Professional Documents
Culture Documents
a di Torino
Scuola di Scienze della Natura
Corso di Laurea in Matematica
A.A. 2014-15
ANALISI MATEMATICA 1
PROVA SCRITTA DEL 22/6/2015
CORREZIONE
x y2
0
y =
,
x2
y(1) = .
(b) Verificare che se < (2 ln 2 1)1 allora il dominio di definizione di y `e (, 2).
(c) Sia h C 1 (R, R) tale che h(0) = 0 e h(t) > 0 per t 6= 0. Siano > 0 e y la soluzione del problema di
Cauchy
x h(y)
0
y =
,
x2
y(1) = .
Assumendo che y sia definita in ] , 1], si studi la monotonia di y , si calcoli limx y (x) e se ne
tracci un grafico approssimativo.
2
xy
ammette y = 0 come unica soluzione costante ed
(a) Osserviamo che lequazione differenziale y 0 = x2
essendo > 0 deduciamo dal Teorema di esistenza e unicit`a locali che la soluzione y `e positiva sul
suo dominio di definizione. Integriamo ora lequazione separando le variabili e tenendo conto del dato
iniziale:
Z x
Z x 0
t
y (t)
dt
=
dt,
2 (t)
y
t
2
1
1
ovvero
Z y (x)
dy
x
= [t + 2 ln |t 2|]1 .
y2
1
1
+ = x + 2 ln(2 x) 1
y (x)
e quindi
1
y (x) =
+ 1 x 2 ln(2 x)
1
.
ovvero tale limite esiste. Il Teorema dellasintoto impone quindi che h(`) = 0, ovvero, per le ipotesi sulla
funzione h, ` = 0.
+
X
2 sin x
n
P+
(a) Ponendo t := 2 sin x possiamo trasformare la serie data nella serie di potenze 1 tn , che converge
se e solo se |t| < 1. Questa condizione, riportata nella variabile x, diventa
2
2
[
+ k, + k .
4
4
kZ
Inoltre su I la somma della serie risulta essere s(x) = 2 sin x(1 2 sin x)1 .
(c) Utilizziamo la definizione e consideriamo la differenza tra la ridotta m-esima della serie e la sua somma,
ovvero:
m
X
2 sin x ( 2 sin x)m+1
n
( 2 sin x)
.
=
1 2 sin x
1 2 sin x
n=1
Poich`e lestremo superiore su I di questa quantit`a `e +, il suo limite per m + non `e nullo e la
convergenza non `e uniforme su I.
Es. 3 Determinare i valori del parametro > 0 per i quali converge lintegrale impoprio
Z +
2x
dx.
x
3 x
0
La funzione integranda
f (x) =
2
3
x
1
,
x
presenta un asintoto verticale quando x 0+ , pertanto lintegrale da studiare non `e solo improprio in quanto
il dominio di integrazione non `e limitato, ma risulta anche improrio in x = 0.
Spezziamo lintegrale nel modo seguente (il punto x = 1 `e del tutto arbitrario)
Z
0
2x
dx =
3x x
Z
0
2x
dx +
3x x
Z
1
2x
dx
3x x
e stabiliamo per quali valori del parametro entrambi gli integrali sono convergenti. Per studiare la convergenza del primo integrale osserviamo che f (x) `e asintotica a x quando x 0, pertanto abbiamo
convergenza se e solo se (0, 1).
Concentriamoci ora sul secondo integrale, limitandoci a considerare (0, 1). Se 2/3 1 (ovvero se
log3 2) allora f (x) x ; pertanto, per il Criterio del confronte, lintegrale risulta essere divergente. Se
invece > log3 2 allora f (x) < (2/3 )x che ha integrale convergente su (1, +); pertanto anche il nostro
integrale in questo caso `e convergente.
Conclusione: lintegrale da studiare `e convergente se e solo se (log3 2, 1).
dt.
G(x) =
3
1 t t + 2
Calcolare i limiti di G agli estremi di I. Stabilire in quali punti di I la funzione G risulta essere derivabile e
studiarne la monotonia. Prestare particolare attenzione alla presenza di punti di non derivabilit`a .
t
e
La funzione integranda g(t) := t
`e definita su R \ {2, 0} e x = 2 e x = 0 sono degli asintoti verticali.
3
t+2
La funzione G `e pertanto certamente definita su (2, 0). Notiamo che
1 1
g(t)
,
3
2t
t0
quindi
0
Z
lim G(x) =
x0
g(t) dt =
1
e il dominio di G non risulta essere ulteriormente estendibile a destra (per esserlo infatti sia
Rx
g(t)dt dovrebbero essere convergenti). Invece
0
1 1
g(t)
,
2 3t+2
R0
1
g(t)dt che
t 2
lim G(x) =
g(t) dt =: `,
x2+
e abbiamo G(2) = `. Possiamo inoltre definire G anche per ogni valore x 2 ponendo
Z x
G(x) = ` +
g(t) dt
2
(osserviamo che anche il secondo integrale risulta essere finito per ogni valore di x fissato).
Possiamo dunque asserire che I = (, 0) e che G `e continua su tale dominio. Per calcolare limx G(x)
`e sufficiente notare che
1
0 < g(t) 4/3 , t ,
t
e applicare il Teorema del confronto per dedurre che G presenta un asintoto orizzontale a .
La funzione G `e derivabile laddove g `e continua, pertanto in I \ {2} e in questi punti si ha che
G0 (x) =
ex
.
x3x+2
x2
lim G0 (x) = .
x2+
x0+
log(1 + x2 ) x sin x
.
xa
Il limite presenta una forma indeterminata. Ricordando gli sviluppi di McLaurin delle funzioni log(1 + t) e
sin t abbiamo che quando x 0
x4
log(1 + x2 ) = x2
+ o(x5 )
2
x4
x sin x = x2
+ o(x5 )
6
quindi
4
x3 + o(x5 )
log(1 + x2 ) x sin x
1
lim
= lim+
= lim+ x4a .
xa
xa
3 x0
x0+
x0
Concludiamo che se a < 4 il limite `e nullo, se a = 4 vale 31 , se a > 4 `e .
Es. 6 Determinare, per ogni valore di > 0, il numero di radici non nulle dellequazione
xe x = 1.
Consideriamo la funzione
f (x) = xe x ,
e osserviamo che f assume valori positivi se e solo se x > 0. Volendo determinare il numero di intersezioni
del grafico di f con la retta y = 1, possiamo limitarci a studiamo tale funzione su (0, +). Abbiamo
lim f (x) = +,
x0+
lim f (x) = +.
x+