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1927 - 1934
Antonio Gramsci
Successore
Luigi Longo
21 giugno 1945
1 luglio 1946
Predecessore
Umberto Tupini
Successore
Italiana)
12 dicembre 1944
21 giugno 1945
Predecessore
Giuseppe Spataro
Successore
Pietro Nenni
Dati generali
Partito politico Partito Socialista Italiano (1914-21),
Partito Comunista Italiano (1921-64)
Titolo di studio Laurea in giurisprudenza
Alma mater
Professione
Firma
Assemblea costituente
26 marzo 1893
Luogo morte
Jalta
Data morte
21 agosto 1964
giornalista
Partito
Gruppo
Comunista
Parlamento italiano
26 marzo 1893
Luogo morte
Jalta
Data morte
21 agosto 1964
Professione
Partito
Legislatura
Gruppo
I, II, III, IV
Comunista
Torino, Roma
Pagina istituzionale
Palmiro Michele Nicola Togliatti (Genova, 26 marzo 1893 Jalta, 21 agosto
1964) stato un politico e antifascista italiano, leader storico del Partito
Comunista Italiano. Nel 1930 prese la cittadinanza sovietica[1][2].
Fu uno dei membri fondatori del Partito Comunista d'Italia e, dal 1927 fino
alla morte, segretario e capo indiscusso del Partito Comunista Italiano (con
un'interruzione dal 1934 al 1938), del quale era stato il rappresentante
all'interno del Comintern (di qui, per le sue capacit di mediatore fra le
varie anime del partito, lo pseudonimo di giurista del Comintern
attribuitogli da Lev Trotsky[3]), l'organizzazione internazionale dei partiti
comunisti. Anche di questo organismo Togliatti fu uno degli esponenti pi
rappresentativi e, dopo che esso fu sciolto nel 1943 e sostituito dal
Cominform nel 1947, rifiut la carica di segretario generale, offertagli
direttamente da Stalin nel 1951, preferendo restare alla testa del partito in
Italia e cominciando a nutrire dei dubbi sulla politica del leader sovietico,
fatto che gli far approvare in pieno la linea di Nikita Kruscev al XX
congresso del PCUS (1956).[4]
Dal 1944 al 1945 ricopr la carica di vice Presidente del Consiglio e dal 1945
al 1946 quella di Ministro di Grazia e Giustizia nei governi che ressero
l'Italia dopo la caduta del fascismo. Membro dell'Assemblea Costituente,
dopo le elezioni politiche del 1948 guid il partito all'opposizione rispetto ai
vari governi che si succedettero sotto la guida della Democrazia Cristiana,
proponendo la "via italiana al socialismo", cio la realizzazione del progetto
Indice
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1 Biografia
1.1 Le origini familiari e gli studi
1.2 L'inizio dell'attivit politica
1.2.1 L'Ordine Nuovo
1.2.2 La fondazione del Partito comunista
1.3 L'avvento del fascismo
1.3.1 La Conferenza di Como
1.3.2 Il Congresso di Lione
1.4 A Mosca, in Svizzera e a Parigi
1.4.1 La lettera di Gramsci
1.5 Alla guida del Partito comunista
1.6 Gli anni trenta e la Guerra Civile spagnola
1.7 Il ritorno in Italia
1.8 Le elezioni del 1948 e l'attentato
1.9 Dopo la sconfitta del Fronte
1.10 La "via italiana al socialismo"
1.11 La morte
2 I rapporti Cina-URSS
3 Aspetti controversi
3.1 L'Unione Sovietica e il PCUS
3.2 Tito e la Jugoslavia
4 Vita privata
5 Togliatti nella cultura di massa
5.1 Intitolazioni
5.2 Musica
5.3 Cinema e televisione
5.4 Arte
6 Opere
6.1 Curatele e traduzioni
7 Note
8 Bibliografia
9 Voci correlate
10 Altri progetti
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Le origini familiari e gli studi[modifica | modifica wikitesto]
Palmiro Togliatti nacque da una famiglia di origini piemontesi. Il padre
Antonio nacque nel 1852 a Coassolo, in provincia di Torino. La famiglia
avrebbe voluto destinarlo alla carriera ecclesiastica ma Antonio, dopo il
seminario a Giaveno, non volle prendere i voti e si trasfer a Torino, si
diplom maestro e dopo un periodo d'insegnamento si impieg dapprima
come istitutore e poi come contabile nell'amministrazione dei Convitti
nazionali del Regno, sposando una maestra elementare torinese, Teresa
Viale, che divenne la figura centrale della famiglia.[6]
Dopo un brillante percorso di studi concluso con la media del 30, Togliatti si
laure nel novembre 1915 con la tesi Il regime doganale delle colonie,
discussa con Luigi Einaudi. Seguendo la sua primitiva inclinazione, s'iscrisse
anche alla facolt di Lettere e Filosofia, ma la guerra prima e l'attivit
politica poi gli impedirono di conseguire la seconda laurea. Infatti, pur
riformato per la forte miopia, nel 1915 si arruol volontario nella Croce
Rossa, prestando servizio in diversi ospedali, anche al fronte. Nel frattempo,
le necessit belliche indussero i Comandi militari a rivedere i criteri di
Amadeo Bordiga
Da giugno, sotto l'impulso di Gramsci, il settimanale mut interessi e
contenuti: meno rassegne culturali e pi attenzione alle forme di
organizzazione che il movimento operaio italiano si stava dando, sulla
scorta dell'esperienza russa dei Soviet come di quella tedesca dei
Revolutionre Obleute e degli Arbeiterrte austriaci: la creazione dei
Consigli operai. La commissione di fabbrica giudicata da L'Ordine Nuovo
non solo un organo di democrazia operaia ma anche il nucleo di un futuro
potere proletario, l'ordinatrice di fatto e di diritto di tutto il regime di
produzione e di scambio.[17]
non ha mai fatto l'abitudine a una scuola di pensiero, quella che classe
dominante unicamente per una specie di diritto di ereditariet; ma non
possiede alcuna delle qualit che occorrono ai dirigenti di uno Stato.[21]
Mario Montagnana
Camilla Ravera
L'operazione poliziesca coordinata da De Bono era del tutto illegale e infatti
tutti furono prosciolti in istruttoria o assolti alla fine dell'anno nel processo,
ma raggiunse lo scopo di allontanare dal Partito i militanti meno decisi e di
sconvolgere l'organizzazione, costringendola all'illegalit. In aprile Togliatti
riprese i contatti con il Partito, entrando a far parte del Comitato esecutivo:
assunto lo pseudonimo di Paolo Palmi, si trasfer nella nuova sede
clandestina costituita ad Angera, sul Lago Maggiore.
Mauro Scoccimarro
Erano i giorni in cui l'Internazionale, con un atto d'imperio, aveva imposto
al Partito italiano la formazione di un nuovo esecutivo costituito da tre
esponenti della maggioranza di sinistra, Togliatti, Scoccimarro e
Fortichiari,[33] e da due della minoranza di destra, Angelo Tasca e
Giuseppe Vota, con il compito di portare ad effetto la fusione con la frazione
del Partito socialista aderente all'Internazionale,[34] guidata da Giacinto
Menotti Serrati. Togliatti, ancora legato a Bordiga, il quale era nettamente
contrario all'operazione, esitava, dichiarandosi disposto ad accettare la
carica a condizione di sviluppare una polemica aperta con l'Internazionale
e con la minoranza del partito e denunciando a Gramsci quello che
riteneva essere il tentativo, da parte della minoranza, di liquidare
l'esperienza del movimento politico proletario che ha portato alla creazione
del partito comunista.[35]
Nell'agosto del 1923 Mussolini fece approvare dal Parlamento una nuova
legge elettorale, la legge Acerbo, che assegnava i due terzi dei seggi alla
lista che avesse superato il 25% dei voti. Togliatti scrisse che il fascismo
vuole, conquistato il potere, disperdere gli aggregati proletari, impedire una
loro unificazione su qualsiasi terreno e provocare invece una unificazione
attorno a s dei gruppi politici borghesi[38]: il 6 aprile 1924, le elezioni
confermarono il blocco borghese intorno al listone mussoliniano che
raccolse il 66,2% dei voti e 375 seggi. L'Alleanza per l'unit proletaria, la
lista unitaria di comunisti e socialisti terzini, ottenne il 3,8% e 19
deputati, tra i quali Gramsci che cos, apparentemente protetto
dall'immunit parlamentare, pot rientrare in Italia: Togliatti non era
candidato, mentre Bordiga, bench sollecitato, aveva rifiutato di presentarsi
alle elezioni. Il risultato elettorale ottenuto, bench oggettivamente
modesto, fu accolto dal Partito con soddisfazione, essendo stato superiore
al previsto e vicino a quello ottenuto dagli altri due partiti socialisti.
Vladimir Lenin
Alla fine del mese Togliatti, Bordiga, Grieco, Tasca e altri quattordici
delegati italiani, partirono per Mosca per partecipare al V Congresso
dell'Internazionale, il primo tenuto dopo la morte di Lenin, convocato per il
17 giugno 1924. Il tema della relazione svolta da Zinov'ev era incentrato
sulla necessit di combattere tanto le deviazioni di sinistra quanto
soprattutto di destra presenti in diversi Partiti comunisti. Ritenendo che vi
fossero prospettive rivoluzionarie a medio termine, la risoluzione finale
dell'Internazionale dichiarava che era necessario non farsi irretire da
alleanze con i partiti socialdemocratici: per l'Italia, attraversata da una
grave crisi politica a seguito del delitto Matteotti, il compito del Partito
comunista era: 1) abbattere il fascismo; 2) scartare dalla scena politica
[...] i partiti d'opposizione costituzionale e riformista; 3) riunire dietro di s
le masse operaie e contadine per un'azione di classe mirante alla conquista
del potere.[41]
Nel suo intervento sulla situazione politica italiana, Togliatti, che aveva
assunto lo pseudonimo di Ercoli, rilevata l'impossibilit dei partiti di
sinistra di condurre da soli la lotta contro il fascismo, aveva invece
sostenuto la necessit di isolare i fascisti dai loro temporanei alleati,
facendone per un periodo transitorio [...] degli alleati della classe operaia, e
di utilizzare tutte le fessure esistenti nell'insieme dei raggruppamenti
borghesi e semiborghesi, per favorire contemporaneamente il processo di
disgregazione di questo blocco.[42] Stante il rifiuto della sinistra di
assumere cariche, vennero eletti al Comitato esecutivo del PCd'I Gramsci (il
quale dall'agosto fu investito anche della nuova carica di segretario
generale del Partito),[43], Togliatti (dallo stesso periodo responsabile anche
del settore agitazione e propaganda), Scoccimarro, Mers e Maffi.
Durante la crisi del regime fascista nella seconda met del 1924, il Partito
comunista aument il numero dei suoi iscritti e la diffusione della sua
stampa, ma non riusc a incidere sulla crisi: la proposta della creazione di
un "antiparlamento" fu respinta sia dai socialisti che dalle altre forze
aventiniane che temevano il radicalismo rivoluzionario dell'iniziativa. Il
nullismo[44] dell'Aventino si concret nel manifesto dell'11 novembre
che chiedeva l'intervento di un re il quale era in realt solidale con lo stesso
Regime: i comunisti decisero allora di rientrare in parlamento e, dopo il
discorso di Mussolini del 3 gennaio 1925, la repressione, mai cessata nei
confronti dei comunisti, si estese anche alle altre opposizioni. Il 3 aprile
Togliatti venne arrestato con cinque capi d'imputazione, tra i quali quello di
far sorgere in armi gli abitanti del Regno contro i poteri dello Stato.
Anche questa volta, essendo intervenuta un'amnistia, non si arriv al
processo e il 29 luglio venne scarcerato: pot cos conoscere il figlio Aldo,
nato durante la detenzione. Un successivo mandato di cattura, emesso in
settembre, non ebbe effetto perch Togliatti, rientrato nella clandestinit,
riusc a far perdere le proprie tracce.
Antonio Gramsci
Il dibattito nel Comitato centrale russo port alla riaffermazione della
politica seguita da Stalin e alla condanna della frazione trockista e
all'esclusione di Zinov'ev dall'Ufficio politico. L'eco del conflitto tra i maggiori
dirigenti comunisti russi giunse anche in Italia, dibattuto dagli stessi
giornali[50] i quali, elogiando la prudenza di Stalin, videro nella sua
politica la fine della rivoluzione comunista e la sua trasformazione in
rivoluzione borghese, insieme con lo sviluppo di un capitalismo di stato.
Iosif Stalin
L'organizzazione del Partito fu cos sconvolta e tutti i suoi militanti
entrarono in clandestinit: Camilla Ravera dirigeva il Centro interno
clandestino del Partito, operante a Genova, a Mosca si decise la costituzione
di un Centro estero a Parigi (dove si sarebbe stampata la rivista teorica Lo
Stato operaio), guidato da Togliatti, mentre a Luigi Longo veniva affidata
la Federazione giovanile. Formalmente Gramsci rimaneva il segretario, ma
di fatto la guida del Partito veniva affidata a Togliatti, che pure rimaneva
membro dell'Esecutivo del Comintern: come ricord in seguito Ignazio
Silone, la successione di Togliatti a Gramsci naturale, la sua preminenza
un dato di fatto [...] nessuno poteva stargli alla pari. Aveva un suo modo
di ascoltare a lungo, ma quando prendeva la parola era come se leggesse,
veniva fuori la lunga riflessione, sapeva collegare fatti apparentemente
secondari a cui nessuno di noi aveva pensato.[54]
Togliatti e Silone dovettero recarsi nel maggio del 1927 a Mosca, dove era
convocato l'VIII Plenum dell'Internazionale: la svolta a destra del
Comintern, rappresentata dalla politica del fronte unico con le
socialdemocrazie non aveva dato alcun frutto e la frazione di Trockij aveva
buoni motivi per alimentare la polemica anti-staliniana, specie dopo l'esito
disastroso dell'alleanza dei comunisti cinesi con il Kuomintang, voluta da
Stalin, lo scioglimento dell'accordo sindacale tra sindacati comunisti e Trade
Unions in Inghilterra, paese che aveva rotto le relazioni diplomatiche con
l'URSS e dove una parte dei conservatori, guidati Churchill, voleva giungere
alla guerra. La maggioranza dell'Esecutivo aveva preparato una risoluzione
di condanna di Trockij sulla base di un documento di quest'ultimo, del quale
non si dava tuttavia conto, e pretendeva che i delegati l'approvassero senza
venirne a conoscenza. L'opposizione italiana, alla quale si unirono i
rappresentanti francesi e svizzeri, fece ritirare la risoluzione.[55]
Gastone Sozzi
Rifiutata l'assunzione della direzione dell'Ufficio dell'Internazionale aperto a
Berlino, Togliatti diresse il Centro estero del Partito, gi costituito a Parigi e
trasferito nel 1927 a Lugano e poi, nel 1928, a Basilea. Contrast
l'insofferenza dei giovani comunisti, come Longo, Secchia e D'Onofrio, che
ritenevano che la lotta al fascismo, con la scomparsa delle altre opposizioni
democratiche italiane, dovesse essere radicalizzata proponendo, contro il
fascismo, l'obiettivo dell'immediato passaggio al socialismo. Togliatti
spiegava che per abbattere il fascismo con un'azione rivoluzionaria
occorreva una saldatura tra operai e contadini che nella situazione italiana
non esisteva affatto, e che se non esistevano pi organizzazioni antifasciste
Lev Trockij
Si preoccup anche di rendere pi "facili" gli articoli della rivista teorica Lo
Stato Operaio, e cur l'istruzione teorica e pratica dei giovani militanti, da
mandare in Italia per l'azione clandestina: uno di essi, Gastone Sozzi, che
doveva costituire un nucleo comunista all'interno delle forze armate, venne
subito arrestato a Milano nel novembre del 1928 e mor in carcere a seguito
delle torture subite.
Togliatti attacc anche il sistema in vigore in altri Partiti comunisti, nei quali
il dibattito politico si svolgeva spesso in oscure lotte intestine e le
discussioni si concludevano con condanne, misure disciplinari ed espulsioni:
un sano centro dirigente, sostenne, si forma attraverso il dibattito aperto e
il lavoro comune, e non con il metodo della lotta senza princpi e dei
compromessi tra gruppi diversi [...] non possiamo chiudere gli occhi che
fenomeni simili si presentano oggi.[60]
Gli operai della FIAT di Torino sequestrarono nel suo ufficio l'amministratore
delegato Vittorio Valletta. Buona parte dei telefoni pubblici smisero di
funzionare e si blocc la circolazione ferroviaria. Il democristiano Mario
Scelba, ministro dell'interno, impart disposizioni ai prefetti per vietare ogni
forma di manifestazione, e l'intero paese sembr sull'orlo della guerra civile.
Gli accordi di Yalta e la presenza di truppe americane sul territorio italiano
sconsigliavano un'insurrezione armata.[71] Nelle ore in cui si attendeva
l'esito dell'intervento chirurgico, si diffusero le pi diverse voci sullo stato di
salute di Togliatti: circol anche la notizia della morte del segretario
comunista[71], e si disse che Togliatti era rimasto vittima della "reazione
fascista" come Giacomo Matteotti nel 1924.[76]
Il clima politico del paese era caldissimo: soltanto due mesi prima, si era
consumata la sconfitta del Fronte.[71] Il bilancio, nella sola giornata del 14
luglio, fu di 14 morti e centinaia di feriti. Negli scontri perirono dieci
manifestanti e quattro agenti di Pubblica Sicurezza[77][78]. Nei due giorni
successivi all'attentato, si conteranno altri 16 morti e circa 600 feriti[79]. Il
Paese torner lentamente alla normalit[80]. L'operazione, infatti, riusc a
salvare Togliatti. Fu proprio il dirigente del Partito Comunista Italiano ad
Togliatti a comizio
Sotto la sua segreteria, il PCI divenne il pi grande partito comunista
europeo tra quelli non al potere, il pi importante politicamente del mondo
occidentale anche se non raggiunse mai un consenso elettorale tale da
conquistare il primato tra le forze politiche nazionali. I due maggiori
successi elettorali vennero raggiunti soltanto anni dopo, sotto la segreteria
di Enrico Berlinguer: il picco massimo di consensi in occasione delle elezioni
politiche del 1976 (34,4% alla Camera dei deputati) e il sorpasso ai danni
della DC (33,3% contro 33,0%) alle elezioni del Parlamento europeo del
1984, attribuibile in larga misura alla generale commozione per la recente
scomparsa del segretario generale del PCI.
La sua azione, decisiva per il radicamento del PCI nella societ italiana ma
altrettanto risoluta nel difendere l'URSS ad ogni costo, divenne pi
autonoma dopo la morte di Stalin nel 1953, commemorato da Togliatti con
Alle elezioni di quell'anno il PCI ottenne il 22,6% dei voti. Man mano che in
URSS il nuovo segretario del partito promuoveva la sua linea innovatrice,
facendo pace con Tito e denunciando i crimini di Stalin, secondo un'opinione
diffusa negli ultimi anni Togliatti assunse una linea a lui ostile, che sarebbe
stata abilmente camuffata come ricerca di una "via nazionale" al socialismo.
Allo scoppio della rivoluzione ungherese (ottobre 1956), Togliatti tenne a
bada il dissenso ed emargin gli stalinisti pi irriducibili, incalzando al
tempo stesso i dirigenti del PCUS affinch schiacciassero il "fascismo" che
secondo lui era risorto in terra ungherese. In quell'occasione, Togliatti,
convinto che fosse in corso una "reazione fascista-clericale" in Ungheria,
vot a favore della decisione presa dal regime fantoccio di Budapest,
sottoposta alla consultazione dei principali partiti comunisti al potere, di
mettere a morte Imre Nagy, il comunista che aveva guidato la rivoluzione
dell'anno prima e il cui carattere democratico e pluralista nessuno studioso
mette in dubbio[82].
Sar solo nei suoi ultimi anni che Togliatti, coerentemente col suo percorso,
esprimer critiche anche severe all'esperienza sovietica, ad esempio nel
Memoriale di Yalta, uno scritto pubblicato dal partito poco dopo la morte di
Togliatti, e affermando cos definitivamente il diritto all'autonomia da Mosca
del comunismo italiano.[86]
Palmiro Togliatti
Alla morte di Stalin, Togliatti lo commemor alla Camera dei deputati il 6
marzo 1953 affermando che Giuseppe Stalin un gigante del pensiero,
un gigante dell'azione. Col suo nome verr chiamato un secolo intero, il pi
morte riservato agli Italiani. Altre parole della lettera erano equivocate, tra i
quali un vecchio Hegel, divenuto un grottesco divino Hegel[94].
La falsificazione fu scoperta dieci giorni dopo: Andreucci si dimise
dall'incarico di consulente rivestito nella casa editrice Il Ponte alle Grazie
che, a causa della perdita di credibilit subita[95], in breve sub un crollo di
vendite e fu assorbita nel 1993 dalle Edizioni Salani. Il risultato politico
dell'operazione era comunque in parte raggiunto: l'attacco a Togliatti, oltre
ad influire sul risultato delle elezioni, serv anche a mettere fuori gioco Nilde
Iotti da una possibile elezione alla Presidenza della Repubblica.[96]
Nel corso del 1956, dopo il XX Congresso del PCUS, Togliatti critic il modo
in cui Chruv condusse la critica al "culto della personalit" di Stalin. In
un'intervista sulla rivista Nuovi argomenti propose in modo molto cauto e
per certi versi ambiguo una revisione pi profonda della storia dell'URSS,
secondo cui andavano cercate nel PCUS degli anni venti le radici di squilibri
manifestatisi con la pianificazione guidata da Stalin. Al tempo stesso rimase
nell'alveo dei fedeli di Mosca e condann la rivolta di Pozna e quella di
Budapest nel 1956, ritenendole pericolose per la stabilit e le prospettive
del socialismo. Vide per negli errori dei partiti al potere le cause delle
rivolte, criticando la tesi secondo cui esse avessero matrici "esterne" al
socialismo.
A partire dalla sollecitazione lanciata nell'ottobre 1986 dallo storico
magiaro-francese Franois Fejto, sono stati trovati i documenti inediti che
comprovano al di l di ogni ragionevole dubbio l'accusa che egli abbia
sollecitato l'intervento armato sovietico contro la rivoluzione ungherese[97].
Inoltre nel 1957 alla I Conferenza mondiale dei partiti comunisti tenuta a
Mosca egli vot, insieme agli altri leader comunisti a favore della condanna
a morte dell'ex presidente del Consiglio ungherese Imre Nagy e del
generale Pal Maleter, ministro della Difesa, arrestati con due diverse
imboscate l'anno prima dalle truppe sovietiche d'occupazione,
rispettivamente il 3-11 nel quartier generale sovietico di Tokol e il 22-11
appena uscito dall'ambasciata jugoslava con il salvacondotto del governo
Kadr, con l'accusa di aver aperto la strada alla controrivoluzione
fascista.[98]. Un comunista insospettabile come Pietro Ingrao ha
recentemente testimoniato[99] la soddisfazione di Togliatti per l'avvenuta
invasione della ribelle Ungheria. Di fronte ad un addolorato Ingrao, che gli
tra il 1945 ed il 1948 il PCI esalta Tito, che definisce il nuovo Garibaldi, e
solidarizza con lui fino ad appoggiare le sue pretese sulla Venezia Giulia. Il 7
novembre 1946 Palmiro Togliatti va a Belgrado e rilascia a L'Unit la
seguente dichiarazione: Desideravo da tempo recarmi dal Maresciallo Tito
per esprimergli la nostra schietta e profonda ammirazione[104];
tra il 1948 ed il 1956, dopo la condanna del Cominform, il PCI si allinea
immediatamente e L'Unit del 29 giugno 1948 pubblica: La direzione del
Partito Comunista Italiano, udito il rapporto dei compagni Togliatti e
Secchia, esprime all'unanimit la propria approvazione completa e senza
riserve delle decisioni del Cominform[105] Durante questo periodo Tito
viene criticato in modo assai veemente dal PCI, e i seguaci del maresciallo
chiamati spregiativamente titini[106];
nel 1956, Khruv si reca a Belgrado, e riabilita Tito affermando:
deploriamo ci che avvenuto e respingiamo tutti gli errori accumulati in
questo periodo...: Il PCI si adegua nuovamente ed in occasione di un nuovo
viaggio di Palmiro Togliatti a Belgrado, L'Unit del 28 maggio 1956 pubblica
un'intervista in cui il segretario afferma: (...) Scopo della mia visita a
Belgrado di riannodare relazioni regolari con i comunisti jugoslavi dopo la
grave frattura provocata dall'erronea decisione del Cominform (...).
Togliatti lasci la moglie nel 1948 per Nilde Iotti, giovane deputata del PCI,
e questo fatto suscit scalpore, anche nel partito (all'epoca abbastanza
conservatore a livello morale); Togliatti era sposato solo civilmente e non
poteva quindi ottenere l'annullamento del matrimonio (ammesso solo nei
matrimoni religiosi), mentre il divorzio non era ancora possibile in Italia.
Avrebbe potuto ottenerlo all'estero, magari in URSS, e registrarlo in
Italia[senza fonte], ma non lo fece. Successivamente, nonostante non
fossero sposati, Togliatti e Iotti chiesero e ottennero - grazie ad un
regolamento particolare della Camera dei deputati per i conviventi more
uxorio[senza fonte] - di poter adottare e dare il cognome Togliatti ad una
bambina orfana: Marisa Malagoli, sorella minore di uno dei sei operai
rimasti uccisi in scontri con le forze dell'ordine il 9 gennaio 1950, a Modena,
nel corso di una manifestazione operaia. Marisa Malagoli Togliatti diverr
poi una psichiatra[109].
^ Appunti per una critica del bordighismo, da Lo Stato Operaio, anno IV, n.
4, aprile 1930, Avanti Barbari!
^ http://www.memoriedispagna.org/page.asp?ID=3198&Class_ID=10025
^ Palmiro Togliatti: La Voce della Russia
^ "Io, segretario di Togliatti, vi dico che fu il Peggiore". Intervista
all'ex-segretario di Togliatti, Stefano Lorenzetto
^ La resistenza e la svolta di Salerno. Togliatti e Stalin MAGISTRA
VITAE
^ Togliatti decise con Stalin la 'svolta di Salerno' - Repubblica.it Ricerca
^ Salerno 1944. la svolta di Stalin
^ a b c d e f g h i L'attentato a Togliatti
^ Secondo AA.VV., Storia d'Italia, DeAgostini 1991, Pallante esplose due
colpi di rivoltella contro il segretario del PCI. L'episodio rivissuto anche nel
film Una vita difficile di Dino Risi.
^ a b c Spar a Togliatti: In quegli anni era diverso, ora serve calma
^ a b c d e f Un difetto nel proiettile: cos Togliatti si salv
^ [Traversaro E.F., Una rivoluzione mancata: Genova 14 luglio 1948, The
Boopen, Pozzuoli, 2010, pp. 4445]
^ Antonello Donato, L'attentato a Togliatti
^ Quella sottile linea rossa - l'attentato a Palmiro Togliatti
^ Il fascismo e la democrazia? contro i lavoratori | Leftcom
^ A. Ciaralli, "Liberare le carceri, arrestare treni e tram". Il "Piano K", un
documento dell'attivit insurrezionale del PCI?, in Segni per Armando
Petrucci, Roma 2002, pp. 60-119; Insurrezione. 14 luglio 1948: l'attentato
a Togliatti e la tentazione rivoluzionaria di Carlo Maria Lomartire
^ Da un inserto del Sole 24 Ore
^ Citato in Camera dei deputati, Discussioni in Assemblea (resoconti
stenografici), Seduta di Venerd 6 marzo 1953, p. 46858.