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Questa doppia lettura inquieta certi Stati sviluppati, ma due fattori li incitano ad impegnarsi nel
seguito dei negoziati.
Nel 1986, la navetta Challenger si disintegrata in volo, 73
secondi dopo il suo decollo. Gli Stati Uniti decidono
linterruzione dei voli. La NASA entra in una fase di
introspezione e di riorganizzazione. Per salvare il suo budget,
pensa cos di dedicarsi allosservazione dei cambiamenti climatici
tramite satellite.
Il direttore dellistituto di climatologia della NASA, James
Hansen, drammatizza il problema in occasione del suo intervento
ad una Commissione del Senato [2]. Grazie a lui, il movimento
ecologista statunitense trova una garanzia scientifica e la NASA
recupera il suo budget.
Margaret Thatcher affronta la sfida climatica come una opportunit per il Regno Unito di
assumere il leadership della ricerca scientifica mondiale e di avviare una nuova rivoluzione
Il Summit della Terra a Rio de Janeiro: lecologia una necessit; lecologia un mercato.
172 delegazioni, compreso un centinaio di capi di Stato e di governo, partecipano al vertice di Rio
(dal 3 al 4 giugno 1992). Vengono adottati numerosi documenti in unatmosfera di festa. La
Dichiarazione di Rio [11] enuncia 27 principi, tra cui quello della precauzione: lassenza di
assoluta certezza scientifica non deve servire da pretesto per rimandare a pi tardi ladozione di
misure effettive miranti a prevenire il degrado dellambiente [12]. La Dichiarazione frutto di una
vera negoziazione tra Stati. Afferma il diritto delle generazioni future allo sviluppo sostenibile, cosa
che implica non solo che la crescita economica non deve realizzarsi a scapito dellambiente, ma
anche che non deve perpetuare le ineguaglianze Nord-Sud. Nel diritto internazionale, lambiente
diviene una questione di giustizia sociale.
Per lapplicazione di questi principi, gli Stati membri vengono rinviati ad un altro documento,
Action 21 [13]. un programma dettagliato che esplicita la relazione tra sviluppo ed ambiente,
elencando i principali problemi ambientali, precisando i gruppi e le istituzioni da mobilitare, e
moltiplicando le buone intenzioni. Ma questo secondo documento stato svuotato dei riferimenti a
delle situazioni conflittuali. Gli Stati Uniti e Israele hanno in particolare ottenuto la cancellazione di
tutte le citazioni ai diritti dei popoli sottomessi alloppressione, alla dominazione e
alloccupazione . Soprattutto, la guerra non appare pi come il fattore primo dei danni allo
sviluppo e allambiente. il trionfo di Maurice Strong e dellecologia-fantoccio. Le multinazionali
possono continuare a depredare il pianeta a patto che restino pulite nei paesi sviluppati. Il
Pentagono, che ha appena devastato un prima volta lIraq, pu continuare le sue distruzioni senza
scrupoli: essi non contano.
(Segue)
Thierry Meyssan
Fonte
dnako (Russia)
[1] Francese: Notre avenir tous. Inglese: Our Common Future. Spagnolo: Nuestro Futuro Comn.
[2] Greenhouse Effect and Global Climate Change, discorso di James Hansen per la Commissione
Senatoriale dellEnergie e delle Risorse Naturali, 23 giugno 1988.
[6] Speech to United Nations General Assembly (Global Environment) di Margaret Thatcher, 8
novembre 1989.
[7] Speech opening Hadley Centre for Climate Prediction and Research, di Margaret Thatcher, 25
maggio 1990.
[8] Speech at 2nd World Climate Conference, di Margaret Thatcher, 6 novembre 1990.
[9] Beyond Interdependence : The Meshing of the Worlds Economy and the Earths Ecology, di Jim
MacNeill, Pieter Winsemius e Taizo Yakushiji, Oxford Paperbacks, febbraio 1992.
[10] Burson-Marsteller, Pax trilateral and the Bruntland Gang versus the Environment di Joyce
Nelson, e Poisoning the Grassroots di John Dillon, Covert Action Quaterly, primavera 1993.
[12] Il principio di precauzione, come stato formulato dalla Dichiarazione di Rio o dalla Carta
francese dellambiente, mira a accrescere la base giuridica dellazione politica in favore
dellambiente, di fronte alle perizie scientifiche fornite dalle multinazionali. stato in seguito
spesso rovesciato per giustificare una forma di passivit politica in qualunque ambito di attivit.
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