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Teorie delloligopolio (1)

Teorie delloligopolio (2)

Per rendere concreto il concetto di equilibrio di Nash


occorre specificare l'esatta natura delle strategie scelte
dalle imprese e definire la funzione di payoff.

Il tipo di equilibrio dipende dalla variabile strategica.

Fra tutte le possibili strategie delle imprese le teorie


dell'oligopolio operano una astrazione della realt per
concentrarsi su una o due variabili strategiche.
Due modelli base sulla concorrenza tra imprese in
oligopolio:
Cournot (1838): variabile strategica livello di output;
Bertrand (1883) e Edgeworth (1925): variabile
strategica data dal prezzo.

Modello di Cournot (1)

n imprese che producono ciascuna la quantit xi. La


quantit dell industria quindi:
n

i =1

Come vedremo nel modello di Cournot vero mentre nel


modello di Bertrand si pu avere un risultato perfettamente
competitivo anche con sole due imprese.
In questi due modelli la relazione tra concentrazione ed
efficienza allocativa quindi completamente diversa.

Modello di Cournot (2)

L'idea di mercato che sta alla base del modello di Cournot


che le imprese scelgono il livello di output da produrre, e
che il mercato in equilibrio data la quantit totale
prodotta dalle imprese.

x = xi

Ad es. una elevata concentrazione di mercato conduce ad


un maggiore margine tra costo e prezzo?

Facciamo ipotesi semplici sulla domanda di


mercato e sulla funzione di costo
dellimpresa
n

La (1) una funzione di domanda inversa.


Invertire una funzione di domanda ha una implicazione
economica importante: si assume che esista un solo
prezzo di mercato.
Stiamo affermando che le imprese non hanno nessun
controllo diretto sul prezzo di mercato del loro output, ma
solo indiretto tramite gli effetti che variazioni nel livello del
loro output comportano sul livello totale dell'output
dell'industria.

P = 1 xi

(1) Domanda dell'industria

i =1

(2) Funzione di costo dell'impresa

c( xi )= c xi

Payoff

Funzione di reazione

La funzione di payoff dell'impresa i data dal profitto, il


quale funzione dei livelli di output:
n

i ( x1 , x2 ,..., xn ) = xi ( 1 x j ) c xi
(3)

j =1

= xi x 2 i xi x j c xi
j i

Ciascuna impresa ha una funzione di reazione che


esprime il livello ottimo di output, cio che massimizza il
profitto, dato l'output delle altre imprese.
Dal momento che l'impresa i considera l'output delle altre
imprese come un dato (j i), la condizione del primo
ordine (F.O.C) per la massimizzazione della (3) rispetto al
livello di output data da:
(4)

i
= 1
xi

2 xi c = 0

j i

Dalla soluzione di questa


equazione
otteniamo
la
funzione di reazione per
l'impresa i-esima:

(5)

1 x j c
xi = j i
2

Equilibrio di Nash (1)

Equilibrio di Nash (2)

Ogni impresa ha una funzione di reazione similare, e


l'equilibrio di Nash si determina quando ciascuna impresa
sulla sua funzione di reazione (cio sceglie il livello
ottimo di output dato il livello ottimo delle altre imprese).

Lanalisi grafica dellequilibrio di Cournot-Nash si basa


sulla rappresentazione delle funzioni di reazione (RF) delle
imprese. Nel caso di n=2 avremo:
x2

Funzione di reazione impresa 1

Esister un equilibrio unico e simmetrico di Cournot-Nash,


ottenuto dalla soluzione simultanea delle n equazioni per il
livello di output:
(6)

xi* = x c =

1 c
n +1

xc2

Sostituendo le n quantit prodotte otteniamo il prezzo di


equilibrio nellindustria:

1x c
x1= 2
2

Funzione di reazione impresa 2

xc1

1x c
x2 = 1
2

x1

Le imprese possono diventare price


takers? (1)

Prezzo di equilibrio
Prezzo di equilibrio:

1
n
+
c
(7) p =
n +1 n +1
c

Quale la relazione tra potere di mercato (margine costoprezzo) e struttura dellindustria?


(8)

c =

In Cournot con un maggior numero d'imprese la domanda


per la singola impresa diviene pi elastica, sino a
raggiungere elasticit infinita al crescere all'infinito del
numero delle imprese, cos che le singole imprese si
comportano come price takers.
Per l'impresa i-esima l'elasticit pu essere messa in
relazione con l'elasticit dell'industria :

pc c 1 c
=
1 + nc
pc

Al crescere del numero delle imprese il margine c-p


diminuisce.

Le imprese possono diventare price


takers? (2)
Le variazioni dell'output dell'industria eguagliano
variazioni dell'output dell'impresa i-esima. Poich:

(9b)

i =

le

- xi/x la quota di mercato dell'impresa i-esima, pari a 1/n


(10)

p dxi
x p dx

= ( i )
xi dp
xi x dp

In
base
all'ipotesi
dell'equilibrio di Nash le
imprese
considerano
l'output delle altre imprese
come dato.

Efficienza allocativa e produttiva (1)


In Cournot i profitti di equilibrio per ciascuna impresa sono
positivi e pari a:

i = pi xi c xi =

- (dxi/dp)=(dx/dp); (nessun si sposta dallequil. di Nash);

La (9b) diventa:

p dx
x dp

(9a)

i =n

In equilibrio, l'elasticit di ciascuna impresa pari a n


volte l'elasticit della domanda dell'industria. Al crescere
di n, cresce anche i, cos da approssimare un
comportamento price-taking.

(11)

1 c 1
1 c
nc

+
c
n +1 n +1 n +1
n +1

1 c 1 + nc
1 c

c =

n +1 n +1
n +1

Allaumentare di n i profitti si riducono. Con libert di


entrata, i profitti positivi incoraggiano lentrata di nuove
imprese.
Esister un numero n+k di imprese tale per cui i profitti si
annullano e lentrata si arresta.

Efficienza allocativa e produttiva (2)

Efficienza allocativa e produttiva (3)

Partendo da una situazione in cui la minimizzazione dei


costi assicurata con n imprese, lentrata riduce le quote
di mercato di ciascuna impresa. Se le curve di costo sono
ad U avremo:
Nel nuovo equilibrio si produce
C
con un eccesso di capacit
produttiva pari a xc0 x cn+k. In
presenza di economie di scala
AC
lequilibrio
di
Cournot
n+k=0
allaumentare di n aumenta
Acn+k
lefficienza allocativa, ma genera
inefficienza produttiva
(TEOREMA
DELLECCESSO
DI
xc0
Xcn+k
CAPACITA PRODUTTIVA).

Il modello di Cournot dinamico con entrata libera e costi ad


U (rendimenti di scala non costanti) porta ad un equilibrio
in cui lefficienza allocativa non coincide con la
minimizzazione dei costi di produzione, ma al contrario in
equilibrio di lungo periodo le imprese producono con un
eccesso di capacit produttiva (inefficienza produttiva).

Teorema di Novshek

Modello di Bertrand (1)

Il teorema di Novshek mostra tuttavia che in presenza di


condizioni non molto restrittive, se la dimensione minima
efficiente (MES) piccola rispetto alla quantit di
concorrenza, la perdita di benessere pro-capite associata
ad ogni equilibrio di Cournot approssimativamente nulla.

La critica di Bertrand a Cournot:


le imprese fissano i prezzi e non le quantit.

P, C

x ic

Solo in presenza di rendimenti costanti (CRS) efficienza


allocativa e produttiva vanno insieme.
Il teorema di Novshek mostra tuttavia che in presenza di
condizioni non molto restrittive, se la dimensione minima
efficiente (MES) piccola rispetto alla quantit di
concorrenza

La quantit prodotta determinata dalla domanda al


prezzo stabilito dall'impresa. Quale sar l'equilibrio
Bertrand-Nash?
Se le imprese fissano i prezzi si hanno tanti prezzi quante
sono le imprese.
Non si determina dunque una domanda di mercato
inversa, che implica l'esistenza di un solo prezzo.
Tuttavia con prodotti omogenei, con imprese che
presentano rendimenti di scala costanti, la domanda di
mercato di ciascuna impresa semplice da calcolare.

Xc

Modello di Bertrand (2)

Modello di Bertrand (3)

Nel caso del duopolio, se le due imprese stabiliscono due


prezzi diversi allora i consumatori acquisteranno solo da
quella con il prezzo inferiore, mentre se i prezzi sono
uguali le imprese divideranno equamente il mercato.

Analisi grafica dellequilibrio. Analogamente a quanto visto


con Cournot tracciamo le funzioni di reazione (RF) in
prezzi. Le RF sono crescenti rispetto al prezzo del
concorrente, infatti se limpresa 1 aumenta il prezzo per
limpresa 2 possibile aumentarlo a sua volta.

Se le imprese hanno un costo marginale costante, esister


un unico equilibrio Bertrand-Nash con due o pi imprese,
in cui ciascuna impresa fisser il prezzo uguale al costo
marginale. Se cos non fosse limpresa che fissa il prezzo
al di sopra del MC esce dal mercato.

p2

Funzione di reazione impresa 1


Funzione di reazione impresa 2

pB 2

pB 1

p1

Efficienza allocativa e struttura (1)

Efficienza allocativa e struttura (2)


Le spiegazioni del paradosso possono essere varie:

Il risultato ottenuto evidenzia una relazione tra struttura e


condotta molto diversa da quella del modello di Cournot.
Nel modello di Bertrand con due o pi imprese si
raggiunge un risultato perfettamente competitivo. Non
occorre dunque un grande numero di imprese per avere
un risultato di concorrenza perfetta, come nel modello di
Cournot.
Nella realt dei mercati un aumento del numero delle
imprese di solito porta ad una riduzione del prezzo, mentre
in Bertrand ci non si verifica mai (Paradosso di Bertrand).

Capacit produttiva e Bertrand


L'equilibrio in Bertrand si ottiene ipotizzando costi
marginali costanti. Se si generalizza al caso di costi
marginali crescenti allora si determina un problema di
non esistenza di equilibrio in Bertrand, perch limpresa
con prezzo basso non pu soddisfare lintera domanda
di mercato.
Kreps e Scheinkman (1983) BJE: equilibrio di perfezione
dei sottogiochi in due stadi:
1. le imprese fissano la capacit produttiva
2. fanno una competizione di prezzo come in Bertrand, e
possono produrre sino alla capacit installata.
Il risultato che si ottiene corrisponde a quello standard di
Cournot.

Concorrenza dinamica (2)


Consideriamo, per semplicit il caso del duopolio. Per
ottenere un risultato efficiente, Pareto ottimo, sufficiente
massimizzare una media ponderata dei profitti d'impresa:
(11)

max
a1 ,a2

1 ( a1 , a2 ) + ( 1 ) 2 ( a1 , a2 )

Dove 0 1 un peso e ai sono le azioni di ciascuna


impresa. Le condizioni del primordine (FOC) per la (11)
sono:

1
+ (1 ) 2 = 0
a1
a1
1
2

+ (1 )
=0
a2
a2

(12)

1. i prodotti non sono omogenei, quindi non possibile


sostituire perfettamente il bene che ha un prezzo maggiore
con quello meno caro;
2. il gioco one-shot e quindi non c possibilit di
rappresaglia. Solo nel breve periodo unimpresa pu
ottenere lintera domanda di mercato;
3. per soddisfare lintera domanda unimpresa non deve
avere vincoli di capacit produttiva.
Tratteremo il punto 1. nella lezione sulla differenziazione
del prodotto, il punto 2. sulla concorrenza dinamica pi
avanti in questa lezione.

Concorrenza dinamica (1)


Adam Smith was wrong
Gli equilibri di Nash delineati in precedenza sono
inefficienti, perch i profitti di tutte le imprese possono
essere aumentati.
La ragione principale di ci che i profitti delle imprese
sono interdipendenti, attraverso la funzione di pay-off, e i
profitti di ciascuna impresa dipendono in parte da ci che le
altre imprese stanno facendo.
Esiste una esternalit nelle strategie scelte dalle imprese.
Secondo l'ipotesi di Nash ciascuna impresa sceglie le
proprie strategie considerando solo l'impatto sui suoi profitti,
ignorando gli effetti esterni.

Concorrenza dinamica (3)


I termini della diagonale principale
1

+ (1 ) 2 = 0
rappresentano gli effetti di ai su xi,
a1
a1
Eff. Incr.
diretto
cio l'effetto della strategia
1
2
dell'impresa i-esima sui suoi profitti
+ (1 )
=0
a2
a2
(effetto diretto), mentre i termini
dell'altra diagonale rappresentano le
esternalit, cio l'effetto della
strategia di una impresa sui profitti
dell'altra impresa (effetto incrociato).
E' quindi possibile una vasta gamma di risultati Pareto ottimi,
in dipendenza dal peso . Se varia da 0 a 1, vuol dire che
aumenta l'importanza data al profitto dell'impresa 1.

Concorrenza dinamica (4)

Concorrenza dinamica (5)

Possiamo fare una rappresentazione grafica come frontiera


dei profitti in uno spazio dei pay-offs.

Comparando la (13) con la (12) vediamo subito che se


esistono effetti incrociati questi non sono catturati dalla (13).

L'equilibrio di Nash non


Pareto ottimo, e giace
all'interno della frontiera dei
profitti nel punto N.
Le FOC che definiscono
l'equilibrio di Nash sono:

=0

= 1/2

(13)
=1

1 2
=
=0
a1 a2

Se gli effetti incrociati sono negativi l'effetto marginale della


strategia scelta da una impresa sul profitto ponderato
dell'industria negativo. In altri termini le imprese
trascurando le esternalit del loro comportamento non si
rendono conto che potrebbero raggiungere risultati migliori
per entrambe se solo si mettessero d'accordo.
(12)

+ (1 ) 2 = 0
a1
a1
1
2
+ (1 )
=0

a2
a2

(13)

1 2
=
=0
a1 a2

Collusione (1)

Collusione (2)

L'inefficienza dell'equilibrio di Nash mostra la convenienza


per le imprese a colludere, cio a scegliere le loro strategie
(a1,a2) unitariamente. Tuttavia dal momento che i punti
efficienti della frontiera non sono equilibri di Nash, cio che
ciascuna impresa pu fare ancora meglio date le scelte
dell'altra, esse hanno l'incentivo a deviare dall'accordo e ad
accrescere i loro profitti.

Una possibile risposta pu essere la seguente:

Ci troviamo quindi davanti ad un caso assurdo in cui le


imprese hanno un incentivo a cooperare, ma anche un
incentivo a deviare dall'accordo.

dato che la concorrenza avviene in un arco temporale


(gioco ripetuto nel tempo) ogni deviazione dal
comportamento collusivo pu essere punito dalle altre
imprese nel periodo successivo.
Tale minaccia pu riuscire ad imporre il rispetto degli
accordi collusivi?

Come possono imporre una strategia di cooperazione?

Collusione (3)

Collusione (4)

L'unico equilibrio di perfezione dei sottogiochi un risultato


alla Nash in ciascun periodo.

Le imprese vogliono massimizzare i profitti nel penultimo


periodo, dato ci che fanno le altre imprese, se tutte le
imprese fanno lo stesso avremo nuovamente un equilibrio
di Nash.
Andando a ritroso nel tempo otteniamo che l'equilibrio di
Nash si ripete ad ogni stadio del gioco.

Per provarlo consideriamo l'ultimo periodo del gioco, e


utilizziamo un meccanismo di induzione a ritroso
L'unico equilibrio ovviamente l'equilibrio di Nash (nessuna
possibilit di ripetere il gioco un'altra volta).
Le imprese sceglieranno la loro strategia migliore date le
strategie ottime delle altre imprese. Se consideriamo il
sottogioco costituito dagli ultimi due periodi le imprese
sanno che qualunque cosa faranno nel penultimo periodo,
nell'ultimo periodo l'unico equilibrio credibile sar quello di
Nash.

Versione ripetuta del dilemma del prigioniero:


dal momento che il gioco termina non ci saranno minacce
e/o punizioni che potranno smuovere le imprese
dall'equilibrio di Nash.
E con un orizzonte temporale infinito?

Collusione (5)

Collusione (6)

In una competizione alla Bertand (con MC costanti) se le


imprese fissassero il prezzo una volta per tutte il p=MC.

Questo tipo di strategie costituiscono un equilibrio?

Il gioco per si ripete lungo un orizzonte temporale infinito


(t=1, 2, ). Se abbiamo 2 imprese e limpresa 1 sa che la
2 fisser il p2=MC allora la scelta ottimale sar p1=MC
anche per la 1.
Possiamo immaginare per altri equilibri.
TRIGGER STRATEGY (strategia del grilletto): nel primo
periodo le imprese fissano un prezzo a livello di monopolio
pM e si dividono a met i profitti di monopolio. In ogni
periodo successivo osservano la storia dei prezzi e se
laccordo stato rispettato continuano a fissare pM,
altrimenti, se uno devia dallaccordo laltro fissa p=MC per
sempre.

Occorre verificare se esistono deviazioni profittevoli, cio se


il valore dei profitti di collusione scontati in un orizzonte
infinito siano inferiori a quelli di deviazione.
Profitti di collusione:
M + M + 2 M + dove il fattore di sconto.
Semplificando otteniamo:
V= M [1/(1- )]
collusione.

che indica il profitto scontato della

Collusione (7)

Collusione (8)

Profitti di deviazione
Limpresa che devia dallaccordo ottiene profitti di
monopolio nel periodo presente mentre nei periodi si ritorna
al p=MC e quindi a profitti nulli per entrambi.

Normalmente < 1. Perch?

V= M
Quando che V>V? Cio quando esiste una deviazione
profittevole?

r il tasso di interesse del


periodo tra 2 decisioni. Se r
il tasso annuale e le imprese
possono modificare i prezzi f
volte lanno allora

11
h (1 + g )
+ rr
11 +
f

Poi dobbiamo considerare la probabilit che ci siano profitti


nel periodo successivo (h)

Quando M [1/(1- )] > M


Cio quando > Si tender a colludere

Collusione (9)

Costo opportunit del tempo: un investitore usa 1 oggi per


ottenere (1+r) euro nel periodo successivo.

Infine il mercato pu crescere, cio i profitti aumentano ad


un tasso (1+g)

1
1+

r
f

h (1 + g )

E pi probabile che in equilibrio si osservi collusione


prezzo:

di

- quanto maggiore la frequenza con cui le imprese


interagiscono;
- quanto maggiori sono le prob che il mercato continui;
- quanto maggiore la prob che il mercato cresca.
Quindi pi prob la collusione tra due distributori di benzina
che non tra due alberghi che fissano i prezzi ogni anno.
Nellindustria ICT, dove i prodotti diventano obsoleti (h alto)
la collusione pi difficile che nel mercato del cemento.

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