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N. 00416/2015REG.PROV.COLL.

N. 01233/2011 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il CONSIGLIO DI GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA PER LA REGIONE SICILIANA
in sede giurisdizionale
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 1233 del 2011, proposto da:
New Energy S.r.l., rappresentata e difesa dagli avv. Lucia Di Salvo, Paolo Angius, Francesco Surdi,
Roberto Surdi, con domicilio eletto presso Roberto Surdi in Palermo, Via Ammiraglio Gravina n.
2/F;
contro
Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente-Dipartimento dell'Ambiente, rappresentato e difeso
per legge dall'Avvocatura Distrettuale, domiciliata in Palermo, Via De Gasperi n. 81;
nei confronti di
Assessorato Regionale Energia e Servizi di Pubblica Utilita'-Dipartimento Energia, rappresentato e
difeso per legge dall'Avvocatura Distrettuale, domiciliata in Palermo, Via De Gasperi n. 81; Comune
di Modica, non costituito;
per la esecuzione
della sentenza del CONSIGLIO DI GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA PER LA REGIONE SICILIA n.
01368/2010, resa tra le parti, concernente autorizzazione per un impianto di produzione di
energia alimentato da biomasse;

Visti il ricorso e i relativi allegati;

Viste le memorie difensive;


Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nella camera di consiglio del giorno 25 febbraio 2015 il Cons. Antonino Anastasi e uditi
per le parti lavv. F. Surdi e l'avv. dello Stato Tutino;
Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.

FATTO e DIRITTO
1. In data 20.3.2006 New Energy present allAssessorato Regionale competente unistanza di
autorizzazione unica ex art. 12 D. L. vo 387/2003 per la realizzazione di un impianto di energia
elettrica alimentato da fonti alternative ( biomasse) nel territorio del comune di Modica.
Nella conferenza dei servizi del 27.10.2006 fu espresso parere favorevole salvo rilascio
dellautorizzazione ad emissioni in atmosfera da parte dellARTA.
Da quel momento, pur essendosi la societ attivata per conseguire detta autorizzazione, il
procedimento sostanzialmente si arrestato per concludersi solo nel 16 aprile 2010 con il rilascio
dellautorizzazione unica n. 150.
In precedenza N.E. nel 2008 aveva impugnato avanti al TAR Palermo gli atti di arresto del
subprocedimento autorizzatorio per le emissioni, chiedendone lannullamento, ed aveva chiesto il
risarcimento del danno patito per il mancato tempestivo rilascio del titolo.
Con la sentenza n. 1478 del 9.9.2009 il TAR:
a) ha accolto la richiesta di annullamento;
b) ha ritenuto sussistenti i presupposti per il risarcimento del danno da ritardo e aggravio
procedimentale;
c) ha ordinato allAssessorato Regionale Territorio e Ambiente di proporre alla societ il
pagamento di una somma da determinarsi prendendo a base il 25% del potenziale reddito annuo
netto conseguibile nel 2008 dallAzienda ricorrente in caso di realizzazione del progetto di che
trattasi, da dividersi per 12 mensilit e quindi da moltiplicare per ogni mese compreso tra la data
di indizione della prima conferenza di servizi indetta dallo stesso ARTA ex art. 269 D. Lgs. 152/06 e
leffettiva emanazione del relativo provvedimento di competenza, detratti i termini ordinari
previsti dalla legge per la conclusione del procedimento ex art. 269 cit..
La sentenza stata impugnata in via principale dallAmministrazione e in via incidentale dalla
societ.
Il CGA con la sentenza n. 1368 del 4.11.2010 ha:
a) respinto lappello principale;

b) accolto in parte lappello incidentale.


Per leffetto il Consiglio ha cos determinato il risarcimento spettante a N.E. da parte dellARTA:
a) risarcimento per il ritardo liquidato con i criteri dettati dal TAR ma applicati fino al 16.4.2010;
b) risarcimento liquidato con stessi criteri dal 16.4.2010 fino alla comunicazione della sentenza
appello ( in fatto avvenuta il 4.11.2010):
c) rimborso delle spese documentate di istruttoria sostenute da N.E. per accedere ad
finanziamento Unicredit, poi revocato;
d) risarcimento per la perdita del contributo pubblico in conto impianti prima concesso e poi
revocato per euro 12.929.504 da quantificarsi in alternativa nella concessione, previa fideiussione,
di una somma pari allimporto del contributo stesso oppure ( se la societ desiste dalliniziativa)
nel rimborso delle spese di progettazione e degli oneri amministrativi sostenuti nonch del 10% di
quanto speso da N.E. per acquistare larea ASI ove doveva essere allocato limpianto.
g) quanto sopra con interessi legali dalla scadenza dei sessanta giorni dalla comunicazione della
sentenza fino al soddisfo.
Con il ricorso in ottemperanza che viene in decisione N.E. ha tra laltro chiesto il risarcimento da
ritardo ( voci a e b) quantificandolo in euro 9.994.065.
LARTA invece ha prodotto una relazione Irfis-Finsicilia dalla quale si evince che nel 2008 lattivit
di impresa non poteva produrre utili di esercizio.
Questo Consiglio con la ordinanza 393 del 2013 ha disposto una verificazione, affidandola ad un
dirigente del Ministero dello Sviluppo Economico.
In data 13.12.2013 il verificatore designato ( la d.ssa Maria Grazia Fusco, dirigente di II fascia del
citato Dicastero) ha depositato la relazione di verificazione.
La Parti hanno presentato memorie.
In particolare N.E. ha presentato note critiche alla relazione di verificazione.
Nella camera di consiglio del 25 febbraio 2015 il ricorso stato spedito in decisione.
2. Oggetto specifico della presente decisione la quantificazione del danno da ritardo e aggravio
procedimentale spettante allimpresa New Energy per effetto della sentenza del TAR Palermo n.
1478 del 2009 e della sentenza di questo Consiglio n. 1368 del 2010.
Il calcolo dellimporto spettante allimpresa a tale titolo secondo quanto statuito dalla sentenza
in esecuzione si ricava con operazione meramente aritmetiche dal reddito annuo netto
potenzialmente conseguibile dallimpianto nel 2008.

Secondo il verificatore detto utile 2008 pu essere quantificato in misura minore se si ipotizza una
entrata in esercizio dellimpianto nellanno 2007 o alternativamente in misura maggiore se si
ipotizza una entrata esercizio nellanno 2008.
La rilevante differenza dipende dal fatto che per gli impianti entrati in esercizio nel 2008 gli
incentivi furono maggiorati dalla legge n. 244/2007 ( finanziaria 2008).
Al riguardo il Collegio non condivide le argomentazioni di N.E., la quale sostiene che lavvio
dellesercizio non poteva che essere posteriore al 1.1.2008.
Infatti il termine a quo per il calcolo del risarcimento da ritardo risulta fissato dalla sentenza del
TAR ( sul punto pedissequamente confermata dalla sentenza ottemperanda) a centoventi giorni
dalla prima conferenza ex art. 269 D. l. vo 152/2006 e quindi in sostanza, come sembra risultare
dagli atti, al 23.2.2007.
Ora, il TAR non pu aver definito un danno da ritardo decorrente da una certa data
quantificandolo in termini di mancata percezione di utili senza contestualmente ipotizzare che a
quella data limpianto dovesse teoricamente funzionare.
E lapalissiano infatti che un impianto non funzionante non possa produrre utili di sorta.
Il vero che nel metodo di calcolo definito dal TAR e approvato da questo Consiglio lentrata in
esercizio realisticamente ipotizzabile ( ad almeno dodici mesi dal febbraio 2007) non ha alcun
rilievo, dovendosi invece per fictio ( e cio in base al metodo di calcolo del risarcimento valorizzato
in sede di cognizione) considerare coincidenti lentrata in esercizio dellimpianto e il decorso del
diritto al risarcimento del danno da ritardo nella percezione di utili.
Tanto chiarito sulla questione di fondo, le quantificazioni dellutile 2008 cui perviene il verificatore
risultano del tutto attendibili e convincenti ad avviso di questo Collegio, il quale le fa
integralmente proprie.
In particolare, limitando ora lanalisi alla voce del conto economico che N.E. maggiormente
contesta, il metodo di calcolo dei costi di approvvigionamento delle biomasse solide e liquide
privilegiato dal verificatore nella misura in cui fa riferimento a dati medi nazionali desumibili dai
listini dellAgenzia Granaria di Milano e dellUnione Nazionale Associazioni Produttori Olivicoli
risulta lunico concretamente utilizzabile.
Certamente lutilizzo di tabelle nazionali, anzich locali, determina approssimazioni nel relativo
conteggio: ma tale approccio metodologico appare inevitabile, attesa la sostanziale inattitudine
probatoria dei documenti ( in particolare: dichiarazioni postume della ditta Ecologia italiana s.r.l.)
presentati da N.E. nel corso dellistruttoria .
Ulteriormente, si rileva che il parametro operativo relativo al periodo di funzionamento potenziale
annuo dellimpianto stato definito dal verificatore in 7.000 ore e cio ad un livello di
sfruttamento cos intensivo che nel 2008 solo due impianti in Italia risultano aver raggiunto.
Al riguardo, la circostanza che le Parti concordassero invece nel prevedere un irrealistico livello di
8.000 ore non sembra rilevante, in quanto lincarico conferito al verificatore da questo Consiglio
era quello di pervenire ad una stima obiettiva dellutile potenziale ritraibile dallimpianto.

Da ultimo, per quanto riguarda il danno asseritamente derivante dalla mancata cessione a terzi
dellenergia termica generata dallimpianto mediante una rete di teleriscaldamento, il relativo
progetto ( allepoca non presentato da NE in sede procedimentale) risulta ancora oggi privo di
autorizzazione ed in uno stato del tutto preliminare: quindi lutile ricavabile dalla cessione di
calore era insuscettibile di incidere positivamente sul conto economico 2008 dellimpresa.
In conclusione, in aderenza alla stima formulata dal verificatore, il reddito annuo netto ritraibile
dallimpianto nellanno 2008 va definito in euro 1.439.937 ( un milione
quattrocentotrentanovemila novecentotrentasette).
Su questa base va definito, secondo i criteri dettati dal TAR e dalla sentenza ottemperanda, il
risarcimento per il danno da ritardo e aggravio procedimentale.
In conclusione, il ricorso di New Energy va accolto per quanto di ragione e per leffetto va ordinato
allAssessorato Regionale Territorio e Ambiente di dare esecuzione alla sentenza di questo
Consiglio n. 1368 del 2010 nel termine di giorni centoventi dalla comunicazione o se anteriore
notificazione della presente sentenza.
In caso di inottemperanza sin dora nominato commissario ad acta lAssessore Regionale al
Territorio e Ambiente, con facolt di delega a dirigente dellAssessorato.
Le spese della presente fase del giudizio sono compensate tra le Parti, vista la complessit delle
questioni trattate.
Il compenso totale spettante al verificatore definito in euro 10.000 ( diecimila) ed posto carico
dellARTA per euro 5.000 e di New Energy per euro 3.000, che si sommano allanticipo di euro
2.000 gi corrisposto dallimpresa.
P.Q.M.
Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, in sede giurisdizionale accoglie il
ricorso in epigrafe nei termini di cui in motivazione e per leffetto cos decide:
a) ordina allAssessorato Regionale Territorio e Ambiente di dare esecuzione alla sentenza di
questo Consiglio n. 1368 del 2010 nel termine di giorni centoventi dalla comunicazione o se
anteriore notificazione della presente sentenza;
b) in caso di inottemperanza nomina sin dora commissario ad acta lAssessore Regionale al
Territorio e Ambiente, con facolt di delega a dirigente dellAssessorato;
c) compensa tra le Parti spese e onorari di questa fase del giudizio;
d) definisce il compenso totale spettante al verificatore in euro 10.000 ( diecimila) e lo pone a
carico dellARTA per euro 5.000 e di New Energy per euro 3.000, da sommare allanticipo di euro
2.000 gi corrisposto dallimpresa;
e) manda alla Segretaria per la trasmissione telematica di copia della presente sentenza al
verificatore d.ssa Maria Grazia Fusco presso il Dipartimento per lEnergia del Ministero dello
Sviluppo Economico;

f) ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorit amministrativa.


Cos deciso in Palermo nella camera di consiglio del giorno 25 febbraio 2015 con l'intervento dei
magistrati:
Marco Lipari, Presidente
Antonino Anastasi, Consigliere, Estensore
Silvia La Guardia, Consigliere
Giuseppe Mineo, Consigliere
Alessandro Corbino, Consigliere

L'ESTENSORE

IL PRESIDENTE

DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 29/05/2015
IL SEGRETARIO
(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)

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