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Francesco DAngelo

Francesco DAngelo

Mutatus est in alium virum

Il battesimo di lfr Haraldsson nelle saghe e nelle fonti


latine

lfr Haraldsson inn helgi (il Santo) certamente uno dei personaggi pi noti e studiati del medioevo scandinavo: re di Norvegia dal 1015, il
29 luglio del 1030 mor in battaglia a Stiklarstair e lanno seguente, il 3
agosto 1031, il vescovo Grmkell ne proclam la santit1. Da allora, in un
arco di tempo di circa duecento anni, la biografia di questo re si arricchita
di eventi, date e dettagli grazie a cronache latine, leggende agiografiche,
poemi scaldici e saghe. Eppure, nonostante labbondanza di fonti, esse
sono solo in minima parte contemporanee e non di rado si rivelano in
disaccordo sia tra loro sia con quelle pi tarde. La conseguenza di questa
efflorescenza testuale linsorgere di tradizioni molteplici e difformi, tra
le quali complicato, per lo storico, districarsi. Ci particolarmente vero
per il periodo (c. 1007-1015) che lfr trascorse allestero come vichingo
prima di tornare in patria e conquistare il trono: cos, ad esempio, secondo
alcuni autori egli combatt in Inghilterra come alleato di Canuto il Grande
(Kntr inn rki), mentre, secondo altri, non solo i due furono avversari ma
fu proprio l che nacque quellinimicizia che, quasi quindici anni dopo,
sarebbe costata a lfr dapprima la corona e, poi, la vita2.
Una sorte analoga tocc al battesimo del re norvegese e, pi in generale, alle modalit con le quali egli abbracci il cristianesimo. Su
questo punto le fonti possono essere divise in due gruppi: da una parte, le konungasgur (saghe dei re) sostengono che lfr fu battezzato quando era ancora bambino; dallaltra, le opere storiografiche latine,
non solo norvegesi, e la leggenda agiografica dedicata al santo, affermano che questi conobbe la nuova fede a Rouen, in Francia, in et adulta.
Le konungasgur, nello specifico la lfr saga Tryggvasonar (Saga di
lfr Tryggvason, c. 1200) di Oddr Snorrason3 e la lfr saga helga
1
Per un sintetico profilo biografico di lfr Haraldsson si veda R. Asts, lfr, St., in P.
Pulsiano (ed.), Medieval Scandinavia: an encyclopedia, Garland, New York - London 1993,
pp. 445-446.
2
Sulle diverse tradizioni riguardanti lfr e Canuto si veda F. DAngelo, Il conflitto tra
Olaf il Santo e Canuto il Grande nelle cronache e negli annali danesi dei secoli xii-xiv, in
Bullettino dellIstituto Storico Italiano per il Medioevo 117 (2015), pp. 289-316.
3
Si tratta in realt di una versione anonima della vita composta in latino da Oddr Snorrason e a noi non pervenuta.

SMSR 81 (2/2015) 480-490

Mutatus est in alium virum 481

(Saga di lfr il Santo, c. 1230) di Snorri Sturluson, collocano il battesimo al tempo del re lfr Tryggvason (995-999/1000), che avrebbe fatto
da padrino al suo omonimo ancora bambino4. In verit si tratta di una
tradizione, probabilmente di origine norvegese, che mirava ad esaltare
se non addirittura a santificare la figura di lfr Tryggvason, da Oddr
Snorrason paragonato a san Giovanni Battista:
Ok enu fimmta ri hans rkis helt lfr konungr nafna snum undir skrn ok
tk hann af eim helga brunni, lking sem Jan baptisti geri vi Drttin.
Ok sv sem hann var hans fyrirrennari, sv var ok lfr konungr Tryggvason
fyrirrennari ens helga lfs konungs5;
e nel quinto anno del suo regno re lfr tenne a battesimo il suo omonimo, e
lo elev dal fonte battesimale come fece Giovanni il Battista con il Signore. E
come Giovanni fu il Suo precursore, cos lfr Tryggvason fu il precursore del
santo re lfr6.

Laltro gruppo di fonti, quello delle cronache latine, si basa sostanzialmente su quanto affermato dal normanno Guglielmo di Jumiges nei
Gesta Normannorum ducum (c. 1060-1070):
Rex etiam Olavus super Christiana religione oblectatus, spreto idolorum cultu,
cum nonnullis suorum, ortante archiepiscopo Rodberto, ad Christi fidem est conversus, atque ab eo baptismate lotus sacroque chrismate delibutus, de precepta
gratia gaudens, ad suum regnum est regressus7.

4
Cfr. L. Lnnroth, The Baptist and the Saint: Odd Snorrasons view of the two kings Olavs,
in M. Dallapiazza et al. (eds.), International Scandinavian and medieval studies in memory of
Gerd Wolfgang Weber, Parnaso, Trieste 2000, pp. 257-264. Si veda anche G. Rthe, Fortellinger
om Olav den helliges fdsel og dp i sagalitteraturen, in I. Ekrem (ed.), Olavslegenden og
den latinske historieskrivning i 1100-tallets Norge, Museum Tusculanum Press, Kobenhavn
2000, pp. 170-185: pp. 172-179. Recentemente Egil Kraggerud ha sostenuto che la tradizione
norrena andrebbe riabilitata perch quello di Rouen non fu un battesimo bens una confirmatio,
e dunque lfr Haraldsson potrebbe davvero esser stato battezzato da bambino in Norvegia:
E. Kraggerud, Hellig-Olavs dp hos Theodoricus Monachus og i hans kilder, in Collegium
medievale 25 (2012), pp. 104-123. Cfr inoltre C. Del Zotto, Vom rex iustus zum Mrtyrer.
Das Heldenparadigma der christlichen Knige zwischen Hagiographie und Geschichte in den
mittelalterlichen Quellen ber die Bekehrung Skandinaviens, in R. Simek - J. Meurer (eds.),
Scandinavia and Christian Europe in The Middle Ages, Papers of The 12th International Saga
Conference, Bonn / Germany, 28th July-2nd August 2003, Hausdruckerei der Universitt Bonn,
Bonn 2003, pp. 115-128: p. 121.
5
Oddr Snorrason, lfs saga Tryggvasonar, in Freyinga saga; lfs saga Tryggvasonar
eptir Odd munk Snorrason (slenzk Fornrit xxv), ed. . Halldrsson, Hi slenzka fornritaflag,
Reykjavk 2006, prlgus, p. 125.
6
Traduzione mia.
7
The Gesta Normannorum Ducum of William of Jumiges, Orderic Vitalis, and Robert
of Torigni, ed. e tr. E.M.C. van Houts, 2 voll., Clarendon Press, Oxford 1992-1995: vol. 2, pp.
26-28.

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Re Olav, deliziato dalla religione cristiana e disprezzando il culto degli idoli,


insieme ad alcuni dei suoi compagni si convert alla fede di Cristo, su sollecitazione dellarcivescovo Roberto, e da questi fu lavato con il battesimo e unto con
il sacro crisma, e gioendo della grazia ricevuta fece ritorno al suo regno8.

Questa notizia sembra rimanere sconosciuta in Norvegia fino alla


met del xii secolo; in questo periodo che coincise con lelevazione di
Nidaros (Trondheim) al rango di chiesa metropolitana (1152/1153) il
culto di santlfr entr in una nuova fase: il reliquiario del santo re, ora
custodito nella nuova cattedrale, divenne meta di pellegrinaggi da tutto
il nord Europa, e videro la luce una serie di documenti liturgici, musicali
e letterari a lui dedicati. In quegli anni fu composta anche la leggenda
agiografica latina a cui gli studiosi hanno attribuito il titolo di Passio et
miracula Beati Olavi; lopera costituita da una prima parte sulla vita e il
martirio di lfr (una vera e propria passio), e una seconda parte con un
elenco di miracoli compiuti dal santo. Tuttavia, mentre le prime raccolte
di miracoli sono molto pi antiche, la gestazione della passio fu pi lunga
ed entr nella fase decisiva e forse definitiva attorno al 1175, al tempo
dellarcivescovo Eysteinn Erlendsson (1157-1188), che in un manoscritto
inglese (Oxford, CCC 209, c. 1200) compare in prima persona come autore di unaggiunta ai miracoli. In realt, pi che di unopera individuale
di Eysteinn, la Passio Olavi fu probabilmente il risultato di un lavoro collettivo portato avanti dal clero pi istruito della cattedrale, sotto la guida
dello stesso arcivescovo9. Di l a pochi anni, infine, comparve anche una
versione in volgare della leggenda, inserita nel cosiddetto Gamal norsk
homiliebok (Libro di omelie in antico norvegese)10.
Llfr della Passio Olavi ha perso tutti i connotati del pirata vichingo: la narrazione si apre con il battesimo del re a Rouen, e gli anni preTraduzione mia.
La Passio Olavi giunta fino a noi in cinque differenti versioni, in cui varia la lunghezza
della passio e dellelenco di miracoli. La sezione della passio trdita in una serie di varianti,
principalmente una redazione lunga e una breve, pi alcuni rimaneggiamenti tardomedievali.
La redazione breve sembra essere una versione ridotta di quella lunga, e fu pensata
probabilmente per luso liturgico dal momento che figura nei breviaria di numerose chiese
nordeuropee: cfr. L.B. Mortensen, Recent Research in the Legend of Saint Olaf, in D. Walz
(ed.), Scripturus vitam: Lateinische Biographie von der Antike bis in die Gegenwart. Scripturus
vitam. Festgabe fr Walter Berschin zum 65. Geburtstag, Mattes, Heidelberg 2002, pp. 10111018: pp. 1013-1016; L.B. Mortensen - E. Mundal, Erkebispesetet i Nidaros - arnestad og
verkstad for Olavslitteraturen, in S. Imsen (ed.), Ecclesia Nidrosiensis 1153-1537. Skelys
p Nidaroskirkens og Nidarosprovinsens historie, Tapir Academic Press, Trondheim 2003,
pp. 353-84: pp. 359-367. La complessa storia testuale della Passio Olavi ricostruita da L.
Jiroukov, Textual evidence for the transmission of the Passio Olavi prior to 1200 and its later
literary transformations, in H. Antonsson - I. Garipzanov (eds.), Saints and their lives on the
periphery: veneration of saints in Scandinavia and eastern Europe (c. 1000-1200), Brepols,
Turnhout 2010, pp. 219-239.
10
Il manoscritto datato al 1200 circa: Gamal norsk homiliebok. Cod. AM. 619, 4to, ed.
G. Indreb, Dybwag forlag, Oslo 1931, pp. 108-129.
8
9

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cedenti trascorsi a razziare le coste inglesi e francesi sono passati sotto


silenzio. lfr descritto come il perfetto sovrano, il rex iustus che diffonde la parola di Dio, abbatte il paganesimo e custodisce la giustizia; la
reazione pagana lo costringe a fuggire in esilio in Russia, ma dopo due
anni ritorna: i suoi nemici si riuniscono allora per combatterlo, e lfr
fronteggia coraggiosamente la morte e viene ucciso a Stiklarstair il 29
luglio 1028 [sic]11. Descrivendo il battesimo di lfr, lautore aggiunge
questo commento: mutatus est in alium virum12, richiamando cos la
descrizione dellunzione di Saul da parte di Samuele (i Reg 10, 6): mutaberis in virum alium. Il riferimento concettuale alla drastica trasformazione che il battesimo provoca nel catecumeno secondo la dottrina
cattolica risalente a san Paolo, e ci sottolineato subito dopo dal ricorso
proprio a una citazione paolina: lfr consepultus Christo per baptismum in mortem13. Meno chiaro il senso di quello letterale, che rimanda allunzione del re dIsraele. Un indizio fornito dalla stessa Passio
Olavi quando, arrivato al punto del martirio di lfr, lautore scrive che i
nemici del santo si unirono adversus Dominum et adversus christum eius,
una citazione letterale del salmo 2, 2 (ripreso anche da At 4, 26)14. A lfr
gi sacro chrismate delibutus secondo Guglielmo di Jumiges ora
attribuito lappellativo di christus Domini, unto del Signore, che fino a
quel momento lOccidente medievale aveva riservato a due categorie di
persone consacrate: i vescovi e i sovrani (re e imperatori)15.
La conversione di lfr il Santo narrata anche nella Historia de antiquitate regum Norwagiensium del monaco Teodorico, scritta tra 1177 e
1188; nonostante sia conosciuto con lappellativo di monachus, Teodorico era probabilmente un canonico agostiniano vicino allarcivescovo
Eysteinn, al quale dedicata la Historia. Questa cronaca e la leggenda
agiografica sono le uniche due fonti norvegesi a testimoniare del battesimo
di lfr a Rouen, in opposizione a quanto sostenuto dalle saghe dei re. La
11

67-73.

Passio et miracula Beati Olavi, ed. F. Metcalfe, Clarendon Press, Oxford 1881, pp.

12
Ibi, p. 68. La versione in volgare traduce quasi letteralmente dal latino: a gerisk hann
allr annar mar: Gamal norsk homiliebok, cit., p. 109.
13
Rm 6, 4: Consepulti enim sumus cum illo per baptismum in mortem.
14
Passio Olavi, p. 72. Nella versione in volgare la citazione biblica stata modificata
sensibilmente, ed scomparso il riferimento al christus Domini (norr. kristr Drottins): a
samnaosk eir aller saman mote honum (Allora si radunarono tutti insieme contro di lui):
Gamal norsk homiliebok, cit., p. 111.
15
Wilhelm Berges ha citato alcuni esempi in cui ci si riferiti a un re come un christus
Domini anche se questi non era stato unto: cfr. W. Berges, Die Frstenspiegel des hohen und
spten Mittelalters, K.W. Hiersemann, Leipzig 1938, p. 317; si tratta, per, di casi risalenti
allalto medioevo (vii-viii secolo), troppo distanti cronologicamente dalla Passio Olavi
per essere rilevanti. Similmente, nella Bibbia, Ciro, il re dei Persiani, chiamato unto del
Signore (Is 45,1) pur essendo pagano, tuttavia dal x e soprattutto dallxi secolo, quando ormai
il rito dellunzione era praticato nelle monarchie europee pi importanti (Francia, Inghilterra,
Germania, Ungheria), tale appellativo fu riservato ai re consacrati.

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notizia, come detto in precedenza, riportata per la prima volta nei Gesta
Normannorum ducum, e non ci sono dubbi che Teodorico abbia trovato l
linformazione poich lo stesso canonico a scriverlo. Bench al corrente
della tradizione autoctona sui due lfr, egli afferma di preferire quanto
da lui rinvenuto altrove: Sed et ego legi in Historia Normannorum, quod
a Roberto in Normandia Rothomagensi metropolitano baptizatus fuerit16.
Teodorico fa qui uso di una proposizione avversativa (sed et ego) sia
per rimarcare limportanza della sua scoperta, sia, probabilmente, per contrapporre laffidabilit della scrittura allaleatoriet della tradizione orale:
secundum quosdam... alii contendunt... sed et ego legi...17. Per spiegare
questa divergenza di tradizioni, il canonico ricorre allesempio dellimperatore Costantino, che secondo alcuni fu battezzato a Roma da papa Silvestro i, secondo altri in Bitinia, secondo altri ancora a Costantinopoli:
Nec mirum de Olavo hoc contigisse in illa terra, ubi nullus antiquitatum
unquam scriptor fuerit18. Come la leggenda agiografica, Teodorico usa il
Salmo 2, 2 per descrivere ladunata dei norvegesi contro lfr: Throndenses [...] convenerunt in Nidrosiensem civitatem quasi vir unus adversus
Dominum et adversum christum eius19. Lepiteto non sembra dovuto in
maniera particolare alla santit del re, visto che sia Teodorico sia la Passio
Olavi lo impiegano in una sola occasione, quando egli ancora in vita e
non ha compiuto alcun miracolo. La figura di lfr unto del Signore contrasta per con la realt dei fatti, dal momento che egli non ricevette mai
lunzione regia: difatti tale rito fu introdotto in Norvegia nel 1163/1164,
allincirca negli stessi anni in cui la Passio Olavi prendeva forma.
La formula adottata dalla Passio Olavi e dalla Historia di Teodorico
per unire insieme la regalit e la santit di lfr certamente originale,
16
Ma io ho letto nella Storia dei Normanni, che [lfr] fu battezzato in Normandia
da Roberto, metropolita di Rouen: Theodoricus monachus, Historia de antiquitate regum
Norwagiensium (dora in poi HRN), in G. Storm (ed.), Monumenta historica Norvegiae,
Brgger, Kristiania (Oslo) 1880, cap. xiii, p. 22.
17
Secondo Lars B. Mortensen potrebbe essere stato proprio Teodorico a scoprire la notizia
nei Gesta di Guglielmo di Jumiges e a causarne linserimento nella Passio Olavi, alla cui
stesura potrebbe aver partecipato in qualit di stretto collaboratore dellarcivescovo Eysteinn:
L.B. Mortensen, The Anchin Manuscript of Passio Olaui (Douai 295), William of Jumiges, and
Theodoricus Monachus. New Evidence for Intellectual Relations between Norway and France
in the 12th Century, in Symbolae Osloenses 75 (2000), pp. 165-189: pp. 186-187.
18
Non sorprendente che sia accaduto ci a proposito di lfr, in quella terra [i.e. la
Norvegia] dove non c mai stato alcun cronista degli eventi passati: HRN, cap. xiii, p. 23.
Quella di indulgere a paralleli e digressioni su grandi eventi storici del passato una tecnica
narrativa utilizzata frequentemente da Teodorico, con lobiettivo di mostrare come la storia
della Norvegia, terra posta agli estremi confini della christianitas, in realt si inserisse
perfettamente nel quadro pi ampio della storia universale: cfr. S. Bagge, Teodorico Monachus
e la storiografia agostiniana nella Norvegia del xii secolo, in Santit e societ civile nel
Medioevo: esperienze storiche della santit agostiniana, a cura della Biblioteca Egidiana,
Tolentino 2005, pp. 191-197.
19
HRN, cap. xix, p. 39.

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ma si fonda su alcuni precedenti provenienti dallagiografia e, in misura


minore, dalla storiografia latina.
Innanzitutto, nella Passio sancti Kanuti regis et martiris (1095-1101),
opera anonima dedicata al re danese Canuto Sveinsson il Santo (Kntr
inn helgi, 1086), leggiamo della cospirazione dei nemici del re contra
Dominum et christum eius, con un evidente richiamo al salmo 220; il
testo, tuttavia, non presenta altre citazioni bibliche di questo tipo. In secondo luogo, il tema della trasformazione in un uomo nuovo e quindi
la citazione di i Reg 10, 6 presente nella Vita S. Thomae Cantuariensis
composta da Guglielmo di Canterbury (c. 1173), nella quale ricorre in
corrispondenza della consacrazione di Thomas Becket (1162-1170) come
arcivescovo di Canterbury e indica la radicale trasformazione che quel
sacramento provoc in lui21. A differenza di Thomas, per, lfr era un
re e a questo proposito gi Marc Bloch aveva osservato che, costituendo
lunzione di Saul la prefigurazione dellunzione dei re cristiani, tale passo
biblico era usato di frequente per caratterizzare gli effetti della consacrazione, come appare nel caso del sermone pronunciato dallarcivescovo di
Magonza nel giorno dellincoronazione dellimperatore Corrado ii22.
possibile, allora, che nelle intenzioni degli agiografi norvegesi lunzione
con il crisma battesimale avesse agito su lfr anche alla stregua di una
unzione regia, provocando in lui una trasformazione di questo tipo? Naturalmente il potere del battesimo, di per s, sufficiente a spiegare un
cambiamento radicale come quello che avveniva in chi dal paganesimo
20
Passio sancti Kanuti regis et martiris, in Knud den Helliges martyrhistorie. Srlig
efter de tre ldste kilder, ed. M.C. Gertz, Universitetsbogtrykkeriet, Kobenhavn 1907, cap.
vi, p. 16. Neanche Canuto ricevette lunzione, introdotta in Danimarca nel 1170: E. Hoffmann,
Coronation and coronation ordines in medieval Scandinavia, in J.M. Bak (ed.), Coronations.
Medieval and early modern monarchic ritual, University of California Press, Berkeley - Los
Angeles - Oxford 1990, p. 131. La Passio Kanuti fu usata in maniera selettiva da lnoth di
Canterbury, autore della pi importante agiografia su Canuto, i Gesta Swenomagni Regis et
filiorum eius et passio gloriosissimi Canuti Regis et martyris (c. 1120); il brano in questione,
per, non vi figura. Secondo alcuni studiosi, questa seconda passio potrebbe aver influenzato la
Passio Olavi: cfr. lintroduzione di Carl Phelpstead in C. Phelpstead (ed.), A History of Norway
and the Passion and miracles of the Blessed lfr, tr. D. Kunin, Viking Society for Northern
Research - University College London, London 2001, p. xliv e relativa bibliografia.
21
Un altro parallelo con il corpus agiografico su Thomas Becket costituito dal tema
dellesilio giustificato, cio un esilio che non getta disonore sui protagonisti poich esso non
una fuga dalle loro responsabilit ma, al contrario, serve a preparare il terreno al loro rientro
in patria e al loro martirio, che deve avvenire al tempo stabilito da Dio. Queste e altre analogie
hanno spinto Haki Antonsson a indicare lanno 1173 come terminus post quem per la redazione
finale della Passio Olavi: cfr. H. Antonsson, Exile, Sanctity, and Some Scandinavian Rulers
of the Late Viking Age, in L. Napran - E. v. Houts (eds.), Exile in the Middle Ages. Selected
proceedings from the International Medieval Congress, University of Leeds, 8-11 July 2002,
Brepols, Turnhout 2004, pp. 95-108: pp. 103-104.
22
M. Bloch, I re taumaturghi, Einaudi, Torino, 19892, p. 150 [ed. or. 1924]. Le parole
dellarcivescovo sono riportate da Vipone, Gesta Chuonradi imperatoris, ed. H. Bresslau,
MGH SS rer. Germ. in usum scholarum lxi, cap. iii, p. 23.

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si convertiva al cristianesimo. Anche lunzione regale, per, era da molti


considerata un sacramento, poich la dottrina sacramentale assunse contorni pi definiti solo nel xiii secolo, e solo allora tale rito ne fu escluso23.
Inoltre, bench modellato sullunzione dei re biblici24, esso poteva essere
facilmente paragonato a un battesimo, perch inaugurava la vita regia di
un sovrano cristiano e anche perch i re, come i catecumeni, erano unti
sul capo con il crisma, olio misto a balsamo profumato. A chiudere il
cerchio, avvicinando la consacrazione regia al rito battesimale, fu larcivescovo Incmaro di Reims, che nella seconda met del ix secolo forn una
nuova versione della storia del battesimo di Clodoveo.
Clodoveo fu il primo re franco che si convert al cristianesimo, e fu
battezzato nel 496 da Remigio, arcivescovo di Reims. Nella Vita Remigii,
composta nell877 o 878, Incmaro inser un elemento inedito nella storia:
al momento del battesimo, una colomba sarebbe scesa dal cielo portando nel becco una ampolla contenente il sacro crisma, che san Remigio
poi utilizz per celebrare il sacramento. Secondo Incmaro quella unzione
sovrannaturale fu, oltre che un atto battesimale, la prima consacrazione
regia cristiana e da allora quel balsamo miracoloso sarebbe servito per
tutte le consacrazioni dei re di Francia25. Nellxi secolo questa versione
del battesimo di Clodoveo fu inserita da Aimoino di Fleury nella sua Historia Francorum e da allora la leggenda della Santa Ampolla divenne
parte della storia nazionale francese26.
La riscrittura del battesimo di lfr inn helgi da parte dei suoi agiografi potrebbe aver seguito un percorso simile. Le analogie con Clodoveo
sono notevoli: entrambi i re sono battezzati in et adulta, abbandonando
il paganesimo, ed entrambi, seppure in tempi e modi diversi, sono gli
artefici della conversione dei loro rispettivi popoli. Oltre ad alcune corrispondenze letterali Clodoveo procedit ad lavacrum salutiferum27 come
lfr fu purificatus igitur lavacro salutari28 per i due re si evoca anche
il prestigioso paragone con il battesimo di Costantino celebrato da papa
M. Bloch, I re taumaturghi, cit., p. 149.
I re biblici costituirono il modello dellunzione regia sin dal momento della sua
comparsa, nel vii secolo, nel regno visigoto di Spagna: ibi, pp. 47-48; si veda anche J. Nelson,
The Lords anointed and the peoples choice: Carolingian royal ritual, in D. Cannadine - S.
Price, Rituals of royalty. Power and ceremonial in traditional societies Cambridge University
Press, Cambridge 1987, pp. 137-180: pp. 149-152.
25
Vita Remigii episcopi Remensis auctore Hincmaro, in MGH, Scriptores rerum
Merovingicarum, iii, ed. B. Krusch, Hannoverae 1896, p. 297; cfr. anche M. Bloch, I re
taumaturghi, cit., p. 173.
26
Su Aimoino si veda A. Dumas, Lglise de Reims au temps des luttes entre Carolingiens
et Robertiens (888-1027), in Revue dhistoire de lglise de France 117 (1944), pp. 5-38: pp.
37-38; J.-F. Lemarignier, Autour de la royaut franaise du ixe au xiiie sicle, in Bibliothque
de lcole des chartes 113 (1955), pp. 5-36: pp. 10-11.
27
Vita Remigii, p. 297.
28
Passio Olavi, p. 68.
23
24

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Silvestro i29. Insomma, la storia della conversione del re franco potrebbe


aver ispirato Eysteinn Erlendsson e gli altri redattori della Passio Olavi,
portandoli a descrivere la conversione del loro patrono come qualcosa di
pi di un semplice battesimo. Del resto le relazioni culturali tra la Francia
e la Norvegia nella seconda met del xii secolo andarono molto oltre una
semplice corrispondenza tra due testi letterari: sappiamo infatti che, in
quegli anni, almeno quattro ecclesiastici norvegesi tra cui Teodorico
studiarono nellabbazia agostiniana di San Vittore a Parigi prima di ritornare in patria e assumere i loro incarichi. Lo stesso Eysteinn Erlendsson
vi si rec nel 1161 durante il suo viaggio per ricevere il pallio a Roma,
e probabilmente aveva studiato l in precedenza30. Lo stretto legame tra
labbazia vittorina e la chiesa di Nidaros visibile anche nella liturgia,
poich la sequenza per la messa di santlfr, conosciuta come Lux illuxit, fu composta ispirandosi, tra le altre, alle poesie di Adamo di San
Vittore (1112-1192)31;similmente, il nuovo ufficio divino per la festa di
santlfr, In regali fastigio, composto dopo la creazione dellarcidiocesi
di Nidaros (1152/1153), mostra linfluenza del movimento agostiniano32.
Insomma, non difficile immaginare che, durante il loro soggiorno a San
Vittore, gli ecclesiastici norvegesi trovassero e consultassero opere come
la Vita Remigii e la Vita Silvestri, di cui labbazia conservava alcuni manoscritti33; in questo modo, il modello francese pot essere trasferito in
Norvegia e qui rielaborato e adattato alla figura di lfr inn helgi.

29
Incmaro chiama Clodoveo novus Constantinus, mentre Remigio viene paragonato a
Silvestro i: Vita Remigii, p. 297. Per quanto riguarda lfr e Costantino, oltre a quanto scritto
da Teodorico monaco sappiamo che a Nidaros attorno al 1170 era vivo linteresse verso il
battesimo dellimperatore: nella decretale Vestre discretionis (c. 1169) Alessandro iii risponde
allarcivescovo Eysteinn che baptismum autem Constantini non ab Eusebio, set a beato Silvestro credimus celebratum: W. Holtzmann, Krone und Kirche in Norwegen im 12. Jahrhundert,
in Deutsches Archiv fr Geschichte des Mittelalters 2 (1938), pp. 341-400: p. 386. Inoltre,
nella cattedrale di Nidaros presente una iscrizione datata al 1161 e relativa a un altare che
Eysteinn dedic proprio a Silvestro i; infine una biografia di Silvestro i fu inclusa anche nel
Breviarium Nidarosiense, il libro liturgico dellarcidiocesi norvegese: cfr. E. Vandvik, Donatio
Constantini and early norwegian church policy, in Symbolae Osloenses 31 (1955), pp. 131137: pp. 132-134.
30
A.O. Johnsen, Om St. Victorklosteret og nordmennene, in Historisk Tidsskrift (Oslo)
33 (1943-1946), pp. 405-432. Nel xii secolo il fenomeno interess il clero di tutti i paesi
nordici, compresa lIslanda: cfr. S. Bagge, Nordic students at foreign universities until 1660, in
Scandinavian Journal of History 9 (1984), pp. 1-29: pp. 3-4. La stessa Historia de antiquitate
regum Norwagiensium mostra chiaramente linfluenza della storiografia agostiniana: S. Bagge,
Teodorico monachus e la storiografia agostiniana, cit., p. 191.
31
E. Vandvik, Lux illuxit letabunda, in Symbolae Osloenses 21 (1941), pp. 117-122.
32
. Ommundsen, A saint and his sequence: singing the Legend of St Olaf, in Viking and
medieval Scandinavia 5 (2009), pp. 151-176: pp. 158, 160-161.
33
Tra questi, i BN lat. 14363 e 14364, manoscritti miscellanei compositi (xii-xiii sec.)

488

Francesco DAngelo

Conclusione
Nella seconda met del xii secolo lfr Haraldsson fu posto al centro
di un revival propagandistico di cui la Passio Olavi fu solo una delle
tante manifestazioni che doveva celebrare il nuovo arcivescovato di
Nidaros e, pi in generale, rafforzare la chiesa norvegese e i princip della riforma gregoriana da essa sostenuti; proprio in questo periodo, inoltre, attestato luso dellespressione Olavus rex perpetuus Norvegiae34,
e videro la luce una serie di documenti in cui il santo gioc un ruolo
fondamentale per la definizione, o ridefinizione, dei rapporti tra regnum
e sacerdotium. Uno di questi documenti la cosiddetta Lettera di Privilegio (Privilegiebrev in norvegese), concessa da re Magns Erlingsson
(1161-1184) alla chiesa di Nidaros nella persona del metropolita Eysteinn
Erlendsson35. Si tratta di un diploma, datato tra il 1163/1164 quando
Magns fu incoronato e consacrato e il 1170, in cui il re si dichiara
vicario di lfr, e cos facendo istituisce una relazione verticale, di subordinazione, nei confronti del re eterno, mentre larcivescovo di Nidaros
contenenti, rispettivamente, la Vita Silvestri e la Vita Remigii: cfr. F. Gasparri, Bibliothque et
archives de labbaye de Saint-Victor de Paris au xiie sicle, in Scriptorium 55 (2001), pp. 275283: pp. 276-277 e nota 4; L. Delisle, Inventaire des manuscrits latins de Saint-Victor conservs
la Bibliothque impriale sous les numros 14232-15175, in Bibliothque de lcole des
chartes 30 (1869), pp. 1-79: pp. 8-9. Il BN lat. 15047, infine, contiene i Gesta di Guglielmo di
Jumiges ed datato tra il xii e linizio del xiii secolo da G. Ouy, mentre per F. Gasparri potrebbe
essere del xii secolo: cfr. G. Ouy, Les manuscrits de labbaye de Saint-Victor. Catalogue tabli
sur la base du rpertoire de Claude de Grandrue (1514), Brepols, Turnhout 1999, pp. 445-446;
F. Gasparri, Bibliothque et archives, cit., pp. 277-278 e nota 5. La Vita Silvestri potrebbe aver
raggiunto i paesi nordici anche grazie alla mediazione degli ecclesiastici norvegesi; di essa esiste
una traduzione in norreno, la Silvesters saga, i cui manoscritti pi antichi, islandesi, risalgono
al primo quarto del xiii secolo: K. Wolf, The legends of the saints in Old Norse-Icelandic prose,
University of Toronto Press, Toronto - Buffalo - London 2013, p. 330.
34
Lespressione Olavus rex perpetuus Norvegiae utilizzata dallanonima Historia
Norwegie, opera norvegese di datazione incerta ma risalente probabilmente alla seconda met
del xii secolo: I. Ekrem - L.B. Mortensen (eds.), Historia Norwegie, tr. P. Fisher, Museum Tusculanum Press, Copenhagen, 2003, cap. xv, p. 86. Peraltro lidea che lfr fosse il re eterno
della Norvegia, sulla quale veglia dallalto, era espressa gi nel Gllognskvia (Poema del
mare calmo), un poema scaldico degli anni 30 dellxi secolo, e ancora in un altro poema,
Geisli (Raggio di sole), composto in occasione della creazione dellarcidiocesi di Nidaros
(1152-1153): cfr. L.B. Mortensen - E. Mundal, Erkebispesetet i Nidaros, cit., pp. 354-357.
35
Sul Privilegiebrev la produzione storiografica quasi esclusivamente in lingua
norvegese. Si veda T. Tobiassen, Tronflgelov og privilegiebrev. En studie i kongedmmets
ideologi under Magnus Erlingsson, in Historisk Tidsskrift (Oslo) 43 (1964), pp. 181-273;
G.A. Blom, St. Olaf in norwegischer Geschichte, Knigsheiliger in vielen Gestalten, in G.
Svahnstrm (ed.), St. Olaf, seine Zeit und sein Kult, Museum Gotlands fornsal, Visby 1981, pp.
27-36. Anche in questa circostanza Eysteinn sembra essersi ispirato a un modello proveniente
dalla Francia, dove Sugero, abate di Saint-Denis (1122-1151), aveva trasformato san Dionigi
nel santo patrono della monarchia capetingia: cfr. A. Bugge, Kirke og stat i Norge 1152-1164, in
Historisk Tidsskrift (Oslo), Ser. 5, 3 (1916), pp. 169-212: pp. 210-211; J. Schreiner, Lovene
om tronflgen i Norge 1163-1273, in E. Arup (ed.), Festskrift til Erik Arup den 22. november
1946, Gyldendal, Kbenhavn 1946, pp. 88-106: p. 93.

Mutatus est in alium virum 489

acquisisce il duplice, prestigioso ruolo di custode delle reliquie del santo


e delle corone dei sovrani defunti36. In questo modo la chiesa divenne
lintermediaria tra lfr, vero detentore del potere regale, e il suo luogotenente mortale. Contemporaneamente, la scoperta che il rex perpetuus
aveva abbracciato il cristianesimo in et adulta consentiva ora di equiparare il suo battesimo a una unzione regia, di renderlo un re cristiano a tutti
gli effetti (con tutti i crismi, potremmo dire) e di attribuirgli senza indugio
il titolo di christus Domini, negato invece a Magns Erlingsson; questi,
dal canto suo, nella Lettera di Privilegio aveva dovuto accettare il ben pi
umile vicarius et tenens Olavi, che ne rimarcava la distanza dal santo ma,
soprattutto, eliminava sul nascere qualsiasi tentazione di sacralizzazione
della persona del re terreno, quandanche unto. Rispetto al gloriosus rex
Olavus, dunque, Magns era un rex humilior, che aveva precisi doveri
verso il patrono, la chiesa e il popolo tutto. Fu solo al tempo di Hkon
Hkonarson (1217-1263), il secondo re di Norvegia ad essere consacrato,
che il titolo di christus Domini venne associato a un monarca vivente; pi
precisamente, nel Konungs skuggsj (c. 1250), lo specchio dei principi
realizzato a corte, si afferma lidea che, a prescindere dallunzione, ogni
re giustamente chiamato kristr drttins, lunto del Signore37.
ABSTRACT
Nella Passio Olavi, leggenda agiografica su lfr Haraldsson redatta nella seconda met del xii secolo, al santo vengono accostati termini
normalmente riferiti ai re consacrati. Attraverso il confronto con altre
fonti agiografiche e soprattutto con il battesimo di Clodoveo descritto
da Incmaro di Reims, larticolo suggerisce che per lautore della Passio
Olavi il battesimo ag su lfr come una sacra unzione, facendo di lui un
christus Domini. Il modello francese, inoltre, potrebbe aver influenzato
direttamente la Passio Olavi per via delle strette relazioni culturali che,
nel xii secolo, legarono la chiesa di Nidaros allambiente parigino e, in
particolare, allabbazia di San Vittore.
In the Passio Olavi, an hagiographic legend about St. lfr from the
second half of the twelfth century, the saint is referred to as an anointed
king. Through comparison with other Saints Lives and with the baptism
of king Clovis i, this article suggests that for the authors of Passio Olavi
36
Assai significativamente, mentre nellxi secolo i re di Norvegia trattarono le reliquie
di lfr come un loro possesso personale, nel xii secolo lincarico di custodirle pass agli
arcivescovi di Nidaros: . Ekroll, St. Olavs skrin i Nidaros, in S. Imsen (ed.), Ecclesia
Nidrosiensis, cit., pp. 325-350: pp. 325-329.
37
S. Bagge, The political thought of The Kings Mirror, Odense University Press, Odense
1987, pp. 43-49.

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Francesco DAngelo

the baptism of king lfr was like a royal unction, making him a christus
Domini. Moreover, the Norwegian hagiographers could have known the
French model directly thanks to the close relations that linked the Church
of Nidaros to the abbey of St. Victor, Paris, during the twelfth century.
KEYWORDS
Olafr, Norvegia, agiografia, Clodoveo, unzione regia
Olafr, Norway, Hagiography, Clovis, royal anointing

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