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GOSPEL OF BARNABAS
EDITED AND TRANSLATED FROM
THE ITALIAN MS. IN THE IMPERIAL
LIBRARY AT VIENNA
LONSDALE
AND
LAURA RAGG
WITH A FACSIMILE
OXFORD
AT THE CLARENDON PRESS
1907
PREFACE
Two
articles in the
may be
The
publication.
first
of these,
in April, 1902
Axon, appeared
way
;
by Dr. William
The
was begun by
we
that of the
the MS.,
is
archaic form
of the original.
Where
rest,
Barnabas
PREFACE
iv
hotel rooms,
hewn out on
and
far
pilgrimage, or in small
received,
whose courtesy
Europe.
from
especially
is,
Among
indeed,
those to
Italian
savants,
proverbial throughout
they desire to ac
whom
Padua,
and
Venetian Archivio.
Outside Italy their acknowledgements are due
first and foremost to Prof. J. Hitter von Karabacek,
Director of the Imperial Library at Vienna, and
to his learned and amiable colleague Dr. Rudolph
Beer, whose kindness has not limited itself to a
laborious collation of the entire
of
made
for
MS.
To M. Briquet
an opinion on the
his own.
Among
PREFACE
a fuller use
and by
Prof. F. C. Burkitt, to
whom
of
its
results,
able interest.
for
disfigure
o
of
many
it
inequalities
which
too conscious
all
in
two
J
VENICE,
All Saints Day, 1906.
**
"JL.
3a
Barnaba apostolo
ha
sopra la tera
il
suo
proffetta iessu
chrissto
in
io
ne parllo
per la
3b azioche
siate
salui
he non
siate
inganati
da satana he
|
amem
gabrielo
ha maria uergine
circJia alia
natiuita de iessu.
DIG
un giorno essendo
langelo gabrielo
si
spauento
la
he
la saluto
solla
il
perche tu
madre
sei
uno proffeta
azioche chaminino
di
il
4a nella
chome
partoriro
fioli
Risspose langelo
he impossibile
la serua di
la
il
benedeto
sia
il
4b
lui
ha fato
nella
mente
mano sua he ha
potente la
rempiuto di bene he
memoria
II.
La
le
li
amonitione de
maria
Auendo
stirpe sua
lo
perche elgi
superbo
potenti della
li
mandato
uoti
suo
al
perche
fiolo
lie
in
per sempre
la uollonta di
scandalizasero
si
fornicharia
per
chome
per
DIG temendo la
grauida he la
uno compagno
ellesse
nome chiamato
iussto
essere
della
temeua DIG
ll
-k-Jl*
il
uergine.
chome
homo
humili
abraham he
conosciuto maria
li
dissperso
elgia depossto
richi lia
proinese fate ha
cocetione di
che temono
he
il
^1
lil
seruiua
con
ieiunij
silgio
5 a essere
DIG
diuino
iosef essendo
la
grauida
hecho mentre che
ripresso dicendo
tua cosorte
ho
lui
iosef
che quanto
sapi
iussto
uoleua habandonare
in
lei
he opperato he fato
uno filgiolo
la uergine partorira
nome chiamerai
quale custodirai da
uino he sicera he da ogni cibo inmondo perche elgie santo
di DIG nel uentre materno elgie proffeta di DIG a mandato al
il
quale
per
iessu
il
dara DIG
si
mose
saluerano
la
li
li
tuttj
III.
laudauano
dio.
in quel
Regnaua
5b cessare agusto
ana he chaifa
monddo
di
sacerdotio di
|
si
scriueua
si
il
apre-
de cessare
si
adempite
li
di
maria
Fu
he partori
il
bracie
nelle
circondata
sno
la
filgiolo
he riuoltandolo
sui
nelli
lo
pani
6 a iubillo
|
incline
nel
Venero con
dicendo DIG
il
nutrichauano
li
quali
dapoi
da inmensso
he deto
Partiti
li
li
angeli
passtori
fra
loro
cia
belem ricerchando
dicendo
parllauano
la
anontiato
il
citta
il
madre
sentito
he ueduto
il
tutto he
homo
il
chore dicendo
10
V. Circoncissione di
iessu.
uentre
fanciulo doueue
temetero DIG
Maria he
essere
in
he seruiuano
iosef
il
chonobero
che
quessto
sallute
trouando iessu
tutta
citta
la
conuocho
7b perche
pichola fra
li
il
proffetta
he tu betelen non
sei
uno ducha
conuocho adonque
populo mio de issdraelle
herode li magi he li interogo sopra la uenuta loro li quali
rissposero che haueuano ueduto una stella in oriente la quale
11 haueua guidati hiuui onde com
presenti uoleuano adorare
che condura
il
quel nouo
Re
fanciulo
il
perche
anchora
me
il
me
12
li
magi furno pieni di allegrezza onde peruenuti in
betelem fuori della citta sopra il diuersorio doue nato hera
8a iessu uidero fermata la stella andorno adonque hiui li magi
stella
fecero riuerenza
li
madre
fanciulo con la
il
.
he
li
apresentorno chose
ha chasa
loro
da
Ma
lloro
li
madre he uate ne
presto leuati
pero
scernito
anontiando
he pilgia
il
ammaza
si
il
li
riputo
fanciulo
lui lo angello
fanciulo con la
si
leuo
herode
8b
il
ha ocidere quanti
soldati
betelem
ui hera
li
Rachel piangie
no
sollatione perche
IX a Essendo
.
con
li
suoi
li
soldati
rama
li
uenero adonque
chome
maggi mando
fanciuli
si
li
suoi
troua
ma non
fiolji
grande in
ui e dato con-
Morto herode
iosef dicendo
Archelao
filgiolo
di
14
fanciulo
homeni
he
iosef
la oratione si partirno
che
con
fusi
lui
li
il
iessu fra
fanciulo nel
della leggie
rissposte
sui
dicendo
filgiollo
che chossa
ci
il
ripresse
maria
la
madre he
iosef in nazaret
he riuerenzza
X*>.
Peruenuto iessu
alii
hani trenta
si
chome
elgi
ha
me
disse
peruene ha quesste parole signore con missericordia fu circondato iesu da inmenso splendore he da una inffinita
moltitudine di angioli
li
uno
libro
il
ha fato
rillucente
ha deto he
quello
16
io
dicho
grande
patire
he che
nom
poteua piu di continue essere con lei ha seruirla onde hauendo sentito questo maria risspose, filgiolo hauanti che tu
nascesi mi fu anontiato il tutto
pero sia benedeto il santo
.
nome
10 a
di Dio
Dipartissi iessu
sua profetia
alia
|
Descendendo iessu dal monte per uenire in ierusalem inchontro uno leprosso il quale per diuina imspiratione chonobe
.
pregaua dicendo
il
me
Risspose
signore
stolto,
dami
sanita
la
il
facia
ti
Risspose iessu
il
leproso
tia chreato b
he
lui ti
dara la sanita
disse, signore
DIG omnipotente
ha quessto infermo
DIG
ho fratelo
riceui la sanita
la
di
uno fanciulo
il
la
che uedendo
il
mani
in
il
nome di
mondo
si
10 b con grande uoce ehridaua uieni issdraele ha riceuere il proff eta che DIG ti manda e
il
prego iessu dicendo fratelo taci
he non dire niente ma quanto piu preggaua tanto piu ehri
|
daua hecho
proffeta hecho
-:-
il
ool
il
JU.
18
Comosse tutta
sacerdoti
li
di
pregorno
la citta
tutti concorsero al
pero
haueua
iessu
dicendo
quessto popullo
ti
di
sia
con la mano aperse la bocha sua dicendo
santo nome di DIO il quale per sua bonta he
silentio
benedeto
il
lla
il
benedeto
sia
splendore
di tutti
il
li
santo
nome
le
di DIO
santi he profeti
quali
il
glori-
d
quale chreo
il
chreato
angioli
&
benedeto
sia
acioche
il
il
santo
seruisero
nome
di DIO
quale chreo
il
benedeto DIO
sia
il
li
quale punite
he
il
santo
nome
terra he
il
nome
DIO
di
trasgedito
di DIO
il
il
il
di DIO
nome
di
DIO
sia
benedeto
sia
benedeto
le
il
santo
lechrime di
.
->^
~i.
**\
4)1.
santo
nome
adamo
sia benedeto il
del genere humano
che con iustitia punite chain fratricida
a
<5jl
il
he heua primigenitori
santo
h
quale chreo lomo del fanggo della
20
mando
il
flagello
li
sperse
eggito
innimicj del suo populo
chastigo
impenitenti sia benedeto il santo
.
inchreduli he
li
nome di DIG b il
punite
quale con missericordia guardo sopra le chreature sui he pero
li mando li sui santi
profeti azioche chaminasero con uerita
li
ll b
lo
he
iustitia
auanti lui
che libero
serui
li
suoi
da ogni malle
li
inganasi he
Ma
li
legie di DIG
chon
di DIG
he per
dotrina uana
predichauano
Riprese
li
Riprese
he lasauano la
.
le loro traditioni
populo che ogniuno piangeua dal picholo al grande chiamando missericordia he pregando iessu che pregasi per loro
al
saluo
li
parllato
he penssauano sopra
la
morte sua
ma
parolla
he
sia
si
iessu
auendo leuato
le
mani
al signore
per timore
non
dissero
Dio d pregaua
XIII
e.
Timor di
iessu notdbile he
sua oratione he
il
mirabil con-
u lkL
MS.
41)1.
22
horatione
onde stando
mi odiano he
la note in oratione la
ho signore
io
matina facendo
chonossco che
scribi
li
mi
mia
sallute
tu
sai signore
che
che
he
he
sua
in terra dicendo
la
mi
per quanto tu
hai donate
ha DIO de
sachrificio
he arechordati de abraham
leuati iessu
la
Io
parola di DIG
unigenito suo
issmaele
fiolo
per
nom
adempire
uolentieri
ma
doue trouero
XIV d Dapoi
il
ellege
duodeci
apostoli.
13*
|
he
sollo di
il
popullo
alquale DIG
Io
haueua mandate
J
^C!l V L*J
d gjjlil
MS.
4J)1
a UaJL,
parole
parok
4)1
(sic).
^jLkL,
4)1.
6
.
4)1.
he passato
li
quaranta
24
giorni ebbe
ha
iessu
necessario
a
.
il
13 b la chroce
fratello
li
nomi
pesscatori
deli qualli
Barnaba che
il
ma
il
scariot iuda lo
per ellemosina
ma
XV. Miracholo
2
quali sempre cho li sachreti diuini
fece suo speditore di quello che li era dato
alii
elgi
robaua
da
fato
la
decima
di ogni chossa
aqua
in uino.
ando
si
uino
iessu
iessu
chomando
risspose
la
madre sua
iessu obbedisero
herano iuui
sei
uasi da
aqua secondo
il
Disse
chosstume de issdraele da purificharsi per la oratione
iessu hempite quelli uasi di aqua il che fecero li serui alii quali
.
disse
iessu
in
nome
.c
MS.
he he (sic).
di DIG b date
JLc jJU
a
da bere ha
b 4)1
uili.
JJjl.
quelli che
5, p. 25.
26
li
da
serui
here al magiore
domo
serui
ho signore
aqua uino
fosero
ma
ebrij
ueduto
tutto
il
da DIG
di DIG perche
li serui
pensaua
quelli che sedeuano apresso iessu auendo
leuorno di menssa
he li fecero riuerenzza
si
il
dicendo ueramente tu
ci
elgie quiui
elgia fato di
sei
sia
laudato DIG
che a miseri-
benedeto sia
XVI c
santo
il
sopra
il
suo
mala
amore he
Vno
nome
uita.
he ascexe
giorno conuocho iessu li suoi discepoli
monte he iuui seduto che fu se li auicinorno li suoi
.
bocha sua
grandi sono
li
beneficij che
li
ammaestraua dicendo
14 b in uassi
noui
uollete chapire la
io ui
pote uedere
il
cielo
elgie imposibile di
amoddo ueruno
altro perche se
he
ammare DIG he
il
tempo che
non si
monddo 6
cosi
polle
ui dicho in uerita
che
nom
he
il
mondo
28
mondo he
il
perche
lie
malignita
mondo che da me
odiano
abonderano
perche
nelle
di
del
dellitie
15 a
monddo
del
dellitie
le
Voi
chome
sete in uiagio
si
il
peregrino
peregrini, adonque
charga di pallazi he champi he altre chosse terene nella uia
ma porta chosse legierj he preciose per utillita he
certo no
.
agillita del
uosstro
he
se uollete altro
deue essere
lo
exempio
exempio uelo daro acioche fate
ma
*
qualli DIG nostro
signore ueste he nutrisse con magiore gloria di tuta la gloria
b
di sallomone
di nutrire uoi hauendoui
helgie potente Dio
mirate
he alberi con
fiori
li
li
ucelli
li
chreati he chiamati
hani
suo
al
nel deserto
he non
senza
ha
mana
lascio
il
seruitio
le
ciello
il
al suo
inuechire
ne straciare
loro
la terra
il
hera uno
elgi
le
seicento
done he fanciuli
he
quelli che
15 b fellicita
ho anima mia
io
disstrugero
li
homo
4)1.
4)1
u_lii
\2\)
*\ .
\j>J$\)
Jjl
... II
...v^-.)
J*
30
ha poueri he
li
inique
farse
amici con
le
di
regno del
cielo
Diteme
doueua pensare
ellemosine
loro
di gratia
elgi
delle facolta
li
portano
uoi
se
tesori
nel
daste a bancho
Ma
di seruire DIO
XVII b
in questo chapitolo
si
Deto quessto
mumin.
DIO
DIO he uno essere senza del quale niente he
d
tanto grando
he una uita senza del quale niente uiue
bene
che riempie
senza equalle
mai
dara
ma
il
.
he per tutto
non ha hauto principio ne
.
il
quale
fine 6
he
sollo
hauera gia-
f ratelli ne
et
fine f
mano-ia
tutto
compagni
non dorme
^ Jaj
non more
41)1
J^~-
non chamina
<
ft
)Atcl
JlxS j sJLs^-
no
si
moue
L. JJJ
j^ J
*^M J^lj
4)1
41)1.
J bl
JU
uf
sljJb
L-ft^j
la.)
32
ma
permane
che
elgi e inchorporeo
b
sostanza
plicissima
amma
lui
humana a impero-
elgi
perdona non
si
polle riprendere
punisse houero
chome non ha
elgi filgioli
hano deto
li
e
elgie notio di DIG
proffeti perche
he deto
scribi
li
nosstro g
Disse iessu io
h contra
le prof etie
leggie di DIG con le loro prof etie false
li suoi
discepoli ha quesste parolle he diceuano .
habi missericordia Dio k abbi misserichordia al tempio he alia cita
piangeuano
sJ^^LwO^II S^JJ
*
41)1
>XJO
Ls^-
4111.
jb
J-j^.
jU
JUt,
41)1.
4lll.
-^il
Jj-y.
.L^jJI
..
b
d
^^^-JPI
4111.
JuJ
iJL*
5->t-o|-
JJaL*
j^o
41)1.
jJlisJl
j^3
M^-S J
JlS.
41>1
*)%
11
f.
34
Deto quessto
ho
mei
non hauete
mondo
se
me
il
il
il
pouero
helia
io
perche il
Racordatiue di proffeti
talmente che al tempo
.
talmente
he sete millia
ma
dal
mondo ui
mondo he
mondo
elleto
disscepoli he
fioli
hachab
di
ho
DIO
17 b
si
homo
per
il
quale
homo che
habia piu chura delle scarpe sui che del propio fiollo no certo
hora quanto douete nieno pensare uoi che Dio d habia da
abandonare uoi hauendo chura delli ucelli he che dicho
.
deDi ucelli
lonta di
il
mondo
se lui
odiria
ui
uoi
se osseruarete le
ui
.
temera molto
guiteraui
non
il
f
.
ma
cosiderate che
MS.
mondo
DIO he magiore di
dal
monddo che la sua
he
talmente
dissprezato
quale
chontrisstate
pese.
se
36
il
monddo perche
terra
pero se
oflreriteli
laltra azioche
hanima uostra
sciafo sopra
elgi la
ma
18 a per malle perche chosi fano ogni pessimo animalle
DIG
malle
he
cholloro
che
bene
rendete
per
pregate
per
ui odiano con il fuocho non si estingue il fuocho ma si bene
.
perche
io
son
monddo he
il
11
monddo
XIX f
died
leprossi.
ho precetore hecho
Deto quessto iessu risspose pietro
che noi habiamo lasciato ogni chossa per seguirti che chosa
.
sera di noi
tribu
de
issdraele
me
il
he deto
iessu
quessto
dicendo ho signore che chossa he questa
che
dodicj
giorno del
uno diauolo
si
io
sospiro
ho
contrisstorno
le
elleto
li
dis-
41)1.
38
monddo non
la chreatione del
nome
perirano
allegrati perche
il
consollo iessu
li
non
si
atrissta del
mento diuino
mio
he
le pregiere iessu
parllare
cui parolle
alle
li
li
mi
hodiera
elleti si
Fece
amen
chosi
donaci la sanita
sanera b
homo chome
li
leprosi noi
sapiamo te
ma
iessu he
per
il
dimanda
di chostoro he
l
questo iessu
si
misserichordia
donali la sanita
leprosi
sopra la
he per
la
uia furno
DIG
si
partirno
di
loro
U*
MS.
he
si
41)1.
40
dicendo ueramente tu
sei
pregaua che il
mondati noue doue sono he disse
uenuto
ma
al
mondato
seruire pero
per
no son
io
ua ha chasa
azioche chonosscano
ha abraham he
al
suo
fiolo
con
operate
il
alia
lui
XX b.
he riceuto
il
Andosi
profeta.
iessu al
mare
di gallilea
mare per
modo che hera uicino ha somergerssi la naue he iessu dormiua sopra la proua della naue onde si achostorno allui li
.
suoi
discepoli
he
destorno dicendo
il
ho maestro
saluati
missericordia sopra
li
il
serui tuoi
uento he
si
si
il
fece tranquilo
il
mare
onde
li
ma non
li
patria sua
al
tempo
ma non
sidone
Molti leprosi
si
4)1.
jLJ
I!A
p-ill
*!
4)1
iLjlSi
411.
42
aman
parti da loro
si
XXI a
presero et
il
per precipitarlo
precipitio
di loro
citadini he
li
ma
mondato
fu
siro
Allora
si
il
iessu
li
porci
he auicinandosi
20 b he
homeni
alii
ha mollestarci he
.
il
li
si
li
spauentorno
chridorno
noi usciremo
demonij
.
partj
il
io
pero
de
intrare
concedicj
ma
nelli
porcj
he
precipitorno nel
sesanta
li
interogo
cento he
demonio he non
si
in queli porci
sei
li
scatiasi
mare
li
demonij
nelli
porcj
iessu he
lomo sanato
homeni
li
et
21 a dal|la
sua
patria
per
li
li
auendollo
fiolla
adonque
risspose
incirconcisso
iessu
uscita
non
trouare
fioli
del populo
dissero
ho
44
popullo de issdraelle
di
mano
allora
piangendo he dicendo bo
me
misericordia di
alii filgioli
fiolo di
dauit habi
he leuato
le
si
he liberata uatene im pace
parti la dona he ritornando ha chasa ritrouo la fiola che
21 b benediceua DIG pero la dona dis se ueramente non uie altro
disse
ho dona
la
tua
fiola
DIG che
agreggorno
libro di
XXII c
uno
alia
mose
DIG de issdrael
il
chane.
ho
Interogorno li disscepoli iessu dicendo quel giorno
maestro perche facesti cotale rissposta alia dona dicendo che
herano chani Risspose iessu io ui dicho in uerita che elgie
.
li
potra chapire
mi
incirconcisso
allora si atris-
iessu se
Risspose
uoi considerate
ho
quello che fa
del
homo
del
il
il
chane
il
chane chustodisselo
la
rissposero
li
Dite-
si
stolti
seruitio
d
quanto ha donato Dio ha
lo
homo he
4)1
Jl
31.
uederete quanto he
^^e-
^JL-,1
c
JlS.
46
filisteo
he
il
il
semo
il
lupo lorso
il
onde
lomo deue
XXIII b
E
tiro
he
sui parole
suoi disscepoli se
li
.
le
22b
li
il
di satana
il
cibo
proibito
da DIO nel
si ribe lo al
spirito la charne sua onde giuro dicendo
chio
ti
DIO
uolgio talgiare he roto uno sasso presse la
per
sua charne per talgiarlla con il talgio della pietra onde ne
paradisso
adamo giurando
pro-
he di generatione
in generatione uene lo oblige della circoncisione onde al tempo
di abraham pochi sopra la terra si trouauano circoncisi per
misse
il
essere moltiplichato
4)1.
So MS.
? risguardavano.
onde DIO
48
disse
ha abraham
il
la
circoncissa la
23 a
ma
la charne
he inferma
doue
ridura
si
in quella spiro
il
la
he
he pero
charne impedisse
seruitio di
il
etterna
desiderij suoi lo
li
piazere ad
chreatore
ha DIO suo
lasiare di piacere
tutti
li
santi
he
proffeti
non ofEendere
andare seruire
23b che
la leggie di
li
DIO
Recordatiue di helia
immonda
pane
in
iezabel
uerita
che
chosstoro
non temendo
io
ui dicho
disprezzare la
loro
se uoi
charne
mirarete
li
4)1
jli..
JJli.
4)1.
50
XXIV a
deue fugire
si
couiuij he
It
chrapule.
lachrimo dicendo
iessu
io ui
24 a
altra uita
guai ha
sollo
chani
li
le sui
li
piage
portorno nelle bracie di abraham padre nosstro
.
morse han-
chora
il richo he li diauoli il
portorno nelle bracie di sata onde
he di lontano uiste
riceuendo somo tormento leuo li ochij
.
abrahamo
mi
dite sui
sulle
di
chrido
me
ho padre
richo
il
he manda lazzaro
una goza
di
aqua
il
quale
per refrigerare
la mia lingua che he tormentata in quessta fiama
Risspose
abraham dicendo filgiolo racordati che tu riceuessti il tuo
porti
bene in
mei
io
il
fratelli
pero
il
he lazaro in chonssollatione
starai in tormentto
nouo
he lazaro
laltra uitta
manda
lazaro
abraham
ha
in chaxa
nontiarlli
mia
hano mosse he
loro
li
Risspose
il
richo
iessu,
li
se sono beati
guardate adonque
quali hano patienza he sollo desiderano
.
odiando la charne
*LJLo^
jj
Risspose
.
et alii proffeti
resuscitasero
ascoltino loro
scitera chrederano
mose
proffeti
ui e tre
quanto patissco
24 habraham
hora tu
chiamo di
alii
li
il
poueri disse
neccessario
s->^.j
(3*f* ylsj
jj,.5.;jf>
morti se
altri alia
52
rano la uerita
fano
non impa-
mente
XXV a
chome
si
deue
si
le tui parolle
dici
25 a azioche chamini
disspiacere
al tuo
ha ueruno
non he obbediente
si
mo|do
si
si
non facia
bate quando
he
mio
il
te
hora ditemi chi e piu pouero cholui
contenta di pocho ouero cholui che desidera molto .
10 ui dicho in uerita che se il mondo hauessi intelleto sano
che
si
11
sacho
he non pensate
il
Ja^ll]
,l,,.i
il
ju*U
Ijuk
LoUl
T^SL.
**
Jil
eJJ
54
cholui che
rissposero
XXVI
li
discipolj
chome
*.
si
la mirabil cotetio di
ammare DIO
deue
abraha co
elgie
il
in quessto cap:
lie
si contiene
padre.
uno homo
he chaminando
in uiagio
amma
che
chi
26 a
il
|
filgioli et
moglie per
il
ammore
ammato da DIO
di essere
c
.
honora
il
padre tuo
sia
talle fiolo
innobediente
fussi
ha furore
il
padre he
la
hauete DIO ue
il
preciossa
lo
ha donatto d he pero
dono ouero
il
donatore
J
6
ti
.
non
^ y&\ J u
4)1.
4)|
disse DIO
ha abraham
56
essci di chassa di
26b
ha habitare
disse
paesse che
il
DIG se no perche
questo
statuario
io ti
abbrugiare
ti
pero
dici
prego
he per che
bugiari
onde
il
filgiolo
dei
li
he uieni
il
il
suo padre
il
un giorno
disse
non
il
padre
J
piangendo dire
Risspose
10
il
e chosi
homo ma non
suo DIG
Io
fiolo
il
mani pero
ui mette le
27 uno
altro
agiutera
inffiniti
il
dio che
mi
ho
fa guera
con
il
fiolo
seruiro
Disse
uno DIG he
ad dogni modo
si
ammazera
uolle malle
dij
ma
il
me
li
Risspose
il
bal he
dio grande
filgiolo
il
uechio ridendo
ho
se io seruiro
per sorte
che
bisogna
sollo
mi trouo
dij
ne giamai ho ueduto che uno dio dessi uno sciafo all altro dio
he pure tutti non seruono ha uno dio ma chi a aduno he chi
.
allo
loro
altro
.
disse
chome sono
io fazio
MS.
li
padre la hano
dij
uno dio
dixe.
il
Risspose
allora
il
abraham
disse
ho padre
quale uendo ad
altri
per comprare
il
pane
58
he tu non
chome
li dij
he ponto allora faceua
he di palma quello he di oliua quel
pichollo he di auolio guarda chome he bello nom pare che
sai
siano
disse
sia
elgi
li
mancha
il
fiato
Risspose
ti romperia la
con quessta scare ma tacj perche non hai intelleto
Bisspose abraham ho padre se li dij hagiuta affare lomo
tessta
chome pol
essere che
lomo facia
li
dij
he
se di
legno
si
fano
li
Ma dimi padre
dij grande pechato he abrugiare il legno
perche auendo tu fato tanti dij non ti hano li dei agiutato
.
affare
altretanti
monddo
staua
filgioli
il
il
filgiol
il
primo DIO
uechio he
il
abraham
he
lui
tutto
per
li
non
il
si
Allora
il
talgiare
uechio
si
chome
uollete
adiro he disse,
se
tu fusi
homo
he deto
io ti occidiria
|
28 a quessto dete
dei
fuori di chasa
XXVII a
il
difende
mondo
il
ridere alii
Rideuano
in questo chapitollo
homeni he
li
Io scazio
la
si
prudentia di abrd.
he stauano
MS. apparently
du.
60
dice
il
he de piu
risso
ma
se ride
tempo
mose per
di
il
ridere
done
siedi
se piangie
he burlare
altri
il
pazzi non ui
rideresste
abia misserichordia
d
;
si
di
compiazze pero
se uoi
la chossa che
il
non f oste
DIO
loro
Rissposero
pacia
ci
padre di abraham
li il
padre
il
dimani he
suo
fiolo
la festiuita di tutti
li
dei pero
andaremo
al
DIO
al
di
tempio
asscoxo
Ma
.
abraham portaua
sotto la tonicha
una scure
moltitudine abraham
il
padre suo chredeua nel partirsi
parte osscura del tempio
che abraham auanti di lui fussi andato ha chassa pero non
.
stete
ha
ricercharlo
XXVIII
Partito ogniuno dal tempio
he
si
ha
tutti
partirno
appresso
li
li
allora
abraham
li
sacerdoti serorno
presse la scure
il
he talgio
tempio
li
piedi
piedi
di pezzi andorno
im pezzi
onde uscendo
62
habraham
li
qualli suspi-
uisstero
li
presto ho homeni
chom
li
nosstri dij
li
sacerdoti he interogorno
abraham
haueua disstruto
li
loro dij
li
presso
hiui
padre di abraham
il
disscorsi
il
non
uolle
compagni
hariuo
loro dij
li
he cono-
iddoli
ucisso
28 b alloro
li
lui
he
il
suo
mia he rinontio
fiolo
congregor no
he ligato le
homeni grande quantita di legne
adonque
mani he piedi ha abraham il posero sopra le legne he sotto
ui posero il fuocho
Echo che DIG per langelo suo comando
li
al
di quelli che
ueramente
si
alia
morte abraham
.
lo
portase he chosi
XXIX
Allora disse
chi
lo
hamma
fillipo
.
cognitione di DIG
abraham
pero
si
habraham temete
di
andare in chaxa
una palma
64
la lima lie
stelle
polle fare
che DIO no
li
moua he
si
homeni
li
il
altrimeti
.
mi
si
pero
scurissca
nome abraham
chiama
ma
se hanichilarebono
onde rissguardando
solle
il
lomo
il
dicendo
delli angioli
he
della uita
allora disse
talmente che
proffeti
he santti
proffeti
Risspose langello
seli
30 dicendo
fa chossi hanchora te ho
come
asscexe
he sentato sopra
parllera
abraha
lo
il
le
sui
tuo DIO
il
abraham chassco
se
la
abraham
abraham
sul
monte
quando mi
ho abraham
facia
sua
mi chiama
chi
in
Rempiuto
terra
ma
benedirti
leuati perche ti
he
farti
ho
chressere
elleto per
Risspose
di spauento
dicendo
lauatossi
ha abraham
disse langello
qualle risspose
il
la uoce io son
asscoltera
disse langiolo
hiuui
abraham
si
chome
ti
allora disse
mio seruo he
in molta gente
pero
66
mi
altro dio
sollo
facia malle
ammazzo he dono
he niuno
fuori
li
dete
il
conducho
la uitta,
imferno he chauo
allo
mie mani
allora
il
DIG
padre
31 a nosstro abraha
ha
te sia
XXX b
Ando
nosstra gente
si
lui
li
scribi
onde
la uitta etterna
tentatore dicendo
il
Risspose
prossimo tuo
il
il
il
amma
si
he sacerdoti
hachosto ha
chome he
il
scrito
c
he
il
prossimo
chome
te
stesso
prossimo mio
Risspose iessu
il
leuando
li
ti
il
si
partirno
auene che
dire parolla
31b
il
ferito si
chomosse ha pieta
il
Jo.1 131
lkL,
4)1.
68
ti
pagero
il
quale di chosstoro fu
mia
il
prossimo
parti
ua he fa tu
simille
Auicinosi ha iessu
li
confuso
il
dotore
dare
il
sacerdoti he dissero
li
censo ha cessare
sacerdoti he
li
disse
ho maestro
elgi
mano
alii
tu iusstamente
XXXI
licito
dotore cholui
il
Risspose
il
si
habi chura
risspondesti pero
si
uolse iessu
32a et
allora confusi
filgiolo
pose iessu
partisi
il
signore DIG
lomo he
la
il
perche
infermita
ti
il
tuo
filgiollo
il
mio
habia misserichordia
Rissposse
mia basstami
fiolo
de issdraelle
partirno
signore
di DIG
il
ha chasa tua
signore io
alia
si
centurione ho
sicome langelo
tia constituito
suo
dormendo mi
grandde he uoltato
disse
Allora
incontro
li
tuo
al centurione disse
uatene in
suoi serui
hera sannato
he uoltatosi
li
andosi
quali
li
il
anontiorno chome
li
il
suo
fiollo
cesso la febre;
70
iessu disse
32 b habia missericliordia
passo
il
challore
conobe
a
de issdraelle ti
signore DIO
suo riceuete la sanitta
onde
il
fiol
il
li
non addora
chi
il
DIO de issdraelle
XXXII c.
Inuito ha dissnare iessu uno perito della leggie per tentarlo
suoi discepoli
li
asspetauano ha chassa
senzza lauarsi
perche
li
si
he molti
si
non osseruano
le
Kisspose iessu he io ui
ccellato il precceto di DIO per hoseruare
dite
le traditioni di nosstri
lauando
le traditioni uosstre
alii filgioli
onde
mani
le
tuoi dissepoli
non
uechij
padri he quando
33 a
li
filgioli elgie
patisscono ho
non
li
consachrato ha
il
li
li
loro
danaro chridano
dauit proffeta
sangue di chasstradi
.
Rendimi
li
uoi
certo perche
offerissimi
he fa uoto al tempio
il
sachrificio
se io
de
hauessi
le laudi
fame non
he
ti
he
la
menta
ho miseri perche ad
4il\
,%
altri
l>
dimosstrate chiarissima
A*N
L^W
[,<>.
Jl.
1
,->>.
**
J^
72
la uia
non
se
la
esstremamente
bal
33 1 della
una inmagine
citta
saluo
si
il
il
padre suo
padre
il
uno Re
elgi fu
il
fiolo
il
quale haueua
quale
nome
simille al padre he la
posse nella piazza
auicinassi
ha
il
fece far
per
ammaua
il
J
quale
si
rose he fiori
li
il
monddo
ho quanto
inzio si
lamenta
li
10 ui
disse
homo machia
uno scriba
se io mangero il
adonque
porcho he
inmondi non machierano la mia conscieza
Risspose
altri cibi
iessu, la
homo
34 mol
b
.
disse allora
ma
quando mangiera
uno dotore ho maestro tu hai
usscira dal
cibbo proibito
11
homo ma
so bene che
in
he pero
issdraele ogidi
SQ MS.
probably
ci fai
inguria
non
il
populo de
Risspose iessu
uie statoe di
Rissposero tutti
li
scribi
legno
adirati
74
il
il
con tutta
la
uero quessto
elgi
.
XXXIII b.
que tutto quello che lomo
amma per il quale lascia ogni altra chossa che quello he
c
he pero
il fornichatore ha
il suo dio
per suo simullachro
Allora disse iessu
in uerita
il
mangiatore he beuitore ha per simullachro
charne he lo auuaro ha per suo simullachro lo
la meretrice
la propria
argento he horo
he
magiore pechato
Risspose iessu quale he la magiore
una chassa ; taceuano ogniuno quando iessu con il
suo dito mosstro il fondamento he disse
chasscando il
il
34b roina di
fondamento subito
la
la
iddolatria
he
il
di spirito d
ma
maggiore pechato
non
potersi
sopra
il
ha modo
ueruno pontare
quando iessu sogionse, Racordatiue quello
che DIG disse he moisse con iossue scrise nella leggie he
.
non
ti
farai
sotto
la terra
76
la aqua
perche io son il tuo DIG forte he
che uendichera quessto pechato nelli padri he nelli loro
Racordatiue che
insino alia quarta generatione
filgioli
auendo
il
rato quello
il
uitello
per chomandamento
he auendo
he
di DIG iosue
loro
addo-
la tribu di
leui pilgio la
cholloro
tremendo
li
idolatrj
XXXIV
Staua auanti
ritirata per
modo che
elgi
uno
il
c.
qualle haueua la
mano
desstra
onde iessu
leuato
le
la porta
il
mano
disstendi la tua
nouo
in uerita
quali DIG
ha dato
spada per disstrugere le innidipoi disse iessu quando tu sei inuitato ti harechordo
quita
non ti ponere nel primo locho azioche uenendo uno magiore
non ti dicha losspite leuate he senta
amicho dello osspite
terra
alii
la
di sopra
uerita
perche allora
si
.
exalta
io ui
ti
sarra
dicho in
78
sicome dice
lucifero
la aurora
Veramente
in terra
il
chome
imprope-
he luceui chome
deli angioli
io ui dicho in uerita
le
misserie sui
36 a homo con sua molgie piansero cento hanni chontinui dimandando misserichordia ha DIG b perche in uero chonossceuano doue
|
santo
nome
ma
contra
parllo
odio
le
li
scribi
traditioni di uechij
hochaxione di amazarlo
ma no
la
trouauano
XXXV
Partissi
giordano
ha
iessu
di
suoi
ho inaesstro
c.
iessu
he
li
azessero di magiore
si
il
disscepoli
.
dici
il
di
36 b
di angioli
per
lo intelleto
grande
che haueua chonobe che DIG di quella massa di terra doueua
chauare cento he quarata quatro millia signati con il chara.
he
nontio di
DIG
proffetia
il
) ft
4)1
80
hanima sua a
li
angioli dicendo,
guardate che un giorno DIO uora che sia da noi riuerita quella
terra
pero considerate che noi siamo spirito he pero non e
.
molti pero
scostorno da DIO
si
ogniuno
pressto
me
tutti
li
angioli
DIO
tiro
ha
li
haueua donate
.
|
chapo loro
angioli santi uededo chossi
spauenteuole mosstro quale hera diuentato satana he li suoi
b
allora
seguaci chasscorno con la fazia in terra per timore
il
li
disse satana
ma
io
farai
quali rissposero
noi
si
me
innocente
il
ljui
MS.
peri.
^^p^jlXJI
^c
^lj
82
XXXVI *.
37 b
li
disscepoli
sopra la re-
cholui
patira
ma
tutti
li
b
saluo
proffeti sono uenuti
il
nontio
il
habbia
inffiniti
exempij
senza alchuno timore come
disse
il
si
non ue
il
fussi DIG
chome
sichuro
di talli
stolto nel
bene alcuno
chi bate
lie
aperto
38 a uerita
DIG
uiue
che
li
mi
chi anderebe
da herode
ha
parllare
ha
il
no intendessi
preside
hora dite-
romano houero
doue elgi
prima
ua he quello che lui ua ha fare niuno certo he se chosi fa
lomo per parllare con lomo che deue fare lomo per parllare
se
lui
il
chore suo
.
jjju
MS.
apertoto.
,j\
MS.
oUlc
pero.
84
con
con DIG he dimandarli missericordia di suoi pechati
a
dicho
in uerita che
ui
io
lia
donate
di
quanto
ringratiarlo
.
ha potesta sopra
pochissimi fano uera oratione he pero satana
di loro imperoche
DIG non uolle choloro che chon le labre
.
10
honorano
li
serichordia he
perche con
me
le labre
io ui
il
38 b da
dimanda
mi honorano ma
il
le loro labri
qualle
mie mollessto
loro chuore
he lontano
ua fare horatione
dicho in
mis-
certo niuno
bene di pillato preside il quale odia ha morte
nondimeno lomo che ua ha fare oratione he non si prepara
.
ha DIG he
facia
la
ha satana he dice
bene di quello
uno
missericordia he con
il
ammano
loro cuore
le
inniquita he
xxxvnx
li
disscepoli per le parole di iessu . he il predicendo
signore insegnaci ha fare horatione Bisspose
gorno
iessu considerate quello che fareste se il preside romano ui
Piangeuano
DIG
11
tuo reggno
sia
il
nome
santo
sempre fato
tuo, in noi
la uollonta
donaci
uenga
tua he chome
il
si
86
*
giorno
he perdonaci
nosstri pechati
li
si
tu
sei sollo
DIG nostro
chome
di noi
noi
li
per-
he no
ci
perche
he hono-
XXXVIII e.
Bisspose ioane ho maestro lassaremo noi di lauarsi chome
comando DIG per mose disse iessu pesate uoi chio sia uenuto
.
he proffeti
io ui dicho in uerita
per disstrugere
8
che io non son uenuto ha disstrugerla ma sibene
uiue Dio
la leggie
ha
non
si
immo
ui
polle sciolgere
parolle
mondi
lauatiue he state
mei
dalli hochij
h
.
leuate
li
uosstri penssieri
io ui
dello
le
inniquita
oratione ha DIG
dimandassi
la
chome
si
j]jj
Li
il
mare
il
qualle con
rosso he iuui
ill.
Jl .x!j
Lo
^^ JU
J ill
ilb.
[?j
ill
Ju^C
^15
*^>j
^ Ij^C JLo
88
40 numerabile
dal cielo
santi
li
il
lo exercito suo a
solle;
exercito di
non cerchauano
in uero
lo
uno morto
cerchauano DIG he
sollo
filistei
heliseo risuscito
Ma chostoro
di
lie
lo in-
fuocho
il
dimandauano oteneuano
loro nele chosse loro
honore suo
ma
XXXIX b.
Disse allora ioane, bene hai deto ho maesstro
di sapere
ma
cj
mancha
Risspose iessu
elgia
Vno
he ueduto
che
giorno
si
alloro
alloro
chauali che
li
se quella
il
graue traualgio he pero
chalpestrare
si
quella terra per modo che non fusi piu bona da niente
destorno li chauali he con empito si possero per chorere sopra
lo
quella terra
spirito
massa he
.
suscito
il
chane
di paura he fugirno
chantando tutti
li
il
il
li
chauali
homo d
santo nome
anima
al
la
L.
^\
il jOj*.
il
il
Jl
U USJL,
ho siggnore DIG
io ti ringratio
il.
il
J^
jj^
il
51
fcj|
90
mio che
dignato chrearmi
ti sei
ma
dimi
homeni auanti di me
ti
machometo nontio
di Dio ab
il
homo che
habia chreato
io
auanti che
io facesi
signore concedime
mani
delle
uno Dio e he
primo homo
chometo he nontio
mano
suli diti
magiori
di DIG
ma
il
sulle
scrito
quello
quello scrito
sollo
chossa ueruna
si
frego
li
ochij
he disse
lomo
conssorte
pose
li
del par-
mangiare ecceto
L-
ma ui
scaciero fuori
5
J^-, Julx* Jf-s
Lo,
L)
-U
-LjUl J1
4)1
4)1
4)1
JU.3>
li
4)1
eyUjlsA
Jj-y.
Jl
3l
J^-";
4)1.
31
el^jl
J-l
f 4)1
4)1
311
Jl 3
^^\
j.^1 r
X**. 61,3
4)1
Jbu
^
^ y^j-
5>.
JLC^ bji5C.
4)1
*U
O-PJ^. IjjJLC
...il
IX*
al
b JLxJ
4)1
J^-, JJU*.
\4! Ji*
JUJ
4)1
JU
92
XL*.
arabiaua di sdegno
si
nel paraddisso
Risspose
il
satana
tu uedi quanto
he lomo
pero se tu
mi
amma
ti
risspose
Allorra disse
io ti lasciero
io ti scaciase
anderai he starai
chome
serpente he
grande
ti
faro spauente-
serpe he
chome
ti
poro dentro
bocha he
pero appri la
im
parradisso
io entrero
.
tu
mi
che chaminano
il
serpe he pose
satana apresso heua per che addamo suo conssorte dormiua
si apresento satana alia dona chome uno bello angello he
.
disseli
satana
il
non
dice
il
ma
giarete
ma
quelli
fruti
chome
deli
altri
he non starete
li
disse
li
quanto
il
pedire
haui
il
il
cibo
segno
si
.
|
posse la
mano
oggni homo
94
XLI*.
42b
sei
perche
di
he
io
la
apresentarci
auanti di te
per
il
mi son asscoxo
no
si
uergogniamo
il
paradisso
addamo ho
Risspose
mi
dona perche
me
43 a uoce
tramontana
he
Risspose heua
il
porto apresso
Allora disse DIG ha addamo perche tu ascoltasti la
di
il
fruto sia
malladeto
la quale ti
homo
serua he partorirai
li
fioli
il
con dollore
quale
.
ti
tenira
he chiamato
chome
il
serpe
he di fuori
si
il
penitenzza he mi seruirano
96
me
43 b
mia
allora
|
onde DIG disse ha addamo [he] heua che ambidui piangeuano andate fuori del paradisso he fate penitenzza
he non si perdi la speranzza uosstra perche io mandero il
partissi satana
uosstro fiollo
ha satana
nontio mio a
michaelle
li
talmente che
il
humana
dalla
li
he nontio di Dio
b
.
uie sollo
XLIIc.
Piansero dapoi ha quessto ragionamento
piangeua
perche
44a
li
discepoli
he iessu
li
ueniuano ha trouare
il
la uerrita io
no son
il
mandorno
onde
li
leuiti
he alchuni
ha interogarlo con
messia
ha
io
son una
uoce che chrida per tutta iudea che chrida aparechiate la uia
al nontio di Dio de sichome he scrito in esaia
dissero loro
.
MS.
il.
98
se tu
non
sei
il
noua dotrina he
predichi
Risspose iessu
trano che
li
nontio di Dio
me
auanti di
leuiti
he
le
il
he uenira dapoi di
me
di sacerdoti
li
scarpe
fine b
il
le
parolle
tutto
alii
rinontia
il
tutto
proffetij
me
in ierusaleme pero
quale
disscepoli suoi io
alii
li
tu
sei stolto
sai quello
10 patissca perssecutione
11
il
li
he non
li
principe
li
del
Partironosi
diauollo adosso
il
li
quale he fato
il
he portera
he rinontiorno
scribi confusi
fazo tenire
delle
choregie
di uerrita
44b
houero
chalcie
delle
mi
io
perche
le
io parllo
leggami
fai tenire
ti
he santi di DIG
ma non temo
si
parti he andosi
di lui
neue biache he
la
he
le
facia sua
rissplendeua
chome
il
solle
la
il
una per
te
b
_A
u
Ijui!
8-iJ.>
(Jjl>
t5Jl-X->
,^-
LS^^*"}
(_S^*
100
45 a hecho
il
ascoltate
leuo
li
he affato
amma a
ui
XLIIIb.
Disscexe iessu
he naro
li
alii
alii
quatro
otto quanto
si
parti quel giorno dal chore loro ogni dubio di iessu saluo iuda
isscariot che niente
chredeua
monte
altri
disscepoli
tutto he
pregorno similmente
Disse iessu adonque ogniuno che opera
il
il
d
operare chreo auanti di ogni chossa la anima del nontio suo per
45 b
il
le
qualle
determine chreare
il
tutto
e
.
anzioche prendessero
il nontio suo
le quali
ha con-
uoluto
uenuto
io
sollo
misserichordia di
della
loro
sigillo
de
la
he misserichordia ha tutte
le
natione del
monddo che
rice-
uerano
la
sua dotrina
102
spezasti
iddoli
il
he sichome
seme tuo
Risspose iachobo ho maestro dici in chi e fato quessta promessa perche li iudaei dichono in ixach he li issmaeliti
dichono in ismaele
filgiolo
he di qual stirpe
Risspose iachobo de ixach perche isach
a
46 fu padre de iachob he iachob fu padre di iuda della chui
.
he 1 dauit
stirpe
he
il
mia destra
siedi alia
in
metera DIG
messia
se
il
li tuoi innimici
scagno
tua bacheta che signoregera
nontio di Dio a il quale chiamate
la
chome dauit
lo
chiameria signore
promision fu fata
.
la
XLIVc.
Dissero adonque
scrito nel libro di
li
dissepoli
ho maesstro
mosse ne iosue
DIG
io ui
dello
ma
la promissione
imperoche
ammore che
la
disse langello,
ti
ma
chossi
pero non la
sibene li rabini d nostri che non temono
he dotori
elgie
le parolle
malitia di nosstri
abraham
hamma 6 ma chome
tutto
il
scribi
monddo
chonoscerail
mondo
MS.:
ha.
104
allora
habraham
chome he primogenito
haueua
sette
hanni
pilgia
monte ha
il
il
filgiolo
tuo
sachrificharlo*
allora dissero
li
dissepoli chiara
he la
di
dici
io ui
la leggie di DIG
malfttori
li
modo
di quessto
seli
d
adonque ui dicho che il nontio di Dio he uno
che dara allegrezza ha quasi tutto quello che ha
spledore
fato DIG imperoche elgie adornato de spirito de intelleto he di
inferno
io
e f
47 a
consilgio
de timore he
perie
he missericordia
de spirito di mansuetudine he
il
ha
da
riceuto
DIG tre uolte piu de quanto
patienzza
quaje
g
ho beato tempo
elgi a donate ha tutte le sui chreature
de spirito de
iustitia
he pieta
ho machometo
chio Io ueduto he
fatoli riuerenzza
monddo chredetimi
DIG
si
sia
co te
tuoi chalciamenti
il
quale
mi
facia
degno di
sciolgere
perche quessto otenendo saro
santo
di
DIG* he deto questo iessu resse
grande prof eta he
li
le gratie
ha DIG
4)1
L
0399 U LJ
^ ^*
i
*c
u>r
^XUST
U LJ
8
41)1.
h J?sr* b.
106
XLV*.
Allora uene langelo gabrielo ha iessu
he li parllo in
noi sentiuamo la sua uoce il quale disse,
.
leua ti he ua in ierussaleme
in ierussaleme onde
si
parti
il
he comincio ha amaestrare
la gente
onde chonchorse il
il
chon
sacerdoti
li
he
tempio
pontifice
quali si
hachosstorno ha iesu dicendo
ho maestro cie stato deto
47 b popolo
al
che tu dici malle di noi pero guarda che non ti auenga qualche
Risspose iessu io ui dicho in uerita chio dicho malle de
malle
li
homeni
nom
il
chore
il
penetra
il
quale
cocupiscienzza
ma
serue DIG
chon
homeni
suo hoperare
li
homeni he
la
li
mercede sua
homeni
d
suoi pensieri
ho missero che
la uosstra fiducia
im
quali non he
nelli
li
monddo
chore serue
il
perisscono
il
pole uedere
li
nom
Disse iessu,
il
sallute
perche alia morte
anziche auanti la morte si trouano
mercede
priui di
stato
48 a he
per
modo che
se ogidi ti lauda
dimani
ti
ti
uitupera
uora spolgiare
Guai alii hipochriti pero perche la loro mercede he uana d
Viue DIG e alia chui pressenza io sto che lo hipochrita he
se
ogidi
ti
uolle
ladro he
sachrileggio
im sempiterno
da piu ui dicho
108
elgi
non ha fede
de inniquita
ma
c
.
il
io
quale perche
ue dicho
suo
chore
il
purificharia
tiene pieno
di dentro
il
in
quale di
48 b
di ladroni
se
il
non
di suo padre
per
filgiollo
fioli
habbraham
di
ammore
di DIG
guai ha uoi ho
il
he uolsse amazare
il
propio
sacerdotio
il
XLVIe.
il
uino
mando
li
suoi serui
li
quali uedendo
li
agricholtori
uigna sopra
li
il
Rissposero ogniuno
sua uigna dara ad altri
agricholtori
pero disse iessu non sapete uoi che la uigna
49 a he la chassa de issdraelle he li agricholto ri sono il populo
mallamente
li
fara perire
agricholtori
he
la
_J|
See note 6 on opposite page.
110
3
guai ha uoi perche DIG he adirato
contra di uoi hauendo uisso tanti profeti di DIG per modo
di iudea he ierusalem
allora iessu
magnifichaua
uedendo una dona la quale dalla natiuita sua staua con il chapo
inchinato uersso terra disse lieua il chapo ho dona in nome
il
de
il
il
chrido
nontij
il
io parllo la
allora si leuo la
dona
che chascandoli
chaui fuori
il
hauero uiollato
aduna
il
il
il
he
io
adonque
49 b che
li
li
il
chapo ho quanti sono che temono una formicha
churano di uno ellenfante he deto quessto uscite del
troncha
ma
no
si
ma
sacerdoti
si
XL VII c.
Disscexe
iessu
il
ierussalem he andaua
hano
secondo
in nain
unicho
fiollo
piangeua
di
ogniuno
homeni chome
sua
madre
onde
li
sua
citadini al
uedoua
ariuato
iessu galileo
della
profetia
di
hiuui
sopra
iessu
sepolchro
dela
quale
intessero
si
Io
li
pdsero
112
ha pregarllo per
rissuscitase
morto
il
che
essendo
lui
il
il
profetta
suoi dissepolj
li
allora
iessu temete
monddo ho
dal
mi chiamerano DIG he
allora
quanto concederai in
50 a
in
di DIG
uno
dete
iessu
quessto
nome
il
dicendo
sospiro
fato
sia
la
morto
su sano
allora risuscito
nome de DIG b
disse, io ti
il
fanciulo onde
si riepite
lieuati
de timore
XL VIII a.
Si
iudea
li
noua
di
giouamento
naim
in
laltro
di
quessti
dicendo
uno
al
chomune populo
noi
li
li
melgio
quanto habiajmo
naim
li
Ma
iessu
non
hera
che
41)1.
diceuano
b
4)1
sollicito
inmagini diamo
talmente satana
si
uolse
alchuni
nom pocha
se
pero ritrouandosi
uosstri
temiamo
soldati
delli
il
ha
romani
li
di
50 b
romani nella
elgie
ib.
la
il
ma
si
disscordia di
nain ita
DIG
che cia
nosstro
s.-
-VJ
41)1.
114
altri
generare
sollicito
ma
he talmente
grande proffeta di DIG
terzo hano della profetia di iessu ne
.
elglie
satana che
il
andosi
hera per nasscere grande roina nel populo nosstro
iessu in chafarnau onde auendollo conosciuto li citadini con.
li
quali posero dauanti
gregorno quati inffermi haueuano
del atrio doue iessu staua allogiato con li suoi discepoli he
.
iessu
DIG de
il
preggorno
impose sopra
issdraelle
inffermo
il
per
di
ogniuno
le
mani dicendo
santo
fu
onde
sanato
ogniuno
sabbato iessu nella sinagoga he iuui concorse tutto
quessto
61 a per
ha
sentirlo
parllare
sallute
ha
hentro
il
il
populo
XLIX c.
II
dauit
il
io iudicharo la iustitia
onde
chasscano loro
che alloro no
chano auanti
si
il
non per
11
li
GJ
"
il.
116
tesstimonio he iudice
daro ha niuno
lo
io
non
essere con-
he chiamate
il
b
hauerete uoi hai che elgie horibile chasscare nel iuditio di Dio
che sera poi di quelli che iustifichano lo empio per danari he
2
li
pupili
tremerano
uenteuole
li
.
essa
la
non guardare
non ha
he
non ha parenti
ammicj
ma sollo guarda con timore di DIG alia
che
sei
chon soma
ricercherai
qualle
ti
dicho che
honore he uadagno
52 a uerita
ui
diauoli
Tu homo
ha chossa ueruna
in uerita
b
.
dilligenzza perche
Ma ti
hauertissco che
LC.
homo non
iudichi laltro
sai
che tutti
li
di
he pechatore
uno pechato
il
homo che 3
chredimi
se tu
iudichi
altri
di
ho
il iudichare ho
quanti sono periti per
iudicho satana lomo per piu uille di lui
quanto he perichollosso
il
pero
ribelo
parenti essere
bono
il
51.
So MS.
conj. he.
possibly
*
MS.
honde he impenitente
lui
iudicho
li
nosstri
JJlb.
we should read
che che (sic).
chon
parllare di
4)1.
io
4)1
4)1.
ho uero
= owero).
So MS.
118
genie
10 sto
52 b
che
peroche
il
il
riproba
Guai
bene he
populo de issdraele
Achab iudicho
proffetti
il
he quanti
falso iuditio
il
helia
nabuchdonoxor
li
ho tremendo
il
il
im-
il
periti per
pechati
he
li
al
morte
tutti
he padre di
falsso iuditio
il
che pero
io ui
tre fanciuli
li
li
dui uechij
li
il
ha
iudice
li
saluosi
11
iudichato
poi
si
dimostra
fratelli di iosef
li
li
che
il
uendetero
il
innocente amicho
Io
alii egitij
fratelo
haron
tre amici
di DIO iob
Dauit
he tanti
quessto
altri li quali
pero ui dicho
penitenzza
il
piangendo
li
uosstra he abandonate
il
he chosi sarete
ma
sinagoga
horatione
he
.
salui
sibene
della
ha
conuertirno ha
he uolleuano abandonare
Ma
he deto
seruire
citta
perche elgi
si
he
loro pechati
seruitu
sarete iudichati
he
retirosi
hamaua
al
uenuto ha riceuere
qssto
uscite
disserto
forte la sollitudine
per
.
della
fare
120
LT a
Quando
hebe horato
elgi
al
signore
se
li
auicinorno
li
iudichare
53 b in uerita
chaduta
il
che
io
|
et hebi
alia
compasione
humana
generatione la quale
he digiuno ha
il
che
quale mi disse per langelo suo gabriele
chossa cerchi ho iessu he qualle he la tua dimandda Rissposi
DIO nosstro
io,
le tentationi sui
Ris
quale tu chreasti pero signore habilli missericordia
spose DIO ho iessu hecho che io li uolgio perdonare fa pure che
il
dicha
lui
che
li
signore DIO
quessta pace
pero
chiamai satana
il
chiamato per
uoi
il
mio
il
bene tuo
ne ne
seruitio
di
te
pero non
fango he
io
son spirito
nobile
54 a non
sei
.
bene che tu
saria
me
uolgio
degno
di
al
il
tu che
io
sei
he dimi
prima bellezza
deue percuotere
ti
he
il
in
la fara
male Dio
he chonosscera quanto
So MS.
il
dissi
122
modo
di scerno
il
chapo dicendo hor su faciamo quessta pace fra me
he DIG he che chosa si deue fare dicilo tu ho iessu perche tu
scorlaua
Rissposi io
ho
io
quesste
DIG
dici la
suoi
alii
che
li
dissepoli
tremendo ui dicho in
uerita
chome
ha
he disse hel
ma
he
elleti di
he che
sto dire
he iob non
temera
il
si
nontio di DIG
imperoche DIG
suo
chossa
io
fidera
si
memoria
per
al nontio
a donato oggni
ui dicho in uerita che parllando io il chore mi
si
li
io
son
sono
li
altri
homeni
di
pechatori
io
ill.
d
8
ill
a.
Jj^.
Jjfcj
4lU.
h SJU
ill.
ill
J^C
Ljl
che
pero
uoi
sarete
124
tesstimonij di
della
dallo
li
che dapoi
scellerati
he con
alia fine
apresso
tisstificharemo chontra
ditione
li
ritornero
empij
il
strepito
me
la uerita
li
precederano
monddo imperoche uenira guere chosi chrusenza pieta per modo che il padre ammazzera il fiolo
fiolo ammazera il padre
per le partialita di populj
55 b he
il
il
pane piu del horo
honde mangerasi ogni inmonditia
ho missero secholo nel
quale no si sentira quasi niuno che dicha io ho pechato habici
.
missericordia Dio
ma
dapoi di quessto
uno segno
horibile sopra
il
ma
habitanti in terra
li
solle
per
imperoche il
suo ehorsso del cielo senza
.
il terzo
giorno le stelle sarano
uedutte ha pugnare f ralloro chome uno exercito de innimicj
.
56 a
il
lachrimera sangue
quarto giorno
le pietre
il
he
il
sasi si
perchoterano
luno laltro
|
il
mare non
si
126
A
s
congregherano
ucellj he li animalli terresti
he di aqua apresso luno di laltro he darano rugiti he pianti il
nono giorno uenira una grandine chossi horibile che ucidera
lotauo giorno
si
li
e>
56 b
ciello
i
il
il
a
giorno morirano li an gioli santi he resstera sollo uiuo DIG
he deto quessto iessu si peral quale sia honore he gloria
1
oggniuno che nelle mie parolle ui metera chio sia fiollo di DIO
alle chui parolle chasscorno trarmortiti li disscepoli onde iessu
.
li
leuo dicendo
spauentarssi
monddo uiuendo
heterno
suo
il
solli
passati
starasi
DIO
chome
il
tutti
li
al quale sia
solle
nom
li
ang-ioli
ma
la uita al nontio
chome
nontio di DIO
ha
il
Risuscitera DIO
qualli ricercherano
la uitta
qualle sedera he
fuori di sse
li
li
sollo
quale risurgera
il
se
he uedutollo
si
ponerano
ha risguardarlo
dapoi dara DIO
li
qualli chome appe uenirano in-
la
128
57 a uitta ha
cui uoci
si
quello
he pensera
Dapoi dara
la uita
brutezza
non
si
ci
nosstro
io
ho chreature perche
il
cielo sopra la
angioli,
te
onde
ci
nontio
il
di DIG
Dio
una
benedeto
sia
ualle di iosafat
al iuditio
Venite
uno denaro
hauendo
temera
se
il
di horo
non
sollo
nontio di DIG
pieni di schelerita
li
il
polle
onde non
chambiare
li
Ma se
LV f
Anderasi
alii
lui
quali
&
"li
li
b jj^-*
f
^11
fideli
b.
i"
onde ogniuno
_ aj^
4)1.
si
(1
scuxera per
u lkJL,
v
130
chonossco
58
a sia
benedeto
nome ho DIG
tuo panto
il
nosstro.
li
angioli
tieduto
Parlera prima
onde
ringratio
facessti
che tu
si
scopre
si
ano
dicendo, io te adoro
la
ti sei
ammore mio
tutto per
il
nontio di DIG
il
Apressatosi
chome lo amicho
allo
mio
chantando
alia sede
azioche io
ti
ammasi
che
per ogni chossa in ogni chossa he sopra ogni chossa
ti
allora
tua
ho
DIG
mio
chreatura
ringratij ogni
pero
pero
.
in uerita che
li
talmente che
demonij he
ha
li
il fiume
giordano he non uederano hanchora DIG parllera
DIG al nontio suo b dicendo tu sei il beneuenuto ho fidele seruo
.
il
nontio di DIG
tu dicessti quando
mio
il
mi
paradisso he
monddo
il
ti
hamioho che
me
ho signore
il
tutto hotenerai
io
mi harecordo che
angiolli he
glorifi|chasero
serichordiosso he iussto
promessa fata ha
pero
ti
seruo tuo
chon
amore
homeni azioche
li
preggo che
.
ti
harechordi della
lo
li
tuoi tesstimonij
di DIG
Risspondera
il
ill
fiolo di
maria
132
chossa signore
il
nontio mio
io
Risspondera ogniuno
con noi uie tre testimonij milgiori di noi signore * Risspondera
dira allora
allora DIO qualli sono quessti tre tesstimonij
.
libro che
moisse elgie
dauit il secondo he
il
il
mi
donassti
primo
Risspondera
tu mi dessti Dira allora quello
libro che
il
mi
dessti
dice
il
parllera
mi
nontio tuo
chonf essa
nontio di Dio
il
dessti signore
io
libro
il
quanto
.
allora
che tu
libro
il
nontio di DIO
il
di
che mi donassti
deto quessto
he
parllera DIO
tuo
LVI*.
Aprira
libro
il
DIO in
mano
il
il
di
he nel
he
li
he
nontio
il
li
quale sedera
lui
sopra
nontio di Dio h
disso
li
il
alia
nontio suo he
li
desstra di
DIO
proffeti senterano
li
proffeti
he
Apresso
apresso
li
beati
134
santi
li
apresso
sata in iuditio
he chiamera
la tronbeta
.
|
LVII
Venira
da tutte
a.
il
le
onde sera
.
chiamera langelo
sarano
similmete
quali
oltragiati he hacussati
onde langelo michael per comissione di DIG . chi cento, chi
li
il
seguaci suoi
li
li inchreduli he
reprobi contra de
leuerano in prima tutte le chreature inferiori al
qualli
si
he
li
proffeti
ogniuno
di DIG
chome hano
oltragiato DIG he
si
leuera
seruito chosstoro
le chreature sui
uerita che
che per
il
cillicio
ammore
risplendera
di DIG hauera
chome
il
solle
he ogni pidochio
lomo soportato
si
conuertira in
he quello giorno
non hauerano
le richezze del
ma
monddo
io ui
serano premiati della loro patienzza he pouerta
dicho in uerita che se il mondo chonosescie quessto lui piu
.
pressto ellegeria
loro
he
li
il
cillicio
che la porpora
al
li
pidochij
quando sera
il
che
tutto
136
io
perche
chreatore loro
Risspondera il nontio di
DIG elgie uero signore DIG nosstro gloriosso b ne possono ueruno
tuo ammicho he seruo dimandarti per loro misserichordia
di loro
imo che
dimando
io
iustitia contra
il
li
ragni le mossce he le pietre et larena chridera
chontra deli empij he dimanderano iustitia onde allora fara
Dio b ritornare in terra ogni anima uiuente inferiore al homo
in uerita che
faci
ma non
li
sera
LVIIIe.
deramo
a
di sapere, luna
he chome possibile
sia
di DIG
il
che
.
il
nontio
quel giorno
issteso
fango
he chome sintende la spada di michaele angello
essere graue per dieci infferni adoque uie piu di uno infferno
Risspose iessu, non hauete sentio quello che dice dauit proffeta
prodoti
laltra
che
di DIG
abraham
scernira suo
138
imperoche rissusciterano
li
homeni reprobi*
elleti
li
he questo sera
con DIG che non chapira nella mente loro uno minimo pesiero
chontra la iusstitia di DIG
pero ogniuno dimandera iustitia
.
he piu
61 b
deli
altri
il
nontio di DIG
Viue
DIG
chui
nella
il
mio
LIXc.
Lo
he uno
infferno
li
patirano
sollo
ho disscepoli mei
nel
quale
altra
honde
ma
pero
diuissi
inferni in
con
cento he in mille
sua
la
perche DIG
sua chosi
iustitia
omnipotente
potenzza
per
fara che satana hauera tanta pena quanto in dieci cento
millia inferni si troueria he li altri ogniuno secondo la loro
e
62 a
B/isspose pietro
ho pietro tu non
riposi
llato
Vi dicho
in
sai
uerita
bona opera
mone
salla-
he che
lui dice
41)1.
140
terra
il
hesstate*
tua
onde
disse tutto
senza riposso
fallo
di
uita
he che dice
nosstra
innocentissimo hamicho
lo
uollare chossi
che
hodio
io
Lo
il
infferno
he contrario
dicho in uerita
io ui
sichome
he uno chontrario del pavradisso
inuerno della esstate he i fredo dal chaldo
.
lo
paradis so
il
delle
delitie
di
le misserie dello
inferno
ho stantia
si
troua hordine
li
reprobi dice
morira
il
loro
ma
uerme c
li
preciose,
he
li
la
he
li
li
uengono in
delichati leti
ammari
li
pianti
onde
qui
proponetiui
tormento in
niuno che
li
auanti
homo
uno
quale
chorpo suo senzza hauere
habia chompasione ma che ogniuno lo scernissca
tutte
le
parti
del
poli
grandissima
^L
J.*.
-li*Jl
51
li
iessu,
J^ULJ
51
u J^UI
l
u-ll
L.
udete.
disse-
Rissposero
hora quessta he una
perche ui dicho in uerita che se DIO
allora disse
MS.
senta
il
JU
U UJL-
JlS
142
monddo he
tribulationi
di
hora di penne
le
mondane
homem ma
quelle
homem
darano
sollo
li
li
li
il
il
loro chreatore
il
quale he
63 b
Deto quessto
iessu
si
lauo con
onde
uesspro
he fecero horatione
ma
niuno
non
li
disse dapoi
il
il
il
si troueria preparato
Elgi
dete
pechunia ha uicini suoi azioche
quale
.
trafichasero he
pero
lo ui dicho in uerita
imperoche bene
giorno
il
qualle cho-
il
fu uno homo
dissero
il
per ammazare
he chome uno
quello
nosscendo che
certo
li
li
mosse
il uadagno fusse
per iussta portione diuisso
alchuni bene trafichorno talmente che duplichorno il
Q^A danaro
ma
seruitio
|
144
del
malle di
lui
debitori in iuditio
elgi honorato
ma
li
sopra
punira chome
sta la
altri
li
li
hora ditemi
nolle la leggie
Vine DIG
uicino he Dio
il
.he
poi
il
quale ha dato
al
del parradiso
il loro
exempio
danaro
si
conuertono
ha
perche
duplichano
penitenzza li
pechatori uedendo loro tale exempio he pero sarano di grandde
premio premiati li homeni che bene uiuono ma li scellerati
.
il
pechatori
donato
DIG
sera la
li
pena
loro
64*
li
disscepoli
.
[
LXIIe.
Debe adonque
disse
iessu
il merchatore il
quale serra la botega he la chustodisse
he
note
con
grande
dilligenza onde di quanto chompra
giorno
riuendendo uole uadagnarui perche quando uede perderui non
mirare
nolle uendere
perche in uerita la
per
giorno
io
ui dicho in
uano ha horare
uerita
^a.
4Jb.
d ^LJfc.
jj)l.
V;^
e
it-
J^J]
146
chiamano
ha
he
cibi
non
che
il
riempisscono di pechatij
si
bono per
lauano
dano ad
altri quell o
loro
ad
altri
lingua si
DIG chon
.
predichano
contra di quanto fano loro he pero con la propia
condanano . Viue DIG a che chosstoro non chonosscono
il
se
il
chonosscesero lo
homo
lo
il
ammare-
tutto lo a riceuto da
ammore
di DIG
LXIII b.
Dapoi alquanti giorni
li quali non
samaritani
.
iessu
il
apresso
passo
una
citta
di
sopra di chostoro
ciello
Risspose
iessu uoi
parllate
non
trouarsi pure
scellerata che
in quella citta
mare he da uno
niniue
onde
da timore di
fece getare
il
he getarlo ha presso
chonuerti talmente ha
pesscie riceuerlo
iuui
si
predichando
penitenzza quel populo che DIG li ebe misserichordia
guai
ha cholloro che chiamano uendeta perche uenira sopra di
.
homo ha
chata da Dio d
in se chossa
da essere uendi-
Xj
-1 ^J V^.i
eA*^
(J\
UJD^
j
^
** cus
JL+t*
148
penitenzza
66 a
dissepolo
quessto
abel
fece
malladeto da DIO
tolse
li
la
molgie
ammazzo ma
sollo
quando
fratello
il
hocideua
lo
quessto
che
fece
perchosse de infermita
il
chain
quessto fece
Re fu nel tempio
Questo fece ieremia, esaia, hezechiel, Daniele he
dauit cho tutti li ammici di DIO he proffeti suoi santi
zacharia quando per dechreto dello empio
ucisso
Ditemi quando uno uosstro fratello se infermasi di frenehamazzarlo perche dice malle he perchuote
chi seli apressa
certo uoi non faresste quessto ma sibene
procuraresste la sanita
inffermita
Viue Dio d
66 b
il
chome ha sano
della
suo
il
mantello
al
suo innimicho
hora
si
uituperano he presentaressti doni ha cholloro che ti persseguitano he perchuote hasai perche ho homo perche quanto
piu per li pechati tuoi sarai perseguitato he uituperato
ti
meno
^[3
Jj>U
sarai
^i.
il
iv- .
d
j-^.
u b
LJjJl
jjil
g^ill
^ v l^^
\
dU
jjill
U&.
jUjl dD
u^o U
f
.
j^J.
150
Ma
dimi ho
homo
li
persseguitati
innocent!
se
com
il
patienzza
sechutori che debi fare tu ho
Ditemi ho
diceua
dietro
di
hora che
67 ocidere semei
loro per-
disscepoli
seruo
il
he se loro
li
che chossa
tie
tu uoi ocidere
ho ioab che
|
DIO il quale
perche chossi
onde chosi
conuertira quessta malladitione in beneditione
f u perche guardo DIO a la patienzza di dauit he il libero
dalla perssecutione del propio fiolo abssalon
certamente non
semei
malladirmi
lascialo
uole
si
moue una
quando tu
ne ha cholui
degno
in tribulatione
sei
il
quale
di riceuere per
dello infferno b
Voi
ti
li
no pensare ha quanto
tribula
ma
chonsidera
mano
pero
riceui
quanto
di
sei
diauoli
il
il
grano ouero
li
.
uoi non sete piu stati in quesste parti he sete poueri hora
perche chosi dicesti
Risspose li dui discepoli signore ha.
67 b
ci
habia misserichordia
he iessu risspose
aqua dapoi
la
mutatione
elgi si
sanaua di ogni
152
sorte de infferraita
uno infermo
la
il
onde chonosscendo
imfermo he
10
non ho homo
dentro he pero
me
di
68
tu sanarti
disseli uoi
il
b
di DIO
nome
tuo leto
ho f ratello
he portauia
he porto
il
portare
ha deto
pilgia
chie cholui
leto
il
Risspose
io
non
so
suo
il
dissero loro
nome onde
altri
fra loro
diceuano non
il
sabbato
trissto
tie
Risspose lui
lui cholui
il
cholloro
il
licito
hochij al cielo he
che
li
11
he ui hentra
in
he
onde
li
LXVIc.
Vene ha
68t>
lui
uno
di loro dicendo
ho maesstro bono tu
dara DIO
Risspose iessu tu
uno fanciulo
di
che mercede
monddo
anziche disse
J-JJ
,*-
sai
b
d
41)1
U^.
/-
^-
onde
154
il
il
parllare
he
la
lingua satana
le sui
parole
li
.
chosi beatifichauano
cento
falsi proffeti
mente che
il
peri
filistei
li
hachab
ma
ma
li
.
misseramente riuscite
laudauano
li
.
j
69 a onde non senza chagione DIG dice per esaia prof eta populo
mio cholloro che ti beatifichano te inganano
Guai ha uoi
.
scribi
he
farisei,
hauete choroto
il
LXVII d
Perche
li
dite
non
ma
li
la
del sachrificio
origine
he
tessti-
abraham
onde he
la fede
con
la
sono in abominatione
e
.
perche
le
uitime
il
uosstre
tempo
di fare
i^l
-UI.
b *JL
c
eLsLJ jJ dUU-o
&ju
d
e fcJU
vl*-J>.
Ujul
wil
^Xjl^Js *jj\
u^-a-i-51 ,j
*U
*J 4
mi
Jls
156
69 b quanto
mo
io
chiamero
profeta
ha
nosstro
il
pato che
he
io deti allt
leuera
li
padri uosstri
il
il
la strada
il
quando
tua dimanda
Tu
im
io ti
il
dicha
io te
ma
pero
uedendo
non fa
il
li
patrone imperoche
di pechore sui
quale uedendo
70 a
che
ammano
mercede non
ha
sacerdote per
il
partiua
il
si
santuario staua
me dimandi
paradisso
alia
il
che se
il
dara
quali pensano
.
il
uno passtore
lupo si mete
chosi
he fugise
DIO di
ci
il
seruo
il
Viue DIO c
il
DIO uosstro che uoi non pensaresste con dire che chossa mi
dara DIO
ma chome faceua dauit proffeta suo diresste che
.
il
he
Io churassero
il
li
serui,
Re
del
uno
sprezaua
he
li
seruitio diceua
che sentendo
il
le
MS.
faceua ribelare
SMO (sic).
il
Re
Re
per premio
che chosa fece elgi ha tanto empio
il
158
ogniuno guai ha
Rissposero
lui
ho
70 b
he
scribi
farisei
perch e
Re
serui
ho
ma
he exaltati
il
il
Re
monddo
mi hano
loro
mia uoce
la
dissprezzato
iosef
il
ho sacerdoti
Elgie
priuete del
il
10 ui
nutriti
il
il
churassero
li
prese tanto
ammore
quanto habita
quanti proffeti
chome ha
il
populo nostro
.
Ma
chome
proffetie ha
elgi
contaminato
li
porta issdraele
si
ha occisso quante
il
pero quello che douete fare per fare uera penitenzza azioche DIG
ui abia missericordia che quessto ui posso dire he ha quessto son
.
messo ha uoi
LXIX
71 a
Viue Dio b
adulatione
ma
uerita
he non indurate
il
li
chore uosstro
fecero motto he
ho
scribi
chome
farisei
chaualieri
me non
non
da
ma
ho dotori ho
le
li
chauali
uollete
chome
pechare
sconsumauano da rabia
ma non
il
si
riceuerete
li
uoi
lilare
ma
uoi
MS.
he
non
ma
uollete
(sic).
andare ha pesscare
uoi
uollete
lo
160
ma non
he uoi uollete
le decline
he deto quessto
il
nom
quale
iessu
li
fu apres-
parllaua ne uedeua he
malle
|
ma non
signore DIO
di padri nosstri
he deto questo
nome
in uirtu del
LO HOMO
li
suoi
si
parti
.
hochij
comando
il
spirito
onde
demonij
allo spirito
he parllo
il
mone
loro tesstifichano
si
reproba
me
altro sechollo
|
he iessu fata
la
tutti
li
li
il
suo popullo
4)1.
li
dete salla-
he in-
perche uollon-
la
plebe
il
che poteterro
ha
sollicitare
di
la reprobatione
inffermi
si
racholgere
li
suo reggno he se
maligno chonosscendo
il
uirtu
il
in
se
proffeta
di DIO
ma
uosstri
hai mandate
mi
si
si
che
partise dicendo
di DIO signore nosstro b parti ti malligno dal-
iessu
il
la millitia
la
romana
162
LXX.
Partissi iessu di ierussalem dapoi la passca
he hentro
nelli
confini di cesarea
la
seditione
he
altri
DIO
fiolo di
72 b ua he
si
partiti
farmi scandalo
il
riprese dicendo
me
da
il
quessto
quale non
scatio
il
ma
di
nouo
il
ripresse dicendo
guarda
uolsse mosstrarse
ammaua
si
ne ha ueruno proffeta
il
tutto
Ma
non sapete
sollo parolla b
tutti
ha
cholloro che
li
si
73 a
Dapoi
parti iessu
si
di lui
dJLatUI
J^l
Jill
b.
164
LXXI *.
Ariuato
iessu
regione di
nella
galilea
patria
chome
sua
iessu
si
per tutta la
hera uenuto in
diuolgo
proffeta
di paralissia
nom
fato scoprire
di iessu
il
portare sopra
il
il
temere ho fratello
si
scandalizorno
chie chosstui
che perdona
io
non
ma
li
pecchati
ne
homo ueruno
nome
di DIG
abraham he
si
suoi filgioli
he glorifichaua DIG
allora la plebe pregorno iessu che
DIG
li
inffermi
che di fuori stauano
onde
preggase
per
.
DIG
delli exerciti
morira giamai d
cia
mandate
166
LXXII
La
notte iessu
dicendo
chome
74a
in
parllo
fa
si
con
sachreto
io ui dicho in uerita
li
suoi
formento
il
onde
io
mano chon
iuda haueua
dissepoli
iessu parllaua
li
sacerdoti he
chon lachrime
li
li
disse
riferiua
chome
quanto
si
ho maesstro di a me qualle he
che scriue quessto dicendo
ti
che
cholui
tradisse; risspose iessu dicendo ho barnaba
.
elgi
non
e la hora che tu
scellerato perche
mi
il
sapij
partiro dal
ma
pressto
monddo
si
scoprira
il
Allora pianssero
uoi habandonare
ho maesstro perche ci
elgie molto melgio che noi moriamo che essere abandonati
da te
Risspose iessu non si turbi il chor uosstro he non
li
aposstoli dicendo
ui spauentati
perche
io
no
uio
ma
chreati
DIG chreatore
quanto ha
me
hora
son uenuto al
il
qualle
non
il
chonosiamo
ma
uenira
fideli
alquanti
74!) scancellato Io
trenta
euangelio mio
a quel
chapo
da uno
ripossera
elleto di
elgi uera
hanni
chom
tempo
il
dapoi
.
di
uoi
quando
sera
seraui
nontio suo
d
.
il
quale sopra
il
suo
mi
rallegro perche
168
cholloro
me
che dirano
li
homo
piu che
essere
minisstrera
il
uerita
in
he iosue
li
quali
nom
della
del
citta
confessare
me homo chome
Vi
ammici
altri
li
homeni
nontio di DIG
il
dicho in
di DIG
ui
le
sarete
citta propie
ma
maesstro non
sollo
per noi
chome
modi tenta
stesso
lo
empio,
cho penssieri
il
primo he
secondo he
il
chom
se
ma
insidia lo
false
uissioni
chauto lo
la
che a
la febre
amma
la
aqua
Vi dicho
in uerita che se lo
homo temera DIG del tutto hauera uitoria chome dice dauit
proffeta suo
4)1
li
angioli suoi
mandera
DIG"
ha
te
li
qualli
170
chustodirano
le uie
ti
offendera
il
diauollo
il
qualle
ti
ci
ti
lo
promete per
dono intelleto
mio
e
.
Ma
non mi smeticharo
76 a
di te
f
.
g
angioli he in protetione DIG uiuo
nondimeno bissogna chome dice sallamone proffeta che tu
filgiolo che sei andato ha seruire DIG prepara la anima tua
auendo in chusstodia
alle tetationi
chome
il
li
Vi dicho
homo
doueria fare
suo h
in uerita che lo
li
LXXIV
i.
he sono nel
pensiero
quali sono in grandissimo
ditemi
chome
satana
certo he che lui pecho
herore;
pecho
con il penssare di essere piu degno del homo . Pecho sallamone
il
li
JLS
ill
Lil
+",+
JjbJI
^\ yl
(J
Jlj
;,W y^jil^jJI
yi
il JLS
&jJ ^1).
J* ^.^JJ
y-^J [f 3U] J-l ylj
J^J UU^
JU
172
10 asscendere nello
76 b
11
chatiui
penssieri
dalli
mei
hochij
Ma
ha che
chore tuo
che
si
piante certo
si
lo agricholtore
si
ferma
si
pianta la
li
polle pechare
quali
.
hora
ma
il
anima mia
il
ditemi quando
non
Viue DIG
il
fa
leuate
il
le
pechato
richore al chore
il
hora ditemi se
il
Re
suo innimicho
ouero chollocharui
le
hora
ma
dato
il
chore in chustodia
il
b
.
he
falsso
se
la riuolgie per
mano
hai
di
DIG
pensiero
niuno
hora
chome
li
ditemi
fa
il
chie
cholui
il
non sono
quale
li
serui
examini
uno
LXXV*.
Allora disse iachobo
ho maestro qualle he
la
examinatione
di
4JjL>.
Jill
0,0
^JlS.
aju
(
4JJ|.
J.;-|\
174
77 b
innimicho
lo
il
prossimo
chonforme
terreno
al
he
he il tropo parllare
ogni inmondo penssiero si chongregga
he una sponga che racholgie le iniustitie
elgie pero
.
neccessario che
ma
hochupato
tione
10 ui
il
hanchora
animo
lo
sia
sollo
il
chorpo
hochupato chon oratengi
non
uosstro hoperare
suoi
champi
im piazza ha
il
onde
elgi
ma
uiggna
oppere
alii
mani
ui andorno
perche da traualgio he
lo
il
chonosseua he haueua
homo ne
che no
il
il
chonosscono
rarllo
ma
LXXVI
Io ui dicho per simillitudine
li
le
quali
elgi fu
chollocho
ha
uno homo
il
quale
tre agricholtori
la
uigna produsse
176
sanza choltiuarlla
la
lascio
uigna
tempo ha parllare
Venuto
il
Ma
sechondo
il
spedendo sollamente
di
tempo
il
la pissone
paggare
l
patrone della uiggna il primo disse . signore la tua uigna
non chonossco chome si deue choltiuarlla pero non ho riceuto
al
tu
habitaui
sollo
il
Risspose
il
il
sechondo mio uignarolo
quale sa bene choltiuare la
he
che
tu
mi
certo
terra
pagerai he deto quessto lo chondano
al
il
il
padrone
ti
sia
dono
il
debito
benuenuto
Vene
secondo
il
il
li
fruti che
le
ma
io ti chollochai
chio
li
chollochai
tempo ha
il
parllare
certo he signore
il
fito
he con scerno
fato
ha non chauare
se ti deue
1
disse al uignarollo
MS. pimo
il
ti
Adirossi
hauerebe
il
patrone
legname he spianare
molto premiare
(sic).
che non
io
he chiamato
MS.
ti.
li
la
uigna onde
suoi serui
fece
il
|
178
onde
ammici
di
il
il
il
uolse liberare
il
bate
LXXVI]>.
ha DIG
il
quando ad
pietre dicendo
altri
insino le
la sapienzza la quale
80 a uno
sedesi
ha menssa he chon
li
|
ma
dellichati
chon
mani
le
Ditemi
se
inmonde he quelle
ellegesi chosse
terra
la
uoi
il
chon
monddo
cho
disso he
lo
intelleto
cho
para-
dessidera
il
ho missero monddo da
il
lume
sollo
ma
|sibene per
he haborito
requie sua
ma
bile
sJ
,jl$
sj^i?
J^-x-Jj
Ju:
<J-il
"H
4iiL>
_5
^c J15
180
80 b prouerbio
impero che
non
lui
li
chossi
non
chonosiuto
sia
le
riceue la sapienzza he
non
sollo
ma
cholui che
LXXVIII a
il
donatore
chaduta di satana
ma
addamo b
monddo senza
solle, lo
il
homo
bono
bono
elgie
lo
il
il
non sapere
pane per
imparare per
elgie precceto di DIG
la
io ui
la uita
uitta
dicho in uerita
temporale quanto
etterna
Non
sapete
lo
hochij he sedendo
quello
se
chonosscere
ho
infelice
cholui
Risspose iessu
io ui
bene
quelli che
uoi che
di
DIG
li
chome
di
182
suo DIG he nello chuore suo pero non sera chauato il suo
io ui dicho in uerita
che DIG nosstro chreando
81 b chaminare
homo non
10
sollo
chreo iussto
giardi
chore suo
linseri nel
ha quessto
DIG he seruono
sebene smarissono
.
ma
DIG
li
si
il
il
seraire DIG
pechato non
il
si
desiderio di seruire
li
dei falsi
he bu-
uia
per andare
al
LXXIX \
Risspose iachobo
se sono morti
he chome
ci
amaesstrerano
li
profeti
proffetta
profetia dissprezza
il
il
proffeta
ma
non solamente
dissprezza
ha proffeta mandate b
ma quelli che
ui dicho
chome
sono
le
natione
proffeta
lo
dissmostrera
il
con misserichordia
li
onde
mosstrera he dara
penssate
forsi
se
non piu
la sua leggie
d
certo che quessto non e uero
per amore de la leggie
sibene che DIG ha dato la sua leggie azioche lo homo
la leggie
ma
homo
il
qualle
184
no
ma
certo
sibene lo
dato la leggie
amcra piu
di quelli alii
homo
torio
ha
quali lui
io ui
il
quale haueua grande possesione onde nel suo terrihaueua tera disserta che sollo produceua chosse inf rutif eri
.
onde
fruti
giardino
uolgia
hoperano
doue essere
iustitia siano
si
LXXXbc.
Ditemi doue habitaua iob
al
tempo
chome
del diluuio
Noe ueramente
se
no in hus fra
habraham haueua
iddolatri
he
elgi dice
padre nosstro
il
83 arde
he
il
fuocho
fuocho non rissguardando allo oliuo houero cipresso he palma chossi DIG nosstro
ha misserichordia 6 sopra ogniuno che opera iustamente non
le
chosse aride
la conuerte in
Ma di chossi
perche chossi proibisse he chomanda
uolle DIG chossi chomandda DIG hora che chossa disse DIG ha
dice
h JL*JI
c^
il.
->
ij)-,.
V-^ L
f
-.
il.
186
moisse
ma me hano
dissprezato te
quanddo
io
dissprezzato
tempo
il
ma
non
83 b
monddo che
studia de piazere
sollo
|
fango he stercho
ma
he non studia
in hetterno
LXXXI
Ditemi
la
portauano
pone in obliuione il
quale he benedeto
il
chassare in tera
tremorno
li
la
per
la
quale
ti offerisse la
passare in samaria
84
di DIG
la quale haffato
il
tutto d
perche chosi
mi a
il
matina
di
posse
et
da bere ha
mi
al fonte per
si
.
chauare
me
se tu sapesi
tu
li
della
la
uitta etterna
la
apresso
chon
li
dimanderesti da bere
daressti
da bere
*Utl
ij
*^
Jf jL1j
se tu
la
aqua
188
ne chorda he
84b
fonte he profondo
Bisspose iessu, ho dona
di
fonte
di nouo li uiene sete
aqua
quessto
il
Ma
li
non ha piu
aqua chio do
sete
ma ha
cholloro
allora disse la
Risspose iessu
da bere
ui daro
dona
disse la
io
no ho marito
Risspose
iessu bene hai deto la uerita perche tu hai hauto cinque mariti
sion
fabrichato
nel tepio
dichono che
misserichordia di Dio
a
.
85 a deue
da
sallamone in ierussaleme he
he
li
li
sollo
sopra
li
monti di samaria
ueri addoratori
si
LXXXIIb
Allora dete uno sospiro he lachrimo iessu dicendo
ha
te iudea
che
ti glorij
guai
dicendo tempio 1 di DIO tempio di DIG
alii
piazeri he
sapere
trouare gratia he
misserichordia hapresso
DIO
he
ti
ma
he fata
ma
in ierasalem nel
perehe
la
di sallamone
promessa di DIO
he non altroue
tempio
chredimi d che uera tempo che DIO darra la misserichordia
4)1
JL.^
MS.
tempi.
L-oNI -s.
190
85 b sua in altra
uerita
lie
citta lie in
si
chon misserichordia
ci
locho
ogni
il
amaesstrera
messia
messia b
il
Risspose
lei
si
signore
allora
he pero sapi
si
dona ho signore
forsi sei
io
dato da DIO
Ma
ha tutto
tu
il
messia
me
dapoi di
Risspose iessu
uenira
il
messia
tutto
il
hanno
dona
nella citta
locho
man
il
86 a
uera
la horatione
allora la
il
quale
he chorse
intesso
da iessu
LXXXIIIe.
Mentre che
he
li
tana
uenero
li
dissepoli
ma
onde partita
Risspose iessu
fra loro
li
io
la
dissepolli forssi
con ie?su he
lie
JL:1_"
allora dissero
.
ha parllato
iessu
si
non
la
4)1.
4)1.
JL^^>
al
4)1
alchuno ho barnaba
maesstro
Risspose cholui
192
86 b
sollo
qualle
aqua
tando
allora
lo
porto
altri
uuoto
uasso
quel
per riempirlo di
di DIO nutriti
cibo
siamo
stati
.
richolto
Rissposero
hora chome
il
li
monte he biancho
di formento io ui dicho in
il
ho
b
proffeta da DIO mandate
rino|tio alloro quanto haueua
chassa
alia
intesso
da
de issdraele he
iessu
hariuati
iessu di stare
chon loro
pregorno
he stete hiuui dui giorni
il
la
moltitudine
sanando tutti
li
imfermi he am-
non facessimo
che
santo di DIO
derano
iessu
li
al
tuo
parllare perche
l
proffeta mandate
elgie
in sallute de
disse alloro
si
chi
in
li
uero
chre-
apressorno
ha
al
tempo
s
1
ill.
(bis).
194
87 b
ne
il
fine hauerai
tutto
lo
homo
perche nella
mani c
delle tui
LXXXIVd.
Fata
donate
il
he ho sentito
sua uoce
si
cia
imperoche
il
li
allegrorno
nontio di Dio f
dissepoli
molto
missciare chon
il
balssamo
il
stercho
loro
Rissposero
no
monddo
stati
non
ui tochi chossa
inmonda
si
certo
ma
uoi
adonque mentre
mondane
88 b dana
si
che
guardatiue di
chonjuerte
^L)
*JjL9
non
farllo
j JL!
tremorno
li
di
chosse
41)1.
parllare
oratione
fate
jL) j
all!.
f 4^1
OjJ
41)1.
196
di spirito parllo
empito
ho dissoro
parllaro
tione
uera
ci
si
partira
quando nod era che noi non li parliamo Risspose iessu se lui
si scamlalizera chredetimi che lui non sera hamicho uosstro
.
ma
ne
fidele
se
noi andasste ha
10
sibene infidelo he
parllare
di satana
compagno
ehon uno
Ditemi
staliero di herode
non
facesi asspetare
ui scan
ma
certo
quando fa oratione
Rissposero
dieho
xii
mo
mo
chon
li
he
saresti
il
Re
dissepoli elgie
ueri|ta che
ogniuno
adonque iussta
chossa che lassiate di parllare con
per parllare chon lo
homo
elgi chossa iussta che lo amicho uosstro inzio si
olgi parlla
elgi
ha DIG che no ha
chredetimi che se
lui si scandalizera
quando
il
lui
farete asspetare
mo
si
LXXXV
la
>.
elgi
89 h
seme DIG
chome
fa
il
solle
il
ui
il
non alodo
il
diauollo so
chompa^no
non ha impedire
porehe ad altro
og"ni
bone
Ma
198
ammicho
ogniuno
ueruna
hodiare chossa
uie licito
nom
ma sibene chome
ui dicho
io
Kisspose iessu,
nom
se
non
potefce hodiarlo
innimicho di DIG
poteremo hamare
in uerita che
sollo
90 a odia
il
chreatore
ammicho non
Io
Ma Io
ammicho
ha chreato he
ma
partichollare obieto
facilmente
si
perde
perche
amma
somamente
di
ammicho he uno
troua facilmente
si
pechato
che non
non
chome chreatura
bono he perffeto a
il
Vardate
cholui che
non
siate chauti
amma
sapete
medicho della
che chonossa
sono
chosi
le
rari
li
sapiano indriciare al
00 b
della
hanima
chame-
LXXXVIb.
Lo amicho
tuo
sia talle
non
sa
sapera
Ji-b
1
MS.
Si
ill
J^li.
U.
200
mente
perche elglie in
non
del
bellezza
alia
familgia
non
somamente pouero
uerita
Fa che
parentado
non
tu prima consideri
alia
non
alia bellezza
ne tampocho
delle uesstimenti
non
bellezza della
terrene
chome
il
chome
elgi
amma
ammicho a
uero
se
elgi
monddo
uanita del
le
se sera
sempre hochupato
sempre in bene hoperare he il propio chorpo hodiera chome
chrudo innimicho Ne pero chotale amicho ammerai talmente
dissprezera
che
ammore tuo
lo
ma ammallo chome
di
maggiore gratia
ti
Risspose tadeo
qualle non
91 b fare deue
ma
lui
il
fermi in
si
tia
addornera DIG
io ui
una
se per sorte lo
ho maesstro
che chossa
dona
che
ti lassi la
ammicho pegiore
he di scandalo
misserichordia di DIO C
di te
lassalo se
il
quale
tu non uo 1
LXXXYII a.
Guai
il
al
monddo per
li
ma
scandali
il
mondo he
il
possto in mallignita
quale uiene
il
scandalo
El
202
saria melgio
che
homo
lo
hauessi
una
chollo
al
pietra
da
il
prossimo suo
il
im pocho tepo
ho pietro lieua
uerita
ti
talj
ti
Risspose iessu
la
he cholui che
che
la
saro smenbrato
di andare
lassali
imperoche
tie
melgio
chome
92 b
scazia lo
homo ogni
disselui si
emenda
ma
se lui
non
si
he di nouo choregilo he se
alia chiessa
he se lui non
lui
si
non mangerai
parlerai
per
alia isstessa
modo che
non
menssa che
se tu chonossci
tu non
non
c
pietro pietro se DIG
pegiore di chostui
tsJLu.fr
siede
lui
piedi
agiutassi chon
Ijl
il
li
piede
ma
dirai chossi
(^y) AJJ
he non
tengi da milgiore
ti
ti
il
dillo
inffidele
lo isstesso teto
Ma guarda che
emendera ua he
si
li
debo fare
eU.^*j
la
^ Jv
204
choretione
modo che tu
ma
se tu
chon rigore di
farai
il
com
la
iusstitia
farai
brugiano chon
chordia
stesso
haffato
fasi
li
fuocho
il
li
non certo
aqua chalda
Dimi
spezza con
si
ma
homo
lo
il
il
lauano forsi
li
ma
sibene chon
fero
li
emenda con
si
legni
si
misseri
se DIG
chostui ogidi
perdonare
mio
al
Risspose pietro
fratello
ho maesstro
ha
te perdonasse
non
Risspose iessu
Disse pietro
ma
sollo sette
setanta
li
allo
infferno
il
chauallo he
il
per la republicha
timone per
il
la
le inniquita
si
il
chondanare
il
reo
altri
ho barnaba
chome chomanda
putrido al
fiolo
he
il
azioche non
J
411.
il
J-J
si
^5*
putrefacia tutto
il
chorpo
206
LXXXIX *.
84a
Disse pietro
mio
tato
fratello
Risspose pietro
da
iessu
Risspose
pentirsi
Mancho intenderano
asspetalo
senso
il
onde risspose
he chonosesste uoi
leto sano
chon
li
quessto disse
lui
ha tempo
altri
perche no
che
insino
intendeuano
tuo fratello
il
nom
essere pechatori
penssaresste
chore uosstro di misserichordia allo pecchatore pero chiaro ui dicho che si deue asspetare il pechatore
giamai
di serare
il
elgia la
anima
perche chossi lo asspeta DIG nosstro potente he misserichordiosso c Non disse DIG d in quella hora che il pechatore de.
im
pere-
che
il
pechatore
harechordero piu
Rissposero
li
si
le sui
inniquita
dissepoli parte
me
io
non mi
intendiamo he parte no
Disse
iessu quale
he
la parte
li
gentilli
nom
possono per
ammore
di DIG pentirsi
ammore
aurona
nosstro
il
f.
onde
si
il.
il.
208
XO.
95 a
Fata
la oratione di
nouo
si
apressorno ha iessu
bocha sua
suoi disse-
li
j
disse
apresati ioane perche
dimandassti
la fede he uno
parllero
quanto
hogidi
il
DIG
li suoi elleti
il
con
qualle
sigilla
qualle sigilo
sigillo
dono allo nontio suo dalle chui mani ogni elleto ha riceuto
poli et elgi aperto la
di
ti
b
imperoche sichome DIG he uno chosi la fede he
onde hauendo chreato DIG auanti di ogni chossa il nontio
ha lui hauanti di ogni altro dono la fede la quale he
la fede
una c
suo
d
.
chome uno
fidelle
il
pero
chon
ritrato di
li
hochij possono herrare anziche
herrano
Ma
la
fede non herra giamai perche
quasi sempre
ha per fondamento DIG he la sua parolla chredetimi che per
fede sono saluati tutti li elleti di DIG he certo he che senzza
li
hochij imperoche
.
non cercha
di scancellare digiuni
95 b preregrijnagij anziche
incitta
li
Ma prende chon
onde satana
homo
ha quessto perche
mercede
la fede
genzza
essendo che
il
perche scazio lo
homo
del paradisso
chome habandonaremo
il
il
dilli
perche
he chon.
Allora
il
perche
homo che
tu ho
pero dici
u Lo] u l
!f
4)1
Jj-^
4il
jjli.
Jjl
210
96 a
sicuro
XCI>.
ammore
di iessu
imperoche la millitia romana per hoperali hebrei chon dire che iessu hera
DIG uenuto ha
uissitarli
onde seditione
arme
mente che
si
trouaua
fiolo
il
chontra
tal-
padre he il fratelo
alchuni diceuano iessu essere
chotra
il
il fratello
imperoche
DIG uenuto al mondo
altri diceuano no
.
ma
di
elgie fiollo
altri diceuano no perche DIG non ha ueruna simillitudine humana he pero non genera fioli ma iessu nazareno
DIG he
he proffeta di DIG
li
chalualchare
86 1 nome
il
di DIG tetajgramaton
"
ualcho
il
gregorno
in fronte
portare spada
dapoi parllo
il
alii
ogniuno
di
il
chon
il
santo
he similmente cha-
onde in misfa
millia
dugento
preside he
ma
non
pontifice dicenddo
si
si
chon-
homeni da
haquietorno
f ratelli quessta
onde chrediamo in
lui
le
armi
pero
si
si
ab-
di chredere
he dal
ha
pontiffice fu
ha dinontiare doue
-.vail
^LJ
MS.
iessu si
o
1
212
97 a
suoi dissepoli
la quale
la
he iuui fece
si
passata
quadragessima
andare in ierussaleme
angelo
iessu
chon
li
apresso
il
quale
fu ueduto da uno di cholloro che chredeuano iessu essere DIG
.
onde
chon
DIG
perche
loro fanciuli nelle bracie he talmente che
di portare cibo
presside he
il
done portorno
smentichorno
le
si
azioehe se
quale similmente chaualcho per trouare iessu
97 b aquietasi la seditione del popu|lo onde per dui giorni il
il
il
giordano he il terzo giorno
hora di mezzogiorno che elgi chon
purifichaua per fare la oratione sechondo
trouorno
apresso la
suoi dissepoli
si
si marauilgio forte iessu uedendo la moltitudine che chopriuano la terra di populo he disse alii suoi
dissepoli forsi satana ha messo seditione in iudea piazia ha
il
libro di moisse
DIG di leuare
lo
he deto quessto
se auicino la
inchominciorno chridare
sia
si
leuateui dauanti
il
onde
si
XCIII b
98
Quando
iessu leuato la
mano
he
onde iessu
ha me ho
riuerenzza
affarli
me chon
riempirno di
issdraeliti chia-
214
ambe
mani onde
le
si
mano
di
nouo
io chonffeso
auanti
il
cielo
il
98
l)
mortalle
ha iudichare
le
io
homo
son
a
.
che
de il fredo
manggiare he dormire
b
altri homeni
onde quando uenira DIG c
patisse le misserie
he chaldo chome
del
li
me
homo
essere piu di
pazzi
sopra
li
Risspose
il
chomossa
la iudea
UU
-9
411.
MS. presise.
LJ!
^nJ!
..^j
!)!
**
li!
perche
fiolo di
^^s.
J15
216
sei forsi
le prof-
adonque
fetie
E
il
hauanti
io chonffesso
cielo
la terra
me
essere piu di
homo
son
io
perche
di Dio b
homo
nato di dona
piazia ha
pechato ho pontifice ha dire quello che deto hai
DIG che non uenga sopra la citta santa grande uendeta per
Allora disse il pontifice perdonici Dio d he
quessto pechato
.
il
malle
perche
il
bene in
Io
homo he chome
Ma
dimi ho preside he tu
Re
uoi dite
che se uoi
legesste
.
homo
che
Io
sangue
la poluere
la luce in tenebre
im
pullici
Fece uenire
la rugiada in tempessta
le
he
terra
ammazo li primogeniti he apersse il
100* chopriuano la
mare doue somerse faraone delle qualli chosse niuna ho fato
.
conffessa
il
41)1.
MS.
deto
to.
MS.
peno.
41)1.
218
che non
il
hanchora
o fato
le
homo morto
io
al presente
che non
il
ho fato
lo
he tanti
he pure ogniuno chonfessa helia essere homo
altri proffeti santi ammici di DIG che in uirtu di DIG hano
io
nom
nosstro DIG
diosso
il
il
di cholui
omnipotente he misserichor.
XCVb.
Pregorno adonque iessu
Re
il
preside chon
100 b he
il
sallisse in
pontifice he
il
locho heminente
mezzo
del giordano
quale chonfermi
intenda
Elgi
mie
le
scrito
al
pontifice
il
pontifice nosstro
dichiaratamete che
il
ogniuno
che DIG
chosi e disse
inuissibille h
il
pontifice
he asscoxo
alia inteligenza
k
imchorporeo he inchompossto senza
uero disse
di cieli
il
non
pontifice
il
4)1.
4J]1.
per essere
chosi elgie
Jli
4)1.
il
cielo
inmenso m
pontifice ho iessu
-Jill.
(j.x3
1j>
4)1.
humana
mutatione 1
,jb
.
|
Disse
220
mangia
disse
il
non dorme
.
pontifice
elgi
non
chosi e
non uie
lui b
il
tuo iuditio
in tesstimonio chontra di
fate penitenzza
che
he
scrito nel libro
pontifice
di moisse pato di DIG in sempiterno Voi potete chonosscere
il uosstro
he uno
pechato imperoehe io son homo uissibile
il
il
mortale chome
pocho di fanggo che chamina
sono li altri homeni che ho hauto principio he hauero fine
101b he talle che io nom posso chreare una mossca di nouo leuo
sopra la terra
non
la dessi in
chosi sia
amen
Finita la oratione
iessu che
gente
ci
mancha
il
pontifice disse
di dauit
il
qualle uenira
41)1.
^
e
A.
4.
3 41)1.
g
1
MS.
41)1
uolle DIG
he portera
222
102 a
monddo
al
misserijchordia di DIG
la
uerita sei tu
ha promesso
pero
me
dapoi di
il
Risspose
pero
per
preggo in
ammore
iessu
he segni
.
he issdraelle che tu
chome uenira
il
messia
il
di tutta iudea
ma
he uenira
he santo di DIG
essere proffetta
di DIG ci dicha
Viue DIG b
non son
nome
me
Risspose
nosstro DIG
il
la
prego dici
il
ti
pero
messia
Risspose
anima mi a che
io
il
sia
DIG he
he
la
fideli
102 b
il
fiolo di
mie parolle
nontio suo
|
per
il
qualle haffato
chom
le
chon
li
tutto
il
potessta
il
qualle uenira
he disstrugera
li
ha
1
li
XCVII *.
Io indegno di sciolgere
li
suoi chalziamenti
con
preside he
il
Re
il
ho hauto gratia
Risspose allora
dicendo non
ti
il
ponti
turbare ho iessu
b
!>
yjjtf
UiUl
LoU
/<*
U LJ
*U.
il
bato (sic).
$j})
Ja.^>
*~~!->}
2^-
41)1
Jj-u,
^ W^
LJU-o
i-
J-*
o~c
JUi
224
chossi
ma
la
uenuta de
il
da DIG
nontio di DIG
dolgio
he
perche
li
iessu
ma
ueri profeti
mandati da DIG
103 b chiamato
8
quale segno dimosstrera la sua uenuta .
h
he admirabile perche DIG
Risspose iessu il nome del messia
li
il
nome
hebe
chreato la anima sua
propio
posse
quando elgi
he chollochata intuno splendore cellesste DIG disse asspeta
il
messia he
Machometo che per ammore tuo k io uolgio chreare il paradisso he il monddo he moltitudine grande di chreature delle
i
^
y
MS.
j+3
S_li
(Sill
O-JJ.. \j-~
226
qualli te ne fazo
chi te benedira
mandero
io ti
al
monddo a
he
he
la terra
he
il
ma
ho DIG mandazi
in sallute del
104 a
talmente
nome benedeto
suo
io ti
Allora
b
tuo nontio
il
monddo
deto quessto
si
il
quando
di sallute
che manchera
la tua fede
uolgo leuo
ho machometo
cielo
uocj dicendo
le
c
il
Machometo
uieni pressto
parti la turba
con
il
pontifice
he
il
|
preside
he sopra
scriuere
ha roma
nel senate
tutto
il
che fece
il
il
presside
di iudei
ne DIG ne
fiolo di
DIG
rame
il
senza pane perche per dessiderio de uedere iessu si smentichorno di portarne onde mangiorno herbe chrude pero nom
.
104b chomprare tanto pane che ne tochi uno pocho pero ogniuno
Disse allora andrea elgie quiui uno fanciulo che a cinque pani
.
he dui
pessi
ma
li
quali sentorno sopra il feno ha cinquanta
he ha quaranta onde disse iessu in nome di DIG e he prese il
pane he prego DIG he poi spezo il pane il quale dete alii
he chosi fece
dissepoli he li dissepoli il detero alia turba
sentare la turba
delli pessi
[Ut]
filt
ijy*.
4J1
satiati
onde
228
Racholgete quello che he auantagiato pero racholdissepoli quelli minucioli he riempirno duodeci sporte
disse iessu
sero
li
ha DIG
lizenzio
abandonare
dissepoli
il
per
si
ellese in
li
XCIX.
105 a
Ritirato iessu
il
giordano
sentatosi
im parte
chonuocho
sopra una
setanta dui
li
pietra
una grande
scellerita
hanchora mi trema
cho
li
duodecj
he
li
he in
in iudea
issdraelle
he tale che
amma
issdraele
b
.
quando uno giouine hama una dona la quale non ammi lui
ma altri lei ammi lui mosso ha sdegno amaza il suo riuale
.
chosi ui dicho
ammato
ha
105 b donosor
Re
di babillonia
he chon
essercito
|
fece prendere
la citta santa
che
le
ha tochare
d
li
il
suo
filgiolo
MS.
issmaelle
pero
piu di
DIG
chonchulchorno
quanto
si
4J|.
sentato so.
MS.
&e.
chonuiene
(sic).
230
quello chatiuo
il
filgiolo il
ammaua absalom
filgiolo
si
che
si
Dauit
ribelo
ammare
li
suoi chapelli
a
.
li
mano ha
dete in
modo che
quali se
li
chon tre
ma
li
cormertirno
fiole
il
fioli
di
per
sero deuorato
pianto
il
he
fioli
il
isstesi fioli
ha
lo
il
chortello talgiaua
il
per
al padre
ammazato
106 a sua
abraham
di
modo che
il
suo
fiolo
dalli
elgi chredeua che le bestie hauesche pero stete dieci hanni chom
Viue DIG
f ratelli chio
sia adirato
chotra di
me
im
perche
altri
pechati
li
he graue
li
dissepoli
Finite
la
altri ui
issdraelle
il
li
terzo
tutti
ressti
peniteza perche
he fate
per talgiarllo
infermi perche DIG* mia dato imperio sopra
he possta hapresso
oratione sopra
T>*-
he
106 b giorno
li
dimandando
pechato di issdraelle
il
predichando
lo arbore
232
oggni inffermita
se serano interogato
li
a
.
modo che
fare deuono
mano
per riceuerlla
lo
hochio
ouero la lingua
107 a
CI b
a
la penitenzza
le
le
dollore al risso
uiggillie
fabule
sine
si
il
pianto
al
alle
li
chrapule
al hotio lo exercitio
chontrario di
deue ponere
degiuni al dormire
perche al dilleto
deue chonuertire
si
si
ma
se serano
dimadati chome
chassti
chome dobiamo
chossa rissponderano
non saperano
pentirsi
ho barnaba he uolgio
he ellemossine che
fare horatione
piazendo ha DIG
al tutto sodisfare
pero
he quello che
ha uno lo dicho ha tutti lo dicho
sapiate adonque che la
10 7 b penitenza piu di ogni altra chossa deue essere fata per puro
ammore di DIG altrimenti sera uano il pentirsi imperoche
hogidi te diro della penitenzza generalmente
mento ua
li
il
il
fonda-
fondamento della
sallute nosstra
he Dio e senza
il
*
c
(jLo l_^J.
5-JL-*
AJjjJI iJi-XJ
Ll
a l.
..v-*
C-JJ-^J.
M-
4)1.
234
di auerui offeso
ma
si
si
dolgiono
il
premio
li
ha
cholloro che
10 8 a non ha
Ma
il
doueua
seruirti
sia
le tui
chreature
il
il
padre nosstro
fu uno
Re
il
quale
si
adoto per
fiolo
uno
scellerato
mente che
essere
il
qualle
si
del uiuere
Re
chome
tal-
del
scernito
lauorando
il
236
tempo
No
certo rissposero
10 9 a note
Re
Ma
dissepoli perche se
li
il
Re
hammazare uedendollo
lo
ridere
he
allora
lui
il
parradisso onde tu
sara adonque
di
li
il
piangia
piangi
109 b la
il
fiolo
b.
ha morte
uicino
anima
elgi
danatione
CIII
il
la
dalla quale
per
misserichordia di DIO
il
Ditemi
homo
li
il
ogni
pechato imperoche
uiene da DIO per sua sallute
il
homo
di quello
no
si
atrista
cholui che
nom
dal pianto
Risspose iessu
piangie ho bartolameo
dalli hochij loro
non
non
Viue DIO
usscite
il
che
si
238
110 a di mille di
quelli che lachrimano
uno chonsumamento
il
.
|
solle
il
sopra
pone da putrefatione chossi quessto sconsumameto
se Dio a donassi lachrime
chonserua la anima da pechato
si
quanta aqua ha
al uero penitente
sidarebe he
il
pero quessto
de-
dessiderio
ma
lo affeto interiore
he
le
trouerasi
altre chosse
che
110 b in chusstodia
il
ragione di piangere
no
disse ioane
meno
ragione ha lo
tuo
sollo
chossa
il
ho
stolto
homo
non
di altra
hora tu dici
che
non ha niuna
lo
homo
simillitudine cho lo
homo he
mano
adonque
riceue dalla
di DIG
non sapendo
il
perche
che la uoce
DIG
a
ma
il
lo
homo deue
sensso essendo
interpetre
fra
t^Uj ill.
ill XLC
^ J^
b
d ^1
J-^
csLJI
cr*
noi he
alii
padri
p,J
J^l^^
*ill
u^-5^*
^-
240
monte
nosstri sul
lll a
ho moisse he non
a
lontano
il
uie deli
homeni
meni
sina
chridorno
he
li
he che
lontano
ci parlli
li
le uie di
DIG dalle
sono
li
cielli li
lll b tutti
li
li
he chossi tutti
ha proportione
di
li cieli
anz
del parradisso he uno ponto
harena elgi smisurata quessta grandezza RisDisse allora iessu uiue DIG c alia
dissepoli si certo
cieli
uno grano
sposero
Ma
di arena d
il
proportione chon Io
homo
4)1.
242
lo
pechando
Ma
chreatore suo
chome
le chrapulle in
sensi uosstri
li
il
dissero
li
dissepoli
Voi ue ingganate
si
troua
il
senso
disse
iessu
homo
.
No
perche
cholui
li
dissepoli
che he la
separate
he
il
chreo DIG
ma
chorpo
nosstro
chome hauete
intesso la
anima
il
sensso
112 b del
popullo nostro
Fata
la oratione di
he iuui
se
Viue DIG
d alia
sono
inganati
chongionta
haurora
auicinorno
la
suoi
li
circha alia
anima he
una palma
uita
nosstra
he tanto
perche
il
chossa
amem
he
il
nom
per
essenzza
ho
sciochi
giamai
semiuiuo
.
doue trouerano
Ma
si
la
uedera quando
il.
anima
il
chome
senso lo abanddona
b
Jfla.
il.
nello
Risspose
244
non ha uitta
113 a lo
la
homo he
il
non
iessu
Risspose
homo
chorpo uiue di
amore
pechato
chi
intedete uoi
11
del
priuo
dileto
del
spirituale
he
cibi
chondano
non
Vi dicho
nutrirlo
di
per
il
dilleto
che lui
uolle
parradisso
he
allo infferno
alle
ma quando
elgi lo priuo di
il
H3 b
CVIIc.
Pero
il dollore del
pechato he
uede
uno
cibo darli inffermita
degiuno perche cholui che
perche teme la morte dapoi il dollersi di hauerlo mangiato
la
il
lo
che chonossendo
il
dilleto
li
da
la
il
monddani
di
Ma
.
perche
beni
mondani
riceuere
quessti
quiui he neccessario
11
il
sua he
10
pechatore
hauerlo fato pechare chontra DIO
.
il
ill.
jJli.
ill.
fU-
ill.
ulkL-
ill.
246
che
senso
il
sono
li
degiunij
inffernale
114a se riceue
haborisse
he
met/ill
dauanti
meti
ma
dilleto
auanti
li
stato
il
dollore
inffinito
tali
bene degiunare
in
richo
hepulone
per
terra
uollendo
priuo
in
fu
ogni giorno conuitare delitiosamente
una gozza di aqua
he lazaro chon-
perche
quiui
elgi
etterno di
dellitie
Ma
chauto
stia
il
che non degiuni ha moddo ueruno sotto pretessto de im114b f ermita he quando quessto non uallera lo inuite ra ad uno
esstremo degiuno azioche se infermi he poi uiua delitios|
il
Dio
anima
riepire la
il
priuare
il
chorpo di cibo he
Ditemi
lo
inffermo
non degiusi
gloriera
infirmita
della
chossi
li
per la quale
dicho che
ui
fa fare
il
il
li
ha dieta
bissogna stare
del
pechato per
dellichati
chontenti
il
il
qualle
degiuna
hora dara
lo
homo
ma
de
Ma
Ne
prochuri
uilli
cibi dellichati al
deue
cibi
si
chane che
248
morde he
al
Ma
sibene allo
115*
il
chauti
nel
grauissimo hero re
che chaminando
la
anima
modo
per
uigillare
che
si
chon
ui perchuotere piu
qualle he
il
essere
chossi bissogna
uigillando
il
chon
piedi ui percuote
la chonditione di talle
homo Rissposero
allora
talle homo
.
il
li
chapo
dissepoli
disse iessu
graue
he tanto piu
difficille
spiritualle dalla
chorpo che he
si hachorgie la sua misseria che
piede della uitta he non
dorme chon la hanima chapo della uita il sono della anima
onde
he la obliuione di DIG c he del suo tremendo iuditio
missero
115 b
la inffirmita
si
di
gloriera
il
anima che
la
onde
quella uoce
il
angellicha
una
al
lume
di
al
lume
potiamo uedere
ill.
stella
li
uicini
monti
he
allo
solle
lume
lume
Risspose andrea
della stella
del solle
nom
uediamo
250
la
stella
Ma
lume
al
andiamo
al
lume
della
116*
Risspose iessu
chon
anima
la
al solle di iustitia
del chorpo
Elglie uerissimo pero che il sono
da
he
fugirsi quanto piu si pole ma in tutto elgi
chorporale
he imposibile per essere il senso he la charne agrauato da cibi
delle uigillie
he
lo intelleto
li
fugissca
da negotij
tropi negotij he
talmente che
nom
in loro
hano
imperoche
il
lume
essi
sempre hano
Ma
f
.
ditemi
altri
chuotono
le
mani
ragine
certo
he che
la
aqua spezza
le
smemo-
che he pechato
a
ti
252
hochii he
uolti
li
le
spalle
chossi
lo
homo
si
riceue
c
nosstro ui presenta lo certo
il
Dio
fiato
doueria dire
maesstro
beato stato
deue dessiderare
il
nosstro
ha quessto
non si per-
non uollete
uoi
quelli cibi che
non
chosi
potente he
dessiderando uoi la santita di f arui santi piu pressto che
he
ringratiato
tuo parlare ho
il
di peruenire
humane e ma
non
sia
DIG
il
che
Risspose iessu in uerita ui dicho
uoi sette a
modo
il
pero insegnaci
si
qualle uiuete
chorpo uosstro
.
chore uosstro
il
il
sera lo hochio
si
il
donatore
diamo
non
ma
uollete desiderare
azioche chonossi lo
homo
dono
il
ha saetare
allo
non
si
exercitano
seggno
dimeno giamai uolgiono in darno saetare ma stano sernpre
chon speranzza da dare nello segno hora quessto fate uoi che
1
he
sempre dessiderate di hauere in memoria DIG nosstro
.
il
digiuno
perche pechando lo
JuC
.J
MS.
uio.
oj
eLJ
homo
254
alia
118 a
Ma
si
si
uigillare he degiunare
pero
il
rompe
anima he ha
tutti
propositione
chome
homo
si
le uestimenta di
il
degiuno
perche
habili per
si
uno
CXIb.
ogni sforzo
si
che uoi
uigillate
la note
piazeria
ha uoi
he ui donasi
se
le
amicho non
si
deue chiamare
il
ma
scernitore
Risspose iessu
ma per uenuto
uino alia fece dete da bere al suo signore hora che pensate
che fara il patrone al seruo quando elgi sapera il tutto he
alii suoi
il
uino fu otimo
il
il
seruo
li
sera dauanti
mazera per
al
homo che
Conj. proporzione.
il
monddo
amhora
256
he
il
mondo perche
il
uigillie
di quessto
quiui in terra
perche sia
si
il
nom
per signoregiare
che il pianto chorporalle chon
si
al
chore suo
119 a uerti
Guai
il
degiuno he
pechare
he
uigillie chorporale
ogniuno
CXII b.
Deto quessto iessu disse el bissogna che uoi cerchate delli
fruti he erbe da sostentare la uita nosstra perche sono otto
.
onde
io
faro
pero
li
dissepolj
disse
ho barna ba
|
dapoi che
cholui
io saro partito
che
maestro he
da
monddo
il
li
riuellerai
li
quali
Risspose
scriue
alii
il
giorno del iuditio
son inocente perche giamai hebi penssiero
di essere tenuto da piu di uno uille seruo
anzi ti dicho che
Ma
sallo
DIG che
io
se io
quando mi
partiro dal
hora uedi se
io
io
al iuditio
monddo
im pavadisso
258
quello essere
me
nondimeno morendo
di
Dio
mallamente staro
modo ma
lui
quando uenira
leuato
sara
quessta in-
famia
he no
si
Ma
fa
si
120 b
CXIII
Venuti
li
di mezogiorno
li
non temete perche non e uenuto hanhora mia che io mi parti da uoi io staro chon
chonforto dicendo
chora la
ilsdraele
ha predichare
serichordia
sopra
il
la
elgi fu
d
f
41)1
Jj-~,
^ix*.
il
quale haueua
JJJJ^
41)1
260
una
121a
il
non
terreno inuano
il
uno
il
Risspose
bello arbore
uignarolo
disse
tacj
se
chassa che
altro
ogni
piu
mi hocupa
allora disse
il
uignarollo
il
signore
terreno he tropo
io talgiero
grasso pero asspeta hanchora uno hanno perche
di rami alia fichulnea he li leuero la grassezza della terra
.
121 b
la fichulnea frutera
li
Risspose iessu
he
il
disso la
homo
Rissposero
il
patrone he
mo b
palma he
il
balsamo
li
il
di
in
il
mezzo
chreature
le sui
suo precceto
he
Io
le qualli
homo
dicho
DIG
il
in etterno
he
Io
homo temporalmente
onde
la leggie di
DIG
262
homo ha
dice che lo
122 a che
sia
he
tribul|lato
leuarli
li
bene
io
chome
DIO
sichome
homo
chossi lo
disse iob
amicho he proffeta di
il
pessie ha notare
ha uollare he
lo ucello nascie
le
b
mangiando saremo beati he ci sera bene
sechondo la quallita sua hoperi hora ditemi
mani
onde ogniuno
se dauit
padre
mani
il
Eisspose iessu
si
nom
ma
tu non sai
perche
bene per essere bene bissogna che sia libero da
necessita
onde il solle he li altri pianeti sono sforzati dal
che
il
122 b
hauerano merito
nom
non
hoperare elgi
della facia sua
uollare chossi lo
DIO
al
homo
disse
homo pouero
lo
homo pouero
nascie
ha hoperare
homo
Ma
disse
pane he
mangerai
ha hoperare pero cholui che non
il
moltitudine di otiosi
la terra
monddo
li
he chi ha pescare
.
della chui
la
penuria
ha choltiuare
saria nel
il
264
homo ha me
che chossa ha elgi portato nel monddo per la qualle elgi uolle uiuere otiossamente b
certo he che lui naque nudo innabile per chossa ueruna onde
lo
123 a
la
lo
homo
innimicho he domessti-
lo
per
che
il
monddo hauanti
la misserichordia di DIG
he talmente
solamente
si
di
io
il
dessiderio di
prorompe
ammore
lo intelleto
homo
chonosscendo lo
123 b doueria
il
se
stesso
amma
chossa
nomperche DIG
si
io ti riceuero
(jj
So MS.
J.
Viue DIG
;
>]
conj. peril.
Tu
me
hai
che
anima mia
266
non chassceria
elgi
10 arbore pressto
more
in obliuione
Risspose iessu
ritira
della
il
citta
che
homo
le
homo che
leuato la radice
chontentisi adonque lo
donato
la quale lia
molgie
ogni iniquita
qualle uiue
il
he una sponga
.
|
CXVI *.
124*
El bissogna che
uiue
soldato
il
homo uiua
lo
quando elgia
li
chome
inmonditie
ma chome
si
b
quale he horigine di ogni pechato charnalle . Viue DIO
alia chui presenza sta la anima mia che cholui il quale non
ha hochij chorporali elgie sichuro di non riceuere pena senon
11
d
.
li
hochij ha setima
tempo
aduene
il
Risspose
DIG
allora
helia
|
helia
di DID
cielo
il
qualle risuscita
Risspose
helia
li
morti he fa uenire
il
helia
homo chome
che tutti
Disse
fuocho dal
il
li
268
hauere
di
ripresso
amma
si
ti
li
che tu
sei
adiro forte
proffeti di DIG
si
chontra
il
.
diauollo che
Dete un
mi
sosspiro
he
hellia allora
la
uero ho fratello perche
Disse
mia charne che dessideri di uedere ti separa da DIG
lachrimado
disse,
tu hai deto
il
il
ciecho io
10
li
non
non
chiuderia per
ti
il
di DIG hellia
Dichami
io
hochij
uederti
Rissposse
li
disse
ciecho se elgie
il
il
il
proffeta
profeta di
CXVIIb.
Risspose helia tu sei della tribu di leui
he perche tu uedessti
nello hentrare
tempio di DIG una dona mallamente essendo
allora
tu apresso il santuario DIG nosstro ti leuo la ueduta
.
il
il
125 b
ho
io
che se
io ti
hauessi ueduto
la uerrita
ammo
il
ma
MS., apparently,
parte.
il
tuo chreatore
il
diauollo disse
270
hellia
faria uedere
il
mia dotrina
haressti dissprezzato la
onde
ti
mie parolle
onde saria melgio alloro
per loro sallute di non hauere hochij imperoche
ogniuno
che se chompiaze nella chreatura sia chi si uolgia he non
che dissprezzano
le
sendo che quiui in terra sono pochissimi che non siano iddolatri
CXVIIIa.
Allora iessu disse
me
per DIO
li
hano dissprezzato
io
che he chomune
alle
he chomune solamente
,di
DIO
se
alii
la luce
che
lo
hochio ho andrea
ti
le
uanita
certo no impero
spenderebe elgi per chomprare il fumo
che il fumo fa malle alii hochij he non da sostanza ueruna
li
272
ha
il
chorpo
ueduta
la
uollonta
he non
dal chreatore
he
la chreatura sia
il
il
cerchi
il
fa smarire
la tengi in
memoria sua
uedendola tu he smentichandoti
chossi fa lo
la chreatura
ammore de
homo
ha chreato
la
il
elgi
c
cholui
pecha chontra DIO chreatore suo de ingratitudine
done
he
si
DIO
che
uedera
le
smentichera
che
de
adonque
.
homo
alii
naue
senza
il
nom
penitente
127 b
nom
polle pecharre
conuertire le fabule
|
non
im horatione
homo he
il
he
anima
la
ragione se giamai
della
apresentato
il
senso
il
sensso
he chossi stara
la
lie
il
la oratione
perche in ogni
pechato DIO nosstro il
la oratione he auochato
.
oratione he
.
la oratione
arme
he
.
la oratione
della fede
salle della
la
charne
he ui dicho che la
onde
lo
homo che
274
il
giorno del iuditio
perche
anima
da
sanera
la
sua
he
pechato quiui in terra
elgi
chonseruera il chore suo che non sia tochato da chatiui desiderij
.
offendendo satana
DIG
he
perche retinera
il
la
128 a narare
sua chaussa
al ciecho la
senza arme
posibile
chome he
il
mutto
|
possibile la fisstula
motto
diffendersi senza
da
iusstitia riceuendo
Viue Dio
DIG quanto elgi dimandera
siamo che lo homo senza horatione
offendere
he
il
se lo
in
fango
homo
potessi chonuertire
zucharo
che farebe
il
stercho in horo
rissposero
dissepoli
chouerte
lo
dato da Dio
homo
b
il
il
tempo azioche
elgi forsi
no
si
pressto
si
il
li
elgi
piu
CXXc.
uano parllare he quessto
che indebolisse lo
intelleto per modo che non e habille ha riceuere la uerita si
chome uno chauallo hasuefato a portare una onzia di bonbaze
II fruto del
nom
lo
lire di pietre
il
Ma
tempo in burlle
411.
quando
elgi fara
276
oratione sataiia
li
metera in memoria
li
le isstese
burle
per
riceuere
chome
sarai
quanto
il
necessario
da DIG punito b
di negotio
nom
somamente
posso choprendere
parole del
homo ha
he chome fara
Risspose
posso
missterij di DIG
li
horo
10
il
penitente uendi
parllare
dano
suo
ha
il
ma
parllare
11
nom
io
soleuarlo
il
il
alia
chossi
non
lo
sera neccessario
|
li
dij
anima.
CXXI a.
6
il
li
Quando
il
preside
dare sosspeto di se
chon timore he
al proposito
per non
278
al preside
il
penitente adonque
*
la
anima
sua
non
imperoche DIG ha dato dui
per
perdere
luno scriuendo il bene
angioli ha ogni homo per chancelieri
he laltro il malle che fa lo homo se lo homo adonque uolle
misserichordia ri[ce]uere missuri il suo parllare piu che non si
.
missura
lo
Quanto
ui dicho
horo
che
alia auaritia
che
chome
si
chossi lo auaro
ha per
si
il
fine lo infferno
allo
il
centro
auuaro
lie
perche
che
bene
ueruno
im
imposibile posiedere
paradisso sapete per
d
chagione per che io uelo diro Viue DIG alia chui pressenza sta
.
la
hopere dice
le
ha
lo
non uie
uolle spendere al
lo
non
giardino he uoi uollesste dissponerui chome patroni
he
herode
mandasse
mandando ueruno fruto ha herode
quando
.
Re
homo auaro
lia
130 b
dato
chosi
gare
le
si
quale hauendo
nom
pechato perche elgi
DIG il quale lie asscoxo circha di chongrechosse temporal: le quali tiene chome suo bene he
.
dilletarsi di
si
MS.
il
uiue di dilleto
il
lo
la auaritia
potendo
messi
li
chome
chongregaregare (sic).
disse
il
e f
il
quale dona
la
la
280
El bissogna che
io ui
dicha chome he lo
fare
si
fato
onde leuato
parllare
le
signore Dio
di
ti
ci
la
ogni beneficio
ringraziamo
tuo he uolgiamo adorarti te sollo tutto il tempo della uitta
nosstra d
piangendo li nosstri pechati fazendo horatione he
.
patendo dal
uitta
la
alia
per ammore
di te steso
qualle ci chreassti
tuoi
sia
ho
la oratione
perche
terra
zendo k
si
chossi
.
ui diro che
lo
della
chossa he lo
pia-
he
la sua
MS.
graphy.
omnipotenta chon la
liberalita
he
sediamo
iustitia
sua
fece
282
una chompositione
131 b
he
le
he
quessto he la terra,
temperassi luno ha
la
aqua
lo
lo
altro
il
haere he
sangue medole he
chon tutte
he
il
le sui interiore
homo
lo
he
homo
pelle
di quessta
he fece di
chorpo del
il
senso
all altra
fuocho azioche
il
suo esstremo
luna
uitta
anima
dando per
unita chon
chreato lo
il
homo
dete nel
charne
la
il
quale he chiamato
il
sensso he la
ragione
intun fine di hoperare per seruitio di DIG
.
anima
onde ponendo
senso persse
132 a non
si
Resstato lo
ma
quieta
he
il
sua bellezza
homo
talle
.
il
la
hanima
persse la
il
li
homo
ha chonossere
il
il
uero dilleto d
il
qualle
chonossendo
il
si
homo
chore del
niente gioua
li
Risspose
homo ha
DIG di esso
si
pinitenzza
serue
homo
homeni
il
parllare delli
homeni
iessu, lo
uertire lo
delli
ragionamenti
ma
chouerte lo
moddo
asscoltare
nel
.
4)1.
J
4)1.
4)1
d *LiJ
t>U.
..
UiJL-
4)1.
284
falso proffeta
dobiamo
CXXIV.
homo chon
ha pesscare
chatiui
li
geta uia
ma
homo ha seminare ma
Elgi usisse lo
la rete
sollo
il
grano che chassca in tera bona frutificha chossi fare douete uoi
che ogniuno asscoltate he la uerita sollo riceuiste imperoche la
uerita sollo fa fruto de uit-ta etterna Rissposse andrea hora
.
chome
si chonossera la uerrita
Rissposse iessu ogni chossa
chonffonne al libro di mose quello riceuete per uero imperoche
la uerita he una
DIG he uno
onde chonsequentemente la
dotrina he una he il senso della dotrina he uno che pero la
.
he una a
f ede
io ui
la uerita dal
scancellato
non
di dauit
date ha
me
inmutabile
bc
fusi stato
sechondo
he se
libro
il
fussi stato
lo
il
non
se
di
libro
nosstro
euangelio
man
imperoche
il
he un
ha tuti
li
homeni onde
.
quando uenira
hauerano
il
li
grande he
la
chui pressenza sta la anima mia che ogni dotrina che suiera
lo homo dal fine suo che he DIG che quella he
pessima dotrina
.
la pieta uersso
il
prossimo he
JLC j
MS.
Oo.lj
lo
lo
ammore uersso
il.
286
dicha la raggione
lla fine
certo he che se
non hauera
chonuerta adonque in
ellemossine la hauaritia bene donando quello che mallamente
seruare quello che
fine
si
homo da
se
lomo adonque
uolle
DIG
di
ammore
sera la scusa
...
>
^>
(J?;.~
11
OJuJ.
lili
So MS.
conj. qualle.
la peni-
288
tenzza
penitenza
homo he
lo
in stato
di
fare penitenzza
che
si
non
se uoi
rachonziate
le
.
|
CXXVI*.
Chonuochati iessu
suoi dissepolj
li
mando ha
li
dui ha
mano
sopra
chapo dicendo
il
alii inffermi,
scaziate
in
nome de DIG b
datte la sanita
li
io
adonque
he andorno per tutta iudea predich?.ndo la penittenzza si
chome li haueua detto iessu sanando ogni sorte de inffermita
.
si
chonfermo
le
parolle di
iessu
inffermi
Ma
li
fioli
onde
ha
inchominciorno
che
dire
li
sacerdoti he scribi
iessu
asspiraraua
alia
135a monarchia sopra issdraele ma temeua|no la plebe onde sechretamente tratauano chotra di iessu Disscorssa iudea ritornonorno
.
li
li
ha
dissepoli
filgioli
dicendo
DIG nosstro
il
uua
chome
fa
il
uignarolo la
il.
290
a
Risspose iessu in ogni bona opera dite DIG ha
operate he in ogni chatiua dite io ho pechato chossi faremo
allora disse iessu hora che dice issdraele
dissero li dissepoli
dobiamo
dire
hauendo ueduto tanti homeni DIG fare per loro mani quelo
che DIG affato per le mano mie
Rissposero li dissepoli
.
sei
di
Dio b.
santo
nome
me
seruo
proffeta
il
135 b di DIG
CXXVII*.
Partissi iessu dal disserto he hentro in ierusaleme
tutto
onde
letione di
il
sia
del
benedeto
il
santo
nome
della terra
fango
ho fratelli che
cia chreato
he no di spirito ardente
per che
DIG e che
di DIG
misserichordia
satana non
giamai
la
trouera
hapresso
perche per sua superbia
inchorigibile dicendo
elgie
ardente
spirito
padre nosstro dauit del nosstro DIG che elgi sie harechordato
che siamo poluere
he che il spirito nosstro ua he non torna
.
onde
incio
cia
hauto misserichordia
V;
4lll
41)1.
--J.
J^-y
d +*\ ,-li
15
.-.
**!
41)1.
,.^*T
41)1.
292
no
ci
meno
somerssi
nel
mare per
impeto de uenti
lo
quanti sono
da tutte
essere assediato
il
le
ma
che
dice
il
in etterno
non he
se
non
perdoni
li
li
perche dice
il
non torna
di essere poluere
cholui che
onde no chonossendo
si
il
spirito
esstole
la
adonque nega
sua neccessita non
irrita
misserichordia al
heterno
suo chreatore
il
qualle
he beneddeto in
.
|
CXXVIII c.
137
Adonque
della terra
fratelli
chamino
io
homo
dicho] ho
he chonossete
li
io
fratelli
.^IJI J^ou
ill
li
294
chome
a
similli siano ha loro cholloro
pregando il nosstro DIG uiuo
si
in
li
fano
he
chi
confidano
loro
ho superbia inaudita
che
.
137 b
terra
suo piacere
non
onde tacitamente
hopere loro
le
ueruna
uie uttillita
il
si
seruire DIG
me
essere
ho
fratelli
io
utillita ui
he di loro dei
Fu
si
burlaremo di gentilli
hapresso
il
il
ando
fariseo
io ti
C
mio perche io no son chome li altri
ringratio signore DIO
homeni pechatori che fano ogni scellerita he particholarmente
138 R chome quessto publichano
perche digiuno dui uolte alia
|
le
cielo
ne
il
il
misserichordia
da
il
publichano dissexe
d
tempio milgiore del fariseo imperoche DIG nosstro
*-XL
MS.
il il
4JJ1.
(sic).
il
296
iustificho
Ma il farisseo
ogni suo pechato
publichano perche DIG nosstro il riprobo
perdonandolj
dissexe pegiore de
il
hauendo in habominatione
le
hopere sui
CXXIXa.
Si gloriera forsi la scure di hauer
talgiato la selua doue
lo
138 b
il
homo
affato
affato
glojriherai
Guai ha
te
il
he
il
mani
leuate al signore
.
|
inffermi
alii
li
onde
renontiorno ha
il
quale iessu
la
millitia
he
elgi fini
fu apressentato molti
si
parti
dal tempio
haueua mondato
sacerdoti
li
quando
scribi
lo inuito
che odiauano
romana quello
che iessu
ma
non
il
dietro alii
piedi
di
^; UJI
tj^.
iessu
chon
le
lachrime
li
lauaua he
298
li
si
sciugaua
he
nello
loro diceuano se chostui fosi proffeta
chore
mangiaua
13 9 b chonosserebe chi he chome he questa dona onde
non si
chapo
li
tochare
laseria
una chossa
simone
io
ho da
ti
dire
la tua parola
CXXX.
Disse iessu . elgli era uno homo il quale haueua dui debitorij
luno doueua darli al suo chreditore cinquanta soldi he laltro
iessu tu hai
ti
chordia per
140 a
he ha
le
lei la
anima
pero tu pocho
te
il
chorpo
ammi me
perche pocho
hai riceuto in dono onde hentrando io in chassa tua no mi
.
basiasti
li
ha lauato chon
qualli
onguento onti
possta
alii
mei piedi
c
.
le
hammato molto he
Ma
sie
pechati perche ha
li
ma
CXXXId.
Si achostorno ha iessu
li
note
300
hiui
uno
mi
bel pessie
ha mangiare
fece stare
hiui
Disse
perdoni
cerchasti di hauere
piu dellichati
il
parllassti
no sendo interogato
alia
cibi
li
menssa
ti
riputasti
uedendomi
li
uille
baroni del
pesscatore
Re
il Re uno
pocho
monddo mi chasscasi sopra
fauore che mi fece il Re
ha me che
di charne parue
il
la nosstra superbia
fratelli
quando
tremorno
di
elgi
chome
dissepoli
nouo disse
nosstra superbia
proffondi per la
ci
li
si
fa nella chassa
uno principe
li
homeni
li
homo
Io
homo
ha mangiato
nella quale
chonossendo la
di dire
ho perche chossi
rissguardare
se
stesso
fa he
si
si
ripu tandossi,
dice nel
chome
monddo
uerita
in
4JJ|.
monddo
alia
mensa
di DIG
ma
sie,
Viue DIG
302
chui
alia
la
sta
pressenza
riceue
si
monddo da Dio a
lui
il
pane
CXXXII.
Chaminando
iessu per
il
mare
di galilea
fu circhondato
si
ferino apresso
14 2 iessu on de
|
( I 4 1 *)
si
ha
il
quale
fu chonchulcato
dalli
homeni
seme
onde chressendo
spice affochorno
le
il
iessu
sopra
il
grande
li
buono seme
il
il
grano
grano fu ueduto
.
si
hachosstorno
bono seme nel champo tuo perche adonque uie nato grande
quantita di holgio Risspose il patrone buono seme seminai
.
142 h
^ I4
Ma
uene he semino
li
homeni
il
304
Risspose
ma
il
he
il
ma
formento
il
mio granaro
di nouo disse iessu, elgi ussise
molti homeni ha uendere fichi onde hariuati loro im piazza
ponerete nel
li
perzio
no potetero uendere
li
boni
fichi
li
li
ma
fichi
homeni
il
belle folgie
onde
elgi
filgioli he [dete] andete ha racholgere
grande quantita di folgie chon chatiui fichi li quali uendetero
ha precio di horo imperoche li homeni forte si chompiazeuano
di folgie
citadino
tutti
putrefare
uesstimenta
sui
le
citadini
li
ma
Di nouo
uicini
citadino
il
disse
iessu
di cholui che
li
im parabole
il
fiolo della
cho
il
hauendo
naim
suoi dissepoli in
li
uedoua
in chassa ministrandolj
he chossi quel
la quale
il
doue
riceuete
CXXXIII
Si hachostorno ha iessu
<*.
suoi dissepoli
li
he
lo
interogorno
dicendo ho maesstro dici la significhatione delle parabole che
143k tu dicessti alia plebe Risspojse iessu elgi si hachosta la hora
.
onde fata
di horare
parabole
alii
fata la oratione
quali disse
lo
si
auicinorno
li
il
senso delle
dissepoli
ha
iessu
306
li
pietre, sopra
homeni
spini
grande quantita
memoria
satana
li
pietre
quando peruiene
leua di
la
alle
di seruire
il
tribullatione
loro
nelle spine
ammano
memoria
usisse di
144 a chassca
che
li
la parolla di
DIG
quando peruiene
onde sebene chressie
la propia uitta
b
.
horechie di cholloro
alle
perche
la parola
di DIG in loro
chano
quando chressiono li dessiderij charnalli sofoseme bono della parola di DIG perche le chomodita
il
lui la parolla di
DIG
i>io
signore nosstro
non
non
si
polle generare
monddo he
Ma
qualle
homo
de quello padre
DIG nosstro
adoque de
il
il
qualle
li
dottori
ha predichare
negotij del
monddo
chridano
li
santi
he
alii
inffinite
proffeti
sette
di
scellerata
4)1.
ui sono
308
a
Rissponde DIG io ho dato bona dotrina alii
metre che li homeni sono dediti alle uanita satana
tanti herrori
ma
homeni
mia
Dichono
li
perdera
chon
fidelle
il
li
fideli
chon
li
ehe
inffidelj
lo
sino al
145 a mei he
(
X 44
j-
30n ^
inffideli
fid e ]i
genererano
ha
monddo.
il
penitenzza
per
li
CXXXIV.
Cholloro che portano li boni fichi sono li ueri dotori
che predichano bona dotrina ma il monddo che si chompiaze
.
im buggie cercha
adullatione
he
il
dalli dottori
il
si
riceuendo lo
il
chon
homo
citadino che
se
ha
imfferma he
la
aqua he
la sua
la
il
pechato
disspone alia
dona ha
il
qualle
morte hetterna
lassando putrefare
le sui uestiaqua
menti he il dotore che ha daltri predicha la penitenzza he lui
145 b sempre sta im pechato ho missero perche non li angioli ma
immonditie
loro
la
lo
li
chonuiene
non
si
il
MS.
he he (sic).
b
[ } y^>]j^.
310
tale
disprezato
he dona
Ma
il
homo non
e riceuto dal
monddo ma
sibene
il
monddo perde
la
alii
145
(l\
chome
di DIG he
di DIO
chome
si
se parllassi DIO
perche
li
riprende
adulando
da
che chossi
il
chome
piage sui
ligarli le
humano
chore
il
si
ferito
il
ma
intendete uoi
io ui
sibene di
di bello parllare
ma
CXXXV.
Disse allora pietro
ho maesstro dici chome sarano torli danati he
quanto starano nello injferno azioche
.
146t>
mentati
homo
he
il
la
Perche
generate satana chossi ui sono hiuui sette pene
il
superbo che he il piu alto di chore sara proffondato nel
.
qui
First
altra.
hand has
luno
altro
ha DIO per
uollere
fare
luna
al
312
moddo
suo
al chontrario di quello
non
^ e scerno ^ e diauolj
lo
inuijdiosso che quiui si rode del bene
del prossimo he allegra del suo malle
discendera al sessto
.
roduto
non
elgi
semitimo centre
sia disseso al
uedera chossi
il
li
si
dolgiono che
che sebene nom polle
missero inuidiosso
chome
si
che
li
pare uedere uno che lo sprezzi che pero ne sente tormento
chosi sera lo hobieto al missero inuidiosso
che doue non
.
he
ueruna
li
si
hauaro discendera
al
letitia
chome
patisse
tormento
hauera
147 b
di
li
alle
mano
richo hepullone
mani
he
li
quando la
chon uiolenzza quello leuerano l
parole, Rachordati che tu non uollessti
altri diauoli
ammore
ho
con quesste
dare per
riceui
il
infelice
-i
homo chome
si
non
uolle che tu
hora
si
nom
b
al quarto
polle hauere aquisstare le hetterne dellitie
centro andera il lusuriosso doue
quelli che trassmutorno la
.
da
si
chucini inmerssi
in unione
done
MS. apparently
getta
kuerano.
314
he fuocho
g-enitale sensso
lusuriosso le brasse
il
si
godera
suo letto
og-ni
a
.
Al
li
quali
potere
pesso
he
li
piedi
che peggio he
li sono ha dietro li
demonij che lo spingono
he fano chasscare ha terra molte uolte sotto il pesso ne pero
.
ueruno
hagiuta ha leuare
lo
dopia soma
lie
possta
al
148^ gollosso hora qui uie charesstia talle che non si mangiaseno
I47
[che] scarpioni uiui he [se]rpenti uiui li qualli dano tale tor|
mento che
saria
talle cibo
dellichati
ma
di fuocho
lie
li
pare cibo ma quello che peggio he quelli isstessi scorpioni
che mangia perche diuorino il suo uentre per nom potere
.
mangiano
da tutti
danati
li
selli
li
infferiori
ha
lui
lo
scernisscono
he
perchoteno
hauere
149* nom
( I 4 8 *)
mani he
polle
zioche
MS.
piedi
ma
pero
liggati
nom
he
quello
che
peggio
he
sfogare la ira sua chon ol tragiare altri persua lingua he hatachata chon uno ancino
|
la
riciuto.
316
la
il
le
saette
tempessta
la rabia
uento
.
il
solfaro
di
il
ardore
il
il
fredo
non temperera
il
fredo
il
giazio
chaldo ne
lo
sara
il
fuocho temperera
dara tormento al misero pechatore
il
spauento
DIG he talmente che
iustitia
ma
ogniuno
CXXXVIb
c
In
etterno
starano
monddo
li
inffideli
fussi
pieno
in
di
grani di
inffideli
149 b
dilletto
(*4 8
hauere fine
il
loro
tormento
si
li
spauentorno
dissepoli quessto sentendo he dissero adonque
fideli deuono andare allo infferno
Rissposse iessu ogniuno
li
nom
li
patendo
l
pena ueruna he li iussti sollo riceuendo timore he che sto dire
ui dicho che ui andera il nontio di DIG d per uedere la iusstitia
.
Ma ui
150 a
(
49
a
)
stara tanto
serare he apprire
41)1
MS.
Jj-,,.
iussta.
^U^Jl jij
JjU
4J11.
318
quando
ui andera tutti
elgi
li
a
scampa scampa che elgi niene machometo nosstro innimicho
il che sentendo satana si
perchotera chom anbe le mani la
fazia
he stridendo dira tu
sei
piu nobile di
me
mio
al
li
fideli che
disspeto he quessto he iniusstamente fato
sono in setanta dui gradi quelli deli dui ultimi gradi che
li uni atrishauerano hauto la fede senza bene hoperare
.
standossi
hoperare he
bene
del
delletandossi
altri
li
del
.
dapoi
chui hani andera langiollo gabrielo allo infferno he sentira
dire
le
promesse
con dire
f ateci
c
.
150 h e
apressatosi chon riuerenzza
al nontio di
Dio
li
narera
d
quanto hauera intesso Allora parlera ha DIG il nontio suo
he dira signore DIG e mio rachordati la promessa fata ha me
.
non starano
ti
mia fede
che loro
f
.
CXXXVII*.
Dira allora
stati nello
nontio di DIG d
misserichordia tua h
quelle
ammare pene
e
A
Or
u lkL
MS.
Ae
if.
alii
quatro an-
4)1.
.. Q.ll
hegli
,O--MJ (jUaJLw
41)1.
320
gioli fauoriti
ogniuno
che habia
im parradisso
de
fede
il
chreduto in
il
lui
di
Dio
(ISO
li
ch5ducha
uadagno della
qualli hauerano
il
li
nontio suo he
che quelli
loro morti
151 a la
il
nontio
he chauino fuori
allo infferno
de
la fede
CXXXVIII.
Fata
chon
le
chon
li
la
suoi dissepoli he
tutti
li
homeni
alia chassa
pregorno dicendo
il
misserichordia di noi
della citta
signore habi
uermi hano
li
il
no sapete che
il
persecutione di
mangio pane
proffeti
151 b durorno
di
Rissposero
ma chome
|
loro
richolto
si
che
fare
misseria
he
quessti
oratione
uenti
li
mosstrorno
della
li
perche
uerita ui dicho che DIG ha dato quessta penuria perche
quiui cominzio la pazia delli homeni he il pechato de
issdraele
quando dissero me essere DIG ouero fiolo di DIG
.
JL*
iU! 111.
322
ha DIG he
disse
andate
fratelli
Re
li
152 a nossendo
f ugite
onde
dalloro
giorn i ha trouarllo
li
Feccero chon-
il
qualle cho-|
penorno quindici
dissepoli
CXXXIX.
Ritrouato iessu da quello che scriue he iachobo con ioane
ho maestro perche fugisti noi
quali piangendo dissero
dollenti ti habiamo cerchato he piagendo ti cerchano tutti
li
li
Risspose iessu
dissepolli
io
uederete imperoche
leuera
si
chontra
im pocho tempo
me
di
li
principi
di sacerdoti
dal presside
romano
uollere ussurpare
perche temerano me
Ma che piu
reggno sopra issdraelle
di
il
ammazzarmi
chome
dice
il
fossa cholui
proffeta dauit, fara chasscare nella
^ I51
li
dissepolli
chonfforto
qualli
chonssolatione
trentasei
delli
mi
iessu
dicendo
non
temete
tradira
hosspitio
di
fanggo
quessto
dessidera
alia
monddo
41)1.
324
scaziato
il
non
im pouerta
153 a
t 152*)
certo he
che la ragione
ha|matori del
il
nel
niega
lie
sentirne parllare
ma la essperienzza
proua perche
morte anzi che quando di quella
alia
si
li
il
essillio
non
parllato
uolle
CXL*.
Credete uoi ho homeni
che
uenuto
sia
io
monddo
al
chom
lo
10
im
homo
monddo ma
paraddisso
il
non spera de
qualle
ha
lui,
non
uolle
lassiare la patria
faria
si
quando
ha habitare
memoria tua ha
la
chossi
mecho chrida
cholloro che
I 5 2b )
inssino
hapresso
fine
le
del
monddo
chossa che
si
fa
una
sollo
fiata
Ma
ui
Viue DIO
malle
si
parllero
d
di
che oggni
bona morte
he
la
morte
lo
di quelli che
morono bene
perche
si
preciossa
il
proffetta
chome tutte
la loro
morte
Jli.
4)1
326
inchominzia lo
homo non
154 a quando
il
ma
si
sforza
ho missero homo
li
il
elgi talgia
che talgi
chusisse
ma
la uolle finire
sollo
pano
la uita
che sollo
li
muro
il
ho missero homo
CXLI a.
Ditemi quando
lo
homo
llo
certo
he
il
t3
hauera
chome
lo
homo che
dice dauit
morte pessima
richezze
DIG morira
il
elgi
morira
pechatore di
se
fillo
traui in locho de
chome hoteneria
di
proffetta
la
he saria scernito
terrene
uolle
hopera
certo
dalli uicini
he che
terreni
nondimeno
riusscire la
si
hoppera
alii
sforza
ma
il
la uera dotrina
per sua
sallute
328
darssi dal
uedendo per
charne humana
Ditemi se
chaminado
lo
homo
andassi
ma
sichuro
mezzo
nel
chaminando
alii
anddare piu
sulli
il
frenetici
li
posero
dissepoli
in uerita talli
li
morte
ma
monddo perche
se uiuessero
homo
la
allora
animator! del
sechondo la raggione
seguitariano la
dissperati
leggie di DIG he
si
il
monddo sono
chontendendo
CXLIIX
Vedendo iuda il traditore che iessu hera fuggito
perse
155 b la speranzza di uenire potente nel mondo perche elgi teneua
la borssa di iessu che di quanto li era dato per ammore di DIG
lui speraua che iessu diuentassi Re di issdraelle he
seruaua
.
homo
potente
fussi
chonossendo che
sauio
non fugiria
mano
li
lo
io
non chredo in
he
li
MS.
li
Re
he se
lui
.
principi di
l
onde
qualche bene
scribi he farissei chome
.
bene hotenire.
li
he uedi di darllo in
il
diuenta
alii
robo
uolle dare
chon
farissei
lui
li
mi hachomodi chon
scribbi
li
mi
se chostui
330
riformare
chulto
il
perche elgi
nom
faremo sotto
156 a tutti chon
di
DIG sechondo
il
chosstume anticho
homo
imperio di talle
lo
hora che
nosstri
fioli
leggie
li
noi non
quali
si
non
si
che uolgiamo che sebene pechiamo DIG nosstro he misserichordiosso talmente a . che chon il sachrificio he degiuno si
placha ma chostui diuentando Re non si plachera se elgi
non uedera
il
chulto di DIG
chome
scriue moisse
he quello
di dauit
he che la promessa
hora qualle f ruto nasscera
lascia chostui uiuere certo^he che uenirano li ismaeliti
in riputatione hapresso
la regione nosstra
seruitu
156 b
chome he
Romani
onde di nouo
stato per
il
he
li
darano im possesione
passato
onde intessa
la propossta
il
|
he chon
il
presside
ha
lui
derlo di notte
mani
quando
il
CXLIIIc.
Peruenuto in damassco tutti
li
dissepoli
per uollonta di
iessu
ci
nom
332
disse
da
dissepoli
in
sabbato di
iessu
li
di
angello
157 a
ritorniamo
cittadini
quando andaua
locho leuo
alia
sinagoga
li
il
riceuete facendo
morauano
li
farissei
he intrato
il
dicendo
uosstro maesstro
Disscese
homo he chon
lo
dissepoli
di
iessu,
mor-
perche
he pechatori
E/isspose iessu per quale chagione [entra] il
medicho intuna chassa ditello ha me che io ue diro perche io
son hentrato quiui Rissposero loro per medichare li infermi
.
Voi
dite
il
ma
de medicina
sibene
li
inffermi
sani
li
CXLIV *.
Viue DIG
manda c
li
t>
proffeti
facino penitenzza
hano bissogno
he
.
di penitenzza
si
.
li
he perche
il
le
mie parolle
&*>
>
MS.
il
non
sapete
4)1.
di
pero asscoltate
pechatori
perche loro non
ui
la horigine uosstra
che DIG
ma
hentrato
farissei
li
ueramente
alii
azioche
iussti
se uoi foste
farissei
anima mia
monddo
serui suoi al
monddo
334
uno
homeni per
li
il
fine
monddo*
altro al
del
dessiderio
b
.
parradisso
inchominciorno ha
onde uedendo
chananei quelli del popullo nosstro che stauano sequestrati dal monddo per seruire DIG chome per scerno
c
quado uedeuano un talle diceuano farisseo zioe cercha DIG
li
li
nome chome
santi he proffeti
ma
uoi
in fati
ammore
abandonorno
di DIG
le citta
he
li
he
propij beni
CXLV e.
Viue DIG
DIG
si
farissei
elleti di
DIG
trouaua
si
.
Ma
farissei piazesse
hora
ha DIG
preggato da
elliseo
si
smarirno
li
humana chon
la leggie
farissei setendo
nominare
336
il
libro
niuno osseruaua
talle dotrina
hauere facende
pretessto di
sapeuano che
loro
onde uolleuano
partirssi sotto
si
il
il
ha
libreto,
bastalj
qualle non fa
he chusstodite
il
ammato
che DIG
le
si
pechati nosstri
porte he
li
il
quelli
fuori di
sensi uosstri
si
fmestre di
le
lassia trouare
pero chusstodite
im quessto monddo
di noi
li
suo quessto
hellia
temono DIG
tutti quelli
b
troua fuori
Quelli che
stessi
perche non
di noi
sente
hora chossi
uno peggiore
si
emendda
la uitta
di lui hamaesstrarllo
159k
sollo essendo
chome
fa
sul
monte
sinai
il
delli
pechatore quando
il
trouo he parllo
chon
parlla
lo
ammicho
Quelli
usscirano doue
li
suoi piedi
Mangiando si
giorno di non peruenire
chome tira il fiato una
.
U1
L^bi.
allo
sechondo
spendendo
il
tempo
li
basti
-Jli ^1.
338
dorma sopra
li
la
nuda
massa
terra la
di terra
hora fate
quessto nel seruitio di DIG chon la leggie che uia dato DIG
che talmente trouarete DIG che in ogni tempo
per moisse
.
160 a
il
ho
libreto di hellia
farissei pero
Quessto he
di
|
delli
pechatori
CXLVI b.
signore hecho chio uolggio dare per
di DIG quatro uolte tanto quanto per una uolta ho
ammore
riceuto
ha ussura
he pechatori
riputano iussti anderano
trice
farissei
si
il
padre dami
il
tierita
il
che intesso
li
ha penitenzza he
familgia
he fato sallute ha
alii
suoi dissepoli
mia portione
filgioli
di roba
elgi fu
he
il
il
che
uno padre
di
dete
il
padre suo
si
160 b uiuendo
fato fu grande fame in quello
lussurio|samente
il missero andete seruire uno citadino il
talmente
che
paesse
.
li
chauaua
la
fame
qualli passendo si
le
giande di quercia
in
chompagnia
li
di porci
mangiando
ho quanti nella chassa de mio padre habondano in chonuiuio
he io qui moro di fame io mi leuero addonque he andero dal
padre mio he diroli padre io ho pechato in ciello chontra di te
.
pero
fa ha
me chome
tu
fai
ad uno
340
Andossi
di lui
il
pero uscite
abbrazzo he bassio
inchontro he peruenuto al
li
.
inchinossi
fiollo
il
filgiollo lo
dicendo padre
ha me chome ad uno
io
ho
di tuoi
161 a
10 anello in dito
faciamo fessta
fiollo
CXLVII.
Mentre
filgiolo
chassa
si
magiore ha chassa
si
padre ha lui he
non
adiro forte
si
il
fiollo
elgie
magiore
filgiolo
Risspose
il
fiollo
indignato sempre
seruito di
**
uitello
disseli
161 b io tio
il
he tua
ma
se adiro
il
fiollo
chossi
si
fa fessta da
li
uno pechatore
.
si
parti per
342
li
dissepoli maesstro
che chontra di te li
non andare in iudea perche sapiamo
farissei ckon fl somo pontiffice hano fato chonsilgio Rissposse
.
iessu, io
so auanti che
lo
ma non temo
facessero
il
perche
possono fare niente onde
quanto uolgiano che io non temo loro ma temo DIO
162 a faziano
nom
(161*)
CXLVIIIa.
Hora ditemi
li
farisei hogidi
DIO certo no pero ui dicho in uerita che non uie chosa piu
di quella che lo homo che si chopre
pessima qui in terra
he
habito
di proffesione
relligiosso per choprire la sua
.
scellerita
uno essempio
dirui sollo
io uolgio
li
presseti
Dapoi
hellia per la
antichi
delli
la partita di
si
dissperssero
li
monti ha habitare he
lo
farissei b
uno
ando dui
stete quindeci
farissei
hanni che
si
onde
162 b possero ha cerchajre la aqua he chossi si trouorno
l6x )
disse il piu tempato, perche chosstumauano li piu uechij ha
.
parllare di
piu uechio
chon
il
stantia
di
doue habiti
fratello
li
ho
disse dicho
il
del
giouine
disse
hanni
uno uechio
Disse
il
serui di DIO
fratello sai
il
Rissposse
il
chossie risspose
il
giouine
Re
ammazaua
Disse
de issdraelle
il
uechio
Risspose
344
il
uero disse
il
giouine
issdrahelle perche se
iddolatri
hora disse
il
infidele
il
Rissposse
issdraelle persseguitano
.
li
issdraelle ma il perssequitano
Elgie
uechio pero ho uolluto dire chi he hora che
issdraelle
persseguiti
163a
de issdraelle perche
non regiono
iddolatri
pechato
Re
DIG
pechati di
li
non hauessero
issdraelle
li
principi
principe
Risspose
il
giouine hor chome lo sapero che sono quindeci hanni chio
non ho ueduto se non te stesso he non so leggere per il che
.
non mi
sera
sono noue
manddato
literre
le tui pelle di
Disse
il
pechora chi te
uechio hora
le
chome
a date se tu non
CXLIX.
Rissposse
menti
il
giouine
allo popullo
ha chonsseruato
chonobe
il
le
haueua ogni
li
homeni
he in chassa mia ho
una
giorno te faro
li
salmi di dauit
io
ogni
il
onde ritornorno
potente he
b
il
signore
di
disse il
porta del qualle trouorno una fonte di aqua uiua
uechio ho fratello tu sei santo di DIG pero per te DIG a dato a
quessto fonte Rissposse il giouine ho fratello tu per humilta
.
4J|.
346
mi
dicessti
quando
cerchaui aqua
allora
pechasti
disse
quanto
DIG deue
l6 3 a )
di te
giouine ho
chondanare se
Disse
il
il
fratello
stesso
ma
sapessimo
piu
disse
fratello
il
azioche
.
chome milgiore
sei
smentichato di
che cercha
il
sollo
scrisse
164a uassimo
ho
disse
senti alteratione
uechio
il
me
he
mio senso
nel
il
partissi per
non
tempato chonosscendo
la uerita
he
del
iustitia
a
perdonato
che il padre nostro dauit dice
.
la
io
declini
li
im
he qui
parolle di
il
pechati
tempato
linggua he partissi il giouine
onde stetero altri quindeci hanni ha trouarsi perche il giouine
muto stantia Ritrouato adonque disse il uechio ho fratello
fece
la
Risspose il giouine
perche non tornasti alia mia stantia
non
bene
ho
hanchara
perche
quanto me dicessti
imparato
.
hora disse
il
ma
ma
sibene
il
chore nosstro
onde
164 b impara|to
non
ci
CIA
Risspose il uechio . ho fratello non dire chossi perche
tu dissprezzi la scientia la qualle DIG nosstro uolle che si
haprecij . Risspose il giouine hora chome parllero hora che
io
non
chassci
hanchora
,*ic
la
41)1.
t)
\jjJl
parolla he uerra he
quelli
che sano
li
348
chomandamenti
sia
me
dissi
Rissposse
il
giouine ho fratello
10
parlo chon
stesso
che
fratello
hai tu che
diffeti
stai
perffeto
Risposse il
son f ra dui
me
he che
laltro
io
non
essere
il
fame
hora chome
dessidero
maggiore pechatore
piu di ogni altro penitezza Rissposse il uechio
chonosserai te essere il maggiore pechatore se
.
sei il piu
mi disse
che
perffeto
prima parolla
Rissposse
il mio maesstro
quando pilgiai Io habito di farisseo fu questa
che
douessi chonsiderare la bonta di altri he la mallitia
il
giouine la
mia che
me
pechatore
Disse
essere
il
maggiore
il
ouero diffeto
Risspose
il
me
ma
il
quelli
pocho
fratello
il
terreno
il
uechio
io
disse
mi trouo
nosstro chreatore b
elgi
non guarda
il
tempo
ma
guarda
il
fratelli
signore nosstro
il.
4)1.
b
<jJU*
4)1.
350
CLI.
Quessto hera uero farisseo disse iessu
suoi dissepoli
alii
dissepoli
del
dolleuano che
si
pane
li
si
farissei
farina
di
Diceuano
allora
li
ho homeni
di
il
di
tempo
ma ha
ha choroto non
choroto issdraelle
sollo
li
imperoche
DIG he pensiero
farissei di
humana
la
humana
q,|sto
aemplici non
li
farissei
perche
uero farisseo
il
DIG dona
al
monddo
la
lasia
charne
la
putrefato he
se
il
lume amorzato
fano hora
li
farisei
d
.
quello fa
il
falso
farisseo
352
CLII
li
auicinorno
maestro elgi
li
licito millitare
Dissero
li
soldati
Rissposse
he una chontinua
adonque
ci
uoi chon-
sollo
il
di chonuertirui
chome
si
sa doue elgi
sia
si
cia chreato
dimosstraci
allora disse
iessu
il
il
tuo
se
uoi
che
Io
honore che
intelleto perche
ti
uedere
se
non
li
nom
nom
ci
possono
potrete
nom
16 7 b
spossero
li
li
c
.
Ris-
nosstri dei
ti
homnipotenti chome
li
allegrorno
exaltare
soldati
si
il
li
di parolle
mossca che
io
suoi iddoli
ma
uolgio adorare
non fa
ha
incio bissogno
li
si
sgomentorno
li
una
soldati
354
una parolla*
chui
il
Rissposero
nome
sollo
hora
soldati
li
faci
di
a spauentare li hesserciti
uedere quessto perche ti
.
chome
168 quando
ft
Mi
si
piedi hora
il
chapo
se
il
che ueruno
li
li
quali pressero tanto spauento he talmente fugirno
che non furno piu ueduti in iudea.
tochassi
Mormorauano
li
ha
fato quessto
di satana
chomando che no
si
precceto he talmente uiolato he ehontaminato che ha rempiuto il monddo di pechato he talle che
onde
sollo quessto
non
si
li
li
altri
pechati
dollerssi di quello
168 b
rimete
il
he ellemosine
perdona
cf s
ma
he
DIG
quessto
chome ha rempiuto
il
monddo
qualli
millitia sospessi
J~
non
-1
41).
Ij^-
KijJ
ill.
il
latroncinio
4J)I
certo
ui sono se
pressto farsi
^ JTill
iLJlll j floic
di pechato
tf ^
b
li
beni
356
nom
1
anzi in uerita ui dicho
possono chonossere li ladri
che molti robano he non sano quello che fano he pero il
lore pechato he maggiore de li altri
perche la inffermita
.
inchognita non
ha
iessu
sana
si
allora
farissei
li
hachosstorno
si
sollo in issdraelle
non ad
si
ab
la uerita che sollo la uerita chonosse
io saria ladro
quessto
DIO
169 a
qualle he
onde quando
io dicessi
he dicendo di essere
chasscare
il
daltri
sollo
maggiore
tutti
pechato
tacere sebene
me
allora
di
iessu
nouo
uedendo
disse
non sono in
sollo
issdraelle
che
pero la hanima,
sensso, la charne,
il
chome
si
diuenta ladro
tempo he
il
pilgiate
chossa, andero in
tempo
il
sie
similmete ladro
ueramente
il
milgiore
il
piu uille
ladri
_j
MS.
cholui
il
ill.
pero
perche
deue seruire DIG he la da ha satana innimicho di DIG
* ill
talle locho
lo
al uosstro piazere
che fa
chon
he spendendola similmete
DIG
pressenza sta la
quando
la roba
Li
ia.
jJU.
u l.
ill.
JL. ill
ill
d eUL.
ill
jLfcly-j*
ill.
^.
il.
358
CLIV*.
Lo homo adonque
quando
che a
lo
li
non
chroce
ladro
il
he
la
170 a sia
saluo
certo
no
non hetrorno
nosstri
li
suoi
ma
quando
e messo sopra la
fioli
micidialle
il
ha
li
ma
sibene
serpenti ne ocissero
circha
ladro
forsi milgiore la
forsi
il
Viue Dio b
alia
di
maggiore
pena cholui che roba lo honore di cholui che roba la roba
he la uita allo homo he cholui che asscolta il mormoratore
.
he
lo altro
dentro
le
horechie
si
sconsumauano
li
farissei
nom
questo
poteuano chondanare il suo
parllare . allora si apresso ha iessu uno dottore he diseli
maesstro bono diame per qualle chagione DIG non choncesse
sentendo perche
formento he
il
il
homo
mi chiami bono ma
tu
homo
lassarlo uedere al
Rissposse iessu
bono c
ha noi
pero non e
he chomodita sua
suo
onde
chreatore
la
sta
licito alia
ma
si
chonforma
chreatura di cerchare
il
moddo
sibene lo
la
dalla
chreatura
se
b
<uta.
"f-
)y^"
4)1.
non
dipendi
pressenzza
Viue Dio b
alia
d
il
chui
360
chossa
homo
al
seruo
DIG
di
parradisso pero
li
he
elgi
chreatore
il
si
haueria
aueria
homo
ti
honossiuto
riputato
essere
del
signore
il
cibo azioche lo
il
proibite
homo non
lo
onde
stesse
sogetto ha lui
qualle ha chiaro
il
il
lume
che se
lo
chonossceria io ne tu la
homo
he
se
ha DIG
DIG faceua
lo
in talle chossa
si
stupite
il
si
CLV b.
Allora
mente
il
pontifice
he
mando ha
li
iessu
suoi
apressorno ha iessu
del
usscito
sallamone asspetando la
he appresso disse haueua
oratione di
li
qualle hera
il
porticho di
di
popullo
si
li
homo
il formento he il
chagione mangio
porno DIG uolsse
che lui lo magiasse ouero no he quessto dissero tentandollo
lo
dire
adonque
lo
homo
polle piu
he chome
la uia sopra
sinistra
il
precipitio
dendo
li
sacerdoti
ji
j oro
cn uore
il
di
ma
alia desstra
il
he
alia
che inten-
chossa
Ma
DIO
il
U.
362
suo
onde chreando
lo
homo
chreo
lo
serai suoi lo
li
b
che se bene DIG he omnipotente per non hauere neccessita
auendollo chreato chon la omnipotenzza il lasscio
del homo
talmente che potessi resistere al
libero per sua liberallita
.
malle he fare
bene
il
omnipotenzza he
la
172 a
^
I?I
non chontradi
liberallita
al
pechare del
homo dicho azioche potessi operare nello homo la missejrichordia di DIG he la sua iustitia 6 he in segno che io dicho
.
che
la uerrita ui dicho
pontiffice uia
il
elgi
asspira
prouedera
Fata
la oratione di
lo
ma
DIG
li
ha
iessu
della
madre sua
lo
ouero
la
Risspose iessu ne
DIO
mezzo giorno
li
interogorno
padre
sopra
issdraelle
tempio trouo
il
monarchia
alia
il
madre che
pecho in chostui
perzio elgie nato ciecho
padre ne
la
ma
he chiamato
il
172 b riceuete
il
lume
onde ritornando ha
I71
inchontrauano
a
jjJli.
c
}!)-
diceuano
se
b
41)1.
4lll.
Vll .
cholui
JjJ
J-i^fr
x.
<J]I.
4lll-
fussi
ciecho
io
diria
364
certo che lui essere quello che sedeua alia porta bella del
tempio
il
alia
altri
lume he
lo tratenetero
del
porta bella
perche
lui
uno homo
mi
apossto sopra
alia
tempio
Risspose
chome
io
lui,
son lui he
ueduta
riceuessti la
Risspose
lauanda di
li
hochij he disse ha
siloe, io
me
ua he
lauati
doti
ciecho
qualle con
il
di iessu
lo
si
li
il
interogo
lui
rissposse
pontifice dicendo
homo
sei
tu nato
disse
il
173
nom
homo feceme
li
il
interogo
nome
pontifice del
non mi
il
disse
lume
deli
suo
homo Risspose
nome ma uno homo
di talle
il
mei hochij
.
he santo di DIO de
issdrael
Disse allora
il
pontiffice forsi
CLVII.
Risspose
il
so
ma
il
ciecho
nato
io
non
mia illuminate
366
173 b
Non
chredetero quessto
li
al
pon|tifice
uenuti
fiolo
li
il
il
interoggo
ueramente nosstro
allora
il
pontifice elgi
fiolo
Disse
he hora
Rissposero il padre he
madre del nato ciecho elglie ueramete nato ciecho ma chome
elgi habia riceuto
il
interrogate he ui dira
pontifice di nouo disse
he
del
la uerita
dicj
ciecho
la uerita
ciecho nato
al
onde furno
Da
gloria
he
il
ha DIG
perche
che niuno douessi 1 chontendere per iessu proffeta
de iudei sotto pena della uita il che haueua impetrato il
romano
Disse
il
pontifice al ciecho
ma
pechatore non il so
uedeua he lui mia illuminate
lui
sia
monddo
quessto
so
che
io
non
insino
pechatori*
illumine
dissero
si
li
marauilgio
inchredullita he disse
me
interogate non
.
dissepoli
Io
dissepollo
io
talle
uelo
dito
he perche di nouo
uoi
diuentare
homo
he
chostui
che
il
elgi si sia
he
il
scatiorno fuori
monddi de
MS.
issdrael.
suoi
moisse
sapiamo
ho
hanchora
uollete
ci
ciecho
il
malladi allora
nato im pechato he
di
farissei
chon
li
368
CLVID>.
Andossi
174 b
(i73
dicendo
il
in niuno
tempo
b
)
fosti chossi
quale il choforto
beato chojme sei hora
il
perche
sei
il
io
io
he
perche
haere la aqua al f uocho
chaldo al fredo he Io hamore allo hodio
il
la terra allo
il
monddo
interogorno adonque
dissepoli dicendo signore grande
sono le tui parolle pero dici il sensso perche hora noi no le
intediamo
Rissposse iessu quando chonosserete il monddo
Io
li
il
uero
he chossi chonosscerete
la
cieli
chon
la terra
inferiore allo
homo hora
.
monddo he
quessto
le
chosse
in tutto sechondo
la uollonta di
175 a
non preterisscono
DIO lia dato uno precceto il qualle
sechondo he chiamato tutti li homeni chome se chiama
il
li
ma
muri
per la familgia
la
hora
dessiderano DIO
dessidera
DIO
sebene herano
l
perche tutti dessiderano DIO perche ogniuno dessiderano uno
bene inffinito
senza ueruno male il che he sollo DIO C che
.
pero
il
quessto
misserichordiosso DIO ha
mandate
sallute
il
li
terzo
proffeti
ha
monddo he
la
suoi
praua chonstitutione delli homeni di pechare che sie chonuertito in legie chontra DIO chreatore del
fa Io
homo
^l^i.
So MS.
diuentare simille
alii
4)|.
2
MS.
suo (sic).
monddo d
la
quale
jJU.
370
Viue DIG*
uenira
17 5 b
(i74
b
)
nontio di DIG
il
questo
li
monddo
monddo
al
trissto
se
leuarebe quanto
he
il
reprobarebe
tanto he DIG
CLIX d.
Rissposero
li
dissepoli
il
nontio
ma
no
certo
non
intendere
pechato
uolle
pechato
chonossete
mie parolle
pero asscoltate le
il
suo signore
il
non
perche
quessto
ui dicho che
si
nom
chossa
sia
in uerita in uerita
homo
se
il libro di moisse . he
quello di
dauit proffeti he ammici di DIG chon le loro traditioni h he
pero
in
mi odiano he dessiderano
habominatione
mia morte
la
ditemi moisse
il
J^.
l
Jbo
juq
il
[^ ^J
j^j
JiXJl
Uj
U>
1julj
3
cLJd/-
Jy*.
LJ
t_
372
he chonsseruare
la iddolatria
ammazo
il
ammazare
li
ma
hachab
he
di DIG uero*
li
sachrificio lo
si
homeni he ha achab
chonuertite in
chonuersse in
si
mia ehe
176 b
ma
I75
perche cercho
di desuiarli
|
chome
michea proffeta della bugia che chomando DIG che fussi deta
per bocha di falssi proffeti chome e scrito nel libro di re de
isdrahele
il
CLX c
Allora disse cholui che scriue
Re
successi delli
li
Re
chongrego
il
chontra
fioli
li
amonitj
Re
iosafat
de issdraelle chon
il
Re
si
di
iuda he
achab Re de
issdraelle
stauano
allora iosafat
177 a
nialligno
si
troua quiui
alchuno
del
proffeta
padri nosstri
sollo
il
il
DIG di
qualle
he
quale tengo in
herano
sopra
li
proffetti
chome
ci
li
manda
Disse allora
MS.
374
il
homo
lo
chatene
le
alii
hachab dicendo
noi chontra
lo
interogo
dici
amoniti
li
chome
dara DIO in
ci
mano
le citta loro
Rissposse
melgio disscenderai
allora
li
falssi proffeti
laudauano michea
suoi
ammore
per
auanti
ginochij
li
hachab
di quessta
disse
predice se
sai quessto
una chossa
he disse
ha
li
il
chredeui
ho michea
10 senti
amon he
una
chi ne diceua
sia
dissero allora
Risspose michea
di angioli auanti di
ammazato
altra
buggia nella
chome tu
popullo de issdraelle
nom
iosafat io
allora
iddoli
falssi proffetti
michea dicendo
il
bocha
il
.
loro
allora se adirorno
lo angiollo di uerita
178 a
lo angiollo
saperai
essere
che
quando
ci
porto la buggia
Rissposse
michea tu 1
lo
il
tuo
Re
allora
si
haueua ha
li
chom
MS.
to (sic).
376
mio
per
il
proposito nosstro
Auete intesso
si
lo
ci
basta
disse iessu
tutto
il
la
.
rissposero
li
dissepoli
ma lo homicidio se bene he
proprio de cholui che la dice
17 8 b propio de cholui che il chomete he talle che distrugie la
^ I77
piu chara chossa che habia DIG qua in terra che he lo homo
.
he
alia
bugia
quanto
per
nom
polle rimediare
si
sia deto
che
nouo dare
poterssi di
la uita allo
ammazzo
li
Rissposero
chon dire
al chontrario di
lo
elgi
morto
pero dite
ammazando quanti
elgi
Allora
moisse pechasse hobedendo DIO che il chomandete
disse iessu he io dicho DIO guardi che quello angiollo pechassi
che ingano li falssi proffeti di hachab chon la buggia im.
il
alia
.
|
chossi
nom
non
homicidio chossi
gigante
sottoponere DIO
buggia
lo
leggie
.
chome
homo he
quanto che io
onde perche DIO non he chompossto ne mutabille b
polle uollere he non uollere una chossa perche
uolle trouarete la uerita in
chome
fillipo
quanto he perichollo
il
fermarssi nella
378
chome fano
literra
che
farissei
li
si
ano fabrichato
la
pre-
imperoche
ci
uochabolo de
il
monddo
il
purgano
iussti lui
non
ouero
amiamo he dessideramo
di
ditione
la
pegio he
sopra
non
li
he
li
pechatori im
ma
le parolle
uedendossi
guarda
lo
habia fato
si
Viue Dio
per
lo interprete
CLXII a
seruirebono
alia uollonta
il
fece
del pontiffice
sta la
afliti
essere tribulati
Romano
alii
se
fano
nella citta
non
perche
il
he pechati che
onde hauerebono molto piu
le scelerita
380
la uerita pero
quessto bastiui
Veniamo hora
li
alia predestinatione la
qualle dessiderate sapere
DIG piazendo
il
giordano
passato dimani ha
a
.
CLXIIIb.
Andossi iessu
dissepoli
he fato
dissepoli
sechreta
homo
ho
le
chiari che
oltra
genti
uenendo
che
in
quale
al
li
suoi
uerita
chiaramente
il
giordano chon
il
alia
disse
fratelli
notta
sera
asspetano
180 b
allora
disserto
la oratione di
una palma he
di
(170
al
li
monddo
ui
il
dicho
quale
ad
urio
quello
che
sollo
he
sachreti di DIG
sono tanto
li
il
ci
chi sera
homo da satana
quello homo che
la terra
la
in quello
quelli
Risspossero
li
che chrederano
dissepoli
ho maesstro
homeni per
perch e elgie una
li fideli
la
chome piogia
quale
.
CLXIV<*.
So in MS.
382
nom
sia
il
che sono
fidelli serui
ha
mezzi in mano
li
desstinare
che non
pocho
niuno
elgi
fine
non ha
pietre
he danari da spendere
chossi
leuando
pura
uno
sollo
ma
tam-
piedi certo
libero
il
liberallita
sua b
he
la leggie di
non
ti
non
Ma
il
il
la leggie sopra
il
monte
sina chossi
in ciello azioche tu
chon dire
oltra
il
tampocho
chomandamento mio he apresso
ti
esscusi
il
ditemi se il Re herodc
quando tu uoi possi osseruarllo
ad
diuentassi
uno uechio che
chomandassi
giouine he ad
.
ammazare
il
che
non fazendo
Rissposero
li
li
loro
li
dissepoli
chomandando
imperoche dicendo che DIO ha predesstinato il reprobo talmente che elgi nom polle diuentare elleto
che chomanda ha
bestemiano DIO per empio he iniussto
humane ho
fratelli
384
182 a il pechatore che nom pechi he pechando che ne faci peni^ tenzza essendo che talle
predestinatione lieua al pechatore
l
he in tutto il priua di peniteza
il
potere de nom pecliare
|
CLXV*.
b
che dice DIG per ioel proffeta sentite Viue DIG uostro
non uolgio la morte del pechatore ma cercho che elgi si
Ma
che
io
che dichono
pressenti farissei
li
mi
chrede
che non
ma mi
si polle
chontradisscono
ellegere
182 b horechie
il
li
il
homeiii
biancho
he
li
chome
he scerniria
scerniria
il
sordo chi
li
li
parllassi alle
che lo
elleto si posjsi
non che
io
chiamero
la plebe
nom
non
elleta la
chiamero elleta
uerace
uerita
DIG he
uerita dice c
Ma
polle dire
li
CLXVI d
ma chome
Rispose andrea
se
MS.
se.
386
Risspose iessu DIO dice quessto azioche non chredi lo homo per
propria uirtu saluarssi ma chonossi la uita he misserichordia
]
liberallita
a
.
he
lo
dice
perche sia fuggito la opinione di altri dij che lui onde se elgi
induro faraone lo fece perche elgi haueua flagellato il popullo
.
massci de issdraelle
la uitta
ha per fondamento
humano
monddo
Vi dicho adonque
b
.
la
li
DIO chon
legie di
libero arbitrio
il
il
il
non
priuare lo
satana
li
habitare doue
spirito fu scaziato
il
tura
d
.
183 b ueruna
2
onde
per
il
li
he quante uolte
li
chiamo ha penitenzza
CLXVII
e
.
f.
Se
nom
polle
la
aqua
la
terra
lo
stare sopra la
ditemi
fugisse
haere he
aqua
dimeno nel homo
ditemi
aqua he tutta
la
perche
aqua esstingue il fuocho he
che la terra, la
dallo haere talmente
la
il
seruano
388
solla parolla
he
certo
184a essendo
l
hauere chreato
de niente DIO
scerano
mancho potrano
homo
lo
che
chon una
tutto
il
chome
finito
chonossere
perche
quessto
he chompossto chon
il
il
chorpo
si
chorompe
qualle
agraua la anima he le hopere di DIO che he proportionate
Essaia proffeta
ha DIO chome si poterano chomprenderlle
di DIO chossi uedendo essclamo dicendo Veramente tu sei
.
DIO ascondito c
chreato
dice
chome DIO
la
alia
dalla
terra
he
uosstre
chossi
li
pensieri
sono
essaltate
mei
il
ciello
le
uie
dalli penssieri
lo
ha
he dello
onde DIO
he essaltato
uostri
ui
dicho
deue adonque
il
fatto
lo
la sanita sebene
mio tochare
18
homo
il
moddo
reprobare
certo che io
il
ha me he inchognito
.
|
CLXVIII e.
4t>
Dissero allora
li
dissepoli
iessu
chiaro
parllo
di
usscire
monddo
tu dici
il
il
quel
libro
dalla
mia
DIO
di
*
,jL.
jb
per chognitione
pj^lj
4)1.
dello
homo he
^ ^^^y
Ml]
c
alll.
he per seruitio
per
&\ jAj*
sallute
L..
del
390
homo
CLXIXX
iessu
Risspose
he chome starano
parradisso
I85 a
li
ui
io
santi
chome he
diro
he
in
fidelli
il
quello
che quessto he uno di magiori beni del parraimperoche ogni chossa per grade che essa sia auendo
senzza fine
( l8 4 )
che
asscoltate
disso
DIG chonsserua b
he niente
il
sono talle
la qualle chalchera
li
piedi di santi
che la terra
li
se stesso
mani
chon abe
homo non ha
humano
chompresso
perche
185 b
le
tiro la
anima sua ha
le uisste
sta la
he
homo
lo
chome uno
il
mare
finite
non
Viue DIG d
se
le polle
chomprendere
nom
polle
sia bello
lo
homo
si-
chomprendere
il
monddo
nel
All!.
il
suo
392
chantare
l
somamente ammando
le sui fatiche
hora chossi
leuate
il
grandemente
la
non
le hauessi
j
186 a
(185")
Dio
chonossco
le
me
hoperi
il
seruira
io
uiuo in etterno
hopera
mia
he
non dimandi ha me
mio
al
nelle
non gratia he
perche non poni fine
se
mio
chome
del parradisso*
in
dono
che
CLXXId
Che
de
il
paradisso
heui intelleto che possi chomprendere talli richezze he del186 b litie el bissogneria che lo homo hauessi tanta chognitione
.
b
j*.
<Ujl).
p^ j
iS*
4)1.
MS.
leveta (sic).
jJU.
uollessi chonossere
.
4)1.
...
~\ 4)1.
dl
394
bassteria
li
dara
sia
ma
iessu
il
libro uosstro
hora quessto
il
parradisso
a
perche quato DIG ha dato al homo in quessto monddo per
il
chorpo he chome che herrode doni uno minuto ad uno
ma
CLXXIIb.
DIG
ha chi
dice chossi
amma
lo
onde se
il
mare
he serue fidelmente
donassi uno
ti
harena
ti
si
Viuo
Va
grano di
sollo
a
)
la
io
che
darebe
ti
parradisso
Ora
mare
il
mio
risspeto
ha quanto
daro
ti
nel
perche
se
DIG ha dato
oncia di bene
im
chonssiderate
la
monddo
homo
al
in
quessto
mondo una
some
quantita
la quantita
di
de cibi
frutti
.
che
sono
la quantita de
homo
in
quessto
fiori
Viue Dio d
he
la
alia chui
ma
(i86
L_
4)1.
b ila-
j|j
4)U.
k-*-
L$
396
le dellitie
de
li
principi del
monddo
nel
Rissposse pietro
monddo hauera
il
il
seruono
188 a uede
7
la
Dui
quanto
il
freddo he chaldo
non
se infferina
la
hanima he inmortalle
di
quesste chorporalli
chorpo
he non
elgi
ne he ammazzata
la quale
non
patisse
perche
pena ueruna
il
im parradisso
il
iessu hora
chome pechera
elgie impossibile
al chorpo
essere possto
chondani
41)1.
im
parradisso
Rissposse
il
anima
b
allo inferno
41)1.
Ji-jU
41)1.
398
CLXXIV *.
188b
(i8 7
b
)
Viue Dio
alia
me
il
dollera de
si
pechatore
non mi harechordaro
io
le
li
cibo
il
pechato suo
il
per
hora chi mangeria li cibi del parradisso se
andassi la hanima certo no essendo che
chome
chorpo non
il
he
lei
im
beati
senza inmonditia
ui
.
spirito
paradisso
ma
Bissposse iessu
he beuessi
mangia
pressente
ma
chorutibilli
cibi
nel paradisso
il
putrefatione ueruna
.
|
CLXXV a
189 a
188")
DIO
serui
li
reprobi
li
he non
li
lassero
suoni de
citare
mio
me
seruitore
he
Ma
doue morirete
CLXXVI*
dissepoli suoi
manggiano
preciosso
ma
alii
ha che
paradisso chon
liquore nel
certo
la
41)1.
400
ma
chorpo nosstro
il
onde
la gloria
he per
la
chorpo quanto
hanima he sensso in quanto ha DIG he alia chonuerssatione
angioli he
di
beati
spiriti
189 b
tutto
il
ammore
per
chreatura
tutto
il
he
iussto
la
qualle
sera
gloria
melgio
suo chonossce
melgio di ogni
al|tra
homo
qualle ad ogni
non sera
cibi
alii
il
inuidia
se sera hequalle
alii maggiori
DIO he iusto c he ogniuno si chontentera perche hiuui non he
inuidia
di a me bartolameo elgie uno patrone il qualle ha
.
molti serui
seruitori
li
uno
qualli ueste di
onde
li
isstesso
tutti
pano
li
li
magiori
se adireriano
magiori
uesti
se
li
suoi
fanziuli
uollessero
ponere
loro
le
uessti
loro
si
certo
le
il
non portera
ueruna
CLXXVIia.
Disse allora cholui che scriue
190 a ha
lume
elgi
lo
pechatori ha
adornano
quessto ho chreato
habiterano
li
il
habitate homeni
che
ho maesstro
di solle
mei
il
solle
io
Risspojse
nel qualle
luna he
la
parradisso
.
le
stelle
he allegrezza che
fideli
non
sia
melgio
il
solle
de
il
e
parradisso he il nontio mio he la luna il qualle da me riceue
il tutto
he le stelle sono li mei proffeti che ui ano predichato
.
la
mia uollonta
s, *-
onde
li
mei
fidelli
sichome alloro
li
portorno
402
la
mia
delitie
parolla
mei
li
ehossi nel
proffeti
parradisso delle
he allegrezza
loro dilleto
CLXXVIII*.
il
tu dessideri
Disse bartollameo
19 O b grande
9
nom
Rissposse
polle
iessu
paradisso
elgie
grande
il
homo ueruno
il
si
missurarllo
noue sono
fra
li cielli
li
he
la terra
ciello
he maggiore de
il
il
terzo de
DIG
si
il
sechondo he
ti
he tutti
li
ciello
chome he maggiore
cielli
ho maesstro
il
ultimo
onde in uerrita
di tutta la terra
magiore
primo he
allo
15
uede dentro
he non te ne hauedi
CLXXIX *.
191
Viuo
chome
io
parradisso di tutti
in
il
he
li
mostro
uno
etterno
cieli
li
he
la terra
il
la
terra tutta di
5,_wu.
sono sopra
b
J^
il
<\
mare
s-.
&*&
404
in terra
sopra
li
he
cielli
li
parradisso he piu
il
he benedeto in etterno
si
il
il
qualle
chapo he
fata la oratione
iessu
parradisso uederai
pero disse iessu hora tu chossi per
b
DIG chreatore nosstro . he deto quessto iessu resse le gratie
pietro
191>
( I9
il
b
)
la chassa
de issdraelle he
sia signore
CLXXXd.
se
di sallamone
giorno essendo iessu nel porticho
auicino ha lui uno scriba di quelli che faceuano sermone al
Vno
popullo he disseli
ho maesstro
io
nosstro
Io
homo meritare
certo tu
che
Io
102 a
non
io te diro
homo
io saro la
;
homo nom
polle meritare
riceue
Ressto
MS. apparently
he disse
Rissposse
il
il
|
il
parlla
fiato
scriba fuori di
homo
ogni momento
uno pocho de
quelle.
he
polle meritare DIG he questo
nom
allegro in spirito
finitto Io
tu chonossi
si
sei
il
allorra iessu
il
se
qualle
quessto
Io
sentendo he
406
similmente
memoria
haueuano in
li
folgia de uitte
merito
Risspose
il
scriba
CLXXXIa.
192 b
(
I91
Risspose iesu
chreato Io
il monddo
Ma
per suo beneficio
homo pechando ha il tutto sconsumato perche per il
he il
pechato tutto il monddo he chontrario ha Io homo
missero homo non ha se non opere putrefate da pechato
qualle DIG
ha dato b tutto
Io
da dare ha DIG
le
le iustitie nosstre
opere sui che pero esaia proffeta dice
sono chome pano messtruato
hora chome potra Io homo
.
sette uolte al
giorno chassca
il
iussto hora
chome chassca
Io
che
homo
Io
chonossca Io
debia
homo
il
merito suo
193 homo
")
mani che
pressto uedera
dallo
homo ho
MS.
ma
tormento elgi
he ma.
l.
;ftj.
408
.CLXXXIK
Non
a chreato perffeto
del paradisso
mandate
lia
DIG ha chreato b lo
sollo
11
li
lia
dato
lia
dato
c
proffeti
chustodisscono
il
ogni momento il
he che piu DIG uolle dare se stesso al
parradisso
la fede
donato la leggie
lia donate
li uolle dare il
libera da satana
lia
homo*
ha DIG che
chossi
sarebe
scancellato
patrone
mossca
del tutto
debito he sollo ui
il
.
ma nom
potendo uoi
chome poterete
scancellare
il
debito uosstro
il
qualle he
il
di horo settc
sensso adonque
ho
fratello sie
io saro la
debito
talle
he
lassi
ho homo he
talle cossa
he
mio
popullo tu de
che DIG donera 6 allo homo
al
operando bene lo homo Quando DIG ti parlho seruo mio tu bene hai hoperato per
.
ricerchi
da
me
il
dicessi
mio dono he
194 a
nom
il
ui sia pechato
il
qualle
amma
me
DIG tuo *
Risspondi
J--^.
s
x*^
eyUfl
b
8,^-..
ill.
jo.1
ill.
ill.
jJU.
V t2j
41)1.
ill.
h eLJU
^Viw*
f^J*. j
ill.
ill.
fec ill.
410
mani
ho perdonato
he hora uolgio
premiarti rissponda signore io per quello che io ho fato
merito essere punito he per quelo che tu hai fato meriti
he
DIG dicessi io
se
essere glorifichato
io
me
dicessi
pena
pare
quanto patirano tutti
DIG dicessi
quello che
he
tuo
chonueniente al
ti
qualle
rissponda
se
ti
se
DIG
pechato
reprobi ho signore he
li
ricerchi
chossi
grande
perche ogniuno di
loro se hauessero riceuto da te quanto ho riceuto ti haueriano
fidelmente seruito piu di me
he se DIG dicessi quando uoi
riceuere quessta pena he per quanto tempo rissponda hora
fidelle
B/issponda
he senza
fine
mia che
talle
tutti
li
Viue DIG
homo
santi
angioli
suoi
he
194b
disseli
il
perche
193
dissepoli
di
seruo
fratello
da mangiare
he non signore
.
amma
Io
promisse
humilta
la
il
chassa de
alia
dara
ti
he non seruo
chassa sua
allora
il
tuo seruo
he
alii
tuoi
quado mi prometerai
chiamarmi
fratello
perche DIG
signore andiamo
tuo
anima
sei
mio
ando
alia
he dirai che
homo he
iessu
CLXXXIIId.
Mentre che mangiauano
hai deto che DIG
amma 6
disse
il
scriba
ho maesstro tu
chome
he
la
ui
humillta he chome
non hentrera
si
in uerita
smari ogniuno
sentendo questo he luno allo altro diceua hor chome diuentera
fanciullo uno che habia trenta he quaranta hanni
certo
elgi
si
parolle
o
io uio
4ll.
Rissposse iessu
4lb.
e
jLs
Viue DIG b
4)1.
jj^.
chome uno
^^^Jcdl JUri
le
mie
fanciullo
il
4l!
gl.
412
se
habita, dira de
li
dimandate de chie
mio padre
se
douue elgi
direte chi te da da mangiare
la chassa
mio padre
se direte chi ha te insegnato ha
Ma se direte
chaminare he parllare risspondera mio padre
chia ha te rotto il fronte perche sei chossi fasciato il fronte
.
risspondera
il
chapo
hora
uedete
chasscasti
non
hora
se direte
risspondera
perche
me essere pichollo che non ho forzza da chaminare he chorere
CLXXXIV*.
Ditemi
polli
he
Risspossero
li
disse-
chome
il
Ma
la qualle
se stesso Io
homo
ma
la falsa
di
il
essere graue
DIG
b
lia
dato
^Lj J^IS^JG-..
ha
ma
Jn*
pero
4)1.
414
he quessti
che lui non dormite perche elgi hopero bene
di quessto tempo fratelli ditemi chome chaminano
.
farissei
falsi
li
CLXXXV*.
Rispose iessu
ma
sibene
il
fratello
non
seruire
e stato
monddo inniquo
ma
il
hachostandosi al
si
monddo
polle
cioe
alle
che DIG
farissei
li
li
faceua proffetare
monddo
al
il
che pero
spinge he satana al malle sollicita
ogni bona hopera he ogni santo essempio fugisscono li farissei
presenti he bassta alloro lo essempio di iezi per essere riprobati
196 b da DIG
uelli
Risspose
il
che tu mi nari
lo
di DIG azioche
uediamo
iesu uolgio
ma
il
chredono se bene
per obedirti
ti
narero la
haueua aggeo quindeci hanni quando uendete il patrimonio he datollo ha poueri uscite di anatot per seruire abdia
uerita
profeta
ageo
si
onde
il
seruiua di lui
suoi dissepoli
dellichati
ma
chome
di
uno
libro per
amaestrare
li
416
abdia chosse
sollo
uedi abdia
si
sie
le
(196*)
CLXXXVI*.
Quando abdia
ageo
la
chreato
iustitia
ti
chiama
chontamino
dimandarti
la
le
signore
tua he punissi
li
non
me
il
scriba DIG
tanto Io
ammo
li
la riseruassi
|
CLXXXVIIe.
Piangeua
il
buon
chome piangie
il
onde uenduto
il
418
a
quessto mia dato DIG per te ho f ratello pero riceuilla per la
qual chossa pressto resto chon dui uesti solle zioe chon la
.
tonacha di
cillicio
he
mantello di pelle
il
il
il
moisse
di
libro
uno
interuene che
dissepollo
di
uno
ma non haueua
proffeta uolleua andare in ierassale
mantello onde auendo intesso la charita di ossea ando ha
198 a uicino
trouarlo
he
uno
affare
disseli
fratelo
io
ha DIG nosstro
sachrificio
mi
facia
ma non
ho mantello
me
he
si
il
che chredendo
parti
a leuato
il
lo
homo
riceuete
mantello
Risspose
il
disse
li
ossea
mantello di ossea
libro
il
ageo chi te
di moisse
.
da
la
ladri
tonacha he la dete
al
nuddo
(J
9l
muo lto
in folgie di
palma
me
li
disse
piangendo
se io hauessi libro
il
ossea legere
il
libro
di
impareria ha leggere
io
4)1.
hanchora
li
dete
il
libro dicendo
me
lo
a dato azioche
420
ha
lo dij
he riceuete
il
libro
uno
libro
chredete lo
homo
CLXXXVIII*.
Staua uno dissepollo di ageo uicino ha ossea onde uollendo
uedere se il suo libro hera bene scrito ando da ossea he disseli
.
il
libro tuo
moisse
he che
ossea
auendo
pressero
il
li
li
fiollo di
il
tutti
li
paesse di iudea
il
he
proffeti
ha
habitauano
farissei
uolle dare
ti
il
tuo
he andorno ambi
fiollo
uedoua
la quale
quelli danari
riceuete he richompro
li
il
cholui
ossea
il
199 b
afflito
seruo
nestaua
menato
onde
lo angiollo di
in ierussalem
ossea
i.
e.
il
qualle
stantia
si
no
trouaua
chome hera
disse
li
il
he chiamato dui
piangeua la
disscepoli ando in
DIG
danari
haueua hauto
lui
fiollo
li
ne staua
il
or possibly
qualle he
we should
read restaua.
per
422
lauoratori
alii
portarllo
chonosciutolo
della
disse
ageo
hora
filgiollo
suo
del
uigna
patrone
chome
habando-
il
tuo
uechio
ossea perdoniui
Ressto allora
ha
cesse
hanchora
DIG
me
il
hora
chie
chostui
disse
ageo
ho
filgiollo
chon tutti
che
li
libro
il
mei
filgiolli
moisse uedesse
di
si
chome
elgia
il
.
suo proffeta
ha chassa he chorsse ha
mani
me
liberta
CLXXXIX
Allora disse iessu
elgie
uero
quessto perche
ne sono
certifichato
he
la
che ricerchi tu da
Dio
424
quello che
200 b
199
affato dire
quello
dalle traditione
he
il
chon
il
libro di moisse
il
la sua parolla
habia chomanddata
ma
si
si
guarda
chome
farissei la osseruano
he che dicho
il
libro
libro di dauit
se
li
dotori la dichono he
se DIG herassi
he
li
li
homeni nom
guai adonque ha quessta generatione inchredulla perche sopra di loro uenira il sangue di ogni proffetta
he iussto
chon il sangue di zacharia fiolo di barachia che
potessero herrare
ammazorno
fra
il
tempio he
hano persseguitato
lo altare d
qualle iusto
hano
qualle proffetta
lassiato morire di
gloriano di essere
bello
Viue DIG
201 roina
ft
(20
per
fiolli
che sono
di
non
morte
hamazarme
abraham he
fiolli
di hauere il tempio
he per quessto fano
citta santa anderano in
di satana
tempio chon la
de il tempio non resstera pietra sopra
il
modo che
|
>
pietra
CXCe.
Di a me
fratello
tu che
f
al
io
Rissposse
il
scriba ho maesstro
.
chreatore tuo
ammi
4)1.
426
ma non 1
monddo ne
il
tutti
santi
li
ne tutti
li
angioli
si
deue
il
tutto
rispetare quado
201 b sen|za offedere tu DIG chreatore a tuo he non il chonseruare
chon il pechato perche il pechato disstrugie he non chonsserua
he DIG b he potente di chreare tanti monddi quanta harena ha
.
mare he piu
il
CXCI.
perdonami ho maesstro che
chato
onde
disse
il
scriba
mano
di
messia
libro
il
ho pe
io
io
quello che
il
uero libro
he misserichordiosso maniffesta
202 a de
201
qualle chon
il
il
dito mostraua
il
il
nontio di Dio
dicendo
tuo
fiollo
per
il
JJU-1
8 ii\
1
MS. no
-.
non.
^
b
in.
il
tutto h
il
428
CXCIL
In quello
non
libro
ouero chastradi
si
mangi charne
in quello libro
non
si
di pechore
troua che DIG habia
ma
sibene
perche
disse
somo
il
disse iessu
fede de
202 b
C 201
il
lo
haueua
me
lo inter-
scrito
allora
d
he quiui finite iessu il suo ragiojnaqualle niuno si saluera
mento onde mangiando hecho maria che piangete alii piedi
di iessu hentro in chassa de nichodemo che quessto hera il
.
nome de
scriba
he mia
he in betania
fratello
in betania trouo
il
ueniro ha sanarlo
io
.
parti la
si
he non
dona he andata
morto onde
il
CXCIII.
Iessu stete dui giorni in chassa de nichodemo he
203 a giorno
il
terzo
Jl
<j
430
piangendo
ti
il
mi che auanti
ti
sollo cholui
suo sono
perche
he
pero
di
sara desstato
talle sono
ma dorme
il
uengo ha destarlo
lie
il
marta sua
b
.
sorella la
uenuta di iessu
onde
203b per
he
farisei
lei
(202*0
fratello
il
morto
maria allora
sopragionsse
ha uedere
il
della
lo
hauete possto
uedoua
ogniuno piangeua
io
farissei uollesse
no
li
in
saria
onde
piangendo
iessu
.
Ris-
farissei
hora
naim perche
disse signore
fratello
fiolo
mio
peruenuto
elgi disse
nom
432
Disse iessu hora perche son qui uenuto marta non chredi ha
me
204 a
che
di DIG
io
il
destaro
(203*)
leuato le
mani
al cielo
monddo
il
santo
allora
iessu
habi misserichordia
nome
tuo
suoi
linziolo
dissepoli
chon
il
onde
leuo
si
sciolgetello
sudario
chostumano
nosstri
il
sopra la facia
di sepellire
sichome
hera grande
si
li
padri
el
mirachollo
quelli
.
|
204^
Fecero chonsilgio
di
ammazare
lazaro
scribi
li
he
farissei
chon
li
perche
il
et
beueua
ma
le sorelle
alii
sue
iessu hentro in
miracholo
homeni he mangiaua
straua
pontifice
somo
il
li
minis-
434
le sui parole
si
quello
li
serra tolta
in etterno
sedendo ha
(204*)
harechordo
dicendo
le
ha hezechiele
pechera morira
morira ma uiuera
.
ma
.
se
il
onde
la
la
proffeta
anima che
non
pechatore fara penitenzza
presente morte non he morte
sichome
una longa morte imperoche
ma
ha la hanima in lui
il
chorpo separate dal senso sebene
del morto
quando he trasmortito elgi no ha altro auantagio
ma il
risusciti
lo
che
DIG
il
sepolto asspeta
sepolto se non che
sibene fine di
trasmortito asspeta
di
DIG
CXCV b.
Quelli che chrederano ha
me non
mia sentirano
morira in etterno
perche
per la parolla
che chossa he la morte se non uno hato che fa la
sallute loro
certo
che
x2 4b
profeta he
chome uno
chaziatore quando
he
la
liberata dallo
passero
sta lo
homo
sotto
he chossi
dice dauit
ingano de
DIG
la protetione di
il
la
anima chon
4)b.
il
is
si
436
rompe
la uitta
amici quando
li
adonque
nosstro ha chossi uolluto a
lo
ma senza fine
b
.
il
anima senza
la
unione
la
he uiuificha
la
anima
he deto quessto
ha
305
amore
di DIG
il
CXCVI.
Si allegro iessu sentendo quessto he disse
il
hora uedete
li
piu
libri
uiuere
dire
homeni
li
una
parolla
Dine mille
obligate ha disspenssare
chossi elgie obligate ha disspensare
lo
206 b
homo he
la
mi
licito
sichome
la dotrina
he tanto he
205
al
lo
polle chonuertire
il
la parolla di
DIG
438
uerte
de
li
Ma
chome
sta
dice DIG
anima de
dice DIG la
qualli
mia
mani ho seruo
infidele
il
parolla
io la ricerchero dalle
sono
hora
li
scribi
he
farissei
dire
una
dicho che
asscoltato
parolla
io
tu ha
auendomi
me dimandi ho
(206*)
in uerita
mi
hai
ti
una che
207 a
gioane licenza de
altri
ad
altri quello
ha chonossere
se stesi
he
illoro
chreatore
CXCVII.
dimi giouane elgie uno padre di familgia
il
qualle dete una scure perffeta ad uno suo seruo azioche
talgiassi la selua che impedisse la ueduta della sua chassa
Risspose iessu
ma
il
patrone mi
di a
dessi
il
me ho
io
il
io
suo lauoro
talgi la selua
Rissposse
io
440
mia dando
onde
alloro merito
morire he dice se
bene hoperaria
il
CXCVIII.
Disse allora lazaro
208 a
(2
maestro
ti
qualle
suoi uoi
me
il
tutto
degno cholui il
he non
al sepolchro
le
chosse di quessto
donate
lia
nom
il
suo chreatore
maesstro de tutti
elglie quiui
dotrina
questo monddo
di
inssegnano
maesstrato chome douete bene uiuere
ma
maesstri che
li
pero
io
ha-
uio
lazaro ui amaestrera
elgia riceuto
il
dono
he tanto piu
il
grade merito
ti
207
il
io
dara
ho maestro chome
208 b
ha
nichodemo che
serai
jJU.
4111.
;jjb.
442
mi ha ammato
allienato
da
me
homeni chiamato
li
non
sollo
che
me
DIG
me
hauendo
io
pena hauendo
se chonueniua
ma
la
io
chonffessato
uerita
ma
ho
il
messia
homo
quando
Io
parlla di
mi donera d
per
li
loro pechatj
CXCIXe.
DIG he
richo in miserichordia
esstinguere una
talmente che
nom
potendo
che
si
per la
il
sochore
uolle
ma
Io
homo
CC.
Voltato iessu ha lazzaro
deuo stare
al
disseli
fratello
pocho tempo
d
f
J^s*
il.
v^j
il.
Jj-y.
Jaou. il.
444
ha mangiare
lo
alii
suoi dissepoli
agnello passcalle
uno polledro
andiamo in ierussallem
sciolgetella
alia porta
he menatela qui
he
perche ha me bissogna andarai sopra in ierussalem
se ueruno ue interoga dicendo perche la sciolgete ditelli il
.
andorno li
maestro uia bissogno che laserano menarlla
trouorno
he
he
alloro
disse
iessu
chondussero
quanto
dissepoli
.
adonque
li
la assina
chon
chome
iessu
fanciulli
il
poledro
il
possero adonque
auendo intesso
nazareno ueniua
per dessiderio
homeni
li
usscirno
li
dissepoli
di ierussalem
homeni chon
li
di
li
mano
20 9
menti soto
li
aljla citta li
homeni esstendeuano
nome
chantando
sia
loro uessti-
li
benedeto cholui
b
signore Dio ossana fiolo di
iessu dicendo hora no uedi tu
dil
inchreporno li farissei
che
dichono chosstoro fa li tacere
disse alloro iessu
quello
Viue DIO C alia chui pressenzza sta la anima mia che se
.
tacerano
homeni chriderano
li
chridorno tutte
le pietre di
el
le
nome
sia
benedeto cholui
nondimeno
he chonuochatossi
CCId.
Esendo
li
loro se lui la
lb.
>
li
scribi
.
he
farissei
diceuano fra
in adulterio
se lui la
chondana he chontra
la
sua
446
209
adulterio
ne
inzio
dici
uno
spechio
inniquita
se
in
terra
istando
he mosstrando
il
nel
pure cholloro
spechio
chon
uedeua
ogniuno
qualle
la
il
suo fece
dito
il
rissposta
suo disse
dito
le
leuosi
.
sui
iessu
cholui
la
dona
dalli
piu
abbomiuergognauano
leuatossi iessu he non uedendo ueruno se non
uedere
di
si
perche
natione
uno chominciando
disse
loro
le
chodanorno
ti
B/issposse la
se tu
chonuochati
li
scribi
he
una
di esse
me
.
se
uno
di
non anda-|
he chouochato
li
uicini di-
la
perssa certo
Viue DIG* he
di
chossi
si
li
pechatori fano
CCIL
me
il
LJjJl
411
448
sollo
pocho hamera
medicho
il
iessu dicendo
non chonoscendo
lie
la inffinnita
allora
le
211 b uostra
piu da il
superbia imperoche DIG nosstro he amato
la
fa
chonosscendo
che
grande misseripenitenzza
pechatore
chordia di DIG sopra se stesso che non fa il iussto
perche
|
iussto
il
non chonosse
la
doue sono 1
li
che non
iussti al
si
fa
si
tempo
nosstro
Viue Dio b
alia chui
Rissposero
ci
li
scribi
li
chiamati
siate
pechatori
iussti
ingiusti
Disse
iessu
allora
hauete
se
perche
io
il
chore
ui
uostro
tenite
iussti
he
negate
he se nel
pechato
he chon
la
la
lepra
chonuochorno
citadini
li
imfermi
li
alia chassa
di
di sanarli
iessu
ho ierussalem ho
non chonosci
chongregare
la
allo
in ierussalem
tua uissitatione
ammore
piangendo rissposse
-Sil.
MS. apparently
4)1.
ib.
JU.
Jull.
450
gregga
la gallina
li
ha
te
he non hai
CCIII*.
citta di
mandate
mio azioche
seruo
il
faci penitenzza
chato di quanto
212 b amore di te ho
ma
ho
smenti-
sei
lo
sopra
issdraelle
io ti
ti
tu ho citta de chonffussione
feci
[I ^
seruo
il
di
mio
ti
ammazare
il
he cerchi
chorpo tuo da imffermita
seruo mio perche elgi cercha di sanarti la
sani
anima da pechato
il
tu solla
starai
adonque
che
nom
io
he la superbia tua
Viuerai adonque in etterno
mie mani certamente no perche chonduro
principi chon essercito chontra di te he ti circhonderano cho
potenzza he talmente te tradiro nelle loro mani che chasscera
punissca
te liberera dalle
tua
uedoue
non perdonero
non perdonero
alii fanciulli
alii
ma
uechij ouero
ui daro tutti in
indinatione b
il
CCIVc.
Deto questo
iessu
nouo
di
disse
uoi
213 a
212 *)
inffermi de
la
anima
cholloro in
di cholloro che
sono
[
il
he azioche chonossciate
chorpo
dicho inffermi 1 in nome di
.
mo e
si
il
hauendo sento
MS.
inffermo.
piangeuano li homeni
he dimandauano
JLc
la uerita ui
4)1
^**LiJl
^j
se ierussalem piangera
J*
4lL>.
ll
li
a ib
452
suoi pechati
dice DIG
li
faro
non mi harechordaro
ma ierussalem
ueruno malle di quanto ho deto
he non il dissonor[ar]emi chon il qualle
.
piu
acende
si
il
il
nome mio ha
mio furore
le nationi
pero molto
se iob,
he deto questo
chon
timore
hogniuno
ierussalem
si
CCV.
Cenando
213 b leprosso
iessu
chon
hechoti
li
dissepolli
maria
sorella
lazaro
che
hentro in
|
il
chapo
uedendo
iuda
traditore
quessto
uolleua impedire maria di fare talle hopera dicendo ua he
ucndi lo onguento he porta li danari chio li daro ha poueri
he uesstimento di
iessu
timore he
si
dolleuano
li
iessu
Ando ha
trouare
il
somo sacerdote
il
qualle chongreggo
alii qualli
213
loro
mano
disse
io
parlo
ui tradiro
Risspossero
iuda quando
.
454
sapero che fuori della citta uadi ha fare oratione uelo diro
mano
celo darai in
ti
tal
prenderlo nella
il
pontifice se tu
il
he
di oro
ti
faro
CCVI.
Venuto giorno
me
di a
a
hai
tudine di popullo
ho iessu
che tu non
onde se
le
uicino
pontifice dicendo
il
sei
DIG ne
sei
certo no che
mesia b Risspose iessu
mia
he
la
chonffesione
perche quessta
no son smentichato
io
il
tribunalle di DIG
nosstro he sollo
DIG
al nontio di
il
he
io
il
Re de
che non
Disse
il
pontiffice
al
issdraele
guarda
portione quando
non
saria
popullo di
il
fugito
fecero cerchio
ha
loro
Re
monddo
Disse
di sapere circha
iessu
li
de
pontifice allora
il
il
messia he allora
Risspose
iessu
la
qualle
buggia
perche se
io
Lil
Jj-*;.
jJU
MS.
ill.
che he.
-^
ill
J~*
lil
li
Jua.1
J^ii.
ill
ill
j^^a
^,,
.c JLs
Jl5.
456
addorato da te he dalli
ma
perche
ammazarmi
dicho la uerita mi
ui
chon tutto
scribi, farissei
issdraelle
hodiate he cerchate di
Disse
pontifice di DIG
il
il
al
CCVII.
Risspose iessu Viue
dosso
ma
Dio
cercho di scatiare
che
il
io
non ho
diauollo ha
il
diauollo
me
214
")
il
diauollo
ha dosso
Viue DIG
qualle
chia
il
anima
he
in ogni inniquita
si
la
li
le
il
regie al piacere
nome
per
homo
opera
se io
in uerrita che
ho chome so
fratello
menbri
li
he non
di
uno
si
chorpo
il
il
diuissi
da
il
chapo non
li
sochorono
"-
cholui che
teme
misserichordia
chordia
ma
c
.
et
amma
la
ha misseri-
il.
458
CCVIII.
Se
io
ma
se
ehiamate
di
habraham chome
ui
sette fioli di
non cercho
ricercho he
216 a fiollo di
215
abraham
il
Rissposse
di
ammazarti pero
Risspose iessu
il
di
pontiffice
quessto te
fu quessto
tuo honore ho
dici qualle
zello del
messia
lapidiamo quessto empio perche elgie issmaelita he ha besstemiato chontra di moisse he chotra la leggie di DIG onde
.
il
li
tempio
laltro
per
taminorno
onde per
modo che
il
la
ui
tempio santo
li
disscepoli he
li
onde cho-
chredenti che
15
ha fermarui hiuui
che
io
uolsse
a
li
4)1.
b sJ~.
JjU-J ^.1
4)1
460
In questo tempo
maria uergine madre di iessu stado in
horatione lo angelo gabrielo la uissito he li naro la perssecutione de il filgiollo dicendo non temere maria perche DIG il
.
ehustodira
da
il
parti di
si
oltra
ritirato
im
quessto
monddo
lo
imperoche
he Vriello
il
ma
ricerchando
il
fiollo
se
CCX.
217 a
il
elgi
o disse
fratelli
inganato tutto
chome
il
monddo chon
non
mago
hora
da
il
monddo
il
non
sacerdotio
sera leuato
he DIG nosstro
ci
alle
natione
217 b
^
per
modo che
il
pontifice
faceuano temere
iessu
MS.
462
DIG
fiollo di
iessu
nel altro
proibiua
diceuano che
altri
si
ueruna chura
altri allegauano li
suo parllare chome di uno stolto
grandi miracholi che lui faceua pero il somo pontiffice parllo
del
<
217
ammaziamo
chreto di cessare
chome passera
il
he se
la chossa
il
.
si
ribelli
quessta natione
allora
Re
si
de-
il
il
perche
temete
hachussaro chontra di
ti
il
senate
il
presside he
si
he
si
da noi che
ti
daremo
li
soldati
haueua
del
monddo
.
|
CCXI.
218 b
217
non
il
parti da
il
si
monddo
oltra
.
il
elgie
torente
la
hora
pero chonssolatiue he
ma
Quando
il
de
allegrera hatrisstateui perche la allegrezza
il
monddo
tribullatione
de
mi
li
sibene
innimici
464
monddo
ma
chonuerte im pianto
si
chonuertira in gaudio he
il
la trisstezza uosstra
essa
si
il
tutto
taminera
il
mio chontra
il
monddo he chontra
li
ammatori de
il
monddo
.
|
CCXIIc.
219 a
mani
leuato le
al signore
horo dicendo
signore DIO
nosstro DIO di
nosstri do
f
saluali
da
il
monddo
non dicho
da
leuali
il
monddo perche
il
lo
euangelio mio
giorno de
chare chontra
il
il
ma
ti
uengano mecho ha
tuo iuditio
monddo he chontra
che ha chontaminato
zellosso che uendichi
il
alia chassa
tesstamento tuo
g la iddolatria
chontra
li
filgioli
di padri
malladissi in etterno
lo
testifi-
de issdraele
io
mi
desti
fango he poluere
perche
son seruo di serui tuoi he giamai ho penssato di essere tuo buon
seruo
perche nom posso darti niente per quello che mi hai
dato perche ogni chossa he tua signore DIO misserichordiosso h
.
219 b
alle parolle
uero DIO
li
perche sichome tu
sei
JL.
41)1.
466
mi
ueruna
chrederano in loro
choncedi
he non
possa chontra
ma ogniuno che
he richo in misserichordia b
signore liberalle
nom
al
nontio tuo
il
he non
sollo
il
me ma ogniuno
satana non
chontra di te signore
si glorij
il
qualle chreassti
il
il
monddo
nontio tuo
habi misserichordia de
c
monddo
il
sia
6
he ressposero ogniuno
signore DIG grande he misserichordiosso
piangendo chossi sia saluo iuda perche niente chredeua
.
CCXIII.
he
li
dissepoli
herode chon
il
suoi
presside he
in spirito dicendo
anontiadoli
sia
il
benedeto
santo
il
nome tuo
signore
perche non mi hai separato dal numero di serui tuoi che sono
stati persseguitati da il monddo he ammazzati io te ringratio
DIG mio perche ho chompito la hopera tua he uoltatossi ha
.
iuda
li
disse
tempo mio he
il
chredetero
li
uicino
dissepoli
il
4)1.
4)1.
lkL-
4)1
468
220 gior no
11
della passca
onde dessiderando
ma
da
di parti rssi
iuda
monddo
il
tradiua
il
chosi parllo
Rissposse
lassami
signore
disse
iessu
iessu
ha
saperai
hetterno
allora
io
Rissposse pietro
il
chompagnia
si
mia
giorno de
il
iuditio
Rissposse
non
pietro
sollo
li
li
me
uio lauati
de
il
221 a disse
mare non
iessu
mi chrede
tradiua
il
la
aqua
Quessto
si
chon-
("220*^
ha quesste
tristorno
nouo
disse
io ui
parolle
li
dissepoli
quando
saro uenduto
ma
mi
iessu
di
tradira per
allui
guai
perche
padre nosstro dauit di talli disse
che elgi chasscera nella fosa cholui che addaltri la haueua
preparata onde li dissepoli se guardauano luno laltro dicendo
elgi
adempira quanto
il
il
traditore
Rissposse iessu tu
me
che mi tradira he no
io
lo
fare dei
CCXIV.
a
ritiro nel
470
li suoi
ginochij he prostandossi nella facia sua
iuda adonque sapendo il locho doue iessu hera chon li suoi
impiagando
221 b
r
22 ob )
dissepoli
ando da
il
pontifice he disse
sollo
mano
quato
ricerchi
subito
il
pontifice
li
darmi
se uollete
chonto
il
Rissposse
il
pontifice
.
allora
he da herode
soldati
li
la
qualle ricerchate
il
disse
iessu
li
qualli
CCXV.
Auicinandossi
iessu sentite la
in chassa
he
de
il
chollo
li
li
soldati
chon iuda
al locho
ha gabrielo michaelle
suo chomanddo
seruo
monddo
Venero
li
angioli
santi
il
CCXVI.
222 a
he
il
maesstro
lui
hauendoci desstati
me
he detero di
mano ha
472
iessu
il
si
he
desto he
f ugite
il
iessu saluando
undeci da malle
li
CCXVII.
222 b
Pressero
li
he
soldati iuda
il
non senza
ligorno
derissione
farti
Re
de issdrahelle he
hauete persso
il
reggno
habiamo ligato
il
ti
me
Re
he ligato
allora
scampo
he chom pugni he chalzi inchominciorno
moneta ha iuda he il chondussero chon furia
.
ha chambiare
Jerusalem
10
soldati
la
.
ioane
he
pietro
seguitauano di lontano
ogni interogatione
fata
ha iuda
dal
di
li
hauere ueduto
pontiffice
he da
il
223 a morte ha
f 222**")
iessu
onde
li
scribi
li
he
si
11
li
chredeuano ha iessu
dauano
deli sciafi e
dici
li
hochij he scernedollo
ha noi chi
te a perchosso
fata la matina
ma
tutti
li
li
dissepoli
he non trouauano
pontificj
chredeuano
474
questo chredeua
chon
il
li
dollore di
che scriue
si
da
saria leuato
monddo
il
la
fine
del
modo
pero
aprejso
andete inssieme chon la madre di iessu he ioane alia chroce
.
il
pero il pontifice
a
li dicessi la uerita
DIG
uiuo
de
issdrael
che
scongiuro per
Rissposse iuda io ui ho deto che io son iuda scariot che uia
.
il
10 sia iessu
Rissposse
il
pontifice
gallilea insino
11
alii
23 3
che
li
lo
il
fecero
li
che non
modo che
224 a
li
onde
il
mente
il
se lo hauessero chossi
del popullo
di iessu
mane he
ueduto
haueuano tanto
piedi tal
alii
chananei
Ma li
il
ha
il
presside
il
quale in sachreto
chamera sua he
li
parllo
pontifici cho
li
mani
Rissposse iuda se io
amaua
fece
iessu
ondde
hentrare nella
la quale
il
lo
populo
ti
lo
haueuano tradito
nelle sui
mi
476
he
pontiffici
uolessi
iudeo
223
dato in
il
Rissposse
li
chon
pontifici
mano mia
trouano ingganati
non
non so
sai clie io
li
hano
ti
la uerita azioche io
pero parlaci
si
ma
224b
farissei
chome
fazzia
darti la
dai la
uno inocete
il
essendo che
si
marauilgio forte
chaua de
liberarllo
soridendo disse, di
il
io
mia
la sua arte
passione
ma
trasformato
in
225 a he
(
22 4 & )
la millitia
non
essere iessu
gallileo auerlo
se questo
pero
sibene di chom-
presside di
il
ma
chossi trasformato
lui
saria innocente
saria
lui
ha persso
Io
Ma
Io
se
lui
intelleto
chridorno
pero
hempio
chon strepito li potifici he uechij del popullo chon li scribi
he farisei dicendo elgie iessu nazareno che noi il chonosciamo
mani
il
ne he pazzo elgi
ma
Io
haueressimo dato
hera
nome de
il
mani
he Re
onde non
di gallilea
talle chasso
disse
si
apartiene ha
iuda da herode
il
me
di iudichare
chondusero hadonque
il
iessu
li
225 b he buggiardi
b
uiuendo sechondo
le
genti
inmolde
hora
478
hiui
essendo
lo
di
interogo
molte
la sua chorte
rimandete ha pillato
di iustitia al popullo de issdraelle
he
stolti
perche
lo
li
he
pontifici
scribi
he
dicendoli
ueste
li
farisei
li
si
no manchare
u
quantita di danari il presside hauendo intesso quessto da
seruo di herode la chossa per uadagnare hanchora lui danari
.
226
225
sotto
li
flagelli
nonstante che
soldati talmente
li
il
flagelorno
nouo Re nostro
allo
di uestirlo
Re de
esstendeuano la
noui
Re
mano
donare
di
paggare
li
scribi
226 b
presside
b
( 22 5 )
morte
he
farissei
il
alii
inchoronato stolto
sei
Vedendo
li
doue
flagelli
se
non uoi
pontifici
temendo
chon
loro
si
onde
sospendeuano
il
li
chondussero
malfatori
4i)l.
Re
li
chaluario
pU^il jj
li
he
ladri alia
chrucifissero
lo lasiasse libero
qualle
scribi
iudei
chome chostumano
allo
monte
he hiuui
iuda
lo
ueramente
480
non faceua
malfatore he
il
io
mi hai habandonato
son ha torto morto
ha
iessu che
li
onde parte
si
partirno
profeta
monddo
perche ha quel tempo
modo ma quelli che restorno stabilli
herano
tanto circordati
saria
nella
da dollore
227 a uedenjdo
loro
(226*)
non
sj
essu c jj e
pero in
chaluario he stetero
non
sempre piangendo
ma
sollo pressenti
alia
morte di iuda
certamente niuno
mento nouo
preciosso
di
il
iosef
onguento
auedollo
cho cento
inuolto
monulire
di
CCXVIII.
Ritornossi ha chassa ogniuno
di note roborno
fama che
227 b naque
.
|
il
chorpo di iuda
pero
che ueruno
il
pontiffice
he
lo nasscosero
spargendo
onde pero molta chonfussione
chomando
sotto
pena
di
.
hanatema
naque una
he molti
scriue prego la
madre
So MS.
di iessu che
fiollo
conj. circondati.
si
chontentassi di lassiare
hera risuscitato
il
quessto sentedo la
482
trouare mio
ueduto
CCXIXa
Ritorno la uergine chon cholui che scriue he iachobo he
ioane in ierusalem
228*
237
il
dechreto
chome
ressto
sa che fra
ogniuno
mo
che chonossce b
il
he fra
sconssumauano chon
rissuscitato ci
chore di homeni
il
il
la
dessiderio di uederllo
madre
di iessu pero
li
DIG
chomando ha quatro
fauoriti
che chredeuano
cholloro
il
chustodissero
alia
sua dotrina
peruene
ha
iessu
dimorauano
iessu leuo la
madre chon
io
perche
morto
son iessu
stete
me
morto
filgiolo
Quando
b *JLc
4)1.
k*-.
4)1.
484
morti
ti
CCXXa.
iessu abrazando
Risspose
madre
la
chredetimi madre
io
hapresso
la
fine del
monddo he
prego
elgi
li
scoprirno
li
modo che
prissero perche
madre chon
dicendo
anontia
li
li
li
la
sachreti di DIG
innimici di DIG
che moreno
anime
le
di cholloro
22 9 b maesstro he mi
licito
altri
Rissposse iessu
ti
ti
risspondero
ha morire
disse allora
morto
licito
dimanda quello
he tu che
sei
tia pianto
chredere
te
essere
sij
ammazato
^i
-
4)1.
ui
51
;>
486
monte chaluario
Rissposse iessu ho
a
ogni pechato per pichollo che sia DIG il punisse chon pena
grande essendo che DIG he offesso nel pechato onde ammandomi la mia madre he li fidelli cho mei dissepoli uno pocho di
.
ammore terreno
ammore chon il
fiami infernalli
hauendomi
li
iussto DIO
il
he
me
il
giorno
de
DIG
il
DIG per
iuditio
ha
morte
fiollo di
ad ogniuno che
la
io sia inorto
fine
CCXXI.
He
uoltatossi
iessu
ha cholui che
scriue
disse
guarda
barnaba
he
scriui
li
23C b
229
si
fidelli
ma chome
sia sucesso
il
tujtto
ha iuda no
Io so
he ioane
li
nichodemo he
iessu
iosef
he molti
altri
il
terzo giorno
he mangiorno chon iessu
disse andate al monte olliueto chon mia madre che
delli setantadui
41)1.
41)1
Li
\.
41)1
me
portera
488
al
ciello
dissepoli
damassco
DIG
onde da
il
he chasscorno chon
choforto diced o
231 a
la fazia
in
si
spauetorno ogniuno
sono
io
il
li
uosstro
a
bugiardo perche DIG mia choncesso che io uiua insino hab
he ue dicho
presso alia fine del monddo sichome ui dissi
.
che
io
no son morto
ma
si
che siate
issdraelle
finita
la horatione elgi
tuo he mio
he
dissepoli dicendo la gratia he misserichordia di DIG resti chon uoi onde deto questo
li
quatro
deto questo
si
uolto
alii
CCXXIL
Parti to iessu
231b del
230
monddo
li
si
dissepoli
he
la
he
ho|diata da sattana
uerita
iessu essere
iessu essere
morto he non
rissuscitato
ueramente morto he
altri
risuscitato
predichauano
altri
predicha
amem
.^U
ill.