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LA PRESENTAZIONE ( 158 163)

Can. 158
1. La presentazione a un ufficio ecclesiastico da parte di colui, cui compete il diritto di presentare, deve essere fatta
allautorit alla quale spetta dare listituzione allufficio di cui si tratta, e precisamente, se altro non stato legittimamente
disposto, entro tre mesi dalla ricezione della notizia della vacanza dellufficio.
2. Se il diritto di presentazione compete a un collegio o a un gruppo di persone, colui che deve essere presentato sia
designato osservando le disposizioni dei cann. 165-179.
Can. 159
Nessuno sia presentato contro la sua volont; di conseguenza colui che proposto per essere presentato, richiesto del
suo parere, se non rifiuta entro otto giorni utili, pu essere presentato.
Can. 160
1. Chi gode del diritto di presentazione, pu presentare una o anche pi persone, e questo sia contemporaneamente
sia successivamente.
2. Nessuno pu presentare se stesso; un collegio o un gruppo di persone per pu presentare uno dei suoi membri.
Can. 161
1. Se non stabilito altro dal diritto, chi ha presentato una persona riconosciuta non idonea pu soltanto per una
seconda volta presentare, entro un mese, un altro candidato.
2. Se il presentato avesse rinunciato prima che sia stata fatta listituzione o fosse deceduto, chi gode del diritto di
presentare, entro un mese dalla ricezione della notizia della rinuncia o della morte, pu esercitare nuovamente il suo diritto.
Can. 162
Chi, entro il tempo utile, a norma del can. 158, 1 e del can. 161, non ha fatto la presentazione, e parimenti colui che
ha presentato due volte una persona riconosciuta non idonea, perde per quel caso il diritto di presentazione, e allautorit
cui spetta dare listituzione, compete provvedere liberamente allufficio vacante, con lassenso tuttavia dellOrdinario
proprio del candidato alla provvisione.
Can. 163
Lautorit, cui compete a norma del diritto istituire il presentato, istituisca legittimamente colui che avr riconosciuto
idoneo e che avr accettato; che se parecchi, legittimamente presentati, fossero stati riconosciuti idonei, deve istituire uno
dei medesimi.

1.
Concetto
La presentazione la designazione del candidato a un ufficio ecclesiastico, fatta da chi ne ha il diritto alla competente
autorit, perch ratifichi latto conferendo la prescritta istituzione, ossia la titolarit.
Si distingue concettualmente dalla elezione, perch il diritto di presentazione pu spettaresia una persona singola che a una
famiglia, oppure a una persona giuridica o a un semplice gruppo di pi persone, mentre il diritto di elezione spetta per
definizione a una persona giuridica o a un gruppo di pi persone, le quali devono procedere a una votazione collegiale. Nella
presentazione, inoltre, possono essere proposte anche pi persone ( 160, 1), mentre nella elezione viene designato un solo
candidato a maggioranza di voti ( 176).
Espressione tipica dellistituto della presentazione il cosiddetto diritto di patronato, unprivilegio che la Chiesa prese a
concedere dopo il suo pubblico riconoscimento da parte di Costantino (Editto di Milano, a. 313). Entr cos a far parte
dellordinamento canonico, ma, a causa di gravi abusi e inconvenienti che in seguito ne derivarono, lautorit ecclesiastica, che
vedeva nel diritto di patronato una ingerenza estranea a danno della sua libert, cerc di eliminarlo o almeno di limitarne
lesercizio. Il Codice di Diritto Canonico, pubblicato nel 1917, viet per lavvenire la costituzione di qualsiasi altro patronato
( 1450, 1), e raccomand agli Ordinari del luogo di adoperarsi perch i patroni rinunziassero ai loro diritti, accettando in
cambio dei suffragi spirituali per s e per i propri familiari ( 1451). Furono apportate inoltre allistituto importanti riforme.
Il Concilio Vaticano II, nel Decr. Christus Dominus, da una parte fece voti che, perlavvenire, non venissero pi concessi
alle Autorit civili diritti e privilegi di elezione, nomina, presentazione o designazione allufficio episcopale (n. 20), e,
dallaltra, dispose che si abolissero, relativamente alle parrocchie, tutti i diritti di presentazione, di nomina o di riserva, salvo
il diritto dei religiosi (n. 31, 2).In conseguenza Paolo VI abrog tutti i privilegi non onerosi concessi a persone fisiche o
morali, che (comportassero) diritti di elezione, di nomina o di presentazione per qualsiasi ufficio (ecclesiastico), e in
particolarele consuetudini e i diritti di nomina, di elezione, di presentazione di sacerdoti ad un ufficio o beneficio
parrocchiale (M.P. Ecclesiae Sanctae, 6 agosto 1966, I, 18; Enchir. Vat., vol. 2, p. 721, n. 794). stato cos soppresso listituto
del patronato come tale (il nuovo Codice non vi fa pi cenno), pur lasciando sussistere alcun diritti di presentazione, retti dai
158 163.
1.
Il diritto di patronato era definito dal Codice pio benedettino: Linsieme dei privilegi che, uniti a determinati
oneri, competono per concessione della Chiesa a cattolici fondatori di una chiesa, di una cappella o di un beneficio, o anche a
coloro che ne sono gli aventi causa ( 1448*).
2.
Modalit della presentazione
1)
Lautorit competente e il tempo utile

158, 1 (1457 e 1464*)


A termine del 158 del nuovo Codice, la presentazione a un ufficio ecclesiastico da parte di
colui che ne ha il diritto, devessere fatta:

Allautorit a cui spetta listituzione

Entro il termine di tre mesi dal giorno in cui venuto a conoscenza della vacanza dellufficio, tranne che, per diritto
particolare o per legge di fondazione o anche per legittima consuetudine, sia stato disposto un altro termine
1.
Il tempo sintende utile ( 162), per cui non decorre per chi ignori la vacanzadellufficio o non sia in grado di agire, a
causa di un impedimento ( 201, 2). Il 184, 3, fa comunque obbligo di rendere nota al pi presto, appena si sia determinata,
la vacanza di un ufficio a tutti coloro a cui compete qualche diritto di provvista in merito.
2)
La presentazione collegiale
158, 2 (1460, 1*) Come s gi accennato, il diritto di presentazione pu spettare a una persona singola, oppure a un
collegio provvisto di personalit giuridica, o a un semplice gruppo di pi persone. In questa seconda ipotesi, la designazione
del candidato devessere effettuata collegialmente, secondo le modalit prescritte dai 165 179, circa le elezioni.
3.
Norme circa il candidato
1)
Il consenso dellinteressato
159 (1466*) Per il rispetto dovuto alla persona e anche per evitare ritardi inutili e dannosi, il 159 prescrive (ma non ad
validitatem) che nessuno sia presentato contro la sua volont. Una nota Regula Iuris afferma che invito beneficium non
datur. Pertanto il candidato prescelto devessere richiesto del suo intendimento: la sua accettazione condizione perch
lautorit ecclesiastica competente gli conferisca listituzione. Tale accettazione pu essere anche implicita ed presunta,
qualora il detto candidato non opponga il suo eventuale rifiuto entro otto giorni utili, secondo la 43 Regula Iuris del VI Libro
delle Decretali di Bonifacio VIII: Qui tacet consentire videtur.
Resta sempre per altro al candidato proposto la possibilit di rinunziare alla presentazione prima della istituzione ( 161, 2),
e anche dopo listituzione ( 184, 1; 187 189).
2)
Pluralit di candidati
160, 1 (1460 4*) Chi gode del diritto di presentazione pu presentare nei termini prescritti (tre mesi utili) una o pi
persone, e questo sia simultaneamente che successivamente.
In caso di presentazioni successive, il 1460, 4, del Codice precedente vietava formalmente di escludere le persone gi
presentate. La norma non stata confermata nel nuovo Codice, per cui alcuni la ritengono soppressa. Pensiamo, tuttavia, che
essa valga tuttora, non solo per un senso di rispetto dovuto allautorit ecclesiastica, ma anche per un motivo di carattere
giuridico, in quanto dalla presentazione deriva al candidato un diritto (ius ad rem), di cui non pu essere privato dallarbitrio di
chi lo ha proposto.
La presentazione successiva suppone ovviamente che non sia ancora avvenuta listituzione da parte dellautorit ecclesiastica
competente.
3)
Un divieto e una facolt
160, 2 (1461*)
Il divieto formale: nessuno pu presentare se stesso. per consentito che il collegio o ceto
presenti uno dei suoi membri.
Nel 1461 del Codice precedente, si disponeva inoltre che il candidato, scelto collegialmente dai patroni, non potesse unire il
suo voto personale per raggiungere la maggioranza richiesta. La norma non stata confermata, per cui il divieto deve ritenersi
abrogato.
Una elusione del divieto. Una persona, fornita di tutte le qualit, la pi idonea per ricoprireun dato ufficio ecclesiastico, e
lautorit ecclesiastica desidera vivamente di conferirlo ad essa. Ma c un impedimento: per lufficio c il diritto di
presentazione, e questo spetta alla persona accennata, la quale evidentemente non pu presentare se stessa. Per eludere
lostacolo, ci sono tre possibilit:
1.

La richiesta di dispensa alla Santa Sede


2.

La rinunzia dellavente diritto ad esercitare per quella volta il suo ius praesentationis

Lasciar trascorrere i tre mesi del tempo utile prescritto ( 158, 1), in modo che lufficio diventi di libera collazione
dellautorit ecclesiastica
1.
Non c alcuna proibizione relativamente alla seconda e alla terza elusione, e, daltra parte, non esiste, nel caso
concreto, dolo o frode a danno di qualcuno.
4)
Candidati non idonei
161, 1 (1464 e 1465, 1*)
Nel caso che una persona presentata non risulti idonea, consentito proporre un nuovo
candidato entro il termine di un mese, ma questo solo per una seconda volta, com prescritto nel canone seguente. Anche il
nuovo termine costituisce un tempo utile.
Il giudizio sulla idoneit del candidato spetta allautorit a cui compete listituzione ( 163).Essa ha il diritto e il dovere
di accertarla, raccogliendo le informazioni necessarie ed eventualmente sottoponendo il candidato a un esame, se ritenuto utile
o se richiesto dalla legge di fondazione. Contro un eventuale giudizio negativo linteressato ha il diritto di presentare regolare
ricorso a termini del 1737, intra peremptorium terminum quindecim dierum utilium, che decorre a norma del 1735.
1.
Il 2391, 3, del Codice precedente disponeva che coloro i quali, chierici olaici, scienter avessero presentato o
nominato un indegno, rimanessero privi per quella volta ipso facto del ius praesentandi vel nominandi.
5)
In caso di rinunzia o di morte
161, 2 (1468*)
Qualora la persona proposta rinunzi o deceda prima di ricevere listituzione canonica da parte della
competente autorit, chi gode del diritto di presentazione pu esercitare nuovamente tale diritto entro il termine utile di un
mese, a decorrere dal giorno in cui venuto a conoscenza della rinunzia o del decesso. La rinunzia deve risultare da un atto
formale; quanto al decesso, baster la pubblica notizia.
Nel caso che il nuovo candidato non risulti idoneo, si proceder entro il termine di un mese a una terza presentazione,
applicando il 161, 1.

4.
La perdita del diritto di presentazione
162 (1458, 1, e 1465, 1*) stabilita dal 162 e concerne due casi.
1
Qualora la presentazione non sia stata effettuata nel tempo utile prescritto: tre mesi per la prima; un mese per la
seconda.
2
Qualora sia stata presentata due volte una persona non idonea.
In questi casi, lufficio rimasto vacante diventa ipso iure di libero conferimento dellautorit ecclesiastica a cui spetta
concedere listituzione, salvo, com ovvio, il ricorso al Superiore gerarchico o al tribunale amministrativo ( 1400, 2).
La decadenza del diritto riguarda quel caso particolare (pro eo casu), non il diritto in s, chepotr essere esercitato
liberamente nei casi successivi.
1.
Il canone aggiunge che necessario ottenere lassenso dellOrdinario proprio della personaprescelta. una norma di
carattere generale, che fa obbligo di non conferire alcun ufficio ecclesiastico a chierici o a religiosi senza tale assenso; nel caso,
sintende in cui lautorit che assegna lufficio e lOrdinario proprio del candidato siano distinti.
5.
Listituzione canonica
163 (1466*) La presentazione d al candidato solo il ius ad rem il diritto alla istituzione canonica e di conseguenza allo
stesso ufficio. Il ius in re viene attribuito mediante listituzione da parte della competente autorit ecclesiastica, integrata
eventualmente dalla immissione in possesso.
Listituzione obbligatoria (instituat) a due condizioni:
1
Che il candidato proposto sia stato riconosciuto idoneo, ai sensi del 149, 1
2
Che, inoltre, abbia espresso la sua accettazione a termini del 159
Nel caso di presentazione di pi candidati, lautorit competente non tenuta a scegliere ilpi idoneo, come prescriveva il
1466, 1, del Codice precedente, ma sceglie liberamente uno dei soggetti designati, purch idoneo. Contro tale scelta fra
candidati forniti delle qualit richieste, non possibile alcun ricorso.
Il canone non stabilisce il termine entro il quale debba avvenire listituzione. Ma, ai sensidel 57, 1, esso risulta di tre mesi
utili, poich la presentazione costituisce una vera e propria petitio, almeno implicita. Trascorso tale termine, sia il candidato
che colui o coloro che lhanno presentato possono produrre una istanza di sollecito o un ricorso formale a termine dello stesso
canone, e questa sar la via normale. Ma poich il silenzio dellAutorit equivale a una risposta negativa a termine del 57, 2,
colui o coloro che intendessero proporre un candidato diverso, possono anche farlo legittimamente a norma del 161, 1, che
concede loro il diritto di procedere a una seconda elezione.
1.
Listituzione devessere effettuata in iscritto (n. 1067) e gratuitamente. Una richiesta didanaro renderebbe simoniaca e
di conseguenza nullo ipso iure latto ( 149, 3).
6.
Norme ulteriori
1.
1)
Possibili diritti di presentazione o di elezione previsti nel Codice:
2.

Allufficio di Vescovo: 377, 3 e 5


3.

Di parroco: 523
4.

Di rettore di chiesa: 557

Di cappellano: 565
Non sono propriamente presentazione ai sensi del 158:
1.

La presentazione dellelenco di possibili candidati allepiscopato, da parte dei Vescovi di una provincia
ecclesiastica o di una Conferenza Episcopale, a norma del 377, 2

La presentazione della terna da parte del Vescovo diocesano, per la nomina di un Vescovo ausiliare: 377, 4
1.
2)
Sanzionato nel Codice un caso di particolare presentazione
Concerne il conferimento di un ufficio ecclesiastico diocesano a un religioso o a un membro di Societ di vita apostolica:
tale conferimento ha luogo infatti su presentazione o almeno con il consenso del competente Superiore ( 682, 1).
1.
3)
La cessazione definitiva del diritto di presentazione
Pu avvenire in vari modi:
1.

Per rinunzia formale da parte di chi detiene un tale diritto, purch, trattandosi di diritto collegiale, la sua
rinunzia non pregiudichi il diritto degli altri (si richiede una deliberazione unanime).
2.

Per revoca legittima da parte della competente Autorit ecclesiastica.


3.

Per privazione penale: 1336, 1, n. 2.


4.

In caso di pubblico abbandono della fede cattolica o della comunione ecclesiale: 194, 1, n. 2 (analogia).
5.

In caso di apostasia, eresia o scisma: 1364, 1 (analogia).

Per estinzione o soppressione legittima dellufficio da parte della competente autorit.


1.
4)
La sospensione dellesercizio
2.
Ha luogo:
3.

Per particolare legittima proibizione da parte dellautorit ecclesiastica competente.


4.

Per provvedimento penale: 1336, 1, n. 3.


5.

Ipso iure, in caso di scomunica: 1331. In forza di tale canone, si ha un semplice divieto, ma tenendo conto
del 171, 1, n. 3, che dichiara inabile a dare il proprio voto nelle elezioni chi fosse colpito da scomunica inflitta o dichiarata
sia per sentenza giudiziale che per decreto, occorre dire che la detta scomunica, finch perduri, rende anche inabile ad
esercitare il diritto di presentazione. La situazione non sembra diversa.

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