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IT SMEREX 2014

La Marina si addestra al soccorso di sommergibili


Testo Giuliano Ranieri
Foto Raffaele Fusilli e Marina Militare
Tra le attivita addestrative in cui e periodicamente impegnata la Marina Militare,
quelle relative al soccorso di sommergibili in difficolta rivestono un ruolo di
particolare
importanza causa l' intrinseca complessita che le caratterizza.
Numerose sono le avarie che possono nuocere ad un battello durante la
navigazione sommersa e, considerato il peculiare ambiente operativo in cui questo
e
chiamato a svolgere le proprie funzioni, tutte vanno trattate con la massima
attenzione e preparazione.
Successivamente alla tragedia del sottomarino russo Kursk, affondato nel Mare di
Barents il 16 agosto 2000, le principali Marine mondiali hanno intensificato le
attivita
nel campo della ricerca e soccorso e l'interesse a dotarsi di specifiche capacita si e
notevolmente accresciuto anche da parte di paesi in via di sviluppo.
Da sempre particolarmente sensibile a tale argomento, la Marina Militare ha
organizzato una delle pid importanti e complesse esercitazioni a livello mondiale
denominata IT SMEREX 2014; dall'8 al 20 settembre us diversi assetti e specialita
sono stati impegnati in una serie di operazioni di ricerca e soccorso partite non
appena
segnalata la criticita e durate fino al recupero dell'equipaggio in difficolta.
Funzione chiave e stata svolta sia dal personale del GOS (Gruppo Operativo
Subacquei) del Raggruppamento Subacquei e Incursori Teseo Tesei che da Nave
ANTEO, unita progettata per tali compiti.
Il ruolo di DisSub (Distressed Submarine) e stato rivestito dai battelli PELOSI e
SCIRE del Comando Flottiglia Sommergibili (COMFLOTSOM) stanziato a Taranto; i
due
sommergibili si alternavano eseguendo la tipica manovra di posa sul fondo che
normalmente effettua una unita subacquea in emergenza.
Nel corso dell'evento addestrativo, ogni giorno veniva pianificata una specifica
attivita allo scopo di mantenere elevato il livello di efficienza del personale
nell'utilizzo
degli speciali equipaggiamenti necessari al raggiungimento dello scopo prefissato: la
salvaguardia delle vite umane in caso di incidente grave.
L'area di operazioni era stata individuata nelle acque prospicenti Marina di
Ginosa,
circa 10 miglia da Taranto, i cui fondali sabbiosi erano stati precedentemente
monitorati dalla Marina Militare con l'utilizzo di un cacciamine al fine di garantire la
massima sicurezza in tutte le fasi dell'evento.
Nel caso in cui il battello si trovi in condizioni che ne impediscano la
riemersione,
causa un'avaria alle casse di zavorra per esempio, la procedura prevede
l'individuazione di un punto su cui adagiare il sommergibile, rilasciare una boetta

SEPIRB (Submarine Emergency Position Indication Radio Beacon) tramite il


lanciafumate di bordo ed attendere i soccorsi.
La manovra, gia provata pid volte al simulatore, richiede una elevata perizia da
parte dell'equipaggio al fine di non danneggiare lo scafo che deve toccare il fondo
prima di prua e poi di poppa.
La boetta SEPIRB raggiungeva la superficie e inviava un segnale di soccorso
(contenente i dati dell'unita) attraverso il circuito internazionale COSPAS-SARSAT
che,
tramite la stazione ricevente di Bari, lo inoltrava al Comando Sommergibili della
Marina Militare di Roma (MARICOSOM) che a sua volta lo inviava al Comando in
Capo
della Squadra Navale (CINCNAV).
Una volta accertata la criticita, venivano mobilitati gli assetti predisposti, nella
fattispecie Nave ANTEO ed il GOS.
Nei pressi della verticale del DisSub (posatosi a circa 30m di profondita), Nave
ANTEO procedeva alla messa in acqua del campo boe, parte dello speciale sistema
di
ormeggio su 4 punti di cui l'unita e dotata e che permette alla stessa di operare in
condizioni di stabilita e sicurezza richiedendo tuttavia all'equipaggio una notevole
preparazione considerata la complessita della procedura.
Ultimata la fase di approntamento iniziale, che comprendeva anche l'avvio delle
comunicazioni con il sommergibile tramite telefono subacqueo, si passava alla fase
di
collegamento delle manichette (ARS, Auxiliary Rescue Submarine) tramite le quali
la
nave forniva aria all'equipaggio del battello i cui impianti di trattamento potrebbero
essere stati inutilizzabili.
Questo tipo di attivita viene normalmente svolta dal personale GOS che per
l'occasione utilizzava anche gli speciali scafandri tipo ADS (Atmospehric Diving
System) con cui e possibile effettuare lavori subacquei fino a 300m.
Tramite assistenza esterna, e inoltre possibile svuotare le casse di zavorra in
modo
da far riemergere il sommergibile, pratica attuata durante uno degli eventi
schedulati.
Per l'evacuazione del personale di bordo, sono stati utilizzati due dei principali
strumenti di cui dispone Nave ANTEO: la campana Mc Cann ed il minisommergibile
SRV 300.
La campana costituisce uno dei mezzi di soccorso pid antichi ed affidabili, in
grado
di raggiungere una quota massima di 130 m, essa puo trarre in salvo 6 persone alla
volta ed e testata per operare su battelli inclinati fino a 10.
Per agevolarne la posa sulla mastra del battello in difficolta, la nave deve
portarsi
sulla verticale del DisSub; a questo punto, smaltita l'acqua all'interno della
campana
ed ottenuto l'effetto "ventosa", si procede all'apertura dei portelli ed al passaggio
del
personale nella stessa; una volta richiusi i portelli e separata la campana dal
sommergibile, si procede alla riemersione ripetendo la manovra per il personale

restante.
Per operazioni a quote superiori (fino a 300m di profondita), Nave ANTEO
dispone
del minisommergibile SRV 300 (Submarine Rescue Vehicle), un mezzo
all'avanguardia
per attivita di questo tipo; realizzato dalla Drass Galeazzi partendo da un
precedente
scafo costruito in Finlandia ma mai ultimato, l'SRV 300 viene ospitato in un
compartimento a poppa dell'unita e messo a mare tramite argano.
Il minisommergibile, condotto da 3 operatori del GOS ("piloti"), puo ospitare
fino
a
12 naufraghi ed e equipaggiato di sonar ad alta frequenza e potenti fari con cui
localizzare il battello.
Durante la fase di approccio, il mezzo, analogamente alla campana, apponta
(diagonalmente rispetto alla prua) sulla mastra del sommergibile in corrispondenza
del portello e, una volta espulsa l'acqua all'interno della "gonna" di collegamento,
inizia il trasferimento del personale.
Il minsub e in grado di operare su battelli inclinati sino ad un massimo di 45.
Per ragioni di sicurezza, nelle esercitazioni (come nel caso della IT SMEREX 2014),
si
opera in condizioni di sbandamento nullo ma, per addestrare i piloti, Nave ANTEO
dispone di un simulacro immergibile che riproduce una mastra grazie al quale e
possibile allenarsi in scenari diversi e pid complessi come l'appontaggio su un
mezzo
inclinato.
L'SRV 300 e dotato di telecamere con cui e possibile monitorare tutte le fasi
delle
operazioni e di braccia meccaniche per la movimentazione di oggetti sul fondo,
questo
quando viene utilizzato in configurazione "ricerca" in assenza della "gonna" che puo
essere rimossa.
Sia il minisommergibile che la campana sono compatibili con molte tipologie di
sottomarini in modo da poter intervenire in caso di necessita anche su mezzi di
altra
nazionalita.
Un altro assetto utilizzato durante i'esercitazione, e stato lo SPAG (Submariner
Parachute Assistance Group), un nucleo altamente specializzato in seno al GOS,
specificamente addestrato per intervenire in supporto al personale dei sommergibili
in
difficolta; costituito da palombari e tecnici sanitari (tutti brevettati paracadutisti
militari), lo SPAG rappresenta un'eccellenza a livello mondiale di cui solo Marina
Militare e Royal Navy possono avvalersi.
Lo SPAG e chiamato ad intervenire successivamente all'abbandono del battello da
parte dell'equipaggio tramite speciali tute per la fuoriuscita singola o collettiva (rush
escape) utilizzabili fino ad una quota massima di 180 m; grazie a questa procedura
il
personale del DisSub raggiunge la superfice attendendo i soccorsi che potrebbero
impiegare anche parecchie ore prima di raggiungere l'area.
I membri dello SPAG vengono paracadutati sul posto con la tecnica del lancio

vincolato e forniscono assistenza immediata ai naufraghi tramite zattere e gommoni


a
chiglia rigida nell'attesa dell'arrivo di mezzi in grado di fornire una maggiore
assistenza sanitaria; per l'occasione, il nucleo ha utilizzato un C-130J della 46a
Brigata
Aerea decollato dall'aeroporto di Pisa-San Giusto.
Da sottolineare come l'esercitazione IT SMEREX 2014 abbia calamitato
l'interesse
di alcune Marine estere, quali quelle di Algeria, Brasile, Grecia, Egitto, Emirati Arabi
Uniti, Olanda, Pakistan, Regno Unito e Spagna, che hanno inviato propri osservatori
a
dimostrazione della grande reputazione di cui gode la Marina Militare nel settore.
Credits
Gli autori desiderano ringraziare per la consueta disponibilita e la cordiale
accoglienza
il personale sotto indicato:
CV Mario BERARDOCCO, Comandante COMFLOTSOM,
CF Fabio CIMA, Comandante Nave ANTEO,
CF Antonio TASCA, Capo Nucleo Pubblica Informazione COMFLOTSOM,
CF Giampaolo TRUCCO, Capo Nucleo Pubblica Informazione COMSUBIN,

CF Plinio RAPANA.

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