Professional Documents
Culture Documents
Il Caso.it
IL CASO.it
Concordato preventivo - Sindacato sulla fattibilit giuridica Natura sostanzialmente illimitata - Fattibilit economica Natura prognostica e opinabile con margini di errore Sindacato riservato ai creditori.
Mentre il sindacato del giudice sulla fattibilit giuridica non ha
particolari limiti, quello sulla fattibilit economica richiede, invece,
valutazioni prognostiche fisiologicamente opinabili e comportanti un
margine di errore, nel che insito anche un margine di rischio del
quale ragionevole siano arbitri i soli creditori, in coerenza con
l'impianto generale prevalentemente contrattualistico dell'istituto del
concordato.
Concordato preventivo - Profilo della fattibilit economica
riservato al giudice - Assoluta e manifesta non attitudine del
piano a raggiungere gli obiettivi prefissati - Realizzazione
della causa concreta del concordato.
Con riferimento alla fattibilit economica, individuabile un solo
profilo su cui si esercita il sindacato officioso dal giudice (fermo,
ovviamente, il controllo della completezza e correttezza dei dati
informativi forniti dal debitore ai creditori, con la proposta di
concordato e i documenti allegati, ai fini della consapevole
espressione del loro voto): quello della verifica della sussistenza o
Riproduzione riservata
IL CASO.it
Concordato preventivo - Mancanza del bene oggetto del
privilegio - Irrilevanza - Natura pattizia della limitazione di
cui all'articolo 160, comma 3, L.F.
Il principio, secondo il quale la mancanza, nel compendio
patrimoniale del debitore, del bene gravato da privilegio non
impedisce, a differenza che nel fallimento, l'esercizio del privilegio
stesso, con la conseguenza che il credito va soddisfatto integralmente,
deve considerarsi applicabile anche nel concordato preventivo
riformato dal Decreto Legislativo n. 169 del 2007, che ha introdotto la
facolt per il proponente di limitare la soddisfazione dei creditori
privilegiati alla sola parte del loro credito che troverebbe capienza
nell'ipotesi di liquidazione del bene gravato (L.F., articolo 160, comma
3 riformato). Tale possibilit , infatti, configurata dalla legge come
l'effetto di un patto concordatario, con la conseguenza che, in
mancanza di una proposta che dia luogo a un tale patto, non pu che
farsi applicazione della regola generale di cui si detto.
Concordato preventivo - Opposizione alla omologazione Legittimazione di qualunque interessato - Legittimazione di
[Giurisprudenza]
Il Caso.it
omissis
SVOLGIMENTO DEL PROCESSO
Il Tribunale di Lucca neg l'omologazione del concordato preventivo
con continuit aziendale proposto il 31 marzo 2011 dalla (omissis)
s.p.a., osservando:
che il credito per contributi di euro 6.942.040,00, pi interessi di euro
1.047.825,90, vantato dal (omissis), considerato chirografario dalla
debitrice, godeva invece del privilegio di cui all'articolo 2758 c.c.,
comma 1, invocato dal creditore, oppostosi all'omologazione; sicch
mancava la provvista necessaria per il suo soddisfacimento;
che comunque andava rilevata d'ufficio, pur non avendo l'opponente
sollevato la relativa questione, la non fattibilit del concordato stesso,
poich il commissario giudiziale aveva evidenziato, nel suo parere finale
ai sensi della L.F., articolo 180, comma 2, la mancanza di impegni
cogenti da parte delle banche quanto all'apporto di nuova finanza dopo
l'omologazione; un deficit patrimoniale di oltre 850.000 euro registrato
nei primi dieci mesi del 2011, con conseguente totale perdita del
capitale in itinere; la mancanza di garanzie circa le previste dismissioni
di due immobili; la mancanza di copertura del fabbisogno
concordatario nel quinquennio 2011-2015 mediante le risorse previste
nel piano.
Con separata sentenza il Tribunale dichiar quindi il fallimento della
societ.
Il reclamo proposto da quest'ultima avverso entrambi i provvedimenti
stato accolto dalla Corte d'appello di Firenze, la quale ha revocato la
dichiarazione di fallimento osservando:
che al credito per contributi del (omissis), soggetto di diritto privato,
non poteva essere riconosciuto il privilegio speciale di cui all'articolo
2758 c.c., comma 1, non trattandosi di tributi indiretti ed essendo
comunque l'invocato privilegio privo di oggetto, dato che un produttore
di imballaggi, come la (omissis), per definizione si disfa dei beni su cui
IL CASO.it
Riproduzione riservata
IL CASO.it
MOTIVI DELLA DECISIONE
1. - I ricorsi iscritti ai nn. 18248/2012 R.G. e 18272/2012 R.G., con i
rispettivi ricorsi incidentali, tutti rivolti avverso la medesima sentenza,
vanno previamente riuniti ai sensi dell'articolo 335 c.p.c..
2. - Va inoltre dichiarata l'inammissibilit del ricorso incidentale del
(omissis), proposto dopo la proposizione di ricorso autonomo da parte
del medesimo ricorrente e dunque inammissibile per l'intervenuta
consumazione del diritto d'impugnazione (tra le pi recenti, Cass.
[Giurisprudenza]
Il Caso.it
IL CASO.it
Riproduzione riservata
IL CASO.it
[Giurisprudenza]
Il Caso.it
IL CASO.it
Riproduzione riservata
IL CASO.it
[Giurisprudenza]
Il Caso.it
prova della presenza dei beni oggetto del privilegio speciale nel
patrimonio del debitore concordatario.
Ad avviso del Collegio l'orientamento espresso nella sentenza
12064/2013 (e seguito anche nella sentenza resa nella camera di
consiglio del 25 settembre 2013 sui ricorsi nn. 4648 e 8688 del 2007)
resta valido anche per il concordato preventivo come riformato dal
Decreto Legislativo n. 169 del 2007, che ha introdotto la facolt per il
proponente di limitare la soddisfazione dei creditori privilegiati alla
sola parte del loro credito che troverebbe capienza nell'ipotesi di
liquidazione del bene gravato (L.F., articolo 160, comma 3 riformato).
Tale limitazione, invero, configurata dalla legge come l'effetto di un
patto concordatario; dunque in mancanza di una proposta che dia
luogo a un tale patto - come nel caso che ci occupa - non pu che farsi
applicazione della regola generale.
7. - Con il terzo motivo si censura poi, denunciando violazione della
L.F., articoli 183 e 18, l'ulteriore, autonoma ratio della esclusione, da
parte della Corte d'appello, del privilegio del credito di rivalsa IVA,
ossia l'asserita tardivit della relativa questione, posta dal creditore, in
violazione dell'articolo 345 c.p.c., soltanto in sede di reclamo e non gi
in precedenza con l'atto di opposizione all'omologazione.
7.1. - Anche tale motivo fondato, alla stregua della giurisprudenza di
questa Corte, secondo la quale il reclamo, ai sensi della L.F., articolo 18,
avverso la sentenza dichiarativa del fallimento ha carattere devolutivo
pieno, onde non trovano ad esso applicazione i limiti previsti dagli
articoli 342 e 345 c.p.c., per l'appello (Cass. 9174/2012, 8227/2012,
5257/2012, 22546/2010).
8. - Con il quarto motivo si censura, denunciando violazione della L.F.,
articolo 180 e vizio di motivazione, la statuizione d'inammissibilit
della pretesa del ricorrente di essere inserito, al pari di altri, nella classe
dei creditori chirografari strategici, giustificata dalla Corte d'appello
con l'incomprensibile rilievo che, non avendo il (omissis) votato sulla
proposta di concordato, non poteva "essere considerato creditore
dissenziente e come tale legittimato ad una opposizione motivata sulla
base di una errata inclusione in una classe chirografaria invece che in
un'altra classe chirografaria".
8.1. - Il motivo fondato. Condivisa, invero, la valutazione
d'incomprensibilit della motivazione della statuizione censurata, va
ribadito che legittimato all'opposizione anche "qualunque interessato"
(L.F., articolo 180, comma 2), locuzione riferibile non soltanto a
soggetti diversi dai creditori, ma anche a creditori non dissenzienti
come coloro che non abbiano votato favorevolmente alla proposta per
non aver preso parte all'adunanza fissata per il voto, o perch non
convocati o perch non ammessi al voto o, infine, perch astenuti: tali
soggetti, infatti, prospettano l'interesse diretto e attuale al giudizio per
contrastare l'omologazione, in riferimento al trattamento loro riservato,
al di l e in aggiunta a chiunque altro, a qualunque titolo, abbia
interesse ad opporsi all'omologazione (Cass. nn. 13284 e 13285 del
2012).
IL CASO.it
Riproduzione riservata
IL CASO.it
P.Q.M.
La Corte, riuniti i ricorsi, rigetta il ricorso principale della curatela
fallimentare e dichiara inammissibile il corrispondente ricorso
incidentale del (omissis); accoglie il secondo, il terzo e il quarto motivo
del ricorso autonomo di quest'ultimo, ne rigetta il primo e il sesto
motivo e ne dichiara inammissibile il quinto; dichiara assorbiti i ricorsi
incidentali della (omissis) s.p.a.; cassa la sentenza impugnata e rinvia,
anche per le spese, alla Corte d'appello di Firenze in diversa
composizione.
10
[Giurisprudenza]
Il Caso.it
IL CASO.it
Riproduzione riservata
11