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Il gatto era spesso rappresentato anche in affreschi, papiri e dipinti funerari nella sua
fondamentale funzione di cacciatore.
Presso gli antichi Greci e Romani, il gatto perde di quella divinit acquisita con gli
Egizi, per ridimensionarsi a semplice animale domestico.
Nelle rappresentazioni greche il gatto appare dapprima come un animale raro, quasi
una curiosit da esibire ed spesso tenuto al guinzaglio; solo successivamente si
affermer come animale domestico e comparir sulle spalle o in braccio ai padroni.
Andando avanti nel tempo, il gatto viene raffigurato nei primi dipinti darte sacra:
sono ricorrenti cane e gatto in lotta sotto il tavolo dellUltima Cena.
Il gatto diventa sempre pi presente nei dipinti degli artisti, soprattutto quelli di
stampo religioso. Ne sono esempio le diverse madonne, talvolta rinominate della
gatta per via della presenza dellanimale.
Una gatta che non sempre il soggetto protagonista del quadro o ben visibile nella
composizione, ma che, per via di un particolare atteggiamento o di una particolare
curiosit trasmessa, diviene il punto dattenzione.
A cavallo tra il XVIII e XIX secolo il celebre Francisco Goya ritrae Don Manuel Osorio
De Zuniga, figlio del Conte di Altamira, ragazzino intento a giocare con una gazza. Da
dietro le sue spalle tre gatti con gli occhi spalancati seguono la scena pronti ad
avventarsi sul volatile.
Goya amava molto i gatti, e nel suo dipinto degli anni 80 del Settecento,
raffigura due gatti intenti a litigare tra loro. Gli atteggiamenti dei due felini irati
raccontano uno studio mirato del pittore: la schiena esageratamente arcuata, le zampe
irte, il muso spalancato con denti in bella vista, quasi si potesse sentire il miagolio
fastidioso, lo sguardo sbarrato che avvisa dellaggressione pronta per essere sferrata.
Nel corso della storia dellarte moltissimi pittori rappresentano il gatto nella sua
quotidianit o in una ritrattistica a tema che raffigura personaggi di spicco della
societ del loro tempo, o semplici modelli, posare con il gatto in grembo o tra le
braccia.
La Dama con il gatto di Francesco Bacchiacca, del 1525, ritratta quasi di profilo,
con lo sguardo ammiccante verso lo spettatore, consapevole della propria bellezza e
della meraviglia dei propri abiti e dei propri gioielli. Il gatto che tiene tra le braccia
dimostra la stessa sensualit della sua padrona, accavallando le zampette quasi come
se fosse stato educato a farlo, smuovendo leggermente la testolina verso un lato e
guardando con occhi sornioni anchesso lo spettatore.
Edouard Manet nella sua Olympia, rappresenta un gatto nero che si erge sul letto
della donna sensuale. In questopera, che dest molto scandalo all'epoca perch vi
rappresentata una prostituta nuda distesa su un letto, ritratto anche un gatto nero
ai suoi piedi colto a stiracchiarsi, irritato da quanto gli sta accadendo intorno: la sua
posa sullattenti, con il posteriore ben pi sollevato della zona anteriore, gli occhi
aperti, la coda in alto e il pelo rizzato.
Altra opera di Manet dove presente un gatto La femme au Chat dove dipinta sua
moglie con il gatto di famiglia, Zizi, in braccio. Zizi fu ritratto molte volte dall'artista, e
appare anche in alcuni suoi acquerelli.
Pierre Auguste Renoir, uno dei massimi esponenti dell'Impressionismo, dedica molte
delle sue opere a fanciulle con un gatto.
In Julie Manet con il gatto, del 1887, racconta di una ragazza, unadolescente, che
nella dolcezza del suo volto sereno mostra piacevolezza ad accarezzare il gatto tigrato
che ha tra le braccia; gatto che ricambia la sensazione positiva, abbandonandosi in
smorfie di piacere.
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Henriette-Ronner-Knip , Gatto
Al gatto dedicano attenzione anche tantissimi illustri artisti di fine 800 inizio 900
come Georges Seraut
Henri Matisse
Paul Gauguin
Gustave Klimt
nel suo Gatto che divora un uccello del 1939, racconta di un animale che si lascia
andare al suo istinto bestiale, che, ben saldo al suolo con i lunghissimi artigli, squarta
un uccello, affamato pi che mai.
Mir, La fattoria
e Paul Klee
Fra i tanti autoritratti della pittrice messicana Frida Kahlo ve ne uno dove un gatto
nero con gli occhi spalancati posato sulla spalla dell'artista.
Anche Botero inserisce dei gatti nelle proprie opere, gatti abbondanti ed in posa come
i loro padroni.