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Schede

- Infanzia

N. 12

Tommaso Percivale, HUMAN, pp. 295,


12,50, Lapis, Roma 2015
Percivale nei suoi romanzi ha raccontato
gli anni venti e i primi anni sessanta; ha detto di amicizie tra ragazzini, di avventure, di
montagne. Ora sceglie la fantascienza e una
protagonista femminile, sedicenne. Crea
un mondo giocando con molti degli stilemi
della fantascienza classica, del cyberpunk,
del cinema degli ultimi anni, dei fumetti;
frulla insieme Asimov e Dick, Gibson e
Matrix, Le meraviglie del possibile e i videogame. Il risultato una citt di quasi
due miliardi di abitanti, una gigantesca
metropoli costruita in verticale: poca
luce, poco spazio, grandissime disuguaglianze. E poi hacker potentissimi,
armi micidiali, androidi di prima e di
seconda generazione. In questo spazio
al tempo stesso angusto e immenso si
muove Cassandra Van Boyle, unica
sopravvissuta allefferato attacco che
un gruppo terroristico, il Fronte, ha
inspiegabilmente sferrato alla sua famiglia. Gli amati genitori sono morti e
Cassandra finisce a lavorare per la polizia, con il malcelato desiderio di scoprire chi lha resa orfana e vendicarsi.
Ma Cassandra unandroide. stata
costruita da mani umane ed fatta per
obbedire agli ordini. Ha abilit che un
umano non potrebbe mai acquisire, ma
non viva... forse. Forse, perch perfino gli androidi di prima generazione
riescono a esprimere solidariet empatica ben aldil di quanto ci si aspetterebbe, e Cassandra infinitamente diversa da quelle macchine: lei il frutto della
ricerca lunga e impegnativa di uno scienziato geniale. un essere mai visto prima, che
lei stessa non riesce a capire fino in fondo.
Cassandra dovr perci muoversi, scendere
nei bassifondi e incontrare un vecchio artigiano il cui figlio robot mette in scena Pinocchio, salire fino alle ville dei ricchi dove
ancora cresce lerba e ci sono animali che la
mangiano; ma anche interfacciarsi con limmenso Archivio imparando a rintracciare
e combinare tra loro dati, attraversando il
cyberspazio come se fosse una foresta, viva
e rigogliosa. Infine, dovr muoversi dentro
di s, tentando di trovare la password che
sblocca unarea cifrata della sua memoria in
modo da scoprire finalmente la sua origine.
Questo movimento, questi movimenti, sono
orchestrati perfettamente tra loro dallautore, con un ritmo incalzante ed esperto. Il
romanzo di Percivale pu essere letto come
un romanzo di formazione di una ragazzina che indaga su se stessa partendo dalla
sua differenza rispetto agli altri, che cerca
(e infine trova) unidentit, un senso. Pu
essere letto come riflessione sul potere, sul
ruolo dellinformazione e delle intelligenze
artificiali, in definitiva come riflessione sul
mondo nel quale abitiamo noi. Infine, Human, cos come altre opere di fantascienza,
tematizza esplicitamente la domanda che
cosa vuol dire essere umano? (e che cosa
vuol dire essere vivo?, che cosa vuol dire
essere individuo? eccetera) e pu perci
diventare lo spunto per approfondire questi
temi. Per quanto riguarda me, sono rimasta
colpita dallabilit architettonica dellautore, dalla coerenza narrativa del suo mondo,
dalla ricchezza di invenzioni e di personaggi, dalluso abile della lingua, dalla capacit
di costruire un intreccio articolato e avvincente. Dire del romanzo di Percivale che
pu essere letto da dodici anni significa
davvero che da quellet in poi una lettura
interessante e divertente: come tutti i miei
libri preferiti un libro per ragazzi e per
adulti insieme. Da dodici anni
SARA MARCONI

Jon e Tucker Nichols, ALFREDO QUASITUTTO, ed. orig. 2014, trad. dallinglese di Loredana Baldinucci, pp. 40, 18, Il castoro,
Milano 2015
Un bel giorno dautunno Alfredo Quasitutto si svegli e non trov pi la sua
dentiera: comincia cos la storia di una
gigantesca e divertentissima catalogazione.

Seguendo i consigli delle sue sorelle, infatti, Alfredo decide di mettere ordine. Raggruppa tutte le sue anatre da richiamo e
tutte le sue formiche; chiude in una scatola
i capelli e in unaltra le cose gialle, divide
quello che comincia con la S da quello che
ha il guscio. Alla fine la dentiera la trova,
anche perch era dove doveva essere, ma
in compenso stanchissimo, perci parte per una vacanza. Portandosi dietro,
naturalmente, un bel po di roba. Tucker
Nichols un artista californiano, suo fratello Jon un musicista e un compositore;

questo libro lo hanno fatto insieme, addirittura disegnando un po per uno (di Jon
sono i personaggi, di Tucker gli oggetti, a
centinaia). Il loro obiettivo, stando a unintervista del 2014 su Bookriot, era quello
di creare un libro che potesse essere letto
centinaia di volte senza che i genitori lettori morissero di noia. In effetti Alfredo Quasitutto ha una storia ma anche tantissime
possibili deviazioni; risponde alla passione
dei bambini per le cose strane e le loro funzioni (questo a cosa serve?) e consente
di rincorrere i singoli oggetti ed eventualmente inventare una storia per ciascuno
di loro: chi usa lelastico dei broccoli? Chi
beve il succo di gramigna, chi mangia un
panino demergenza? Cosa ci sar nella
scatola delle cose che mordono? Che ci fa
il gatto Fiocco tra i cani? Non solo: il libro
contiene citazioni da rintracciare
(come il prosciutto e le uova verdi
del Dr. Seuss) e piccoli esercizi con
cui giocare (come quando, nella
pagina delle cose rotte, risultano
rotti anche i loro nomi, che vanno perci ricostruiti). Perfino la
copertina non annoia: pu essere
dispiegata in un enorme poster.
Insomma: Alfredo Quasitutto un
libro intelligente, pieno di belle
illustrazioni e di spunti divertenti
per giocare con i bambini. Da tre
anni

di abbominarti mi porta un gran diletto.


Il bel racconto che Paolo Di Paolo ha scritto per Rrose Slavy, nella collana Il Quaderno quadrone, partito dice lautore
da quei versi, per una allegra complicit, perch anche io odiavo la minestra.
Come accade nelle buone storie di avventura, le cose non vanno come si pensa: i tre
fratelli scoprono il cuoco che sta mettendo
a soqquadro la cucina, apre cassetti, getta
allaria pentole, tegami e ortaggi perch
non trova pi una cosa, nascosta e custodita con cura. Ecco allora le riflessioni del
giovane Leopardi: resosi conto che
non il semolino che il cuoco sta cercando bens la felicit, gli suggerisce
dove ritrovarla, quella felicit, la cui
perdita lo rattrista fino alle lacrime.
una storia divertente e dolce, ritmata
dai dialoghi e da inattesi capovolgimenti di scena, che ci fa conoscere un
Giacomo appena undicenne gi poeta
consapevole e ribelle. Annota Mario
Martone nella sua introduzione: La
ribellione di Giacomo contro gli adulti
sar a tappeto, la faccia della medaglia
che ride (laltra quella malinconica,
tratteggiata con uguale finezza da Di
Paolo), nulla sfuggir alla furia vitale
del suo sguardo privo di ipocrisie.E
lo sguardo del signor bambino ci porta dritti ai magnifici disegni di Gianni
De Conno, che si inventato con maestria il ritratto del ragazzino Leopardi (s, il naso e gli occhi sono quelli).
Nella raffinata copertina sospeso in
un cielo notturno un cavallo a dondolo gigante, cavalcato da un bambinoguerriero. Ecco il disegno della zuppiera
dal cui mestolo cola una densa minestra.
Ecco i giochi di ruolo (o i sogni del signor
bambino?), le marionette, i soldatini sagomati, il cuoco accerchiato dalle pentole volanti, i cassetti con i pomelli giocosi.
Non poteva certo mancare la luna, che fa
uscire allaperto tutti i personaggi di questo racconto che, come scrive Paolo Di Paolo, di fantasia, puntellato da pensieri
e visioni pescate nellopera di Leopardi,
da dettagli della biografia di Giacomo,
che si chiama anche Taldegardo Francesco
Salesio Saverio Pietro. Sei nomi, uno per
ogni giorno della settimana, dal luned al
sabato. Poi, finalmente, dal sabato sera si
pu stare senza nome. Quel sabato che
il pi gradito giorno. Da 10 anni
ANNA FOLLI

S. M.

Paolo Di Paolo, GIACOMO IL SIGNOR BAMBINO, pp. 40, 11,90,


Rrose Slavy, Tolentino (MC) 2015
C da rivederlo labusato (in
senso scolastico) pessimismo di
Giacomo Leopardi? Direi proprio
di s, perch qui si tratta di Giacomo il signor bambino, cio di
un vivacissimo regista e attore a
cui piace mettere in scena le gesta di un
eroe greco o il lavoro di un pastore che
non si stanca mai di camminare. Un Giacomo signor bambino che si diverte in
una metamorfosi surreale a immaginarsi
civetta oppure fringuello. Che si diverte
con i burattini e a combinare scherzi, con
la complicit della sorella Paolina e del
fratello Carlo. Una notte, i tre decidono di
rubare dalla cucina le scorte di semolino e
gettarle via, cos il cuoco di famiglia non
preparer pi lodiata minestra.Ora tu
sei, Minestra, de miei versi loggetto / e dir

Kristina Ohlsson, BAMBINI DI CRISTALLO,


ed. orig. 2013, trad. dallo svedese di Silvia
Piraccini, pp. 169, 13,90, Salani, Milano
2015
Il famoso giallosvezia arrivato fino ai
ragazzi, in questo caso con buoni risultati.
Chi scrive ha una certa difficolt a parlare di un bel libro che oscilla tra il giallo, il
noir (moderato) e il paranormale e scioglie
il dubbio solo allultimo, dovendo dare le
informazioni necessarie per incoraggiarne
la lettura senza al tempo dire troppo per

non rovinarla al ragazzo cui ladulto volesse sottoporre queste righe per incuriosirlo. La dodicenne Billie, dopo la morte
del padre, si trasferisce con la madre in
una piccola citt in una casa che da subito
non le piace, vecchia, fredda, sgradevole. Il
lampadario del soggiorna dondola inspiegabilmente, di notte si odono strani rumori sul tetto e alle finestre, impronte di una
mano di bambino compaiono sulla polvere
di un tavolino e poi una scritta minacciosa
su un giornaletto: Sparisci!. La mamma
non crede ai fantasmi. Nemmeno Billie,
che per con gli amici Aladdin e Simona
comincia a indagare. Raccolgono voci che
girano tra la gente, che per preferisce non
dire molto. Indagano al museo, su internet,
in biblioteca, fra articoli di vecchi giornali (che meraviglia un paese dove i ragazzi
vanno in biblioteca per risolvere problemi
non solo scolastici). Apprendono che in
quella casa si sono verificati numerosi incidenti. Prima era una scuola, poi un orfanotrofio per bambini disabili, di vetro, e
una bambinaia si impicc. Listituto venne
chiuso e successivamente una donna bruci in un incendio e una bambina rischi
di affogare. Ci sono fantasmi che vogliono
tornare nella casa e scacciare gli intrusi? Si
potrebbe dire che il racconto appartiene
alla categoria dello strano: ovvero fatti
in apparenza irrazionali trovano poi una
spiegazione razionale. Naturalmente la
trovano i nostri detective in erba, malgrado lincredulit degli adulti. Ma, a giochi
fatti, lultimissima riga riapre le danze e lascia ancora unombra di dubbio. Ambiguo
e affascinante. Da dieci anni
FERNANDO ROTONDO

Matthieu Maudet, IO VADO, ed. orig.


2011, trad. dal francese di Federica Rocca,
pp. 16, 11, Babalibri, Milano 2015
Jean Leroy, QUANDO SAR GRANDE, ed.
orig. 2015, trad. dal francese di Federica
Rocca, ill. di Matthieu Maudet, pp. 16, 11,
Babalibri, Milano 2015
Francesca Archinto, figlia darte, festeggia i primi quindici anni della sua casa
editrice pubblicando, anzi regalando ai
bambini, allinsegna del non mai troppo
presto, due splendidi albi quadrotti con
le pagine solidamente cartonate e
gli angoli debitamente arrotondati
per permettere pure ai pi piccoli di farsi i denti e gustare golosamente anche le delizie di carta oltre quelle della storia. Il tema del
primo albo quello classico del
piccolo che va alla ricerca della primissima autonomia e che, a impresa compiuta, provoca un sussulto
di soddisfazione e orgoglio non
solo nel protagonista del racconto,
ma anche in famiglia nella vita reale, con telefonate entusiastiche che
annunciano levento urbi et orbi:
Lha fatta, nel vasino, da solo.
Questa volta ho deciso. Io vado!
proclama arditamente un uccellino
avviandosi, mentre parenti e amici lo equipaggiano di tutto punto:
maglione, biscotti, cappello, libro,
ombrello, libro, radio. Apre la porta e si siede con libro in mano e
radio accesa. A raccontarlo una
cosa da niente, ma per un bambino la promessa o la memoria
di una conquista, di un passo importante della sua vita, qui disegnato e
colorato dalle semplicissime, vivacissime
e coinvolgenti immagini (una per pagina)
di un maestro come Maudet, che aggiunge
pochissime essenziali parole. Larte inventiva di Maudet si dispiega anche nellaltro
albo, con testo di Leroy, pi movimentato
e teatralizzato dalla presenza di pi personaggi, Cappuccetto rosso, i tre porcellini
e il lupo, che si rivelano tutti cattivi, per
la serie: chi la fa (meglio chi la minaccia)
laspetti. Da un anno
F. R.

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