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LA SINISTRA HEGELIANA

E FEURBACH

Destra e Sinistra hegeliana


Alla morte di Hegel (1831) i suoi numerosi discepoli continuarono a
ispirare la cultura filosofica tedesca, nonostante le sempre pi marcate
divisioni esistenti fra i vecchi hegeliani (la generazione pi anziana,
composta per la maggior parte dagli editori delle opere del filosofo) e i
giovani hegeliani (la generazione pi giovane, composta da coloro che
erano nati dopo il 1800).
Nel 1837 David Strauss designava queste due correnti, con termini
desunti dalle consuetudini del Parlamento francese, come Destra e
Sinistra hegeliana.
La spaccatura della scuola, <<resa possibile dalla fondamentale
equivocit dei superamenti dialettici di Hegel, che potevano essere
interpretati tanto in un senso conservatore quanto in un senso
rivoluzionario>> , fu dovuta al diverso atteggiamento assunto dai
discepoli di fronte alla religione e alla politica.
Conservazione o distruzione della religione?
Riguardo alla religione, la dottrina di Hegel risultava manifestamente
ambigua. Infatti egli aveva affermato che religione e filosofia esprimono
un medesimo contenuto (cio una medesima verit) in due forma
distinte, in quanto la prima esprime quel contenuto nella forma della
<<rappresentazione>> e la seconda nella forma del <<concetto>>.
Ovviamente, una dottrina di questo tipo poteva dar luogo a due
antitetiche impostazioni.
La prima era propria di coloro che insistevano sulla identit di contenuto
fra rappresentazione e concetto (in quanto espressione della stessa
verit) e che concepivano la filosofia come conservazione della religione.
La seconda era propria di coloro che insistevano sulla diversit di forma
fra rappresentazione e concetto (ovvero sulla loro inadeguatezza o
adeguatezza rispetto alla verit) e che concepivano la filosofia come
distruzione della religione.
La prima posizione prese corpo nella Destra, rappresentata soprattutto da
Karl Friedrich Gschel (1781 1861), Kasimir Conradi (1784 1849), la
quale fin per configurarsi come una sorta di scolastica dellhegelismo,
volta ad utilizzare la ragione hegeliana allo stesso modo in cui la
scolastica medioevale aveva utilizzato la ragione aristotelica o la
scolastica occasionalistica la ragione cartesiana: cio al fine di una
giustificazione razionale delle credenze religiose. Ovviamente, la Destra
pot adempiere il suo compito solo a patto di amputare gli aspetti
panteistico-immanentistici dellhegelismo e solo a patto di adattare
lidealismo alle tesi madri del cristianesimo: esistenza di un Dio
trascendente, immortalit personale ecc.
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La seconda posizione prese corpo nella Sinistra, la quale, sostenendo


linconciliabilit fra dogma e verit speculativa, fin per fare della filosofia
uno strumento di contestazione razionale della religione.

Legittimazione o critica dellesistente?


La spaccatura che si consum ebbe anche motivazioni e significati
politici. La Destra sostenne lidentit ontologica fra realt e ragione e
assunse quindi un atteggiamento globalmente giustificazioni stico e
conservatore nei confronti dellesistente. Viceversa, la Sinistra, meno
attaccata alla lettera dei testi hegeliani, interpret il pensiero del maestro
in modo dinamico e rivoluzionario, affermando che il mondo costituisce
un processo in cui ci che sussiste, auto superandosi incessantemente,
chiamato a farsi razionale. In tal modo, la Sinistra, ammettendo che non
tutto ci che esiste di fatto razionale (e quindi genuinamente reale),
finiva per concepire la filosofia come critica dellesistente, ovvero come
un progetto di trasformazione rivoluzionaria delle istituzioni politiche
contemporanee.
Strauss, Bauer e Ruge
La Destra hegeliana ebbe limitata incidenza storica. Ben pi influente e
originale fu invece la Sinistra. Muovendo da una critica serrata
dellhegelismo, la Sinistra si propose di far valere quei tratti e quei
caratteri delluomo concreto che nellidealismo non avevano trovato un
riconoscimento soddisfacente. Sul piano religioso, questa impostazione
dette luogo a unanalisi critico razionale dei testi biblici e al tentativo di
ridurre il significato della religione a esigenze e motivazioni umane
(Strauss, Feurbach).
Sul piano politico dette luogo al tentativo di interpretare la storia in modo
materialistico e in chiave rivoluzionaria (Marx).
David Friedrich Strauss (1808 1874) fu in stretti rapporti con la scuola
hegeliana. Fu un filosofo della sinistra hegeliana. Egli nel 1835 pubblic la
Vita di Ges, dove scrisse che tutti gli elementi soprannaturali della vita
di Ges sono solo bella invenzione dei primi cristiani. Il vangelo ci parla
di miti e invenzioni per insegnare i contenuti principali della religione
cristiana. Il vangelo secondo Strauss, rafforza lidea dellunit tra finito ed
infinito proposti da Hegel.
FEUERBACH
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Vita e opere
La maggior figura della Sinistra hegeliana quella di Feuerbach, il
fondatore dellateismo filosofico ottocentesco. Ludwig Feurbach nacque il
28 Luglio 1804 in Baviera e mor a Rechenberg il 13 settembre 1872.
Scolaro di Hegel a Berlino, libero docente a Erlangen, si vide troncare la
carriera universitaria dallostilit incontrata dalle idee sulla religione
esposte in uno dei suoi primi scritti. Pensieri sulla morte e limmortalit
(1830). Si ritir allora nella solitudine e nello studio e visse quasi sempre
a Bruckberg. Nellinverno 1848 1849 per invito di una parte degli
studenti di Heidelberg, tenne in quella citt le Lezioni sullessenza della
religione. Linvito era stato reso possibile dagli avvenimenti del 1848 e fu
soltanto una parentesi nella vita di Feurbach, che pass i suoi ultimi anni
in miseria, a Rochenberg. Feuerbach si stacc solo in secondo momento
dallhegelismo e il distacco segnato dallo scritto Critica della filosofia
hegeliana (1839). Alla sua opera fondamentale, Lessenza del
cristianesimo del 1841, fa seguito nel 1845, altrettanto importante,
Lessenza della religione.
Il rovesciamento dei rapporti di predicazione
La filosofia di Feuerbach, che muove dallesigenza di cogliere luomo e la
realt nella loro concretezza, ha come presupposto teorico e
metodologico una critica radicale della maniera idealistico- religiosa di
rapportarsi al mondo. Maniera che, secondo Feuerbach, consiste
sostanzialmente in uno stravolgimento dei rapporti reali fra soggetto e
predicato, concreto e astratto.
Ad esempio, mentre nella realt effettiva delle cose lessere si configura
come il soggetto originario di cui il pensiero predicato, cio lattributo o
leffetto, nellidealismo il pensiero si configura come il soggetto originario,
di cui lessere il predicato, cio lattributo o leffetto.
In altri termini, lequivoco di fondo dellidealismo quello di fare del
concreto (dellessere, della natura, delluomo, del finito ecc.) un predicato
o un attributo del lastratto (del pensiero, dello spirito, di Dio, dellinfinito,
ecc.), anzich dellastratto un predicato o un attributo del concreto (<<il
vero rapporto tra pensiero ed essere non pu essere che questo: lessere
il soggetto, il pensiero il predicato. Il pensiero dunque deriva
dallessere, ma non lessere dal pensiero>>).
Invece, lIdealismo offre una visione rovesciata delle cose, in cui ci che
viene realmente prima (il concreto, la causa) figura come ci che viene
dopo, e ci che viene realmente dopo (lastratto, leffetto) figura come ci
che viene prima.
Da ci il programma feuerbachiano di uninversione radicale dei rapporti
fra soggetto e predicato instaurati dalla religione e dallIdealismo:
<< Linizio della filosofia non Dio, non lAssoluto, non lessere
come predicato dellassoluto o dellidea: linizio della filosofia il finito, il
determinato, il reale>>.
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La critica della religione


Dio come proiezione delluomo.
Applicando la sua metodologia materialistica alla religione, Feuerbach
afferma che non Dio (lastratto) ad aver creato luomo (il concreto), ma
luomo ad aver creato Dio. Infatti Dio, secondo Feuerbach, nientaltro
che la proiezione illusoria o loggettivazione fantastica di qualit umane,
in particolare di quelle perfezioni caratteristiche della nostra specie che
sono la ragione, la volont e il cuore.
In altri termini, il divino nientaltro che lumano in generale, proiettato in
un mitico aldil e adorato come tale:
<<La religione scrive Feuerbach in Lessenza del cristianesimo
linsieme dei rapporti delluomo con se stesso. [] Tutte le qualificazioni
dellessere divino sono perci qualificazioni dellessere umano [] Tu
credi che lamore si un attributo di Dio perch tu stesso ami, credi che Dio
sia un essere sapiente e buono perch consideri bont e intelligenza le
migliori tue qualit>>.
Il mistero della teologia quindi lantropologia.
Proprio in quanto antropologia, la religione costituisce <<la prima, ma
indiretta autocoscienza delluomo>>.
<<[] La religione linfanzia dellumanit; []>>
Appurato che Dio lessenza delluomo personificata e che lantropologia
costituisce la chiave di volta della teologia, rimane da vedere, in concreto,
come nasce nelluomo, lidea di Dio. (?)
A questo proposito, Feuerbach si variamente espresso.
Talora, in particolare nellEssenza del cristianesimo, egli tende a porre
lorigine dellidea di Dio nel fatto che luomo, a differenza dellanimale, ha
coscienza di se stesso non solo come individuo, ma anche come specie.
Ora, mentre come individuo si sente debole e limitato, come specie si
sente invece infinito e onnipotente.
Da ci la figura di Dio, il quale, come si appena visto, nientaltro che
una personificazione immaginaria delle qualit della specie: <<la
religione la coscienza dellinfinito; essa dunque , e non pu essere
altro, che la coscienza che luomo ha, non della limitazione, ma
dellinfinit del proprio essere>>.
Altre volte Feuerbach tende a scorgere lorigine dellidea di Dio
nellopposizione umana tra volere e potere. Opposizione che porta
lindividuo a costruirsi una divinit in cui tutti i suoi desideri appaiono
realizzati:
<<A proprio presupposto la religione ha il contrasto o la contraddizione
tra volere e potere, desiderare e ottenere [] Nel volere, nel desiderare,
nel rappresentare luomo illimitato, libero, onnipotente Dio; ma nel
potere, nellottenere, nella realt egli condizionato, dipendente, limitato
[] Il pensare, il volere sono cosa mia; ma ci che io voglio e penso non
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cosa mia, fuori di me, non dipende da me. La tendenza, il fine della
religione rivolto a togliere questa contraddizione o contrasto; e lente in
cui queste vengono tolte, [] questo ente lente divino>>
<<Il tuo Dio tale qual il tuo cuore. Quali i desideri degli uomini tali i
loro dei>>
I Greci avevano divinit limitate, esemplifica Feuerbach, perch i loro
desideri erano limitati. I desideri dei cristiani sono senza limiti, perci la
loro divinit infinita e onnipotente. In sintesi: <<Dio lottativo del
cuore umano divenuto tempo presente>>.
Altre volte, Feuerbach ha visto la genesi primordiale dellidea di Dio nel
sentimento di dipendenza che luomo prova di fronte alla natura.
Sentimento che ha spinto luomo ad adorare quelle cose senza le quali
egli non potrebbe esistere: la luce, laria, lacqua e la terra (tant, ricorda
Feuerbach, che alcuni popoli, ad esempio gli antichi messicani, avevano
come divinit anche il sale).
Lalienazione e lateismo
Qualunque sia lorigine della religione, comunque certo, secondo
Feuerbach, che essa costituisce una forma di alienazione, intendendo con
questo termine (presente i Hegel e ripreso da Marx) quello stato
patologico per cui luomo, scindendosi, proietta fuori di s una potenza
superiore (Dio) alla quale si sottomette (anche nei modi pi umilianti e
crudeli: si pensi ai sacrifici di vite umane compiuti per scopi religiosi). Ma
se la religione frutto di unoggettivazione alienata e alienante, in virt
della quale luomo tanto pi pone in Dio quanto pi toglie a se stesso
(<<la gloria di Dio si fonda esclusivamente sullabbassamento delluomo
[] la potenza divina solo sulla debolezza umana>>), lateismo si
configura non solo come un atto di onest filosofica, ma anche come un
vero e proprio dovere morale.
Infatti, secondo Feuerbach, ormai venuto il tempo che luomo recuperi
in s i predicati positivi che egli ha proiettato fuori di s in quello specchio
illusorio e astratto della propria essenza che Dio.
Detto altrimenti, ci che nella religione soggetto deve diventare
predicato. Quindi non pi:
Dio (soggetto) sapienza, volont e amore (predicato),ma al contrario la
sapienza, la volont e lamore umano (soggetto) sono divini (predicato).
Di conseguenza, il compito della vera filosofia non pi quello di porre il
finito nellinfinito (ossia di risolvere luomo in Dio) ma quello di porre
linfinito nel finito (ossia di risolvere Dio nelluomo).
Ci fa s che lateismo di Feuerbach non abbia un carattere puramente
negativo, ma si presenti anche, in positivo, come proposta di una nuova
divinit: luomo .
Umanesimo e filantropismo
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La nuova filosofia, o <<filosofia dellavvenire>>, delineata da Feuerbach


nellultima fase del suo pensiero, ha la forma di un umanismo
naturalistico.
Umanismo, poich fa delluomo loggetto e lo scopo del discorso
filosofico;
Naturalistico perch fa della natura la realt primaria da cui tutto
dipende, compreso luomo.
Nucleo di questo umanismo naturalistico il rifiuto di considerare
lindividuo come astratta spiritualit o razionalit e la concezione
delluomo come essere che vive, che soffre, che gioisce e che avverte una
serie di bisogni dai quali si sente dipendente. Un essere, insomma,
<<di carne e di sangue>> , che risulta condizionato dal corpo e dalla
sensibilit.
Sensibilit che per Feuerbach non si riduce affatto a un atteggiamento
puramente conoscitivo, ma che presenta una valenza pratica, come
dimostra il suo legame con lamore, ossia con quella passione
fondamentale che fa tuttuno con la vita.
Passione che ha il potere di aprirci verso il mondo: <<lamore la vera
prova ontologica dellesistenza di un oggetto al di fuori della nostra testa
[] Esiste soltanto ci che essendo ti procura gioia, e - non essendo
dolore>>. Ammettere che luomo bisogno, sensibilit e amore equivale
nello stesso tempo ad ammettere la necessit degli altri, ossia il fatto che
lio, per usare la caratteristica terminologica di Feuerbach, non pu stare
senza il tu (come testimonia gi il fatto biologico della necessit della
donna per luomo e viceversa). Da ci il comunismo filosofico di
Feuerbach ( che non va confuso con quello di Marx), ossia la dottrina
dellessenza sociale delluomo: <<Le idee scaturiscono soltanto dalla
comunicazione, solo dalla conversazione delluomo con luomo. Luomo si
eleva [] non da solo, ma insieme con laltro. Due uomini occorrono per
creare luomo, sia luomo spirituale sia quello fisico: la comunione
delluomo con luomo il primo principio e il primo criterio della verit e
della validit universale. [] Di quello che vedo da solo, non posso far a
meno di dubitare: certo soltanto quello che anche laltro vede>>.
Anche da queste parole traspare il grande amore per lumanit che fu
proprio di Feuerbach, la cui filosofia finisce per risolversi in una forma di
filantropia. Dallamore per Dio allamore per luomo, dalla fede in Dio alla
fede nelluomo, dalla trascendenza allimmanenza: ecco lesito pi
caratteristico dellateismo positivo di Feuerbach.
<<Luomo ci che mangia>>
Il suo umanismo naturalistico si basa sul materialismo illuministico
(Diderot), non condividendo per lidea della totale maturit delluomo e
neanche la riduzione delluomo a puro meccanismo fisiologico. Il suo
materialismo umanistico perch riserva alluomo una collocazione
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particolare nel mondo: convinto che gli esseri umani a differenza degli
animali e dei vegetali abbiano la sensibilit (oggi invece sappiamo che
tutti gli esseri viventi sono dotati di sensibilit). Riconoscendo la
complessit delluomo, Feuerbach lo restituisce alla sua essenziale unit
(non vi spaccatura tra anima e corpo).
Importante nel suo pensiero la teoria degli alimenti: la fame e la sete
ci distruggono sia fisicamente sia spiritualmente, privando luomo della
sua umanit, intelligenza e coscienza. Siccome i cibi diventano il nostro
sangue, e il sangue alimenta il cuore (sentimento) e il cervello
(intelligenza, cultura), i nostri sentimenti e la nostra intelligenza viene da
quello che mangiamo. E se vogliamo crescere in salute sia fisica sia
sentimentale sia intellettiva, bisogna mangiare cibi salutari.
Luomo ci che mangia. Questo non significa ridurre lo spirito alla
materia, ma solo unificare lo spirito e la materia nellindividuo. Per
migliorare le condizioni di un popolo, bisogna migliorare innanzitutto le
condizioni materiali, a partire dallalimentazione.
La teoria degli alimenti ha preceduto la nutrigenomica, che scopre il
rapporto tra abitudini alimentari e insorgenza di patologie (per esempio il
cancro). Si sa anche che la qualit e la durata della vita umana dipendono
anche dallalimentazione.
Sottolineando limportanza di analizzare i bisogni concreti delluomo
(primo tra tutti quello di nutrirsi), Feuerbach sfiora anche il problema del
lavoro, che lunico modo per guadagnare, quindi per permettersi di
mangiare e, di conseguenza, di vivere. Si avvicina in questo senso a Marx
e al suo materialismo storico.
Limportanza storica di Feuerbach
Feuerbach genera una notevole influenza sul pensiero successivo. Lantihegelismo e la rivendicazione delluomo in carne e ossa generano un
grandissimo influsso sul pensiero contemporaneo e successivo: Engels
scriver addirittura che lentusiasmo era generale e per un momento tutti
erano feuerbachiani.
La sua religione dellumanit, cio la critica alla religione come
antropologia invertita, serve a formare le radici dellateismo e del
filantropismo ottocentesco.
La cultura contemporanea ormai ha anche acquisito la visione della
natura che condiziona luomo e di cui luomo ha bisogno.

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