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La nozione di trasformismo Rogari 1998, poi adattata e riutilizzata in modo ricorrente in contesti
storici diversi, si riferisce a una strategia di costruzione delle coalizioni che si basava
sullinclusione individuale, la pi vasta possibile, di personalit provenienti dai diversi
schieramenti, territori e frazioni parla-mentari. La convergenza delllite politica, in un
paese certamente connotato da unevidente disomogeneit culturale, veniva dunque assicurata
da una pratica di governo ampiamente inclusiva. Questo avrebbe per inevitabilmente determinato
anche laffermarsi allinterno del parlamento (e pi in generale nelle istituzioni di governo) di
un modus operandi caratterizzato dagli scambi
personali tra gli esponenti del ceto politico. A tale logica non si sottrassero del tutto neanche
esponenti della cosiddetta estrema, i repubblicani e i democratici radicali eletti in parlamento,
sia pure in numero assai ridotto, fin dalle prime legislature unitarie, e in qualche misura neanche gli
stessi socialisti, presenti sulla scena parlamentare a partire dallultimo decennio del XIX
secolo. I costi politici di tale pratica furono presto evidenti: in primo luogo, limpossibilit di
alternare al governo due o pi proposte diverse tra loro e, pi in generale, la mancata
realizzazione di quel principio democratico per cui, con il passare del tempo, gli uni sostituiscono gli
altri sfidandoli in una gara per la guida del paese LaPalombara 1987.
In terzo luogo, il parlamentarismo prerepubblicano era caratterizzato da uno sviluppo organizzativo
lento e incerto delle camere. Le procedure legislative e le altre funzioni parlamentari furono
inizialmente regolate in modo impreciso e lasciate allinventiva dei parlamentari. Le
articolazioni parlamentari che avevano il compito di monitorare le proposte (gli uffici) si
dimostrarono inefficaci, e non vi fu, per almeno un trentennio, lo sviluppo di un adeguato corpo di
funzionari parlamentari esperti nelluso delle procedure. Finalmente, allinizio del XX secolo
furono varati dei regolamenti parlamentari, e nel 1907 fu creata la segreteria generale della Camera
dei deputati, un elemento cruciale di istituzionalizzazione del parlamento. Ci nonostante, lo staff e
il bilancio del parlamento, e in particolare della camera bassa, che si avviava a essere il vero
elemento di legittimit democratica del sistema, restavano ancora largamente sottodimensionati.
Nonostante la sua debolezza strutturale, il parlamento italiano conobbe, nei suoi primi
sessantanni di vita, una crescita istituzionale non indifferente. In particolare, si deve ricordare la
crescente stabilizzazione di unlite politica che gradualmente si impose acquistando un
notevole grado di professiona- lizzazione Cotta, Mastropaolo e Verzichelli 2000. La
parlamentarizzazione dei nuovi partiti di massa, iniziata nellet giolittiana e poi impostasi
prepo-tentemente con ladozione nel 1919 del sistema elettorale proporzionale, e il
potenziamento, almeno sul piano della prassi, delle prerogative della camera elettiva costituirono gli
altri elementi fondamentali di questo sviluppo.
Lo stadio finale di questa evoluzione storica fu aperto dalla lunga legislatura 1913-1919, la prima
eletta a suffragio universale maschile. Alla fine di quella legislatura, gli effetti della lunga esperienza
bellica e la complessa situazione politica venutasi a creare alla fine della guerra stessa, avevano reso
molto pi debole la gi frammentata lite liberale, che si mostr divisa e incapace di costruire
coalizioni robuste con le altre forze democratiche. La scelta del pro-porzionale fu una delle
componenti della strategia dei leader dellepoca, tesa a includere nel sistema le nuove forze e a
rendere pi moderna la democrazia parlamentare, ma anche a garantire la sopravvivenza delle
forze politiche in declino. Conseguentemente a quella scelta, giunse la ridefinizione organizzativa
della camera bassa, che si dava un nuovo regolamento e formalizzava con listituzione dei gruppi
parlamentari lesistenza di articolazioni partitiche interne.
BOX 6.1.
grande prova di partecipazione riservata dagli italiani ai primi eventi elettorali della nuova stagione
politica (lelezione dellAssemblea costituente, contestuale al referendum istituzionale del
1946, ed anche un primo importante estrazione dati turno di elezioni locali in quello stesso anno)
conferm la grande aspettativa riposta dalla cittadinanza nel parlamento e in generale nelle
istituzioni rappresentative.
In conseguenza delle eredit culturali, ma anche in virt delle nuove aspetta-tive, il parlamento
repubblicano disegnato dai costituenti diventava lorgano pi celebrato del nuovo quadro
istituzionale. Con uno scarto netto rispetto allordinamento dello Statuto, il parlamento assumeva
una solenne centralit nel testo costituzionale, e soprattutto ottenne il riconoscimento di
unampia serie di facolt , dai classici poteri legislativi a nuove e cruciali funzioni di controllo e
investigazione.
La struttura del parlamento del 1948 costituisce un esempio nitido di bicame-ralismo ridondante,
dotato di poteri equivalenti e di una composizione politica simmetrica. Camera dei deputati e Senato
esercitano le proprie funzioni in piena parit di diritti. Inoltre, la natura proporzionale dei due
sistemi elettorali adottati nel 1948 determinava un sostanziale equilibrio nella pluralit delle
posizioni espresse nelle camere, anche grazie alle dimensioni ampie della seconda camera, composta
da 315 senatori elettivi, oltre che dai senatori a vita (gli ex presidenti della Repubblica e un piccolo
numero di personalit , fino a cinque, nominate dal presidente della Repubblica per altissimi meriti
nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario).
Anche le articolazioni interne delle camere sono sostanzialmente simmetriche. Variazioni nello
svolgimento delle procedure sono possibili, essendo ogni camera autonoma nel fissare le proprie.
Tuttavia, fin dai primordi dellesperienza repubblicana, Camera e Senato hanno generalmente
condiviso il modus operandi. Almeno quattro elementi devono essere menzionati sotto questo profilo.
1. La crescita parallela delle commissioni legislative permanenti nelle due camere, con una
distribuzione simile delle competenze sostantive. Oggi vi sono 14 commissioni permanenti sia alla
Camera che al Senato, che coprono grosso modo gli stessi settori legislativi (tab. 6.1). Inoltre, fin
dalle prime legislature repubblicane stata utilizzata la facolt di formare commissioni bicamerali
di inchiesta o speciali, una prassi che ha rafforzato la percezione di pari dignit delle due
camere.
2. I termini di durata della legislatura sono stati anchessi armonizzati. Durante le prime
legislature ci avvenuto per prassi, con lo scioglimento anticipato del Senato che si
sovrapponeva al rinnovo naturale della Camera. La riforma costituzionale del 1963 ha
definitivamente parificato la scadenza naturale delle camere, fissandola in cinque anni. Da allora,
tutte le volte che si proceduto allo scioglimento anticipato (cosa accaduta continuativamente dal
1972 al 1992) entrambe le camere sono state sciolte, nonostante lart. 88 della costituzione
preveda anche lo scioglimento di una sola camera.
TAB. 6.1. Le articolazioni interne della Camera e del Senato (2011)
CAMERA
UFFICIOCONSIGUO DI PRESIDENZA
1 Presidente 1 Presidente
4 Vicepresidenti 4 Vicepresidenti
3 Questori 3 Questori
12 Segretari 12 Segretari
CONFERENZA DEI CAPIGRUPPO
Pres. Camera + pres.8 gruppi
Pres. Senato + pres. 7 gruppi
COMMISSIONI LEGISLATIVE PERMANENTI
Affari costituzionali,
della presidenza del Consiglio e interni 1 Affari costituzionali
Giustizia II Giustizia
Affari esteri e comunitari Ili Affari esteri, emigrazione
Difesa IV Difesa
Bilancio, tesoro e programmazione V Bilancio
Finanze VI Finanze e tesoro
Cultura, scienza e istruzione VII Istruzione pubblica, beni culturali
Ambiente, territorio e lavori pubblici Vili Lavori pubblici,comunicazioni
Trasporti, poste e telecomunicazioni IX Agricoltura e produzioni agro-alimentari
Attivit produttive, commercio e turismo X Industria, commercio, turismo
Lavoro pubblico e privato XI Lavoro, previdenza sociale
Affari sociali XII Igiene e sanit
Agricoltura XIII Territorio,ambiente, beni culturali
Politiche dell'Unione Europea XIV Politiche dell'Unione Europea
Giunta per il regolamento Giunta per le elezioni
Giunta per le autorizzazioni GIUNTE Giunta per il regolamento Giunta per le elezioni e le immunit
parlamentari
Commissione biblioteca e archivio storico
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