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02/10/2014

Azienda
ed Economia Aziendale

Lattivit umana
volta alla soddisfazione di bisogni o desideri,
attraverso la ricerca di beni o risorse di ogni tipo

BISOGNI

BENI

Il bisogno uno stato di sofferenza psico fisica


avvertito dalluomo, che pu essere rimosso
procurandosi i beni idonei a soddisfarlo
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i BENI per la soddisfazione dei bisogni


BENI NON ECONOMICI

Sono disponibili in natura


in quantit illimitate
e si presentano liberamente
e agevolmente acquisibili

Soddisfano senza limitazioni


i bisogni di chiunque li ricerchi

BENI ECONOMICI

Si presentano scarsi rispetto


alle esigenze degli individui,
i quali non possono
facilmente acquisirli

Inducono gli individui a compiere


scelte per rimuovere
i bisogni avvertiti
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La nozione di BENE: alcune puntualizzazioni


La nozione di bene atto a soddisfare i bisogni comprende:
i beni provvisti di materialit, ma anche i servizi di
qualunque specie (commerciali, professionali e artigianali,
sanitari, connessi alla formazione e allistruzione, ecc.)
i beni immateriali o, pi in generale, le risorse intangibili
(conoscenze, informazioni, rappresentazioni artistiche,
manifestazioni di carattere religioso, eventi musicali e
culturali, ecc.)

02/10/2014

Lattivit economica
Lattivit umana diventa attivit ECONOMICA
quando comporta
lluso
uso di beni
beni, risorse ovvero di mezzi scarsi,
scarsi
per la soddisfazione dei bisogni

I momenti tipici dellattivit economica

Consumo

Produzione

Trasferimento
5

Linfluenza dei fattori extraeconomici:


alcune puntualizzazioni
Le SCELTE ECONOMICHE non sono esclusivamente
il frutto di calcoli di pura razionalit economica

Esse risentono
dellinfluenza
dell
influenza di taluni fattori extraeconomici
(di natura culturale, etica, religiosa, sociale,
nonch legati allesperienza,
alle preferenze individuali, alle convinzioni politiche)
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Unit economiche e Aziende


Nel sistema economico odierno svolgono attivit economica
diversi soggetti (UNIT ECONOMICHE):

Singoli
individui

Gruppi
di persone

Entit
organizzate
e complesse

Non tutte le unit economiche sono aziende.


Occorre riscontrare la presenza di alcune qualit che la dottrina ha
ha,
nel corso della sua evoluzione, riconosciuto necessarie

i caratteri distintivi dellAzienda


Una unit economica pu considerarsi AZIENDA,
se possiede i seguenti caratteri:
COORDINAZIONE SISTEMICA

ECONOMICIT

AUTONOMIA
Solo in presenza di questi caratteri lunit economica
riesce a garantire la continuit del suo funzionamento
in prospettiva nel tempo

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COORDINAZIONE SISTEMICA
Lazienda composta da un insieme di elementi interagenti
e interdipendenti, vale a dire legati tra loro da relazioni e
rapporti di dipendenza reciproca. In tal senso essa
costituisce un SISTEMA;
I due elementi fondamentali che compongono la struttura di
unazienda sono il LAVORO e il PATRIMONIO;
Lazienda assume le sembianze di una
COORDINAZIONE SISTEMICA, che una conseguenza
della comune finalit verso cui tendono tutti gli elementi
della combinazione.
9

COORDINAZIONE SISTEMICA

Lazienda un SISTEMA APERTO; in quanto tale, essa


interagisce continuamente con lambiente circostante,
da cui trae gli input e a cui cede gli output.
Poich lambiente in continuo movimento, lazienda
chiamata ad essere fortemente dinamica e flessibile,
adeguando
d
d
con frequenza
f
e rapidit
idit le
l
proprie
i
combinazioni produttive alle modificazioni delle
condizioni esterne.
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ECONOMICIT
Lobiettivo generale perseguito dalle aziende
di ogni specie quello di operare nel tempo
in costanti condizioni di EQUILIBRIO
Equilibrio
economico

Equilibrio
finanziario

Equilibrio
monetario

Economicit significa altres


Efficacia
Strategica
(azienda proattiva)

Efficienza
operativa

11
11

AUTONOMIA
Lautonomia rappresenta lo stato di unazienda
che riesce a autodeterminarsi senza interferenze di altri soggetti
potenziale conflitto di interesse
in p

Unazienda autonoma quando riesce ad operare in condizioni di


economicit, evitando la sistematica subordinazione
allottenimento
ll tt i
t di risorse
i
d
da tterze economie
i
ma il concetto di autonomia reso sfumato da due fenomeni

Reti aziendali

Gruppi aziendali

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La Missione delle aziende


lo svolgimento della FUNZIONE DI PRODUZIONE
di beni e servizi, utili a soddisfare bisogni umani

L ffunzione
La
i
produttiva
d tti prevede
d tre
t momenti
ti tipici:
ti i i
Lacquisizione allesterno di ogni risorsa necessaria
ad intraprendere lattivit produttiva
Il consumo delle risorse acquisite per eseguire
i processi produttivi
La destinazione allesterno attraverso lo scambio
(cessione derivante da una libera negoziazione dietro
corrispettivo monetario) o lerogazione (cessione in assenza
di negoziazione)
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Classi di aziende
SECONDO LA MODALIT CON LA QUALE
SI RAPPORTANO AL MERCATO
E MISURANO IL VALORE CREATO

Rispetto al MERCATO,
le aziende possono cos essere distinte:

ASSOCIAZIONI
E FONDAZIONI
IMPRESE

COOPERATIVE
AMMINISTRAZIONI
PUBBLICHE
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La MISURAZIONE del VALORE CREATO


valore
produzione
che il mercato attribuisce alla p
realizzata e ai fattori consumati

Imprese

Cooperative

Riferimento indiretto al mercato

Amministrazioni
pubbliche

Alt i parametri
Altri
t i ((ad
d es.: lla qualit)
lit)

Fondazioni
Associazioni

Grado di realizzazione di fini istituzionali


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IMPRESE

Aziende che acquisiscono sul mercato


(alle condizioni per loro pi convenienti possibili)
le risorse ad esse necessarie, e cedono sul mercato,
con liberi scambi e alle migliori condizioni possibili,
il risultato delle loro produzioni
N ll iimprese possibile
Nelle
ibil apprezzare il valore
l
creato
t
contrapponendo, da un lato,
i valori di scambio che si determinano al momento
dellacquisizione degli input e, dallaltro, i valori che si
formano quando vengono ceduti gli output
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COOPERATIVE

Aziende che operano,


p
dal lato della domanda o dellofferta,
su mercati particolari e limitati, caratterizzati dal fatto che
i fornitori di alcuni fattori della produzione
i clienti destinatari dellofferta
coincidono con gli stessi proprietari
I soci esercitano la funzione imprenditoriale e possono essere:
conferenti dei fattori specifici
della produzione

Coop. di produzione e lavoro


o in quelle agricole

destinatari dei beni


o dei servizi prodotti

Coop. di consumo o di utenza


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ASSOCIAZIONI
E FONDAZIONI
Acquisiscono gratuitamente
la disponibilit di alcuni fattori della produzione
e/o cedono gratuitamente
beni e servizi a talune categorie di utilizzatori
Si tratta di aziende,
spesso dette
d tt organizzazioni
i
i i non

profit
fit o del
d l terzo
t
settore
tt
che, pur producendo beni e servizi di rilevanza pubblica,
(ad es., lassistenza ai disabili di una certa comunit territoriale)
non appartengono alla pubblica amministrazione
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AMMINISTRAZIONI
PUBBLICHE

Comprendono unit economiche che cedono gratuitamente


o a prezzi politici e quindi non remuneratori
i propri servizi alla collettivit organizzata su un territorio

Lo Stato e le sue articolazioni territoriali sono tenuti a


contemperare obiettivi di natura economica
con altri di carattere politico e sociale
Le amministrazioni pubbliche spesso operano in condizioni di
monopolio naturale.
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Soggetto giuridico e Soggetto economico


Soggetto
giuridico

Soggetto
economico

il titolare dei diritti

il soggetto che esercita

e degli obblighi assunti

il governo dellazienda,
determinandone gli indirizzi

d ll i d neii confronti
dallazienda
f ti

di fondo e ritraendone

dei suoi interlocutori

i conseguenti benefici

20

10

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soggetto giuridico e soggetto economico


nella DITTA INDIVIDUALE

Soggetto
giuridico
i idi

UNICO
PROPRIETARIO

PERSONA
FISICA

Soggetto
economico
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SOCIET
un istituto giuridico con cui
due o pi persone conferiscono beni o servizi
per lesercizio in comune di unattivit economica
allo scopo di dividere gli utili

societ di PERSONE
9 societ semplice
9 societ in nome collettivo
9 societ in accomandita semplice

societ di CAPITALI
9 societ per azioni
9 societ in accomandita per azioni
9 societ a responsabilit limitata
9 societ cooperativa

I soci sono
personalmente e solidalmente
responsabili dei debiti
della societ

I soci rispondono solo


nei limiti della quota di capitale
da loro sottoscritta
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soggetto giuridico e soggetto economico


nelle SOCIET DI PERSONE
(schermo debole che si interpone tra socio e azienda)

Soggetto
gg
giuridico

Nelle societ di p
persone, i soci
assumono la funzione di
governo. Essi rispondono

SOCI

nei confronti dei terzi


con il patrimonio sociale,
ma se questo
t non sufficiente,
ffi i t

Soggetto
economico

rispondono anche con il proprio


patrimonio personale
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soggetto giuridico e soggetto economico


nelle SOCIET DI CAPITALI
(schermo forte che si interpone tra socio e azienda)

Soggetto
giuridico

SOCIET

PERSONA
GIURIDICA

Quando la propriet ripartita tra un numero molto elevato di soci,


la funzione di governo viene, in genere, affidata ad altri soggetti

PROPRIET

Soggetto
economico

(ristretta base sociale)

MANAGER
(propriet diffusa)

S.E.
di diritto

S.E.
di fatto
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Modelli aziendali
Le aziende possono essere distinte anche in funzione della
STRUTTURA PROPRIETARIA e della posizione con cui questa
sii pone neii confronti
f
ti dellazienda
d ll i d stessa
t

Impresa
a propriet concentrata
- impresa familiare -

Impresa
a propriet diffusa
- public company -

La propriet appartiene a una sola

La propriet frazionata e diffusa

persona o a un numero ristretto di

tra una moltitudine di soci.


soci Il

soggetti. I proprietari esercitano

governo non esercitato da chi

il potere di guida e di governo.

detiene il capitale, ma dai manager.

Tra questi due opposti ed estremi modelli,


nella realt si trovano tipologie intermedie di imprese.

Modelli aziendali
Impresa
a propriet concentrata
- impresa familiare PREGI

CRITICIT

Flessibilit
Rapidit decisionale

Necessit di adeguata
visione strategica e capacit
innovativa da parte dei proprietari.

Difficolt nel reperimento di


finanziamenti esterni se i proprietari
non vogliono diluire
le proprie quote di partecipazione.
Si pu far ricorso a manager esterni.

Crescita vincolata alla dimensione


C
del patrimonio dei proprietari
e al possesso di idonee
competenze.
Gestione adeguata
del passaggio generazionale.
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Modelli aziendali
Impresa
a propriet diffusa
- public company N
Non sii identifica
id tifi limpresa
li
con una persona o un insieme
i i
di persone,
ma si considera unopportunit dinvestimento, in cui,
secondo calcoli di contingente convenienza, simpiegano
e/o si disinvestono mezzi liquidi.
I soci sono generalmente poco stabili.
Il mercato, ampio e aperto, la principale fonte di finanziamento
delle imprese.
imprese
radicata una grande fiducia nellefficienza del mercato,
ipotizzando che esso sia in grado di misurare con immediatezza
i risultati aziendali, riflettendoli sui valori di mercato delle azioni
ed esercitando in tal modo unazione di controllo sulloperato
di un management inefficiente.
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Modelli aziendali
I due modelli si differenziano,
oltre che per la propriet (concentrata o diffusa) e per la posizione con cui
questa si pone nei confronti dellazienda, anche per altri due fattori:
modalit di CONTROLLO sul governo dellazienda
e FONTE di FINANZIAMENTO esterno.
Impresa
a propriet concentrata
- impresa familiare -

Impresa
a propriet diffusa
- public company -

CONTROLLO

DIRETTO
esercitato dalla propriet

INDIRETTO,
attraverso il mercato

FINANZIAMENTO
ESTERNO

BANCHE,
prevalentemente

MERCATI FINANZIARI,
prevalentemente
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Modelli aziendali
MODELLO TEDESCO (detto anche RENANO)
caratterizzato da una profonda compenetrazione
tra banche e imprese.
Le banche non si limitano a finanziare le aziende,
ma assumono partecipazioni nel loro capitale
ed esercitano il controllo nominando propri rappresentanti
negli organi sociali.
N
Nelle
ll iimprese, pur non mancando
d una certa
t diff
diffusione
i
d
della
ll propriet,
i t
coesiste una forte e stabile fascia di soci, composta da famiglie
di imprenditori, banche (in percentuali spesso elevate),
nonch rappresentanti dei dipendenti.
La stabilit di tale fascia di soci assicura un sostegno
durevole allimpresa.
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Lambiente: definizione e struttura


AMBIENTE
insieme delle condizioni e delle circostanze,, di varia natura,,
nelle quali le aziende operano

Subsistemi

Subsistemi

ambientali

ambientali

specifici

generali

VINCOLI E OPPORTUNITA

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AZIENDA

Ambiente economico generale


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Responsabilit sociale dellazienda


Il rapporto con lambiente alla base
d ll d
dellandamento
t ed
deii risultati
i lt ti di qualsiasi
l i i azienda
i d
La Corporate Social Responsibility (CSR)
si occupa della gestione e del miglioramento
dellimpatto sulla societ e sullambiente
dellattivit aziendale
La CSR risponde alle attese di natura sociale,
etica e ambientale dei vari stakeholders
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(Segue): responsabilit sociale dellazienda


Esempi di comportamenti socialmente responsabili
nei confronti dei dipendenti:
p
apprestare
pp
ambienti di lavoro confortevoli,, asili nido,,
strutture per il tempo libero, facilitazioni per gli alloggi, formazione continua, eventuali
remunerazioni superiori ai minimi contrattuali, etc.
verso lambiente: impiego razionale dellenergia, riciclo degli scarti di lavorazione,
attenzione alle emissioni verso lesterno (compreso lo smaltimento dei rifiuti),
preferenza dei trasporti su rotaia, rispetto a quelli su gomma, etc.
verso i consumatori: uso di materie prime il pi possibile naturali e non nocive alla
salute, approntamento di prodotti non pericolosi per la salute dei consumatori;
nei riguardi dei fornitori: assicurarsi che coloro da cui ci si approvvigiona non
impieghino manodopera minorile o condizioni di lavoro inique;
verso tutti gli stakeholders: fornire ampie e dettagliate informazioni su principi e
condotte di ispirazione etica e sociale che si dichiara di perseguire.
33

Il Rischio e lambiente
RISCHIO

Potenziale verificarsi di eventi che siano in


contrasto con gli obiettivi dellazienda
dell azienda

CAUSE
Complessit
del futuro

Limitata capacit
previsionale
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Il Rischio e lambiente
Rischio aziendale

Rischi particolari

Pu essere inteso come


rischio economico-generale,
oppure come
possibilit che lazienda
perda la sua attitudine
a remunerare congruamente
i soggetti che forniscono
i fattori produttivi

Parziali manifestazioni
del rischio
economico-generale
(ad es
es.:: rischi operativi
operativi,
rischi di mercato,
rischi di credito,
rischi reputazionali, ecc.)
35

Entit del rischio


Probabilit
dellevento
rischioso
i hi

Entit del
danno

ENTIT DEL
RISCHIO

Durata del
rischio

Durata delle
manifestazioni
di rischio
36

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02/10/2014

GESTIONE DEL RISCHIO

Azioni volte ad attenuare

A i i volte
Azioni
lt ad
d attenuare
tt
gli effetti dannosi del rischio,

lentit del rischio,


agendo sulle cause

trasferendoli
nel tempo e nello spazio,
con adeguati
g

che lo determinano

provvedimenti

Nessuna alternativa strategica


pu garantire leliminazione totale del rischio
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Alleanze e Accordi tra aziende-imprese


Sono collaborazioni, accordi e alleanze
di varia natura e tipologia.
Possono essere pi o meno stabili, pi o meno formali.
Rappresentano strumenti utili per diversi fini.
Conquistare
o consolidare un
vantaggio competitivo

Condividere
esperienze
e conoscenze

Ripartire rischi

Incrementare
capacit nellarea
produttiva
e nellarea commerciale

Sviluppare
nuove tecnologie

Accedere
a nuovi mercati

38

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02/10/2014

Alleanze e Accordi tra aziende-imprese


Accordi di vario tipo, informali
o precisamente regolati su base contrattuale

Alleanze
strategiche

e di scadenza non breve. Servono, ad esempio,


per accedere al mercato della controparte
o per esercitare in comune alcune funzioni.

Il titolare di un brevetto, di un marchio e cos via,

Accordi
di licenza

concede a un terzo (licenziatario) il diritto


a farne uso, a fronte del pagamento di un compenso
(royalty) che, solitamente, rappresenta una
percentuale delle vendite derivanti dallutilizzazione.
39

Alleanze e Accordi tra aziende-imprese


Unimpresa industriale o produttrice di servizi
(franchiser) concede a unimpresa commerciale
(franchisee) il diritto a vendere in una determinata area
i propri beni e servizi
servizi, usandone il marchio
marchio.
Franchising
In genere, il capitale apportato dal franchisee,
ma il franchiser simpegna, a fronte
del compenso periodico che riceve,
a trasmettere esperienze e assistenza.

Joint
Ventures

Si tratta di strutture organizzative comuni,


cui si assegna anche unautonomia
un autonomia giuridica,
giuridica
costituite da due (o pi) soggetti imprenditoriali
che ne hanno il controllo congiunto e paritario
ciascuno dei quali conserva la propria
indipendenza operativa. Sono ben formalizzate
e non a tempo indeterminato.
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02/10/2014

Alleanze e Accordi tra aziende-imprese

Consorzi

Sono alleanze ben formalizzate e regolate


anche sul piano giuridico (art. 2602 ss. cod. civ.),
con cui due o pi imprese creano unorganizzazione
comune per svolgere alcune attivit
che si predeterminano allinizio del rapporto,
pur conservando ciascuna di esse autonomia
economica e giuridica.

Consorzi
con attivit interna

Consorzi
con attivit esterna

servono a svolgere
alcune funzioni allinterno
e nellinteresse
dei consorziati

servono a svolgere alcune


funzioni volte allesterno
a vantaggio dei consorziati,
attraverso un ufficio comune e
un fondo consortile
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Alleanze e Accordi tra aziende-imprese

Reti
(Networks)

Sono collaborazioni organizzate in diverse forme


fra una pluralit di aziende, che oggi peraltro
possono trarre vantaggio dalla diffusione
delle tecnologie informatiche.
informatiche Sono caratterizzate
dallinterdipendenza e dalla complementariet
che si creano fra le aziende partecipanti,
pur restando ciascuna di esse autonoma
sul piano giuridico, economico e decisionale.

Distretti
Industriali

Una pluralit di aziende, in genere di piccole e medie


dimensioni, tutte appartenenti a un determinato settore
e legate a un medesimo territorio, danno luogo
a una comunit. Decidono di condividere
le loro conoscenze e di cooperare sotto diversi profili,
pur restando indipendenti e concorrenti fra loro.
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Crescita aziendale
Limpresa che intende essere vincente nel lungo termine, quindi
assicurarsi condizioni di equilibrio duraturo, si pone costantemente
llobiettivo
obiettivo di CRESCERE, sia nella dimensione, sia sul piano qualitativo
(nel senso di incrementare conoscenze e competenze, efficienza nei
modi di produrre e di commercializzare, reputazione, posizione sul
mercato, capacit di tenere i rapporti con i soggetti esterni e cos via).

Crescita interna

Crescita esterna

Si usano mezzi e capacit


di cui si dispone;
portando a compimento adeguati
programmi di investimento.

Si acquisiscono altre imprese,


combinando i punti di forza
dellacquirente e dellacquisita.
Si ottimizzano le risorse
complessive.
43

Crescita aziendale
ACQUISIZIONI (alcune modalit per realizzarle)
Acquisto
di altra impresa

Fusione

Acquisizione
del capitale
della societ
che possiede
limpresa

Assunzione della propriet di unimpresa,


corrispondendone il prezzo al suo titolare.
Assunzione della propriet di unimpresa,
concordando con il titolare (se non una persona fisica)
il suo ingresso nella compagine sociale del compratore,
corrispondendogli quote del capitale della societ
risultante dalla fusione e condividendo il possesso
del pi ampio complesso aziendale che risulter
dallunificazione delle due imprese.
Acquisizione realizzata acquistando la maggioranza
o la totalit del capitale della societ che possiede
limpresa-obiettivo (partecipazione)
e lasciando le aziende giuridicamente separate.
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02/10/2014

Crescita aziendale
Acquisizione
del capitale
della societ
che possiede
limpresa

(segue)

Principali Motivazioni

chi acquista intende gestire partecipazioni;


si ritiene che i vantaggi competitivi di cui dispone lacquisita potrebbero
danneggiarsi per effetto dellintegrazione;
lautonomia giuridica serve a salvaguardare lidentit e limmagine
dellacquisita;
dell
acquisita;
si cerca di rendere il sistema dimprese controllate maggiormente
flessibile;
si intende favorire accordi con altre imprese, senza estenderli allintero
insieme di attivit gestite.
()

45

Il Gruppo aziendale
Acquisizione
del capitale
della societ
che possiede
limpresa

Loperazione lascia le imprese acquisite sotto soggetti


giuridici distinti. Nel patrimonio della societ acquirente
sii iiscrive
i una partecipazione
t i
i
di controllo,
t ll sii rende
d cos
palese che essa divenuta proprietaria
della societ acquisita e, perci, della rispettiva impresa.

Nasce cos il GRUPPO, con alla testa la capogruppo o (holding) e


con un insieme di controllate, ovvero una pluralit di aziende,
indipendenti dal punto di vista giuridico, ma fra loro collegate
dal fatto di essere tutte direttamente o indirettamente
sotto il controllo di un unico soggetto.
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02/10/2014

Il Gruppo aziendale
Alcune caratteristiche del GRUPPO
Le Attivit di indirizzo e coordinamento delle singole
g
aziende sono svolte
dalla capogruppo;
LAutonomia decisionale della singola azienda ridotta o inesistente;
()

Alcune politiche seguite nella formazione dei GRUPPI


Acquisizione di imprese che svolgono la medesima attivit, ma in
diverse aree;
Acquisizione di imprese che operano in settori diversi;
Acquisizione di imprese per fini puramente finanziari e speculativi;
()
47

Il Gruppo aziendale

Nella realt le strutture di gruppo si presentano assai variegate e


dalle dimensioni differenti. Si va dai piccoli gruppi con una
holding che direttamente controlla due o tre societ ai gruppi
molto
lt complessi
l
i dove,
d
a causa dellelevato
d ll l
t numero di societ,
i t sii
proceduto a creare sottoinsiemi di societ distinti per settore,
posti sotto il controllo diretto di subholding, a loro volta controllate
dalla capogruppo.

I gruppi differiscono anche per la diversa misura con cui sono


presenti soggetti terzi (con quote di minoranza) nel capitale della
stessa capogruppo e di ogni altra controllata.

La holding pu avere natura giuridica pubblica o privata.

La capogruppo pu occuparsi esclusivamente del coordinamento


e della gestione delle partecipazioni (holding pura), oppure
esercitare anche una propria attivit operativa (holding mista).
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02/10/2014

Lazienda in CRISI

unazienda non in buona salute, nel senso che il suo equilibrato


divenire presenta qualche difficolt.

L azienda in crisi non semplicemente colpita da brevi alterazioni


Lazienda
o isolate disfunzioni, perch queste rientrano nella normale
dinamica aziendale. Occorre qualche grado pi elevato di
instabilit.

Di regola, la crisi un processo evolutivo lento e graduale, anche


se non mancano crisi dovute ad eventi del tutto eccezionali e
imprevedibili.

Uno dei primi sintomi della crisi lalterazione dei flussi finanziari.

Se lequilibrio economico e quello patrimoniale non sono stati


compromessi, una tempestiva ristrutturazione del passivo e
lottenimento di nuova liquidit possono sanare le disfunzioni
finanziarie.
49

Lazienda in CRISI

La crisi pu essere causata da FATTORI INTERNI e FATTORI ESTERNI,


ma spesso la crisi deriva da scelte errate o tardive del management.

Le CAUSE DI ORIGINE INTERNA che


L
h solitamente
lit
t sindividuano,
i di id
sono:
linadeguatezza strategica e la carenza di programmazione,
lincompetenza dei dirigenti, la mancata innovazione, le inefficienze
presenti in una o pi aree aziendali, in strutture operative e/o
organizzative poco flessibili oppure sovradimensionate, negli squilibri
finanziari.

Le CAUSE DI ORIGINE ESTERNA, che spesso sono solo concause di


quelle interne sono ad esempio le crisi di settore, il rapido progresso
tecnologico e cos via.

Se la crisi non irreversibile, si pu intraprendere un intervento di


RISTRUTTURAZIONE E DI RISANAMENTO.

Se la crisi irreversibile, compromessa la continuit aziendale e non


resta che procedere alla LIQUIDAZIONE dellazienda.

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02/10/2014

LEconomia Aziendale
ORIGINI
Le

origini

della

scienza

dellEconomia

Aziendale

sono

convenzionalmente collocate a inizio 900, e vengono poste in


relazione ad alcuni fenomeni evolutivi, tra cui innanzitutto:

il pensiero filosofico, politico, economico, sociale e scientifico

manifestava segni di insoddisfazione e voglia di rinnovamento

le aziende diventavano pi complesse, dal punto di vista

dimensionale, tecnologico, merceologico e finanziario


51

LEconomia Aziendale

In dottrina, si riconosce il merito di aver saputo interpretare


lesigenza di rinnovamento e di aver dato una sistemazione
scientifica oltre che un notevole contributo alle evoluzioni in
corso, allopera del prof. Gino Zappa.
Nel 1927 egli propugna, nelle Tendenze Nuove negli studi di
ragioneria, lintegrazione di tre diversi rami di studio/ricerca:

Gestione
Rilevazione
Organizzazione

Scienza
dellEconomia
dell
Economia
Aziendale

Insieme di conoscenze collegate e


ordinate secondo princpi 52

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02/10/2014

Prima di Zappa
Gli studi di Ragioneria erano sostanzialmente circoscritti agli
aspetti
p
della rilevazione.
Si avvertiva linsufficienza dellattenzione alla sola tenuta dei conti
ma si esitava a integrarla con i principi di gestione in una vera e
propria Scienza dellAmministrazione (Villa, Cerboni e,
soprattutto, Besta).
Gli studi sulla Gestione (tecnica commerciale) erano
prevalentemente
l t
t dedicati
d di ti alla
ll d
descrizione
i i
di singoli
i
li gruppii di
operazioni o tipi di aziende.
Gli studi di Organizzazione erano piuttosto limitati e ben lungi
dallinquadrare in sistematiche indagini di contenuto economico
funzioni, ruoli e relazioni tra organi.
53

I pilastri della concezione zappiana:


Lazienda viene definita come:
Istituto economico atto a perdurare che, per il
g umani, compone e svolge
g in
soddisfacimento dei bisogni
continua coordinazione, la produzione o lacquisizione e il
consumo della ricchezza
principale elemento qualificante della visione zappiana
la ipotizzata necessaria unitariet nel tempo e nello spazio
del fenomeno aziendale a fini di speculazione scientifica
Zappa dedic primaria attenzione allimpresa e al reddito
che essa genera, poich in essa si manifestano in misura
massimamente articolata, completa e integrata i processi di
trasformazione economica
54

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02/10/2014

I pilastri della concezione zappiana:


Sul piano delle rilevazioni:

Il sistema del
reddito

sostituisce il

Il sistema dei costi e dei ricavi


traduce in quantit economiche il
sistema delle operazioni aziendali

Visione unitaria e
dinamico-evolutiva

Il sistema del
patrimonio

Attenzione focalizzata sugli


g
elementi del patrimonio

Visione disaggregata e
statico-strutturale

55

Le successive evoluzioni dellEconomia Aziendale


Soprattutto per laccresciuta complessit del fenomeno
aziendale e anche per linfluenza degli studi nordamericani,
attenzione focalizzata su problematiche specifiche:
aspetti parziali della gestione (es. SBU)
fenomeni aggregativi (gruppi aziendali, reti di imprese)
momenti di discontinuit (operazioni straordinarie)
rendicontazione sociale e ambientale
p
commerciali,, industriali,, banche,,
settori di attivit ((imprese
aziende non-profit, pubbliche amministrazioni, etc.)
funzioni aziendali (finanza, marketing, controllo, strategia, sistemi
informativi, etc.)
patrimonio intangibile
misurazione delle performance
etc.
56

28

02/10/2014

LEconomia Aziendale come scienza in evoluzione

Le evoluzioni rapidamente tratteggiate non segnano il tramonto


del pensiero zappiano, bens confermano la natura evolutiva
dallo stesso Zappa ripetutamente ribadita della scienza
economico-aziendale, che tende a modificare nel tempo i propri
paradigmi

Ogni scienza si sviluppa per salti ed equilibri provvisori. Per


lEconomia Aziendale, levoluzione proficua se sempre
ancorata
t all riferimento
if i
t empirico
ii
(
(concrete
t caratteristiche
tt i ti h del
d l
fenomeno aziendale)
Nessuna successiva evoluzione ha comunque scardinato la
lettura sistemica e in chiave economica del fenomeno aziendale
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LEconomia Aziendale e le altre scienze economiche


LEconomia Aziendale studia lazienda dallinterno, si interessa di
fatti e fenomeni concreti letti in funzione dei loro riflessi sulle
prospettive
p
p
di durevole esistenza,, inquadrando
q
in tale chiave di
lettura anche losservazione dei fenomeni esterni. Mentre:
La Macroeconomia studia i comportamenti collettivi e i loro effetti
aggregati a livello nazionale o sovranazionale: cicli economici,
domanda aggregata, offerta aggregata, prezzi, inflazione, prodotto e
reddito nazionale, fattori di crescita e sviluppo di un paese, etc.
La Microeconomia studia scelte e comportamenti delle singole unit
La
economiche guardate dallesterno, nei riflessi sul sistema economico
generale
LEconomia Industriale studia lorganizzazione produttiva dei settori,
le politiche delle imprese che ne fanno parte e la struttura e il
funzionamento dei relativi mercati
58

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