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GIORNALE PARROCCHIALE
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ilPonte
il Ponte
Leditoriale del Parroco
A BETLEMME SULLE ALI DELLA MISERICORDIA
Cari Parrocchiani, se leggiamo il Vangelo di Luca al cap.2 versetti 15,16 vi troviamo
scritto: Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha
fatto conoscere. Andarono dunque senza indugio trovarono Maria e Giuseppe e il
bambino, che giaceva nella mangiatoia. Ora noi, portati sulle ali della misericordia,
siamo quei pastori ai quali dato conoscere questo avvenimento per tramandare
anche agli uomini di oggi, il messaggio del Natale del Signore e lo raccontiamo con la
nostra Parrocchiana pi illustre, con Colei che ha contemplato in modo mirabile la
natura essenzialmente misericordiosa di Dio. Siamo oramai nellanno della
misericordia proclamato e voluto da Papa Francesco, perci, questo il Natale della
misericordia e Santa Caterina estatica esclama: O dolcissimo amore, quanto t
propria questa misericordia! E a noi che celebriamo e viviamo questo Santo Natale
suggerisce: Nascondetevi sotto le ali della misericordia di Dio, e il Padre eterno si
far incontro a voi con la pienezza e labbondanza della sua grazia ( L.173 )Cari
Parrocchiani, in questo Santo Natale che ci stringe tutti intorno al sacro raggio,
contempliamo la nascita di Ges sotto laspetto della misericordia nei nostri
confronti e non troveremo altro che misericordia. Fu leterno Padre a volerci dare il
Verbo, suo unigenito Figlio, nato nel ventre dolce di Maria. ( L.110 )O misericordia! Il
cuore soffoca in petto pensando a te, perch ovunque io mi giro a guardare non
trovo altro che misericordia. E trovarono il Bambino che giaceva in una
mangiatoia
Anche noi troveremo Ges Bambino, e una volta trovatolo la notte santa, sempre
aiutati dalle parole di Santa Caterina diciamogli: Se voglio amare Dio, amo la tua
dolcissima divinit, se voglio amare luomo, Tu sei lUomo in cui posso conoscere Te,
inestimabile purezza; se voglio amare il Signore, Tu sei Signore ! ( Or. I )
A tutti giungano i miei auguri di Buon Natale nel Signore misericordioso.
Tutti benedico di cuore con affetto
P. Alfredo Parroco
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Nell Anno Santo della Misericordia (8/12/2015 20/11/2016) indetto da Papa Francesco
il Ponte propone alcune riflessioni di carattere spirituale sulle 14 opere di Misericordia.
Per capire meglio il vero senso di questa opera di misericordia spirituale indispensabile ricordare
cosa dice Ges al riguardo: non giudicate e non sarete giudicati; perch con quel giudizio con cui
giudicherete poi sarete giudicati. Ergersi a giudice completamente contrario ai principi del
cristianesimo; al riguardo, S. Paolo arriva a dire che egli non giudica neanche se stesso. Uno solo
infatti il giudice dei vivi e dei morti: Ges Cristo (proprio come recitiamo nel Credo) e nel
giudicare ci insegna ad essere molto scrupolosi. Nel libro della Genesi; Dio va a vedere
personalmente il peccato di Sodoma e Gomorra. Il Signore disse: Siccome il grido che sale da
Sodoma e Gomorra grande e siccome il loro peccato molto grave, io scender e vedr se
hanno veramente agito secondo il grido che giunto fino a me e, se cos non , lo sapr.
LOnnisciente vuole sincerarsi di un peccato noto il cui grido giunge fino alle sue orecchie.
Chiediamoci quante volte ci siamo accertati con i nostri occhi del peccato del nostro prossimo.
Non forse vero che normalmente diamo per scontato un peccato che c stato solo riferito? Qui
dobbiamo fare molta attenzione. Dio in assoluto il massimo garantista. Ges molto
esplicito:Se il tuo fratello commette una colpa, v e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolter,
avrai guadagnato il tuo fratello. Fra te e lui solo. Qui viene tagliato alla radice il pettegolezzo e la
calunnia. Sei tu con tuo fratello, soli. E molto importante questo comando del Signore, perch la
prima cosa che invece siamo tentati di fare, vedendo qualcuno sbagliare, quella di parlarne con
qualcun altro. Limportante, ci dice Ges, non tanto che venga denunciato il peccato, ma che
tuo fratello ascolti la tua ammonizione e nasca dentro di lui il pentimento. Limportante dunque
guadagnare il tuo fratello. E proprio da questo aspetto possiamo trovare il collegamento con
lopera di misericordia corporale vestire gli ignudi. Infatti il peccato nudit come ci ricorda la
Genesi : si accorsero allora di essere nudi. Noi di fronte alla nudit del peccatore, parlandone
con gli altri scopriamo ancora di pi la nudit del nostro fratello. Dio invece la prima cosa che fa
rivestire Adamo. La carit infatti copre una moltitudine di peccati. Dio che ci ha donato la vita, la
possibilit di studiare, l'energia per lavorare ecc. In sintesi, tutto quello che abbiamo dono Suo, e
anzi Sua propriet, io ne sono semplice amministratore. Dio ci ha fatto questi doni non perch li
usassimo in modo egoistico, ma perch ne facciamo condivisione con chi pi bisognoso. La
condivisione dovr essere la pi generosa possibile, tenuto conto anche degli obblighi verso chi
pi' vicino: moglie, figli, genitori anziani ecc. perch anche questa una fonte di condivisione;
quindi in questo senso ben preciso che si pu dire che il nostro conto in banca appartiene ai
poveri: vero nel senso che appartiene a Dio, e Dio ci ordina la carit spingendoci ad usarlo a
beneficio dei poveri. Cos il povero non pu venire a casa nostra a derubarci, perch non sono
soldi suoi ma di Dio, che ha ritenuto di darli in amministrazione a noi per un uso caritatevole e non
egoista. Da qui si capisce che analogo castigo attende chi non ha rispettato la propriet di Dio. Sia
il ricco che non ha condiviso con generosit i beni affidatigli, sia il povero che ruba (e quest'ultimo
sar giudicato meno severamente). E' evidente che se ciascuno di noi, ricco o povero che sia,
mettesse in pratica queste cose, vi sarebbe una perfetta pace sociale, perch nessuno si
troverebbe nel bisogno e, d'altra parte, nessuno attenterebbe al possesso altrui.
Ma si tratta di uno scenario che purtroppo non di questo mondo.
(a cura di Josy Celli)
Nell Anno Santo della Misericordia (8/12/2015 20/11/2016) indetto da Papa Francesco
il Ponte propone alcune riflessioni di carattere spirituale sulle 14 opere di Misericordia.
Franca Piccini
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da SABATO 5
fino a MARTEDI 8
Dalle ore 10:00 alle ore 19:00 orario continuato
(Fino ad esaurimento merce.)
Milena Martinat
Se il Convegno Ecclesiale nazionale oramai imminente si apre su cinque piste come : USCIRE
ANNUNCIARE ABITARE EDUCARE E TRASFIGURARE
LItinerario che San Domenico ha tracciato per lOrdine dei Predicatori da Lui fondato 800 anni fa ,
si staglia su 6 piste come : CONTEMPLARE ASCOLTARE CELEBRARE VIVERE STUDIARE E PREDICARE
Vediamole brevemente e troveremo cos il carisma dei Predicatori.
CONTEMPLARE Che cosa ? Dio e la Verit rivelata conosciuta e operante nella storia dellumanit
gustando nel silenzio la sua Parola per farla propria nella preghiera che non fine a s stessa ma
per manifestare a tutti la bont e la misericordia di Dio e la grandiosit della sua presenza in
ciascuno di noi e nel mondo. Cos vi si legge in unomelia Domenicana del XIII sec. : Un uomo si
trova in uno stato di dannazione prima di cominciare a pregare, e prima di terminare salvo.
ASCOLTARE chi ? Uomini e donne di ogni lingua e nazione e condividere speranze, paure, gioie e
soprattutto la loro ansia di Verit e portare tutto nel cuore della preghiera presentando tutto e
tutti al Signore.
CELEBRARE chi ? La Parola rivelata il Verbo fatto carne, solennemente e in comune come uno dei
compiti principali della liturgia Domenicana che culmina nella celebrazione Eucaristica, dove
glorifichiamo Dio e interpelliamo la misericordia del Padre per tutte le necessit della chiesa e del
mondo contemporaneo, rafforzando la fede e trovando cos lefficacia della nostra missione.
VIVERE dove ? Dove lobbedienza ci invia, in Comunit fatte di fraternit, aperte alla missione
della sacra predicazione, vivificati dalla Parola di Dio nellosservanza della regola comunitaria con
libert e responsabilit. Per servire la Chiesa.
STUDIARE perch ? Per imparare a discernere sempre le molteplici vie del Vangelo per un
servizio teologico della Parola rivelata, per indagare e approfondire la dottrina dei Padri, il
magistero della Chiesa e le diverse culture dei popoli. Il grande P. Marie Joseph Lagrange, geniale
innovatore degli studi biblici, diceva: Voglio essere pi vicino a Ges, nessuno studio come il
Vangelo mi avviciner alla sua persona n mi far gustare i suoi insegnamenti.
PREDICARE - che cosa ? La Parola di Dio con il linguaggio degli uomini contemporanei
proponendo e dialogando con la certezza che la Verit rende liberi, andando ovunque si trovano
persone bisognose del Vangelo di Cristo, usando qualsiasi mezzo per trasmettere il Vangelo di
Cristo e spiegare cos i grandi perch dellesistenza umana. Nelle nostre antiche cronache si trova
spesso gratiosus praedicator e peraltro sappiamo che proprio qui a Siena un monaco
cistercense, fu ispirato a scrivere per i Domenicani quelle belle preghiere Per i Predicatori nelle
quali si chiedeva per essi Verbum gratiosum cio una parola piena di grazia in definitiva una
parola che salva, si perch il fine del nostro Ordine che comprende Frati, monache di clausura ,
suore e Laici domenicani , la predicazione per la salvezza delle anime.
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La Rubrica
dei bambini
dallisola che non c al Chiostro di San Domenico
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AVVISI
Appuntamenti del mese di DICEMBRE
GIOVEDI 3 ore 17:00
In Cripta - Adorazione Eucaristica
MARTEDI 8 (solennit dellImmacolata
Concezione) alle ore 12 P. Michele Corvelli
presieder la S. Messa di ringraziamento
per il suo 25esimo anniversario sacerdotale.
Da parte di tutta la comunit parrocchiale e dalla
redazione di questo giornale i pi fervidi auguri.
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