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ROMANTICISMO

In Italia il romanticismo si affaccia nel 1816 ma le tendenze romantiche erano gi in atto da tempo,
sin dalla fine del Settecento soprattutto in Europa ma anche in Italia durante let napoleonica e con
Foscolo. IL termine Romanticismo pu essere usato come categoria storica, ad indicare un intero
periodo nelle sue manifestazioni, oppure in unaccezione pi ristretta, a designare un determinato
movimento che si esprime in manifesti programmatici di poetica. Di conseguenza determinati
scrittori che non fecero parte dei movimenti romantici anzi addirittura li avversarono possono
ugualmente essere considerati romantici nellaccezione pi larga del termine, in quanto
parteciparono a quella visione del mondo come Foscolo ma anche Leopardi e Carducci.
Inoltre spesso in passato sia romanticismo che classicismo sono state presentate come categorie
dello spirito, che si collocano al di fuori del momento storico e si presentano nelle varie epoche. Si
parlato cos di romanticismo storico e perenne. Oggi questa distinzione superata, perch il
termine viene ad indicare un momento storico, e comprensibile solo in relazione a esso. Se motivi
romantici (malinconia, inquietudine, meditazione sulla morte, esplorazione dellio) si possono
riscontrare in altri momenti storici, come et classica, Medioevo, rinascimento, barocco, comunque
diventano sistematici solo in relazione al periodo che va dalla fine del settecento e lottocento.
La parola romantic compare per la prima volta in Inghilterra nel 1600 e coerentemente con il clima
razionalistico, viene usata in senso spregiativo per indicare il favoloso presente nei poemi
cavallereschi e pastorali. Nel 1700 quando la fantasia inizia a perdere la connotazione positiva, i
termine passa a significare semplicemente ci che serve a dilettare limmaginazione, soprattutto in
relazione ai paesaggi primitivi, selvaggi, tempestosi. A fine 1700 viene poi a indicare non solo un
elemento oggettivo, ma anche uno stato danimo soggettivo, ad esempio nellEloisa Rousseau
definisce con questa parola uno stato danimo soggettivo (n che di magico, sovrannaturale che
rapisce lo spirito). In Germania poi il termine venne ad indicare lo stato danimo prodotto dal
cristianesimo che introdotto per sempre il distacco da una totalit originaria, del finito allinfinito,
dalluomo al divino, per cui romantico indica uno stato danimo di nostalgia per ci che lontano e
indefinito. Mentre in Italia il termine nei manifesti programmatici indicava la poesia dei vivi,
moderna, in contrapposizione con la poesia dei morti, e allimitazione dei classici.
Il romanticismo investe diversi aspetti della civilt ,alcuni dei quali si sono protratti fino al
novecento, perci darne una definizione sintetica scorretto, si possono sol individuare dei
denominatori comuni di quella pluralit di manifestazioni culturali, tenendo sempre presente che
nella realt il romanticismo non esiste, esistono solo scrittori, pensatori, artisti romantici.
ci che colpisce il trionfo delle tematiche negative, il dolore, la malinconia, il tedio,
langoscia, la paura, linfelicit la delusione, il disgusto, il vagheggiamento della morte, il
fascino dellorrore e del mistero. Emblematico il titolo di unopera che ebbe enorme
successo: I dolori del giovane Werther. Si tratta di motivi presenti in tutte le epoche ma che
adesso investono totalmente il panorama della cultura. difficile se non impossibile trovare
un artista che abbia in questo periodo una visione del tutto pacificata della realt.
Trasformazioni politiche in atto, la rivoluzione americana e ancor di pi quella francese, che
con luccisione del re e labbattimento della monarchia afferma che la sovranit appartiene
al popolo. Ma c unaltra rivoluzione, pi graduale ma pi incisiva, quella industriale, che
parte in Inghilterra, per cui entra in crisi lartigianato, mentre il nuovo proletariato, sfruttato,
miserabile, si addensa in citt. Il sistema industriale esige la piena e continua espansione,
pena il crollo, ma il mercato nono pu assorbire illimitatamente le sue merci, e ci
determina crisi cicliche, con effetti rovinosi sulla vita quotidiana delle popolazioni. Da tutto
ci scaturisce limpotenza delluomo di fronte al sistema che ha creato (basti pensare al
mostro di Frankestein di Mary Shelley, per cui luomo creato dallo scienziato, sfugge al suo
controllo determinando distruzione e morte). Ma ci sono anche altre conseguenze: il fatto
che luomo alienato dal prodotto, dalla merce, che produce, oppure la borsa che seppure
determinata dalle azioni delluomo, il suo intervento non traspare ma sembra essere
prodotta da forze intrinseche e misteriose, ma anche la massa degli operai sfruttati, che si
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contrappone ostile al sistema sociale, con le rivolte violente, es. il luddismo, oppure con lo
sciopero, e presenta un modo di vita opposto a quello borghese fatto di immoralit,
promiscuit, alcolismo, delinquenza, ancora il senso di colpa per aver contaminato la
Natura.
Si pensava che il romanticismo avesse avuto origine dalle speranze fallite a seguito della
rivoluzione francese. Ma in realt le tendenze erano gi in atto da tempo, come lo Sturm
und drung, il wertherismo, Rousseau, lossianismo, la letteratura gotica, il preromanticismo,
dunque la delusione storica non che uno di quei momenti di quel processo che ha radici
pi profonde.
Cambia lintellettuale. Questa figura non vive in un iperuranio ideale ma immerso nella
realt, anzi in genere possiede locchio pi acuto nello scandagliare i processi in atto, una
coscienza pi lucida del cittadino comune. In questet questa situazione ancora pi vera.
Nel passato lintellettuale era legato a potenze egemoni, la nobilt , il clero. La sua funzione
era dunque di mediare il consenso presso il potere, sono pochissime le figure di ribelli prima
dellottocento. Ora invece lintellettuale deve trovare spesso unoccupazione per vivere
(ancora sono poche le figure che riescono a vivere dei proventi del loro lavoro), e si tratta di
occupazioni poco prestigiose e remunerate (insegnante, bibliotecario, giornalista, precettore
privato) o che non gli consentono quellotium letterario del passato. In secondo luogo
lartista portatore del valore del bello disinteressato, valore che non collimava con quello
della societ capitalistica nascente, che credeva nel calcolo disinteressato, nellutile, nel
razionale, mentre lartista visto come essere improduttivo, addirittura come qualcuno che
deve solo divertire. Un terzo motivo di conflitto dato dallinstaurarsi nel mercato di
prodotti intellettuali, il libro inizia ad avere un prezzo, lo scrittore deve considerare le leggi
delleditoria, e questo sentito per lui come un sacrilegio, una contaminazione. Non solo
deve sapere accontentare i gusti del pubblico, proprio del pubblico borghese che disprezza.
Non mancano soluzioni di compromesso, lartista pu adattarsi al nuovo ruolo, accettare il
meccanismo del mercato e mirare al successo. In effetti accanto alle tematiche estreme
coesistono tematiche pi moderate, che testimoniano un rapporto di compromesso, ma ci
non esclude che lartista covi pur sempre un rancore verso la societ, un segno di rivolta che
si vede in forme simboliche attenuate come levasione nel sogno o nellesotico.
I temi fondamentali del Romanticismo europeo sono: il rifiuto della ragione (non solo in
relazione allopposizione verso lilluminismo, ma anche come vera e propria esplorazione
dellirrazionale, della parte in ombra e evitata dalla maggior parte degli scrittori, non a caso
lilluminismo aveva fatto propria lidea dei lumi della ragione che avrebbero dovuto
rischiarare le menti ottenebrate, mentre adesso si predilige la notte, la tenebra, basti pensare
agli Inni alla notte di Novalis), lattenzione verso il sogno, la follia, soprattutto ma anche il
delirio, lallucinazione che costituiscono unalternativa allesistenza normale, grigia e piatta;
questesplorazione comporta un soggettivismo esasperato, il romantico tende a sprofondare
negli abissi dellinteriorit, per cui il mondo esterno non esiste solo una proiezione dellio.
Su questatteggiamento influisce la filosofia idealistica, che riduce la realt a puro soggetto;
di qui scaturisce lironia romantica, che consiste nel guardare il mondo con distacco, nella
consapevolezza che solo una creazione dellio; contro il materialismo, deismo e ateismo
illuministici segna un ritorno alla religiosit, per via del bisogno di infinito, che si pu
concretizzare in conversioni alla religione tradizionale (Manzoni, Chateaubriand), ma pi
spesso in unindagine verso il sovrannaturale senza trascurare gli aspetti esoterici, magici; il
male esercita grande fascino, di qui nascono le fantasia di sangue, crudelt, morte, indagate
soprattutto dal filone cosiddetto nero, che ama creare atmosfere orrorose e allucinate,
popolate di apparizioni, spettri, demoni, visioni macabre; ma il bisogno di fuga si pu
esprimere invece nel vagheggiamento di luoghi lontani, nellesotismo, che va inteso
nellaccezione pi ampia di quella moderna, abbiamo infatti un esotismo spaziale, che
consiste nel vagheggiare luoghi lontani e diversi (lOriente raffinato, i paesi selvaggi
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dellAmerica, i mari del sud), ma si pu anche avere un esotismo temporale, che consiste nel
trasferirsi idealmente in epoche diverse, e solitamente due sono le epoche pi caratteristiche:
il Medioevo cavalleresco e mistico, e lEllade antica, vista come paradiso perduto di
bellezza e felicit. Difatti a qualificare romanticamente il vagheggiamento e i sogno non
loggetto vagheggiato, ma il sentimento di fuga, per questo anche il mondo classico pu
rientrare in questa visione, perch comunque si rifiuta la realt presente. Dalla stessa
esigenza nasce uno dei miti del periodo: linfanzia, vista come et di felicit perduta, in cui
il rapporto con il mondo era immediato, e linfanzia non solo quella individuale, ma anche
collettiva dellumanit, cio il primitivo, vagheggiato come mondo di spontaneit e
autenticit ignoti alla civilt moderna. Con lo stesso sentimento viene visto il popolo,
fanciullesco e ingenuo, dotato di una fantasia naturalmente poetica, depositario dellanima
originaria della nazione.
Nella fuga contro il reale ed il presente il romantico si trova sempre ad urtare contro i limiti
imposti dalla societ umana, nasce cos un duplice ideale eroico: leroe romantico pu
essere il ribelle solitario, che orgoglioso della sua superiorit spirituale e della sua forza, si
erge a sfidare ogni autorit, legge, convenzione o limite, per affermare la sua individualit
(titanismo), oppure pu essere la vittima, colui che proprio perch conscio della sua
superiorit spirituale, incompreso ed escluso, ma non esprime il suo sdegno in rivolte e
gesti clamorosi, ma nella solitudine e malinconia, con il vagheggiamento della morte, fino
ad arrivare al suicidio (vittimismo), interpreti delle due figure erano Karl Moore dei
Masnadieri di Schiller e Werther di Goethe. Da questi due atteggiamenti nascono figure
mitiche di vario tipo come il nobile fuorilegge, che calpesta le leggi e sfida addirittura Dio,
oppure il primo grande ribelle, Lucifero, il pi bello degli angeli che os sfidare Dio, oppure
il Corsaro di Byron. Sul versante opposto, del vittimismo, si colloca la figura dellesule,
luomo senza radici che la sorte, o la malvagit degli uomini o una sua inquietudine
spingono a viaggiare senza sosta, e una variante pu essere quella dello straniero, di cui
sono ignoti il passato e la provenienza e il cui fascino nasce dal mistero che lo avvolge,
oppure dello stesso poeta, che il genio, lanima privilegiata, dotata di sensibilit superiore,
che per questo viene deriso e disprezzato dalla societ.
La presenza di queste tematiche negativa ha fatto parlare di una malattia romantica, a cui
stato contrapposto invece un romanticismo positivo, teso ai grandi ideali civili e patriottici.
Il romanticismo sente effettivamente con intensit il senso della nazione, anzi si pu dire che
il significato moderno di nazione in senso proprio spirituale e culturale nasce solo con il
Romanticismo, per cui il popolare viene a coincidere con il nazionale. Importante anche il
senso della storia che si contrappone allantistoricismo razionalistico, mentre lilluminismo
svaluta il passato come accumulo di aberrazioni, il romanticismo recupera il passato come
fase di un processo in cui ogni momento stato indispensabile e dunque positivo. Ma a ben
vedere anche questo romanticismo positivo pu essere considerato nella categoria del
rifiuto, perch linteresse per la storia nasce dallangustia verso il presente. E un errore in
genere bollare questo fenomeno come malattia, perch qui si esprime la percezione acuta dei
grandi conflitti e delle trasformazioni del mondo moderno.
Sul piano degli orientamenti politici il rifiuto romantico del presente pu andare in direzioni
diametralmente opposte; pu assumere posizioni reazionarie, vagheggiando come modello
politico il Medioevo feudale e imperiale, soprattutto in Germania e Francia, oppure pu
assumere posizioni liberali e democratiche, favorevoli alla rivoluzione, allabbattimento del
dispotismo politico e religioso, come in Inghilterra e Italia.
Nasce una nuova concezione della letteratura: la poetica classicista si fondava
essenzialmente sul principio dellimitazione della natura, desunto dagli antichi. Siccome la
natura immutabile, esistono anche dei canoni universali e immutabili del bello.- una volta
raggiunta la perfezione non resta che riprodurla, di qui il carattere dellimitazione dei
modelli consacrati. Il poeta deve s avere unispirazione, ma deve poi elaborarla con il
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possesso di strumenti tecnici, come figure retoriche, metrica, e il rispetto delle regole
codificate dei determinati generi. Il gusto classico dunque dominato da unidea di armonia,
levigatezza, compostezza, equilibrio, che corrisponde sul piano dei contenuti a un sereno
dominio delle passioni. I criteri fondamentali sono infatti: la selezione del reale, e
lidealizzazione, comportando una netta separazione degli stili: tragico e comico, sublime e
quotidiano non devono essere mai mescolati allinterno di una stessa opera. La poetica
romantica rifiuta decisamente regole, modelli, generi. La poesia non esercizio razionale e
artigianali, ma libera ispirazione, e il concetto di ispirazione allude a uno spirito, a una sorta
di divinit che parla per bocca del poeta. Compare cos la nozione platonica della poesia
come follia divina, un invasamento di una forza interiore, di qui lesaltazione del genio,
una dote spirituale innata, che non si pu acquisire, il culto delloriginalit, per cui il poeta
deve dire ci che ancora non mai stato detto e deve trasfondere nellopera il suo carattere
personale, il culto della spontaneit e autenticit, per cui il sentimento del poeta deve trovare
espressione immediata, sincera, senza filtri artificiosi. Per questo alla compostezza classica
si preferiscono leccesso, la disarmonia, la dissonanza, alla perfezione formale una forma
magari disordinata, irregolare, approssimativa, frammentaria (ovviamente frutto di utilizzi di
artifici retorici non meno raffinati di quelli della poesia classica). Se larte classica deve a
forme nitide, plastiche, larte romantica tende al vago, allindeterminato, al musicale. Ne
deriva anche un allargamento dei confini del poetico: pu avere diritto di cittadinanza anche
ci che secondo i canoni classici era ritenuto brutto o impoetico, e crolla cos il principio di
separazione degli stili: tragico e comico, cos come accade nella vita, devono stare fianco a
fianco.
IN EUROPA
Il primo paese in cui si affaccia una scuola romantica la Germania, che gi nel 1700 aveva avuto
tendenze precorritrici come lo Sturm und Drung, anche se latto di nascita del romanticismo si ha
con Schlegel e Novalis, mentre a livello filosofico influenzato molto dalla filosofia idealista di
Fiche, che identifica il reale con lio, e vede il mondo esterno come negazione, non-io.
In Inghilterra invece il manifesto del Romanticismo la prefazione di Wordsworth alla seconda
edizione delle ballate liriche, in cui si dice che il poeta deve usare un linguaggio semplice, vicino a
quello della gente comune, che erediti le tradizioni popolari, e la poesia deve trattare cose e persone
reali, quotidiane e umili. Poi la scena letteraria fu dominata da una seconda generazione di
romantici, come Byron e Shelley, che hanno in comune lansia di libert e il conflitto con la societ
inglese, con il suo moralismo e le sue convenzioni soffocanti, mentre nella narrativa spiccano i
nomi di Walter Scott, i cui romanzi storici evocano il fascino di epoche passate o di costumi
primitive esotici, e di JAne Austen, che rappresenta la vita della borghesia di provincia.
In Francia un movimento romantico si sviluppa pi tardi che in Germania e Inghilterra, la figura
pi significativa Ren de Chateaubriand, nel Genio del Cristianesimo c unesaltazione della
religione come base dellispirazione artistica, che si oppone al laicismo e al razionalismo del secolo
precedente, poi Madame de Stael, che nella Germania diffonde la conoscenza della cultura tedesca
contemporanea. Ma il manifesto programmatico fu la prefazione di Hugo alla tragedia storica
Cromwell, in cui sostiene che nellarte deve convivere bello e brutto, sublime e grottesco.
Negli Stati Uniti ha molto successo il filone nero, e di avventura e mistero con Allan Poe,
Hawtorne, con la lettera scarlatta, e Melville.
IN ITALIA
Loccasione che diede impulso al formarsi in Italia di un movimento romantico fu la pubblicazione
di un articolo di Madame de Stael sulla Biblioteca Italiana nel 1816, dal titolo sulla maniera e
lutilit delle traduzioni. La scrittrice deprecava la decadenza della cultura italiana contemporanea
e invitava gli italiani a uscire dal culto del classicismo per aprirsi alla letteratura europea, scrive
oggi i letterati razzolano nelle ceneri della cultura classica per trovare qualche granello doro,
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anche se dura la critica nasceva da un sincero amore verso la letteratura italiana e un desiderio di
vederla risorgere ( vero che cerano state istanze innovatrici con Foscolo, ma quella stagione era
finita e si era entrati in una fase stagnante). Larticolo suscit subito aspre polemiche, e violente
reazioni da parte dei classicisti, nel coro si distinsero le voci di Botta, Londonio e Giordani che
diedero riposte pi moderate e meditate ma ugualmente furono fermi nel rivendicare la superiorit
dello stile classico. Questi classicisti ribadivano lassoluto carattere immutabile dei modelli
universali di bellezza, ma erano anche mossi da sinceri intenti patriottici, e di difesa delle istituzioni
culturali italiane. Il genio italiano sostenevano, figlio diretto di quello latino: le tematiche
tenebrose e il gusto nordico sono estranei alla visione serena e luminosa della vita, del bello come
armonia e proporzione. Soprattutto Giordani esemplifica le posizioni dei classicisti ni due
affermazioni: il nuovo non coincide con il bello (il culmine della bellezza stato raggiunto gi dai
classici), e non si possono mescolare le idee settentrionali con la nostra cultura, perch sono
inconciliabili e svilirebbero la cultura nazionale.
Nonostante ci alcuni intellettuali che si definirono romantici insorsero a difesa della DeStael come
DiBreme, Borsieri e Visconti, Pellico. Importante fu la lettera semiseria di Berchet, in cui
Grisostomo (bocca doro in greco) finge di scrivere al proprio figlio in collegio per dargli consigli
letterari, facendo unesaltazione della nuova letteratura romantica, poi alla fine finge di avere
scherzato ed esorta il figlio a seguire le regole classicistiche , che espone facendone la parodia.
Questo gruppo di intellettuali diede vita al Conciliatore, che doveva diventare il portavoce ufficiale
delle nuove idee letterarie ma anche con finalit di progresso civile, diffondendo cognizioni
scientifiche utili al progresso economico della Lombardia. Per queste sue tendenze ebbe vita
difficile con le persecuzione austriache finch cess di esistere nel 1819.
I romantici affermavano lesigenza di una cultura rinnovata e moderna, che non si rivolgesse solo
alla cerchia chiusa dei letterati ma si aprisse al pubblico pi vasto, definito popolo, che nel
linguaggio del tempo indicava i ceti medi. Per questo occorreva mettere da parte la mitologia
classica, e affrontare argomenti di pi vivo interesse, ma occorrevano anche forme e linguaggi
nuovi. Era necessario abbandonare il linguaggio aulico, proprio della tradizione italiana, che era
ormai una lingua morta, liberarsi dallimpaccio di regole e norme che ostacolavano lispirazione del
poeta.
Se respingevano le tesi dei classicisti, i romantici italiani erano per lontani dalla posizioni estreme
del Romanticismo europeo, ne rifiutavano sia le tendenze tenebrose e orrorifiche sia gli eccessi di
anarchia formale. Le loro posizioni erano moderate, affermavano che le finzioni della fantasia se
non posano sulla reale natura delle cose e degli uomini, sono un abuso della mente. Miravano cio
a una letteratura che puntasse al vero, e fosse equidistante sia dai vagheggiamenti classicisti sia
dallirrazionalismo europeo.
Queste posizioni fanno capire come il movimento romantico lombardo sia stato espressione in
campo culturale di un movimento della societ che mirava al rinnovamento profondo, capace di
portare lItalia al livello delle altro nazioni. In Italia un ceto borghese consapevole, avanzato, non
esisteva ancora, era in via di formazione con i moti del 20-21. Dunque il Romanticismo lombardo
fu lavanguardia di questo processo stimolando il dibattito. Non un caso che i fondatori del
conciliatore abbiano preso parte alla cospirazioni politiche, e siano stati colpi duramente con i
carcere e lesilio durante le repressioni.
Questo spiega le differenze tra Italia ed Europa: il Romanticismo straniero il frutto di una
lacerazione profonda della societ, per via delle trasformazioni in atto, mentre in unItalia
politicamente divisa e economicamente arretrata queste lacerazioni non erano presenti se non come
riflessi straniero o embrioni (le tematiche tenebrose e irrazionali non a caso saranno rirpese dalla
scapigliatura) . Tra lo scrittore e la societ non ancora avvenuto il distacco, per questo prevale lo
slancio ottimistico e fiducioso, di fiducia in un cambiamento nel paese, in pratica Risorgimento e
Romanticismo coincisero perfettamente. Di conseguenza non c vera rottura tra Romanticismo e
illuminismo, le tesi del conciliatore riprendono pressappoco quelle del Caff, usano addirittura la
stessa terminologia diffondere i lumi. Tuttavia questa non semplicemente una seconda fase, il
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movimento ha anche caratteri nuovi: gli uomini del conciliatore hanno un nuovo senso della storia,
che li fa guardare con interesse al passato, soprattutto al Medioevo, hanno il senso di nazione,
hanno come referente non unelite aristocratica ma un pubblico borghese, sono liberi dallillusione
di collaborare con il sovrano per le riforme illuminate ma hanno idee di rivolta e ribellione
popolare.
Le istituzioni culturali si trasformano: la corte e laccademia non sono pi centri del sapere, ma la
cultura si decentra, mentre si formano due poli nuovi: leditoria e il giornalismo. Lavvento
delleditoria come impresa capitalistica p resa possibile sai processi di trasformazione borghese
della societ e dalla diffusione dellistruzione, anche se ci sono ancora gravi ostacoli: la divisione
politica, che impone dazi e dogane impedendo la creazione di una pi vasto mercato di estensione
nazione, la presenza di censure poliziesche, che esercitano controlli pesanti e la mancanza di
protezione del diritto dautore. Chiunque infatti poteva stampare un libro negli altri stati senza
corrispondere alcun diritto allautore e alleditore, ci limitava i profitti degli editori e degli autori.
Emblematico il caso dei Promessi sposi che ebbe enorme successo e fu stampato in decine di
edizioni abusive in tutta Italia, e Manzoni che era cosciente della speculazione promosse a proprie
spese una ristampa del romanzo, riveduta e accurata e con numerose illustrazioni, ma il tentativo
fall, le nuove copie non vennero assorbite e restarono invendute.
Due infine sono le componenti che cambiano: lintellettuale e il pubblico. Per lintellettuale, la
maggioranza degli scrittori italiani del 1800 laica e borghese (anche gli aristocratici, pochi,
acquistano una mentalit borghese, basti pensare che Manzoni conte ma rifiuta di essere chiamato
col titolo nobiliare e si dedica a imprese editoriali, oppure Leopardi nobile, ma in condizioni
dissestate, dunque deve lavorare per un certo periodo presso un editore). Di conseguenza non esiste
pi lotium letterario assicurato ai letterati del passato, con il lato negativo che gli scrittori devono
dedicarsi ad attivit che spesso ritengono mortificanti rispetto allattivit letteraria, o quanto meno
noiose, ma godono di una nuova indipendenza. Per quanto riguarda il pubblico, nasce per la prima
volta un pubblico di massa, non perch ci sia una massa sterminata di persone che acquista libri, ma
perch costituto da persone che si accostano ai libri per puro piacere, non c pi solo il gruppo
degli addetti ai lavori, ma un gruppo di persone che restano anonime. La consapevolezza di ci
labbiamo nella lettera semiseria di Berchet in cui dichiara di volersi rivolgere alle mille e mille
famiglie che pensano, leggono ,piangono ,fremono, e sentono tutte le passioni senza pure avere un
nome nei teatri. Il condizionamento del pubblico influisce sulla formazione dei generi letterari:
entrano in crisi i generi classici (poemi epici e didascalici, canzoni, odi, tragedie) mentre si afferma
il romanzo che in grado di avvincere linteresse dei lettori. Inoltre anche a livello dei contenuti: la
letteratura minore divulga argomenti di massa che rispondono alle aspettative: donne angelo,
fanciulle perseguitate, donne fatali, fuorilegge, eroi tenebrosi, commistioni di amore e morte
,espressi con una forma avvincente e intricata: scene a effetto, rivelazioni inaspettate, con un
linguaggio che spesso risulta goffo, perch vista la mancanza di una lingua nazionale si immettono
elementi dialettali e popolari su un fondo di lingua aulica e dotta, creando un misto ibrido.
GENERI LETTERARI
POESIA
In Europa il romanticismo segna una vera rivoluzione poetica, introducendo un modo nuovo di
intendere la poesia: non pi come adeguamento a regole e modelli, ma esplorazione dellintimo e
della soggettivit, che si afferma in assoluta libert. Ci d vita a un linguaggio lirico assolutamente
nuovo, analogico e immaginoso, in cui la parola muta funzione, caricandosi di valori suggestivi ed
evocativi. Nella nostra poetica solo la lirici di Foscolo e Leopardi, pur restando nei canoni classici
attinge alle nuove tendenze europee. La poesia di Manzoni pur rientrando nei canoni della lirica si
attiene pi alle esigenze narrative o drammatiche quindi va valutata in rapporto a quelle esigenze.
La produzione poetica minore del periodo appare invece particolarmente lontana dalla
sperimentazioni eruppe tanto nella forma quanto nel contenuto, in ci si pu vedere il carattere
mediocre ma anche e soprattutto le tendenze moderate dei nostri intellettuali nel periodo. La poesia
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italiana del periodo soprattutto poesia patriottica, piena di spiriti risorgimentali, per incitare alla
lotta, esaltare le glorie del passato, diffondere lamore di patria, la libert. Ha dunque un carattere
fortemente oratorio: come si vede dia metri rapidi, incalzanti, martellanti, come il decasillabo,
ottonario e settenario che danno limpressione di un inno di battaglia, esclamazioni, interrogazioni,
figure retoriche molto enfatiche come metafore e personificazioni. Dunque questa poesia mira alla
popolarit per gli stessi effetti che intende raggiungere, e nonostante ci non riesce a rivoluzione il
campo del linguaggio, perch restano vistosi residui del linguaggio aulico (speme, crini, augello)e
nella sintassi.
Lesponente pi significativo Giovanni Berchet, autore di Romanze e Fantasie, in cui attraverso i
tre sogni di un esule, prende spunto da eventi politici importanti, come il Giuramento di POntida, la
Pace di Costanza e la Battaglia di Legnano, p0er trattare il motivo caro alla letteratura romantica
dellesule, e lintento ovviamente patriottico per la ribellione verso le potenze straniere. Altri autori
furono Mercantini e fratelli dItalia di Mameli.
Accanto alla poesia patriottica si colloca quella satirica, di cui lesponente pi importante Giusti,
i cui Scherzi possono avere obbiettivi politici e patriottici ma si traducono alla fine in satira di
costume, in tipi e macchiette della societ contemporanea. Ma il suo linguaggio distante dalla
goffaggine dominante, perch rivela un fondo toscano vivace e parlato, anche se spesso lezioso.
Due generi poetici molto diffusi nel periodo furono la novella in versi (componimento narrativo
che predilige motivi sentimentali, soprattutto amori infelici con fine tragica, con contrasti passionali
e scene lacrimevoli, con autori come Grossi e Prati), e la ballata ( nasce dallimitazione delel
ballate popolari nordiche tedesche e inglesi, di cui Berchet aveva dato due traduzioni nella lettera, si
tratta di un componimento narrativo ma con forti cadenze leggendarie e fantastiche, con gusto del
pittoresco, dellorrido, del macabro, o ambientate in posti esotici come con Luigi Carter, autore di
ballate che ebbero vasta notoriet).
Un posto a s occupa la produzione di Niccol Tommaseo, che sperimenta forme di poesia
filosofica e religiosa ignote a quel periodo, dense concettualmente e sul piano del linguaggio, scrive
un romanzo di ambiente contemporaneo e lascia anche un Dizionario. La sua poesia di impronta
religiosa, ispirata ad una concezione panteistica, come quando afferma che luomo porta con s in
cielo lidea della foglia, perch un ciclo della natura, e dunque anche la foglia immortale, ha una
visione cosmica.
C poi una seconda generazione di romantici, con Prati e Aleardi, i primi che diffondono i motivi
del romanticismo europeo.
Se la lirica non riesce a compiere una vera rivoluzione, una svolta c per quanto riguarda la poesia
dialettale, che conta due poeti oggi riconosciuti di altissimo livello Carlo Porta, milanese, e
Giuseppe Gioacchino Belli, romano. Questi due poeti attuano una rivoluzione copernicana nella
poesia dialettale, non solo perch affrontano zone della realt tradizionalmente ritenute impoetiche,
come la vita dei ceti popolari, ma anche il punto di vista da cui quella guardata. La realt plebea
era sempre stata accolta da una visione dallalto, da parte dello scrittore che per quanto guardasse
con simpatia e comprensione, guardava comunque dalla sua ottica. Questo anche lesito di
Manzoni che se assume due popolani come protagonisti, li considera alla luce della sua ottica
liberale cristiana, presentandoli come depositari di virt positive contrapponendoli alle classi
elevate.
Porta e Belli guardano invece alle classi popolari dal basso, creando unottica acuta e penetrante, a
farne le spese la nobilt milanese chiusa nello superbia sprezzante e i ceti ecclesiastici romani,
perfino il papa, che appaiono come un mondo morto e mummificato. In questa prospettiva la lingua
dialettale non solo un espediente di maniera per dare colore, ma lunica forma possibile per
esprimere quel messaggio. Porta si scaglia contro la vecchia nobilt, per lui i rifiuto del classicismo
si vestiva di connotazioni politiche, rappresentando il vecchio mondo, e fu sempre vicino alle
istanze romantiche e fedele alla sua formazione illuminista. Il poeta non interviene mai con i suoi
giudizi, ma lascia che la satira nasce dai fatti stessi. I nobili parlano una lingua eloquente: un

italiano di fondo, pieno di frasi fatte che lasciano intravedere lignoranza, ma che scivola sempre
nel dialetto, che il segno della loro volgarit.
Belli appare invece come sdoppiato: da un lato c la sua produzione in lingua, caratterizzata
dallatteggiamento reazionario e conformistico nei confronti del potere, e poi i sonetti dialettali,
oltre duemila, irriverenti, spesso sboccati e osceni, che rivelano una carica di ribellione anarchica.
Affermando di aver voluto riprodurre la plebe di Roma con assoluta fedelt, si scaglia contro il
potere papale, corrotto e mondano, e in lui spesso presente limmagine della morte, come quando
immagina per esempio il giorno del giudizio.
ROMANZO
Il romanzo si afferma in questo periodo come un genere di assoluto successo, ma la sua
affermazione non venne senza contrasti. Gli ambienti classicisti infatti manifestavano il loro fastidio
verso una letteratura di consumo, bassa. I loro giudizi erano di tipo retorico ( il romanzo era un
genere nuovo che non rientrava nei canoni tradizionali della prosa storica, o della novella per
esempio) e di tipo moralistico, per la presunta pericolosit morale di una rappresentazione troppo
viva della realt vissuta. Questi pregiudizi erano il frutto dellarretratezza culturale, e non solo,
dellItalia, chiusa in un clima stagnante e privo di quei fermenti in Europa. Il romanzo moderno
(cio che rappresenta la vita reale, non quello favoloso ,epico, galante, come il romanzo barocco) si
era affermato con Defoe, Richardson in Inghilterra, nel 1700, dove la borghesia era avanzata e forte.
Dunque se in Italia ancora nel 1800 mancava questo genere era perch mancava una base sociale
forte, ed naturale che le prime prove nascano non appena sta iniziando a nascere la futura classe
dirigente borghese risorgimentali, e si spiega cos anche perch allavanguardia fu il Romanticismo
lombardo, il cui progetto culturale prevedeva anche istanze di rinnovamento civile e economico. I
romantici sono s convinti che un genere inferiori, ma sono anche convinti che lo scrittore possa
nobilitarlo, come si esprime Pellico nel Conciliatore.
Romanzo storico:
il modello era fornito da Scott, che dal 1814 in avanti, aveva riscosso molto successo. Il romanzo
storico si proponeva di illustrare un dato passato, prossimo, o remoto, illustrando non solo i grandi
avvenimenti politici e militari, abitualmente ritenuti storici, ma anche descrizioni nel campo della
vita privata, quotidiana, i costumi, la mentalit. Questo quadro era ovviamente diverso da quello
fornito dalla storiografa, era in pratica drammatizzato, attraverso una rappresentazione animata, in
atto per dirla con Manzoni, cio attraverso il racconto delle vicende dei protagonisti, mentre i
grandi avvenimenti erano lasciati sullo sfondo. Il grande successo del genere si spiega tenendo
conto del nuovo senso della storia in epoca romantica, in opposizione allantistoricismo
illuministico, che spingeva a cercare le origini di un popolo, come nellIvanhoe, ma era anche un
genere di consumo, di intrattenimento che piaceva molto al pubblico.
In Italia la fioritura del romanzo storico si ha nel 1827 con luscita dei Promessi Sposi, e la
Battaglia di Benevento di Guerrazzi, il Castello di Trezzo di Bazzoni, la Sibilla Odaleta di
Varese, e la comparsa di un gran numero di romanzi indicativo, sta ad indicare che sono venuti
alla luce i frutti di un processo che stava maturando da tempo. Il pubblico, non composto pi solo
da letterati, dagli addetti ai lavori, era affascinato dal meccanismo della narrazione, con vari
espedienti per catturare lattenzione (anche Manzoni sebbene ripugni il romanzesco sono un
racconto che avvince, basti pensare a quando Renzo cerca Lucia nel lazzaretto, qui il lettore si
chiede se leroe riuscir a trovare lamata), si immedesimavano, si nutrivano dei miti, si
commuovevano, erano proiettati nelle epoche storiche, apprendevano nozioni, trovavano alimento
alle aspirazioni patriottiche, leggevano una prosa comprensibile, lontana dalla prosa accademica.
Allinterno del genere si sono suddivise diverse scuole, gi a partire dal 1827: gli scottiani di stretta
osservanza, come Bazzoni e Varese, che ricalcano fedelmente la scia del maestro, facendola
scadere per nel pittoresco e in avventure intricate., e poi gli imitatori manzoniani, come Grossi
(che nel Marco Visconti modellato un personaggio sulla scia dellinnominato, con rapimento e
morte finale delleroina), Cesare Cant (che in Margherita pusterla, ricalca le vicende delleroina
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implicata nella congiura verso Luchino Visconti, e indaga il mondo trecentesco), Massimo
dAzeglio ( che in Ettore Fieramosca, ispirato da slanci patriottici senza trascurare lelemento
comico e satirico).
Guerrazzi rappresenta una corrente antitetica rispetto al cattolicesimo moderato e liberale di
Manzoni, lo scrittore era democratico e anticlericale, nonch ammiratore di Byron. I suoi romanzi
rivelano il gusto per il tenebroso, lorrido, il macabro, che richiama al filone nero del Romanticismo
europeo, per questo i suoi scritti sono lontani dal pedagogismo edificante per avvicinarsi alla
passionalit esasperata, enfatica.
Il romanzo sociale:
se il romanzo storico domina la scena, c qualche esemplare di romanzo di ambientazione
contemporanea, inteso a rappresentare le condizioni della societ attuale. Su questo terreno il
romanzo europeo stava offrendo i migliori frutti, come Shendal, Balzac, Austen, Dickens, mentre in
Italia ha poca diffusione, evidentemente lo studio critico e attento della societ esigeva una maturit
di strumenti concettuali e narrativi che la narrativa italiana ancora non possedeva, per via del ritardo
politico e sociale del paese. Abbiamo solo due esempi, con Antonio Ranieri, amico di >Leopardi,
pubblica Ginevra, incentrato sulle vicende di una ragazza napoletana, appartenente alla classe
popolare, vittima di numerose angherie, ha forti intenti di denuncia sociale, ma sconfina negli
effetti orripilanti del romanzo dappendice. Poi Carcano, che nellAngiola Maria, narra le vicende
di una giovane popolana e le insidie di cui vittime, con maggiore commozione e atteggiamento
paternalistico.
Il romanzo rusticale:
negli anni 40 si svolse un dibattito suscitato dalla pubblicazione di un saggio di Correnti, Della
letteratura rusticale, che invitata a sviluppare questo genere di racconto del mondo contadino, che
rientrava in quellattenzione verso il popolo, tipica della cultura risorgimentale, con suggestioni che
provengono da Manzoni (i cui protagonisti sono contadini) ma soprattutto da George Sand. La
scrittrice pi rappresentativa Caterina Percoto, che con atteggiamento paternalistico idealizzava la
semplice vita e le virt del popolo contadino.
Il romanzo psicologico:
Fede e Bellezza di Niccol Tommaseo, che tratta problemi psicologici, in cui si intrecciano
ambiguamente religiosit e sensualit, lontano dal clima italiano, affonda le sue radici nel terreno
francese.
Verso il romanzo contemporaneo:
una svolta rappresentata da Cento Anni di Rovani, un romanzo di importata storica e
manzoniana, che parte per dalla met del 1700 per arrivare alla met del secolo successivo, segna
perci il passaggio dal romanzo storico a quello contemporaneo. Il preludio dellopera importante
perch contiene unesaltazione del romanzo come genere letterario per eccellenza dove
confluiscono tutti gli altri, segna dunque la fine di ogni pregiudizio intorno al romanzo e il
passaggio al clima del 1800.
un disegno simile c con Confessioni di un italiano di Ippolito Nievo (autore tra laltro anche di
un saggio Frammento sulla rivoluzione nazionale, in cui individua lucidamente un problema
centrale dei risorgimento, ignoto ai moderati, cio la necessit di coinvolgere le masse dei contadini
, aiutandole economicamente e legandole al rango borghese), in cui attraverso le memorie del
protagonista di rievocano le vicende di 80 anni di storia italiana, dalla societ feudale della
rivoluzione francese al 48. Il romanzo fu pubblicato postumo nel 1867 con il titolo le Confessioni
di un Ottuagenario, e non ebbe una redazione definitiva per via della breve vita dellautore, suscit
scarsa attenzione, e fu apprezzato solo nel 1900.
Il protagonista Carlo Altoviti, racconta gli eventi da lui vissuti, della sua vita privata e i momenti
storici. La prima parte rievoca il mondo feudale e patriarcale del Friuli, nel castello di Fratta, che si
intreccia allamore di Carlo per la cugina Pisana che durer per tutta la vita, con alternanze di
abbandoni, tradimenti, riappacificazioni. Poi ci sono la restaurazione, i moti del 20.21, a cui Carlo
partecipa, e viene condannato a Napoli ai lavori forzati, perde la vista, e la pensa gli commutata
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nellesilio. A Londra, cieco e povero, sopravvive grazie alla Pisana che arriva a chiedere
lelemosina per lui, cos Carlo riacquista la vista grazie a unoperazione ma Pisana muore per le
privazioni. Cos il protagonista torna in Italia dove trascorre gli ultimi anni mentre amici e figli sono
coinvolti nelle lotte di indipendenza.
La prima parte, nel castello di Fratta, ricorda le Confessioni di Rousseau, con una rievocazione del
mondo intenerito dellinfanzia e spicca soprattutto la figura di Pisana, viva e realistica, istintiva,
volubile, appassionata. Prevale la visione del privato, mentre le vicende dellanciene regime restano
sullo sfondo. Nella seconda parte cambia limpianto narrativo, lo spazio di allarga, non pi il
castello, e il tempo narrativo si scorcia in sommari riassuntivi a differenza degli indugi minuziosi
della prima parte. Cambia anche la prospettiva, nella prima abbiamo la focalizzazione sul
personaggio bambino, mentre nella seconda la prima persona una convenzione, perch in realt
abbiamo una narratore onnisciente. Si d maggiore attenzione alla storia, al popolo, se Manzoni
rappresentava la folla tumultuosa e ignorante del popolo di milano, adesso abbiamo una visione pi
democratica, coglie le forse liberatrici e progressiste del secolo, afferma che quella gente era come
schiavi che si sentivano per la prima volta uomini liberi.
MEMORALISTICA
Manca lelemento romanzesco, perch le vicende sono realmente vissute, la sua nascita dovuta a
spinte patriottiche, educative, esempi con Carlo Bini, e i miei ricordi di Massimo dAzeglio (opera
dai fini esplicitamente educativi secondo la famosa frase dellautore che occorreva fare gli italiani,
mirava a formare alti e forti caratteri, in contrapposizione al lassismo, allinerzia e alla corruzione
che dominavano lItalia postunitaria. Il libro per salvato da un tono amabilmente conversevole e
arguto, oltre che dallabilit narrativa di evocare ambienti e figure, specie del periodo giovanile.
Soprattutto le mie prigioni di Silvio Pellico, arrestato perch ader alla carboneria e incarcerato nel
carcere di Spielberg, narra nellopera le vicende dallarresto, nel 1820, alla liberazione ,esattamente
dieci anni dopo. Nelle intenzioni dellautore lopera doveva essere la testimonianza di una crisi
spirituale, della riconquista delle fede attraverso le sofferenze, ma i contemporanei la lessero in
chiave politica, come un atto daccusa contro il dominio oppressivo austriaco. Mentre da leggere
in chiave di conquista religiosa, parte dalla descrizione dellorrore fisico del carcere, ma gi
lamicizia fraterna con il carceriere un senso di trasformazione in senso cristiano, che lo porta alla
rassegnazione e umilt.
CRITICA
Assistiamo alla nascita della critica letteraria in senso moderno. Nelle et precedenti non esisteva il
critico di professione: o era lo scrittore che giudicando le opere di altri autori affermava la propria
poetica, oppure era un esercizio accademico, erudito, teso a fornire precetti e nozioni. La nascita
della critica militante in questo periodo collegata con il fenomeno di capitale importanza: la
nascita di un pubblico di lettori comuni, non letterati. Il critico ora colui che svolge opera di
mediazione tra gli scrittori e il nuovo pubblico: informa sui libri che vengono pubblicati, spiega,
commenta, orienta il gusto, contribuisce al successo o allinsuccesso dellopera. Questa funzione
presuppone due fattori: la diffusione della stampa periodica e lestensione dellistruzione.
Preannunci cerano stati in et illuminista, basti pensare a articoli letterari del Caff e ancor pi alla
frusta Letteraria di Baretti. Ora per un giornale come il Conciliatore unisce alla battaglia per il
progresso civile ed economico anche la battaglia letteraria, per questo la critica non pu pi servire
a giudicare se unopera sia attinente alle regole e ai modelli classici, ma deve saggiare se unopera
originale, se nasce da autentica ispirazione, se sa suscitare stati danimo nel lettore.
Non manca critica da parte di scrittori, come Manzoni, Leopardi, politici come Mazzini, Gioberti,
che cosci del fatto che la letteratura elemento centrale della civilt di un popolo, riflettono in
funzione della loro battaglia politica.
Ma si delinea la figura del critico di professione, che scrive su giornali e riviste, come Correnti con
il saggio sulla letteratura rusticale, ma la personalit pi interessante Carlo Tenca direttore della
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Rivista Europea e del Crepuscolo, che condusse una battaglia a favore delle esigenze del nuovo
pubblico.
Una discorso a parte per la storiografia. Il romanticismo fa nascere lidea di sviluppo storico, in
cui vari elementi si collegano tra loro in un disegno organico, e al senso della storia si collega anche
quello della nazione. Di qui nasce la storia letteraria che non solo rassegna di scrittori e opere in
successione cronologica, ma mira a ricostruire un disegno generale, una linea unitaria (per esempio
il passaggio da una cultura tesa allideale e una attenta al reale), e studia lo sviluppo letterario in
rapporto alle vicende politiche e sociali. Esempi sono la storia di Giudici, dove il corso della
letteratura interpretato mediante le categorie di guelfismo e ghibellinismo, intese in chiave
anticlericale come polo negativo e positivo, oppure la storia di Settembrini, anche di impostazione
anticlericale, per cui lo sviluppo della letteratura coincide con il progressivo affermarsi di una
cultura laica.
Ma la critica di DeSanctis a rivoluzionare:
la critica classicista era essenzialmente formalistica (cio concepiva la forma come qualcosa a s,
un ornamento), mentre la critica hegeliana presentava il carattere opposto del contenutismo (arte
intesa come espressione simbolica di unidea). La sua grande conquista fu di concepire lopera
darte come sintesi inscindibile di contenuto e forma. Afferma che non esistono un contenuto e una
forma in s, ma solo un contenuto che ha trovato espressione in quella determinata forma. Si rivela
cos il suo disprezzo verso ogni formalismo retorico e verso ogni astrazione retorica, mentre
lorientamento per un gusto realistico, che esige lideale calato nel reale. Perch la poesia possa
produrre il vivente, deve essere ricca di valori e ideali etici, politici, religiosi ,estetici, perch base
del poeta luomo. Dunque non esiste una letteratura pura, avulsa dalla realt e della vita, ma ricca
di valori civili, calati nel reale. E perci una critica civilmente impegnata, di un uomo che ha
condiviso gli ideali e gli slanci politici della sua epoca, partecipando direttamente ai processi storici
e pagando con il carcere e lesilio. Per questo la sua una vera storia, non una serie di monografie
allineate, priva di collegamento, ma tesa a seguire una linea civile della nascita di coscienza
moderna, laica, e democratica.
Nel suo disegno si distinguono tre momenti: 1- nel Medioevo la letteratura era sostanziata da forti
ideali religiosi, politici e morali, per la tendenza al trascendente, lastrattezza la allontanava dal
reale, 2. nel Rinascimento si comincia a considerare luomo in se stesso, nel valore immanente,
per questa visione laica e realistica genera uno scetticismo disincantato che svuota la letteratura di
ogni ideale riducendola a pura forma. Comincia qui quella decadenza che porta al barocco e
allarcadia, specchio di uninvoluzione della societ. 3. infine la rinascita di una coscienza civile nel
1700 porta a una rinascita, con Parini la poesia non pi esercizio formale e vuoto, il poeta torna ad
essere uomo, e la linea viene proseguita da Alfieri, Foscolo, Manzoni, Leopardi.
Anche se alcune sue posizioni siano superate ( la visione hegeliana e dialettica della letteratura che
vede il Medioevo come la tesi, il Rinascimento come la sintesi e la letteratura di 1700 e 1800 la
sintesi) oggi la Storia stata definita come un vero e proprio romanzo, con la presenza di
personaggi e momenti tragici e comici, e lalternanza di scene di affresco e di massa e altre in cui
spicca leroe individuo, come un romanzo di formazione.

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