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Sentenza n. 7429/2015 pubbl.

il 18/12/2015
RG n. 9916/2011
Repert. n. 11062/2015 del 18/12/2015

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
* * *
IL TRIBUNALE ORDINARIO DI PALERMO
SEZIONE PRIMA CIVILE
in composizione monocratica, in persona del giudice designato dott. Giulio Corsini,
ha pronunciato la seguente

nella causa civile di primo grado iscritta al n. 9916 del ruolo generale dellanno 2011,
vertente
TRA
ANZ SALVATORE, nato a Patti (Me) il 21 aprile 1955 (c.f.:NZASVT55D21G377B),
residente a Palermo in via Umbria n. 6, ivi elettivamente domiciliato in via Goethe
n. 1, presso lo studio dellavv.to Salvatore Ferrara, rappresentante e difensore
congiuntamente e disgiuntamente con lavv.to Giuseppe Ugo Abbate
attore
E
CIAMPOLILLO GIUSEPPE, nato Candela (Fg) il 22 giugno 1946 (c.f.
CMPGPP46H22B584K), residente ad Isola delle Femmine (Pa) in via Leonardo
Sciascia n. 13, elettivamente domiciliato a Palermo in corso Calatafimi n. 487, presso
lo studio dellavv.to Giacomo Cirincione
convenuto
OGGETTO: azione di risarcimento del danno da diffamazione.
CONCLUSIONI: alludienza del 27 maggio 2015 venivano precisate le conclusioni
che qui si intendono riportate e trascritte.
MOTIVI DELLA DECISIONE
Con ricorso ex art. 702 bis c.p.c. depositato il 22 luglio 2011, Anz Salvatore
conveniva in giudizio dinanzi a questo Tribunale Ciampolillo Giuseppe,
coordinatore del Comitato cittadino Isola Pulita, aderente alla sezione di Palermo di

Firmato Da: CORSINI GIULIO Emesso Da: POSTECOM CA3 Serial#: 3f10c - Firmato Da: ZARCONE ROSARIO Emesso Da: POSTECOM CA3 Serial#: b4a63

SENTENZA

Sentenza n. 7429/2015 pubbl. il 18/12/2015


RG n. 9916/2011
TRIBUNALE DI PALERMO
Repert. n. 11062/2015 del 18/12/2015
Legambiente, esponendo tra laltro: che costui aveva posto in essere nei suoi
confronti una campagna denigratoria e diffamatoria in quanto responsabile del
Servizio 3 Tutela dellinquinamento atmosferico del Dipartimento regionale Territorio
e Ambiente della Regione Siciliana; che in particolare in un primo sito Internet
intestato al predetto Comitato era apparsa una lettera inviata da Ciampolillo
Giuseppe in cui Anz Salvatore veniva dipinto come autore di conferenze di servizi
illegittime e superficiali, con grave danno per la collettivit, in relazione alla c.d.
vicenda Italcementi; che in un secondo articolo apparso in un altro sito Internet
veniva riportato il contenuto del primo sito; che in un distinto sito Internet il

la tutela della qualit dellaria ambiente realizzato una vera e propria truffa ai danni
della collettivit, copiandolo dallomologo piano della Regione Veneto; che in un
distinto sito Internet veniva pubblicata una lettera dello studio legale Canto con la
quale il convenuto veniva accusato di aver insabbiato le iniziative del dottor Genchi
e di avere posto in secondo piano le iniziative necessarie alla tutela dellambiente di
Isola delle Femmine; che in un ultimo articolo venivano riportate alcune
dichiarazioni del predetto dottor Genchi e del Comitato cittadino Isola Pulita con le
quali venivano ribadite espressioni di dileggio a carico del convenuto in merito alla
redazione del Piano e al conseguente danno che ne era derivato allamministrazione
regionale; che in buona sostanza il convenuto veniva accusato di illiceit
amministrative, di falso, di sperpero di denaro pubblico e di truffa; che gli autori del
Piano non avevano preso alcun compenso aggiuntivo per la sua redazione; che esso
conteneva soltanto qualche refuso determinato dallo schema utilizzato per la sua
redazione; che la celerit di predisposizione era dovuta a una procedura
dinfrazione aperta da parte dellUnione Europea ed alla circostanza che allatto del
suo insediamento il Piano non era stato ancora redatto; che non era stato compiuto
alcun illecito in relazione alla autorizzazione da rilasciare alla Italcementi; che
sussistevano gli elementi per ritenere integrato il reato di diffamazione, aggravato
dalla pubblicit del mezzo di diffusione e dalla attribuzione di fatti determinati,
nonch dellillecito civile, anche per violazione dellidentit personale.
Premesso ci, chiedeva: di ritenere e dichiarare che le dichiarazioni effettuate da
Ciampolillo Giuseppe erano lesive dellonore, della reputazione e dellidentit
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Firmato Da: CORSINI GIULIO Emesso Da: POSTECOM CA3 Serial#: 3f10c - Firmato Da: ZARCONE ROSARIO Emesso Da: POSTECOM CA3 Serial#: b4a63

convenuto veniva accusato di avere attraverso il Piano regionale di coordinamento per

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personale di Anz Salvatore; di dichiarare la responsabilit extracontrattuale del
convenuto e conseguentemente di condannarlo al pagamento della somma ritenuta
congrua, con rivalutazione ed interessi fino al soddisfo, a titolo di risarcimento del
danno alla reputazione personale e professionale, allidentit personale, nonch al
danno morale subto; di condannare il convenuto alle spese di pubblicazione
dellestratto della sentenza su due quotidiani a diffusione nazionale, nonch su due
quotidiani a diffusione regionale ed infine sugli stessi siti web in cui erano stati
diffusi gli articoli de quibus, con vittoria di spese e compensi di giudizio.
Si costituiva in giudizio Ciampolillo Giuseppe che allegava, tra laltro: in via

bis c.p.p.; la sussistenza dellesercizio di critica di volta in volta ovvero la narrazione


di fatti del tutto reali; nel merito contestava ogni singola condotta lui imputata
ribadendo lesercizio di diritti costituzionalmente tutelati.
Pertanto concludeva chiedendo: di ritenere e dichiarare infondate le domande tutte
formulate; ritenere e dichiarare che il convenuto Ciampolillo Giuseppe aveva
legittimamente esercitato il diritto di critica con vittoria di spese, da distrarre in
favore del procuratore dichiaratosi antistatario.
Ritenuta la complessit della controversia e la necessit di unistruttoria non
sommaria, veniva disposto il mutamento del rito sommario di cognizione in rito
ordinario con ordinanza depositata il 30.12.2011.
Allesito, istruita la causa sulla base delle produzioni documentali, con lescussione
di testi e con lespletamento di consulenza tecnica d'ufficio, alludienza del 27.5.2015,
la stessa veniva posta in decisione, con concessione dei termini di cui allart.190
c.p.c. per il deposito di comparse conclusionali e memorie di replica.
Premesso che parte attrice ha richiamato in sede di udienza di precisazione le
conclusioni indicate in seno alloriginario ricorso introduttivo, dovendosi dunque
ritenere rinunciate tutte le ulteriori domande, istanze o richieste, oggetto del
presente giudizio la richiesta di risarcimento danni basata sulla pubblicazione su
taluni siti Internet di articoli, dichiarazioni o di missive riconducibili a Ciampolillo
Giuseppe nella veste non contestata di coordinatore del Comitato cittadino Isola
Pulita, aderente alla sezione palermitana di Legambiente, dal contenuto
asseritamente diffamatorio della sfera personale dellattore Anz Salvatore.
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Firmato Da: CORSINI GIULIO Emesso Da: POSTECOM CA3 Serial#: 3f10c - Firmato Da: ZARCONE ROSARIO Emesso Da: POSTECOM CA3 Serial#: b4a63

preliminare la mancanza dei presupposti per lazione intrapresa ai sensi dellart. 702

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In

particolare,

con

articolo

apparso

alla

pagina

www.comitatoisolapulita.blog.kataweb.it/2007/10/13/isoladelle-femminetalcementi-il-progetto-che-non-ce/
www.pinociampolillo.blogspot.com

ed

alla

pagina

/2007/10/isoladelle-femmine-il-progetto-che-

non.html, (all. 1 e 2, ricorso introduttivo) veniva pubblicate parole e missive


riconducibili a Ciampolillo Giuseppe in cui secondo lattore veniva criticata la
procedura di concessione dellautorizzazione allutilizzo di un combustibile, ovvero
del pet-coke, da parte dellItalcementi di Isola delle Femmine.
Ebbene, sul punto deve essere preliminarmente rilevato che lallegato 1 al ricorso di

convenuto pubblicato sul sito Internet (mentre lallegato 2 attesta soltanto di avere
avuto contenuto assolutamente identico allallegato 1), senza che pertanto sia
possibile apprezzare la globalit del contesto in cui esse sono contenute e la totalit
dei documenti pubblicati. Per queste ragioni le doglianze possono essere esaminate
soltanto nei ristretti limiti in cui le singole espressioni abbiano valenza diffamatoria
in s e per s considerata, a prescindere dal tenore argomentativo del contesto
complessivo.
Fatta questa premessa, in punto di diritto deve essere affermato che in tema di
diffamazione, qualora il fatto non sia stato gi valutato in sede penale, il giudice
civile deve svolgere un accertamento preordinato alla verifica dell'esistenza dei
presupposti della responsabilit civile ed in definitiva di un danno risarcibile,
presupposti che si possono ravvisare nella consapevole diffusione del fatto lesivo
dell'onore e del prestigio del soggetto passivo, nel danno e nel discredito che ne
derivato a quest'ultimo, nella esistenza di un nesso di adeguata causalit tra la
condotta e l'evento.
E' altres noto che l'esercizio del diritto alla libera manifestazione del pensiero, trova
fondamento nell'art. 21 della Costituzione e pu porsi talvolta in contrasto con la
sfera della persona, recando pregiudizio alla sua riservatezza o alla sua reputazione.
Al fine di risolvere il conflitto tra le due posizioni, entrambe tutelate
dall'ordinamento, la giurisprudenza ha da tempo elaborato una serie di principi,
che consentono il giusto bilanciamento degli interessi coinvolti: in particolare, il
diritto alla riservatezza e/o all'integrit della propria reputazione, quali diritti
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parte attrice riproduce soltanto talune delle frasi e delle espressioni attribuite al

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personalissimi, cedono il passo all'interesse generale a conoscere le opinioni e le
valutazioni critiche su determinati avvenimenti e comportamenti, purch ricorrano
determinate rigorose condizioni.
In particolare, con specifico riferimento alla attivit giornalistica, affinch la stessa
possa legittimamente ricondursi allesercizio del diritto di cronaca, si richiede:
a) che la notizia pubblicata sia oggettivamente vera o che comunque ne sia stata
accuratamente

accertata

controllata

la

verit

(dimodoch

possa

essere

eventualmente invocata la verit putativa da parte dellautore): in altri termini, che il


contenuto dellarticolo o comunque della pubblicazione corrisponda alla realt dei

assicurare tale corrispondenza;


b) che vi sia un pubblico interesse alla conoscenza dei fatti stessi, in relazione alla
loro rilevanza ed alla loro attitudine a coinvolgere lintera comunit sociale: il diritto
di critica e di cronaca, nella configurazione datane dalla Costituzione, prevede che
esso sia assistito da un interesse generale, tale da trascendere quello dei singoli
soggetti coinvolti nella vicenda;
c) che linformazione venga mantenuta entro i limiti dellobbiettivit informativa e
non contenga quindi valutazioni o apprezzamenti non continenti o non conformi
alla effettiva realt della vicenda: la notizia deve essere riportata nella sua oggettiva
verit, senza coloriture o sottolineature non pertinenti.
Si deve poi aggiungere che le figure emergenti della libert di manifestazione del
pensiero sono date, oltre che dal diritto di cronaca, anche da quello di critica, di
denuncia e di esposto, i cui presupposti non risultano peraltro totalmente
coincidenti. Se vero infatti che lesercizio del diritto di cronaca consentito
quando ricorrano le condizioni dellutilit sociale dell'informazione, della verit
oggettiva (o putativa, ma dopo rigoroso accertamento) dei fatti esposti e della
continenza della forma adoperata, nel caso del diritto di critica o di denuncia, che
consiste

nell'espressione

di proprie valutazioni su fatti verificatisi, ovvero su

comportamenti od opinioni altrui, il requisito della verit oggettiva non pu essere


richiesto

per le opinioni e valutazioni dell'autore, che sono sempre frutto di

elaborazione soggettiva, n pu neppure escludersi una certa aggressione dell'altrui


figura, connaturata nell'espressione critica.
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fatti e che il giornalista abbia compiuto tutte le ricerche e le indagini necessarie per

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Nella manifestazione della critica occorre peraltro in primo luogo che il dissenso non
sia apodittico, ma sostenuto da adeguate motivazioni; occorre altres che vi sia
sempre una rilevanza specifica nell'argomento trattato e che le espressioni usate
siano corrette. In ordine a tale ultimo elemento, stato ritenuto poi che la forma non
corretta quando eccede lo scopo connaturato alle finalit perseguite, ovvero
quando la stessa sia eccessiva, rispetto a quanto ragionevolmente necessario per
sostenere e far conoscere il proprio pensiero, ovvero trascende in affermazioni
ingiuriose e denigratorie o in attacchi puramente offensivi della persona presa di
mira (Cass. 27.1.2015, n. 1434).

seguenti espressioni La conferenza di servizio svoltasi in data 04/07/2007 presso gli uffici
del Servizio 3 dellAssessorato Territorio e Ambiente, rappresenta lennesimo attentato alla
salute pubblica dei cittadini del territorio di Isola delle Femmine e coinvolge lintero territorio
di Isola delle FemmineSi chiede di intervenire urgentemente a tutela della salute e
dellincolumit pubblica, verificando se le procedure attivate siano conformi alle normative
vigenti e se tale attivit possa essere svolta senza nocumento o pregiudizio per lintera
collettivit, contenuta in una richiesta di intervento a tutela della salute pubblica,
indirizzata allAssessore Regionale Territorio e Ambiente della Regione Sicilia e al
dottor Tolomeo presso lA.R.T.A. Sicilia. Si legge poi a seguire che La conferenza dei
servizi stata deliberatamente trasformata in pura formalit se non in una vera e propria
farsa. La conferenza, da istruttoria, sembra essersi trasformata in decisoria (circostanza non
prevista dalla legge). Un altro elemento indicativo della impostazione volutamente sbrigativa
e superficiale: la durata della conferenza dei servizi 45 minuti .
Da ultimo, lattore si duole della seguente espressione Ci auguriamo di non dovere
intraprendere un ulteriore battaglia legale innanzi al Tribunale Amministrativo, ove state
pur certi chiederemo non soltanto lannullamento di un provvedimento assolutamente
illegittimo, ma anche la condanna dellamministrazione procedente al risarcimento dei danni
derivante dalla lesione di tutti gli interessi concreti e legittimi che sono in gioco., ritenendo
di essere accusato di avere provocato un grave danno allerario.
Ebbene, la vicenda sottesa alla diffusione a mezzo Internet di tali atti concerne la
procedura incardinata da parte della Italcementi S.p.a. Cementeria di Isola delle
Femmine volta ad ottenere lautorizzazione allutilizzo di coke di petrolio (c.d. pet6

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Ebbene, prendendo a riferimento il citato allegato 1, lattore si duole anzitutto delle

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coke) come combustibile per i propri stabilimenti, da parte dellAssessorato
Ambiente e Territorio della Regione Sicilia.
Dalla documentazione prodotta in giudizio risulta tra laltro:

che

in

data

27.8.2004

la

Italcementi

S.p.a.

ha

chiesto

il

rilascio

dellAutorizzazione Integrata Ambientale di cui allart. 5 del D.Lgs. 272/99 per


limpianto di stoccaggio sito ad Isola delle Femmine (all.2, documenti prodotti
dallattore alludienza del 28.12.2011);

che con nota del 25.7.2006 il Servizio 3 Tutela dallinquinamento atmosferico


dellAssessorato Territorio e Ambiente della Regione Sicilia ha preso atto che

necessario laggiornamento delle autorizzazioni alla emissione in atmosfera


diffidando la Italcementi S.p.a. dal continuare ad utilizzare tale combustibile
(arg. da all.5, documenti prodotti dallattore alludienza del 28.12.2011);

che il T.A.R. Sicilia ha respinto il ricorso proposto dalla Italcementi S.p.a.


avverso la predetta diffida (all.13, comparsa di costituzione e risposta per il
convenuto);

che in data 7.11.2006 la Italcementi S.p.a. ha presentato richiesta di


aggiornamento dellautorizzazione alle emissioni in atmosfera, confermando
lintenzione di voler utilizzare il combustibile pet-coke, reiterando la richiesta pi
volte con documentazione a supporto (arg. da all.5, documenti prodotti
dallattore alludienza del 28.12.2011);

che in data 20.2.2007 il Servizio 3 Tutela dallinquinamento atmosferico


dellAssessorato Territorio e Ambiente della Regione Sicilia ha diffidato la
Italcementi S.p.a. dallutilizzare limpianto di stoccaggio sito ad Isola delle
Femmine, non essendo la predetta societ in possesso dellautorizzazione di cui
allart. 269 del D.Lgs. 152/06 per lutilizzo di combustibile solido (pet-coke,
carbone: all.1, documenti prodotti dallattore alludienza del 28.12.2011);

che in data 19.4.2007 il T.A.R. Sicilia ha rigettato il ricorso proposto dalla


Italcementi S.p.a. avverso il primo atto di diniego, affermando tra laltro che
lautorizzazione in suo possesso non era estesa lutilizzo del pet-coke nello
stabilimento in questione, permanendo la necessit di munirsi di apposita
autorizzazione nelle more del rilascio della gi richiesta Autorizzazione
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nella cementeria in questione veniva utilizzato il combustibile pet-coke e che era

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Integrata Ambientale (all.13, comparsa di costituzione e risposta per il
convenuto);

che a seguito della richiesta, veniva convocata una prima Conferenza di Servizi
in data 4.7.2007 ai sensi dellart. 269 del D.Lgs. 152/06 (all.3, documenti prodotti
dallattore alludienza del 28.12.2011), che ha visto la partecipazione
rappresentanti di tutte le parti coinvolte (all.7, comparsa di costituzione e
risposta per il convenuto);

che in data 3.8.2007 lAssessorato Territorio e Ambiente della Regione Sicilia ha


chiesto un parere allufficio legislativo e legale della Regione Sicilia circa la

possesso di una Societ nelle more del rilascio della gi richiesta Autorizzazione
Integrata Ambientale, ottenendone parere favorevole (all.9, comparsa di
costituzione e risposta per il convenuto);

che in data 3.10.2007, la Commissione Provinciale per la Tutela dellAmbiente e


la lotta contro lInquinamento di Palermo, ha rilasciato parere favorevole
allutilizzo del combustibile pet-coke nella cementeria in questione, con
particolari accorgimenti e prescrizioni (all. 8, documenti prodotti dallattore
alludienza del 28.12.2011);

che in data 8.5.2008 il Servizio 3 Tutela dallinquinamento atmosferico


dellAssessorato Territorio e Ambiente della Regione Sicilia ha comunicato alla
Italcementi S.p.a. larchiviazione della richiesta di aggiornamento della
precedente autorizzazione alle emissioni in atmosfera, sulla base del
presupposto che liter istruttorio di rilascio della Autorizzazione Integrata
Ambientale era giunto ormai al termine (all.9, documenti prodotti dallattore
alludienza del 28.12.2011);

che in data 18.7.2008, previo parere favorevole da parte del Servizio 3 Tutela
dallinquinamento atmosferico, lAssessorato Territorio e Ambiente della
Regione

Sicilia

ha

definitivamente

rilasciato

alla

Italcementi

S.p.a.

lAutorizzazione Integrata Ambientale (all.11, documenti prodotti dallattore


alludienza del 28.12.2011).
Ebbene, alla luce di quanto precede agevole osservare che lo scritto esame pur
inquadrandosi nellambito del diritto di critica o di denuncia, appare il frutto di
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possibilit di rilasciare una modifica migliorativa di unautorizzazione in

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affermazioni apodittiche e scarsamente consapevoli della procedure previste dalla
legge e correttamente seguite dallattore. Sebbene, infatti, le espressioni adoperate
da Ciampolillo Giuseppe siano in s e per s considerate del tutto misurate e
rappresentino oggettiva espressione di mero dissenso, a ben vedere liter
amministrativo dellamministrazione regionale stato correttamente intrapreso e
fondato peraltro su un prudenziale parere reso in via preventiva da parte dellufficio
legale della Regione Sicilia. Sicch, mentre invocare la tutela della salute pubblica
appare del tutto lecito, affermare che la Conferenza di Servizi si sia tradotto in un
provvedimento illegittimo e che essa sia stata una pura formalit, una vera e propria

unaccusa del tutto gratuita e priva di qualsivoglia supporto motivazionale


oggettivo.
Ci, peraltro, trova conferma nella testimonianza resa in giudizio dallAssessore
Regionale Territorio e Ambiente dellepoca, Rossana Interlandi (escussa alludienza
del 23.5.2013), che ha escluso di essere intervenuta nellambito di tale conferenza di
servizi affermandone di illegittimit.
Sotto questi profili deve dunque affermarsi la valenza diffamatoria delle
pubblicazioni in esame, con conseguente diritto al risarcimento del danno per il
discredito che ne sia derivato.
Con

riferimento

alla

seconda

vicenda,

sul

sito

http://isoladellefemminedaliberare.blogspot.com/2007/11/italcementi-di-isoladellefemmine-laia.html, fermo restando il limite cennato, lattore ha lamentato di


essere stato pregiudicato dai seguenti passaggi una vicenda oscura in cui sono
coinvolte soprattutto le persone che hanno gettato il fango su Gioacchino Genchi e
Alessandro Pellerito, quelle che ne hanno deciso la rimozione arbitraria senza alcuno
scrupolo Ci che oggi si preannuncia, sembra uno scandalo in pieno regola, tanto che a
questo punto si chiede un immediato intervento dellAssessore Interlandi sui responsabili (il
dirigente del Servizio 3, dottor Salvatore Anz, e il dirigente generale del Dipartimento
Territorio e ambiente, arch. Pietro Tolomeo) dei gravi fatti che colpiscono in prima persona
lei stessa, in quanto firmataria inconsapevole di ci che sembrerebbe configurarsi una vera e
propria truffa I ruoli si stanno invertendo i persecutori rischiano di diventare i
perseguitati tutto lascia ben sperare che la Interlandi sia fermamente decisa a perseguire chi
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farsa, una circostanza non prevista dalla leggevolutamente sbrigativa appare

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si trova implicato in questa oscura faccenda Questa volta si tratta di una mega bufala che,
tuttavia, sembra avere anche i connotati di una mega truffa; si tratta del Piano Regionale di
coordinamento per la tutela della qualit dellaria ambiente Lopera monumentale,
partorita con celerit dir poco sospetta si rivelato un indecoroso letterale copiato
dellomologo piano della regione Veneto di alcuni anni addietro, con in pi varie aggravanti,
un cumulo di ridicolaggini e probabili ipotesi di truffa. Per quanto riguarda le aggravanti, a
parte loperato disdicevole ed ha professionale dei redattori, che si sono appropriati di un
lavoro intellettuale altrui, resta innanzitutto grave il discredito dellimmagine istituzionale
subito dallamministrazione regionale, in primis nei confronti della regione Veneto e poi da
tutto il resto. Ma al danno si aggiunge anche la beffa, se solo si considera che il manipolo
inidonea impostazione strutturale di base, aveva gi ricevuto a suo tempo una bocciatura da
parte dellunione europea Per quanto riguarda gli aspetti prettamente istituzionali, la
situazione appare oltremodo grave. Si in presenza di un atto di programmazione fasullo e
inapplicabile, organizzato ai danni dellamministrazione, dellambiente e dei cittadini, dei
possibili risvolti truffaldini specie nel caso in cui tramite lo stesso si fossero programmati
interventi finanziari o, caso ancor pi grave, fossero gi attivati interventi finanziari. Per
quanto sinteticamente esposto si ritiene che vi sia la necessit dellimmediato ritiro del piano,
dellaccertamento delle responsabilit

della sua redazione

ed organizzazione,

di

provvedimenti nei confronti di quanti hanno operato fraudolentemente ai danni


dellamministrazione e dei cittadini siciliani, nonch la verifica di ipotesi di danno per il
pubblico erario che ne potesse derivare (sottolineature effettuate dallestensore).
Ebbene, lo scritto in esame concerne la vicenda del c.d. Piano regionale di
coordinamento per la tutela della qualit dellaria ambiente adottato con il Decreto
Assessoriale n. 176/GAB del 9.8.2007 (all.15 e 16, comparsa di costituzione e risposta
per il convenuto; all. 16, documenti prodotti dallattore alludienza del 28.12.2011),
poi integrato dal Decreto Assessoriale n. 42/GAB del 12 marzo 2008 (all. 16, cit.) ed
infine definito nel 2010 con gli Adempimenti attuativi della legislazione di settore in
materia di valutazione e gestione della qualit dellaria ambiente che, in buona sostanza,
sarebbe stato copiato da analogo piano emesso dalla Regione Veneto in
precedenza.

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degli sconsiderati e sprovveduti redattori andato a copiare un piano che proprio per la sua

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Sul punto deve anzitutto affermarsi lesistenza di un indubbio interesse pubblico
alla diffusione del fatto in esame, in quanto trattasi di una vicenda di rilievo che
inerisce la tutela dellambiente e della salute degli abitanti della regione Sicilia.
Quanto al profilo della veridicit della notizia, si osserva che risulta senza dubbio
corrispondente al vero la circostanza che la regione Sicilia abbia preso quale modello
di partenza per la elaborazione del Piano Regionale di coordinamento per la tutela
della qualit dellaria ambiente della Regione Sicilia di cui al Decreto Assessoriale n.
176/GAB del 9.8.2007 lanalogo Piano elaborato dalla Regione Veneto nellanno
2000, riportandone talune espressioni, riferimenti e figure, con evidenti e marchiani

quali possibile effettuare il confronto tra i due Piani: si parla di comunit montane,
argini di fiumi e canali, territorio pianeggiante della Regione, bacino archeologico
padano, riscaldamento dovuto al clima rigido, ecc.). Risulta, addirittura, che sul sito
dellAssessorato fosse presente un link cliccando il quale si sarebbe aperto il Piano
del Veneto (v. testimonianza resa da Salvatore Cammarata dirigente presso
lAssessorato in questione allepoca dei fatti - alludienza del 23.5.2011). Errori che
hanno reso necessaria la nomina di una commissione di tre soggetti che ha lavorato
per ben quattro mesi per le correzioni, poi apportate nel marzo del 2008, provocando
anche una vasta risonanza sulla stampa e sulla televisione nazionale (con particolare
riferimento alla trasmissione Striscia la Notizia.
Sul punto, peraltro, a conferma di quanto affermato, stata espletata consulenza
tecnica dufficio affidata allingegnere Fabio DAgostino (depositata il 23.1.2014), che
per il rigore metodologico che la sorregge e limmunit da vizi e censure, anche in
riscontro alle osservazioni critiche dei consulenti di parte pu essere posta a
fondamento della decisione e viene integralmente qui richiamata. In particolare ha
afferma il consulente Lanalisi dei due Piani Regionali per la determinazione del grado
di similitudine ha evidenziato la mera riproposizione con carattere non necessitato di: n.
1769 righe corrispondenza percentuale del 34,3% (poi corretto al 34,7% nella relazione
integrativa: n.d.e.) che diviene 24,8% considerati gli allegati al piano; n. 16 tabelle
corrispondenza percentuale dell11,9% che diviene il 9,9% considerati gli allegati al piano; n.
3 figure corrispondenti a una percentuale del 3,7% che diviene il 3% considerati gli allegati
al piano (v. pag. 43 dellelaborato).
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Firmato Da: CORSINI GIULIO Emesso Da: POSTECOM CA3 Serial#: 3f10c - Firmato Da: ZARCONE ROSARIO Emesso Da: POSTECOM CA3 Serial#: b4a63

errori e refusi (cfr. all.16, comparsa di costituzione e risposta per il convenuto), con i

Sentenza n. 7429/2015 pubbl. il 18/12/2015


RG n. 9916/2011
TRIBUNALE DI PALERMO
Repert. n. 11062/2015 del 18/12/2015
Si aggiunga, ancora, che le medesime conclusioni sono state affermate nellambito di
un giudizio risarcitorio promosso da Messina Giuseppe (esponente di Legambiente
CRS Comitato Regionale Siciliano) nei riguardi di Anz Salvatore, che si concluso
in primo grado con la condanna dello stesso Anz al risarcimento del danno per
diffamazione nella misura di 10.000,00 (all.14, comparsa di costituzione e risposta
per il convenuto) e nellambito di un procedimento penale originato tra laltro dalla
vicenda del Piano Regionale, in cui Anz Salvatore stato condannato in primo
grado alla pena di anni uno e mesi otto di reclusione per diffamazione aggravata
(poi annullata in appello per la ritenuta esistenza della provocazione, oggetto di

Affermata dunque la veridicit del fatto storico sotteso alla vicenda, non v dubbio
che le dichiarazioni in esame siano espressione di legittimo esercizio del diritto di
critica e lo siano anche per le parole adoperate. Sebbene talvolta le espressioni siano
piuttosto accese o dense di vena polemica, ovvero operino per vere e proprie
iperboli (vera e propria truffaindecoroso e lettera copiatomanipolo degli sconsiderati e
sprovveduti redattoriattofasullo e inapplicabile...hanno operato fraudolentemente),
esse non trascendono mai in attacchi personali e gratuiti bens costituiscono reale,
vigorosa ed animata critica delloperato dellamministrazione regionale, che nel caso
in esame ha posto in essere unazione oggettivamente superficiale, frettolosa e in
tutta evidenza poco avveduta. Non v dubbio, poi, e risulta dagli atti, che la
vicenda abbia creato un enorme danno allimmagine della Sicilia e abbia posto seri
dubbi sullefficienza della amministrazione regionale, necessitando di un intervento
correttivo di un Piano che necessitava ben maggiore ponderazione.
Ancora lattore si duole del contenuto di una lettera pubblicata allindirizzo web
http://ciampolillopinoisoladellefemmine-blogspot.com/2007/11/ilcomitatocittadino-chiede-alla.html, redatta dallo Studio Legale Canto su incarico del
Comitato Isola Pulita Legambiente, dalloggetto Comitato Isola Pulita LegambienteItalcementi-procedura A.I.A., datata 8.11.2007, nella quale si contestava, tra laltro,
espressamente ad Anz Salvatore di avere insabbiato le iniziative del dottor Genchi, di
avere posto in secondo piano, con lo scopo probabilmente in seguito di ignorarle, tutte quelle
iniziative necessarie alla tutela dellambiente di Isola delle Femmine (all.4, ricorso
introduttivo).
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ricorso per Cassazione: v. produzione effettuata alludienza del 25.3.2015).

Sentenza n. 7429/2015 pubbl. il 18/12/2015


RG n. 9916/2011
TRIBUNALE DI PALERMO
Repert. n. 11062/2015 del 18/12/2015
Ebbene, sul punto deve rilevarsi che il Comitato Isola Pulita Legambiente non parte
del presente procedimento e che pertanto non possono essere valutate condotte ad
esso espressamente riconducibili, con conseguente reiezione della relativa domanda.
Stessa conclusione deve trarsi, da ultimo, per talune dichiarazioni rilasciate da
Genchi Gioacchino e per conto del Comitato Cittadino Isola Pulita aderente alla Sezione
di

Palermo

di

Legambiente

allindirizzo

web

http://ciampolillopino

isoladellefemmine.blogspot.com/2007/12/assessorato territorio ambiente-regione,


tenuto conto che n Genchi Gioacchino, n il predetto Comitato sono stati citati
nellambito del presente giudizio (all.5, ricorso introduttivo).

essere riconosciuto esclusivamente il risarcimento di un danno di natura non


patrimoniale, sussistendo in tutta evidenza la lesione di diritti inviolabili della
persona costituzionalmente rilevanti (v. Cass. sez. un. 11.11.2008, n. 26972), quali
lonore e la reputazione, la cui lesione legittima il ristoro (Cass. 14.10.2008, n. 25157).
Ed infatti, deve essere rilevato, che in tema di diritti della personalit umana, esiste
un vero e proprio diritto soggettivo perfetto alla reputazione personale (ed
allonore), alla cui tutela sono destinate numerose norme dellordinamento, tra le
quali la norma penale qui violata. Tale diritto trova pieno riconoscimento anche nel
sistema di tutela costituzionale della persona umana, traendo dalla Costituzione il
suo fondamento normativo (Corte Cost. 184/1986, 479/87), in particolare nell'art. 2
(oltre che nell'art. 3, che fa riferimento alla dignit sociale), e nel riconoscimento dei
diritti inviolabili della persona.
Procedendo ad una valutazione necessariamente equitativa, questo profilo pu
quantificarsi, tenuto conto della rilevanza del tutto locale della vicenda di Isola delle
Femmine e della diffusione parimenti locale del sito Internet ove erano pubblicate le
dichiarazioni del convenuto, nella misura di 4.000,00, da ritenersi comprensiva del
c.d. lucro cessante, conseguente alla mancata disponibilit dellequivalente
monetario del danno, per il periodo intercorso dalla data del fatto illecito alla
presente decisione. Su questa somma, costituendo credito di valuta, decorrono gli
interessi al saggio legale sino al soddisfo.
Non possono invece trovare accoglimento le ulteriori istanze dell'attore volte alla
pubblicazione della presente decisione, atteso che, considerato il tempo trascorso
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Passando alla quantificazione del danno subto dallattore, a costui potr e dovr

Sentenza n. 7429/2015 pubbl. il 18/12/2015


RG n. 9916/2011
TRIBUNALE DI PALERMO
Repert. n. 11062/2015 del 18/12/2015
dall'evento dannoso, non sembra che la pubblicit della decisione possa contribuire
in misura apprezzabile alla riparazione del danno, e tenuto anche conto che ogni
forma di pregiudizio stata gi congruamente valutata in via pecuniaria.
In definitiva, dunque, Ciampolillo Giuseppe deve essere condannato al versamento
di tale somma allattore Anz Salvatore.
Le spese processuali stante laccoglimento assai ridotto delle domande formulate
devono essere compensate nella misura di 2/3. La restante parte, liquidata in 75,00
per spese ed in 4.000,00 per compensi professionali, oltre accessori, segue la
soccombenza.

sono poste a carico delle parti in misura paritaria.


P. Q. M.
definitivamente pronunciando sulla causa in epigrafe, ogni diversa eccezione e
deduzione disattese, il Tribunale in composizione monocratica cos provvede:
a) condanna Ciampolillo Giuseppe a corrispondere a Anz Salvatore, a titolo di
risarcimento del danno subto, la somma di 4.000,00, oltre interessi dalla data
della presente pronunzia sino alleffettivo pagamento;
b) compensa parzialmente (nella misura pari a 2/3) le spese processuali e condanna
il convenuto alla refusione in favore dellattore delle spese del presente giudizio,
liquidate in 4.000,00 per compensi professionali, oltre rimborso spese generali
nella misura del 15%, IVA e CPA come per legge
c) pone definitivamente le spese di espletamento della C.T.U., gi liquidate con
separato decreto in atti, a carico delle parti in pari misura.
Cos deciso in Palermo, il 30 ottobre 2015.
Il Giudice
dott. Giulio Corsini

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Per le medesime ragioni, le spese di espletamento della consulenza tecnica d'ufficio

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