Professional Documents
Culture Documents
qxd
23-11-2007
11:16
Pagina III
INDICE GENERALE
TAVOLE
MORFOLOGICHE
1
1.1
IL NOME:
SOSTANTIVI E AGGETTIVI
Glossario
Particolarit
1.2
1.4
1.5
1.6
1.7
3
3
6
7
7
1.8
3
4
4
4
5
2
2.1
2.3
11
Comparativi e superlativi
12
13
14
IL VERBO
Verbi regolari attivi
Prima coniugazione
Seconda coniugazione
Terza coniugazione
Quarta coniugazione
Verbi deponenti a coniugazione mista
(o verbi in -ior)
Verbi semideponenti
11
Comparativi e superlativi
degli aggettivi
Formazioni particolari
Comparativi e superlativi degli avverbi
Prima coniugazione
Seconda coniugazione
Terza coniugazione
Quarta coniugazione
Verbi attivi a coniugazione mista
(o verbi in -io)
2.2
11
12
12
12
12
Glossario
9
10
11
Coniugazioni perifrastiche
15
15
19
19
21
23
25
27
30
30
31
32
33
35
36
37
37
38
III
0030.indice_generale.qxd
23-11-2007
11:17
Pagina IV
INDICE GENERALE
Il verbo sum
I composti di sum
Il verbo possum
Il verbo fero
Il verbo eo
I composti di eo
Il verbo fio
I verbi volo, nolo e malo
Verbi difettivi
Verbi impersonali
39
39
41
42
43
45
46
48
49
51
51
GLI AVVERBI
I PRONOMI
53
5.1
Avverbi di modo
67
67
Caratteristiche generali
53
5.2
Avverbi di quantit
68
3.1
Pronomi personali
53
5.3
Avverbi di tempo
69
3.2
54
5.4
Avverbi di luogo
70
3.3
54
54
54
5.5
72
55
55
56
56
LE PREPOSIZIONI
6.1
73
73
6.2
75
6.3
76
Verbi irregolari
Is, ea, id
Idem e ipse
3.4
Pronomi relativi
Quis e aliquis
Quisquam e ullus
Quidam
Quivis, quilbet, quicumque, quisquis
Quisque e unusquisque
Uterque e neuter (indefiniti duali)
IV
62
62
63
63
63
I NUMERALI
66
4.1
66
56
56
57
7
57
7.1
Congiunzioni coordinanti
Copulative
Disgiuntive
Avversative
Dichiarative
Conclusive
57
58
58
58
59
60
60
60
61
LE CONGIUNZIONI
2.4
77
77
77
78
78
78
78
79
7.2
Congiunzioni subordinanti
LE INTERIEZIONI
8.1
Interiezioni proprie
81
81
8.2
Interiezioni improprie
81
0030.indice_generale.qxd
23-11-2007
11:17
Pagina V
INDICE GENERALE
DAL LATINO
ALLITALIANO
2.8
84
MUTAMENTI FONETICI
1.1
1.2
Vocalismo
Consonatismo
86
86
87
PRONOMI
SOSTANTIVI E AGGETTIVI
2.1
2.2
2.3
3.1
3.2
3.3
3.4
3.5
3.6
Pronomi personali
Pronomi e aggettivi possessivi
Pronomi e aggettivi determinativi
Pronomi e aggettivi dimostrativi
Pronomi relativi e interrogativi
Pronomi relativi e indefiniti
90
NUMERALI
91
4.1
4.2
I numeri
La misura del tempo
VERBI
5.1
La coniugazione verbale
2.5
2.6
2.7
89
89
90
90
95
96
96
97
98
98
98
99
99
100
101
102
102
103
91
91
92
94
94
95
95
I verbi deponenti
AVVERBI, PREPOSIZIONI
E CONGIUNZIONI
6.1
Avverbi
Avverbi di modo
Avverbi di quantit
Avverbi di luogo
Avverbi di tempo
6.2
Preposizioni
6.3
Congiunzioni
104
104
104
105
105
105
105
106
106
106
106
108
108
108
108
108
109
110
111
0040.occhiello_volume.qxd
22-11-2007
14:57
Pagina 1
TAVOLE
MORFOLOGICHE
0050.nome.qxd
22-11-2007
15:01
Pagina 2
IL NOME: SOSTANTIVI
E AGGETTIVI
Glossario
Caso
Il caso, marcato con apposite desinenze, indica la funzione logico-sintattica (soggetto, oggetto ecc.) che il nome assume nella proposizione. In latino i casi sono sei
(nominativo, genitivo, dativo, accusativo, vocativo, ablativo) e ciascuno raggruppa diverse funzioni sintattiche attorno a unidea fondamentale (v. tabella nel vol. 1 a
pag. 75).
Nella fase pi antica della lingua esisteva anche un settimo caso, il locativo, di cui rimangono
tracce significative.
Alcuni casi, come il nominativo e il vocativo, esprimono una sola funzione, gli altri possono,
invece, esprimerne diverse. In particolare laccusativo e lablativo ne esprimono moltissime,
precisate spesso da preposizioni.
Declinazione
Serie delle diverse forme che un nome o un pronome assumono a seconda del caso
che esprimono. Le declinazioni del nome in latino sono cinque e si distinguono
empiricamente dalla terminazione del genitivo singolare che si trova sempre registrata sul vocabolario accanto al nominativo: -ae per la prima declinazione, -i per la
seconda, -is per la terza, -us per la quarta, -ei per la quinta.
Genere
Numero
Alcuni sostantivi che indicano esseri animati possono essere sia maschili sia femminili, ad
esempio sacerdos (sacerdote/ sacerdotessa) e numerosi nomi di animali come vulpes
(volpe), pavo (pavone) ecc.
Sono maschili i nomi dei fiumi e dei venti (es. Padus il Po, Zephirus lo Zeffiro).
Sono femminili i nomi delle piante, mentre sono neutri i nomi dei frutti: ad esempio malus
(il melo) femminile, mentre malum (la mela) neutro.
Sono neutri i nomi dei metalli (es. aurum loro), gli aggettivi usati come sostantivi astratti
(es. verum la verit, propriamente il vero) e gli infiniti usati come sostantivi (es. legre il
leggere).
Alcuni sostantivi si trovano usati solo al plurale e per questo sono detti pluralia tantum (cio
solo plurali): ad esempio divitiae ricchezza, Syracusae Siracusa.
Talvolta il sostantivo cambia significato a seconda del numero: ad esempio fortuna al singolare significa sorte, fortuna, al plurale (fortunae) significa invece beni, mezzi,
patrimonio.
Traccia di un numero duale, ben presente in diverse lingue indoeuropee, rimasta soltanto nei numerali duo (due) e ambo (entrambi).
0050.nome.qxd
22-11-2007
15:01
Pagina 3
TAVOLE MORFOLOGICHE
1. IL NOME: SOSTANTIVI E AGGETTIVI
Tema
Tema della declinazione quanto rimane di un nome una volta tolte le terminazioni.
Il tema della declinazione non coincide con il tema radicale di cui parla la grammatica storica e che si ottiene togliendo la desinenza (non la terminazione) del genitivo plurale. Ai fini
didattici quello che ci interessa il tema della declinazione, al quale vengono di volta in volte
aggiunte le terminazioni.
Terminazione
e desinenza
la parte terminale della parola che varia a seconda del numero e del caso. costituita
dalla desinenza e dalla vocale tematica, elementi spesso difficilmente distinguibili.
1.1
CASO
SINGOLARE
PLURALE
SINGOLARE
PLURALE
nominativo
genitivo
dativo
accusativo
vocativo
ablativo
ros
rosae
rosae
rosam
ros
ros
rosae
rosrum
rosis
rosas
rosae
rosis
agricol
agricolae
agricolae
agricolam
agricol
agricol
agricolae
agricolrum
agricolis
agricolas
agricolae
agricolis
Particolarit
1.2
0050.nome.qxd
22-11-2007
15:01
Pagina 4
TAVOLE MORFOLOGICHE
1. IL NOME: SOSTANTIVI E AGGETTIVI
SINGOLARE
PLURALE
SINGOLARE
PLURALE
nominativo
genitivo
dativo
accusativo
vocativo
ablativo
amicus
amici
amico
amicum
amice
amico
amici
amicrum
amicis
amicos
amici
amicis
fagus
fagi
fago
fagum
fage
fago
fagi
fagorum
fagis
fagos
fagi
fagis
I nomi in -us sono tutti maschili ad eccezione dei nomi di pianta (es. pinus), di isola (es.
Delus) e di regione (es. Aegyptus) che sono femminili. Sono neutri pelgus (mare), virus
(veleno) e vulgus (volgo) di uso piuttosto raro.
I sostantivi in -ius, come filius, hanno generalmente la doppia i al genitivo singolare (filii) e
al dativo/ablativo plurale (filiis). Sempre contratte sono invece le forme dei nomi in -aius e
-eius (es. Pompeius, gen. Pompei).
I nomi propri in -ius e il sostantivo filius presentano il vocativo singolare in -i (es. Pompei, fili).
Il sostantivo locus presenta al plurale due diverse forme: una maschile, loci, che indica i passi
di un libro, laltra di genere neutro, loca, che indica invece i luoghi in senso geografico.
CASO
CASO
SINGOLARE
PLURALE
SINGOLARE
PLURALE
nominativo
genitivo
dativo
accusativo
vocativo
ablativo
puer
pueri
puero
puerum
puer
puero
pueri
puerrum
pueris
pueros
pueri
pueris
magister
magistri
magistro
magistrum
magister
magistro
magistri
magistrrum
magistris
magistros
magistri
magistris
CASO
SINGOLARE
PLURALE
nominativo
genitivo
dativo
accusativo
vocativo
ablativo
donum
doni
dono
donum
donum
dono
dona
donrum
donis
dona
dona
donis
0050.nome.qxd
22-11-2007
15:01
Pagina 5
TAVOLE MORFOLOGICHE
1. IL NOME: SOSTANTIVI E AGGETTIVI
Particolarit
Il locativo, sia per i nomi maschili e femminili sia per i neutri, ha la terminazione
-i (la stessa del genitivo singolare) ed esprime lo stato in luogo con i nomi di citt e
di piccola isola (es. Deli a Delo, Mediolani a Milano).
Il genitivo plurale, specie in poesia o in espressioni formulari, presenta talvolta la
terminazione -um anzich -orum (es. praefectus fabrum capo dei genieri).
Ecco la declinazione completa di vir, viri (marito, uomo grande, eroe),
unico sostantivo con il nominativo singolare in -ir, e di deus, dei (dio), che presenta
alcune forme particolari.
1.3
CASO
SINGOLARE
PLURALE
SINGOLARE
PLURALE
nominativo
genitivo
dativo
accusativo
vocativo
ablativo
vir
viri
viro
virum
vir
viro
viri
virrum
viris
viros
viri
viris
deus
dei
deo
deum
(deus, dive)
deo
dei, dii, di
derum, deum
deis, diis, dis
deos
dei, dii, di
deis, diis, dis
III modello: comprende pochi sostantivi neutri che escono al nominativo singo-
0050.nome.qxd
22-11-2007
15:01
Pagina 6
TAVOLE MORFOLOGICHE
1. IL NOME: SOSTANTIVI E AGGETTIVI
CASO
SINGOLARE
PLURALE
SINGOLARE
PLURALE
nominativo
genitivo
dativo
accusativo
vocativo
ablativo
consul
conslis
consli
conslem
consul
consle
consles
conslum
consulbus
consles
consles
consulbus
lex
legis
legi
legem
lex
lege
leges
legum
legbus
leges
leges
legbus
CASO
SINGOLARE
PLURALE
SINGOLARE
PLURALE
nominativo
genitivo
dativo
accusativo
vocativo
ablativo
flumen
flumnis
flumni
flumen
flumen
flumne
flumna
flumnum
fluminbus
flumna
flumna
fluminbus
mater
matris
matri
matrem
mater
matre
matres
matrum
matrbus
matres
matres
matrbus
Fra i falsi parisillabi pi comuni: pater, patris padre; mater, matris madre; frater, fratris
fratello; iuvenis, iuvenis giovane; senex senis vecchio; canis, canis cane.
CASO
SINGOLARE
PLURALE
SINGOLARE
PLURALE
nominativo
genitivo
dativo
accusativo
vocativo
ablativo
civis
civis
civi
civem
civis
cive
cives
civum
civbus
cives
cives
civbus
mons
montis
monti
montem
mons
monte
montes
montium
montbus
montes
montes
montbus
I sostantivi neutri sono pochissimi e sono tutti falsi imparisillabi come os, ossis, osso e cor,
cordis, cuore.
0060.verbo.qxd
23-11-2007
11:42
Pagina 15
IL VERBO
Il sistema verbale latino comprende, come quello italiano, verbi attivi che, se transitivi, possono avere oltre alla forma attiva anche quella passiva, e verbi deponenti
(una categoria inesistente nel sistema verbale italiano) che hanno forma attiva ma
significato passivo o medio-riflessivo.
Glossario
Coniugazioni
verbali
I verbi latini regolari, sia attivi sia deponenti, si raggruppano in quattro coniugazioni (pi una mista) che si distinguono in base alla terminazione dellinfinito
presente. Rimangono fuori da questa classificazione alcuni verbi detti genericamente
irregolari o anomali (come, ad esempio, il verbo sum).
Ecco le terminazioni dellinfinito presente che consentono di individuare con esattezza a quale coniugazione appartiene un verbo:
Deponenti
VERBI ATTIVI
VERBI DEPONENTI
I
II
III
IV
Presentano una coniugazione mista, conforme in alcune voci alla terza e in altre alla quarta
coniugazione, alcuni verbi attivi che presentano la 1a persona dellindicativo presente in -io
e linfinito presente in -re (es. facio/ facre) e alcuni deponenti in -ior con infinito in -i (es.
patior/ pati).
Desinenze
personali
CONIUG.
Alcuni verbi sono detti semideponenti poich hanno forma attiva nei tempi del sistema del
presente e forma passiva in quelli del sistema del perfetto.
Nella coniugazione dei modi finiti le desinenze indicano le sei persone (tre singolari
e tre plurali) e la forma attiva o passiva.
Nella forma attiva sono identiche per tutti i tempi del modo indicativo e congiuntivo,
con leccezione dellindicativo perfetto che ha desinenze proprie. Nella forma passiva
sono identiche per tutti i tempi del sistema del presente dei modi indicativo e congiuntivo. Presentano desinenze particolari i tempi dellimperativo.
15
0060.verbo.qxd
23-11-2007
11:42
Pagina 16
TAVOLE MORFOLOGICHE
PERSONA
INDICATIVO E CONGIUNTIVO
ATTIVO
PASSIVO
INDICATIVO PERFETTO
ATTIVO
1a sing.
2a sing.
3a sing.
1a plur.
2a plur.
3a plur.
-o, -m
-s
-t
-mus
-tis
-nt
-i
-sti
-it
-mus
-stis
-runt, -re
PERSONA
IMPERATIVO PRESENTE
ATTIVO
PASSIVO
IMPERATIVO FUTURO
ATTIVO
PASSIVO
1a sing.
2a sing.
3a sing.
1a plur.
2a plur.
3a plur.
tema puro
-te
-to
-to
-tte
-nto
-or, -r
-ris, -re
-tur
-mur
-mni
-ntur
-re
-mni
-tor
-tor
-ntor
2. IL VERBO
La desinenza della 1a persona singolare attiva -o in alcuni casi (ad esempio al presente indicativo) e -m in altri (ad esempio al presente congiuntivo).
Le desinenze -runt, -re della 3a persona plurale del perfetto indicativo attivo e le desinenze
-ris, -re della 2a persona singolare dellindicativo/congiuntivo di forma passiva erano alternative: nelle opere degli scrittori si trovano documentate entrambe.
Forma
e ditesi
Genere
del verbo
Modi e tempi
Molti verbi, come peraltro avviene in italiano, non sono transitivi o intransitivi per natura
ma ammettono sia un uso transitivo sia un uso intransitivo. Ad esempio il latino lego, come
litaliano leggo, usato in funzione transitiva nella espressione lego librum (io leggo un
libro) e in funzione intransitiva nella frase lego in horto (io leggo in giardino).
I tempi del modo indicativo in latino sono 6 mentre in italiano sono 8: il perfetto
16
0060.verbo.qxd
23-11-2007
11:42
Pagina 17
TAVOLE MORFOLOGICHE
2. IL VERBO
LATINO
CORRISPONDENTE ITALIANO
presente
presente
imperfetto
imperfetto
futuro semplice
futuro semplice
perfetto
passato prossimo
passato remoto
trapassato remoto
piuccheperfetto
trapassato prossimo
futuro anteriore
futuro anteriore
CORRISPONDENTE ITALIANO
presente
congiuntivo presente
imperfetto
congiuntivo imperfetto
condizionale presente
perfetto
congiuntivo passato
piuccheperfetto
congiuntivo trapassato
condizionale passato
CORRISPONDENTE ITALIANO
presente
presente
futuro
CORRISPONDENTE ITALIANO
presente
presente
perfetto
passato
futuro
I tempi del participio sono tre: rispetto allitaliano c anche il participio futuro.
LATINO
CORRISPONDENTE ITALIANO
presente
presente
perfetto
passato
futuro
0060.verbo.qxd
23-11-2007
11:42
Pagina 18
TAVOLE MORFOLOGICHE
2. IL VERBO
Paradigma
del verbo
Sequenza delle forme fondamentali di un verbo dalle quali si ricavano i temi verbali.
Il paradigma di un verbo attivo costituito dalla 1a e 2a persona dellindicativo presente, dalla 1a persona dellindicativo perfetto, dal supino attivo e dallinfinito presente.
Il paradigma di un verbo deponente costituito dalla 1a e 2a persona dellindicativo
presente, dalla 1a persona dellindicativo perfetto, dallinfinito presente.
Persona
e numero
Nei modi finiti il verbo si flette con terminazioni che marcano la persona (1a, 2a e
3a) e il numero (singolare/plurale). La voce verbale, inoltre, pu anche presentarsi
alla forma impersonale.
Temi verbali
e sistema
dei tempi
Un verbo attivo presenta 3 temi verbali: il tema del presente (si ottiene togliendo la
terminazione dellinfinito presente), del perfetto (si ottiene togliendo la terminazione
-i della 1a persona dellindicativo perfetto) e del supino (si ottiene togliendo la terminazione -um dal supino attivo). Ciascuno dei tre temi allorigine di un sistema
di tempi:
SISTEMA
DEL PRESENTE
SISTEMA
DEL PERFETTO
Le tre forme dalle quali si ricavano i tre temi verbali sono registrate nel paradigma.
Un verbo deponente ha due temi verbali, quello del presente (si ottiene togliendo
le terminazioni dellinfinito presente) e quello del supino (si ottiene togliendo la terminazione -us al participio perfetto). Manca il tema del perfetto perch i tempi del
sistema del perfetto si formano tutti in modo perifrastico. Il sistema del presente e del
supino sono del tutto analoghi a quelli dei verbi attivi.
Le due forme dalle quali si ricavano i due temi verbali sono registrate nel paradigma.
Terminazioni
Unite ai temi verbali, costituiscono la parte terminale delle varie voci. Nella terminazione si fondono insieme, in modo non sempre facilmente riconoscibile, la vocale
tematica tipica di ogni coniugazione, i morfemi temporali che caratterizzano i vari
tempi, le desinenze.
Vocale
tematica
la vocale posta fra il tema verbale e gli altri elementi della terminazione. Ogni
coniugazione ha una vocale tematica che la caratterizza.
CONIUG.
VOCALE
TEMATICA
ESEMPIO
II
III
//
IV
/i/i
18
0060.verbo.qxd
23-11-2007
11:42
Pagina 19
TAVOLE MORFOLOGICHE
2. IL VERBO
2.1
Prima coniugazione
Paradigma: laudo, as, laudvi, laudtum, laudre, lodare
Modi finiti
FORMA ATTIVA
FORMA PASSIVA
INDICATIVO
PRESENTE
PERFETTO
PRESENTE
PERFETTO
(io lodo)
laudo
laudas
laudat
laudmus
laudtis
laudant
laudvi
laudavsti
laudvit
laudavmus
laudavstis
laudavrunt (-re)
laudor
laudris (-re)
laudtur
laudmur
laudamni
laudntur
laudtus, a, um sum
es
est
laudti, ae, a
sumus
estis
sunt
IMPERFETTO
PIUCCHEPERFETTO
IMPERFETTO
PIUCCHEPERFETTO
(io lodavo)
laudbam
laudbas
laudbat
laudabmus
laudabtis
laudbant
laudavram
laudavras
laudavrat
laudavermus
laudavertis
laudavrant
laudbar
laudabris (-abre)
laudabtur
laudabmur
laudabamni
laudabntur
laudtus, a, um eram
eras
erat
laudti, ae, a
ermus
ertis
erant
FUTURO SEMPLICE
FUTURO ANTERIORE
FUTURO SEMPLICE
FUTURO ANTERIORE
(io loder)
laudbo
laudbis
laudbit
laudabmus
laudabtis
laudbunt
laudavro
laudavris
laudavrit
laudavermus
laudavertis
laudavrint
laudbor
laudabris (-abre)
laudabtur
laudabmur
laudabimni
laudabntur
laudtus, a, um ero
eris
erit
laudti, ae, a
ermus
ertis
erunt
19
0130.occh_lat-ital.qxd
22-11-2007
16:23
Pagina 83
DAL LATINO
ALLITALIANO
0140.latino_italiano.qxd
22-11-2007
16:25
Pagina 84
PREMESSA:
LE MODALIT DEL PASSAGGIO
Buona parte del lessico della lingua italiana deriva da quello latino, con trasformazioni, pi o meno marcate, sia fonetiche (che interessano, cio, la forma della parola)
sia semantiche (che riguardano il significato). Il patrimonio lessicale latino ci pervenuto in due modi:
per tradizione diretta, quando il termine sempre stato in uso nel linguaggio comune;
per via dotta, quando un termine stato recepito nel linguaggio letterario o nei
linguaggi settoriali.
Nel primo caso il termine ha subito trasformazioni fonetiche e semantiche anche
notevoli, nel secondo ha invece mantenuto quasi integralmente il suo aspetto originario. In molti casi la stessa parola latina stata trasmessa sia per via popolare sia per
via dotta, dando origine dunque a due diverse parole italiane (alltropi): cos ad
esempio, in bocca al popolo il sostantivo causa divenne rapidamente cosa, ma giuristi e filosofi continuarono a discutere di cause.
Ecco alcuni altri esempi di allotropi: la prima parola di ogni coppia quella di origine popolare, la seconda quella di origine dotta.
aia
aria
enfiagione
inflationem
area
inflazione
cerchio
circulus
circolo
stazione
parola
parabola
acclamare
teglia
tegula
parabola
freddo
tegola
rione
regionem
frigido
stagione
stationem
integro
chiamare
frigidus
spaziare
intero
integrum
clamare
spazzare
spatiare
vergogna
verecundia
regione
verecondia
Talvolta da una stessa parola latina sono derivati un sostantivo e un aggettivo per vie
diverse: luno rivela unorigine popolare, laltro colta.
84
22-11-2007
16:25
Pagina 85
ad esempio il caso di magister da cui derivano sia il sostantivo maestro sia laggettivo magistrale. Ecco qualche altro esempio:
bagno
balneum
vescovo
episcopus
chiesa
ecclesia
balneare
episcopale
ecclesiastico
chiostro
ghiaccio
luogo
claustrum
glacies
locus
claustrale
glaciale
locale
moglie
prete
sposo
mulier
presbyter
muliebre
sponsus
presbitrio
sponsli
0140.latino_italiano.qxd
85
0140.latino_italiano.qxd
22-11-2007
16:25
Pagina 86
MUTAMENTI FONETICI
Come si detto, nel passaggio dal latino allitaliano, soprattutto quando avvenuto per
tradizione diretta, si sono verificati numerosi mutamenti fonetici. Ecco i principali.
1.1
Vocalismo
Fenomeno di portata rivoluzionaria fu il progressivo passaggio a partire dal II secolo d.C. dal sistema quantitativo, fondato sullopposizione vocale breve/ vocale
lunga, al sistema qualitativo, fondato invece sulla differenza di timbro della vocale.
Questo fatto comport che le vocali lunghe furono pronunciate chiuse, le vocali
brevi invece furono pronunciate aperte. Tale mutamento alla base del sistema
fonetico italiano, che risulta cos determinato per le sillabe toniche:
Latino
Italiano
86
u (o)
0140.latino_italiano.qxd
22-11-2007
16:25
Pagina 87
lup
fdle(m)
>
>
discplu(m) >
frmentu(m) >
lupi
fedle
discpolo
frumento
1.2
>
>
>
lde
cilo ( da ae si confonde con dando o -ie)
pna
Consonatismo
Uno dei principali fenomeni connessi allevoluzione dal latino allitaliano costituito
dalla formazione di suoni palatali, che non esistevano nel latino classico:
1) laffricata palatale sonora (suono della g in gelo) lesito di:
g (velare) + e, i: es. generu(m) (pronuncia classica ghenerum) > genero;
i semiconsonantica: es. iam > gi; maiore(m) > maggiore;
di + vocale: es. podiu(m) > poggio; diurnum > giorno;
2) laffricata palatale sorda (suono della c di cena) lesito di:
c (velare) + e, i: es. dece(m) (pronuncia classica dekem) > dieci;
si + vocale: es. basiu(m) > bacio;
3) la sibilante palatale sorda (suono della sc di scena) lesito di sc + e, i: es.
descendre (pron. class. deskendere) > discendere;
4) laffricata dentale sorda (suono della z di azione) lesito di: ti + vocale: es. gratia(m) > grazia;
5) la nasale palatale (gn) e la laterale (gl) sono rispettivamente lesito di:
ni + vocale: es. scriniu(m) > scrigno;
li + vocale: es. filiu(m) > figlio.
I gruppi consonante + l sviluppano una i semiconsonantica:
cl > chi: es. clamare > chiamare
fl > fi: es. flore(m) > fiore
gl > ghi: es. glru(m) > ghiro
pl > pi: es. pluvia(m) > pioggia
Soprattutto nellItalia settentrionale le sorde intervocaliche o seguite da r si sonorizzano (lenizione):
es. acu(m) > ago; strata(m) > strada; acre(m) > agro.
La b intervocalica passa a v e la g intervocalica cade:
es. faba(m) > fava; ego > eo > io.
87
0140.latino_italiano.qxd
22-11-2007
16:25
Pagina 88
Nel gruppo ns la n cade (gi nel latino classico), nel gruppo rs la r si assimila:
es. mnse(m) > mse; prsica(m) > pessca(m) > psca.
I nessi:
bt, ct, pt si assimilano in tt: es. obtinre > ottenere; cto > tto; aptu(m) > atto;
mn si assimila in nn: es. autumnu(m) > autunno;
ps, x si assimilano in ss: es. scripsit > scrisse; saxu(m) > sasso.
La ex- iniziale perde la e (afresi) e la x si palatalizza: es. examen > sciame (esame
voce dotta!).
Le consonanti finali di parola cadono (la -m gi era debolissima in et classica), tranne
che nei monosillabi:
es. vnit > viene; corpus > corpo; cum > con
Nel latino parlato si determinano vari casi di spostamento daccento rispetto al latino
classico, con importanti ripercussioni sullesito italiano:
es. fillu(m) > fililu(m), figliulo, figlilo.
88