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URBINO
IN UNA SETTIMANA, numerosi attacchi di lupi alla fattoria didattica Lucignolo a Miniera: si
tratterebbe di una vera strage di
animali, con le carcasse sparse
dappertutto, tanto che uno dei responsabili, Francesco Dimauro,
pensa di chiudere tutta lattivit.
In un pomeriggio i lupi mi hanno ammazzato 13 pavoni, poi 8
oche cigno, 6 anatre, una capra
mentre partoriva tanto che sono
rimasti i feti. In tre anni, ogni tanto qualche episodio accadeva, ma
adesso, in una settimana, ci sono
stati ogni giorno spiega Dimauro, laureato in Psicologia clinica,
responsabile della fattoria didattica in cui si realizzano attivit per
le scuole e anche terapie di vario
tipo . Lanno scorso i lupi mi
a far parte del programma del CISP (Centro Internazionale di Studi Plautini). Il lavoro che svolgiamo sui testi plautini afferma Alberto Fraccacreta, presidente
dellassociazione mira a rendere
fruibili questi classici ad un pubblico contemporaneo. In particolare nel teatro comico, dove la societ entra continuamente in gioco come oggetto di satira e di ironia, per essere fedeli allautore
necessaria unintromissione del
presente. I ragazzi de La Resistenza della Poesia propongono
una ricerca teatrale unica sui testi
plautini, spiega il professor Danese, direttore del CISP. La compagnia ha portato i propri spettacoli nelle scuole, nelle piazze e nei
teatri da Brescia a Foggia, da Siena a Bologna, in numerosi festival e progetti di teatro classico, come il festival Teatro antico in scena organizzato dallUniversit
Cattolica di Milano, il Latinus
Ludus di Mondaino, La Notte
delle Perseidi nel Parco Archeologico di Fossombrone dimostrando ogni volta che il teatro
classico pu ancora farci ridere.
l. o.
IN UNA NOTTE di giugno il lupo ha definitivamente sterminato il piccolo gregge di un allevatore di Fermignano che aveva il suo ovile a poco
pi di 200 metri dal centro abitato di Fermignano. Nellarco di 6 mesi
lallevatore ha subto ben tre aggressioni. Le scorribande del canis lupus
ai danni delle greggi (ovini e caprini) e lo sterminio del capriolo nelle campagne collinari della provincia di Pesaro e Urbino sta creando per gli allevatori, per lequilibrio faunistico complessivo, lagriturismo e per gli
amanti della vita allaria aperta, una situazione ormai al limite dellordine
pubblico. Purtroppo si ha la sensazione che le autorit non abbiano il pieno controllo della situazione. Chi ci pu dire quanti sono i canis lupus
nellentroterra della provincia di Pesaro-Urbino? Di quanto aumenta la
popolazione dei predatori anno per anno? Quanti sono gli ungulati (caprioli e cinghiali) che entrano ogni settimana nella dieta dei predatori?
Quanti sono gli animali da reddito e domestici gi sterminati e a rischio
quotidiano? Quanto potr incidere negativamente la presenza del lupo
sulleconomia rurale, sul turismo ecologico, enogastronomico, sullagriturismo in generale?
NESSUNO in grado di rispondere a queste domande, mentre, chi vive
in campagna osserva che lo spettacolo dei caprioli al pascolo quasi un
ricordo. Le autorit propongono di rafforzare le recinzioni, diffondere la
presenza del cane maremmano, ma, senza una strategia complessiva di monitoraggio e dintervento soppressivo, l dove serve, gli effetti distruttivi
per il patrimonio faunistico saranno progressivi. I Paesi che affrontano
con competenza il ripopolamento del lupo (Svizzera,) non si limitano alla
repressione punitiva dei bracconieri e ad incentivare la costruzione di recinzioni, ma dispongono di una serie di strumenti di monitoraggio e di
intervento attivi, per fronteggiare le situazioni di pericolo. Ci sono alcune
certezze non confutabili:1) il lupo non vive pi in aree marginali montane
e disabitate dellAppennino, ma vive e si cibain prossimit dei centri urbani;2)la sua dieta preferita, se non trova gli ovini, il capriolo, che
nellultimo anno ha subto una distruzione superiore al 60% dellesistente
(se ne vuole lestinzione?); 3) lesasperazione e la possibile ribellione degliallevatori pu trasformare il fenomeno in unvero e proprioproblema di ordine pubblico. Tra lanalfabetismo romantico di certi ambienti
ecologisti, linsipienza di qualcuno e lirresponsabilit di qualcun altro,
urgente che le autorit assumano interventi di saggezza, a partire dalla presa datto che il lupo nelle nostre zone ormai rischia di mettere in pericolo
la stessa fruizione turistica della collina e della montagna. Il lupo protetto, non intoccabile.
* Direttore del Master in diritto e gestione
dellambiente e del territorio dellUniversit di Urbino