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Il potere di creare dati di fatto veicolato dagli oggetti e viene trasferito sui
soggetti in una forma per cos dire materializzata.
Lagire tecnico composto da un doppio potere: il potere sulle forze della
natura e il potere di decidere le condizioni di vita degli altri uomini.
Gli uomini hanno potere sugli altri uomini in quanto pu offenderlo facendogli
del male e perch possono prendere e dare loro qualcosa.
Fulcro di questo potere il possesso.
Laltra forma di potere basata sul bisogno di una norma da parte degli uomini
e sul loro desiderio di essere riconosciuti dalle persone. Gli uomini hanno
potere sugli altri uomini anche in virt della loro capacit di agire in modo
tecnico.
Le radici del potere sociale risiedono nella corrispondenza tra dipendenze vitali
e facolt dellagire costitutive delluomo.
I rapporti di potere sorgono poich le relazioni tra gli uomini sono dominate
dalla forza e dalla vulnerabilit. Gli uomini sono in grado di fare del male agli
altri uomini direttamente e li influenzano su aspettative, norme e artefatti.
Il potere strumentale e quello dautorit hanno in comune il fatto di guidare il
comportamento dei soggetti. Entrambi agiscono sulla base di alternative. Il
potere strumentale orienta solo il comportamento, quello dautorit anche gli
atteggiamenti.
Chi fa qualcosa che riguarda direttamente gli altri, di regola anche in grado di
far loro del male. Chi influenza il comportamento degli altri prevedendo le loro
reazioni ha molte opportunit di comandarli.
Lopportunit di esercitare potere inscritta nelle interazioni sociali quotidiane.
Esa viene sempre utilizzata nel processo di socializzazione. Ogni bambino
impara ad avere a che fare con il potere.: impara a capire che le sue azioni
possono avere delle conseguenze.
La sensazione della propria inferiorit fa parte del sapere sociale di tutti i
bambini.
La distinzione delle forme di potere utilizzabile in tre modi.
1. Ciascuna delle quattro forme di potere pu caratterizzare rapporti di per
s: violenza, ricatto, ecc
2. Molte situazioni risultano pi difficili da comprendere, in quanto vi
agiscono diverse forme di potere combinate. Nelle conquiste dei paesi
stranieri si manifesta il potere di offendere; tali conquiste si trasformano
poi nel potere strumentale dello sfruttamento; infine unoppressione
diventa potere dautorit.
Le alternative esterne e interne si legano in combinazioni assai difficili da
districare, ma si gi fatto un passo avanti se si riesce a comprendere la
bipolarit di tali effetti di potere.
Si possono distinguere due tipi di accumulazione del potere: lo sviluppo
interno di una particolare forma di potere e lo sfruttamento della capacit
di trasformarsi in altri tipi di potere.
Violenza indica unazione di potere che porta ad intenzionali offese fisiche agli
altri, indipendentemente dal fatto che per chi agisce essa abbia senso
nellesecuzione stessa.
La base antropologica delleliminazione dei limiti nel rapporto umano di
violenza il parziale svincolamento dagli istinti con la conseguente liberazione
dalle costrizione dellazione.
Tra i motivi della violenza viene citata laggressione. Ma la violenza non
presuppone necessariamente aggressioni. Gli atti violenti possono essere freddi
e senza illusioni.
La violenza avviene in maniera curiosa.
Una delle pi grandi illusioni credere che di solito le guerre vengano fatte a
causa di aggressioni. Una peace-research che si appoggi sostanzialmente alle
teorie dellaggressione si basa su piedi di argilla.
La riconduzione della violenza a determinati segni distintivi della situazione
scatenati stata efficace nellindagine sul comportamento animale.
Lorenz ha osservato la mancanza di meccanismo scatenante di molte azioni
aggressive. In ci egli vede un indizio a favore della sua teoria degli istinti.
Latto violento pu essere il prodotto di cause che hanno effetto a lunga
scadenza e che sono immunizzate rispetto a determinati segni distintivi della
situazione.
Gli esseri umani possono essere violenti nei confronti di intimi, di membri del
proprio e di altri gruppi. Ci sono alcune inibizioni relative. Ma rimane molto
incerto se in determinate relazioni sociali esse possano mai raggiungere la
forza del tab dellincesto.
Lessere umano non mai costretto ad agire violentemente, ma pu sempre
farlo, non mai costretto ad uccidere.
Una seconda base antropologica delleliminazione dei limiti nei rapporti di
violenza la facolt umana dellimmaginazione. Per gli esseri umani non
violenza solo ci che accade o che accadde, ma anche ci che potrebbe
accadere.
La violenza immaginata brilla come un fuoco fatuo nei sogni ad occhi aperti e
negli incubi di ogni tipo.
Lattivit immaginativa ha una funzione di eliminazione dei limiti innanzitutto
perch non vincolata alle esperienze vissute ed svincolata dalle inibizioni
ancora pi del nostro agire fattuale.
La violenza sembra essere permanentemente presente in qualche angolo della
coscienza. Essa pu farsi presente allimmaginazione in ogni momento, senza
essere stata chiamata.
La propria violenza immaginata enormemente efficace.
La violenza immaginata pu anche decongestionare e compensare.
Ma la creativit delle rappresentazioni pu anche essere convertita.
Il parziale svincolamento dagli istinti nellagire e il parziale svincolamento dalla
realt della nostra immaginazione possono essere pensati soltanto insieme,
come contrassegni di questo unico disegno antropologico.
allo sviluppo di nuove armi. Se questo non succede ogni accordo sar in poco
tempo travolto dalle innovazioni.
Un coordinamento delle strategie di conflitto in cui sia presa in considerazione
e promossa la sicurezza di entrambe le parti presuppone un minimo di fiducia.
Anche una fiducia minima impensabile in qualsiasi contesto storico-filosofico
in cui sia inclusa la possibilit di un conflitto atomico come possibilit
dellannientamento dellumanit.
Se si pu pensare di raggiungere tutto ci, anche la speranza che possa
realizzarsi un ulteriore presupposto per la formazione della fiducia non vana:
la speranza che potremmo imparare a tener presente il pericolo corso dalle vite
umane al di qua e al di l dei confini come un tutto unico.
Le forze contrarie alla sindrome della violenza totale dovrebbero entrare in
relazione con tutti i suoi elementi.
Capitolo terzo: MINACCIARE ED ESSERE MINACCIATI
Le minacce guidano il comportamento in quanto producono paura. Potere
strumentale significa facolt di disporre della paura e della speranza degli altri
individui.
Gli strumenti di questo potere, minacce e promesse, si completano in molti
modi.
Lefficacia della minaccia uno dei presupposti di qualsiasi rapporto di forza
duraturo.
1. Struttura della minaccia
Gli elementi della minaccia sono facili da individuare.
Colui che minaccia d a intendere come dato di fatto per il minacciato il
seguente stato di cose: se tu non farai (comportamento difforme) ci che voglio
(comportamento richiesto), ti procurer dei danni (sanzione minacciata).
Le minacce non devono essere necessariamente esplicite; certi gesti simbolici
sono altrettanto eloquenti quanto le parole.
Abbiamo tre rapporti differenti per descrivere la struttura della minaccia.
In primo luogo, il rapporto tra comportamento richiesto e comportamento
difforme. Colui che minaccia crea unalternativa. Con questo potere di dare
alternative colui che minaccia ridefinisce la situazione del minacciato.
Il senso di ogni comportamento del minacciato e predeterminato. Ci che il
minacciato far pu assumere il significato di provocazione anche se egli non
ha nessuna intenzione di sfidare qualcuno. Oppure, il suo comportamento
risulta conforme, anche se avrebbe fatto qualcosa di diverso.
Colui che minaccia presenta lalternativa come una preferenza univoca.
Il minacciato ha la possibilit di scegliere. Naturalmente il contrasto tra le
conseguenze di un comportamento conforme e quelle di uno anomalo pu
essere talmente forte da lasciare ben pochi dubbi sulla decisione del
minacciato.
Il problema individuare il rapporto tra minaccia e coercizione.
Chi impiega la minaccia come strumento di potere vuole qualcosa dal
minacciato.
e due. Ma essa credibile per ciascuno dei due, ed entrambi, sono quel
ciascuno.
Grandi storie del passato sono avvenute sotto linfluenza strategica delle
minacce.
Naturalmente in questo caso ci sono anche dei limiti.
Il potere della minaccia su molti uomini si fonda sul presupposto di una
scansione temporale dei casi di devianza. Il potere basato sulla minaccia in
grado di affrontare la necessit di imporre sanzioni su diversi fronti
contemporaneamente quanto una banca sarebbe capace di superare
unimprovvisa fuga di capitali.
Lefficacia delle minacce cresce su se stessa non solo nella misura in cui colui
che minaccia in grado di incrementare la pericolosit delle sanzioni
paventate, ma anche in quanto ne sappia sfruttare la particolare redditivit.
Le minacce sono estendibili, cio, il loro raggio dazione pu essere ampliato al
di l di quella garantito dagli strumenti che lo consentono.
La redditivit e lestendibilit si basano entrambe sullefficacia dellagire
potenziale.
La redditivit e lestendibilit delle minacce possono essere accresciute in
modo metodico o semimetodico.
Importanti sono le opportunit offerte da uneccessiva disponibilit al conflitto,
che fanno parte del modo semimetodico.
Chi eccessivamente pronto al conflitto reagisce anche a eventi insignificanti.
Reagisce in modo singolarmente nervoso per limmediata disponibilit al
rischio. Sopra ogni cosa egli nota una scarsa disponibilit ad accettare
compromessi. Ogni disputa minaccia di degenerare in una spirale di conflitti.
Dietro a tutto questo pu nascondersi una tattica ben ponderata, ma anche
disposizioni emotiva particolari: dalla vulnerabilit allisteria nevrotica.
Leccessiva disponibilit al conflitto rafforza in chiunque ne sia potenzialmente
colpito le ragioni per evitarlo. Ci arrendiamo non perch presumiamo che chi ci
ha sfidato disponga di strumenti di potere superiori, ma perch riteniamo che
egli sia pronto a mobilitare tutto ci che ha.
Uneccessiva disponibilit al conflitto costituisce un modo efficace per far salire
il prezzo della ragione.
In ogni modo la ritirata dei possibili avversari evita a chi immediatamente
disponibile al conflitto limpiego dei propri strumenti di potere. La minaccia
sufficiente.
facile comprendere come evolvano processi come questi. Chi ha esercitato il
potere fino a ora, ha il potere.
Colui che minaccia, che pu fare affidamento sul potere di intimidazione e su
unaspettativa di successo consolidata, si impone con costi ancora minori.
Chi esercita il potere in questo modo avr lopportunit di ampliare il proprio
potenziale conflittuale. Non sar pi la disponibilit al conflitto a portarlo al
potere.
4. Modellare lesser-minacciati
Lagire etto ubbidisce alla volont degli dei, il cui riconoscimento decisivo ai
fini della felicit e dellinfelicit.
La volont divina viene trasmessa attraverso una cognizione della salvezza che
non accessibile a tutti nello stesso modo. Chi in possesso di una cognizione
della salvezza pu fare da mediatore a chi non la possiede.
La funzione di mediazione si concentrava nella figura del vescovo in termini di
divina auctoritas e il monopolio della cognizione della salvezza si afferm in
stretta connessione con la legittimazione di una giustizia punitiva. La divina
auctoritas includeva lesigenza di un potere sanzionatorio inteso come
cognizione della salvezza applicata.
Il legame fra autorit e potere punitivo sempre stato ovvio ed servito come
legittimazione del potere politico.
Tale legittimazione basata sulla sacralit della funzione sacerdotale prosegue
sin dal Sacro Romano Impero germanico fino alla fedelt del re imposta da Dio.
Un tipo di legittimazione analogo stato trasferito alle posizioni di potere di
grado inferiore.
Una seconda fonte di autorit istituzionale lautorit generativa, lauctoritas
paterna.
Lincomparabile superiorit dei genitori rispetto al figlio assomiglia al rapporto
tra divinit e impotenza umana.
Il bambino impara a percepire i genitori come mediatori rispetto alla realt
sociale e come rappresentanti delle prospettive e dei criteri che la rendono
accessibile e dotata di senso.
Anche lautorit generativa spesso trasferita a istanze politiche.
Comune a tutti i vari trasferimenti di potere che il topos del padre avvolge
lesercizio del potere politico con laura della cura paterna.
Il potere politico si fa garante della continuit sociale.
Oggi si stanno perdendo i concetti di trascendenza religiosa e trascendenza
terrena. Il singolo non trascende pi il senso della propria esistenza in qualcosa
al di l della vita, ma deve cercare fonti di senso entro i confini della propria
vita biologica.
Il carattere naturale dellesigenza di unautorit istituzionale minacciato se
non dissolto.
2. Le soggettivit sociali
Con il declino dellautorit istituzionale possiamo lamentare una perdita
generale di autorit? No. Al contrario permangono vecchie forme di autorit e
ne nascono di nuove.
Adesso assume grande importanza lautorit personale, che comunque
sempre esistita. Si sviluppa a partire da rapporti personali.
La distinzione tra autorit istituzionale e autorit personale ci permette di
analizzare alcuni importanti fattori.
Il bisogno di autorit non implica solo un da chi ma anche un in quanto a che
cosa dobbiamo essere riconosciuti socialmente.
ovvio in quanto persone. Ma che tipo di persone?
Gli oggetti tecnici sono mezzi della previdenza umana per lesistenza.
Su pu delimitare in modo corrispondente luso specificamente umano degli
utensili da quello animale. Anche una cosa soltanto trovata pu essere usata
per scacciare un nemico.
Gli utensili nel vero senso sono strumenti ausiliari prodotti che servono a un
impiego molteplice.
Con questo viene indicato anche un certo livello di organizzazione. La
produzione richiede un certo dispendio. Si prevede che si ripetano determinate
situazioni e possibilit duso.
Se il fatto che chi fabbrica voglia creare qualcosa di impiegabile a pi lunga
scadenza costituisce una caratteristica dellagire tecnico, allora: impiegabile da
chi, per chi? A chi appartiene il prodotto?
Il sociologo definir la propriet come una somma di diritti dimpiego variabile
culturalmente e storicamente.
La propriet implica sempre una norma di divieto per tutti gli altri.
Chi ottiene i diritti dimpiego e chi no?
Ci sono tre possibilit:
Primo caso: proprietario il produttore delloggetto. Pu usarlo per s,
barattarlo o venderlo. Lesclusione degli altri si giustifica con la loro nonpartecipazione al processo di produzione.
Secondo caso: il produttore membro di un gruppo in cui ciascun
produttore ha trasferito a tutti i membri i diritti di impiego. In questo caso
vige una reciprocit che non ha bisogno dellatto di scambio. In quanto
membro del gruppo, il produttore rimane partecipe dei diritti dimpiego.
Terzo caso: produzione e propriet delloggetto prodotto sono in mani
diverse. Allora o il produttore non libero, oppure vende la propria forzalavoro ed ha per questo rinunciato fin dal principio ai diritti dimpiego sui
prodotti del suo lavoro.
In generale vale la regola che tutti i beni scarsi sollevano il problema della
propriet, non solo gli oggetti tecnici, ma anche ad esempio le sorgenti, le
risorse del sottosuolo. Gli oggetti tecnici sono di principio beni scarsi.
2. Il potere di creare dati di fatto
Gli uomini che costruiscono qualcosa modificano qualcosaltro che cera gi.
Lagire tecnico significa anche cambiamento del mondo. La modificazione
spesso visibile. Lagire tecnico qualcosa di imponderabile.
Con la modificazione, luomo converte a s la cosa. Questo convertire al
servizio della pura sopravvivenza, non legato a un determinato livello di
bisogno, inerente ad ogni agire tecnico.
Un topos oggi comune nella critica della civilt il lamento che nelle societ
industriali noi in verit incontriamo di nuovo noi stessi, cosicch ci
confrontiamo con un ambiente costruito da noi stessi.
Il progresso tecnico da sempre anche un progresso nel processo di
costruzione del mondo a misura duomo.
Chi modifica la realt, modifica le condizioni di vita per se stesso e per gli altri.
Nella modificazione del mondo oggettivo stabiliamo dei dati di fatto a cui gli
altri uomini sono esposti. Esercitiamo un potere che stabilisce dati di fatto, in
cui leffetto del detentore del potere sugli interessati mediato dagli oggetti.
Questo effetto pu essere involontario, casuale. Il fatto che gli essere umani
abbiano potere su altri dipende anche dalla capacit di modificare il mondo.
3. Produzione organizzata e produzione consapevole
La modificazione da parte delluomo di ci che si d e il renderlo impiegabile
sono espressione di una particolare facolt: la capacit di produrre.
La parola greca techne indica la stessa cosa: una particolare capacit.
Il produrre pu essere insegnato e appreso. E come tutte le cose possono
essere apprese, possono anche non riuscire.
Questa abilit anche passibile di diversificazione. Possiamo apprendere
modalit produttive molto diverse e produrre artefatti molto diversi.
Ma labilit produttiva passibile di progresso. Noi possiamo accrescere sotto
diversi aspetti lefficienza della produzione di artefatti: variet, quantit,
qualit.
Luomo dispone di due talenti particolari: il talento dellorganizzazione
dellagire comune e il talento della comprensione della natura delle cose.
Produzione organizzata: ci non significa soltanto un modello di cooperazione
preventivamente dato, ma un affiatamento variabile che pu essere sempre
nuovamente progettato e migliorato.
I modelli fondamentali sono apparsi presto. Dapprima si verifica la
coordinazione di attivit simili. Essa pu avere senso come pura somma di
forze o anche come impiego comune della forza, dellunione delle forze. Infine,
la contemporaneit di attivit simili pu servire anche da compensazione di un
rischio.
Un livello sopra c coordinazione di attivit diverse, come mera contiguit di
prestazioni che si integrano. Essa viene gi usata dai cacciatori del paleolitico.
Gli uomini portavano la selvaggina cacciata mentre le donne i frutti raccolti.
Con questo era avvenuta la scoperta della divisione sociale della complessiva.
Il passo successivo la coordinazione di attivit diverse in un decorso
lavorativo continuo, la divisione del lavoro processuale. in essa si realizza il
prodotto voluto solo perch pi individui fanno cose diverse cooperando.
Tutte le societ che conosciamo hanno scoperto le forme fondamentali
dellorganizzazione del lavoro.
Dal punto di vista antropologico la divisione sociale complessiva del lavoro si
basa sulla gi ricordata capacit di principio di diversificare i modi e gli oggetti
del produrre umano. La divisione del lavoro processuale resa possibile o
comunque facilitata da una caratteristica dei movimenti volontari delluomo: la
possibilit di suddividere il decorso dei nostri movimenti in piccole parti che
sono disponibili indipendentemente.
Techne, secondo Aristotele, non indica solo una capacit, ma anche una
determinata specie di sapere, finalizzato al creare. Questo sapere pi di un
mero accumulo di esperienze.
tentativo di graduare gli estranei rispetto alla loro relazione al centro di potere.
La politica dello scaglionamento.
a divisione nel primo senso presuppone che si siano gi formati dei
raggruppamenti di cui ci si possa servire luno contro laltro. Il centro di potere
non aveva altra risorsa che creare contemporaneamente i raggruppamenti e la
loro divisione.
Si pu descrivere lobiettivo strategico dello scaglionamento come tentativo di
dar forma a tre gruppi parziali- due di questi gruppi possono essere interpretati
come forme preliminari di certi strati sociali.
Il primo un gruppo parziale che si pu definire come associato. I membri di
esso sono dipendenti dal centro di potere.
Limportanza di questo gruppo per il possesso globale della presa di potere
dipende essenzialmente da quante e quali funzioni esecutive possano essergli
cedute. Un passo decisivo viene compiuto quando esso pronto e capace di
volgersi contro altri su ordine del centro di potere.
La posizione del capo consolidata quando egli non deve pi intervenire
personalmente.
Il gruppo pu assumere le funzioni dellamplificatore e del parafulmine.
La creazione, conservazione e riduzione di un secondo scaglione, lo scaglione
dei neutrali, dovrebbe essere stata la pi difficile.
La presa di potere deve lasciare da parte un pubblico.
La neutralit deve essere resa il pi possibile plausibile come privilegio di pace.
Coloro che sono di volta in volta neutrali devono potersi sentire stimati, almeno
finch rappresentano il resto.
Per lesito complessivo decisivo che si riesca a formare questi gruppi di
neutralit.
Il terzo gruppo quello dei sottoprivilegiati. Pu essere creato con laiuto del
gruppo di apparato; ma pu anche nascere come primo gruppo e servire a
mettere in moto il processo dello scaglionamento.
La formazione di tale gruppo ha il vantaggio di poter contare sul consenso dei
non interessati, di coloro che rimangono con la testa fuor dacqua.
Coloro che hanno potere erano nella situazione favorevole di eseguire la
volont gnrale nei confronti dei carcerati oppressi.
La particolare abilit della presa di potere si mostra nel lasciar stare e nel
decimare coloro che sono i non interessati, ossia quel gruppo che, se si
costituisse come gruppo, sarebbe in una situazione favorevole per formare
maggioranze pi forti.
Perci la politica della pace un elemento essenziale della presa di potere.
Il potenziale di potere del gruppo era il suo poter disporre di beni scarsi e
desiderati.
Lestensione e laccrescimento dei rapporti di dipendenza si basava sul fatto
che laccumulazione di beni potesse essere convertita in esercizio del potere
sugli esseri imani.
consolidata
normativamente,
indipendentemente dal fatto che il comportamento dovuto sia o non sia
riconosciuto interiormente da coloro che si sottomettono.
Il potere edificato a tal punto che si pu contare su prestazioni prevedibili. La
disponibilit qui-ed-ora divenuta una disponibilit sempre-nel caso che.
I vantaggi sono notevoli. Si riduce il dispendio necessario per il controllo dei
comportamenti.
Lesercizio del potere diventa pi economico. Il comportamento conforme
diventa pi utilizzabile.
Ulteriori vantaggi sono la possibile routinizzazione mediante la ripetizione e la
possibilit che prendano piede delle consuetudini.