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FORMAZIONE DEGLI STATI-NAZIONE: Gran parte della storia contemporanea trae le sue fondamenta

dalla rivoluzione industriale. Si tratta di quello sviluppo manifatturiero della Gran Bretagna a cavallo tra il 700
e l800. Il termine Rivoluzione, per, pu contenere delle forti ambiguit, in quanto rievoca limmagine di un
cambiamento improvviso, mentre sappiamo che il periodo di trasformazioni profondo ma graduale. Ci che
consente un maggior vantaggio allInghilterra rispetto agli altri paesi europei, la grande concentrazione e
crescita demografica, legata al parallelo progresso agricolo. Inoltre, vi era un sistema politico e istituzionale
stabile, con forme di rappresentanza socialmente assai limitate, ma regolari. Si realizz qui la privatizzazione
della terra, in anticipo rispetto agli altri paesi europei. La propriet era senza limitazioni di tipo feudale e
senza contadini. Dominava una conduzione fondata sullaffitto a locatari provvisti di un certo capitale che
impiegavano lavoratori salariati.
Si rinnov la produzione agricola con lintroduzione delle foraggiere nella rotazione delle colture che si
succedevano sullo stesso terreno: in questo modo si ebbe un forte aumento della popolazione (sempre a
cavallo tra 700 e 800), e ci permise a una quota degli addetti di lasciare la campagna per dedicarsi al
lavoro industriale. Unimportantissima innovazione fu la Navetta (elemento mobile del telaio che velocizzava
il passaggio del filo della trama attraverso lordito (1733), seguita dallintroduzione della macchina a vapore
(Watt 1769). Lindustria britannica si occupava in gran parte della produzione di tessuti in cotone, e quindi
la lavorazione di questultimo: lo slancio dellindustria cotoniera era dato dalla dimensione modesta e poco
costosa degli impianti, dal facile reperimento della forza lavoro e dalla crescita demografica. Inoltre, il
rifornimento della materia prima avveniva in maniera stabile in quanto proveniente dalle ex colonie
americane. Lindustria del cotone necessitava per dellestrazione del carbone, che sostituiva luso della
legna come combustibile. Lagricoltura e lindustria sempre pi meccanizzate richiedevano ferro per la
fabbricazione di attrezzi e macchinari.
IMPATTO SOCIALE: Tuttavia, a mantenere in piedi la produzione e lindustria vi erano i lavoratori, costituiti
in larga parte da donne e bambini, poco costosi e facilmente controllabili. Le condizioni di lavoro erano
faticose e logoranti, alimentavano forme di opposizione e tensioni e generavano movimenti di Luddismo
(operai in protesta che distruggevano le macchine da produzione) e il movimento Cartista (chiedeva
maggiori diritti al lavoratore). Per la prima volta (1842) fu emanata una legge che prov a disciplinare il
lavoro di fabbrica: essa non ebbe un grande risvolto, ma per la prima volta si ruppe lidea che il lavoro
dovesse essere regolato dalla libera contrattazione delle parti e restare fuori dagli interventi del governo.
IL RESTO DELLEUROPA: Il resto dellEuropa era assai pi indietro. I pochi elementi di rinnovamento
venivano dalle colonie di imprenditori e mercanti stranieri che diffondevano un patrimonio di relazioni, saperi
specifici, novi atteggiamenti gestionali. Daltra parte, per, il periodo napoleonico port una ventata di
rinnovamento nelle amministrazioni pubbliche, nelle burocrazie dello stato, nei sistemi legislativi: si cancell
quasi del tutto il sistema feudale. Nascevano le novit degli anni 30, i primi studi sulla chimica organica (di
Liebig) e la fisiologia delle piante, la diffusione della nave a vapore, le costruzioni ferroviarie e molto altro
ancora.
IL CONGRESSO DI VIENNA: Il Congresso di Vienna (1814 - 1815) fu organizzato dalle potenze europee
che avevano avuto ragione delle armate napoleoniche (Gran Bretagna, Austria, Prussia e Russia) al fine di
ridisegnare i confini degli stati e creare le condizioni di una pace duratura, sia pure armata, dellEuropa. Lo
scopo del Congresso, per, era anche quello di ripristinare la legittimit della monarchia riducendo i moti
rivoluzionari scaturiti dalleccessiva libert del popolo. Dietro la formula di Concerto europeo, voluto dal
Congresso di Vienna, si celava la preoccupazione per futuri rafforzamenti di alcuni stati a spese di altri.
Ecco quindi che il progetto intendeva anche frenare le tentazioni espansionistiche di alcuni stati.
I pericoli maggiori venivano dalla Francia (che gi aveva esportato i suoi furori rivoluzionari): essa, dunque,
fu stretta tra i Paesi Bassi (Belgio, Olanda e Lussemburgo), e il Regno di Sardegna fu rafforzato con
lacquisizione dellex repubblica genovese. Alla Prussia furono attribuiti alcuni territori limitrofi (es. Sassonia),
e lAustria venne restituita al suo ruolo di gendarme delle regioni italiane (possedeva anche il Veneto): in
questo caso in principi imparentati con la famiglia imperiale e laccordo militare con Ferdinando IV di Napoli
e poi Ferdinando I del Regno delle due Sicilie assicurarono il controllo diretto dei piccoli regni dellItalia
centrale.

La Russia fu accontentata con lannessione di gran parte della Polonia, a spese dellImpero ottomano e della
Finlandia, sottratta alla Svezia, a sua volta risarcita con la Norvegia.
I VERI SCOPI DEL CONGRESSO: Il Congresso rafforzava quindi il rifiuto della sovranit popolare e lo
spazio concesso alla chiesa, rappresentato dalla Santa Alleanza, che costituiva lo strumento creato da
Russia, Prussia e Austria per assicurare il mantenimento degli equilibri sanciti dal congresso stesso. Non a
caso il testo dellaccordo era pieno di riferimenti religiosi, e alludeva esplicitamente allorigine divina della
monarchia, che legittimava lautorit contro le pretese dei sostenitori della sovranit popolare: chiaro che il
potere monarchico aveva ormai paura di essere spodestato dal popolo, questultimo spinto dalle speranze
date dalla rivoluzione francese napoleonica. Il cittadino infatti aveva imparato a pretendere un rapporto
individuale con esso, senza mediazioni: la divisione in ceti della societ di antico regime era ormai al
collasso.
Ovunque, inoltre, la minaccia francese contribu a creare un diffuso senso di identit nazionale che
sollecitava cambiamenti istituzionali e forme di rappresentanza politica in forte contrasto con i princpi sanciti
nella Santa o nella Quadruplice Alleanza: il popolo si stava svegliando, e larte dellincantare il popolo era
ormai unarma vana, o quasi. Nelle regioni europee conquistate da Napoleone si erano create riforme
istituzionali ed erano state riorganizzate le burocrazie statali: i gruppi sociali avrebbero opposto senzaltro
resistenza a qualsiasi tentativo di restaurazione dellordine sociale preesistente. Il popolo chiedeva il
riconoscimento dei diritti fondamentali, e in alcuni casi (come in quello di Luigi XVIII in Francia 1814) fu
concessa una costituzione (Regno dei Paesi Bassi, Granducato di Sassonia-Weimar, Baviera, Prussia
Renana, Regno delle due Sicile, Ducato di Parma, ecc).
RIVOLUZIONI: Gli obiettivi del Congresso di Vienna erano impossibili, perch lEuropa post-1815 era troppo
mutata rispetto a quella degli anni precedenti alla rivoluzione francese. Negli anni successivi ad essa,
unopposizione crescente alla costituzione inglese attraversava tutti i gruppi sociali legati al commercio e
allimpresa. Questi gruppi, in Gran Bretagna, si schieravano contro le posizioni ideologiche di Whigs e Tories
(le due principali forze politiche), e diedero origine a una cultura radicale: il radicalismo britannico trovava un
elemento in comune nella Riforma del sistema elettorale, ma conteneva anche diverse ambiguit. Questo
perch i radicali della Middle class invocavano la riforma parlamentare per affermare lideale del libero
mercato (pro gruppi commerciali e imprenditori), mentre dallaltra parte la Working class mirava a proteggere
il proprio standard di vita contro la deregolamentazione economica e il Laissez-faire (liberismo).
In Russia, il movimento fu nutrito di aspirazioni democratiche e di libert politica. Nel 1825, nel giorno
dellincoronazione dello zar Nicola I, il tentativo insurrezionale organizzato dagli ufficiali della guardia
imperiale venne rapidamente soffocato. Diverso fu il caso della Grecia, che combatt esclusivamente per
ottenere lindipendenza dallImpero ottomano. In moltissimi casi, militanti liberali moderati, radicali
democratici, e socialisti, tra il 1815 e la met del secolo si allearono e si scontrarono ripetutamente, ma solo
raramente si separarono perch legati nella lotta contro lo stesso nemico: lunione dei principi assolutisti
voluta in maniera celata e subliminale dal Congresso di Vienna.
ALLEANZE TRA MOTI: Si era generata ormai una sorta di comunit internazionale, animata dallo stesso
progetto di emancipazione. I moti rivoluzionari, infatti, si sviluppavano in un paese e nellaltro con numerosi
caratteri in comune, troppi per non pensare che vi fossero delle relazioni dirette tra un avvenimento e laltro.
Queste comunit di rivoluzionari possedevano numerosi elementi che favorivano la loro coesione, e
contribuivano a omogeneizzare modelli di vita, obiettivi, strategie politiche. I vari gruppi rivoluzionari
comunicavano tra loro grazie allintermediazione dei viaggiatori, ponti a simpatizzare con gli esuli e a
condividerne le aspirazioni. I moti del 1820-21, non a caso, coinvolsero pi o meno contemporaneamente
Spagna, Portogallo, Regno delle due Sicilie, Piemonte, Grecia. Nel 1830-31 fu il momento della Francia
(Rivoluzione di luglio), ui fecero seguito Belgio, Italia centro-settentrionale, e Polonia. Nel 1848 la rivoluzione
infiamm praticamente lintera Europa, con lesclusione della Gran Bretagna e dellImpero zarista. Si trattava
di vere e proprie sfide al disegno politico e territoriale uscito dal Congresso di Vienna: sfide che nella
maggior parte dei casi condussero alla sconfitta.

VINCITE: Ma bisogna ricordare alcuni esiti fortunati, come lindipendenza della Grecia, aiutata notevolmente
dalla Russia, che aveva interesse ad indebolire lImpero ottomano per porre sotto la sua egemonia le
popolazioni slave della penisola balcanica, e spinta dallEtera, societ segreta greca. Dopo la sconfitta
navale inflitta a Navarrino dalla flotta anglo-franco-russa a quella turco-egiziana, si giunse alla pace di
Adrianopoli (1829) e allindipendenza greca. Questa vicenda rappresentava la prima smentita dellaccordo di
Vienna, ed era la prova che la questione doriente non poteva pi essere un problema esclusivo, ma doveva
diventare un affare internazionale, con forti implicazioni sugli squilibri europei.
SCONFITTE: Meno fortunate furono invece le contemporanee vicende rivoluzionarie del Regno delle due
Sicilie, del Piemonte, del Porto gallo e della Spagna. Inaugurate tutte dal moto scoppiato in Spagna nel
1820, le rivoluzioni ebbero caratteri comuni: tutte puntavano ad imporre un sistema costituzionale,
prendendo ad esempio il testo della costituzione liberale spagnola (1812), ma tutte furono represse. Anche
in America Latina si accendevano spinte indipendentiste nei confronti di Spagna e Portogallo. Il gruppo
dirigente di questi movimenti era costituito dai Creoli, popolazione bianca erede dei primi colonizzatori. Essi
si erano impadroniti delle principali posizioni di potere politico-economico. Lesercito spagnolo, per, nel
1815 trov le forze per riconquistare quasi tutto il territorio coloniale. Si trarr di una vittoria di breve durata,
perch stavano ormai nascendo nuove unit statali indipendenti, come Gran Colombia, Argentina, Brasile,
Per ecc.
Nel caso del Brasile, la costituzione dellimpero indipendente fu dichiarata dallerede al trono del Portogallo
(Pedro I). In Messico, invece, il generale spagnolo Augustn de Itrbide assunse la corona di imperatore.
Tuttavia, i nuovi organismi poggiavano su basi sociali fragili, la popolazione era ignorante e povera, e si
conservava un carattere feudale. Un progresso fu per labolizione della schiavit in tutti i territori ex
coloniali. I capi militari per sfruttavano la debolezza dei propri stati per realizzare colpi di stato e per imporre
dittature personali. Inoltre i singoli nuovi paesi si frammentarono a lungo andare: per esempio, la Gran
Colombia si scisse in Venezuela, Colombia e Ecuador. Sul piano economico, la subordinazione agli interessi
commerciali della Gran Bretagna, lesportazione pressoch esclusiva di prodotti agricoli e del sottosuolo,
condannavano i paesi latinoamericani ai meccanismi dello scambio ineguale tra materie prime e manufatti
industriali e, quindi, al sottosviluppo.
LONDATA RIVOLUZIONARIA DEL 1830-31: Sia in Europa che in America latina, nel periodo delle
rivoluzioni (1815 in poi), le societ segrete giocarono un ruolo decisivo nel disegnare un gruppo dirigente
rivoluzionario. Esse si erano uniformate al modello delle logge massoniche da cui avevano ripreso gerarchie,
formule retoriche, ritualismo simbolico per attrarre a s un maggior numero possibile di aderenti. Una delle
societ segrete pi note la Carboneria, nata agli inizi dell800 in Francia e diffusa poi in Germania, Spagna
e Italia meridionale. Tuttavia, il sistema cospirativo carbonaro scomparse a poco a poco a causa della
concorrente mazziniana Giovane Italia.
Londata delle rivoluzioni di met secolo, quindi successive a quelle iniziate nel 1815, erano meno elitiarie, e
vi era ora una maggior partecipazione di ceti medi e gruppi popolari. I frequenti tentativi di Carlo X (Francia)
di abolire le libert costituzionali garantite dalla carta del 1814, lappoggio al clero e allaristocrazia, avevano
saldato un fronte di opposizione che comprendeva rappresentanti del mondo degli affari e della finanza,
professionisti, dipendenti pubblici e artigiani. La goccia che fece traboccare il vaso furono le ordinanze con
cui il sovrano sopprimeva la libert di stampa, scioglieva la Camera, modificava la legge elettorale: era il
1830, e il popolo, guidato da repubblicani e bonapartisti, costrinse il sovrano allabdicazione e allesilio.
Il paese (Francia) fu consegnato a Luigi Filippo dOrlans, che dal 1815 era riuscito a guadagnarsi le
simpatie dei gruppi di borghesia moderata. La sua particolarit, che fu proclamato Re dei francesi per
volont della nazione, e non re di Francia, e ci serviva a negare ogni forma di sovranit popolar: non a
caso egli non riusc a mantenere a lungo la maschera di re liberale e vicino ai cittadini, e dunque scivol vero
una politica conservatrice autoritaria. Uno dei ministri che si successe nel regno di Luigi Filippo era Guizot.
Nel 1833, la riforma dellinsegnamento fu curata proprio dal ministro Guizot, e prevedeva che i comuni
dovessero possedere una scuola elementare con maestro retribuito (e diplomato), accogliendo i fanciulli di
famiglie povere. Egli intendeva istruire i cittadini, con una moralit cristiana ma non necessariamente
cattolica.

NEL RESTO DEUROPA: Linsurrezione di Bruxelles e del Belgio intero obbligarono le potenze europee
(costrette al non intervento dallopposizione di Francia e Gran Bretagna) a riconoscere lindipendenza del
Belgio. Il regno belga era liberale moderato e costituzionale: fu affidato a Leopoldo di Sassonia-Coburgo.
Meno fortunato fu invece il tentativo insurrezionale italiano che, oltre ad essere uno degli ultimi moti
rivoluzionari degli anni 30 dell800, fu soffocato dallesercito austriaco. Stessa sorte ricevette la Polonia,
(fermata dallesercito Russo). Lo scenario rivoluzionario degli anni 30 fu completato quindi dalle agitazioni in
Germania, Polonia, Italia, Belgio, Svizzera, Spagna e Portogallo.
RIFORME e PROTESTE in GRAN BRETAGNA: Londata di protesta generatasi in Europa non aveva di fatto
evitato la Gran Bretagna. Lunica differenza, per, consisteva nel fatto che le proteste e il dissenso avevano
degli spazi in cui esprimersi legittimamente (istituzioni o associazioni). Il parlamento britannico consentiva
quindi in molti casi di evitare le ribellioni violente (un esempio il riconoscimento dei diritti politici per le
minoranze religiose). La riforma elettorale del 1832, in Inghilterra non ebbe risvolti eccessivamente accesi, in
quanto il paese fu capace di rispondere ad una diffusa richiesta di democrazia parlamentare. Tuttavia,
necessario considerare che con la nuova legge del 1834, riguardante lassistenza ai poveri (workhouses), gli
ospizi diventavano luoghi di sofferenza e segregazione: non a caso le riforme degli anni 30 crearono una
delle pi vaste ondate di protesta che lInghilterra conobbe.
- IL CARTISMO: Il cartismo un movimento che si svilupp tra il 1838 e il 1848 a causa di una serie di
richieste di riforma parlamentare. Si chiedeva una carta del popolo, che fu poi scritta quasi interamente da
William Lovett. Si trattava grossomodo di un disegno di legge presentato al parlamento, ed era articolato in
sei richieste per regolare la rappresentanza, ossia: suffragio universale maschile, abolizione dei requisiti di
censo per lelettorato passivo, voto segreto, pagamento dei membri del parlamento, legislature annuali.
Ulteriore pressione fu esercitata dalla Lega (fondata nel 1838), un movimento per la abolizione della legge
sul grano: il suo scopo era eliminare le leggi che imponevano il dazio sullimportazione del grano (ci
riuscirono nel 1846).
RIVOLUZIONI DEL 1848: Nel 1848 si realizz una di quelle straordinarie accelerazioni della storia che
sembrano mettere tutto in movimento: la Francia, gli stati italiani e tedeschi, lAustria furono trascinati in una
spirale rivoluzionaria che non produsse immediatamente risultati rilevanti, ma cre le premesse dei profondi
cambiamenti che sarebbero avvenuti nei secoli successivi. Si esigeva una nuova definizione dei poteri dello
stato, maggiore libert e spirito nazionalista. Un carattere comune essenziale delle rivoluzioni era la
partecipazione dei gruppi popolari e una spinta dal basso che aumentava la presenza delle componenti
radicali. Il processo rivoluzionario era attentamente studiato per attirare a s un maggior numero possibile di
partecipanti; a tal fine vi era una figura di leadership esercitata da gruppi culturalmente superiori, capaci di
rinnovare il linguaggio politico attraverso la stampa, il volantino e altri mezzi di comunicazione.
- IN FRANCIA: La crisi economica, i tentativi di Luigi Filippo e di Guizot di arrestare la campagna di
opposizione, suscitarono la violenta risposta dei parigini nel febbraio del 1848: i rivoltosi proclamarono la
repubblica, acclamando i vecchi temi della libert e della cittadinanza per animare la rivolta. Alla rivoluzione
presero parte i gruppi pi poveri di Parigi. Fu proclamata la repubblica, fu esteso il voto a tutti gli uomini
sopra in 21 anni, fu riconosciuto il diritto al lavoro, furono prese misure a tutela della propriet privata, abolita
la pena di morte. Inizialmente si form un equilibrio composto da un governo provvisorio (democratici e
repubblicani insieme), che per dur ben poco, in quanto alle elezioni dellAssemblea costituente furono
proprio i repubblicani a vincere. La violenta insurrezione operaia e socialista di giugno fu repressa nel
sangue dai gruppi moderati e conservatori: a ci seguirono la sospensione di tutte e iniziative patrocinate dai
socialisti e la chiusura degli Ateliers nationaux (diritti al lavoro).
Intanto la Costituente consegnava al paese un parlamento monocamerale e un presidente della repubblica
sul modello americano, eletto a suffragio universale. Luigi Napoleone vinse facilmente nelle elezioni alla pi
alta carica della repubblica. Ma egli attu presto un colpo di stato, creando una nuova costituzione e
concedendosi il potere assoluto (Luigi Napoleone assunse quindi il nome di Napoleone III). Nacque cos il
Secondo impero (1852).

- IN GERMANIA: La rivolta di Berlino e di numerosi altri stati della Confederazione port a due risultati
principali: in Prussia furono concesse alcune limitate libert civili e fu creato un parlamento. A Francoforte,
invece, fu creata unassemblea col compito di definire un nuovo assetto costituzionale per la
Confederazione. Nel 1849 fu approvata una costituzione a favore di una Germania centrata sulla Prussia e
senza lAustria (piccoli tedeschi): la corona fu offerta a Federico Guglielmo IV di Prussia, anche se egli non
era disposto a scambiare una corona per diritto divino con una offertagli dal popolo.
- IN ITALIA: Dopo il 48, una minoranza combattiva si era impegnata per ottenere riforme istituzionali e
sistemi costituzionali. Tuttavia, successivamente laspirazione allunificazione nazionale cess di essere una
prerogativa delle societ segrete. Allo stesso tempo, vi era un forte impegno e interesse nella guerra per
strappare il Lombardo-Veneto allAustria. Dopo la rivolta di Vienna e linsurrezione austriaca di Milano (le
cinque giornate), Carlo Alberto dichiar guerra allAustria. Fu un atto che gli cost caro, in quanto si sperava
nellaiuto del Papa, il quale per prese le distanze e si rifiut di mandare i propri contingenti: forse anche a
causa di ci, lesercito piemontese fu sconfitto nel 48 a Custoza. Successivamente fu proclamata la Prima
repubblica romana retta da Mazzini, Armellini e Saffi: furono le armate della Francia bonapartista a vincere la
resistenza della repubblica romana.
Carlo Alberto abdic a seguito della sconfitta, e al suo posto sal al trono Vittorio Emanuele II, che mantenne
in vigore la costituzione concessa da Carlo Alberto (Statuto albertino). Il Piemonte diventava quindi lo
strumento propulsore del progetto di unificazione e uno spazio di elaborazione politica liberale che avrebbe
garantito un personale affidabile al nuovo stato unitario.
- MANIFESTO DEL PARTITO COMUNISTA: Il 1848 era lanno in cui veniva pubblicato a Londra (ma in
tedesco) il Manifesto del partito comunista, scritto da Karl Marx con la collaborazione di Engels, su incarico
della Lega dei comunisti. Il Manifesto fu creato grazie allincontro di Marx e Engels con le organizzazione
operaie. La Prima Internazionale (1864 Londra) trov nel Manifesto i princpi essenziali del suo programma
politico.
NAZIONALISMI: Nel 48 lo sviluppo del movimento nazionalista trov un alleato nella piccola borghesia
terriera e in un ceto medio che cresceva: i pi sensibili al fenomeno nazionalista furono i gruppi a pi alto
livello culturale. Lo stato doveva rinnovarsi con uno spirito di sovranit popolare, garantendo ai cittadini il
benessere collettivo e la tutela delle libert individuali. Un importante obiettivo politico era il suffragio
universale. Si pu notare che la diffusione del nazionalismo andava di pari passo con listruzione e con lo
sviluppo economico; e che esso si affermava soprattutto allinterno degli stati e nazioni che erano rinchiusi in
contesti statuali plurinazionali.
LImpero ottomano, nel 1853, fu sconfitto in una battaglia navale dai Russi, ma i turchi erano alleati con Gran
Bretagna, Francia e Piemonte. Lassedio di Sebastopoli fin solo nel 1855, e lanno successivo il congresso
di Parigi imponeva alla Russia il rispetto dei confini dellImpero ottomano. La corrente di Russofobia gener
soprattutto in Gran Bretagna unondata patriottica. Il Piemonte, che partecip a fianco di Francia e Gran
Bretagna, sfrutt il momento per richiamare (nel congresso di Parigi) lattenzione sul problema della
nazionalit italiana (poich era un paese ad alto rischio di nuove rivoluzioni). Nel frattempo per nasceva la
cosiddetta questione doriente, caratterizzata da una continua conflittualit tra la Russia e i territori dellest
Europa.
UNIFICAZIONE TEDESCA: A partire dal 1850, la Prussia e tutta larea germanica non austriaca conobbero
una grande fase di sviluppo economico. Lestensione dello Zollverein (area di libero scambio allinterno della
stessa Confederazione germanica) a tutti gli stati della Confederazione fu un grande passo verso la crescita
economica. La rete ferroviaria crebbe esponenzialmente in pochi anni, favorendo cos lo scambio di materie
prime come ad esempio il ferro: la Ruhr divenne una delle aree industriali pi dinamiche dEuropa. Nacquero
anche grandi banche miste, che concedevano credito a breve termine e assicuravano attivit finanziarie e di
investimento: ci diede un grande impulso allindustrializzazione.
Negli anni 50 si ebbe anche una grande crescita demografica e un rilevante tasso di urbanizzazione.
Tuttavia, la subordinazione dellagricoltura allindustria comport lo spostamento di ingenti quote della

popolazione rurale verso i centri manifatturieri. I disagi e il disorientamento causati da questi spostamenti
aumentarono la conflittualit allinterno della societ e aprirono la strada alle teorie socialiste. Venne fondata
lAssociazione generale degli operai tedeschi (1863) e il Partito operaio socialdemocratico (1869), che
anticiparono il futuro Partito socialdemocratico tedesco (Spd dopo il 1890).
- PRUSSIA vs AUSTRIA: Lindipendenza italiana dallAustria suscit simpatia per lItalia da parte della
Prussia, anche perch ci aveva reso pi evidente la crisi di identit che corrodeva lImpero asburgico.
Bismarck irruppe sulla scena politica prussiana in questo contesto: fu nominato nel 1862 primo ministro
(conservatore) per riacquisire un equilibrio. Il suo scopo era indebolire il ruolo del parlamento (poich non
aveva approvato il bilancio per il peso delle spese militari) senza cedere alle tentazioni assolutistiche del
sovrano, e dallaltra parte doveva riformare lesercito assecondando le aspirazioni nazionali.
I nazionalisti vedevano nellImpero asburgico un ostacolo al processo di unificazione del paese, in quanto
Vienna non era daccordo sul progetto espansionistico tedesco: nel 1866 Bismarck cominci quindi la guerra
contro lAustria e alcuni piccoli stati della Confederazione germanica. La vittoria prussiana a Sadowa decret
la sconfitta dellAustria, nonostante le sconfitte italiane a Custoza e Lissa. Cos, pur senza merito, lItalia
otteneva il Veneto, e la Prussia invece guadagnava territori della Danimarca e la citt di Francoforte. Il nuovo
sistema istituzionale tedesco era regolato da un organismo esecutivo (sovrano prussiano), dal cancelliere
Bismarck, e da un consiglio federale (Bundesrat) eletto a suffragio maschile: nasceva la Confederazione
della Germania del Nord.
Bismarck consapevole che lunificazione non un progetto poi cos impossibile da realizzare, poich in
Germania gi esisteva una cultura tedesca, improntata dallalfabetismo pre-esistente, dalla scolarizzazione
e da un grado elevato (rispetto ad altri paesi) di istruzione. Ecco perch la Germania possiede da sempre
ununit solida (grazie anche alla lettura della Bibbia proposta da Lutero), rispetto ad esempio allItalia, che
invece possedeva piccoli stati interni frammentati e esternamente poco dinamici.
- AUSTRIA: A causa della sconfitta e della grande frammentazione al suo interno, la situazione nellImpero
asburgico si faceva sempre pi complicata. Il governo asburgico tent di dare un nuovo ordine allimpero,
rispondendo alle richieste di autonomia che provenivano dalle varie nazionalit. Ci port alla separazione
dellImpero dAustria dal Regno dUngheria. I due organismi statuali per condividevano lautorit della
corona asburgica, la politica estera ed economica e le forze armato. Rimanevano dunque propri e distinti
solo i parlamenti e le istituzioni amministrative. Dalla separazione, tuttavia, erano nati due nuovi piccoli
imperi, dove si riproponevano gli stessi problemi presenti in quello da cui erano nati.
CADUTA DEL SECONDO IMPERO (FRANCIA): Forti ambiguit politiche contrassegnavano il ventennio del
Secondo impero. Il Bonapartismo trov nella forma di consultazione popolare (due plebisciti) lo strumento
pi adeguato per saldare autoritarismo e consenso. Impero e democrazia per rimanevano separati: da una
parte, a sostenere limpero vi erano i contadini, la chiesa, il personale burocratico e militare. Dallaltra parte, il
proletariato industriale, i giovani e gli intellettuali appoggiavano la democrazia e la repubblica.
Il ventennio napoleonico pu essere suddiviso un due fasi: una autoritaria e dittatoriale, laltra pi liberale e
attenta al richiamo delle nazioni senza stato (ci che spinse limperatore ad appoggiare la causa italiana
contro lAustria). Napoleone III possedeva una politica estera forte e aggressiva: ma fu proprio questa che
alla fine deluse le sue aspettative e che lo port alla catastrofe dello scontro con la Prussia. Inoltre, la
neutralit assunta durante il conflitto austro-prussiano lasciava la Francia completamente sola a fronteggiare
il pericolo prussiano. Di fatto, la Francia dichiar guerra alla Prussia, ma nel 1870 venne sconfitta a Sedan,
ponendo fine al Secondo impero e inaugurando la Terza repubblica tanto desiderata dai liberali.
Nel 1871 il governo provvisorio di Thiers accett la pace con condizioni umilianti, come ad esempio la
cessione dellAlsazia e la Lorena alla Prussia. Ma il popolo parigino, che aveva difeso un anno prima la citt,
respinse questo accordo. Il movimento socialista francese invoc lelettivit di tutte le cariche pubbliche,
salari uguali per tutti, interruzione dei finanziamenti pubblici alla chiesa, gestione sociale delle imprese abbandonate
dagli imprenditori. Ma nonostante la resistenza dei francesi, il generale prussiano MacMahon conquist la citt. La

ripetuta sconfitta della Francia concluse il percorso di unificazione degli stati tedeschi: Guglielmo I divenne
limperatore, e si ribadiva la centralit dellesercito nel futuro Secondo Reich.

UNIFICAZIONE ITALIANA: Anche in Italia lunificazione ebbe una forte connotazione militare, in quanto era
apparentemente una guerra di liberazione dalla presenza straniera sul territorio. Ed anche qui, i gruppi
liberali moderati desideravano un paese indipendente, con una monarchia costituzionale e un parlamento
espresso da unarea ristretta di elettori. Laltro grosso filone, pur minoritario, era quello repubblicano e
mazziniano. Il Regno di Sardegna aveva il maggior peso politico su tutta la penisola circa lunificazione. In
Piemonte era nata quindi una vita parlamentare, con elezioni libere: il governo, pur essendo espressione
della volont del sovrano, doveva ottenere la fiducia del parlamento.
LItalia prospettata dagli accordi stipulati con la Francia a Plombires (1858), in cui si intendeva lappoggio
francese nello scontro con lAustria, risultava divisa in tre parti: Regno dei Savoia (Sardegna, Lombardia e
Veneto, ma senza Nizza e Savoia, cedute alla Francia), un Regno dellItalia centrale (Granducato di
Toscana, Stato Pontificio), e una confederazione italiana (Regno dellalta Italia, dellItalia centrale e il Regno
delle due Sicilie sotto la presidenza del papa, che avrebbe conservato la sovranit sulla sola citt di Roma).
Repubblicani e democratici dovettero cedere la direzione ai liberal-moderati.
Il nuovo Regno dItalia nasceva quindi gi fragile, in quanto non vi era unomogenea cultura italiana, e
bisognava ricostruire la trama civile, politica, istituzionale del nuovo stato, che dunque non possedeva
unamministrazione uguale su tutto il territorio. Non vi erano infrastrutture e un sistema ferroviario che
collegassero le aree pi isolate ai centri pi dinamici del paese. Non esisteva una struttura scolastica
(analfabetismo) e universitaria o un sistema per a formazione professionale che funzionasse in maniera
equa da nord a sud. Si andava inoltre da uneconomia largamente industriale a Nord e una invece
prettamente feudale al sud. Vi era per un asso nella manica che il nuovo Regno doveva sfruttare: il ruolo
della Chiesa. Essa era lunica istituzione omogeneamente diffusa in tutto il territorio, profondamente
cattolico: ci avrebbe reso pi facili i processi di unificazione.
Il governo della Destra storica, presieduto da Cavour, sin dal primo decennio dallunificazione scelse la
strada dellestensione del sistema piemontese su tutto il territorio nazionale. Veniva quindi applicato in tutto il
paese lo Statuto Albertino, la normativa elettorale (diritto di voto a una piccola percentale della popolazione),
la legislazione civile, amministrativa e penale. Si preferiva unamministrazione centralizzata (presieduta dal
prefetto), in quanto si aveva il timore di insorgenze legittimiste. La Destra storica consent il pareggio del
bilancio nel 1876, grazie alla costruzione della rete ferroviaria, lunificazione monetaria e tributaria, il riordino
della finanza pubblica (si ricorda che tutti i debiti dei singoli stati italiani diventavano ora un unico grande
debito di cui il Regno intero doveva assumersi la responsabilit).
I rapporti tra Regno e Santa sede si aggravarono ulteriormente a causa della conquista di Roma da parte di
Garibaldi (Breccia di Porta Pia), che coincise con la caduta di Napoleone III. Cos, Pio IX nel 1874, con il
Non expedit, proib ai cattolici di partecipare alla vita politica del nuovo stato: fu un colpo basso, in quanto il
popolo italiano era largamente cattolico. La frattura con la chiesa fu sanata solo nel 1929 coi Patti
lateranensi.
STATI UNITI: I modelli politici francesi e inglesi influenzarono fortemente questo nuovo paese, ancora alla
ricerca di un equilibrio tra i singoli stati e le istituzioni federali. Due erano le maggiori fazioni statunitensi:
- I Federalisti, che avevano in Alexander Hamilton il principale esponente, ritenevano necessario un governo
centrale forte, con ampi poteri rispetto agli stati e capace di regolare lUnione allinterno di un sistema
costituzionale equilibrato. Essi erano i gruppi mercantili e imprenditoriali degli stati del Nord, e ponevano
come obiettivo centrale stabilit politica economica, solidit della finanza pubblica, e protezionismo.
- I Repubblicani invece avevano come rappresentante Jefferson, ed erano pi tendenti a governi centrali con
poteri limitati, fondati sul consenso popolare, alla ricerca del benessere collettivo. Essi erano i grandi
agricoltori del Sud.
Il nuovo secolo (1800) port al governo i Repubblicani, anche se il sistema americano diventava ormai
fondato su due organizzazioni di partito che si alternavano, in modo da rinnovare lintero gruppo dirigente
della federazione. Dai federalisti nacque il Partito repubblicano (1831), e nello stesso periodo nacque il
Partito democratico. Un anno dopo (1832) le due fazioni scesero in campo per la prima volta luna contro
laltra. Erano partiti di massa, strumenti essenziali per cogliere linteresse collettivo e rispondere alle

aspettative dei gruppi sociali a cui facevano riferimento. Entrambi i partiti, comunque, riconoscevano al
governo federale il compito di dettare le linee della politica economica. Si svilupp il sistema della
distribuzione e sostituzione delle cariche pi importanti (Spoils System).
Le vicende napoleoniche doltreoceano condizionarono la politica degli USA, e ne determinarono un
coinvolgimento sul piano militare. Il mandato di confisca, da parte degli inglesi, delle navi americane (per
cercare disertori), fu visto dagli Stati uniti come unoffesa per lindipendenza delle ex colonie. Perci,
Jefferson rispose prima tagliando i commerci con la Gran Bretagna, e poi dichiarandole guerra. La guerra
dur due anni, ma vedeva gli inglesi avvantaggiati. Ci fece scaturire agli americani lidea che gli Stati uniti
non dovessero pi dipendere dalla politica europea, a condizione che le potenze europee facessero
altrettanto. Fu proprio il presidente Monroe che diede una dimensione politica a questi atteggiamenti: la
Dottrina Monroe postulava linconciliabilit tra e monarchie europee e le repubbliche americane, ed
impediva alle potenze europee di fondare altre colonie in America.
Dal 1820 in poi, gli Stati uniti conobbero un periodo di forte crescita demografica, territoriale ed economica,
grazie soprattutto allampliamento della rete stradale, delle ferrovie e dei mezzi di trasporto. Si intensific
anche la navigazione fluviale, grazie ai battelli a vapore. Importantissimi furono anche i canali che
raggiungevano i porti atlantici: da New York, infatti, nel 1850 partiva la met delle merci esportate da tutti gli
Stati Uniti. Le ferrovie furono un grande strumento di colonizzazione del paese. Lo spostamento verso ovest
degli americani era cominciato molto prima, ma nel primo ventennio non era andato oltre la parte centrale
del continente, e ci fino al 1840. Alla fine del secolo, la colonizzazione si era estesa a tutto il continente e gli
stati dellUnione erano diventati 45. Gran parte del territorio, comunque, dovette essere strappato agli indiani
nativi e difeso con le armi.
A proposito degli indiani, noto il caso degli indiani Cherokee della Georgia. Una serie di trattati aveva
riconosciuti ai Cherokee la dignit di nazione con cultura e leggi proprie. Tuttavia, la scoperta delloro nei
loro territori spinse le autorit dello stato della Georgia a dichiarare nulli i diritti di possesso degli indiani.
Nonostante la Corte suprema nel 1832 avesse riconosciuto lillegittimit delle pretese della Georgia, le
autorit statali (anche grazie al tacito appoggio del presidente Jackson) cacciarono gli indiani con le armi.
- GUERRA CIVILE: Negli USA scoppi una guerra civile tra il 1861 e il 1865 a causa delle tensioni che
accompagnarono il decollo di uneconomia moderna. Allinterno del grande paese vi erano interessi diversi:
al Sud interessavano le piantagioni di cotone (e altre), con lutilizzo prevalente degli schiavi. Il Nord invece
era industriale, e la forza lavoro era costituita da uomini liberi. Vi erano quindi due progetti di sviluppo
economico opposti: da una parte al Nord interessava il Protezionismo, e il Sud chiedeva il liberismo (per lo
smercio dei propri prodotti allestero), e un ulteriore contrasto era dato dal continuo utilizzo al Sud degli
schiavi. Lo scontro si infiamm quando nel 1860 fu eletto Lincoln, repubblicano, protezionista e
antischiavista.
Si crearono quindi degli stati secessionisti, affidati alla gestione di Jefferson Davis. La guerra tra i due
organismi statuali scoppi per volere di Lincoln: dovevano essere riportati con le armi allinterno dellUnione.
La schiavit divenne una giustificazione per la guerra civile, che fu poi di fatto vinta dagli stati del Nord, i
quali imposero a quelli secessionisti il loro modello economico. La guerra cont 600.000 morti e 400.000
feriti. Il Congresso attu atteggiamenti punitivi contro gli stati del Sud, istituendo i Reconstruction Acts
(1866), che imposero una dittatura militare negli stati del Sud. La ricostruzione dur circa 10 anni, e
successivamente i poteri del governo federale si allargarono agli stati del Sud, completando (non senza
contrasti) lUnione (anche politica). Tra le novit ci furono lemancipazione dei neri, la concessione del diritto
di voto, la partecipazione dei neri nelle assemblee rappresentative nel Congresso. Ma gli stati del Sud
tentarono di contrastare queste norme, generando ondate di ribellioni e di sette violente, come il Ku Klux
Klan (1866 Tennessee).

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