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Originariamente, quella ebraica fu la lingua utilizzata dagli Ebrei quando ancora vivevano in maggioranza nel
Vicino Oriente. Si stima che circa 2000 anni fa l'ebraico
fosse gi in disuso come lingua parlata, venendo sostituita dall'aramaico. La lingua Ebraica nacque ucialmente
nel 1300 a.C. nel periodo dei Giudici, quando essi erano gi stanziati a Canaan. Secondo alcuni studiosi invece
l'ebraico risulterebbe la lingua pura cio senza nessuna
contaminazione, sarebbe una lingua di origine spirituale.
Durante il periodo del Secondo Tempio, o poco pi tardi (non esiste consenso in merito tra gli accademici),
la maggior parte degli ebrei abbandon l'uso quotidiano
dell'ebraico come lingua parlata a favore dell'aramaico,
divenuta lingua internazionale del Vicino Oriente. Una
ripresa dell'ebraico come lingua parlata si ebbe grazie
all'azione ideologica dei Maccabei e degli Asmonei, in
un tentativo di contrapporsi alla forte spinta ellenizzante
di quell'epoca, e pi tardi durante la rivolta di Bar Kokhba; sforzi oramai inutili in quanto l'ebraico non veniva
pi capito dalla massa. Centinaia di anni dopo il periodo del Secondo Tempio, la Ghemarah venne composta in
aramaico, cos come i midrashim. Nonostante ci vi soOggi la lingua della Bibbia viene denominata ebraico bi- no indizi secondo i quali ancora nell'VIII secolo d.C. la
blico, ebraico classico, o anche, negli ambienti religiosi, lingua parlata a Tiberiade dai Massoreti fosse l'ebraico.
lingua santa. Ci, al ne di distinguerla dall'ebraico della Mishnah (dagli studiosi detto anche con un'espressione
ebraica ", leshon hazal: la lingua dei saggi; oppu- 2.3 Lingua medievale
re ebraico rabbinico), che rappresenta un'evoluzione tarda
Nei secoli seguenti, gli ebrei della diaspora continuarodell'ebraico nel mondo antico.
no ad adoperare questa lingua solo per le cerimonie religiose. Nella vita di tutti i giorni, gli ebrei si esprimevano invece in lingue locali o in altre lingue create dagli stessi ebrei nella diaspora, lingue non semitiche come
2 Storia
lo yiddish, il ladino, il giudaico-romanesco o il giudaico1
2 STORIA
2.4
Lingua moderna
Joseph Roth riporta una storiella su Herzl e Ben Yehuda. Questa racconta che, poco tempo prima del Primo Congresso Sionista, in un salotto borghese del Centreuropa, il giornalista, nonch fondatore del Sionismo,
Theodor Herzl incontr il linguista Eliezer Ben Yehuda, un ebreo lituano, che sperava di far rinascere l'antica
lingua ebraica, ormai relegata al solo rituale del sabato.
Ognuno dei due, sentendo raccontare l'altro circa la propria utopia, fece nta di coglierne il fascino, ma, appena
lasciato l'interlocutore, ben pens di spettegolare e malignare quanto assurdo e inattuabile fosse il proposito di
questi. A dispetto dei detrattori, entrambi i sogni furono
realizzati.[1]
Con la costituzione del governo mandatario britannico nel
paese, l'ebraico fu stabilito come terza lingua uciale, al
anco dell'arabo e dell'inglese. Alla vigilia della costituzione dello Stato di Israele, essa era gi la lingua principale di tutto lo yishuv ebraico, e lingua di studio nei suoi
centri di formazione.
Nel 1948, l'ebraico divent la lingua uciale di Israele,
insieme all'arabo. Al giorno d'oggi, pur mantenendo un
legame con l'ebraico classico, l'ebraico una lingua che
viene usata in tutti i campi della vita, incluse scienza e
letteratura. Al suo interno sono conuiti inussi provenienti dallo yiddish, dall'arabo, dal russo e dall'inglese.
I locutori di ebraico israeliano sono circa 7 milioni, dei
quali la stragrande maggioranza risiede in Israele. Grossomodo una met sono locutori nativi, cio di lingua
madre ebraica, mentre il restante cinquanta per cento
possiede l'ebraico come seconda lingua.
Sulla scorta della tradizione europea, che trova la sua prima espressione nella costituzione dell'Accademia della
Lingua Francese, anche in Israele esiste un organo uciale che detta lo standard linguistico: l'Accademia della
Lingua Ebraica. Sebbene la sua inuenza reale sia limitata, essa opera con forza di legge. L'istituto si occupa
principalmente di creare nuovi termini e nuovi strumenti
lessicali e morfosintattici, attraverso decisioni che sarebbero vincolanti per gli organi istituzionali e le strutture
scolastiche statali. Nei fatti, gran parte delle sue decisioni
non vengono accolte. Lo sviluppo del settore dei dizionari
d'uso corrente nell'Israele degli anni '90, ha prodotto alcuni dizionari e lessici che attestano invece la lingua ebraica
israeliana reale, e che rappresentano una fonte di autorit
alternativa all'Accademia della Lingua Ebraica.
Gli ebrei ortodossi non accettarono inizialmente l'idea di
usare la lingua santa ebraica per la vita quotidiana, e
tutt'oggi in Israele alcuni gruppi di ebrei ultra-ortodossi
continuano a usare lo yiddish per la vita di ogni giorno.
Le comunit ebraiche della diaspora continuano a parlare
altre lingue, ma gli ebrei che si trasferiscono in Israele
hanno sempre dovuto imparare questa lingua per potersi
inserire.
3.2
Morfologia
Grammatica
3.1
Fonologia
3
scrivendone le consonanti in maiuscolo. Le consonanti
della radice, scrivendo in ebraico, venivano solitamente
trascritte separandole con un punto (es: .. ;)oggi le
convenzioni grammaticali imporrebbero l'uso del trattino (es: --), poich il punto indica una pausa lunga,
mentre il trattino congiunge. Similmente, l'espressione in
stato costrutto -( bet-sefer scuola, lett. casa del
libro) vede l'impiego del trattino: non ci troviamo infatti
di fronte alla parola ( bayt casa) separata dall'altra,
( sefer libro), ma siamo di fronte a una sola parola
composta da due elementi in funzione di nome comune.
Cos ad esempio anche per la radice KTV: le lettere che la
rappresentano non sono e , bens la radice un'unit
con un suo signicato specico: --.
L'ebraico biblico possedeva un consonantismo tipicamente semitico; ad es. le faringali sorda e sonora, una
serie di consonanti enfatiche (forse eiettive, ma ci molto discusso), una fricativa laterale, e nelle fasi pi antiche
anche le uvulari sorda e sonora. Queste ultime due divennero faringali, mentre /b g d k p t/ subirono una spirantizzazione allofonica trasformandosi, in determinate posizioni, in /v, gh, dh, kh, f, th/ (la cosiddetta spirantizzazione begadkefat). Il primitivo vocalismo dell'ebraico biblico includeva le consonanti protosemitiche /a i u/ corte e
lunghe, oltre alla /o/ lunga; ma si modic notevolmente Gran parte degli studiosi concordano sul fatto che originariamente esistessero radici biconsonantiche, quali -
nel corso del tempo.
e -( sebbene secondo l'Accademia della lingua ebraica
All'epoca dei Rotoli del Mar Morto la fricativa lateratali radici vadano considerate trilitteri: -- e --).
le si era trasformata in /s/ nell'uso ebraico, mentre tra i
Samaritani era diventata /sh/. Il vocalismo tiberiense ave- Le radici non compaiono mai da sole in quanto tali nella
va /a e i o u/, con /e o/ sia chiuse che aperte, oltre ad /a lingua, bens come componenti delle parole, unitamente
e o/ appena accennate o diminuite"; mentre altri siste- ad altri morfemi. La radice, modicata da pressi, sufmi medievali di lettura possedevano un numero minore ssi, e adeguatamente vocalizzata, assume signicati diversi. Ad esempio dalla radice -- KTV, riconducibidi vocali.
le all'idea dello scrivere, derivano ( likhtov, scriAlcuni antichi sistemi di lettura sono sopravvissuti nelvere), ( mikhtav, lettera), ( ktovet, indile tradizioni liturgiche. Nella tradizione ebraica orienrizzo), ( lehakhtiv, dettare); dalla radice
tale (sefardita e Mizrahi) le consonanti enfatiche venQShR, che esprime il concetto di collegamento, derivano
gono pronunciate come faringali; mentre la tradizione
i vocaboli ( kesher, contatto personale) e
aschenazita (europea centro-orientale) ha perso sia le en(tikshoret, comunicazione).
fatiche che le faringali, e /w/ passa a /v/. La tradizione
samaritana possiede un repertorio vocalico complesso, Principalmente attraverso il prestito lessicale, il moderno
ebraico arriva anche a creare radici di quattro consonanti
che non sempre corriponde al sistema tiberiense.
e pi, come ad esempio --- DSQS: ( ledasqes,
La pronuncia dell'ebraico moderno derivata da un insietrascritto spesso ledaskes discutere, dall'inglese to dime di diversi metodi tradizionali di lettura, tendendo gescuss); o --- TLPN: ( telepon, solitamente traneralmente alla semplicazione. Le consonati enfatiche
scritto telefon, telefono, dall'equivalente parola inglese
vengono pronunciate come le equivalenti non enfatiche,
o dal francese); o ---- TLGRP: ( letalgrep,
/w/ come /v/, /gh dh th/ come /g d t/. Molti israeliani,
solitamente trascritto letalgref, dall'inglese o dal francese
soprattutto nelle comunit di origine europea, assimilano
spedire un telegramma); FQSQS: ----( lefaqses
la faringale sonora al colpo di glottide, e la faringale sorsolitamente trascritto lefaqses, ancora dall'inglese to fax).
da all'uvulare sorda, pronunciano le consonanti geminate
come semplici, e la /r/ come vibrazione uvulare anzich Talvolta, l'ebraico moderno forma neologismi attraveralveolare, similmente a molte varianti dell'ebraico asche- so la combinazione di elementi lessicali preesistenti; in
nazita; anche la /h/ tende a scomparire. In contraddizio- tali casi le loro radici non risultano agilmente denibine con questa forte tendenza alla riduzione del numero li in un quadro tradizionale. Ad esempio, parole quali
dei fonemi tradizionali, sono diventati relativamente fre- ( ramzor semaforo) , o ( midrahov straquenti altri fonemi un tempo assenti o rari, come /ts/, da, isola pedonale), derivate rispettivamente da +
/dz/, c e g dolci, j francese, ed anche /w/ ricomparso; e +( remez, segnale e or, luce, per setutto ci a causa dell'adozione di molti vocaboli stranieri, maforo"; e midrakhah, marciapiede e rehov via, per
strada, isola pedonale). Dalla parola ramzor stata cosoprattutto neologismi.
munque derivata una radice --- RMZR, attestata ad
esempio nell'espressione ( tsomet merumzar
3.2 Morfologia
incrocio con semaforo).
Caratteristica dell'ebraico, come delle altre lingue semitiche, la radice: un morfema discontinuo in genere trio quadriconsonantico, dal quale vengono derivate parole riconducibili a uno stesso campo semantico. In italiano le radici ebraiche vengono tradizionalmente indicate
Il legame semantico tra parole derivate dalla stessa radice con il tempo pu divenire confuso e non necessariamente evidente o certo. Cos, ad esempio, i verbi
(nafal cadere) e ( hitnapel assaltare) derivano
dalla stessa radice -- NPL, sebbene i due signicati
si siano molto dierenziati nel tempo. I verbi ( pasal annullare) e ( pissel scolpire), sembrerebbero
derivare da una stessa radice PSL, ma non vi tra di loro
alcun legame semantico, perch il secondo viene da una
radice attestata in ebraico biblico, mentre il primo viene
da una parola aramaica accolta in ebraico in un periodo
pi tardo. Attualmente non esiste consenso tra i linguisti
sul ruolo della radice nella lingua. Vi chi sostiene la tesi
che essa rappresenti una parte inscindibile del patrimonio lessicale, anche se compare solo congiuntamente con
altri morfemi, e vi chi la vede come manifestazione linguistica della quale i locutori non sono necessariamente
coscienti a livello intuitivo.
SISTEMA DI SCRITTURA
Oltre a singolare e plurale, numerosi vocaboli ammettono una forma duale, sempre scritta ma letta -aim. La
grandissima maggioranza dei termini duali sono oggetti
composti da due parti uguali (ofannaim = bicicletta, misparaim = forbici, mishqafaim = occhiali) e quasi tutte
le parti doppie del corpo umano e animale, (birkaim =
ginocchia, shinnaim = denti, oznaim = orecchie, sfataim
= labbra, yadaim = mani, eynaim = occhi, qarsullaim =
caviglie, leayaim = guance, anikhaim = gengive; ma:
battey sei = ascelle), che di norma vogliono il genere
femminile.
4 Sistema di scrittura
3.2.1
Verbi
I verbi sono esprimibili in sette forme (binyanim, letteralmente 'costruzioni'), che solitamente modicano il signicato. I nomi dei binyanim derivano dalla radice
(pa'al = lavoro), salvo il binyan di base, che denito
(qal = facile).
Ciascun binyan ha due modi verbali (indicativo e innito); nell'indicativo esistono un tempo presente, di tipo
participiale, un passato, un futuro e un imperativo. Non
esistono tempi composti (come i trapassati italiani). Nel
caso, abbastanza raro, di radici tetraletterali, il verbo segue una essione simile al Pi'el con sdoppiamento della
vocale mediana (per esempio il verbo leTaFKed funzionare al passato fa TiFKeD esattamente come da leDaBBeR parlare abbiamo DiBBeR). Ci si verica
nella lingua biblica soprattutto con i prestiti dal persiano
in epoca contemporanea, per via dei prestiti da altre lingue moderne vlti a formare neologismi e supplire alle
carenze delle radici bibliche.
5
Kokhba. Al tempo della rivolta Bar Kokhba batt moneta e adott quell'alfabeto per le scritte. Lo stesso alfabeto appare sulle monete dell'odierno Stato di Israele, ad
esempio sulla moneta da 1 siclo (1 NIS).
A anco alla forma a stampa delle lettere, o alfabeto quadrato, esiste un alfabeto corsivo per la scrittura rapida; tale scrittura si caratterizza per le linee arrotondate ed di
uso molto comune nei testi scritti a mano. L'origine di tale scrittura corsiva nelle comunit ebraiche ashkenazite
europee.
Una forma alternativa di corsivo, oggi quasi abbandonata, viene detta Rashi. Si origin nelle comunit ebraiche
sefardite. Questo nome deriva dal fatto che il primo libro a essere stampato in tale alfabeto fu il commento di
Rashi. Si soliti impiegare questo alfabeto per stampare
i commenti tradizionali alla Bibbia e al Talmud. Alcuni
tentativi di introdurlo anche per la stampa di testi nella vi- Gli immigranti vengono incoraggiati ad adottare lo Stanta quotidiana non ebbero successo, e oggi esso accettato dard Hebrew come propria lingua quotidiana. L'ebraico
solo per la stampa dei commentari religiosi tradizionali. standard nelle intenzioni di Eliezer Ben Yehuda, doveva
La pronuncia dell'ebraico ha subito grandi mutamenti nel basarsi sulla graa mishnaica e sulla pronuncia ebraica
corso dei millenni della sua esistenza. Nel XIX secolo, i sefardita. Per, i primi locutori di ebraico erano di madrelingua yiddish, e spesso trasferirono in ebraico modi
rinnovatori della lingua ebraica aspiravano ad adottare la
di
dire e traduzioni alla lettera dallo yiddish. Anche fopronuncia ebraica spagnola, in particolare quella corrente
nologicamente tale variet pu essere descritta come un
nella comunit ebraica spagnola di Gerusalemme. Ci per
il prestigio del quale godeva un tempo la comunit ebrai- amalgama di pronunce, tra le quali spiccano quella sefardita per il vocalismo, e quella yiddish per alcune conca sefardita di Gerusalemme, e a causa del fatto che la
sua pronuncia era oltremodo vicina a quella attestata dal sonanti, che spesso non vengono distinte correttamente.
Cos, la lingua parlata in Israele ha nito con il semplinikud massoretico alla Bibbia. Per, gran parte dei rinnovatori della lingua ebraica cos come i loro sostenitori carsi e con il conformarsi alla fonologia dello yiddish, nei
erano ebrei ashkenaziti dell'Europa orientale, e la pronun- seguenti punti:
cia dell'ebraico che essi conoscevano era molto diversa.
Nonostante gli sforzi volti a conferire una pronuncia sefardita all'ebraico di nuovo parlato, l'inusso della pronuncia ashkenazita e l'accento della lingua yiddish sono
chiaramente percepibili in ebraico moderno.
I dialetti dell'ebraico
In ebraico israeliano praticamente non esistono dialetti su base geograca. La lingua, per come la si ascolta
pronunziata dai suoi locutori nativi, di fatto identica in
tutte le parti di Israele. possibile avvertire una dierenza d'accento nell'ebraico parlato dalle varie comunit
ebraiche (etnoletti), ma tale dierenza si esprime principalmente a livello fonetico, e non nella sintassi o nella
morfologia. Alcune dierenze morfosintattiche si possono manifestare in relazione al livello di lingua posseduto
(socioletti), ma queste sono di importanza relativamente ridotta. La specicit dell'ebraico moderno risiede nel
fatto che essa serve in grande misura come lingua veicolare tra persone la cui lingua madre un'altra, in quanto
il numero di locutori non madrelingua equivale pi o meno a quello dei madrelingua. In Israele l'ebraico funge da
strumento di comunicazione tra comunit allofone. Ad
esempio, i dibattiti alla Knesset, nei tribunali ecc. si svol-
9 BIBLIOGRAFIA
questo fonema spesso utilizzata dagli israeliani come Il judeo-espanyol, noto anche come espanyol o judezmo,
un moderno shibboleth, per determinare l'origine di chi e spesso detto ladino, sviluppatosi dal castigliano e parlato
proviene da un altro paese.
dalle comunit ebraiche sefardite di tutto il mondo, ha
Esistono dierenti visioni sullo status delle due variet. preso anch'esso molte parole dall'ebraico, oltre a essere
Da un lato, gli israeliani di origine sefardita o orientale scritto in alfabeto ebraico, e per la precisione in caratteri
vengono ammirati per la purezza della loro pronuncia, e Rashi (sebbene esista anche un sistema di trascrizione in
spesso gli ebrei yemeniti lavorano come annunciatori alla caratteri latini).
radio e nei notiziari. D'altro canto, la pronuncia ashkenazita della classe media viene considerata come sosticata
e mitteleuropea, tanto che molti ebrei mizrahi (orientali)
si sono avvicinati a questa versione dello Standard Hebrew, addirittura facendo propria la resh fricativa uvulare. Un tempo gli abitanti del nord di Israele pronunciavano il bet rafe (senza dagesh) come /b/ in accordo con
la pronuncia tradizionale sefardita. Ci veniva percepito
come rustico e oggi tale pronuncia scomparsa. Si pu
inoltre ricordare che un gerosolimitano si riconosce dalla sua pronuncia della parola duecento come ma'atayim
(parola resa altrove nel paese come matayim).
In Cisgiordania (Giudea e Samaria), come no a qualche tempo fa anche nella Striscia di Gaza, l'ebraico la
lingua dell'amministrazione, al anco dell'arabo proprio
alla maggioranza delle popolazioni locali. Contrariamente agli arabi di cittadinanza israeliana, i quali apprendono
l'ebraico attraverso il sistema scolastico sin da una giovane et, e conducono la propria vita praticamente da bilingui, gran parte degli arabi dei Territori Occupati, posseggono l'ebraico solo in maniera parziale, quando non
lo ignorano completamente. Nonostante ci, l'inuenza
dell'ebraico sul loro arabo ben evidente, soprattutto nella quantit dei prestiti. Con il raorzarsi dei ussi migratori di lavoratori stranieri verso Israele, si venuto
formando un pidgin ebraico che funge da mezzo di comunicazione tra questi lavoratori e i locutori israeliani di
ebraico.
9.5
Lingua e religione
9.2
Lingua mishnaica
Miguel Perez Fernandez, translated by John Elwolde, An Introductory Grammar of Rabbinic Hebrew,
Brill, Leiden 1999
9.3
Lingua moderna
Lingua e religione
10 Voci correlate
9.4
G. Garbini & O. Durand, Introduzione alle lingue semitiche, Paideia, Brescia 1994 (ISBN 88-394-05062)
Olivier Durand, La lingua Ebraica. Prolo storicostrutturale, Paideia, Brescia 2001
Angel Saenz-Badillos, Historia de la Lengua Hebrea, Editorial AUSA, Sabadell 1988 (ISBN 8-48632932-9)
Angel Saenz-Badillos & J. Elwolde, A History of the Hebrew Language, Cambridge
University Press, Cambridge 1993
11 Altri progetti
12
12
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13
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