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LEBESGUE
+
P
an si dice:
n=0
Nel caso in cui la serie sia regolare, cio convergente o divergente, il valore del
limite della successione {sn }nN si dice somma della serie e si indica con s.
Proposizione 2. Sia
+
P
n=0
n+
nN
qn = 1 + q + q2 + + qn +
n=0
qn =
n=0
1
1q
n
n=1
= +
+
P
an e
n=0
+
P
bn
n=0
n=0
+
P
n=0
n=0
+
P
bn diverge positi-
n=0
+
X
an
n=1
E Ik
k=1
+
X
|Ik | [0, +]
k=1
k=1
+
P
k=1
Se, comunque si scelgano successioni {Ik }k1 di intervalli che ricoprono E, cio
tali che
+
E Ik
k=1
si verifica che
+
X
|Ik | = +
k=1
|Ik | | E Ik
k=1
k=1
avremo che
L
n?
(E) = inf
(+
X
k=1
)
= {+}
|Ik | | E Ik
k=1
= +
EP
e
Ln? (P \ E) <
In tal caso, si definisce misura di E secondo Lebesgue, il numero
Ln (E) := Ln? (E)
Osservazione 10. Denotato con M la classe di tutti i sottoinsiemi di Rn misurabili
secondo Lebesgue, si prova che:
1) M e Ln () = 0
2) Rn M e Ln (Rn ) = +
3) se I := [a1 , b1 ][a2 , b2 ] [an , bn ] un intervallo di Rn , allora I misurabile
secondo Lebesgue e la sua misura coincide con quella elementare, cio
Ln (I) = |I| = (b1 a1 ) (b2 a2 ) (bn an )
4) se E Rn misurabile secondo Peano-Jordan, allora lo anche secondo
Lebesgue e
mn (E) = Ln (E)
Nel seguito per comodit di notazioni, denoteremo la misura secondo Lebesgue
di un insieme E Ln -misurabile con
Ln (E) = |E|
Esempio 11. Forniamo ora un esempio di sottoinsieme E R che misurabile
secondo Lebesgue ma non lo secondo Peano-Jordan. Sia
E := Q [0, 1]
Evidentemente non esistono pluriintervalli P E (dal momento che ogni intervallo contiene infiniti numeri irrazionali). Ne segue che la misura interna di E
secondo Peano-Jordan
m? (E) = 0
Per quanto riguarda i pluriintervalli P che contengono E, questi dovranno necessariamente contenere lintervallo [0, 1] che ha misura 1. Ne segue che la misura
esterna di E secondo Peano-Jordan
m? (E) = 1
Dunque, linsieme E non misurabile secondo Peano-Jordan dal momento che
m? (E) < m? (E). Proviamo che, di contro, misurabile secondo Lebesgue. Dal
Ik := ak k+1 , ak + k+1
2
2
Evidentemente
+
E Ik
k=1
e
+
X
|Ik | =
k=1
+
X
=
2k
k=1
Ne segue che
Ln? (E)
Data larbitrariet con cui abbiamo scelto > 0, risulta
Ln? (E) = 0
Si prova che, se un insieme ha misura esterna nulla (secondo Lebesgue) allora esso
misurabile (secondo Lebesgue). Pertanto, linsieme E risulta misurabile secondo
Lebesgue e
|E| = 0
Osservazione 12. Ripetendo quanto fatto per linsieme E dellesempio precedente,
si dimostra che ogni sottoinsieme numerabile di R misurabile secondo Lebesgue
ed ha misura nulla.
Teorema 13. (Propriet di M) Sia M la classe degli insiemi misurabili secondo
Lebesgue in Rn . Allora:
1) Se E, F M, anche E F , E F e E \F M e |E F | = |E|+|F ||E F |
2) Se {Ek }k1 una successione di insiemi misurabili (secondo Lebesgue), allora
+
k=1
k=1
Ek M e Ek M
A = Ik M
k=1
Se C Rn un chiuso, allora
A = Rn \ C
aperto. Poich A M e Rn M, per la 1) del precedente teorema
C = Rn \ A M
Per poter definire lintegrale secondo Lebesgue, occorre introdurre il concetto di
funzione misurabile.
Definizione 16. Sia f : Rn R ove R := R {+, }. Si dice che f
misurabile secondo Lebesgue se per ogni t R linsieme
Ef,t := f 1 ((t, +)) = {x Rn | f (x) > t} Rn
misurabile secondo Lebesgue.
Linsieme Ef,t detto sopralivello di f . Pi in generale, la definizione di
funzione misurabile si estende a funzioni definite su insiemi misurabili.
Definizione 17. Una funzione f : E Rn R si dice misurabile (secondo
Lebesgue) se:
1) E M
2) per ogni t R, linsieme Ef,t := {x E | f (x) > t} Rn misurabile secondo
Lebesgue.
Proposizione 18. (Propriet delle funzioni misurabili) Sia E M.
1) Se f : E Rn R e g : E Rn R sono funzioni misurabili (secondo
Lebesgue), allora lo sono anche le funzioni f g, f g e fg (se questultima ha senso)
2) Se {fk }k1 una successione di funzioni misurabili fk : E Rn R e per
ogni x E risulta f (x) = lim fk (x), allora anche f misurabile .
k+
Ei = Rn
i=1
e
Ei Ej =
per ogni i 6= j. Inoltre si verifica facilmente che misurabile se e solo se
Ei M per ogni i = 1, 2, . . . , k. Linsieme delle funzioni semplici sar denotato
con il simbolo S.
Lintegrale viene definito partendo dalle funzioni semplici non negative e misurabili, passando poi alle funzioni misurabili non negative e, infine, a quelle solo
misurabili. Pi precisamente:
Definizione 21. Sia : Rn R una funzione semplice, misurabile e non negativa
tale che Im = {a1 , a2 , . . . , ak } . Allora, lintegrale (secondo Lebesgue) di esteso
a Rn dato da
k
X
I () :=
(x) dx =
ai |Ei |
Rn
i=1
|Ej | = +
Osservazione 22. Si osservi che in base alla definizione data, ogni funzione semplice
non negativa e misurabile integrabile secondo Lebesgue e il suo integrale
I () [0, +]
.
Definizione 23. Sia f : E Rn R una funzione misurabile su E e non negativa.
Allora, lintegrale (secondo Lebesgue) di f esteso ad E dato da
f (x) dx [0, +]
E
e
f (x) := min {f (x) , 0}
Si verifica facilmente che le due funzioni f+ e f sono misurabili e non negative
e che, per ogni x E risulta
f (x) = f+ (x) f (x)
Definizione 24. Sia f : E Rn
integrabile
secondo
Lebesgue
f
(x)
dx
e
f
(x)
dx. In tal
+
E
E
f (x) dx :=
E
f+ (x) dx
f (x) dx R
s (f, D) :=
mi (xi xi1 )
i=1
N
X
Mi (xi xi1 )
i=1
inf
f (x)
x[xi1 ,xi ]
e
Mi :=
sup
f (x)
x[xi1 ,xi ]
Ora
|F | = +
e
|E| = 0
Ne segue che
f (x) dx = 0
0
secondo
Lebesgue e tali che f (x) g (x) per ogni x E. Allora E f (x)dx E g (x) dx.
1
1
2) Se f, g L (E) e , R, allora anche f +g L (E) e E [f (x) + g (x)] dx =
E f (x) dx + E g (x) dx.
3) Se f : E R
integrabile secondo Lebesgue, allora lo anche la funzione |f |
e E f (x) dx E |f (x)| dx.
Se {fk }k1 una successione di funzioni integrabili fk : E R tale che
lim fk (x) = f (x)
k+
f (x) dx = lim
fk (x) dx
E
k+
10
f (x) dx = lim
k+
fk (x) dx
E
Ln+k (E) =
Lk (Ex ) dx
Rn
f (x, y) dxdy =
f (x, y) dy dx
E
Rn
Ex
Il teorema sul cambiamento di varialbili visto per gli integrali doppi e tripli
(nella teoria dellintegrazione secondo Riemann) assume ora la seguente forma pi
generale.
11
| (E)| =
|det D (y)| dy
E
f (x) dx =
f ( (y)) |det D (y)| dy
(E)
Attraverso la misura di Lebesgue, Vitali riuscito a dimostrare il seguente fondamentale teorema che fornisce una condizione necessaria e sufficiente affinch una
funzione reale di una variabile reale sia integrabile secondo Riemann in un intervallo
chiuso e limitato.
Teorema 34. Sia f : [a, b] R una funzione limitata. Allora f integrabile
secondo Riemann in [a, b] se e solo se f e` q.o. continua in [a, b].
Sempre a Vitali dovuto il seguente risultato.
Teorema 35. Ogni funzione h : R R monotona derivabile q.o. in R. Inoltre
per ogni a, b R, con a < b, si ha che
h0 (x) L1 ([a, b])
Se h crescente, h0 0 e per ogni x, y [a, b], x < y, risulta
y
0
h0 (x) dx h (y) h (x)
x
|xk yk | <
k=1
+
X
k=1
|xk yk | <
12
allora risulta
+
X
k=1
Posto
s0k :=
k
X
|f (xh ) f (yh )|
h=1
e
s00k :=
k
X
|xh yh |
h=1
k=1
e
+
X
k=1
Si osservi che
|f (x1 ) f (y1 )| L |x1 y1 |
|f (x2 ) f (y2 )| L |x2 y2 |
..
.
|f (xk ) f (yk )| L |xk yk |
Sommando membro a membro si perviene a
s0k Ls00k
Passando al limite per k + si ha che
lim s0k lim Ls00k
k+
k+
cio
+
X
|f (xk ) f (yk )| L
k=1
+
X
k=1
|xk yk | < L = L
=
L
Teorema 39. (Vitali) Sia f : [a, b] R. Allora sono equivalenti le seguenti
condizioni:
1) f assolutamente continua in [a, b].
2) f derivabile q.o. in [a, b], f 0 (x) L1 ([a, b]) e per ogni x, y [a, b] con x < y
risulta
y
f 0 (s) ds = f (y) f (x)
x
13
per q.o. x R .
Osservazione 41. Concludiamo questa breve sintesi sullintegrale di Lebesgue, osservando che se f : E Rn R e g : E Rn R sono due funzioni misurabili su
E M tali che
f =g
q. o. in E, allora f integrabile secondo Lebesgue in E se e solo se g integrabile
secondo Lebesgue in E. In tal caso
f (x) dx =
g (x) dx
E