You are on page 1of 7

PEDEGOGIA GENERALE

CORSO 60108
Pedagogia: Comunemente il termine riferito alla disciplina scientifica relativa
all'educazione, ma pi largamente applicato a qualsiasi riflessione, studio, ricerca scientifica
e non scientifica, su e per l'educazione, la formazione, listruzione.
Scienze delleducazione: Linsieme delle discipline che studiano il fatto educativo, i processi
sociali di formazione, lo sviluppo personale, lapprendimento, linsegnamento e lintervento
educativo in genere.
Il Termine
Pedegogia

Etimologico: arte di guidare i fanciulli

Attuali: riflessione, studio e ricerca


sulla concreta esperienza educativa

il termine pedagogia si precisa nella costruzione di una vera e propria scienza


delleducazione. lo sviluppo del discorso pedagogico richiede la realizzazione di una sorta di
coscienza critica sullesperienza educativa
Letimologia del termine non certa:
1. EDUCARE(allevare, coltivare)
2. EDUCERE(tirare fuori, sviluppare)
3. EDERE(mangiare, riempire, mettere dentro)
4. DUCERE(condurre, dirigere)
Educazione: sinonimo di sviluppo, crescita, formazione, socializzazione, inculturazione,
istruzione, insegnamento, addestramento, aggiornamento Nel ambiente della relazione c
un'altra prospettiva
processo di formazione umana
promozione delle capacit personali
necessaria
costitutiva
Ogni azione intenzionale, consapevole e voluta che aiuti il soggetto a crescere e svilupparsi
armoniosamente. Leducazione si attua attraverso la comunicazione interpersonale e la
trasmissione culturale. La persona soggetto e oggetto delleducazione. Per la
pedagogia il concetto di persona rappresenta il livello pi alto della finalit educativa.
Prerogative della persona
eccezionale
irripetibile
capace di agire secondo il principio di libert (condizionata)
capace di percepire e costruire determinati valori
Essere una persona significa realizzarsi in modo autentico, in tutte le dimensioni

Educazione permanente
Leducazione un processo continuo che dura tutta la vita
Educazione totale: si considera la persona nella sua totalit, nella sua essenza, nella
sua esistenza
Finalit delleducazione e processo educativo
utile tener presente che le finalit delleducazione sono determinate dal soggetto
dell'educazione e sono quindi legate alle varie antropologie e alle varie concezioni che si
hanno dell'uomo, che pu essere visto come "creatura di Dio", come "persona", come "essere
storico. Nella prospettiva personalistica le finalit dell'educazione sono identificabili nella
realizzazione della persona umana in coerenza con la sua natura. pertanto il processo
educativo mira a coltivare la creaturalit e l'umanit di ciascuno per consentire ad ogni essere
umano di essere capace di definire e di attuare un progetto personale di vita. Quello educativo
infatti un processo che consente all'essere umano di farsi personalit, maturando,
strutturando e ristrutturando la propria identit, conquistando coscienza di s, facendo tesoro
delle esperienze del passato e del presente per vivere consapevolmente le varie situazioni.
Si tratta di un processo che si muove almeno su cinque direzioni:
personalizzazione
conquista della civilt e della cultura
etico-morale
socializzazione
spirituale e religiosa
Nella prospettiva personalistica cristiana l'educazione per essere tale deve essere sorretta da
una tensione etica che porta il soggetto a rispettare se stesso e gli altri, ad operare con gli altri
e ad impegnarsi per valorizzare l'umanit di cui ciascuno portatore. L'educazione quindi ha
una natura processuale; si configura infatti come un processo che chiamato a realizzarsi nel
corso dell'intera esistenza. L'educazione si realizza attraverso numerose esperienze, un
insieme di relazioni e un intersecarsi di azioni: 1. degli educatori, 2. degli educandi, 3. di
coloro che a vario titolo, direttamente o indirettamente, personalmente o istituzionalmente, si
interpongono od intervengono come variabili dell'attivit educativa. Questo gioco di relazioni
consente di affermare che la funzione educativa non funzione dell'educatore (o
dell'educando), ma piuttosto della relazione educativa, con tutti gli intrecci che in essa si
danno. In tal senso l'azione educativa relazionale, anzi interrelazionale. Le motivazioni alla
relazione nella relazione educativa contenuta una finalit implicita: educare alla relazione
con gli altri.(Le prime relazioni costituiscono un modello per quelle future)
Gestire la relazione comporta:
la gestione dellasimmetria
la gestione delle dinamiche affettive
la gestione dei vissuti.
LA GESTIONE DELLASIMMETRIA
Nella relazione educativa c una asimmetria tra adulto e soggetto in formazione. E centrale
il rapport autorit(delleducatore) libert(del soggetto in formazione). la condizione di

superiorit (funzionale, non gerarchica) si manifesta come generatrice della responsabilit


dellaltro, non come inibitrice dellautonomia dellaltro
Leducatore, oltre a far da guidae da testimone, esprime le azioni del seguire e
dellaccompagnare. lautorevolezza chiaramente responsabilizzante, tesa a disporsi in
relazione daiuto. unautorevolezza che libera, che promuove lindividuo, che favorisce
lorientamento del soggetto e la sua autonoma definizione di s. La relazione cos orientata
alla dialogicit, lio e il tu si appartengono e si comprendono; la dialogicit impegno etico e
culturale delleducatore perch chiede disponibilit a mettersi in discussione e ad accettare il
pensiero divergente.
LA GESTIONE DELLE DINAMICHE AFFETTIVE
Per linstaurarsi di un corretto rapporto educativo necessario un ricco e positivo
legame affettivotra educatore e soggetto in-formazione.
E indispensabile, pertanto, che chi opera in campo educativo impari a gestire la
qualit affettiva delle relazioni.
La tonalit affettiva delle relazioni non qualcosa che si improvvisa; si tratta di
sintonizzarsi con il mondo interiore dellaltro e di disporsi affinch la persona possa
esprimere le proprie emozioni.
Lo scarso equilibrio psicologico delleducatore mette in serio pericolo la relazione
educativa.
LA GESTIONE DEI VISSUTI
trasparenza
congruenza
autenticit
LA RELAZIONE EDUCATIVA COME FORMA DAMORE
Leducazione una delle forme concrete d amore

Cura
Accompagnamento
Collaborazione
Amicizia
Orientamento
Progetto di vit

Situazioni /esperienze

Famiglia
Tempo libero
Scuola
Crescita
Disagio

Educazione come
Servizio prioritario ed essenziale alla persona

Progetto di accompagnamento verso un obiettivo derivante da una precisa


immagine di uomo.
Obiettivo che, proprio perch personalmente disegnato, non ci appartiene.
Un soggetto libero non per noi ne come lo vogliamo noi
+ a chi educa richiesta la gratuit
+ fatica della guida dellesigenza, del rischio del mettersi da parte
Fragilit del progetto educativo
Educare sempre questione di saper porre e alimentare relazioni stabili, significative,
oblative.
LAMORE

GRATUITO

Nel mondo contemporaneo dove tutto ha un prezzo la gratuit


sembra esclusa, inutile, residuale: urgente riscoprirla e farne
esperienza.
Lamore gratuito, cos efficacemente esaltato nella parabola del
"figliol prodigo, richiede un apprendimento esperienziale. Non
basta definirlo, insegnarlo o annunciarlo.
Nella capacit autentica di amare "gratuitamente", e cio senza
condizioni, il messaggio che passa :ti voglio bene cos come sei,
ti voglio bene proprio per quello che sei.
NECESSIT

DI EDUCARE AD AMARE

L'amore ridotto a semplice strumento di rapporto non sufficiente in


educazione: appare sterile e molte volte anche dannoso. I soggetti da
esso coinvolti vivono gli avvenimenti in maniera esageratamente emotiva,
incapaci molto spesso di coglierne i veri significati, di assumerli, di
arricchirli. Quando invece l'amore si sostanzia di validi contenuti, allora
esso diventa mezzo per accedere a stadi pi perfezionati di crescita e
adduce a profondi cambiamenti.
(Luigi PATI, Pedagogia della comunicazione educativa)
LA RELAZIONE EDUCATIVA
legame tra educatore e educando tramite cui avviene il processo di trasmissione culturale e di
socializzazione. La relazione educativa caratterizzata da: componenti affettive componenti
sociali. La relazione educativa una relazione teleologica, cio orientata secondo finalit.
La relazione educativa deve essere un tipo di relazione efficace, e specifica attraverso la
relazione educativa si compie anche lapprendimento. La comunicazione la capacit di
entrare in relazione con laltro (riconoscimento dellalterit, dellaltro da s). La
comunicazione condizione irrinunciabile per unautentica competenza pedagogica La
comunicazione educativa deve essere: significativa in rapporto vicendevole in una
prospettiva di comprensione e riconoscimento dellaltro Distinguiamo tra: comunicazione
verbale comunicazione non-verbale Comunicazione e relazione comunicare significa
anche mettere in comune. La comunicazione, quando diventa educativa? Quando

guidata da intenzionalit pedagogica, divenendo strumento per educare, per promuovere la


formazione e la maturazione personale .
Quali qualit richiede limpegno educativo?
Capacit, Dedizione, Coerenza, Credibilit
Quali atteggiamenti servono al formatore?
Forte comunicativa, Capacit di cogliere il non detto e il nascosto, Accoglienza affettiva,
Consapevolezza delle difficolt di comunicazione, Propensione ad individuare le potenzialit
positive
LEMERGENZA EDUCATIVA PROBLEMATIZZAZIONE:
Educare non mai stato facile, e oggi sembra diventare sempre pi difficile. si parla inoltre
di frattura fra le generazioni, effetto, piuttosto che causa, della mancata trasmissione di
certezze e di valori. Leducazione tende ampiamente a ridursi alla trasmissione di determinate
abilit, o capacit di fare, mentre si cerca di appagare il desiderio di felicit delle nuove
generazioni colmandole di oggetti di consumo e di gratificazioni effimere Nodi
problematici: la difficolt di essere figli, del crescere e del farsi persona oggi in famiglia; la
difficolt del dialogo e della comunicazione tra le generazioni; Il travaglio della formazione
dellidentit e della progettualit personale La difficile integrazione tra razionalit ed
emotivit, tra intelligenza ed affettivit, tra impulso e intenzionalit
IL CONTESTO ATTUALE: globalizzazione, relativismo, fondamentalismo La finalit: aver
chiaro lo scopo essenziale delleducazione, vale a dire la formazione della persona per
renderla capace di vivere in pienezza e di dare il proprio contributo al bene della
comunit (Benedetto XVI, Roma, 11 giugno 2007)
Cosa fare? vicinanza e fiducia. che nascono dall'amore.
- per educare = donare qualcosa di s
-nozioni e informazioni, ma anche risposte a domande su verit della vita
- formare persone non fragili e poco generose, ma capaci di amare,di soffrire, e di soffrire
insieme
- un rapporto educativo che aiuti a trovare il giusto equilibrio tra libert e disciplina di vita
- autorevolezza, frutto di esperienza e competenza, nella coerente testimonianza di una vita
buona, di amore, verit e bene
- responsabilit dell'educatore, ma anche, e in misura che cresce con l'et, responsabilit
delleducando
- influsso sulla formazione della cultura sociale attraverso i mezzi di comunicazione
- lavorare perch la societ e il nostro ambiente diventino luoghi pi favorevole
all'educazione
- anima dell'educazione, come dell'intera vita, pu essere solo una speranza affidabile
- non si educa senza speranza e senza Dio; una speranza affidabile, per s, per gli altri. Il
Santo Padre Francesco ha ricordato che i pilastri dell'educazione sono "trasmettere
conoscenza, trasmettere modi di fare, trasmettere valori. Attraverso questi si trasmette la

fede" e che "l'educatore deve essere all'altezza delle persone che educa, deve interrogarsi su
come annunciare Ges Cristo a una generazione che cambia", ribadendo che "il compito
educativo oggi una missione chiave!".
(Conversazione di Papa Francesco con l'assemblea dell'Unione Superiori Generali (Usg)
degli Istituti religiosi maschili, Aula nuova del Sinodo in Vaticano, 29 novembre 2013).
LAUTOREVOLEZZA EDUCATIVA
Alleducatore spetta elaborare la proposta educativa, compiere delle scelte, assumere delle
responsabilit. Questo carico di responsabilit e competenza, nella sua declinazione
operativa, diventa e si manifesta come autorevolezza.
LAUTOREVOLEZZA:
non un potere
non un privilegio
non ha nulla a che vedere con lautoritarismo
Si colloca in un ambito di servizio alla persona in formazione
Lautorevolezza positiva e trova fondamento nellamore. A coloro che gli chiedevano di
scrivere il suo metodo, S. Giovanni Bosco rispondeva: Amateli questi giovani e mostrate
loro di farlo Nellesercizio dellautorevolezza occorre fare attenzione a questi
aspetti:coerenza, autenticit, valore dellesempio, dialogo, comunicazione
Difficolt che possono sorgere:
esercitare una modalit paternalista (leducatore non sa attendere, si sostituisce
nelle opinioni, nelle azioni e nelle scelte)
recepire in modo non corretto le reazioni delleducando
faticare a riconoscere i propri errori
Difficolt non riuscire a concretizzare una scelta (educativa) e oscillare
nellindecisione
non offrire motivazioni chiare ed esaustive in ordine ad una decisione
Lautorevolezza pu degenerare in autoritarismo se leducatore non riesce a
controllare la propria aggressivit, rendendo impossibili il rispetto, laccettazione e la
tolleranza, con la tendenza a giudicare e imporre.
Quindi lautorevolezza sana stimola la persona a diventare soggetto della propria
formazione riconosce la propria responsabilit e le responsabilit di ciascuno.
Lautorevolezza non pu essere prerogativa che divide, ma deve essere servizio per la
comunit: autorevolezza per e non contro
Quindi sia lautoritarismo sia il permissivismo risultano inconciliabili con ogni
progetto educativo autentico e con ogni pratica di vera autorit educativa.
Leducatore che si dispone dalla parte dellautorit autentica persona che sostanzia
la relazione con leducando di servizio e di testimonianza, di dialogo e di
comunicazione.

NORME E REGOLE NEL RAPPORTO EDUCATIVO


Cosa sono le norme e le regole?
Sono esperienza di limite e di libert, di rinuncia e di conquista. La disciplina si esprime in
una forma di presenza attiva, che non soffoca la personalit delleducando. Attraverso norme
e regole gli educandi vengono introdotti in una logica di ordine, vengono sollecitati a
scegliere di impegnarsi, secondo interessi, capacit, desideri. Una disciplina educativa
quando promuove effettivamente la maturit decisionale. Per un educatore importante
ricordare che il senso di responsabilit (per leducando) consegue al prendere coscienza
delle conseguenze dei propri atti. Norme e regole sono a servizio della persona e non
devono essere assolutizzate (leccezione va considerata). Norme e regole sono in funzione
della facilitazione e dellapertura nei rapporti interpersonali
LE MANIFESTAZIONI AFFETTIVE
Laffettivit nel rapporto educativo indispensabile che laffetto sia espresso,
manifestato, in modo che leducando si senta amato.
Si tratta di un amore effusivo, vero, autentico, sensibile
Manifestazioni affettive non autentiche:
vezzeggiamenti, moine
prendersi ci che mi fa stare bene
colmare vuoti affettivi del passato e del presente
colmare sensi di colpa, di trascuratezza, di abbandono
Le manifestazioni affettuose sono necessarie.
Ma qual il giusto mezzo, la giusta misura?
Le circostanze di cui tener conto:
la relazione educatore-educando
let delleducando e delleducatore
il carattere e le esperienze delleducando
il carattere e le esperienze delleducatore
circostanze particolari in cui si pu trovare leducando

You might also like