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Gianni Sammito

Appunti di Analisi II

Calcolo integrale in pi`


u variabili
Integrali doppi
Nel caso di una funzione di una variabile f : [a, b] R, supponendo f continua e f (x) 0 x
[a, b], la quantit`a
Z b
f (x)dx
a

indica larea fra il grafico della funzione e lasse x. Analogamente gli integrali doppi esprimono
il volume dei solidi delimitati dal grafico di funzioni di due variabili e dal piano xy (z = 0).
Supponiamo di avere una funzione f : D R, D R compatto e f continua e f (x, y)
0 (x, y) D, allora
ZZ
f (x, y)dxdy
D

indica il volume del solido delimitato dal grafico della f e dal piano xy. Tagliando la superficie
con dei piani si ottengono delle curve, di cui si pu`o calcolare larea.
Esempio: si consideri la funzione f : D R : (x, y) 7 x2 + y 2 + 1, con D = [1, 1] [1, 1].
In questo caso il dominio della funzione `e un quadrato. Larea del solido delimitato dal grafico
di f e dal piano xy `e, al solito
ZZ
f (x, y)dxdy
D

Fissiamo y arbitrariamente e tagliamo la superficie con un piano di equazione y = y0 , y0 R.


Se il grafico della funzione ha equazione cartesiana z = x2 + y 2 + 1, dopo aver fissato y si ottiene
z = x2 + (1 + y02 )
che `e una parabola rispetto a x. Larea della zona data dallintersezione fra il piano y = y0 e la
parte delimitata dal grafico della funzione e dal piano xy vale
Z

(x2 + y02 + 1)dx =

x3
+ y02 x + 1
3

1
=
1

8
2
+ 2y02 + 2 = + 2y02 = a (y0 )
3
3

Spostandosi di un incremento dy si ottiene una sezione molto simile, di conseguenza a (y0 + dy)
a (y0 ). Il volume di questa fetta, che di fatto `e un volume infinitesimo, vale
dv = a (y0 ) dy
Per calcolare il volume totale `e necessario sommare tutti questi volumi infinitesimi, ovvero `e
necessario calcolare lintegrale di a (y0 ) rispetto a y, per y [1, 1], ovvero
Z

a (y0 ) dy =
1

20
2 3
8
8
=
y+ y
+ 2y dy =
3
3
3
3
1
1

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Appunti di Analisi II

Di conseguenza

ZZ
f (x, y)dxdy =
D

20
3

Il procedimento usato si riassume cos`


Z
ZZ
ZZ
2
2
(x + y + 1)dxdy =
f (x, y)dxdy =

(x + y + 1)dx dy

Invertendo lordine di integrazione il risultato non cambia. In generale, sia D = [a, b] [c, d] e
sia f : D R una funzione continua, allora
ZZ
Z dZ b
Z bZ d
f (x, y)dxdy =
f (x, y)dxdy =
f (x, y)dydx
D

Se f cambia segno allora lintegrale doppio `e la somma algebrica fra il volume della parte sopra
il piano xy e quella sotto.
Definizione: dato A R2 , se esistono due funzioni continue g1 , g2 : [a, b] R tali che

A = (x, y) R2 : a x b, g1 (x) y g2 (x)


allora linsieme A si dice ysemplice. Analogamente, se esistono due funzioni continue h1 , h2 :
[c, d] R tali che
A = {(x, y) R : c y d, h1 (y) x h2 (y)}
allora linsieme A si dice xsemplice. Se un sottoinsieme di R2 `e ysemplice, allora comunque
si tagli linsieme con una retta nel piano di equazione x = k1 (k1 ]a, b[) si ottiene sempre un
segmento. Se invece un sottoinsieme di R2 `e xsemplice, allora comunque si tagli linsieme con
una retta nel piano di equazione y = k2 (k2 ]c, d[) si ottiene sempre un segmento.
Esempio: il cerchio unitario con centro nellorigine `e un insieme sia xsemplice che ysemplice,
dato che pu`o essere scritto in questi due modi
o
n
p
p
xsemplice
(x, y) R2 : 1 y 1, 1 y 2 x 1 y 2
o
n
p
p
ysemplice
(x, y) R2 : 1 x 1, 1 x2 y 1 x2
Verificare per esercizio che i triangoli e i rettangoli sono insiemi sia ysemplici che xsemplici.
Esempio: in Figura 1 `e riportato un insieme ysemplice ma non xsemplice.

Figura 1: Insieme ysemplice ma non xsemplice


Come si pu`o vedere linsieme non `e xsemplice, se infatti lo si taglia con la retta y = 2 non si
ottiene un segmento, bens` due segmenti.
Esempio: in Figura 2 `e riportato un insieme che non `e ne ysemplice ne xsemplice.
2

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Figura 2: Insieme ne xsemplice ne ysemplice


Stavolta linsieme considerato, oltre a non essere xsemplice, non `e neppure ysemplice. Se ad
esempio lo si taglia con la retta di equazione x = 2, non si ottiene un segmento, bens` due
segmenti.
Teorema: si consideri un insieme ysemplice, del tipo

A = (x, y) R2 : a x b, g1 (x) y g2 (x)


e si consideri una funzione f : A R continua nel suo dominio. Allora
ZZ
f (x, y)dxdy
A

esiste finito, e risulta

ZZ

g2 (x)

f (x, y)dxdy =

f (x, y)dydx

g1 (x)

Il Teorema si estende analogamente ai domini xsemplici. Sia

B = (x, y) R2 : c y d, h1 (y) x h2 (y)


e si consideri una funzione f : B R continua nel suo dominio. Allora
ZZ
f (x, y)dxdy
B

esiste finito, e risulta

ZZ

h2 (y)

f (x, y)dxdy =
B

f (x, y)dxdy
c

h1 (y)

Ci sono casi in cui il dominio di integrazione non sia ne xsemplice ne ysemplice, ma comunque
dato dallunione di un numero finito di domini xsemplici (o ysemplici).
Si consideri un insieme A, e supponiamo che non sia ne x semplice ne ysemplice. Supponiamo
inoltre che
A = A1 A2 . . . An
e che
Ai Aj = per ogni i, j = 1, 2, . . . , n con i 6= j
e supponiamo che Ai sia un dominio semplice (non importa se rispetto a x o rispetto a y), per
i = 1, 2, . . . , n. Sia f : A R una funzione continua nel suo dominio, allora
ZZ
f (x, y)dxdy
A

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esiste finito, e risulta

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ZZ
f (x, y)dxdy =
A

n ZZ
X
i=1

f (x, y)dxdy
Ai

Una volta scritto lintegrale secondo questa somma `e sufficiente sfruttare i risultati forniti dal
precedente Teorema.


Esempio: data la funzione f : R2 R : (x, y) 7 sin ( x)2 , calcolare
ZZ
f (x, y)dxdy
T

doveT `e la parte di piano interna al triangolo delimitato dalle rette di equazione x = 2 ,


y = , x = y.
Il dominio `e sia xsemplice che ysemplice, proviamo a scriverlo come xsemplice

T = (x, y) R2 : y 2 , y x 2
A questo punto si pu`o impostare lintegrale in questo modo
Z 2 Z 2


sin ( x)2 dxdy


Non `e possibile trovare una primitiva in forma elementare di sin ( x)2 (ovviamente rispetto
a x), per questo motivo, seguendo questa via, lintegrale non `e calcolabile. Proviamo a scrivere
linsieme T come insieme ysemplice

T = (x, y) R2 : x 2 , y x
A questo punto lintegrale diventa
Z 2 Z

2
sin ( x) dy dx


u interno. Osservando
sin ( x)2 `e costante rispetto a y, ed esce dal segno di integrale pi`
che
Z x

dy = x

lintegrale diventa
Z

(x

2 2
2
1
1
) sin ( x) dx = cos ( x) = (cos() cos(0)) = 1
2
2

Cambiamento di coordinate in integrali doppi


Sia D R2 un insieme compatto, e sia f : D R una funzione continua nel suo dominio, allora
lintegrale doppio di f su D esiste finito.
Sia r : C D, C R2 , una funzione a valori vettoriali continua e biunivoca, tale che r C 1 (C),
che fornisce una parametrizzazione per D.

x = x(u, v)
r(u, v) =
y = y(u, v)
Chiamando con Jr(u, v) la matrice Jacobiana di r, lelemento infinitesimo di area dxdy risulta
pari a
dxdy = | det (Jr(u, v)) |dudv
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pertanto

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ZZ

ZZ

f (x(u, v), y(u, v)) | det (Jr(u, v)) |dudv

f (x, y)dxdy =
C

p
Esempio: data la funzione f : R2 R : (x, y) 7 x2 + y 2 , calcolare lintegrale della f esteso
al cerchio con centro nellorigine e raggio R (con R R+ fissato).
Il dominio di integrazione `e
D = {(x, y) R2 : x2 + y 2 R2 }
Passiamo in coordinate polari, mediante la trasformazione

x = cos()
da cui x2 + y 2 = 2
y = sin()
Sostituendo tali valori nel vincolo dellinsieme D si trova
2 R2 = R
Pertanto la parametrizzazione scelta per il dominio D `e una funzione a valori vettoriali del tipo
r : [0, R] [0, 2] D : (, ) 7 ( cos(), sin())
La matrice Jacodiana di r `e

Jr(, ) =

cos()
sin()

sin()
cos()

Il determinante di questa matrice vale , pertanto, considerando che `e sempre positivo si deduce
che
dxdy = ||dd = dd
pertanto lintegrale diventa
ZZ p

Z
x2

y 2 dxdy

Z
0

1
=
3

Z
2 dd

d =
0

3 R
R3
0 d =
3

2 dd =

2 3
R
3

Esempio: fissati a, b R , si calcoli larea di unellisse con semiassi di lunghezza a e b.


Per trovare larea richiesta, `e sufficiente calcolare
ZZ
dxdy
D

o
n
2
2
dove D = (x, y) R2 : xa2 + yb2 1 .
Passiamo in coordinate polari modificate, secondo questa trasformazione

x = a cos()
y = b sin()
Sostituendo questi valori nel vincolo di D si ottiene la limitazione 1, pertanto, a questa
trasformazione, `e associata la funzione a valori vettoriali
r : [0, 1] [0, 2] : (, ) 7 (a cos(), b cos())
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Lo Jacobiano di r `e

a cos() a sin()
b sin() b cos()

Il determinante di questa matrice `e ab, pertanto, considerando che a, b, > 0, risulta


dxdy = abdd
pertanto lintegrale diventa
Z 2 Z 1
abdd =
0

ab
2

2 1
ab
0 d =
2

d = ab
0

Integrali superficiali
Un esempio di applicazione di integrali superficiali potrebbe essere quello del calcolo della massa
di una lamina non omogenea.
Supponiamo che la densit`a di una lamina nel punto (x, y, z) sia (x, y, z). In questo caso
`e una densit`a superficiale, data da
(x, y, z) =

M
S

dove M identifica la massa dellelemento di superficie e S larea lelemento di superficie. Ossia


la massa di S si pu`o esprimere come
M = (x, y, z) S
di conseguenza la massa totale `e data dalla somma delle masse dei singoli elementi
X
X
M =
(x, y, z)S
Facendo tendere larea dellelemento superficiale a zero si ottiene lintegrale superfiaciale su
della densit`a
Z
(x, y, z)d

dove d indica lelemento infinitesimo di superficie. Consideriamo una parametrizzazione di ,


r : A , con A R2 , tale che
r(u, v) = (x(u, v), y(u, v), z(u, v))
Supponiamo che r C 1 (A), allora lelemento infinitesimo di superficie equivale a

dr dr
dudv

d =
du dv
e lintegrale superficiale diventa

Z
ZZ
dr dr
dudv

(x, y, z)d =
(x(u, v), y(u, v), z(u, v))
du dv

A
Ovviamente, se si scelgono diverse parametrizzazioni per la stessa superficie , applicando questa
formula il risultato non cambia.
Esempio: calcolare

x2 + y 2 d

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dove `e la superficie parametrizzata da r : A , con A = {(u, v) R2 : u2 + v 2 1} cos`


definita

x = 2uv
y = u2 v 2
r(u, v) =

z = u2 + v 2
Le derivate parziali di r sono pari a
r
(u, v) = (2u, 2v, 2v)
v

r
(u, v) = (2v, 2u, 2u)
u
Il loro prodotto vettoriale vale

i
i
r
r
(u, v) = det 2v 2u
(u, v)
v
u
2u 2v

k
2u =
2v

= (4uv + 4uv)i (4v 2 4u2 )j + (4v 2 4u2 )k = 8uv, 4u2 4v 2 , 4v 2 4u2

p
r
(u, v) r (u, v) = 64u2 v 2 + 16(v 4 2u2 v 2 + u4 ) + 16(u4 + 2u2 v 2 + v 4 ) =

v
v
p
= 64u2 v 2 + 16v 4 32u2 v 2 + 16u4 + 16u4 + 32u2 v 2 + 16v 4 =

p
= 4 2 2u2 v 2 + u4 + v 4 = 4 2(u2 + v 2 )
Quindi

d = 4 2(u2 + v 2 )dudv

e lintegrale diventa
ZZ


(4u2 v 2 + v 4 + u4 2u2 v 2 ) 4 2(u2 + v 2 ) dudv =
A

ZZ
ZZ
3
4
4
2 2
2
2
(u2 + v 2 ) dudv
(u + v + 2u v )(u + v )dudv = 4 2
=4 2
A

Passiamo in coordinate polari, ponendo

u = cos()
[0, 1] [0, 2]
v = sin()
Ricordando che dudv = dd lintegrale diventa
Z 2

Z 2 Z 1 7
Z 2 Z 1 6
8 1
1
4
2 2 = 2
2
0 d =
dd =
dd = 4 2
4 2
2
8
0
0
0
0
0

Integrale superficiale nel caso in cui sia il grafico di una funzione


Si consideri una funzione f : A R, A R2 , e supponiamo che f C 1 (A). Il grafico della
funzione f (x, y) pu`o essere cos` parametrizzato

x=u
y=v
r(u, v) =

z = f (u, v)
In questo caso
r
(u, v) =
u

f
(u, v)
1, 0,
u

r
(u, v) =
v
7

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f
(u, v)
0, 1,
v

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Di conseguenza

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i j
k
r
r
f
(u, v) = det 1 0 u (u, v) =
(u, v)
v
u
0 1 f
v (u, v)

f
f
f
f
(u, v)j + k = (u, v), (u, v), 1
= (u, v)i
v
u
v
u

Quindi la norma euclidea di questo vettore vale


s

2
2
q

r
f
f
r
2
=
(u, v)
1 + kf (u, v)k
(u,
v)
+
1
=
(u,
v)
+

(u,
v)

u
v
u
v
Quindi se `e il grafico di una funzione z = f (x, y)
q
2
d = 1 + kf (u, v)k dudv
e inoltre

ZZ

q
g (u, v, f (u, v))

g(x, y, z)d =

1 + kf (u, v)k dudv

Mediante integrali superficiali `e possibile calcolare le coordinate del baricentro per superfici
omogenee. Sia una superficie regolare di R3 , le coordinate (xCM , yCM , zCM ) del baricentro di
si ottengono con queste formule
R
R
R
zd
yd
xd
zCM =
yCM =
xCM =
Area ()
Area ()
Area ()
dove larea di vale

Z
Area() =

Esempio: calcolare la coordinata zCM del centro di massa della superficie z =


z [0, 1].
Chiedere z [0, 1], significa che 0
zCM vale

x2 + y 2 per

x2 + y 2 1, ovvero x2 + y 2 1, quindi la coordinata


R
zd
zCM =
Area ()

p
2
2
3
2
2
con
p = {(x, y, z) R : z = x + y , x + y 1}. Pertanto `e il grafico di f (x, y) =
2
2
2
x2 + y 2 per (x, y) A = {(x, y) R : x + y 1}.
Z
ZZ q
2
1 + kf (x, y)k dxdy
Area() =
d =

f (x, y) =

x
x2 + y 2

Quindi
Area() =

,p

x2 + y 2

ZZ

2dxdy =

= kf (x, y)k =

ZZ
dxdy = 2Area(A) = 2
2
A

Per trovare la coordinata zCM resta da calcolare


ZZ p
Z

x2 + y 2 2dxdy
zd =

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y2
x2
=1
+
x2 + y 2
x2 + y 2

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Conviene passare in coordinate polari, ponendo

x = cos()
[0, 1]
y = sin()

[0, 2]

Osservando che dxdy = dd lintegrale diventa

Z 2
Z
Z 2 Z 1
3 1
2
2
2
2 = 2
0 d =
dd =
zd = 2
3
3
3 0
0
0
Quindi la coordinata zCM vale
zCM =

2
3

2
3

Integrali tripli
Loperazione di integrale pu`o essere esteso dagli integrali in due dimensioni, integrali doppi,
anche in tre dimensioni, ottenendo cos` integrali tripli.
In due dimensioni, se f `e una funzione continua in D = [a, b] [c, d], allora lintegrale doppio di
f su D esiste finito e si indica con
ZZ
f (x, y)dxdy
D

e risulta

ZZ

f (x, y)dxdy =

f (x, y)dxdy

In tre dimensioni, anziche considerare un rettangolo, si pu`o considerare un parallelepipedo. Sia


D = [a1 , a2 ] [b1 , b2 ] [c1 , c2 ] e sia f una funzione continua in D. In tal caso esiste finito
lintegrale triplo di f su D
ZZZ
f (x, y, z)dxdydz
D

e risulta

ZZZ

a2

b2

c2

f (x, y, z)dxdydz =

f (x, y, z)dxdydz

a1

b1

c1

e scambiando lordine di integrazione il risultato non cambia. Le considerazioni fatte valgono


se il dominio `e un parallelepipedo, ma questo non `e che un caso particolare. Nei casi in cui il
dominio non sia un parallelepipedo `e necessario ricorrere a diverse tecniche di integrazione.

Integrazione per fili paralleli ad uno degli assi cartesiani


Lintegrazione per fili `e una delle varie tecniche di risoluzione di integrali tripli. Supponiamo di
voler calcolare il volume dellinsieme
D = {(x, y, z) R3 : y 0, x2 + y 2 z 1}
ovvero

ZZZ
dxdydz
D

Proiettando linsieme D sul piano xy si ottiene un semicerchio. Chiamando A questa proiezione,


risulta
A = {(x, y) R2 : y 0, x2 + y 2 1}
Se da un punto (x, y) A facciamo partire una retta parallela allasse z, questa interseca linsieme
D lungo un segmento che ha come estremi z = x2 + y 2 (estremo inferiore) e z = 1 (estremo
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superiore). Le coordinate dei punti di questo segmento soddisfano la relazione x2 + y 2 z 1,


per ogni (x, y) A. Dunque linsieme D pu`
o essere scritto cos`
D = {(x, y, z) R3 : x2 + y 2 z 1, (x, y) A}
e lintegrale richiesto si risolve cos` come segue

ZZZ
Z Z Z 1
ZZ

dxdydz =
dz dxdy =
1 x2 y 2 dxdy
D

x2 +y 2

e per risolverlo basta passare in coordinate polari.


Quando si integra per fili si possono incontrare tre casi. Sia D il dominio di integrazione per una
funzione f : D R continua, sia A R2 , e siano e due funzioni definite da A in R
, : A R
1 caso: linsieme di integrazione `e
D = {(x, y, z) R : (x, y) z (x, y), (x, y) A}
in tal caso lintegrale di f su D vale
Z Z Z

ZZZ

dxdy

f (x, y, z)dz

f (x, y, z)dxdydz =
A

(x,y)
(x,y)

2 caso: linsieme di integrazione `e


D = {(x, y, z) R : (x, z) y (x, z), (x, z) A}
in tal caso lintegrale di f su D vale
Z Z Z

ZZZ
f (x, y, z)dxdydz =

f (x, y, z)dy dxdz


A

(x,z)
(x,z)

3 caso: linsieme di integrazione `e


D = {(x, y, z) R : (y, z) x (y, z), (y, z) A}
in tal caso lintegrale di f su D vale
Z Z Z

ZZZ
f (x, y, z)dxdydz =
D

(y,z)

f (x, y, z)dx dydz


A

(y,z)

Dunque, mediante lintegrazione per fili, `e possibile scomporre un integrale triplo in un integrale
monodimensionale e in un integrale doppio.

Esempio: dato D = (x, y, z) R3 : 0 y 1, 0 z y, 0 x y z , calcolare


ZZZ
(y + sin(x)) dxdydz
D

Linsieme D `e scritto come nel terzo caso. La terza disuguaglianza, 0 x y z, sottintende


y z 0, ovvero y z, ma questo `e gi`a incluso nella definizione di
A = {(x, y) R2 : 0 y 1, 0 z y}
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grazie alla seconda disuguaglianza. In generale, quando si integra per fili, `e necessario controllare
che in A sia soddisfatta la disuguaglianza (, ) (, ). Se questo non accade, si devono togliere
da A tutti i punti tali che (, ) > (, ). In questo caso
Z Z Z yz
ZZZ
ZZ
x=yz
(y + sin(x)) dxdydz =
[yx cos(x)]x=0 dydz =
dx dydz =
D

ZZ
=

(y(y z) cos(y z) + 1) dydz


A

Linsieme A coincide con un triangolo, ed `e scritto come insieme z semplice (ovviamente in un


piano yz), pertanto lintegrale diventa
Z

(y(y z) cos(y z) + 1) dz dy

Il lettore verifichi che il risultato dellintegrale `e cos(1) 38 . Ricapitolando, lintegrale `e stato


svolto cos`

Z 1 Z y Z yz
ZZZ
f (x, y, z)dx dz dy
f (x, y, z)dxdydz =
0

Come si pu`o notare, nellintegrazione rispetto a x compaiono negli estremi le variabili y e z,


nellintegrazione rispetto a z compare y. In generale, gli estremi di integrazione di una variabile
possono dipendere solo dalle variabili pi`
u esterne.
Esempio: calcolare

ZZZ
(y x + z)dxdydz
D

dove D `e la porzione di cilindro x2 + 4y 2 = 4 compresa fra i piano z = 0 e z = 2 + x, ovvero


D = {(x, y, z) R3 : 0 z 2 + x, x2 + 4y 2 4}
La prima disuguaglianza sottintende la relazione x 2. Ma ogni punto dellinsieme

2
2
2 x
+y 1
(x, y) R :
4
che identifica unellisse con semiassi di lunghezza 2 e 1, soddisfa la relazione x 2, pertanto
linsieme D pu`o anche essere riscritto cos`
D = {(x, y, z) R3 : 0 z 2 + x, (x, y) A}
con
A=

x2
+ y2 1
(x, y) R2 :
4

dunque lintegrale richiesto equivale a


ZZZ
Z Z Z
(y x + z)dxdydz =
D

2+x

Si lascia come esercizio la risoluzione di tale integrale.

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(y x + z)dz dxdy

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Cambiamento di variabili in integrali tripli


Le regole per il cambiamento di variabili in integrali tripli sono analoghe a quelle per il cambiamento di variabili in integrali doppi. Sia D R3 un insieme compatto, e f : D R continua,
cosicche lintegrale
ZZZ
f (x, y, z)dxdydz
D

esiste finito. Sia inoltre r : C D, con C R3 , una funzione a valori vettoriali biunivoca, tale
che r C 1 (C), e supponiamo che

x = x(u, v, w)
y = y(u, v, w)
r(u, v, w) =

z = z(u, v, w)
per ogni (u, v, w) C. Allora, detta Jr(u, v, w) la matrice Jacobiana di r, lelemento di volume
infinitesimo dxdydz equivale a
dxdydz = |det Jr(u, v, w)| dudvdw
di conseguenza
ZZZ
ZZZ
f (x, y, z)dxdydz =
f (x(u, v, w), y(u, v, w), z(u, v, w)) |det Jr(u, v, w)| dudvdw
D

Esempio: calcolare il volume dellellissoide

z2
y2
x2
D = (x, y, z) R3 : 2 + 2 + 2 1
c
b
a
con a, b, c R+ fissati. Poniamo

x = au
y = bv

z = cw

In questo modo

z2
y2
x2
+ 2 + 2 1 u2 + v 2 + w2 1
2
c
b
a
e lultima disuguaglianza identifica linsieme
A = {(u, v, w) R3 : u2 + v 2 + w2 1}
che `e una sfera di raggio 1 e centro nellorigine.
mazione `e

a 0
0 b
0 0

La matrice Jacobiana associata alla trasfor


0
0
c

e il determinante `e abc, quindi dxdydz = abc dudvdw. Quindi il volume di D vale


ZZZ
ZZZ
ZZZ
4
dxdydz =
abc dudvdw = abc
dudvdw = abc Volume(A) = abc
3
D
A
A
considerando che il volume di una sfera di raggio R vale 43 R3 .

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Appunti di Analisi II

Figura 3: Coordinate sferiche

Coordinate sferiche
Le coordinate sferiche, che sono lanalogo delle coordinate polari nello spazio, permettono di
identificare un generico punto (x, y, z) conoscendo la sua distanza dallorigine, , chiamato raggio
vettore, langolo che si forma fra la proiezione di sul piano xy e la direzione positiva dellasse
x, e langolo che si forma fra la proiezione di sul piano xy e il raggio vettore stesso.
Dunque alle coordinate sferiche `e associata la trasformazione
h i
r : [0, +[ [0, 2] ,
2 2
cos` definita

x = cos() cos()
y = cos() sin()
r(, , ) =

z = sin()

h i
[0, +[, [0, 2], ,
2 2

Le coordinate sferiche possono essere sfruttate in vari casi per il calcolo di integrali tripli, per
questo `e utile calcolare il determinante della matrice Jacobiana.

cos() cos() cos() sin() sin() cos()


Jr(, , ) = cos() sin() cos() cos() sin() sin()
sin()
0
cos()
Quindi il determinante vale

2 cos3 () cos2 ()+ cos() sin() cos2 () sin() + sin2 () sin() +2 sin2 () cos2 () cos() =
= 2 cos3 () cos2 () + cos() sin() sin() + 2 sin2 () cos2 () cos() =
= 2 cos3 () cos2 () + 2 cos() sin2 () + 2 sin2 () cos2 () cos() =
= 2 cos() sin2 () + 2 cos() cos2 () = 2 cos()
Pertanto, operando una trasformazione di questo tipo, risulta
dxdydz = 2 cos()ddd
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Appunti di Analisi II

dato che

h i
cos() 0 ,
2 2

Esempio: calcolare

ZZZ
(x2 + y 2 )dxdydz
D

con D = {(x, y, z) R3 : x2 + y 2 + z 2 1}. Passiamo in coordinate polari, ponendo

x = cos() cos()
y = cos() sin()

z = sin()
Sostituendo questi valori nel vincolo x2 + y 2 + z 2 1 si trova 2 1, pertanto, considerando che
`e non negativo, le limitazioni sui tre parametri sono
h i
[0, 1]
[0, 2]
,
2 2
Considerando che dxdydz = 2 cos()ddd lintegrale diventa
Z

Z
0

cos () + cos () sin () 2 cos()ddd =


2

4 cos3 ()ddd

e ora si tratta solo di risovlere i tre integrali dal pi`


u interno al pi`
u esterno, visto che il dominio
di integrazione `e un parallelepipedo.

Questo articolo `e stato realizzato grazie alla supervisione di Luca Lussardi.

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