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mediamente tre volte superiore a quella applicata agli altri beni. In Cina, per esempio, la tassazione
doganale sui prodotti green si attesta al 5,3%. Un accordo, quindi, andrebbe nella direzione di
aumentare la competitivit delle aziende nostrane rendendo allo stesso tempo pi accessibili ed
economiche le tecnologie e i prodotti pi avanzati.
Tuttavia, i dazi non costituiscono lunico ostacolo alla diffusione di tecnologie pulite. Le cosiddette
barriere non tariffarie costituiscono un fortissimo disincentivo, spesso decisivo, alle esportazioni anche
in assenza di tassazione sullimport. Ad esempio, la percentuale della tariffa doganale indiana sul
valore di una lampadina a bassi consumi rappresenta circa il 30% del suo prezzo, la stessa percentuale
riferita alle barriere non tariffarie corrisponde al 106%. Questo tipo di ostacolo pu assumere diverse
forme, come sussidi allindustria nazionale, differenze normative, diversi regolamenti riguardanti
limballaggio o misure di protezione come lantidumping.
Al momento i negoziati si sono limitati allaspetto tariffario e, in particolare, alla redazione di una lista dei
beni da includere nel trattato. , tuttavia, necessario che laccordo, affinch ne sia garantita leffettivit,
anche con riferimento al risultato ambientale, preveda, nella sua fase di revisione, un impegno relativo
alleliminazione di queste ostruzioni e allinclusione dei servizi. Questi ultimi, infatti, costituiscono una
larga percentuale del costo effettivo dei beni ambientali. Ad esempio, i costi di manutenzione di un
impianto eolico corrispondono al 40% del suo prezzo di vendita. LUE, sin dallinizio dei negoziati, si
battuta affinch questi venissero inclusi gi nella prima bozza. Purtroppo, mancando ancora una lista
definitiva dei prodotti da includere e considerata lo scetticismo delle controparti, non sar possibile
inserire i servizi nella prima fase dellaccordo.
Criticit
Durante la tredicesima tornata negoziale, tenutasi fra il 2 e il 4 marzo a Ginevra, le parti hanno
concordato una lista, non definitiva, di 340 beni la cui inclusione finale sar oggetto di ulteriori
discussioni e mediazioni.
A destare alcune preoccupazioni la presenza di diversi beni di disputato interesse ambientale fra
cui: turbine a gas, bacchette di bamb, reattori nucleari e condizionatori. La categoria prodotti e
tecnologie energeticamente efficienti , infatti, ambigua. Oltre a incorporare quei beni volti a un
miglioramento dellefficienza energetica, include, invero, articoli preferibili ad altri perch pi efficienti
(la turbina di un jet rispetto a unaltra). Linserimento a cascata di questi elementi costituisce una
fonte di forte preoccupazione per alcuni settori manifatturieri europei, tradizionalmente sensibili al
problema della delocalizzazione. Le importazioni di alcuni prodotti, come i filtri in ceramica dalla Cina,
sono, infatti, oggetto dinvestigazione per pratiche di dumping. Anche dal punto di vista ambientale,
una maggiore apertura per i produttori di paesi con una legislazione in materia pi blanda, i cosiddetti
junk paradise, potrebbe costituire un danno. Ad esempio, il processo di produzione e verniciatura
delle biciclette risponde, in Europa, a standard molto stringenti che garantiscono il livello pi basso
possibile di emissioni nocive. Un produttore cinese, sfruttando un procedimento pi inquinante, in
grado di vendere a prezzi pi bassi. Laccordo dovr, quindi, considerare il serio rischio di dumping
ambientale e impedire che effetti distorsivi causino uno spostamento occupazionale e un aumento
delle emissioni.
A tal scopo, la Commissione Europea sta coinvolgendo la societ civile, come i rappresentanti del
comparto industriale e le Organizzazioni non Governative (ONG).
Affinch i mercati si aprano effettivamente al commercio dei beni ambientali, , poi, necessario che
siano presi seri impegni circa labbattimento delle barriere non tariffarie. LEuropa non pu, infatti,
permettersi un aumento della propria esposizione alla competizione internazionale sul mercato
interno se non ottenendo eguale accesso ai mercati esteri.
Alessia Mosca
www.alessiamosca.it - email@alessiamosca.it