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NOTIZIARIO
Indice
Riflessione del Ministro Generale Assemblea UFME
Consiglio di Cooperazione
Baccanello 5 settembre 2015
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Dal Definitorio
Monza 27 ottobre 2015
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Dai Monasteri
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FilmiAmo
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Notizie di Casa
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f.
il problema dei movimenti migratori di enormi masse di persone, che sta avendo
effetti diretti su molti dei Paesi rappresentati nellUFME nel 2014 cerano 60
milioni di rifugiati o di migranti interni, 1 ogni 122 persone nel mondo (cf. D.
Graham, 17 giugno 2015, Violence Has Forced 60 Million People From Their
Homes,
The
Monthly
Atlantic,
http://www.
theatlantic.com/international/archive/2015/06/refugees-global-peaceindex/396122/);
g. una globalizzazione della retorica e della violenza terroristica;
h. innovazioni biotecnologiche che stanno avendo effetti irreversibili sullambiente;
i. un contributo negativo da parte delluomo al fenomeno del surriscaldamento
del pianeta, alla distruzione delle foreste e della biodiversit e allinquinamento
atmosferico.
Queste sfide alla qualit della vita umana e dellambiente esigono una maggiore
attenzione da parte della Chiesa, come Papa Francesco ha evidenziato tanto nella
Evangelii gaudium che nella Laudato Si. Ci che non ancora chiaro come noi Frati e
Minori nel nostro tempo risponderemo a queste gravi sfide. Dedicheremo il tempo
necessario ad approfondire la nostra conoscenza dei valori evangelici che sostengono la
nostra vita? Svilupperemo nuove strategie per vivere le Cinque Priorit personalmente e
fraternamente, nelle nostre Province e Custodie? Avremo il coraggio di tuffarci nel cuore
del mondo, analizzando le sfide che ci stanno davanti e usando i migliori strumenti
disponibili delle diverse scienze, unendo le forze con altre persone di buona volont, al
fine di proporre possibili soluzioni a queste domande cosi profonde? Lasceremo che
queste sfide aprano in noi un nuovo desiderio di fare nostra la vita di penitenza vissuta e
proposta da Francesco dAssisi e dai suoi primi Fratelli, semplificando il nostro stile di vita,
creando nelle nostre Fraternit oasi di misericordia, di riconciliazione, di autentico
dialogo e di incontro? Siamo pronti e disposti ad intraprendere il cammino meno battuto
(Robert Frost, The Road Not Taken), il cammino che richiede unautenticit negli obiettivi e
una testimonianza della speranza che ci data nella morte e risurrezione di Ges, un
cammino di penitenza e di gioia evangeliche, e sceglieremo di restare sul cammino
percorso dalla maggior parte dellumanit, un cammino che non ci porta al cuore di Dio
n dellumanit ma, che, al contrario, ci allontana da Dio, da noi stessi e dal mondo?
Papa Francesco ha anche giocato un ruolo maggiore nel modo in cui la Chiesa vive,
riflette e testimonia attraverso i propri atti di giustizia e di carit. Il fatto che egli provenga
dallAmerica Latina ha avuto un impatto rilevante sul modo in cui egli percepisce il
mondo, la sua comprensione di come la Chiesa debba agire allinterno delle proprie
mura e ci come debba impegnarsi nel mondo composta da comunit ecumeniche,
inter-religiose e culturali. Non intendo offrire unanalisi esaustiva della visione che Papa
Francesco ha della Chiesa e del mondo perch io non ho ancora capito che cosa stia
succedendo nella sua testa gesuito-francescana, e credo che nemmeno nessun altro
sia riuscito a farlo! Comunque, si intravedono dei temi-chiave del suo pontificato, che
risuonano nei suoi scritti, nella sua testimonianza di vita e nel suo incarnare
concretamente ci che definiamo gli specifici valori francescani. Questi temi-chiave
erano gi presenti nella sua testimonianza di vita come Arcivescovo di Buenos Aires e
hanno trovato sviluppo in maniera chiara e sistematica nel suo contributo alla Chiesa
dellAmerica Latina ad Aparecida nel 2007 (cf. http://www.aecrc.org/documents/
Aparecida-Concluding%20Document.pdf ).
Vorrei sottolineare alcuni di questi temi per suggerire a voi, cari Fratelli delle Province e
Custodie delle Conferenze dEuropa, alcune linee di fondo che magari vorrete prendere
in considerazione, mentre lOrdine cerca di rispondere alla sfida di portare il Vangelo ai
confini, alle periferie, nel contesto della situazione storica attuale.
Temi centrali di Papa Francesco:
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ricordare che siamo pellegrini, e che peregriniamo insieme. A tale scopo bisogna
affidare il cuore al compagno di strada senza sospetti, senza diffidenze, e guardare
anzitutto a quello che cerchiamo: la pace nel volto dellunico Dio].
Dio agisce dallesterno verso linterno e dal basso in alto e la Chiesa, che missione,
esce da s per andare dappertutto incontro al popolo di Dio. Questo risulta
evidente nelle omelie, negli scritti e nella testimonianza di vita del Cardinal
Bergogli0/Papa Francesco, che ha scelto coscientemente di vivere in semplicit,
permettendo ai poveri di raggiungerlo e permettendo a s stesso di raggiungere i
poveri. Le sue corse in autobus e metropolitana a Buenos Aires gli offrivano la
possibilit di avvicinarsi alla sua gente e toccare con mano il dramma della vita
umana in tutte le sue forme. Egli spinge la Chiesa a mettere al centro della propria
vita e testimonianza gli interessi altrui, specialmente quelli dei poveri e degli esclusi,
e non il carrierismo e labuso di potere [cf. Evangelii gaudium, par. 27: Sogno una
scelta missionaria capace di trasformare ogni cosa, perch le consuetudini, gli stili,
gli orari, il linguaggio e ogni struttura ecclesiale diventino un canale adeguato per
levangelizzazione del mondo attuale, pi che per lautopreservazione.]
Dio non cerca il potere ,a preferisce lumilt, non crede nel formalismo ma cerca la
semplicit, laccessibilit e la condivisione del ruolo dellautorit in una maniera
che rifletta il rispetto reciproco, la promozione della corresponsabilit e lo sviluppo
della collegialit come modello del servizio dellautorit. Papa Francesco cerca di
potenziare le Chiese locali, affidando loro maggiori responsabilit e impegnandole
in modo pi chiaro e costruttivo in ogni settore della vita della Chiesa, imparando
ad ascoltare la voce dello Spirito che parla ovunque nella Chiesa, non solo nel suo
centro.
Dio desidera sporcarsi, entrare nella tragedia umana della vita della gente, nella
sofferenza del creato e dare voce alla gente e al mondo che soffrono. Ci
ricordiamo tutti la sua predica in cui ha invitato i pastori ad avere lodore del
gregge. Pertanto, la Chiesa chiamata ad uscire dalle sue strutture fisiche e
mentali per abbracciare gli essere umani e il creato in un modo che istilli fiducia,
costruisca confidenza e promuova coraggio e speranza per tutti i popoli.
Dio il Dio dellospitalit, che accoglie chi scappa dalla violenza e dalla minaccia
di morte verso posti dove poter trovare tranquillit e nuove opportunit di vita in
libert, per poter vivere una vita degna da esseri umani. Nonostante alcune
soluzioni proposte da Papa Francesco per rispondere alla crisi della migrazione
mondiale non siano praticabili n contengano dettagli sufficienti per aiutare la
gente a compiere le giuste decisioni, egli comunque d voce a uno dei
fondamenti biblici pi profondi: accogliere lo straniero, lorfano, la vedova e i
poveri. Papa Francesco estende questa esperienza di ospitalit a coloro che si
sono sentiti allontanati dalla Chiesa, i cattolici divorziati risposati, gli omosessuali, chi
ha praticato o provocato
laborto e tutti coloro che si
sono sentiti emarginati dalla
Chiesa istituzionale.
totale. Il Dio che adoriamo personale, amante, misericordioso e fedele. Il nostro Dio
esce da s e entra nellesperienza esistenziale di ogni singola persona e del creato
attraverso lIncarnazione. Il nostro Dio rimane fedele alla promessa fatta ad Abramo e
Sara di restare, abbracciare e accompagnare lumanit e il creato nella via verso la
piena realizzazione del Regno.
I temi-chiave del pontificato di Papa Francesco, che guidano la chiesa, delineano gli
elementi fondanti di quanto, vorrei suggerire, potrebbe costruire una nuova ermeneutica
francescana per vivere il Vangelo nel XXI secolo, qui in Europa e in ogni parte del mondo
francescano. Ecco questi elementi fondanti:
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ma. I rispettivi centri di studio hanno tempo fino a Pasqua 2018 per creare le strutture
necessarie per portare avanti questa unificazione.
Litinerario triennale verso il futuro
C anche il cammino di penitenza, riconciliazione e riscoperta del dono della nostra
comune vocazione condiviso tra OFM, OFMConv, OFMCapp e TOR. Questo cammino
avr luogo negli anni 2016-2018 e cercher di promuovere un maggior senso della
vocazione e della fraternit condivise. Nel 2016 lattenzione si concentrer sulla
commemorazione dellVIII centenario del Perdon dAssisi. Sar un tempo di penitenza, di
perdono e di riconciliazione tra i Fratelli dei differenti Primi Ordini e del TOR.
Nel 2017 si celebrer il V centenario della Bolla Ite vos che in realt divise i membri della
Famiglia Francescana in Frati Minori della Regolare Osservanza e Frati Minori Conventuali.
Ci sforzeremo di interpretare in una nuova prospettiva le forze e gli eventi che portarono
alla divisione dellOrdine dei Frati Minori, chiedendo perdono e cercando nuove strade
per superare le offese storiche e le diverse interpretazioni e nutrendo la speranza e il
sogno di uneventuale riunificazione. La visita di Papa Francesco ad Assisi e i suoi
suggerimenti ai Ministri generali hanno sollecitato fortemente il desiderio e il bisogno di
avvicinarci di pi gli uni agli altri e di cercare il sentiero dellunit.
Nel 2018 ci impegneremo a rafforzare sempre pi i legami gi esistenti, studiando nuove
possibilit per vivere e lavorare insieme in modo interobbedienziale. Lunica Universit a
Roma un asso in questa direzione. Si parla seriamente anche di creare diverse nuove
fraternit interobbedienziali in diverse parti del mondo. La speciale relazione che esiste da
tempo al centro studi S. Bonaventura di Lusaka, in Zambia, mostra come davvero sia
possibile lavorare, studiare, pregare e vivere insieme. I Frati delle Case generali OFM,
OFMConv e OFMCapp hanno cominciato ad incontrarsi condividendo la preghiera e il
pasto fraterno.
Cosa potrebbe essere fatto in pi a livello di Province e Custodie e a livello di Conferenze
Europee e di UFME per aiutare i Fratelli a entrare nello spirito di questo cammino triennale
di fede, speranza e amore? So che ci sono Fratelli ed Entit che troveranno difficolt a far
proprio questo suggerimento, a motivo di conflitti storici, di offese di diverso tipo e di
reciproca sfiducia. Allo stesso tempo, molti Frati Minori (OFM) in Europa hanno amici
Conventuali, Cappuccini e del TOR. Pertanto, non impossibile immaginare di
partecipare a questo cammino triennale di condivisione. Il Definitorio generale sostiene
appieno tale percorso e far tutto il possibile per incoraggiarlo e favorirne la piena
realizzazione. Riteniamo e speriamo che questo processo potr aiutarci a crescere nella
costruzione della fiducia fraterna vicendevole allinterno del nostro Ordine, favorendo la
disponibilit a edificare un futuro sempre pi condiviso.
Promuovere una maggiore collaborazione tra le Entit in Europa: quale futuro per lUFME?
Come molti di voi sanno, alcune entit dellUFME non sono pienamente rappresentate a
questo incontro. Diverse sono le motivazioni, che saranno esposte dal Vice-Presidente
dellUFME, fr. Michel Laloux. Questo fatto deve farci fermare a riflettere ed esiger
unanalisi seria dello scopo e della missione dellUFME in futuro. Limportante, credo,
continuare a promuovere vari forum di discussione in cui approfondire la nostra vocazione
comune, condividere quanto impariamo nelle nostre Entit e anche nel lavoro di
collaborazione con le altre Entit e cercare modalit per promuovere ulteriori progetti di
collaborazione che coinvolgano non solo le strutture interne ma che ci sfidino a crescere
nel nostro impegno verso il mondo doggi. Da questa analisi approfondita sullo stato
delle questioni umane ed ambientali lUFME e altri forum di condivisione tra Entit
potranno aiutarci a sviluppare una maggiore capacit di collaborazione, al fine di
reperire nuovi strumenti e metodi per portare avanti il programma specificamente
Consiglio di Cooperazione
Fr. Massimo Fusarelli d inizio alle 9.30 allincontro odierno del Consiglio
di cooperazione con la preghiera ispirata al Vangelo liturgico del
giorno. I Ministri sono tutti presenti.
Il primo punto allOrdine del giorno la verifica della Assemblea dei
Definitri svoltasi a San Zeno di Montagna dal 24 al 28 agosto scorsi. Fr.
Massimo invita i Ministri ad uno scambio di valutazioni sullandamento
della esperienza.
Baccanello
5 settembre
2015
Assemblea Definitori:
Nello scambio viene sottolineata la positivit della esperienza, che
porta a compimento - dodicesimo anno - la tradizione di questo
appuntamento che anno dopo anno diventato uno strumento
importante per il cammino verso la unione delle Province: nonostante
la difficolt e la parziale novit degli argomenti trattati
(Amministrazione economica, Fondo Comune, Attivit commerciali), il
clima era molto buono. Lo spazio dedicato alla Evangelizzazione ha
visto la verifica dei Progetti di Evangelizzazione in atto, e la scelta della
Assemblea di dare particolare sottolineatura alla priorit della
Pastorale Giovanile e della Cura Pastorale delle Vocazioni.
Documento finale della Assemblea Definitri:
Viene dedicato uno spazio di confronto sul testo finale. Vengono
approvate la bozza di Introduzione e di conclusione. Viene concordato
di rinominare tutte le proposte come decisioni, in quanto approvate
allunanimit e quindi vincolanti, ad eccezione della 3.6 approvata a
maggioranza (orientamento); viene pertanto modificata la
numerazione dei punti 1 e 2.
Lineamenta Capituli:
Fr. Massimo Fusarelli presenta ai Ministri le modifiche operate nel testo
dei Lineamenta in base alle osservazioni emerse nel corso della
Assemblea. Viene ricordato che i Lineamenta raccolgono i contributi e
le proposte emerse durante la prima fase di preparazione al Capitolo,
che ha visto coinvolti Segretariati, Settori, Economi e Definitori, e
dovranno guidare la seconda fase di preparazione, aperta a tutti i frati.
Secondo la scelta votata allunanimit durante la Assemblea Definitri,
viene sottolineata con forza nel testo la priorit data alla Pastorale
Giovanile e Cura Pastorale delle Vocazioni.
Vengono suggerite lievi correzioni di forma che vengono inserite nel
testo.
Si concorda che nella presentazione che verr fatta per i Guardiani
durante la Assemblea di settembre, si aiuti a comprendere il senso del
cammino fatto ed il contesto generale
10
Assemblea Guardiani:
Viene preso visione del programma della
Assemblea, inviato da fr. Fabio Piasentin,
Varie ed eventuali:
Fr. Massimo Fusarelli comunica che Samuel, in
accoglienza ad Arco, ha lasciato la Casa e
terminato il cammino; pertanto lanno di
Postulato sar iniziato da 2 candidati.
Assisi
8-9 ottobre
2015
Fr. Francesco Bravi condivide la sua esperienza ad Assisi nei primi giorni
di ottobre per lofferta dellolio della lampada votiva a san Francesco
offerto questanno dalla Regione Lombardia insieme ai Vescovi
lombardi.
11
Assemblea Guardiani:
Segue una valutazione dellandamento della
recente Assemblea Guardiani tenutasi a
Castelletto di Brenzone dal 28 al 30 settembre.
E stato molto apprezzato il contributo di
riflessione sulla economia di sr. Alessandra
Smerilli. Buona la partecipazione dei frati ed il
clima di condivisione e di familiarit, nel quale
si respirava gi laria della nuova Provincia.
Mappatura:
Viene dedicato un ampio spazio di riflessione
allesame della Mappatura delle presenze, in
vista della nascita della nuova Provincia.
Viene ripreso il lavoro della apposita
Commissione che aveva lavorato nel 20102011, poi discusso nella Assemblea Definitri di
Pergine dellagosto 2012, ed il mandato della
stessa Assemblea che affidava il proseguo del
discernimento della Mappatura al Collegio
dei Ministri . Viene sottolineato che il processo
di ridimensionamento e ridefinizione delle
nostre Presenze non legato se non
indirettamente al processo di unione delle
Province, ma si fonda su una valutazione
realistica delle proprie forze, che si desidera
vivere anche come opportunit per ridefinire
e rinnovare la nostra presenza come Frati
Minori nel Nord Italia. Vengono quindi fatte
alcune
valutazioni
anche
in
vista
dellInstrumentum Laboris del Capitolo.
Archivi provinciali:
Fr. Maggiorino Stoppa viene confermato
come Ministro referente per gli Archivi
provinciali, e al tempo stesso viene nominato il
dr. Riccardo Pedrini - laico archivista presso la
Curia OFM di Bologna - come perito referente
che sviluppi il lavoro necessario con le
competenze dovute, in particolare in
riferimento alle normative sugli archivi, alla
Mappatura degli Archivi provinciali, al
software ed ai criteri di catalogazione, ed ai
criteri per orientare il passaggio del materiale
vivo al nuovo Archivio provinciale corrente
che avr sede a Milano presso la Curia
provinciale.
Lincontro del Consiglio si conclude con il
tradizionale Agimus alle ore 19.11.
prima
giornata
si
Il segretario
fr. Stefano Dallarda
12
Dal Definitorio
Monza
27 ottobre
2015
I lavori iniziano alle ore 9.30 con una breve preghiera per la
famiglia, scritta in occasione della conclusione del recente Sinodo
sulla Famiglia. Segue lapprovazione unanime dei verbali del XXIV, XXV
e XXVI Congresso definitoriale.
Il Ministro informa circa le condizioni dei fratelli ammalati e
ricorda fr. Carmelo Confalonieri recentemente tornato alla casa del
Padre.
Il Ministro provinciale ripercorre velocemente gli eventi
significativi della vita della Provincia dellultimo periodo. Il 5 settembre,
a Baccanello, le vestizioni e professioni; il 25 settembre linaugurazione
della struttura polifunzionale che la Fondazione Piatti ha realizzato
nellex-seminario di Varese; dal 2 al 4 ottobre il pellegrinaggio ad Assisi
in occasione dellofferta dellolio per la lampada votiva da parte
della Regione Lombardia; dal 5 all8 ottobre lAssemblea COMPI ad
Assisi; il 9 ottobre, sempre ad Assisi, il Consiglio di Cooperazione. Il 10
ottobre, a Chiampo, presso il Santuario del Beato Claudio Granzotto,
lordinazione diaconale di fr. Cristiano Castegnaro.
Fr. Francesco Bravi ricorda inoltre che il 18 e 19 settembre fr.
Massimo Fusarelli, coadiuvato da fr. Roberto esperto in materia
economica, ha effettuato la visita canonica alla Curia provinciale.
Oltre allincontro fraterno con il Ministro, lEconomo e il Segretario, fr.
Massimo Fusarelli ha ripreso alcuni aspetti della gestione della
problematica finanziaria della Provincia.
Fr. Almiro Modonesi ha partecipato, in vece del Ministro
provinciale, allAssemblea dellUFME tenutasi a Dubrovink dal 19 al 24
ottobre u.s. Nel corso dei lavori, a cui ha partecipato anche il Ministro
generale, stata verificata lattuazione delle decisioni dellultima
Assemblea. In particolare, la scelta di aprire almeno una fraternit
internazionale in un paese del nord-europa ove non c la presenza di
francescani. Dopo aver chiarito la competenza per la costituzione
della suddetta fraternit, lUFME ha ribadito la stessa opzione espressa
nellAssemblea precedente. Nei lavori Assembleari stato altres
chiarito che la Comunit Europea dispone di fondi cui possono
accedere anche le strutture caritative conventuali che si adoperano
in favore dei migranti e dei rifugiati (ad es. mense, dormitori). E stato
deciso che lEuroframe verr organizzato con scadenze tali da non
sovrapporsi alla GMG, e con la collaborazione degli Assistenti GiFra e
degli Animatori vocazionali. Fr. Sabino Iannuzzi, attuale presidente
COMPI, stato eletto presidente dellUFME.
13
Fr. Marco Fossati ha partecipato, in vece del Ministro provinciale, allAssemblea regionale
della CISM. Si continuata la riflessione sulla struttura dellorganismo e sulla revisione dello statuto.
Fr. Marco parteciper anche alla prossima Assemblea nazionale CISM che si terr a Bari dal 4 al 6
novembre p.v. Il tema dellAssemblea sar: Il denaro deve servire e non governare. La
responsabilit del superiore maggiore e de suo consiglio per lamministrazione e gestione dei beni
ecclesiastici.
Il Ministro provinciale comunica che il Cardinale di Milano ha istituito chiese penitenziali, per
lanno della misericordia, le chiese di s. Antonio in Milano, di S. Maria delle Grazie in Monza e di S.
Maria nascente in Sabbioncello.
Dal 28 al 30 settembre si tenuta a Castelletto di Brenzone (VR) lannuale Assemblea dei
guardiani delle Province OFM del Nord Italia. Si lavorato per la preparazione del Capitolo di
unione e si sono affrontati argomenti di natura economica (bilancio preventivo, presentazione
della situazione patrimoniale e finanziaria della nuova Provincia, presentazione delle attivit
commerciali). E stato molto apprezzato lintervento di sr. Alessandra Smerilli, docente di
Economia alluniversit, che ha aiutato i guardiani a comprendere limportanza della dimensione
economica della vita, anche della vita consacrata. La valutazione complessiva dellesperienza
assai positiva, il Ministro comunica che anche nella nuova Provincia si organizzeranno degli incontri
di formazione per i guardiani.
Dal 12 al 15 ottobre u.s., in tre sedi diverse dislocate sul territorio del Nord Italia, si sono tenuti
i Laboratori territoriali. Tali incontri sono da collocarsi allinterno del cammino di preparazione del
Capitolo di Unione del maggio 2016. Complessivamente lesperienza stata molto buona, con
larga partecipazione di frati di tutte le Province (49 frati lombardi). E stata molto apprezzata la
modalit (una giornata intera di lavoro: da pranzo a pranzo con pernottamento) che ha favorito
la partecipazione. Qualche gruppo ha proposto di attuare la stessa modalit anche per gli
incontri della nuova Provincia. Unica avvertenza quella di lasciare un giorno libero tra un
incontro e laltro, in modo che anche le piccole fraternit possano allargare la partecipazione.
C stato un ottimo clima di condivisione, concentrando lattenzione sul positivo che gi c.
Limpressione che ci si incontrati tra frati appartenenti ad ununica realt, non si percepito
alcun senso di nostalgia per le vecchie province.
Il Ministro riferisce circa le decisioni del Consiglio di Cooperazione del 9 ottobre scorso (cfr.
apposito verbale). Si sofferma in particolare sulla ripresa della mappatura e consegna a tutti uno
schema riassuntivo che presenta lo status quaestionis. Il Consiglio di Cooperazione ha chiesto a
ciascuna Provincia di individuare un convento a cui attribuire personalit giuridica, per ottenere
eventuali finanziamenti regionali. Dopo breve confronto si ritiene che il convento pi adatto a tale
scopo sia il Convento di S. Antonio in Milano.
14
Dal Definitorio
15
Rezzato
11-13
Settembre
2015
di Giulia
Aldeni
16
DI P. PIO TAGLIABUE
DALLA BOLIVIA
17
Chiampo
10 ottobre
2015
Mons.
DINO
DE ANTONI
Vescovo
Emerito di
Gorizia
18
[quello del vangelo di Marco di questa sera] che visto Ges, "gli corse incontro", e "gettandosi
in ginocchio davanti a lui", gli rivolse una domanda! Quando lessi - tu continui - che si trattava
di un tale, una persona anonima, [che normalmente sottintende il lettore] mi sentii interpellato,
come se parlasse di me, di ci che anch'io potevo vivere. Pensai che la domanda che
spingeva questo tale a correre incontro a Ges e mettersi in ginocchio davanti a Lui, era
urgente (correre), importante (gettandosi) e profonda (in ginocchio)... Era una domanda che
si portava dentro una risposta [ti sei detto] e che chiedeva di essere ascoltata per poter
permettere la giusta formulazione comprensibile anche al suo cuore". E cos la tua vita
divenuta una storia ricca di sorprese! Quell'intuizione ti risuona ancora dentro, sapendo che " Il
Vangelo stato scritto da chi ha vissuto molto per strada, e seduto per terra", in
atteggiamento umile per obbedire al Signore.
Queste le vostre storie personali, che ora vorrei inserire nelle pagine della Scrittura proposte
da questa celebrazione. Sono brani brevissimi, folgoranti, testi costitutivi del ministero
apostolico, che mettono in luce alcuni elementi essenziali dell'essere ministri del Signore, ai
quali dovrete ancorare la vostra vita sacerdotale e diaconale, se vorrete abitare da cristiani il
nostro tempo. Sono atteggiamenti che S. Francesco ha ritenuto essenziali per la vita dei suoi
frati.
l. Il primo l'ascolto. Ascolto che bisogna praticare
in primo luogo verso la Parola di Dio "pi tagliente di
una
spada",
non
dimenticando
per,
contemporaneamente, che egli ci parla anche nel
cuore del mondo. E allora ascoltare indica una
disposizione di apertura nei confronti dell'altro, una
volont di imparare dall'altro, un riconoscimento,
almeno implicito, del bisogno e del vuoto. Tutto ci
postula superare tutte le tentazioni di paura spesso
dovute alla diffidenza e alla rigidit delle nostre
posizioni. Francesco fu libero da queste paure. Non
lo spavent neppure la diversit del Sultano, dal
quale non temette di presentarsi. Ci viene chiesto
allora di imparare la pazienza e di mantenerci
aperti alla trascendenza in una relazione diretta
verso Dio nella preghiera. Ci che Francesco ha
sempre cercato nel suo rapporto con il Creatore,
con la natura e con l'uomo. La preghiera
certamente di somma importanza. Per questo un
diacono ed un presbitero, naturalmente, sono legati
alla partecipazione regolare alla celebrazione della
santa eucaristia e alla recita dell'ufficio divino. Ma
l'ascoltare ancora pi importante, in quanto la
preghiera non "performance", ma ascolto. Ascolto
di Dio per chiedergli: "Cosa vuoi che io faccia?";
"Che cosa stai facendo, Dio, in queste circostanze?".
E ancora: "Quelli che ascolto che cosa mi stanno
rivelando di ci che tu, Dio, dici e fai e vuoi che io
dica e faccia?". di fondamentale importanza che i
fedeli possano discernere, se si trovano di fronte a
un uomo che pratica la presenza di Dio o pratica la
presenza della propria presenza.
19
20
dell'unit, di avere la passione di far suonare a tutti insieme la musica del mondo e della vita.
Non sognate di suonare tutti gli strumenti, n immaginatevi tutti direttori d'orchestra. Dal primo
violino all'ultimo strumentista, tutti, sono necessari per rendere straordinaria la sinfonia.
Ricordate Francesco? A chi gli chiedeva di indicargli il migliore dei suoi frati diceva: Guardate
i frati!, sottintendendo: Tutti insieme i frati formano il frate perfetto. Tutti insieme! La vostra
ordinazione vi inserisce infatti nel contesto numeroso e variegato di una grande famiglia che
cresce e celebra la straordinaria eredit spirituale di uno dei pi grandi santi di tutti i tempi:
Francesco, profondamente uomo e profondamene santo! Da lui traspare un fascino "unico e
irrepetibile", grazie alla sua grande audacia creativa e al coraggio innovativo del suo
approccio "sine glossa" al Vangelo: il vostro modello! Il suo carisma, che ha sedotto le vostre
vite ed all'origine della vostra vocazione e della vostra missione, vi sia caro! Siete figli di un
grande sognatore! Sognate, sognate anche voi! Sognate con gli occhi del cuore che sono
capaci di vedere e di riconoscere la presenza di Dio anche nel suo parlare in modo
misterioso, a volte, per vie non razionali [pensate alla predica agli uccelli]. E sperate, sperate
sempre di quella speranza che si fa operosit, per realizzare le cose grandi che il Signore vuole
compiere attraverso di voi!
La Vergine, Madre del Signore, per la quale Francesco era "animato da indicibile
affetto", venerata nei secoli dall'Ordine Francescano, come testimonia questo santuario
del beato Claudio, perch ha dato a Ges Cristo "la vera carne della nostra umanit e
fragilit ... rendendolo nostro fratello", la Vergine Madre del Signore vi accompagni e vi
protegga sempre. Amen.
21
dai Monasteri
Risonanza
di
unesperienza
speciale
DopoORA
essere
statiDUE
accompagnati
alla Verna
domenica 8
ERA
CHE
MONDI COS
DISTANTI
settembre ed aver trascorso il giorno seguente in preghiera,
TROVASSERO
UNA QUALCHE
COLLISIONE!
ritrovandoci
solo per le celebrazioni
comunitarie
e per i pasti nel grande
refettorio,
stato
partire
(appartenente
alladifraternit
Cos
si espresse
donbello
Fabio,
unocon
dei Mario
cappellani
del carcere
Bollate
OFS di Baccanello)
la mattina
di marted 9, uscendo quasi di soppiatto
riferendoci
sulla positivit
dellincontro.
dalripercorriamo
cortile della
foresteria,
dato che
il dopo
nostro unabbigliamento
non
Ma
insieme
il cammino
sereno e fruttuoso
propriamentecomunitario
da pellegrini.
discernimento
ci ha guidate a varcare la soglia della Casa
Lasciato
il santuario
passando attraverso il grande e rigoglioso
di Reclusione
di Milano
Bollate.
bosco che
ne affianca
il viale
ci siamo
trovatiaiutarci
subito a
in
Qualche
parola
su questa
casadidiaccesso,
reclusione
forse pu
difficolt ad ilimboccare
il sentiero
giusto! Ilun
dilemma
ci vita
faceva
comprendere
senso del nostro
condividere
pezzettoche
della
che un
la
po ridere e un po arrabbiare, si sarebbe riproposto diverse volte
abita.
neireclusione
giorni seguenti:
eravamo
noi dei un
super
imbranati,
oppure
Laanche
Casa di
di Bollate
considerata
Istituto
di pena modello
lautrice
guida non
era chiarissima
sue indicazioni
pi
per
le tantedella
opportunit
lavorative,
di studio con
e di le
recupero
sociale che
romantiche
che
pertinenti?
Alla
fine,
in
quella
tragicomica
partenza,
offre ai carcerati. Bollate (con la presenza di circa 1200 detenuti) offre a
sotto
tra il di
divertito
e il compassionevole
gestore
del
tanti
di lo
lorosguardo
la possibilit
confrontarsi
con il mondo deldel
lavoro,
anche
piccolo
bar
in
legno
che
sta
preso
il
parcheggio
dei
pullman,
siamo
esterno con larticolo 21 (ora sono pi di 100). Evidentemente i problemi
finalmente diventano
indirizzati allimbocco
giusto
sentiero!
di stati
reinserimento
molto pi del
forti,
anche
dal punto di vista
Dopo
unora
di cammino
ci siamolaaccorti
di avere
personale;
il rientro
in famiglia,
la sussistenza,
responsabilit
di
Chinuovo
esce
sbagliato
per
mancanza
di
indicazioni
chiare,
prendendo
un
bivio
al
inizia a percepire che cos la vita fuori, la libert e cosa significa
contrario.
A queldipunto
qualche
accidente
allautrice della guida non
essere
responsabili
s e tornare
alla
vita normale.
risparmiato
Anchedi
i segnali
(tau oqui
frecce
di colore
A labbiamo
differenza proprio
per esempio
del carcere
San Vittore
diminuisce
il
giallo)
in
quel
primo
tratto
erano
scarsi
o
scarsamente
visibili
perch
non
bisogno primario, quello immediato, della sopravvivenza anche religiosa.
riverniciati
da anni.
Poi,
grazie al
stupendo
si godeva
Emerge
la ricerca
di un
rapporto
pipanorama
approfondito
con le che
persone
che si
dal
crinale
dei
monti,
i
nostri
animi
si
sono
addolciti...
troveranno a far fronte, dopo anni di reclusione, a tantissimi problemi,
Perso
ormai
il sentiero
canonico, solo grazie al telefono satellitare
non ultimo,
anche
quello
economico.
di momento
Mario, fornito
tracciante
i sentieri
di montagna,
siamo
Dal
chediprogramma
le celle non
sono chiuse,
i detenuti
si muovono
giunti
verso
sera
a
Pieve
Santo
Stefano,
sbucando
provvidenzialmente
liberamente entro alcuni confini ben definiti, percorrono lunghissimi
da unlesentiero
chesono
ci ha
condotto da
proprio
di fronte
al opere
B&B che
corridoi
cui pareti
vivacizzate
affreschi
moderni
di
avevamo
contattato
per lasosta
notturna.
dietro
il nome ulico del
detenuti
artisti
e il cui silenzio
abitato
da un Ma
tenue
accompagnamento
casolare (Il castellare) si celava la dura realt di una notte passata
musicale.
respirando
propriodia mantenere
pieni polmoni
Molte
attivitnon
cercano
vivi gli interessi di questi fratelli e
Appena
entrati
nella
stanza,
da un per
odore
acre
sorelle: laboratori artigianali, scuole con allarmati
corsi diversificati
gradi
e dae
persistente,
abbiamo
finalmente
trovato
il coraggio
di aprire
qualche
anno incontri
formativi
di carattere
religioso,
anche a gruppi,
tra
velocemente
le finestre
facendo
la drammatica scoperta: sotto di noi,
alcune
sezioni maschili
e quella
femminile.
appoggiati
alla parete
della
e a non
di un che
paio accoglie
di metri dal
Distinta
da quella
maschile
e casa
pi ridotta,
la pi
struttura
le
davanzale
finestra,
scorto
grossi maiali
mollemente
donne
vede della
allesterno
unabbiamo
bel giardino,
il due
parlatorio
esterno
dove le
sdraiati. Immediato
divertito allombra
stato il commento:
due
porci sottoIne
detenute
incontrano ei famigliari
di simpatici
ombrelloni.
due
porci
sopra?...
Questi
gli
inizi
genere il reparto femminile un po pi complesso per le dinamiche che
giorno
seguente
di sofferenza affettiva e di conflittualit
scattanoDal
tra le
detenute.
Il grado
bellodonne
percorrere
in rispetto agli uomini per cui vige nei loro
dastato
parte delle
superiore
assolutauna
solitudine
il tragitto
fino
confronti
vigilanza
e una disciplina
pi accurata.
a Montecasale, pernottando al
dopodel
una
EdPasso
eccodi
unViamaggio
giorno, allinizio
mese di maggio, don Fabio ci raggiunse
puntata
alleremo
telefonicamente
avanzando del
alla madre una richiesta da lui stessa
Cerbaiolo
e mantenendoci
ad tuttavia come consequenziale alla
ritenuta
inusuale
che percepiva
una
quota
variabile
dagli
800
tappa del cammino che stava ai
percorrendo con un gruppo di detenuti
1000 metri
quota.
insieme
ad di
alcuni
volontari dellOFS e della GIFRA. In un progressivo
22
dai Monasteri
percorso di conoscenza della spiritualit francescana, dopo la testimonianza di un frate
cappuccino che condivideva la propria esperienza con realt di emarginazione e accanto
alla testimonianza di una coppia di sposi che avrebbero condiviso la loro esperienza di
missione, sarebbe stato significativo lincrociarsi di due mondi reclusi per motivi
evidentemente diversi, per mettere a tema il senso della vita contemplativa allinterno della
famiglia francescana e della vita della Chiesa. La richiesta percorse le ordinarie tappe del
discernimento comunitario ed ebbe bisogno di essere illuminata non solo dalla luce dello
Spirito santo ma dallapporto di ciascuna sorella che nella libert espressiva contribu a
motivare e a maturare lessere comunit in uscita. Certamente le parole di papa
Francesco ebbero un peso non indifferente in ciascuna ma furono molto arricchenti gli
interventi che pur da angolature diverse mossero il motore di ricerca fraterna perch la
nostra adesione o meno fosse il frutto di una ricerca seria, appassionata alla nostra vita e
allumanit ferita. Fu subito evidente che qualora si fosse aderito la testimonianza sarebbe
stata di due sorelle per rendere anche visivamente chiara la nostra identit cos come fu
evidente che questo gruppo, a differenza di tutti gli altri che ci accostano, non avrebbe mai
avuto lopportunit di interpellare in modo relazionale il nostro mondo!
Come non ricordare al riguardo il gesto significativo del Cardinal Martini che scelse di
incominciare le proprie visite pastorali dal carcere di san Vittore (4 novembre 1981) e in una
intervista disse:
Vidi il carcere di San Vittore e sentii che l stava il cuore della citt: lo stimolo pi forte ad
amarla e superare quel muro di indifferenza e di omologazione che invece continuamente ci
tenta. Nel 1985 in unaltra intervista aggiunse. Il carcere il luogo nel quale i problemi della
societ emergono in maniera pi viva; come vedere la societ manifestarsi sotto una lente
di ingrandimento, nelle forme pi estreme: devianze sociali e tante povert, solitudini,
esasperazioni, sofferenze, i casi di chi patisce perch si ritiene innocente. V di tutto. Per cui
quando io posso vivere un po in questo ambiente mi sento molto vescovo, mi sento molto a
mio agio Si fa sentire a delle persone che ci si preoccupa di loro; ci di cui pi essi hanno
bisogno. Per me pi ci che ricavo di quel che posso dare concretamente. Ma un
mondo interessante, tanto pi che penso sempre che un giorno o laltro ci andremo a finire.
Nessuno sa lavvenire. Credo che sia prudente tenere sempre questa ipotesi aperta. Sono
tantissimi i vescovi che sono stati in prigione.
Il discernimento comunitario si orient
ad aderire a questa richiesta e due
sorelle scelte dalla madre iniziarono a
preparare
soprattutto
con
la
preghiera
la
testimonianza
da
rendere in un contesto davvero
speciale dove tutto o quasi veniva
lasciato
allimprevedibilit
delle
domande che sarebbero emerse dal
contesto e che avrebbero poi
orientato il seguito dellincontro.
Sabato 30 maggio alle ore 14.30
dopo vari accertamenti e permessi,
accompagnate da don Fabio, da
una suora che regolarmente affianca
i cappellani e da alcuni volontari,
siamo arrivate con passo spedito al
23
dai Monasteri
luogo dellincontro, una stanza multifunzionale molto sobria con sedie e
sgabelli e abbiamo incontrato e salutato i fratelli detenuti che arrivavano
da due reparti. Sono detenuti che per reati gravi, dopo essere stati
inizialmente al carcere di San Vittore, ora stanno continuando la loro
detenzione in questa casa di reclusione. Mentre gli uomini ci
raggiungevano con libert dazione accompagnati dai volontari, le
donne, arrivate ad incontro gi iniziato e in numero ridotto (solo 11) erano
scortate da una guardia femminile. Uno accanto allaltro, uno stretto
allaltro perch eravamo tanti (circa 70), abbiamo iniziato noi sorelle a
condividere le nostre storie vocazionali in un clima di silenzio e di ascolto,
mentre accompagnati dalla Bibbia, da un quaderno e quanto daltro
alcune penne scrivevano ed annotavano preparando le domande
che poi ordinatamente sarebbero seguite ininterrottamente. Tante
domande, tante sottolineature, tanti accostamenti pertinenti soprattutto
a parole di uso comune che ci vedevano ancor pi affratellati quali:
cella, parlatorio, grate, campana, silenzio, solitudine e vita condivisa,
povert e nostalgia Tutti figli di un solo Padre, tutti fratelli tra noi: nessuna
distinzione n separazione anzi a fatica, grazie semplicemente al
cartellino col nastrino colorato emergeva e si distingueva il fratello o la
sorella volontari da tutto linsieme. Volti attenti, riflessivi, a tratti pensosi ma
sempre molto puliti e curati cos come i portamenti distinti, in alcuni quasi
raffinati ed eleganti che tutto potevano far pensare eccetto il pesante
reato che abitava e tormentava la loro risalita dagli inferi. Le donne in
particolare esprimevano pi irrequietezza nella loro spiccata singolarit,
lasciando trasparire vissuti certamente non facili. Verso le ore 16.00 le
donne ci hanno lasciate, sempre scortate per rientrare nel loro reparto
mentre ci siamo trattenute con gli uomini che abbiamo salutato ad uno
ad uno consegnando a ciascuno unimmagine del mosaico di santa
Chiara del nostro monastero che portava nel retro la firma di ogni sorella
della fraternit come segno di un legame e di una comunione che ci
vedeva tutti insieme sia in quel momento che nei giorni a venire. Non
sono mancati brevi ma intensi colloqui personali in cui oltre al
ringraziamento per il passo compiuto nei loro confronti affioravano i
sentimenti pi immediati di affidamento, di ricordo soprattutto dei loro
cari. Alle ore 17.30 siamo rientrate nel nostro reparto speciale in quella
reclusione fraterna scelta e condivisa solo per grazia. Ci stato donato
un pomeriggio intenso, un velocissimo passaggio tra unumanit ferita e
provata ma non disperata che ha sicuramente rimotivato il significato del
nostro stare da pellegrine e forestiere in una vita contemplativa.
Sappiamo che questi fratelli e sorelle si ritroveranno dopo una settimana
per verificare laccaduto. Sar la Parola del Vangelo a guidarli, in una
revisione a gruppi, e a fare luce sui passi successivi del loro cammino.
Anche loro da pellegrini e forestieri nella ricerca della pace profonda,
quella del cuore, nella ricomposizione dei loro affetti pi cari, nella risalita
dal buio e dal silenzio di Dio verso lincontro col volto del Padre buono
che gi fin dora sta correndo loro incontro.
sr. Chiara Francesca e sr. Chiara Benedetta
24
QUANDO IL CANTO
SI FA INTERPRETE DELLA PAROLA
ANALISI VERBO-MELODICA DELL'ANTIFONA
ottobre
2015
Antifona al Magnificat per i giorni nell'Ottava del Serafico Padre
Nostro Francesco. Di autore anonimo, riportata dal Codice
Vaticano latino 4354 (XIV secolo), al foglio 112. attribuita al
Cardinale Tommaso da Capua... (1).
Cos scrive fr Eliseo Bruning, ofm, nel suo Epilogus criticus al Cantuale
Romano-Seraphicum edito nel 1951.
Di composizione potremmo, quindi, dire recente, non risulta
ricalcata su melodia appartenente all'antico fondo gregoriano, ma
comunque - sapientemente costruita secondo quello stile
compositivo, ove la melodia tutta tesa ad evidenziare il testo, che
chiamata ad elevare ad altissima forma di preghiera.
Di che cosa abbiamo bisogno per comprendere la Bibbia? Ho
provato a porre questa semplice domanda alla mia comunit. Le
risposte ricevute oscillano da ingredienti spirituali, come la fede e
lamore, a strumenti pi concreti come un traduttore, qualcuno che
la spieghi, ecc. Tutti elementi utili, alcuni indispensabili.
(1) Tommaso, arcivescovo di Napoli nel 1216, nel medesino anno viene fatto Cardinale da papa Innocenzo III.
Partecipa all'elezione di Onorio III nel 1216, di Gregorio IX nel 1227, di Celestino IV nel 1241 e di Innocenzo IV nel
1241-43. Autore della Summa Dictaminis, uno dei monumenti della diplomazia medievale, noto anche come
poeta e oratore, compositore di inni per la Santa Vergine e i Santi. Morir in Anagni il 20 agosto 1243. Nella
Cronaca di fr Salimbene de Adam da Parma, l dove questi tratta della canonizzazione di Francesco (16 luglio
1228) e della successiva traslazione nella Basilica costruita in suo onore (25 maggio, durante il Capitolo generale
tenutosi nell'anno 1230), leggiamo: ... papa Gregorio (IX) compose in onore del Santo l'inno Proles de coelo
prodiit, il responsorio De paupertatis horreo, la prosa (= sequenza) Caput draconis ultimum.... Il cardinal
Tommaso da Capua poi compose, a onore del beato Francesco, l'inno In coelesti collegio e l'altro Decus
morume il responsorio Carnis spicam.... A quest'ultimo, la tradizione attribuisce anche la paternit della nostra
antifona.
25
Analisi testuale
Il testo dell'antifona - un unico periodo suddiviso in
due frasi: la prima un'invocazione al santo, del quale
vengono elencati alcuni appellativi di merito; la
seconda un'implorazione, sempre rivolta a lui, una
esplicita domanda di soccorso.
La prima frase, a sua volta si compone di due incisi:
- il primo costituito dall'invocazione di apertura:
Salve, sancte Pater, seguita dall'esposizione di
altri due appellativi: patriae lux, forma Minorum;
- il secondo da un' ulteriore serie di appellativi:
virtutis speculum, recti via, regula morum.
La seconda frase - carnis ab exilio, duc nos ad regna
polorum - l'implorazione verso cui tende tutta
l'antifona: va letta con unico respiro (anche fisico!). Se
proprio un respiro fosse necessario, questo brevissimo potr essere posto dopo exilio,
senza spezzare il flusso melodico che caratterizza la chiusura del brano.
Alcune osservazioni sul testo, alla luce del contesto in cui l'antifona ha origine e dei chiari
riferimenti al vocabolario di Francesco.
Il contesto celebrativo canonizzazione di Francesco e traslazione della sua salma nella
basilica a lui intitolata giustifica in pieno l'invocazione iniziale: Salve, sancte pater.
Seguono altri cinque appellativi nei quali non ci difficile scorgere un richiamo al
linguaggio dello stesso Francesco e dei suoi primi compagni.
1.
Patriae lux: chi canta oggi in Italia - questa antifona difficilmente sfugge al pericolo
di sentire questa espressione come rivolte a colui che Pio XII, proclamandolo - il 18
giugno 1939 - patrono d'Italia, definiva il pi italiano dei santi, il pi santo degli
italiani. Ma non certo a questo che pensava il cardinale Tommaso da Capua!
Francesco chiedeva ai suoi frati di vivere come ospiti e pellegrini in questo mondo.
Che significato dare, allora, all'appellativo patriae lux? Forse quello di luce che
illumina il cammino verso la vera patria (2)?
2.
Forma Minorum: chiaro qui un duplice riferimento: alla forma di vita che Francesco
stende per i fratelli che il Signore gli ha dato e a Francesco stesso che diviene per
loro un modello da seguire (3).
3.
Virtutis speculum: esprime un concetto che gi troviamo nella Vita prima di frate
Tommaso da Celano (4): Chi vuole mettere mano a cose grandi e conquistare i
doni pi alti della via della perfezione, guardi nello specchio della sua vita e
imparer ogni perfezione (1 Cel cap. 1 n. 90).
(2) Pacuvio (citato da Cicerone in Tusc. 3,37, 108 e successivamente ripreso anche da Seneca) scriveva patria
est ubicumque est bene. Un letterato qual era il cardinale Tommaso da Capua, potrebbe aver ravvisato in
Francesco la luce che guida al possesso del vero bene, nella patria verso la quale noi siamo ancora in
cammino?
(3) Scrive san Bonaventura nella Legenda majior (Cap. 3 n.8):Vedendo che il numero dei frati a poco a poco
cresceva, il servitore di Cristo scrisse per s e per i suoi frati con parole semplici, una formula di vita, nella quale,
posta come fondamento imprescindibile l'osservanza del santo Vangelo, inser poche altre cose...
(4) Questa prima opera del Celano, fu verosimilmente visionata e approvata da papa Gregorio IX, gi nel 1229.
26
4-5. Recti via, regula morum: ritornano i concetti gi sopra espressi riguardo alla luce e
alla forma di vita, cos che potremmo, a questo punto, leggere i sei appellativi su
due colonne parallele e scoprirne le corrispondenze:
1. sancte pater
2. patriae lux
3. forma Minorum
L'invocazione finale: carnis ab exilio, duc nos ad regna polorum il punto verso cui tende
l'intero brano e ben si inserisce nel contesto celebrativo della canonizzazione di Francesco
e della traslazione della sua salma, quel corpo che vissuto per quarantaquattro anni in
terra d'esilio e che ora ha raggiunto la citt stabile nella pace del Regno (5).
Analisi verbo-melodica
L'antifona, costruita nel secondo modo e nella sua forma plagale ruota interamente
attorno alla corda RE dalla quale partono e sulla quale concludono la maggior parte
(quattro su sei) degli incisi o sotto-incisi da cui il testo composto:
Sal-ve, sancte Pa-ter
pa-triae lux, forma mino-rum...
rec-ti via, regula mo-rum
car-nis ab exili-o
e sulla quale neessariamente si chiude il brano: po-lo-rum.
Nel suo complesso si tratta di una composizione di stile melodico ornato, anche se in forma
molto semplice. Su ogni sillaba (tranne poche eccezioni e tra queste il melisma finale su regna) troviamo al massimo neumi di due suoni, con un certa frequenza nel loro
accostamento (vedi, ad esempio: san-cte Pa-ter, re-gu-la mo-rum).
Vediamo ora come la melodia assolve al compito di sottolineare, volta per volta, le
affermazioni del testo.
La prima frase si apre con l'invocazione Salve, sancte Pater: la melodia, che come il brano
(nel suo complesso) ruota tutta attorno alla corda RE, quasi a segnare il reverente saluto a
Francesco, scende a toccare la nota pi bassa del brano (un la). Discesa che sar ripetuta
pi avanti, quasi a rimarcare la distanza tra l'esilio terreno e la patria celeste. In questo
primo inciso, l'innalzamento massimo alla nota mi, su san-cte.
La seconda parte di questo primo inciso conosce gi un pi ampio sviluppo, sia in fioritura
melodica che in altezza. Su for-ma (parola di rilievo nel testo dell'antifona) ogni sillaba
ornata con tre note e si supera in altezza il precedente mi, raggiungendo su for(ma) la nota
sol, per ridiscenere poi, gradatamente alla tonica re, su Mino-rum.
Inattesa giunge l'apertura del secondo inciso. Con una figura rispetto alle precedenti
rovesciata si attacca immediatamente sulla alta corda di la, ci si abbassa leggermente e
sul la ci si riporta nel finale: si tratta di sottolineare l'alta esemplarit del modello offerto da
Francesco, specchio di virt! Poi con melodia che presenta qualche assonanza con quella
che rivestiva le espressioni patriae lux, forma minorum, si rivestono le espressioni quasi
equivalenti (vedi analisi testuale) recti via, regula morum, anche qui salendo su re-gula a
toccare la nota sol con graduale discesa, anche qui, alla tonica re su mo-rum.
(5) Trasparenti i richiami a testi paolini: ... sempre pieni di fiducia e sapendo che siamo in esilio lontano dal
Signore finch abitiamo nel corpo... (Cor 5,1) e Usciamo dunque anche noi dall'accampamento e andiamo
verso di lui perch non abbiamo quaggi una citt stabile, ma cerchiamo quella futura (Eb 13,14).
27
28
IL MAGISTERO
DEI MIGRANTI
LA BIBBIA SCRITTA E NARRATA DALLA PROSPETTIVA DEI MIGRANTI, DI
QUANTI SONO STATI COSTRETTI A VIAGGIARE IN CERCA DI UN FUTURO.
ACCOGLIERE I MIGRANTI OGGI UN ATTO DI SOLIDARIET MA ANCHE UNA
NECESSIT TEOLOGICA.
Relazione
di Lidia
Maggi
Il Signore disse ad Abramo: Va via dal tuo paese, dai tuoi parenti
e dalla casa di tuo padre, e va nel paese che io ti mostrer
(Genesi 12, 1).
ottobre
2015
29
30
Non anche di questo che parla levento fondatore della storia di Israele, lesodo?
Fuggire dal genocidio, dalla schiavit, per sottrarsi alla persecuzione. Meglio il deserto, che
una terra apparentemente ricca ma segnata da un governo ingiusto.
La Bibbia, in quanto storia di migranti, affronta tutte le questioni che i migranti
ancora oggi affrontano, quando arrivano in una nuova terra. A iniziare dalla lingua. La
Bibbia uno strano testo, composto da una miscellanea di lingue: ebraico, aramaico,
greco. Noi non ci poniamo il problema della traduzione solo per rendere fruibile questo libro
a chiunque voglia leggerlo. La questione presente nel testo stesso. Come mai le parole di
Ges, che parla in aramaico, un dialetto ebraico, vengono riportate dai suoi testimoni in
greco, ovvero tradotte in una lingua straniera? Al di l della risposta tecnica, mi interessa qui
segnalare che, nello stesso testo biblico, esiste un passaggio da una lingua a unaltra. Tema
che non affronta una cultura stanziale. Chi nasce, vive e muore nello stesso posto, non si
trova sollecitato a dover ricercare una mediazione linguistica che, invece, di vitale
importanza per tutti coloro che emigrano. Il migrante deve imparare la lingua del posto,
oltre ai diversi usi e costumi. Si trova di continuo a dover definire i propri confini culturali, tra
desiderio di integrazione (come Israele in Egitto, ai tempi di Giuseppe), scelta del
nascondimento (come la regina Ester, che non rivela la sua identit religiosa e culturale) o
differenziazione (come Israele al tempo di Mos: Lascia andare il mio popolo! come nella
vicenda di Daniele e dei suoi amici, alla corte di Babilonia, che rifiutano di nutrirsi con il cibo
regale). Tutto il libro del Levitico, pur presentando leggi arcaiche a noi perlopi
incomprensibili, pu essere percorso con questa categoria: la necessit di un popolo, in una
terra abitata da altri popoli, di differenziare la propria identit un po come succede al
protestantesimo in Italia che, sentendosi accerchiato da un contesto culturale a
maggioranza cattolico, differenzia se stesso definendo la propria fede in contrapposizione
allaltro. Una medesima strategia connota il Levitico, il libro della santit, della separazione:
persino questo testo lo si comprende differentemente, se lo si considera un codice di
migranti, preoccupati di perdere la propria memoria culturale.
31
DI P. PIO TAGLIABUE
DALLA BOLIVIA
32
FilmiAmo
MERAVIGLIOSO BOCCACCIO
Una cornice: Firenze 1348, la peste imperversa e dieci giovani
decidono di lasciare la citt e ritirarsi in collina. Un quadro: cinque
novelle raccontate a turno per occupare il tempo e non pensare alla
dramma della malattia e della morte. Boccaccio e il suo Decamerone
riprendono vita grazie alle pennellate intense dei fratelli Taviani. Un
appello ai giovani di oggi da parte di due ultraottantenni: la
leggerezza della vita non pu essere dimenticanza del dolore.
Novellare non fuggire ma prendere coscienza del legame che
stringe vita e morte, dramma e gioia, fedelt e tradimento, amore e
odio, gelosia e donazione, sacrificio e risurrezione.
33
Scheda a cura di
Meraviglioso
Boccaccio
di Paolo
e Vittorio Taviani
Drammatico
120 min
Italia
2015
Teodora Film
Ghismunda (Kasia Smutniak) privata del suo amore per Guiscardo (Michele Riondino)
dalla folle gelosia del padre Tancredi (Lello Arena); della severa badessa Usimbalda
(Pala Cortellesi) che nel tentativo di punire la giovane suora (Carolina Crescentini)
caduta nella tentazione della carne dovr ammettere i suoi peccati; del cavalleresco
Federico degli Alberighi (Josafat Vagni) che per amore della incantevole Giovanna
(Jasmine Trinca) disposto a sacrificare ci che di pi caro possiede.
Tre storie di amori profondi, passionali e delicati capaci di restituite vita, di
affrontare lodio, di attendere e di sacrificarsi, amori che affrontano la realt dolorosa
e avversa, senza ritrarsi. S, i fratelli Taviani non scelgono a caso le novelle del
Decamerone, ma vogliono mostrare come i legami veri possano ridare speranza
perch sono per sempre. In un tempo odierno segnato dalla precariet anche
affettiva, dalla superficialit, dalla volubilit del sentire emotivo, questi giovani
ottantenni ricordano che qualsiasi peste si affronta con la forza del cuore, la dedizione
di s, con il sacrificio.
In questa trama amorosa si inseriscono, quasi come intermezzo, due storie
apparentemente buffe, certamente leggere, che ricordano per come i semplici e i
deboli non siano da colpire e condannare ma da comprendere perch tutti siamo
fragili. La tentazione di eclissare le debolezze rimane, di rendersi invisibili, di mostrare di
giorno la santit e di nascondere nella notte la peccaminosit. Di rifugiarsi nel giudizio
e nella vendetta, in una sorta di purit che allontana dal contatto con la realt
segnata dal limite umano. Non si pu fuggire da Firenze.
Il film va apprezzato pi per il suo senso celato, per lessenzialit della
rappresentazione, per le ambientazioni sobrie dove il vuoto comunica altro, per scorci
di un paesaggio magnifico, per la fotografia intensa, insomma per le pennellate
affascinanti con cui i Taviani dipingono il quadro. Le atmosfere boccaccesche sono
lontane, qui si punta sulla potenza dei moti dellanimo.
Certo, a volte si avverte un senso di sospensione, si vorrebbe vedere e sentire di pi,
resta la nostalgia di altro, ma forse questo che non fa dimenticare ci che si visto.
La cornice rimane esile, i giovani che si ritirano in collina a novellare a volte
sembrano spaesati, la loro recitazione di maniera. Ma per i registi importante il loro
raccontare: ha un effetto catartico, diventano consapevoli che a volte si pu rischiare
per un bene pi grande, per rimanere vicino a chi si ama. E cos fanno ritorno a Firenze,
diventano grandi.
34
NOTIZIE di CASA
LUGLIO 2015
Dopo una celebrazione eucaristica alle ore 08.15, il Ministro
provinciale fr. Francesco Bravi benedice le nuove stanze dellala
restaurata dellInfermeria provinciale.
11 Sabbioncello (LC)
11 Monastero s. Chiara
Milano
21 Seveso (MB)
26 Rimini
29 Marcallo (MI)
35
NOTIZIE di CASA
AGOSTO 2015
Vengono pubblicate le Carte di Famiglia 2015-2016 disposte nel
Congresso Definitoriale che si riunito a Lenno (CO) dal 22 al 25
Giugno e in seguito a Dongo (CO) dal 20 al 22 Luglio.
02 Curia Milano
13 Agrate (MB)
24 - 28
S. Zeno in Montagna
(VR)
SETTEMBRE 2015
Si riunisce in mattinata il Consiglio di Cooperazione dei Ministri
provinciali. A fine mattinata si celebra il rito della Vestizione.
Vestono i panni della prova Eduard Ulaj della Provincia Veneta,
Samuele Canella della Provincia Trentina, Fabiano Fedrigo della
Provincia Lombarda. Presiede il Ministro del Trentino fr. Francesco
Patton , assieme al Ministro del Veneto fr. Mario Favretto, al
Ministro del Piemonte fr. Maggiorino Stoppa, al Ministro della
Liguria fr. Mario Vaccari, al Ministro di Emilia-Romagna fr. Bruno
Bartolini, al Ministro della Lombardia fr. Francesco Bravi. Nel
pomeriggio alle ore 16.00 concludono il Noviziato con la
Professione temporanea fr. Christian Vallarsa e fr. Daniele Viviani
della Provincia Veneta. LEucaristia presieduta dal Ministro del
Veneto fr. Mario Favretto.
05 Baccanello (BG)
19 Turate (CO)
36
NOTIZIE di CASA
SETTEMBRE 2015
Si svolge lannuale Assemblea Guardiani del Nord Italia. Nel
primo giorno suor Alessandra Smerilli relaziona su Economia e
uso dei beni nella vita consacrata. Il secondo giorno dedicato
a proposte e progetti per la gestione economica della nuova
Provincia. Il giorno conclusivo dedicato al cammino verso il
Capitolo provinciale 2016.
28 - 30
Castelletto di Brenzone
(VR)
29 S. Antonio (MI)
OTTOBRE 2015
Il Ministro provinciale fr. Francesco Bravi partecipa al
pellegrinaggio in occasione dellofferta dellolio per la lampada
votiva da parte della Regione Lombardia. In seguito partecipa,
dal 05 al 08, sempre ad Assisi, allAssemblea COMPI.
02 - 08
Assisi (PG)
06 Monza
09 Assisi (PG)
10 Chiampo (VI)
11 Monza
Circa 120 frati del Nord Italia si ritrovano per vivere lesperienza
dei Laboratori territoriali nella ricerca di criteri e direzioni nei
quali si crede stia il bene della nuova Provincia.
12 - 13
Torreglia (PD)
37
NOTIZIE di CASA
OTTOBRE 2015
Lo stesso incontro viene ripetuto il 13-14 a Montebello della
Battaglia (PV) e il 14-15 a Milano Marittima (RA), con la
partecipazione di circa un centinaio di frati.
13 - 15
Montebello (PV)
Milano Marittima (RA)
16 Monza
18 Pavia
19 - 24
Dubrovnik
24 Sabbioncello
38
26 Monza
Questa la volont
del Padre mio:
che chiunque
vede il Figlio
e crede in lui
abbia la vita eterna;
e io lo risusciter
nell'ultimo giorno
Gv 6, 40
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40
41
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Tu vivi
nel tempo presente
da quando al mondo
festi udire uno strillo
tua prima parola,
fino allultimo tuo
silenzio.
Questo tuo viaggio
nel tempo
fluisce nel mar
delleterno
allor che tu entri
nel regno
che solo conosce
lamore
da Il Tempo Eternato
A. Mosconi
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