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come attori, suonatori, camerieri, accompagnatori o barman. Quando era venuto il suo
turno, aveva detto: Io, sfortunatamente, non sono un buon ballerino o un buon suonatore, e
non penso che potrei essere un buon cameriere. Piuttosto, dovr fare il portiere in uniforme
davanti al locale " (Machlup 1975, p. 9).
Mises prosegue: "Ed anche questo fu un esito del loro concordare con le idee che guidavano le
politiche dei pi influenti partiti di tutti gli altri Paesi. Tali partiti dichiarano l'uguaglianza del
reddito come la cosa principale. I nazisti fanno lo stesso. Ci che caratterizza i nazisti il fatto di
non esser disposti ad accettare una situazione in cui i Tedeschi siano condannati per sempre a
restare "imprigionati", com'essi dicono, in un'area comparativamente piccola e sovrappopolata, in
cui la produttivit del lavoro deve essere pi bassa che nei Paesi comparativamente sottopopolati, i
quali sono meglio forniti di risorse naturali e di capitale. Il loro obiettivo una pi equa distribuzione delle risorse naturali della terra. Come nazione deprivata (have-not) essi guardano alla
ricchezza delle nazioni pi ricche con gli stessi sentimenti con cui molte persone nei Paesi
occidentali guardano ai redditi pi alti di alcuni fra i loro concittadini.
I progressisti dei Paesi anglosassoni affermano che non vale la pena avere la libert per quanti
hanno il torto di avere un reddito relativamente basso. I nazisti dicono la stessa cosa in riferimento
alle relazioni internazionali. Secondo loro, l'unica libert che conta la Nahrungsfreiheit (cio la
libert di importare beni alimentari). Essi aspirano al possesso di un territorio cos ampio e ricco di
risorse naturali da permettere di vivere nell'autosufficienza economica a un livello non pi basso di
quello di qualsiasi altra nazione. Considerano se stessi come rivoluzionari che lottano per i loro
inalienabili diritti naturali contro gli interessi acquisiti da una schiera di nazioni reazionarie.
facile per gli economisti demolire le fallacie insite nelle dottrine naziste. Ma quanti disprezzano
l'economia come ortodossa e reazionaria e difendono con accanimento le false dottrine del
socialismo e del nazionalismo economico, non riescono a confutarle.
Difatti, il nazismo non fu altro che l'applicazione logica dei loro dogmi alle condizioni particolari
di una Germania comparativamente sovrappopolata (pp. 633-634).
Per Mises le politiche pro-socialiste dei Paesi industrializzati dell'Europa centrale e occidentale
ebbero, nell'evoluzione verso il socialismo, un peso pi grande che la presa del potere da parte di
Lenin. Il piano di sicurezza sociale di Bismarck fu un esperimento sulla strada verso il socialismo
pi importante di quanto lo fu l'espropriazione delle arretrate industrie russe. Le ferrovie nazionali
prussiane avevano fornito l'unico esempio di azienda amministrata dal governo che, almeno per un
po' di tempo, avesse evitato un palese fallimento finanziario. Gli inglesi avevano gi prima del
1914 adottato parti essenziali del sistema tedesco di sicurezza sociale. In tutti i Paesi
industrializzati, i governi erano impegnati in politiche interventiste, destinate a sfociare alla fine
nel socialismo. Durante la guerra la maggior parte di tali Paesi si impegnarono in quello che venne
chiamato socialismo di guerra. In Germania, il programma di Hindenburg che, ovviamente, non
pot essere completamente realizzato a motivo della sconfitta tedesca, era ugualmente radicale ma
molto meglio progettato dei piani quinquennali russi sui quali si fatto cos tanto parlare (Mises
1990, p. 620).
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Hitler era, al pari della maggior parte dei suoi collaboratori, un gangster sadico. Egli era incolto
e ignorante; venne bocciato addirittura nella prima classe delle scuole superiori. Non ebbe mai
nessun buon mestiere. una favola che abbia fatto il tappezziere. La sua carriera militare nella
prima Guerra mondiale fu piuttosto mediocre. La croce di ferro di prima classe gli fu data dopo la
fine della guerra come premio per le sue attivit di agente politico. Era un ossesso in preda alla
megalomania.
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Sombart - annota Mises - che l'American Economic Association aveva eletto come membro
onorario e al quale molte Universit tedesche avevano conferito lauree honoris causa (Mises
1990, p. 633)
E ancora: Il vero significato della rivoluzione di Lenin da vedere nel fatto che essa fu
l'esplosione del principio della violenza e dell'oppressione senza limiti. Fu la negazione di tutti gli
ideali politici che per tremila anni avevano guidato l 'evoluzione della civilt occidentale (Mises
1990, p. 621).
In nota Hayek (1995, p. 232) cita altri intellettuali della germanistica che ha pro-dotto il nazismo,
e tra costoro menziona: Othmar Spann, Hans Freyer, Carl Schmitt ed Ernst Junger.
7 Sull ' argomento si veda Moeller van der Bruck (1933, p. 87).
quella relativa sicurezza e quella protezione di cui godeva il debole: da qui il dovere da parte
dello Stato di venire incontro ai bisogno-si d'aiuto. Mercato e solidariet sono coniugabili.
Non coniugabili sono, invece, mercato e dissipazione delle risorse, mercato e corruzione; lo
statalismo fa l'uomo ladro, e trasforma i cittadini in accattoni ricattabili i quali per mestiere
fanno gli elettori. E, da ultimo, il liberale non anticlericale. Scrive Hayek: "A differenza del
razionalismo della Rivoluzione francese, il vero liberalismo non ha niente contro la religione,
e io non posso che deplorare l'anticlericalismo militante ed essenzialmente illiberale che ha
animato tanta parte del liberalismo continentale del XIX secolo".
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