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Origini della guerra[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Cause della prima guerra mondiale.

Lo scoppio della guerra nel 1914 segn la fine di un lungo periodo di


pace e sviluppo economico della storia europea, noto come Belle
poque, e pose termine anche a un pi lungo periodo di stabilit
politica europea: iniziato nel 1815 con la sconfitta definitiva della
Francia napoleonica e continuato per tutto il XIX secolo, vide
svolgersi solo conflitti a carattere limitato che tuttavia finirono col
minare e inasprire progressivamente i rapporti diplomatici tra le
potenze europee e i relativi giochi di alleanze [4].
Per individuare le cause fondamentali del conflitto bisogna risalire
innanzitutto al ruolo preponderante della Prussia nella creazione
dell'Impero tedesco, alle concezioni politiche di Otto von Bismarck,
alle tendenze filosofiche prevalenti in Germania e alla sua situazione
economica; un insieme di fattori eterogenei che concorsero a
trasformare il desiderio della Germania di assicurarsi sbocchi
commerciali nel mondo. A essi andarono collegandosi i problemi
etnici interni all'Impero austro-ungarico e alle ambizioni
indipendentiste di alcuni popoli che ne facevano parte, il timore che la
Russia generava oltre frontiera soprattutto nei tedeschi, la paura che
tormentava la Francia fin dal 1870 di una nuova aggressione che
aveva lasciato una forte animosit verso la Germania[5] e infine
l'evoluzione diplomatica del Regno Unito da un atteggiamento di
isolamento a una politica di attiva presenza in Europa [6].
Sotto la guida politica del suo primo cancelliere Bismarck, la
Germania si assicur una forte presenza in Europa tramite l'alleanza
con l'Impero austro-ungarico e l'Italia e un'intesa diplomatica con la
Russia. L'ascesa al trono nel 1888 del kaiser Guglielmo II di
Germania port sul trono tedesco un giovane governante determinato
a dirigere da s la politica, nonostante i suoi dirompenti giudizi
diplomatici. Dopo le elezioni del 1890, nelle quali i partiti del centro e

della sinistra ottennero un grosso successo, a causa della


disaffezione nei confronti del cancelliere, Guglielmo II fece in modo di
ottenere le dimissioni di Bismarck[7]; gran parte del lavoro dell'ex
cancelliere venne disfatto negli anni seguenti, quando Guglielmo II
manc di rinnovare il trattato di contro-assicurazione con i russi
offrendo cos alla Francia l'opportunit di concludere nel 1894
un'alleanza franco-russa[8].
Altro passaggio fondamentale nel percorso verso la guerra mondiale
fu la corsa al riarmo navale: il kaiser riteneva che solo un massiccio
incremento della Kaiserliche Marine avrebbe reso la Germania una
potenza mondiale e nel 1897 fu nominato alla guida della marina
l'ammiraglio Alfred von Tirpitz; la Germania inizi una politica di
riarmo che risult una vera e propria sfida aperta al secolare
predominio navale britannico[9], favorendo un accordo anglo-francese
nel 1904 e uno tra Russia e Regno Unito nel 1907, che chiudeva un
secolo di rivalit fra le due potenze nello scacchiere asiatico. Il Regno
Unito tent inoltre di rafforzare la propria posizione in altre direzioni,
alleandosi con l'Impero giapponese nel 1902; nonostante la proposta
di Joseph Chamberlain di un trattato con Germania e Giappone per
avvantaggiarsi congiuntamente nel Pacifico, la Germania continu
nella sua politica bellicosa aumentando l'attrito con le potenze
europee[10]. Da quel momento in poi le grandi potenze europee furono
di fatto, anche se non ufficialmente, divise in due gruppi rivali; negli
anni seguenti la Germania, la cui politica aggressiva e poco
diplomatica aveva dato il via a una coalizione avversaria, intensific i
rapporti con l'Austria-Ungheria e l'Italia[11].
La nuova divisione in blocchi dell'Europa non era una riedizione del
vecchio equilibrio di potenza, ma una semplice barriera tra potenze. I
diversi paesi si affrettarono ad aumentare i loro armamenti, che nel
timore di una deflagrazione improvvisa vennero messi a completa
disposizione dei militari[11]. Il Regno Unito aveva dato il via libera alle
pretese della Francia sul Marocco, in cambio del riconoscimento dei

propri diritti sull'Egitto, tuttavia questo accordo fra le due principali


potenze coloniali violava la convenzione di Madrid del 1880, firmata
anche dalla Germania. Ne deriv la "crisi di Tangeri" del 1905 dove il
kaiser ribad il ruolo fondamentale della Germania nella politica extraeuropea[12].
Una prima crisi si apr nella penisola balcanica nel 1908: a seguito
della rivoluzione nell'Impero ottomano la Bulgaria si sganci
dall'influenza turca e l'Austria si annett le provincie di Bosnia ed
Erzegovina che gi amministrava dal 1879. La Russia accett
l'annessione, ottenendo il libero transito nei Dardanelli, ma l'Italia
consider tale azione un affronto e la Serbia una minaccia. La
perentoria richiesta rivolta dalla Germania alla Russia di riconoscere
la legittimit dell'annessione sotto pena di un attacco austro-tedesco
facilit la mossa austriaca ma cre non pochi dissapori tra la Russia e
le potenze germaniche[13]. Altro motivo di attrito fu la "crisi di Agadir",
quando nel giugno 1911, per indurre la Francia a fare concessioni in
Africa, i tedeschi inviarono una cannoniera nel porto di Agadir. Il
Cancelliere dello Scacchiere David Lloyd George ammon la
Germania ad astenersi da simili minacce alla pace e dichiar il Regno
Unito pronto a supportare la Francia: le velleit del kaiser furono
spente ma si acu il risentimento dell'opinione pubblica tedesca, che
ben vide un ulteriore ampliamento della marina da guerra; il
successivo accordo sul Marocco allent i motivi di frizione, ma proprio
in quel momento la situazione politica dei Balcani torn a essere
burrascosa[14].
La debolezza dell'Impero ottomano, palesata dall'occupazione
italiana di Tripoli, incoraggi Bulgaria, Serbia e Regno di Grecia a
rivendicare l'egemonia sulla Macedonia come primo passo per
estromettere gli ottomani dall'Europa. Con la prima guerra balcanica i
turchi furono rapidamente sconfitti: alla Serbia fu assegnata l'Albania
settentrionale ma l'Austria, che gi ne temeva le ambizioni, mobilit
l'esercito e alla sua minaccia alla Serbia la Russia rispose con la

stessa misura; stavolta la Germania si schier con Regno Unito e


Francia scongiurando pericolosi sviluppi. Quando la crisi cess, la
Serbia conserv buona parte dei guadagni territoriali, mentre la
Bulgaria dovette cedere quasi tutte le conquiste effettuate; questo non
piacque all'Austria che nell'estate del 1913 propose di attaccare
immediatamente la Serbia. La Germania fren i propositi austriaci ma
allo stesso tempo estese il proprio controllo sull'esercito turco,
impedendo cos il rafforzamento dell'influenza russa nei Dardanelli [15].
Negli ultimi anni in tutti i paesi europei si moltiplicarono gli incitamenti
alla guerra, discorsi e articoli bellicosi, dicerie, incidenti di frontiera; la
Francia promulg una legge (detta "dei tre anni") che, per sopperire
all'inferiorit numerica rispetto all'esercito tedesco, allungava di un
anno la ferma militare, fino ad allora della durata di due anni; ci
aggrav i rapporti con la Germania[16].

La crisi di luglio[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Attentato di Sarajevo e Crisi di luglio.

L'attentato di Sarajevo in un'illustrazione di Achille Beltrame

Il 28 giugno 1914, giorno di solenni celebrazioni e festa nazionale

serba, l'arciduca Francesco Ferdinando d'Asburgo-Este erede al


trono d'Austria-Ungheria e la moglie Sophie Chotek von Chotkowa,
recatisi a Sarajevo in visita ufficiale, furono uccisi da alcuni colpi di
pistola sparati dal nazionalista diciannovenne serbo Gavrilo Princip:
paradossalmente, l'arciduca era forse l'unico austriaco autorevole che
fosse comprensivo verso i nazionalisti serbi, perch sognava un
impero unito da un legame federativo [17]. Da questo avvenimento
scatur una drammatica crisi diplomatica che infiamm le tensioni
latenti e segn l'inizio della guerra in Europa [18].
Nei giorni che seguirono, la Germania, convinta di poter circoscrivere
il conflitto, sollecit l'Austro-Ungheria affinch aggredisse al pi
presto la Serbia; solo il Regno Unito avanz una proposta di
conferenza internazionale che non ebbe seguito, mentre le altre
nazioni europee si preparavano lentamente al conflitto.
Quasi un mese dopo l'assassinio di Francesco Ferdinando, l'AustriaUngheria invi un duro ultimatum alla Serbia, che accett solo una
parte delle richieste: il 28 luglio 1914 l'Austria-Ungheria dichiara
guerra alla Serbia, determinando l'irrimediabile acuirsi della crisi e la
progressiva mobilitazione delle potenze europee, cagionata dal
sistema di alleanze tra i vari stati.
L'Italia, insieme al Portogallo, la Grecia, la Bulgaria, il Regno di
Romania e l'Impero ottomano si pongono in uno stato di neutralit,
attendendo ulteriori sviluppi della situazione. Alla mezzanotte del 4
agosto erano cinque le potenze che ormai erano entrate in guerra
(Austria-Ungheria, Germania, Russia, Regno Unito e Francia),
ciascuna convinta di poter battere gli avversari in pochi mesi: era
opinione diffusa che la guerra sarebbe finita a Natale, o tuttalpi a
Pasqua del 1915[19].

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