Il segretario dei Democratici di Sinistra, on. Walter Veltroni, il 27
febbraio scorso ha elevato dall'Africa un vibrante appello al Papa, affinch la Chiesa cattolica, in nome del "diritto alla vita", rimuova il divieto morale della contraccezione. L' epidemia di Aids in Africa rischia di trasformarsi in ''una tragedia biblica'' e per evitarla tutti devono fare la loro parte, anche la Chiesa, modificando la sua posizione sulla contraccezione. IL segretario dei Ds ha spiegato di ''fare questo appello'' alla Chiesa cattolica soprattutto dopo quello che ha visto e sentito nel suo viaggio africano. ''Penso - ha sottolineato - che una posizione nuova della Chiesa aiuterebbe a salvare molte vite umane''. ''Penso - ha detto Veltroni - che stiamo discutendo della vita delle persone e che se non verr' modificata una posizione che appare contraria alla politica di controllo e di prevenzione rischiamo di pagare un prezzo molto alto''. Veltroni ha ricordato che tre milioni e 400 mila persone in Sudafrica sono infette da Hiv e che in base alle previsioni nel 2005 ci sar' un milione di bambini orfani di malati di Aids e che nel 2010 l' aspettativa di vita nel Sudafrica passera' dai 68 anni di oggi ai 48. ''Questo e' un continente che perde un' intera generazione. Se le cifre sono queste - ha detto Veltroni - e non vedo perch' dubitarne, se ci troviamo di fronte a 23 milioni di malati di Aids in Africa, ci troviamo di fronte a una catastrofe gigantesca e i numeri sono quelli delle grandi guerre del novecento''. Quello che Veltroni ha chiesto al Papa non e' soltanto un cambio di posizione, ma una vera e propria campagna per favorire l'uso dei profilattici come metodo di prevenzione. Sarebbe un messaggio in sintonia con gli altri che il Papa ha gi' lanciato sul debito dei Paesi poveri, sulla povert' e sulla salvezza di questa terra. Le reazioni : Le dichiarazioni di Veltroni hanno trovato l'appoggio dei grandi quotidiani italiani (anche quelli anticomunisti) e di Marco Pannella, leader radicale. Il 29 settembre il Corriere della Sera, pur avendo una tradizionale linea anticomunista, con un editoriale a firma di Alberto Ronchey pubblicato in prima pagina ha appoggiato Veltroni ed ha addirittura ricordato le posizioni di alcuni teologi come Kng, Haering, Schillebeeck, Werbs, Greinacher che gi ai tempi del Concilio avevano espresso la loro avversione al magistero della Chiesa e chiesto la liceit per l'utilizzo di contraccettivi e profilattici. Alla proposta di Veltroni si subito accodato il leader radicale Marco Pannella il quale ha paragonato il papa agli Ayatollah iraniani. Pannella ha reagito con durezza estrema alle dichiarazioni di Giovanni Paolo II in particolare "Quando il Papa accusa la quasi totalit degli stati liberali e laici di avere "legalizzato il delitto" (l'aborto ndr) "quando chiede che "nulla resti di intentato" contro le leggi non conformi al magistero della Chiesa, scomunica gli stati di diritto e i principi liberali". La questione sollevata da Veltroni grave soprattutto perch va a fare breccia su un "modo di pensare comune diffuso anche tra i cattolici. l'idea cio che i problemi sanitari ed alimentari di sottosviluppo dell'Africa dipendano esclusivamente dalla crescita demografica che in Africa sarebbe abnorme e che la di diffusione dell'Aids si possa limitare diffondendo contraccettivi come i profilattici. Se si va a guardare la realt tutti i presupposti da cui partono queste considerazioni sono falsi. L'Africa il continente pi ricco di risorse naturali di tutto il pianeta, diamanti, oro, petrolio, minerali di base sono presenti in grande quantit, nonostante ci rimane il continente pi povero, perch a differenza di quanto si voglia far credere quello con la pi bassa densit demografica. quello che manca all'Africa proprio la gente, forza lavoro di cui stata privata con il traffico di schiavi per tutto l'800.
Altra argomentazione folle quella che una malattia infettiva e virulenta
come l'Aids si possa fermare con il profilattico. A differenza di quanto sostiene Veltroni, il profilattico non una medicina, mentre l'AIDS si cura con farmaci innovativi e potenti. Nel mondo ricco ed avanzato dove si utilizzano questi farmaci l'Aids si stabilizzato e tende a ridurre la sua diffusione, mentre in Africa dove da decenni si distribuiscono solo profilattici l'epidemia si sta espandendo. L'idea che con il profilattico si garantisce il sesso sicuro ha favorito invece di ridurre i rapporti promiscui, con l'effetto di diffondere ancora di pi il virus, soprattutto tra gli adolescenti. Ma vediamo come hanno reagito i missionari, gli africani e le persone che conoscono il problema un p pi a fondo di Veltroni. Per padre Piero Gheddo, missionario del Pontificio istituto missione estere, Veltroni non sa quello che dice. Non conosce la realt' del Terzo Mondo e fa un ragionamento a tavolino, che non ha alcun riscontro nella realt'. Non con la contraccezione immorale - ha detto padre Gheddo- che si evita la crescente diffusione del contagio- fra l'altro, dal punto di vista della pura profilassi, lo "strumento" scarsamente affidabile -, ma attraverso il rifiuto del disordine sessuale di massa che, pur non essendo l'unica causa, ha in ogni caso un alto tasso di correlazione con la diffusione dell'AIDS. P. Gheddo ha dimostrato, statistiche alla mano, che il fenomeno dell'AIDS trova la sua minor diffusione proprio nelle aree del continente pi influenzate o sensibilizzate dalla cultura e dalla morale cristiana. Secondo il cardinale Ersilio Tonini, arcivescovo di Ravenna, il segretario Ds Veltroni dimostra ''di non sapere da dove nasce il problema dell'Aids e l'azione della chiesa in Africa''. Evidentemente - ha detto il porporato Veltroni non sa ne' da dove nasce la diffusione dell'Aids in Africa ne' perch' la chiesa proponga come contraccettivi soltanto i metodi naturali. La soluzione e' sempre formare le coscienze''. Per il direttore dell'istituto di Bioetica dell'Universit' Cattolica di Roma, mons. Elio Sgreccia, ''Di Aids come di altri problemi dei Paesi in via di sviluppo, non ultimo il debito pubblico, la Chiesa si occupa da oltre dieci anni. E' invece tardiva l'attenzione dei politici''. Quello della Chiesa cattolica e delle altre chiese, ha proseguito, Sgreccia e' ''da tempo quasi l'unico sforzo nel continente africano'' per l'assistenza dei bambini malati di Aids e per la prevenzione della malattia. E la scelta della prevenzione migliore e' stata fatta dopo aver studiato a lungo la linea pedagogica. ''Se il profilattico (e' infatti improprio parlare di contraccezione in generale) - ha rilevato - fosse stato sufficiente ad eliminare l'Aids in Africa, la malattia sarebbe scomparsa da tempo nel continente. Da anni, infatti, i preservativi sono distribuiti dalle organizzazioni governative e internazionali, ma non e' servito a niente. Puntare sul preservativo resta una linea pedagogica fallace e finisce per diventare un inganno''. L'esperto di bioetica rileva infatti che l'uso del profilattico non riesce a proteggere dal 15% al 30% dei casi. ''Dando invece a intendere che usare il preservativo sia sufficiente per proteggersi - ha rilevato mons. Sgreccia - si finisce per far moltiplicare i rapporti a rischio e con l'annullare ogni eventuale vantaggio''. Il vero rimedio, ha aggiunto, e' invece nell'adottare una linea pedagogica ''vera, che salvi sia la salute sia altri valori, pi' alti''. P. Luigi Antonini, responsabile dell'informazione per i missionari comboniani, ha detto che " ridicolo e illusorio pensare di aiutare l'Africa con la contraccezione". "Poche settimane fa ero in Togo, Benin e Mozambico. Ovunque ho trovato la stessa pubblicit : "Contro l'AIDS usa il condom (il preservativo). Mi ha colpito che a decine di migliaia di chilometri si faccia la stessa pubblicit, come se ci fosse uno stesso piano per tutta l'Africa. Pubblicizzare l'uso del condom come toccasana semplicistico e fa bene solo alle ditte che esportano i preservativi. Temo che queste campagne tendano a un solo scopo: la riduzione della popolazione in Africa.
Pensare alla contraccezione senza educazione e coinvolgimento personale
ridicolo e illusorio. In Africa l'alto tasso di natalit dovuto al grande tasso di mortalit. In Egitto ho visitato un lebbrosario. Molti ex lebbrosi si sposano fra di loro e fanno tanti figli. Perch? Perch la nuova vita un po' come la rivincita sulla morte e sulla loro povert. Bisogna sconfiggere la fame, la guerra, la violenza attraverso l'educazione e l'aiuto e cos potremo ridurre in modo naturale anche la natalit. Statistiche alla mano la natalit decresce quando c' educazione. La Chiesa propone proprio questo: un coinvolgimento personale e un ideale per la vita. Il mondo politico offre solo soluzioni meccaniche: l'esportazione di condom. Suor Zita missionaria della Consolata, In Tanzania da 15 anni, da dieci lavora per la difesa della vita nelle regioni di Dar Es Salaam, Iringa e Njiombe. laureata in biologia e chimica presso l'Aquinas College di Grand Rapids (Michigan USA) ha spiegato che: La lotta contro l'Aids a suon di preservativi attuata da decenni in Africa. Essa spesso una maschera per politiche antinatalit. "L'Organizzazione Mondiale per la Sanit, l'Unicef, Planned Parenthood Association - ha detto suor Zita a Fides- provvedono denaro e contraccettivi al governo tanzaniano per un vero e proprio controllo della popolazione. Distribuiscono a valanghe pillole di Depoprovera e Norplant, insieme a condom e spirali. provato che da queste ultime provengono la maggioranza delle infezioni intrauterine che sovente rendono la donna sterile. Va notato che la sterilit l'obbrobrio pi grande per una donna africana. Ho visto donne piangere disperate quando hanno constatato cosa era loro successo. Il programma di contraccezione viene portato avanti nei Centri Medici Rurali, dove persone senza la minima preparazione tecnica distribuiscono contraccettivi fin nei villaggi pi interni. Alle donne vengono distribuiti anticoncezionali che in America sono provati essere nocivi alla salute della donna. Molte di queste, dopo l'uso prolungato, senza assistenza medica, contraggono infezioni, anemie, trombosi, problemi di ipertensione. Queste cose le so perch sono a contatto con loro tutti i giorni. A proposito della proposta dell'on. Veltroni di attuare in Africa ampie campagne per la contraccezione, la suora fa notare che queste proposte sono vecchie di decenni. " L'uso dei contraccettivi , dice Suor Zita, iniziato in Africa molti anni fa, con un bombardamento pubblicitario per le strade, sugli autobus, alla radio e televisione. "Tumia condom - inaonyesha kwabaunajali: fa uso del condom; questo dimostra che hai cura del tuo partner". Due anni fa la Tanzania ha vinto perfino un premio in denaro per la fedelt alla campagna. Ma oggi, la gente con cui ho contatto, mi dice che questa campagna ha fatto aumentare la promiscuit fra i giovanissimi, cominciando dalle scuole elementari e secondarie, dove il profilattico viene distribuito in abbondanza. Anche la fedelt matrimoniale stata compromessa dall'uso del profilattico. La Chiesa da parte sua privilegia la formazione dei giovani sull'uso responsabile della sessualit e denuncia gli effetti collaterali dei contraccettivi.Dopo 25 anni di campagna contraccettiva portata avanti in modo capillare in tutto il paese, ho visto aumentare l'incidenza dell'Aids in ogni angolo. Vi sono villaggi abitati da soli bambini e vecchi. Vi sono strade frequentate da centinaia di bambini orfani, che vivono di espedienti e sovente vengono coinvolti nello spaccio della droga. La mia conclusione : non il profilattico a fermare l'Aids, n il cambio di politica della Chiesa. Vi sono vie pi potenti del condom: educazione integrale dei giovani, uso responsabile della sessualit, offerta ai giovani di interessi culturali, sociali, economici. L'Aids sta ammazzando l'Africa proprio con l'aiuto delle campagne anticoncezionali. Contrariamente a quanto si propaganda in Europa, l'Africa sottopopolata". Parole verissime quelle di suor Zita. per curare le persone l'Africa ha bisogno di medicine e non di contraccettivi. Carlo Urbani, responsabile italiano di, Medici senza frontiere ha raccontato a Avvenire la scorsa settimana che: Nei Paesi in via di sviluppo, il 95 per cento dei decessi sono dovuti a malattie infettive
curabili. Un numero impressionante di bambini muore per disidratazione da
diarrea. A salvarli basterebbe qualche bustina di Rso, un reintegratore di sali da sciogliere nell'acqua. Sa quanto costa una busta di Rso? Venti centesimi di dollaro1 . Fai due conti, l'equivalente di sessanta lire. E ti sembra una bestemmia: perdere un bambino, per sessanta lire. Urbani ha denunciato l'enorme speculazioni che viene fatta da alcune multinazionali farmaceutiche. Egli ha denunciato che Solo lo 0,3 per cento della ricerca farmaceutica, negli ultimi vent'anni, ha avuto come obiettivo la cura di quelle malattie tropicali che mietono milioni di vite nei paesi in via di sviluppo. In vent'anni, solo 11 nuovi farmaci, su un totale complessivo di 1.233. Addirittura, alcune case arrivano a ritirare dal mercato farmaci efficaci e gi disponibili, perch la loro commercializzazione non economicamente vantaggiosa. Cos accaduto per un preparato contro la meningite meningococcica, stato tolto dal commercio e sostituito con un farmaco che richiede quattro endovenose al giorno, in Paesi dove spesso non c' nemmeno un infermiere. Il grande problema, spiega Urbani, quello del brevetto, che protegge gli interessi delle industrie che hanno investito sul farmaco. I brevetti farmaceutici durano 20 anni. E acquistarli, non cosa alla portata di un paese povero. L'Oms ha escogitato il sistema del compulsory licensing, o licenza obbligatoria, che autorizza, in ragione di un pubblico interesse, la produzione locale di un farmaco brevettato, dietro il pagamento di un piccolo compenso all'azienda titolare dei diritti. Ma - dice il medico quando la Thailandia, grazie a questa "licenza obbligatoria", ha prodotto l'Azt da somministrare alle donne sieropositive e incinte, per impedire la trasmissione dell'Aids ai loro figli, gli Stati Uniti, il Paese della multinazionale detentrice del brevetto, hanno improvvisamente ridotto le importazioni da quel Paese... I farmaci ci sono, potrebbero essere prodotti direttamente in alcuni Paesi del Terzo mondo a costi bassissimi, ma di fatto questo non accade. Accade invece anche di peggio, racconta Carlo Urbani. Quelle stesse popolazioni che, non potendo pagare i farmaci, "non interessano" le grandi aziende, sono a volte usate per la sperimentazione "cavie" assai pi disponibili degli occidentali, e spesso del tutto ignare. Il fatto pi scandaloso stato denunciato dal British Medical Journal e da Lancet: in alcuni Paesi africani sono stati recentemente effettuati dei trials, delle sperimentazioni di nuovi farmaci mirati a contrastare la trasmissione di madre in figlio dell'Aids. Bene, accaduto che un gruppo di donne sieropositive e incinte venisse trattato col nuovo prodotto; le altre, il gruppo di confronto, non sono state trattate con il "vecchio" farmaco, il gi efficace Azt, come sarebbe stato logico, ma con del placebo. Il che vuol dire che quelle donne , circondate da medici, sono state lasciate consapevolmente portare avanti la loro malattia, trasmissibile al bambino che aspettavano. Seguite da medici, forse illuse di essere curate, sono state abbandonate con i loro figli (la trasmissione "verticale" dell'Aids, afferma Urbani, condanna a morte un bambino entro otto anni dalla nascita). Il contesto L'iniziativa a favore dei profilattici di Veltroni ancor pi grave se si va a guardare in quale contesto si sviluppata. Egli ha lanciato l'appello al papa ed alla Chiesa di diffondere contraccettivi proprio domenica 27, quando il Santo Padre si trovava in Egitto, dove, come sapete, i cattolici sono una piccolissima minoranza, con problemi di convivenza con le altre due religioni l presenti e cio i copti ortodossi e gli islamici. L'unica cosa che unisce cristiani e musulmani, copti-ortodossi e cattolici l'opposizione all'aborto e al controllo delle nascite: su questo tutti sono d'accordo e le posizioni sono identiche. Anche per questo motivo l'Egitto uno dei cinque Paesi al mondo in cui l'interruzione di gravidanza vietata. Forse la proposta Veltroni voleva creare problemi alle tre confessioni religiose anche sulla questione della contraccezione.
Il secondo elemento che poco notato in Europa l'inizio di una vera e
propria rivolta in Africa contro le politiche contraccettive. E non solo la Chiesa cattolica che si oppone. A NAIROBI per esempio lo scorso 14 Febbraio il Consiglio nazionale delle Chiese protestanti del Kenya (Ncck) si detto ''totalmente contrario'' alla costruzione a Nairobi di una fabbrica di preservativi, perch' incoraggerebbe ''immoralit' e promiscuit'''. Lo ha reso noto il quotidiano kenyano 'East African Standard'. Il quotidiano ha riferito che, in un sermone pronunciato ieri in una chiesa nei sobborghi di Nairobi, il direttore del comitato teologico dell'Ncck, Chalton Ochola, si e' dichiarato ''totalmente contrario'' alla costruzione della fabbrica di preservativi, la prima in tutta l'Africa. Secondo Ochola, la costruzione della fabbrica ''sta esponendo la popolazione al rischio di essere estinta''. La costruzione della fabbrica era stata annunciata dalla 'Condomi Health Kenya', un'impresa a capitale misto kenyano-tedesco, che prevede di completare l'impianto entro sei mesi, con un investimento di 175 milioni di scellini (pi' di cinque miliardi di lire), finanziato dalla Banca tedesca per lo sviluppo (Deg). Da una produzione iniziale di 100 milioni di pezzi l'anno, la fabbrica dovrebbe passare entro il 2033 a 650 milioni di pezzi, destinati anche all'esportazione. Sempre a Nairobi, il 28 gennaio scorso L'arcivescovo cattolico Nicodemus Kirima ha denunciato la vendita di profilattici come mezzo imperialistico perch favorirebbero la diffusione dell'AIDS. Conclusioni Non so se Veltroni ha deciso di sollevare il problema dell'AIDS e della contraccezione per ragioni interne (in Italia si sta discutendo una legge sulla fecondazione assistita) oppure gli abbiano suggerito l'idea garantendogli un certo clamore e copertura stampa. Certo che la richiesta di Veltroni arrivata proprio mentre pi di 400 Organizzazioni Non Governative hanno presentato un documento a Kofi hannan in cui richiedono che la Santa Sede venga cacciata dalle Nazioni Unite. Anche in questo caso a promuovere l'iniziativa la Catholic Free Choice, un'associazione favorevole all'aborto, alla contraccezione e alle sterilizzazioni. La virulenza con cui queste forze si stanno accanendo contro la Chiesa mostra quanto il punto di vista della Santa Sede sia temuto proprio perch sta crescendo in credibilit e convinzione. quindi evidente come la violenza degli attacchi mostra la loro debolezza di fronte ad una Chiesa sempre pi salda e convinta nel condurre la battaglia per la realizzazione del Vangelo della Vita