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DAL BIPOLARISMO ALLA DISSOLUZIONE DELLURSS

sintesi tratta dal Dizionario di storia moderna e contemporanea Paravia.


Negli ultimi anni di guerra, nel corso delle conferenze interalleate (Teheran 1943; Yalta febbraio
1945; Postdam luglio 19451) si afferma il principio della spartizione dellEuropa in aree di
influenza.
Si decide la divisione della Germania in 4 zone di occupazione.
Stalin ottiene da Roosevelt il consenso alla formazione di un cuscinetto di stati affini nellEuropa
orientale. Tra 1945 e 1946 a Norimberga i nazisti vengono processati dai vincitori per crimini
contro lumanit; e il 24 ottobre 1945 51 paesi aderiscono allOrganizzazione delle Nazioni Unite.
Si tratta di una organizzazione sovranazionale sorta dalla trasformazione dell'alleanza delle Nazioni
unite, e fu formalmente istituita alla conferenza di San Francisco (26 giugno 1945) per sostituire la
Societ delle nazioni. Nel 1952 New York fu scelta come sede dell'organizzazione. Basata sul
principio della sicurezza collettiva, suoi organi sono il Consiglio di sicurezza ( di cui fanno parte i
vincitori, cui si aggiunse la Cina, con diritto di veto); l'Assemblea generale composta da tutti gli
stati membri e che si riunisce una volta all'anno, alla quale possono essere sottoposte tutte le
questioni che rientrano nell'ambito della Carta delle Nazioni unite promulgata il 24 ottobre 1945; e
il Segretario generale, che rappresenta l'Onu in permanenza e ne coordina l'attivit. Al
mantenimento della pace internazionale si aggiungono la salvaguardia dei diritti umani, l'istruzione,
la sanit, il commercio internazionale.
La solidariet tra i vincitori dura poco: USA e URSS rappresentano due modelli politici ed
economici antitetici.
Cos inizi la guerra fredda, quel conflitto politico e ideologico tra i blocchi occidentale e orientale,
guidati rispettivamente da Stati Uniti e Unione sovietica dopo la Seconda guerra mondiale, cos
chiamato per sottolinearne il carattere non dichiarato e incruento. Oltre alla volont di affermare la
propria egemonia su scala planetaria, i due grandi paesi incarnavano modelli politici, sociali ed
economici opposti. Da parte sovietica rimaneva la convinzione che il conflitto tra Gran Bretagna e
Germania fosse stato solo un episodio secondario delle rivalit interne alle potenze imperialistiche e
che la guerra tra mondo capitalista e mondo comunista dovesse ancora venire. Il possesso della
bomba atomica da parte degli Usa, dimostrato tragicamente a Hiroshima, alimentava inoltre una
sensazione di inferiorit strategica, cui l'Urss reagiva mantenendo la mobilitazione di un numero
imponente di divisioni pronte ad aggredire l'Europa occidentale. In quegli anni, l'avanzata sovietica
in Europa orientale (1946-1948) e, pi tardi, l'appoggio ai comunisti cinesi (1946-1949) e la guerra
di Corea 2 (1950-1953) sembrarono iniziative dominate dall'esigenza dell'Unione sovietica di creare
1

(17 luglio - 2 agosto 1945). Conferenza internazionale tenutasi in Germania tra i vertici di Usa, Urss e Gran Bretagna.
Truman, Stalin e Churchill decisero la costituzione di un direttorio (comprensivo di Francia e Cina), la divisione sia di
Berlino che della Germania in quattro zone sotto l'amministrazione militare francese, britannica, statunitense e
sovietica, le modalit della smilitarizzazione della Germania, dei risarcimenti di guerra e il riconoscimento della sfera
d'influenza sovietica nell'Europa dell'est, con la cessione della Prussia orientale all'Urss e la determinazione del confine
polacco occidentale sulla linea Oder-Neisse.
2
(1950-1953). Lesercito nipponico strappa la Corea al decadente impero cinese, di cui era stata fino ad allora una
fedele ed autonoma vassalla, con la vittoriosa guerra del 1895. Nel 1910, dopo aver sorprendentemente sconfitto anche
la Russia zarista nel 1905, il Giapponne annette direttamente la penisola al suo territorio, mentre i coreani sono
sottoposti ad un durissimo regime doccupazione ed ad una giapponesizzazione forzata.
Nellagosto 1945 i sovietici, appena scesi in guerra contro il Giappone, liberano la parte settentrionale della penisola
coreana, e gli americani quella meridionale. Le due superpotenze si accordano per una Corea unita ed indipendente
dopo gli appositi referendum, ma lincombente Guerra Fredda e la vittoria comunista in Cina mutano i loro piani ed
USA ed URSS iniziano ad appoggiare autoritari regimi fantoccio nelle rispettive zone doccupazione. I referendum
vengono annullati tra reciproche accuse ed iniziano le provocazioni e gli scontri militari sulla frontiera provvisoria del
famigerato 38 parallelo.
Probabilmente sull'onda di rivendicazioni nazionali Kim Il-sung ordin all'esercito nordcoreano di invadere il sud nel
giugno 1950. Le truppe del sud convinsero gli Stati uniti a intervenire militarmente, appoggiando il governo di
Syngman Rhee per motivi di opportunit internazionale e per motivi legati alla ritirata cui furono costretti i soldati

intorno a s una zona di rispetto sulla quale combattere un'eventuale guerra, risparmiando il proprio
territorio nazionale. Questo consolidamento sovietico indusse il governo degli Stati Uniti a adottare
la strategia che, durante l'amministrazione del presidente democratico Harry Truman (1945-1952),
prese il nome di containment (contenimento). La linea del contenimento, fondata sulla superiorit
americana nei mari e nei cieli, fu applicata con successo nel Mediterraneo orientale e nel medio
Oriente ed ebbe la sua formulazione definitiva nella dottrina Truman (1947)3: impegno americano
a difendere i popoli liberi contro i tentativi di asservimento e contrapposizione di due modi di vita,
quello democratico occidentale difeso dagli Stati Uniti e quello oppressivo del comunismo
sovietico. Il contenimento non doveva quindi limitarsi ad arginare l'Urss, ma voleva combattere
l'influenza comunista in Europa occidentale (in particolare in Francia e in Italia, dove agivano forti
partiti comunisti). Su pressione degli Usa, i ministri comunisti furono estromessi dai governi di
coalizione in Francia, Italia e Belgio. L'egemonia degli Usa sull'Europa occidentale, gi solidamente
impostata dalla strapotenza industriale sfoderata nello sforzo bellico e ratificata con gli accordi di
Bretton Woods (1944) che avevano riorganizzato il sistema monetario internazionale intorno al
dollaro e che erano stati rifiutati dall'Urss, fu abilmente confermata dall'attuazione del piano
Marshall4. I princpi esposti nella dottrina Truman contribuirono a creare negli Usa un clima di
isterismo anticomunista che port all'esplosione del maccartismo5 e condizion pesantemente le
sudcoreani.
L'intervento di Washington fu approvato dalle Nazioni unite che con le risoluzioni del 27 giugno e del 7 luglio 1950
autorizzarono gli stati membri a intervenire militarmente per ristabilire la pace. La decisione fu presa grazie all'assenza
temporanea dal Consiglio di sicurezza dell'Unione sovietica con cui Mosca intendeva protestare per il rifiuto
occidentale di attribuire il seggio permanente spettante alla Cina alla Repubblica popolare cinese invece che a Taiwan.
Mentre gli stati filo-statunitensi appoggiarono la decisione di Washington e inviarono truppe, quelli del blocco socialista
si schierarono con il nord, pur senza inviare truppe, accusando il regime del sud di aver iniziato le ostilit. Nell'agosto
1950 l'esercito nordcoreano controllava la maggior parte del sud, tranne una ristretta zona intorno al porto di Pusan. Ma
a settembre MacArthur, comandante della coalizione militare a sostegno della Corea del Sud, riusc a ribaltare la
situazione, e gli Usa decisero di riunificare la penisola con la forza, sia pur con qualche cautela per evitare l'intervento
cinese.
Il 7 ottobre l'Assemblea generale dell'Onu autorizz le truppe a superare il confine tra le due Coree al 38 parallelo. Nel
giugno-luglio del 1951 lo stallo della situazione militare favor l'apertura di negoziati a Panmujon grazie allintervento
dellUnione Sovietica presso il Consiglio di sicurezza dellONU per promuovere lavvio di negoziati e il cessate il
fuoco; le trattative, iniziate il 10 luglio 1951, proseguirono per due anni e portarono alla firma di un armistizio a
Panmunjon il 27 luglio del 1953.
La guerra era costata 1.027.409 morti ma i costi economici furono estremamente pi alti, infatti venne distrutto il 43%
delle strutture industriali del paese e il 33% delle abitazioni.
3
Indirizzo di politica estera annunciato dal presidente statunitense Harry S. Truman il 2 marzo 1947; per il
contenimento del comunismo e dell'espansione sovietica. Segn una svolta nella tradizionale condotta internazionale
degli Stati Uniti. In seguito al ritiro delle truppe britanniche dalla Grecia nel corso della guerra civile (1945-1949) e ai
successi di movimenti politici di ispirazione comunista nell'area orientale del Mediterraneo, l'amministrazione Truman
var un programma di aiuti a favore dei governi di Grecia e Turchia per aiutarle a resistere ai tentativi di soggiogamento
a opera di minoranze armate o di influenze esterne. Questa strategia di intervento diretto fu rapidamente estesa all'intera
Europa col piano Marshall e il Patto atlantico e in seguito, infine, resa mondiale con il programma detto del "Quarto
punto", per aiuti economici ai paesi sottosviluppati, e con la globalizzazione della politica di containment (arginamento)
anticomunista.
4
(1947-1952). Piano di aiuti economici all'Europa (conosciuto anche sotto la sigla Erp, European Recovery Program)
che prese il nome del Segretario di stato americano George C. Marshall il quale, in un discorso tenuto all'universit di
Harvard il 5 giugno 1947, invit i paesi europei a presentare un programma di ricostruzione economica che gli Stati
Uniti si impegnavano a finanziare. La proposta intendeva favorire, con reciproco vantaggio, una ripresa dei sistemi
economici e quindi degli scambi commerciali nei paesi colpiti dal secondo conflitto mondiale. Altro obiettivo era quello
di porre un freno alla minaccia rappresentata dall'espansione sovietica. Nella conferenza di Parigi del 12 luglio 1947
sedici paesi europei, con l'esclusione dei paesi dell'Est, aderirono all'invito. Nell'aprile 1948 il Congresso americano
approv il piano varando un programma di finanziamenti quadriennale che oper sino al 1952. Il piano riusc a
realizzare molti dei suoi obiettivi. In Italia, in particolare, pi che in impieghi direttamente produttivi, fondi furono
utilizzati per far fronte al forte disavanzo della bilancia commerciale e di quella dei pagamenti.
5
Fenomeno politico connesso alla campagna anticomunista scatenata negli Stati Uniti durante i primi anni cinquanta del
Novecento dal senatore repubblicano J.. MacCarthy. Presidente della commissione senatoriale di controllo sulle attivit
governative, egli denunci in pi occasioni presunte infiltrazioni comuniste in diversi enti statali; la sua carriera venne
compromessa nel 1954 dopo le accuse mosse ad alti gradi dell'esercito. Le radici del maccartismo, divenuto ideologia

scelte di politica estera, oltre che interna, statunitense. La politica di containment istituzionalizz
quella che era stata definita nel 1946 da Churchill la "cortina di ferro", cio la linea di separazione
che dal Baltico all'Adriatico divideva i due blocchi irrigidendo le posizioni. La replica dell'Urss
consistette infatti nell'accentuare la subordinazione dei paesi dell'Europa orientale, trasformandoli in
satelliti della propria strategia economica e politica. In Germania, la questione di Berlino6(19481949) ebbe come conseguenza immediata la creazione di due stati separati, la Repubblica federale
tedesca, con capitale Bonn, e la Repubblica democratica tedesca, con capitale Berlino (in realt
Pankow). Il timore, anche volutamente fomentato per ragioni interne, di un possibile attacco
sovietico spinse le potenze occidentali a stipulare il Patto atlantico 7(aprile 1949) e quindi a
istituire la Nato 8 (1950). A loro volta i paesi del blocco orientale, confortati dalla messa a punto
della bomba atomica sovietica (1949), risposero con il Patto di Varsavia9(1955). La tensione,
culminata nel sanguinoso conflitto coreano, che fece profilare il rischio di una terza guerra
mondiale combattuta con le bombe atomiche, spinse l'amministrazione repubblicana Eisenhower,
succeduta a quella Truman, a irrigidire il suo atteggiamento nei confronti dell'Urss, e a propugnare
la dottrina del roll-back (spinta all'indietro), per la quale alla minaccia di espansione sovietica
bisognava rispondere con una strategia di rappresaglia massiccia, fino all'impiego delle armi
nucleari. La fase pi acuta della guerra fredda si esaur nella seconda met degli anni cinquanta,
dilagante che avvers soprattutto esponenti del mondo dello spettacolo, affondavano nel clima della guerra fredda.
6
(1945 - 1991). Grave fattore di tensione internazionale sorto dalla sconfitta della Germania nel secondo conflitto
mondiale e dalla sua divisione in quattro zone d'occupazione militare. Le potenze vincitrici e occupanti (Usa, Gran
Bretagna, Francia e Urss) nelle conferenze di Jalta e Potsdam non si accordarono sull'assetto definitivo del paese. L'ex
capitale Berlino, conquistata dall'Armata rossa nel maggio 1945, si trovava nella zona d'occupazione sovietica, ma era a
sua volta divisa in quattro settori d'occupazione. Fallito il blocco di Berlino ( Chiusura degli accessi terrestri all'ex
capitale tedesca, che l'esercito d'occupazione sovietico attu per costringere gli ex alleati occidentali a lasciare il settore
ovest della citt, situato in piena zona sovietica, e per ostacolare il progetto di unificare le zone occupate da Francia,
Inghilterra e USA in un unico stato. Fall a causa del ponte aereo organizzato dagli occidentali, che riforn Berlino ovest
1948-1949), e si acu la guerra fredda. La citt fu il simbolo di questa situazione e del caso tedesco, le cui principali
tappe furono: la separazione ufficiale della citt in due settori (occidentale e orientale) e della Germania in Repubblica
federale a ovest e Repubblica democratica a est (1949-1950); la migrazione di tedeschi dell'est verso occidente (19521961); il fallimento della conferenza di Parigi (1960); la costruzione, da parte della Rdt, del muro che imped la
comunicazione tra le due parti di Berlino (1961). Il muro "cadde" tra novembre e dicembre 1989 contemporaneamente
allo sfacelo della Rdt. La riunificazione della Germania (3 ottobre 1990) e la scelta di riportare la capitale a Berlino
(giugno 1991) sancirono la fine della questione.
7
(4 aprile 1949). Trattato di alleanza militare difensiva tra Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna, Francia, Benelux, Italia,
Danimarca, Islanda, Portogallo e Norvegia. Fu il perno della politica statunitense di containment antisovietico in Europa
(dottrina Truman) e in base a esso si istitu la Nato.
8
North Atlantic Treaty Organization, Organizzazione del patto dell'Atlantico settentrionale). Organismo internazionale
politico-militare creato con il Patto atlantico il 4 aprile 1949 a Washington tra dieci paesi europei (Belgio, Danimarca,
Francia, Gran Bretagna, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Olanda, Portogallo) e due paesi americani (Canada e
Usa), cui si aggiunsero Grecia e Turchia (1952), Repubblica federale tedesca (1955) e Spagna (1982). Nel 1966 la
Francia usc dall'alleanza. Il testo del patto prevedeva la collaborazione politica, economica e militare per garantire la
difesa collettiva in caso di aggressione contro uno dei paesi aderenti. La Nato dispone di una complessa struttura diretta
da un Consiglio atlantico e coordinata da un segretario generale. Le forze armate comuni, articolate in settori territoriali
di competenza, sono sotto gli ordini di un comandante supremo. Voluta dagli Usa per fronteggiare la minaccia di
espansionismo sovietico in Europa, la Nato resse il peso del confronto diretto con le forze del Patto di Varsavia negli
anni della guerra fredda, prima sul piano degli armamenti convenzionali e poi, dalla fine degli anni cinquanta, col
dispiegamento delle armi nucleari. La fine della contrapposizione dei blocchi, la dissoluzione dell'Urss (1991) e il
processo di diminuzione dell'impegno militare statunitense con la presidenza Clinton (1993) posero il problema di una
ridefinizione dei compiti dell'alleanza. Nel 1994 la Nato avvi un programma di integrazione con i paesi dell'Europa
orientale, che port nel 1999 Polonia, Repubblica ceca e Ungheria ad aderire formalmente all'organizzazione. Nel 1995
la Nato intervenne in Bosnia-Erzegovina a sostegno del processo di pace, e nel 1999 intervenne militarmente in Kosovo
contro la Federazione iugoslava, nell'intento di difendere la minoranza albanese. Quest'ultimo intervento fu motivato dai
leader dei paesi membri con l'applicazione di una nuova dottrina internazionale, la dottrina dell'intervento militare a
sostegno umanitario.
9
(1955-1989). Alleanza militare tra i paesi socialisti dell'Europa orientale, sottoscritta nel 1955 nella capitale polacca in
conseguenza dell'ingresso della Repubblica federale tedesca nella Nato. Un comando con sede a Mosca e guidato da un
generale sovietico dirigeva un sistema di difesa militare integrato. Venne sciolto a partire dal 1989, con il ritiro delle
truppe sovietiche di stanza nei paesi alleati.

quando il disgelo ( contrassegnato da una certa liberalizzazione della politica interna, dalla fine
della guerra fredda e dalla parziale destalinizzazione) seguito in Urss alla morte di Stalin (1953)
apr le speranze di distensione.10 La progressiva crescita dei rispettivi arsenali nucleari impose anzi
alle due superpotenze di trovare una qualche forma di coesistenza pacifica, anche grazie alla
consapevolezza che la situazione all'interno dell'area orientale (soprattutto dopo il fallimento delle
rivolte a Berlino e a Pozna nel 1953 e in Ungheria nel 195611) e di quella occidentale (dove i partiti
comunisti erano ovunque ridotti all'impotenza o all'opposizione parlamentare) fosse ormai
stabilizzata. Anche negli anni sessanta, tuttavia, non mancarono momenti di grande tensione tra le
due superpotenze, come l'incidente dell'U2 (aereo spia americano abbattuto nel cielo sovietico nel
1960) o la crisi dei missili12a Cuba (1962).
Sullo scenario internazionale emergevano altri soggetti politici come la Cina o la Comunit
economica europea, la cui presenza attenuava la rigidit del confronto bipolare; d'altra parte
all'interno dei due blocchi sorgevano movimenti centrifughi e richieste di autonomia (nella Francia
gollista, in Cecoslovacchia13) che rendevano pi articolati i rapporti reciproci.
10

Processo attraverso cui le due superpotenze vincitrici della Seconda guerra mondiale, Stati Uniti e Unione sovietica,
attenuarono il loro atteggiamento di reciproca diffidenza e ostilit, proprio della guerra fredda, per avviarsi
all'accettazione di comuni regole di coesistenza pacifica. Favorito dal disgelo sovietico seguito alla morte di Stalin e alla
fine della guerra di Corea (1953), fu dovuto essenzialmente all'avvenuta stabilizzazione all'interno sia del blocco
occidentale che di quello orientale: nel primo, saldamente ancorato a modelli di sviluppo capitalistici, era ormai
indiscussa la supremazia degli Stati Uniti, con conseguente ridimensionamento del peso internazionale delle due
potenze storiche occidentali europee, Francia e Gran Bretagna; altrettanto solido era il blocco orientale, i cui membri
avevano ricostituito le loro economie secondo moduli socialisti. Il processo di distensione tuttavia non si svolse senza
momenti di forte tensione (crisi dei missili, 1962) n elimin le occasioni di scontro, che vennero trasferite in altre aree
geopolitiche di rilevante valore strategico ed economico per le due superpotenze, come i paesi in via di
decolonizzazione.
11
La Rivoluzione ungherese del 1956, fu una sollevazione armata di spirito anti-sovietico scaturita nell'allora Ungheria
socialista che dur dal 23 ottobre al 10 - 11 novembre 1956. Venne alla fine duramente repressa dall'intervento armato
delle truppe sovietiche. Morirono pi di 2000 ungheresi, e circa 250.000 furono gli Ungheresi che lasciarono il proprio
Paese rifugiandosi in Occidente. La rivoluzione port a una significativa caduta del sostegno alle idee del comunismo
nelle nazioni occidentali.
12
Grave crisi diplomatica fra Stati Uniti e Unione sovietica. Scoppi alla fine di agosto del 1962, quando le rilevazioni
di un aereo spia americano dimostrarono che il nuovo governo rivoluzionario cubano stava installando nell'isola missili
nucleari sovietici. Dopo settimane di drammatica tensione internazionale, tra minacce americane di intervento militare,
dichiarazioni sovietiche di solidariet con Cuba in caso di aggressione e inutili tentativi di mediazione dell'Onu, il
presidente degli Stati Uniti J.F. Kennedy decret il 23 ottobre il blocco navale dell'isola chiedendo lo smantellamento
delle basi missilistiche. Nel giro di pochi giorni un fitto scambio di lettere tra Kennedy e il premier sovietico Chruscv
rese possibile un accordo (28 ottobre) in base al quale i sovietici accettarono di interrompere i lavori alle basi e di
smantellare i missili gi installati; per parte loro gli Stati Uniti si impegnarono a non invadere Cuba, e successivamente,
in base a un accordo segreto, smantellarono vecchi missili installati in Turchia. La scelta americana dell'ultimatum, che
sembr portare il mondo a un passo dal conflitto nucleare, va considerata come una manifestazione di forza necessaria a
riscattare il clamoroso insuccesso della baia dei Porci dell'anno precedente. Cio il tentativo dellaprile del 1961 di
invadere l'isola di Cuba da parte di 1500 soldati cubani esuli negli Usa e ostili al governo di Fidel Castro. L'invasione fu
finanziata e diretta dai servizi segreti degli Stati Uniti, miranti al rovesciamento del nuovo governo cubano, che aveva
iniziato la nazionalizzazione di propriet di grande interesse economico per gli Usa. Frizioni di carattere economico,
militare e propagandistico avevano fin dal 1960 causato la rottura dei rapporti tra il nuovo governo cubano e quello
statunitense, il quale rispose dapprima con l'embargo economico e poi con un progetto di intervento militare diretto
sull'isola. L'operazione, decisa dal presidente Eisenhower, fu ereditata dal successore John F. Kennedy, che nell'aprile
1961 ne autorizz l'esecuzione. I 1500 fuoriusciti cubani furono sconfitti dall'aviazione e dall'esercito castristi e fatti
prigionieri nel giro di pochi giorni. Il tentativo di sbarco pregiudic i rapporti tra gli Usa e l'Unione sovietica, che si
schier in difesa dell'indipendenza cubana.
13
(1967-1968). Primavera di Praga. Movimento politico e culturale sviluppatosi nella Cecoslovacchia comunista.
Durante il VI congresso degli scrittori a Praga (29 giugno 1967) numerosi partecipanti chiesero la libert di stampa e
accusarono il regime comunista per gli abusi commessi in passato. In seguito a ci A. Dubcek sostitu A. Novotn nella
carica di primo segretario del Partito comunista cecoslovacco (gennaio 1968). Il 5 marzo Dubcek annunci la
soppressione della censura; poco pi tardi (21 marzo) le dimissioni di Novotn da capo dello stato furono accolte con
molto sollievo dall'opinione pubblica. Nuovo presidente fu eletto L. Svoboda, mentre nel governo entrarono esponenti
moderati di grande prestigio quali Oldrich Cernik, Jiri Hajek, Ota Sik. Emerse allora la volont sia di riformare
radicalmente l'economia del paese, abbandonando il centralismo e l'industrializzazione pesante, sia di espandere le

Spesso gli scontri furono trasferiti nel Terzo mondo, dove le contraddizioni conseguenti alla
decolonizzazione
creavano
spazi
per
l'intervento
delle
due
superpotenze.
E il caso della questione vietnamita.
Tra il 1946 e il 1954 ci fu la cosiddetta guerra di Indocina. Si tratta di un conflitto che contrappose
i nazionalisti e i comunisti vietnamiti (e in parte laotiani e khmer) contro il colonialismo francese.
Alla fine del 1945 la Francia voleva riprendersi la colonia strappatale dal Giappone, ma i vietnamiti
avevano appena conquistato lindipendenza dal Giappone. I francesi si rafforzarono soprattutto
nelle aree del Vietnam meridionale e nelle citt, e all'inizio del 1946, con il fallimento di una
soluzione negoziata, cominci una guerra che fu combattuta da parte vietnamita, con le tecniche
della guerriglia e che si risolse nella primavera del 1954 con la sconfitta francese e fu formalmente
conclusa dalla conferenza di Ginevra (1954).
La penisola indocinese venne divisa nei quattro stati indipendenti di Laos, Cambogia, Vietnam del
Nord e Vietnam del Sud, questi ultimi separati lungo il 17 parallelo; nel Vietnam del Nord si
costitu una repubblica popolare di tipo comunista guidata da Ho Chi Minh e dal movimento
Vietminh (con capitale Hanoi), strettamente legata alla Cina e all'Unione Sovietica, mentre nel
Vietnam del Sud si instaur un governo autoritario (con capitale Saigon), appoggiato
economicamente e militarmente dagli Stati Uniti.
Gli USA, quindi, per assicurarsi un baluardo nel sud-est asiatico e temendo un predominio
sovietico, appoggiarono la creazione (1955) di un governo anticomunista nel Sud, con a capo Ngo
Dinh Diem. Dal 1957 ci fu una guerriglia rurale, appoggiata dai paesi comunisti, contro il governo
del Sud. Quando dal 1960 i guerriglieri vietcong (ora coordinati nel Fronte di Liberazione
Nazionale) diventano pi pericolosi, gli USA decidono l'intervento diretto a sostegno dei
sudvietnamiti per il timore che una vittoria comunista avrebbe comportato la perdita di tutta l'Asia
sudorientale (teoria del "domino"). In un'escalation di violenza il numero di militari americani
impegnati nel conflitto sale da poche centinaia di uomini a 15000 nel 1961, a 125000 nel 1965, oltre
400000 nel 1967, oltre 700000 dopo il 1968. Dal 1964 l'esercito statunitense bombarda
intensamente il Vietnam del Nord per impedire ogni attivit economica e ogni rifornimento ai
Vietcong aiutati economicamente e militarmente dall'URSS, dalla Cina e da altri paesi comunisti.
Cresce intanto in tutto il mondo il dissenso nei confronti dell'intervento americano (da parte delle
forze di sinistra, ma anche da parte delle socialdemocrazie europee e di settori del mondo cattolico,
oltre che da paesi non allineati), ma soprattutto all'interno degli USA, dove per sostenere lo sforzo
bellico stata reintrodotta la coscrizione obbligatoria.
Le proteste interne agli USA portano il presidente L.B.Johnson ad avviare trattative di pace a Parigi.
Il suo successore R. Nixon pur inasprendo la guerra (estensione delle operazioni in Cambogia e
Laos 1970; intensificazione dei bombardamenti sul V. del Nord) tenta di ridurre l'impatto interno
attraverso una progressiva riduzione del contingente americano ("vietnamizzazione" del conflitto).
Nonostante gli accordi di Parigi del 1973 i bombardamenti e le operazioni di guerra continuano.
Nella primavera del 1975 il crollo dell'esercito sudvietnamita e l'occupazione di Saigon da parte dei
libert fino a favorire una articolazione pluralista del sistema politico. Il nuovo orientamento, definito "socialismo dal
volto umano", venne confermato durante la riunione del comitato centrale del 4 e 5 aprile. L'accelerazione al processo
di liberalizzazione impressa dagli intellettuali firmatari del cosiddetto Manifesto delle duemila parole preoccup i
dirigenti sovietici, che intravidero nella primavera di Praga una minaccia per il regime comunista e per il patto di
Varsavia, temendo un "contagio" nel campo socialista. Nel corso di alcuni colloqui a Karlovy Vary (17 maggio), a
Cierna-nad-Tisu (19 luglio e 1 agosto) e a Bratislava (3 agosto), Dubcek tent invano di rassicurare i sovietici. La notte
tra il 20 e il 21 agosto 1968 le truppe del Patto di Varsavia invasero la Cecoslovacchia. Tuttavia stroncare la primavera
di Praga si rivel pi arduo del previsto per le difficolt di individuare un gruppo dirigente disposto a sostituire Dubcek.
Nonostante le pressioni di Mosca la situazione rimase incerta per altri nove mesi e in autunno venne approvata la
riforma istituzionale del paese con il riconoscimento dello stato federale fra le regioni ceche e la Slovacchia. Nel marzo
1969 i sindacati promossero una serie di iniziative a favore della libert di sciopero, ma a quel punto Breznev, facendo
leva sulla "questione nazionale", riusc a imporre le dimissioni a Dubcek e la sua sostituzione con Husk. La primavera
di Praga era definitivamente tramontata.

nordvietnamiti pongono fine alla guerra: Nord e Sud sono riuniti nella Repubblica Socialista del
Vietnam.
LA SVOLTA DEGLI ANNI 80
Alla fine degli anni 80 emersero le contraddizioni interne ai regimi comunisti dellEuropa
orientale: fallimento delleconomia collettivistica che determinava un tenore di vita assai inferiore
agli standard occidentali; fallimento politico delle repubbliche popolari prive di consenso e in
grado di reggersi solo grazie alla repressione militare.
Un protagonista assoluto della svolta fu Michail Sergeevic Gorbacv.
Politico russo, eletto segretario generale del Partito comunista dell'Urss nel 1985, consapevole della
necessit di fare uscire l'Urss dalla stagnazione in cui l'aveva condotta Breznev, fu l'iniziatore della
perestrojka (rifondazione, 1985-1991)14, attuata con il metodo della glasnost.15La sua nomina
permise la ripresa del dialogo con gli Usa (favorito anche dalla svolta distensiva della politica estera
condotta dal presidente Ronald Reagan in vista della campagna per la rielezione), prima sostituendo
il vecchio ministro degli esteri A.A. Gromyko con E. Shevardnadze alla guida della diplomazia
sovietica, poi annunciando la ripresa dei negoziati Start sugli armamenti e una moratoria unilaterale
degli esperimenti nucleari sotterranei e delle installazioni missilistiche in Europa. Sostenitore
dell'"interdipendenza globale", ossia dell'indispensabilit di ciascun paese allo sviluppo di tutti gli
altri, e di un'ampia disponibilit negoziale, trov ampio credito negli Usa. Gli incontri al vertice tra
Gorbacv e Reagan e con il suo successore George Bush, a partire dal summit di Ginevra (1985),
scandirono l'evoluzione dei rapporti tra le due superpotenze dal dialogo alla coesistenza pacifica,
sino all'alleanza di fatto raggiunta nel corso della crisi del Golfo (1990-1991). Consapevole della
resistenza opposta dagli apparati conservatori del partito e dello stato a una riforma del sistema,
persegu una strategia evoluzionista, che gli permise di spezzare il monopolio del partito sullo stato,
creando nuove istituzioni depositarie della sovranit popolare (Congresso dei deputati dell'Urss,
1989). Eletto nella primavera del 1990 presidente dell'Urss, sottraendosi al controllo del Pcus,
nell'agosto del 1991 la vecchia nomenklatura tent contro di lui un colpo di stato che,
clamorosamente fallito, apr invece la strada ai democratici radicali e filoccidentali seguaci di Boris
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Si tratta di una sorta di rivoluzione dall'alto che concepita inizialmente come una politica di riforme radicali per
modernizzare il sistema del "socialismo reale", si trasform in un tempestoso processo di democratizzazione. La
liberalizzazione e la fine delle persecuzioni contro i dissidenti permisero il costituirsi di gruppi e movimenti che fin dal
1988 si imposero sulla scena politica. La separazione dello stato dal partito, inestricabilmente fusi fin dagli anni trenta,
port alla "secolarizzazione" dello stato sovietico e alla nascita di nuove forme di mediazione istituzionale (Congresso
dei deputati del popolo dell'Urss, 1989). Fu intrapresa una vasta opera legislativa per creare uno stato di diritto. La
perestrojka fall invece sia nei riguardi delle nazionalit che in campo economico. I ritardi nell'affrontare la questione
nazionale esasperarono le spinte secessionistiche, che si accentuarono nel 1990 quando furono democraticamente eletti i
parlamenti locali. La perestrojka tuttavia contribu a mettere fine alla guerra fredda e apr un'epoca nuova nelle relazioni
internazionali. Fu superato l'assetto mondiale fondato sull'equilibrio bipolare Usa-Urss, sorto al termine della Seconda
guerra mondiale con la spartizione delle sfere d'influenza fra le due superpotenze. La distensione consent lo
smantellamento pacifico dell'impero sovietico, culminato, alla fine del 1989, nelle "rivoluzioni" dei paesi dell'Europa
orientale (Polonia, Cecoslovacchia, Ungheria, Germania est, Bulgaria, Romania) e nella dissoluzione della stessa Urss.
Tentativo illuminista di gestire in modo pacifico, senza traumi, l'uscita dal totalitarismo, la perestrojka fu stroncata, a un
passo dal suo coronamento (la firma del nuovo trattato d'Unione fra le repubbliche), dal fallito colpo di stato a Mosca
dell'agosto 1991.
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una parola russa che significa letteralmente "pubblicit" nel senso di "dominio pubblico"; tradotta pi spesso con
"trasparenza".
stata utilizzata da Michail Gorbav, a partire dal 1986, per identificare una nuova attitudine a non celare le difficolt,
a discuterne liberamente "in modo trasparente" e criticamente. L'insieme delle riforme poste in essere nel modo di
selezionare i quadri del Pcus, al fine di combattere la corruzione e i privilegi dell'apparato politico prese invece il nome
di perestrojka . Glasnost' indica dunque un'attitudine, mentre perestrojka una politica.
In senso pi ampio, glasnost' stata poi utilizzata, sempre in associazione a perestrojka, anche per indicare tutte quelle
politiche volte ad attuare una pi ampia e pi limpida circolazione dell'informazione nell'Unione Sovietica. Si
procedette all'ampliamento delle maglie della censura concedendo una graduale libert di stampa; si procedette quindi
alla graduale liberazione dei dissidenti. La politica di glasnost' sub quasi subito una battuta d'arresto quando nell'aprile
del 1986 nella cittadina ucraina di Chernobyl, si verific una gravissima catastrofe nucleare e la notizia venne tenuta
nascosta per diversi giorni. In seguito questa politica venne ripresa con vigore.

Eltsin, portando in breve alla dissoluzione dell'Urss e all'allontanamento dello stesso Gorbacv,
contro il quale fu poi addirittura intentato un processo per tradimento da cui usc assolto, ma ormai
emarginato. Dopo il fallimento del colpo di stato conservatore, la reazione dei riformisti porta allo
scioglimento del PCUS e alla fine dellURSS (1991). La nuova repubblica federativa Russa non in
grado di raccogliere leredit della superpotenza sovietica. Il mondo monopolare. Qualche anno
prima, allentatosi il controllo sovietico, nel corso dell89 Ungheria, Cecoslovacchia, Romania e
Bulgaria si danno istituzioni democratiche. Lapertura della frontiere della DDR e di Berlino
(caduta del muro, 1989) la premessa della riunificazione della Germania (1990).
CRONOLOGIA- Riepilogo (da wikipedia)
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1945 La conferenza di Yalta e la conferenza di Potsdam vedono Stati Uniti, Unione Sovietica e Gran Bretagna,
le potenze vincitrici della seconda guerra mondiale, gettare le basi per il nuovo equilibrio politico e territoriale.
1947 In un discorso alle Camere in seduta congiunta, l'allora Presidente USA Harry Truman si propone di
combattere l'espansionismo sovietico offrendo aiuto agli stati minacciati, primi fra tutti Grecia e Turchia. Il
Segretario di Stato George Marshall elabora un piano di aiuti all'Europa occidentale per finanziare la
ricostruzione post-bellica (Piano Marshall).
1948 Stalin blocca gli accessi a Berlino Ovest interrompendo ogni via di comunicazione stradale, fluviale e
ferroviaria. Il blocco sar revocato dopo undici mesi durante i quali un ininterrotto ponte aereo di rifornimenti
fornisce viveri, medicinali e altri beni di prima necessit a due milioni di berlinesi.
1949 A Washington viene firmato il trattato di collaborazione della difesa comunemente conosciuto come Patto
Atlantico NATO. Nello stesso anno partono i primi esperimenti atomici sovietici.
1950 A seguito dell'invasione della Corea del Sud da parte dell'esercito nordcoreano, si apre la guerra di Corea
che terr l'intero pianeta col fiato sospeso per tre anni.
1952 Attraverso un documento passato alla storia come Stalin-noten, Stalin offre alla Germania la possibilit di
riunificarsi, a patto che non si schieri con le potenze occidentali e rimanga neutrale. Le potenze occidentali
appoggiano il governo tedesco rifiutando questo accordo.
1953 Una rivolta operaia a Berlino Est viene soffocata dai carri armati sovietici.
1955 La Germania Federale entra nella NATO e si dota di un proprio esercito nazionale. A Varsavia sotto la
guida di Nikita Khruv i Paesi dell'Est stipulano un patto di difesa reciproca.
1956 In Ungheria una insurrezione popolare viene repressa dall'Armata Rossa che invade il paese. Nello stesso
periodo in Egitto il Canale di Suez viene occupato dalle truppe francesi, britanniche e israeliane. La crisi
minaccia di estendersi quando l'URSS dichiara di voler intervenire al fianco dell'Egitto e termina con il ritiro
delle forze d'invasione su pressioni degli Stati Uniti.
1961 Attorno ai confini di Berlino Ovest inizia la costruzione del Muro.
1962 Il mondo di nuovo con il fiato sospeso per la crisi dei missili di Cuba.
1963 USA, Gran Bretagna e URSS concordano una sospensione dei test nucleari terrestri e subacquei.
1964 La prima forza combattente americana (3500 marines) sbarca nel Vietnam del Sud. Il conflitto durer
circa dieci anni.
1968 L'invasione dei carri armati sovietici in Cecoslovacchia mette fine alla Primavera di Praga.
1969 Inizia una serie decennale di incontri USA-URSS, durante i quali vengono siglati numerosi accordi
bilaterali per il controllo degli armamenti, ma la corsa al riarmo continua.
1970 La Ostpolitik del cancelliere Willy Brandt comincia a dare frutti: Germania Occidentale e URSS firmano
il primo di una serie di accordi che portano a una distensione dei rapporti fra Est e Ovest.
1979 L'Unione Sovietica invade l'Afghanistan intervenendo militarmente contro il governo di Hafizullah
Amin, considerato amico degli americani.
1980 A seguito dell'invasione in Afghanistan, gli USA annunciano un embargo e boicottano i giochi olimpici di
Mosca.
1983 Al fine di rovesciare la neonata giunta militare filo sovietico-cubana a Grenada, gli USA invadono e
occupano militarmente l'isola con l'Operazione Urgent Fury.
1984 In risposta alla reazione americana di quattro anni prima, l'URSS boicotta le Olimpiadi di Los Angeles.
1986 Il nuovo Segretario del PCUS Michail Sergeevi Gorbav, nel corso del 28 congresso del partito, lancia
la sua politica di riforme basata sulla glasnost. In ottobre incontra Reagan a Reykjavk per discutere sulla
eliminazione delle armi nucleari a raggio intermedio installate in Europa.
1987 Il Trattato INF tra Reagan e Gorbav mette fine all'installazione degli Euromissili.
1989 La caduta del Muro di Berlino mette fine alla divisione della citt: si gettano le basi per la riunificazione
delle due Germanie, che avverr l'anno dopo. Cadono (non ostacolati dall' URSS grazie alla Dottrina Sinatra
del segretario Michail Sergeevi Gorbav, che lasciava libert agli Stati membri dell'URSS, ai membri del
Patto di Varsavia e agli stati satellite dell' URSS) i regimi comunisti di Polonia, Cecoslovacchia, Ungheria,
Bulgaria e Romania, che diventano Stati democratici.
1991 Decaduto il Patto di Varsavia, i presidenti di Russia, Ucraina e Bielorussia firmano a Belavezha la
dissoluzione dello Stato Sovietico. Il 25 dicembre Gorbav rassegna le sue dimissioni da Capo dello Stato, e il

giorno successivo l'Unione Sovietica viene dichiarata ufficialmente sciolta dal suo stesso parlamento, il Soviet
Supremo.

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