volont pi profonda di chi
prega), non sempre esaudisce secondo la sua volont del
momento che pu non essere buona.
Dio ci da il meglio. Dio ha promesso di dare sempre a chi
prega cose buone, lo Spirito Santo . Il padre non da
una serpe anche se il bambino piange e laccusa di non
amarlo!
Dio ci fa dono dello Spirito. Qui bisogna guardarsi da un
possibile inganno. Noi riusciamo a fare anche dello Spirito
Santo un dono non buono, cattivo.
Lo Spirito Santo non dato per potenziare il nostro egoismo:
=che venga a ravvivare piacevolmente la nostra preghiera e
il nostro fervore,
= a rendere efficace il nostro ministero e facile il portare la
croce.
Hai pregato in questo modo ma niente di tutto questo
Guardati meglio attorno. Forse Dio te lo ha concesso, ma
per gli altri. Forse la preghiera di altri intorno a te, per la
tua parola, si rinnovata e la tua andata avanti stentata
3

come prima; altri si sono sentiti trafiggere il cuore, hanno


avuto la compunzione e in pianto si sono ravveduti, e tu sei
ancora li a chiedere proprio quella grazia.
In conclusione:
1. Lascia Dio libero; fatti un punto donore di lasciare a Dio
la sua libert. E questo il modo che lui ha scelto di darti il
suo Santo Spirito ed il pi bello.
A volte, perseverando nella preghiera, avviene una cosa
strana. Le parti si invertono: Dio diventa colui che prega e
tu colui che pregato. Tu sei andato a chiedergli di toglierti
quella spina nella carne, quella croce, quella prova, di
liberarti da quellufficio, da quella situazione, dalla
vicinanza di quella persona... Ed ecco che Dio ti chiede
proprio di accettare quella croce, quella situazione,
quellufficio, quella persona.
Vedi la poesia di Tagore sul re e il mendicante. Che non
succeda anche a noi alla sera della vita di piangere per non
aver dato tutto quello che Dio ci pregava, lui, di dargli.
Il caso pi sublime di questa inversione delle parti Ges.
Ges nel Getsemani prega che il Padre gli tolga il calice. Il
Padre chiede a Ges di berlo. E necessario per riavere tutti
gli altri figli. Ges dice: Non la mia, ma la tua volont sia
fatta, e dona al Padre quel s che si aspettava. Dona non
una, ma tutte le gocce del suo sangue. Ma ecco cosa trova
Ges a sera, dopo aver vuotato il calice: trova il Padre che
lo costituisce, anche come uomo, Signore, gli dona il nome
che al di sopra di ogni nome, lo glorifica.

MESE DI MAGGIO: 15
1. perseveranti nella preghiera
Dopo che gli apostoli, Maria e gli altri ebbero ricevuto lo
Spirito Santo, si legge di nuovo che erano perseveranti nella
preghiera (At 2, 42).
Qualcosa, tuttavia, sembra essere cambiato. E cambiato
loggetto e la qualit della preghiera. La loro diventata una
preghiera di lode. Non pi di sola petizione.
Essi ormai non fanno che annunziare le grandi opere di
Dio (At 2, il).
Anche prendendo i pasti erano pieni di letizia e lodavano
Dio (At 2, 46 s).
Si ripete, per la Chiesa, quello che era avvenuto prima in
Maria. Cfr il Magnificat .
La venuta dello Spirito Santo non pone fine alla preghiera
assidua, ma ne arricchisce e dilata lorizzonte; eleva la
preghiera alle sue forme pi alte e pi degne di Dio, che sono
la lode, ladorazione, la proclamazione della sua grandezza
e santit.
siate ricolmi dello Spirito, intrattenendovi a vicenda con
salmi, inni, cantici spirituali, cantando e inneggiando al
Signore con tutto il vostro cuore, rendendo continuamente
grazie per ogni cosa a Dio Padre, nel nome del Signore nostro
Ges Cristo (Ef 5, 18-20).
Si direbbe che questo lo scopo vero per cui siamo spinti a
invocare e attendere lo Spirito Santo: per potere poi, ricolmi di
esso, adorare Dio in Spirito e verit, benedirlo, glorificarlo,
di fronte a tutti gli uomini.

2. E qui arriviamo alla preghiera continua.


pensando a questa preghiera nello Spirito che Paolo ha
formulato il principio della preghiera continua, destinato ad
avere unimmensa risonanza nella storia della spiritualit
cristiana: State sempre lieti, pregate incessantemente, in ogni
cosa rendete grazie (1 Ts 5, 16-18).
Essa leco del detto di Ges, secondo il quale bisogna
pregare sempre, senza stancarsi (Lc 18, 1).
Con questo principio si supera una certa concezione
ritualistica e legalistica della preghiera legata a tempi e luoghi
determinati, per farne un atteggiamento di fondo e un
orientamento costante, unattivit spontanea quasi come il
respirare per il corpo.
Quante volte si deve pregare? Ges risponde: Sempre!
Chiedersi quante volte al giorno bisogna pregare Dio, sarebbe
come chiedersi quante volte al giorno bisogna amare Dio. La
preghiera, come lamore, non sopporta il calcolo delle volte. Si
pu amare con gradi diversi di consapevolezza, ma non a
intervalli pi o meno regolari.
1- Concretizzazioni.

Questo ideale sublime della preghiera continua si realizzato


in forme diverse in Oriente e in Occidente.
1- La spiritualit orientale l ha praticato con la cosiddetta
preghiera di Ges, di cui stata data la seguente descrizione:
La preghiera di Ges, interiore e costante, linvocazione
continua e ininterrotta del nome di Ges, con le labbra, con il
cuore e con lintelligenza, nella certezza della sua presenza in
ogni luogo, in ogni tempo, anche durante il sonno. Si esprime
con queste parole: Signore Ges Cristo, abbi piet di me!.

Chi si abitua a questa invocazione ne riceve gran


consolazione e prova il bisogno di dire sempre questa
2

preghiera; dopo un po di tempo non pu pi vivere senza di


essa ed essa scorre in lui come da sola (Anonimo, Racconti
di un pellegrino russo)
= Questa preghiera ha tenuto schiere di anime, gi in questa
vita, congiunte con Dio e in una quiete (hesychia) profonda.
= La Filocalia - opera fondamentale della spiritualit russoortodossa scritta tutta per aiutare a coltivare questa
preghiera continua.
2- Anche lOccidente, con santAgostino, ha formulato il
principio di una preghiera continua.
SantAgostino dice che lessenza della preghiera il desiderio.
Desiderio di Dio, fatto di ricordo, di tensione costante al
Regno, di nostalgia di Dio. Se continuo il desiderio di Dio
continua pure la preghiera. Senza di esso,si pu gridare
quanto si vuole, per Dio si muti.Questo desiderio pu
rimanere vivo, anche mentre si costretti a fare altre cose
Come il mare non si stanca di spingere le sue onde, ora alte
ora basse, verso la riva, cos lanima, in questa preghiera, non
si stanca di spingere il suo pensiero e limpulso del suo cuore
verso Dio.
Il corpo vi partecipa, ripetendo a lungo una parola, come Dio
, o Ges , o unaltra invocazione brevissima, che serve
solo a tener concentrata la mente, dandole il minimo
indispensabile di attivit che serva a mantenerla ferma.
Non occorre qui vedere, o sentire nulla. Anzi la condizione pi
frequente di questa preghiera di svolgersi tra due nubi: una
nube di oblio sotto di te, tra te e tutte le cose, e una nube di
oscurit e di fede la nube della non-conoscenza sopra di
te, tra te e Dio.
Questa una preghiera che possiamo definire carsica. I fiumi
carsici sono quelli che a volte scorrono in superficie e a volte
3

sotto terra. Quando incontrano un certo tipo di terreno liscio,


scorrono in superficie; poi se incontrano un tipo di terreno
diverso, poroso, scendono e continuano a scorrere invisibili,
finch riemergono di nuovo. Cos avviene di questa preghiera.
In questo modo, essa pu continuare anche nel sonno, come
dice la sposa nel Cantico: Io dormo ma il mio cuore veglia (Ct
5, 2).
Sarebbe grave errore coltivare la cosiddetta preghiera
continua e trascurare di dedicare tempi precisi e specifici alla
preghiera.
Ges passava le notti in orazione, ma poi si sa che saliva al
tempio o alla sinagoga, a pregare con gli altri, e tre volte al
giorno al levare del sole, nel pomeriggio durante i sacrifici
vespertini e al tramonto - si univa ad ogni pio israelita
rivolgendosi verso il tempio e recitando le preghiere di rito.
2- Quando la preghiera diventa fatica e agonia

Dobbiamo guardarci dallo schematizzare la preghiera, o dal


pensare che una volta scoperto un certo tipo di preghiera
possiamo andare avanti con esso fino alla morte.
La preghiera come la vita e quindi va soggetta ad alte e basse
stagioni.
C tuttavia una stagione particolare che non manca mai di
arrivare; presto o tardi ed linverno. Non ci illudiamo. Viene
il tempo in cui la preghiera, come la natura in inverno, diventa
spoglia, apparentemente morta. La preghiera allora diventa
lotta, fatica, agonia. Qui la preghiera non pi unacqua che
piove dal cielo o che scorre da sola, in superficie o nel
sottosuolo, ma unacqua - direbbe santa Teresa dAvila - che
bisogna tirar su con un secchio dal fondo del pozzo, a forza di
braccia, non senza averne perduta buona parte per strada
4

MESE DI MAGGIO: 16
Ci sono due diversi tipi di lotta nella preghiera.
1. La lotta contro le distrazioni.
* Lotta sperimentata anche dai santi. La stessa santa Teresa
dAvila confessa di s: Mi succede alle volte che la volont mi
sembra quieta e ben disposta, ma lintelletto tumultua non sono
capace di tenerlo fermo neppure per lo spazio di un credo

* Mettersi a pregare in queste condizioni di aridit come


uscire in mare aperto con una barchetta che fa entrare acqua
dal fondo, da diverse fessure. Si spende tutto il tempo per
svuotare la barca e non hai il tempo per guardare lazzurro
del cielo, la vastit del mare; non hai pescato nessun pesce, ma
solo cavato acqua dalla barca. Che fare?
a) Bisogna armarsi di pazienza e di coraggio. Adattarci
umilmente. importante non arrenderci e non omettere a
poco a poco la preghiera visto che si conclude ben poco con lo
stare a pregare. Quando Dio sembra lontano importante
almeno che il suo posto resti vuoto e che non venga preso da
qualche idolo, per esempio dallidolo del fare.
b) Occorre non cadere nellerrore di credere che, allora,
inutile stare a pregare. Poich noi non sentiamo nulla, ci
sembra che anche Dio non senta nulla e non ascolti, che siamo
esclusi dalla sua presenza, respinti. E invece egli stava
ascoltando pi attento e compiaciuto che mai Io dicevo nel mio
sgomento: Sono escluso dalla tua presenza . Tu invece hai
ascoltato la voce della mia preghiera quando a te gridavo
aiuto. (Salmo 31)
c) Ognuno ha in ci il suo metodo, che non sar mai perfetto e
vittorioso in tutto, proprio perch questo il tempo in cui
dobbiamo prendere coscienza della nostra radicale impotenza
a pregare e riconoscere che, se a volte abbiamo conosciuto la
1

preghiera fervorosa, ci era solo opera di Dio. In questi


momenti bene curarsi come quando si cura l inappetenza.
Mangiano poco ma spesso.

Fare preghiere pi brevi, cercando di dire quasi di corsa,


tutto quello che ci preme di far sapere a Dio: Ges, ti amo!
Signore, credo e spero in te. Mi pento dei miei peccati.
Perdono tutti. Grazie per il dono dello Spirito Santo. Grazie
perch ci sei e so che mi ascolti! Pochi secondi per dirlo ,
eppure ho detto lessenziale e Dio ha ascoltato.

Bisogna riscoprire la bellezza delle orazioni giaculatorie


che, alla lettera, significano preghiere brevi, scagliate in fretta.
come dardi (iacula).

Altri, al contrario, trovano utile, in queste circostanze,


ripetere lentamente le parole di preghiere particolarmente care:
un Padre nostro, l Ave Maria
d) L aridit, le distrazioni non sono inutili. II Signore non
ha bisogno, non consolato dal nostro fervore e dalle nostre
estasi. Egli ha bisogno e ama la nostra sottomissione, umilt,
fedelt, e tutto questo reso possibile dalla preghiera, proprio
quando essa diventa lotta estenuante.
2. la lotta con Dio
E un altro tipo di preghiera di lotta, molto pi delicato e
difficile. Questo avviene quando Dio ti chiede qualcosa che la
tua natura non pronta a dargli e quando lagire di Dio diventa
incomprensibile e sconcertante.
= Giobbe conobbe questa lotta.
= Forse la conobbe anche Maria, in qualche momento della
sua vita, come sotto la croce.
= Ma la conobbe soprattutto Ges nel Getsemani: in preda
allangoscia (agonia) pregava pi intensamente (Lc 22, 44).
2

E la lotta di Giacobbe: si svolge di notte, al di l dello


Jabbok; Giacobbe lotta con langelo per essere benedetto cio
per obbligarlo a fare quanto gli chiedeva. Giacobbe lotta per
sapere il nome dell angelo: se posseder quel nome, potr
prevalere su Esa che lo insegue.
Ma una lotta diversa dalla lotta Ges. Anche questa lotta si
svolge di notte, oltre il torrente Cedron. Giacobbe prega per
piegare Dio alla sua volont. Ges lotta per piegarsi alla
volont di Dio.
A chi somigliamo noi, quando preghiamo in tempi di
angoscia? Il pi delle volte lottiamo per indurre Dio a
cambiare decisione, non per cambiare noi stessi e accettare la
sua volont.
Ma anche i risultati delle due preghiere sono diversi. A
Giacobbe Dio non d il nome che simbolo del suo potere, ma
a Ges d il nome che al di sopra di ogni altro nome e con
esso ogni potere (cf Fil 2, 11).

La preghiera violenta
In questa situazione di aridit e di lotta, bisogna scoprire un
tipo di preghiera speciale: la preghiera violenta.
La preghiera di Ges nel Getsemani fu una preghiera
violenta. Egli scritto si prostr con la faccia a terra,
si alz, and verso i discepoli, torn a inginocchiarsi di
nuovo, sud come gocce di sangue (cf Mt 26, 36 ss; Lc 22,
44).
A questo momento si riferisce laffermazione secondo cui
Ges, nei giorni della sua vita terrena, offri preghiere e
suppliche con forti grida e lacrime (cf Eb .5, 7).
Questa una preghiera che si pu fare pi con il corpo che
con la mente.
3

Spesso quando la nostra volont non pu comandare alla


mente di avere o non avere certi pensieri, pu comandare al
corpo: alle ginocchia di piegarsi, alle mani di congiungersi,
alle labbra di aprirsi e pronunciare certe parole; per esempio:
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo
Non bisogna disprezzare questa preghiera corporale che a
volte la sola che resta. C in essa un segreto.
Quando dentro di te tutto un grido di ribellione o un tumulto
di pensieri e sentimenti ostili ai fratelli, tu vai davanti al
tabernacolo o a un, crocifisso e ti metti semplicemente in
ginocchio. Che cosa hai fatto? Hai messo tutti i nemici di
Cristo a sgabello dei suoi piedi! Alzati, hai vinto.
Il semplice rimanere con il corpo in chiesa, o nel luogo che hai
scelto per la tua preghiera, il semplice stare in preghiera,
allora lunico modo che ci resta per continuare a essere
perseveranti nella preghiera.
Dio sa che potremmo andare e fare cento altre cose pi utili e
che ci gratificherebbero di pi, ma restiamo l, consumiamo a
vuoto il tempo a lui destinato dal nostro orario, o dal nostro
proposito, e questo per lui profumo. di figlio .
In questi casi dobbiamo ricordarci che abbiamo una madre che
maestra di preghiera.
Noi possiamo metterci, in spirito, accanto a Maria e dirle:
Fammi pregare!.
Un modo pratico e semplice per essere perseveranti nella
preghiera con Maria la Madre di Ges il Rosario, con il
quale possiamo rivivere tutti i misteri e trasformare in
preghiera lintera Bibbia e lintera storia della salvezza.
Chiediamo a Maria che ci prepara al battesimo dello Spirito e
alla Pentecoste: Voi sarete battezzati in Spirito Santo tra non
molti giorni! (At 1, 5).
4

MESE DI MAGGIO: 17
1. LO SPIRITO SANTO SCENDERA SU DI TE
Maria, la prima pentecostale e carismatica della Chiesa
1- Il risveglio dello Spirito

1- Il nostro secolo sar ricordato nella storia della Chiesa, fra


le altre cose, come il secolo del risveglio dello Spirito Santo
a causa della riscoperta del posto dello Spirito Santo nella
teologia e nella liturgia cattolica dopo il Concilio,
per lesperienza che la Chiesa ha fatto, a ondate successive,
di una effusione dello Spirito Santo, in quasi tutte le
confessioni cristiane, nei vari movimenti pentecostali e
carismatici.
Possiamo testimoniare che negli ultimi giorni, il Signore
ha effuso il suo Spirito su ogni persona: sui figli e sulle
figlie, sui giovani e sugli anziani, sui servi e sulle serve E
la pi grande speranza per una riunione dei cristiani.
2- Fu lui che oper allinizio la prima unit ecumenica. A
quel tempo la grande divisione, il grande scisma, era tra giudei
e gentili. Sappiamo la sofferenza che questo provoc nella
primitiva Chiesa. Come fece lo Spirito Santo? Chiam Pietro,
il capo della Chiesa, in casa del centurione pagano Cornelio
(gli serviva un testimone il pi qualificato possibile) e lo fece
assistere a una nuova Pentecoste. A Pietro non rest che tirare
la conclusioni: Se Dio ha dato a loro lo stesso dono che a
noi..., chi ero io per porre impedimento a Dio?.
3- Qualcosa di simile si sta ripetendo nella Chiesa di oggi: chi
siamo noi per rifiutare quei fratelli, o considerarli fuori del
vero corpo di Cristo, se Dio d anche ad essi lo stesso Spirito
che d a noi?
1

2- Lo Spirito Santo nel VT

Luca, e pi ancora Matteo, sono al termine di una linea di


sviluppo della rivelazione sullo Spirito Santo che viene
dallAntico Testamento.
Due linee, due tradizioni
1- La prima linea vede nello Spirito Santo la forza di Dio che
rende idonei a pronunciare parole e a compiere atti, a cui non
si poteva giungere con le forze umane
Lo Spirito Santo viene su una persona per permetterle di
compiere qualcosa che al di sopra delle sue forze; la sua
azione destinata alla comunit o alla storia.
Lo Spirito come la forza divina creatrice che viene su un
uomo e lo riempie di sapienza o di capacit artistica; viene su
un altro e gli infonde il carisma profetico; viene su un altro
ancora e gli conferisce capacit straordinarie di governo, o di
discernimento nel giudizio.
2- Laltra grande linea di sviluppo della rivelazione sullo
Spirito Santo che giunger a maturazione con Giovanni e
Paolo consiste nel vedere lo Spirito Santo come una potenza di
santificazione che prende possesso della persona,
cambiandone il cuore e facendone una creatura nuova.
Qui lazione dello Spirito Santo diretta alla persona che lo
riceve, si ferma in lui, dimora in lui, generando uno stato
nuovo e una vita nuova.
3- Siamo di fronte a due modi di manifestarsi dello stesso
Spirito che non vanno contrapposti.
3- Lo Spirito Santo in Maria

Veniamo alla Madonna: Maria e lo Spirito Santo.


Diciamo subito che Maria , dopo Ges, la pi grande
carismatica nella storia della salvezza.
Non nel senso che ha avuto il maggior numero di carismi:
allesterno ella appare povera di carismi. Degli apostoli, si
2

dice che perfino la loro ombra guariva i malati (cf At 5, 15).


Di Maria non si conosce, da viva, nessun miracolo, nessun
azione prodigiosa e clamorosa. Tuttavia in lei lo Spirito Santo
ha compiuto la suprema di quelle sue azioni prodigiose che
consiste nellaver suscitato da Maria la vita stessa del Messia!
Lo Spirito Santo scender su di te, su dite stender la sua
ombra la potenza dellAltissimo
4- Maria figura di una Chiesa riempita dallo Spirito

Metteremo in luce due applicazioni: due vie distinte che Dio


ha stabilito per santificare la Chiesa:
A) C, per cos dire, lo Spirito che viene dallalto e che si
trasmette attraverso il Papa, i vescovi, i sacerdoti (Magistero
della Chiesa, autorit, sacramenti)
B) C poi una direzione, in un certo senso opposta, che la
direzione dal basso, dello Spirito che soffia dai quattro venti
cio alla base o alle singole cellule del corpo che formano la
Chiesa.
**La Chiesa completa linsieme di questi due canali. I
sacramenti sono doni dati allinsieme della Chiesa per
santificare i singoli; i carismi sono doni dati ai singoli per
santificare linsieme della Chiesa.
-ALo Spirito che viene dallalto
Dicevamo che si trasmette attraverso il Magistero della
Chiesa, autorit, sacramenti
Battesimo: La Chiesa contemplando la santit
misteriosa della Vergine diventa essa pure madre,
poich con la predicazione e il battesimo genera a una vita
nuova e immortale i figli, concepiti ad opera dello Spirito
Santo e nati da Dio (Concilio Vaticano II)
3

L Eucaristia: lo Spirito viene, nellEucaristia, e trasforma


il pane e il vino, con unazione che ricorda quella esercitata
su Maria, quando suscit in lei la vita di Ges.
Lordine: Lo Spirito Santo viene conferito con
lordinazione a certe persone, dando ad esse il potere di
porre azioni soprannaturali, come il rimettere i peccati,
Il Magistero. Lo Spirito Santo assiste il Magistero che
spiega autenticamente la rivelazione.
-BLo Spirito che viene dal basso
Questo quel vento che soffia dove vuole (cf Gv 3, 8);
lo Spirito che distribuisce i suoi doni a ciascuno come
vuole (cf 1 Cor 12, 11).
dispensa pure tra i fedeli di ogni ordine grazie speciali, con
le quali li rende adatti e pronti ad assumersi vari incarichi e
uffici utili al rinnovamento e alla maggiore espansione
della Chiesa: A ciascuno la manifestazione dello Spirito
data perch torni a comune vantaggio (1 Cor 12, 7).

MESE DI MAGGIO: 18
Maria figura di una Chiesa riempita dallo Spirito
DICEVAMO IERI CHE
Dio ha stabilito due vie distinte per santificare la Chiesa:
A) C, per cos dire, lo Spirito che viene dallalto e che si
trasmette attraverso il Papa, i vescovi, i sacerdoti (Magistero
della Chiesa, autorit, sacramenti)
B) C poi una direzione, in un certo senso opposta, che la
direzione dal basso, dello Spirito che soffia dai quattro venti
cio alla base o alle singole cellule del corpo che formano la
Chiesa.
La Chiesa completa linsieme di questi due canali.
Ora vedremo alcune
1- Conseguenze

La compresenza di sacramenti e di carismi, assicura alla vita


della Chiesa tra le altre cose, un sano equilibrio tra ripetizione
e invenzione. linvenzione mantiene viva la ripetizione e la
ripetizione preserva linvenzione.
Dio rompe situazioni stagnanti, e rimette in cammino e in
ascolto il suo popolo: Questo popolo si avvicina a me solo
a parole... e il culto che mi rendono un imparaticcio di
usi umani, perci, eccomi, continuer a operare
meraviglie e prodigi con questo popolo (Is 29, 13-14).
Dio interviene con la sua azione dirompente, soprattutto
attraverso i profeti, per rinnovare una tradizione e un culto
diventati routine e formalismo.
Questo fu quello che, di fatto, oper nella storia la grande
novit della venuta del Messia che Ges stesso paragona
alla comparsa del vino nuovo.
1

Maria, con la sua maternit divina ad opera dello Spirito


Santo, si trov al centro della pi grande innovazione di
Dio e ne fu lo strumento.
2-

Chi dona Io faccia con semplicit

Ma lesercizio dei carismi non va esente da pericoli e


difficolt.
San Paolo descrive le disposizioni interiori con cui essi
devono essere esercitati: Chi d, lo faccia con semplicit; chi
presiede, lo faccia con diligenza, chi fa opere di misericordia,
le compia con gioia (Rm 12, 8).
Ci soffermiamo sulla prima disposizione che
fondamentale per tutti: la semplicit.
Quello che diciamo lo troviamo realizzato, in maniera
sublime, in Maria. Seguendo Maria scopriamo che semplicit
significa fare le cose:
1- Gratuit. Ci comporta:
non esigere ricompensa in denaro,
non esigere ricompensa n di gratitudine, n di gloria.
Non far pesare ci che si dona.
Non farlo per secondi fini
Far s che non sappia la sinistra quello che fa la destra, dice
ancora Ges (cf Mt 6, 3).
2- Semplicit significa che unico motivo che muove chi fa un
gesto caritativo il fatto che anche lui ha ricevuto:
Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date (Mt 10, 8).
3- Semplicit significa non esaltarsi del dono ricevuto. Non
esigere onori e riconoscimenti privilegi. Semplicemente, come
Maria, lodare Dio: Grandi cose ha fatto in me lOnnipotente.
Lucifero non resse allidea di essere la pi luminosa delle
creature; si compiacque di s e cadde.
2

Maria che recava al mondo intero la Parola intera, la Parola


fatta carne, e rimase cos umile, cos in disparte!
4- Semplicit-umilt significa porsi nellatteggiamento
giusto, di libert ma anche di sottomissione, di fronte
allistituzione e alla gerarchia. Maria, per il fatto di avere con
s il Cristo, non si sent dispensata dalladempiere tutte le
prescrizioni della legge di Mos.
Dopo la Pentecoste, nella Chiesa in cui viveva insieme con
lapostolo non era lei che governava, che presiedeva, ma
lapostolo Giovanni. Maria si perde nella Chiesa, come il sale
che si scioglie nellacqua.
5- Semplicit significa non vivere sugli allori, ma trafficare il
proprio talento in modo sa farlo fruttificare.
SantAgostino: vale di pi per Maria essere stata discepola
di Cristo che madre di Cristo .
E ancora: la parentela materna non avrebbe giovato a nulla a
Maria, se non avesse portato in modo pi beato Cristo nel
cuore che nella carne
Ges ci ammonisce che si pu finire nella Genna, anche dopo
aver esercitato diversi carismi tra cui profetare, cacciare i
demoni e fare i miracoli (cf Mt 7, 2 1-23).

MESE DI MAGGIO: 19
E CHINATO IL CAPO EMISE LO SPIRITO
Maria nella Pentecoste giovannea
1- Le due effusioni dello Spirito

Nel Nuovo Testamento non c il racconto di una sola


Pentecoste, ma di due. Esiste una Pentecoste lucana che
quella descritta negli Atti degli apostoli ed esiste una
Pentecoste giovannea (Gv 20, 22) quando Ges alit sugli
apostoli e disse: Ricevete lo Spirito Santo.
Ambedue si svolgono nel Cenacolo, ma non nello stesso
tempo. Una avviene cinquanta giorni dopo la Pasqua, l altra
la sera stessa di Pasqua.
*Il progresso degli studi biblici permette di dare oggi una
risposta pi semplice al problema dellesistenza di una
duplice Pentecoste.
Le due Pentecoste descrivono da due angolature diverse e con
due preoccupazioni teologiche diverse, lo stesso fondamentale
evento delleffusione dello Spirito Santo.
Secondo la concezione giovannea, il dono dello Spirito
inaugurava la Pentecoste, mentre secondo la concezione
lucana, esso la concludeva.
Luca, che vede lo Spirito essenzialmente come dono fatto
alla Chiesa per la sua missione, accentua uno di questi
momenti, avvenuto nella festa di Pentecoste. Luca stesso
non intese fare della venuta dello Spirito, narrata in Atti 2,
lunica manifestazione di esso, perch nel seguito del libro
riferisce di altre discese dello Spirito Santo assai simili alla
prima (cf At 4, 31; 10, 44 ss). Luca interpreta il dono dello
Spirito promesso per gli ultimi tempi alla luce della
profezia di Gioele e alla luce di Genesi 11, 1-9: cio come
1

definitiva effusione dello spirito profetico e come


restaurazione dellunit del linguaggio umano distrutta a
Babele.
Giovanni, che vede lo Spirito essenzialmente come il dono
pasquale fatto da Cristo ai discepoli, accentua le
primissime manifestazioni di questa presenza nuova dello
Spirito, che si ebbero gi il giorno di Pasqua.
Giovanni lo interpreta alla luce di Genesi 2, 7 (Dio che
alita un soffio di vita su Adamo) e di Ezechiele 37, 9 (il
soffio dello Spirito che fa rivivere le ossa aride); lo
interpreta cio come inizio di una nuova vita e come nuova
creazione.
Abbiamo anche una chiara conferma di questa duplice
tradizione dalla storia e dalla liturgia della Chiesa.
Nei primi secoli della Chiesa sono esistiti due fondamentali
modi di intendere la festa di Pentecoste.
Secondo uno di essi la Pentecoste era celebrata nel
cinquantesimo giorno dopo la Pasqua.
Secondo laltro modo, che il pi antico, Pentecoste era la
festa dei cinquanta giorni successivi alla Pasqua, i giorni
della presenza secondo lo Spirito di Ges tra i suoi.
2- La Pentecoste giovannea

Fin dallinizio del Vangelo di Giovanni, viene fatta una


promessa: che ci sar un battesimo di Spirito Santo (cf Gv
1, 33).
Questa promessa si conferma e si precisa nel discorso fatto
alla samaritana sullacqua viva (cf Gv 4, 14). Viene, in
seguito, messa in relazione stretta con la sua glorificazione
(cf Gv 7, 39) che, per Giovanni, indica l esaltazione sulla
croce (= la morte gloriosa), la risurrezione, lascensione.
2

In Giovanni, viene portata a compimento laltra linea di


sviluppo della rivelazione sullo Spirito.
Lo Spirito Santo non tanto come la forza divina quanto
piuttosto il principio, o addirittura la persona divina, che
prende stabile possesso nel cuore delluomo,
trasformandolo dallinterno in un uomo nuovo. Pi che lo
Spirito operatore di prodigi, si tratta dello Spirito
santificatore.
Gv si ispira ad Ezechiele: Vi asperger con acqua pura e sarete
purificati; io vi purificher da tutte le vostre sozzure e da tutti i
vostri idoli; vi dar un cuore nuovo, metter dentro di voi uno
spirito nuovo, toglier da voi il cuore di pietra e vi dar un cuore di
carne. Porr il mio Spirito dentro di voi e vi far vivere secondo i
miei statuti e vi far osservare e mettere in pratica le mie leggi (Ez

36, 25-27).
Per Giovanni lo Spirito
= fondamentalmente il principio di una nuova nascita o di
una nascita dallalto (cf Gv 1, 12-13; 3, 5),
= l inizio di una nuova vita che appunto la vita dello
Spirito: E lo Spirito - dice Ges - che d la vita (Gv 6, 63).
= Lo Spirito che la vita stessa di Ges,
= Spirito di verit che fa conoscere Ges (cf Gv 16, 13),
= Spirito che assicura la permanenza di Ges in noi e la
nostra in lui (cf 1 Gv 4, 13),
= Spirito che prender dimora nel cuore dei discepoli (cf Gv
14, 17).
E impensabile che Giovanni possa terminare il suo
Vangelo, senza aver mostrato il compimento di questa
promessa.
Quando levangelista Giovanni dice che Ges, chinato il
capo, emise lo spirito (Gv 19, 30), intende, come fa
3

spesso, dire due cose, una naturale e storica e unaltra


mistica: che spir, e che effuse lo Spirito.
Lacqua che esce dal costato trafitto di Ges vista da
Giovanni come il compimento della promessa sui fiumi
dacqua viva che sarebbero sgorgati dal suo seno e come
segno dello Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui
(cf Gv 7, 39).
Sotto la croce ad accogliere il soffio e le primizie dello
Spirito cera Maria, con alcune donne e Giovanni.
Sono essi i credenti in lui che assistono al compimento
della promessa e ricevono lo Spirito.
Dopo avere affidato Maria a Giovanni e Giovanni a Maria,
Ges nota levangelista vide che ogni cosa era
stata compiuta . Questo compimento di tutta la sua opera
la nascita della Chiesa, rappresentata da Maria nella veste
di Madre e da Giovanni nella veste dei credenti.
Quello per levangelista il momento in cui il dono di
Dio elargito definitivamente al mondo, la promessa
compiuta, il vaso di alabastro infranto e il profumo
dellunguento sparso riempie la casa.
3- Maria e la Pentecoste giovannea

Maria ricevette le primizie dello Spirito, stando presso la croce


di Cristo.
Maria fu la prima ad essere battezzata nello Spirito sotto la
croce, in rappresentanza di tutta la Chiesa.

MESE DI MAGGIO: 20
Dopo aver scoperto chi e che cosa fa lo Spirito Santo nel
Vangelo di Giovanni, applichiamo tutto ci a Maria.
1- Maria lamica di Dio

Ma Maria non possedeva gi da prima questo Spirito


santificante che sidentifica, in ultima analisi, con la grazia
stessa? Certo che lo possedeva, essendo piena di grazia a
causa dellelezione divina.
Ma la presenza di Maria sotto la croce attesta, anche
visibilmente, da dove veniva quello Spirito e quella grazia da
cui anche lei era stata santificata in precedenza: essa veniva
dalla redenzione di Cristo; era grazia di Cristo e Spirito di
Cristo .
La Scrittura dice che Dio d lo Spirito Santo a coloro che
obbediscono a lui (cf At 5, 32). La grande obbedienza che
Maria ha fatto sotto la croce ha dilatato il suo cuore e lha reso
capace di accogliere, in misura ancora pi abbondante, lo
Spirito Santo.
E proprio qui che Maria stata plasmata definitivamente
dallo Spirito e resa nuova creatura, capace di amare Dio con
tutte le forze.
Ed venuto il momento di parlare proprio della ardente
carit di Maria.
NellIncarnazione abbiamo contemplato la fede di Maria,
nel Mistero pasquale la sua speranza,
ora, nella Pentecoste, contempliamo la sua carit.
1- San Paolo vede nellamore il frutto per eccellenza della
venuta dello Spirito Santo:
Lamore di Dio stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito
Santo che ci stato dato (Rm 5, 5).

Questo amore lamore con cui Dio ci ama, + lamore con cui
egli fa s che noi amiamo lui e il prossimo.
1

LO SPIRITO HA DATO A

MARIA UN CUORE AMICO DI DIO.

Grazie allo Spirito Maria ha amato intensamente Dio.


Tra i tanti titoli nelle litanie mariane ne dobbiamo
aggiungerne uno: Maria, amica di Dio!
1- LAntico Testamento conosce un amico di Dio per antonomasia: Abramo. Il popolo dIsraele, che lo sa, fa leva
su questa amicizia, per ottenere il perdono: Non ritirare da noi
la tua misericordia, per amore di Abramo tuo amico.
Anche nel Nuovo Testamento Dio ha ora unamica ed Maria.
2- La liturgia ha applicato a Maria le parole del Cantico dei
Cantici: Quanto sei bella amica mia, quanto sei bella!
3- E Maria certamente, dopo lumanit di Cristo, lopera pi
bella di Dio, il capolavoro della sua grazia.
4- Noi possiamo far leva su questamicizia tra Dio e Maria ed
quello che il popolo cristiano ha fatto, in infiniti modi, lungo
tutti i secoli.
5- Questo, di fare gli uomini amici di Dio, lopera per
eccellenza dello Spinto Santo.
= Egli colui che toglie il cuore di pietra e d il cuore di
carne, il cuore che fa volentieri le cose che Dio comanda,
perch ama Dio.
= Egli fa non solo carismatici, ma santi e innamorati di Dio; =
= Egli fa non solo uomini che compiono segni e prodigi con la
potenza dello Spirito, ma uomini dal cuore di figli che gridano
a lui: Abb, Padre!
= lo Spirito Santo ci accorda a Dio. Limmagine fa pensare
al musicista che accorda le singole voci allintero coro.
Egli, in altre parole, accorda i nostri pensieri a quelli di Dio, la
nostra volont a quella di Dio, i nostri sentimenti a quelli di
Cristo.

LO SPIRITO SANTO HA CREATO IN MARIA LINTIMIT CON DIO

San Basilio nel suo libro sullo Spirito Santo, dopo aver
enumerato le varie operazioni dello Spirito Santo -la
creazione, lorganizzazione della Chiesa, i miracoli pone al
centro di tutte queste azioni una realt: lo Spirito Santo crea
lintimit con Dio .
Che cosa sia l intimit si pu meglio intuire che definire.
E uno stato danimo con pi sfumature cos definibili:
= E stare faccia a faccia: lintimit ci che permette allo
sposo e alla sposa di stare in libert uno davanti allaltro,
senza doversi nascondere nulla.
Dio abita dentro di noi, pi intimo a me di me stesso
= E aiuto ad essere presente. Lo Spirito ci aiuta a essere
anche noi intimi a Dio, cio presenti al Presente; a non
starcene dissipati fuori, mentre lui dentro di noi.
= Toglie la paura di Dio, ma mette in cuore, al suo posto, un
grande desiderio di piacergli e di farlo contento, che serve,
meglio che non il timore, a tener lontani dal peccato.

LE ANIME PORTATRICI DELLO SPIRITO DIFFONDONO INTORNO A


LORO LA GRAZIA

San Basilio diceva anche che le anime portatrici dello Spirito


diffondono intorno a loro la grazia, come i corpi limpidi e
trasparenti quando un raggio di sole li colpisce, diventano essi
stessi splendenti e rinviano sugli altri la luce
Maria stata senzaltro lanima portatrice dello Spirito,
pneumatofora per eccellenza. Lutero stesso diceva di lei:
Nessuna immagine di donna d alluomo pensieri cos puri
come questa vergine . Maria la trasparenza stessa di Dio. In
lei, nella sua vita, traspare Dio.

5.Conseguenze per noi

Maria nella Pentecoste giovannea ci ricorda varie cose.


1. Il fatto di essere gi stati battezzati e di avere gi ricevuto
la grazia e lo Spirito Santo non impedisce che possiamo e
dobbiamo pregare per una nuova effusione dello Spirito.
2. SantAgostino ci ha detto che solo Ges, avendo ricevuto
lo Spirito senza misura, non ha bisogno di riceverlo pi
volte, mentre tutti noi dobbiamo riceverlo pi volte per
averlo in misura sempre pi abbondante. Perch noi siamo
limitati nel riceverlo.
3- Noi siamo invitati dalla Bibbia ad amare Dio con due amori
diversi, anche se provenienti dallo stesso Spirito: con amore
filiale e con amore sponsale.
Lamore filiale un amore fatto di obbedienza e che si
esprime in obbedienza. Consiste nellosservare i
comandamenti di Dio. Vorresti amare Dio e non sai come
fare? Non sei capace di sentire alcun trasporto o affetto per
lui? E semplice: mettiti a osservare i suoi comandamenti .
Lamore sponsale un amore di scelta. Non si sceglie il
proprio padre, ma si sceglie invece Io sposo o la sposa.
Scegliere Dio, risceglierlo consapevolmente, ogni volta,
come il proprio Dio, il proprio tutto, rinunciando, se
necessario, anche a se stessi per possederlo.
4- Maria la via migliore per andare a Cristo, o, meglio,
con cui lo Spirito Santo ci conduce a Cristo. Maria fa parte
della grande via che la Parola di Dio. una parola in azione,
o meglio una parola in carne ed ossa.
Questa la strada, percorretela! (Is 30, 21).
Come lartista forma i suoi discepoli invitandoli a guardare i
suoi quadri e in particolare quello che ritiene il suo quadro pi
riuscito, cos lo Spirito Santo ci forma attraverso Maria
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