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1) Definizione di musica

a) Qual il suo ruolo nella vita della specie umana?; b) Quali definizioni
sono possibili; c) esistono culture in cui non esiste?; d) Quali sarebbero
le conseguenze sulla comunicazione, se non esistesse?
2) Siamo tutti musicisti?
3) In che senso la musica un paradosso percettivo?
- Immagini sonore
4) Che cos la psicologia e possibili definizioni?
a) Oggetto di studio e metodo di ricerca
b) concetti di pensiero relative allo studio della psicologia;
5) Che cos la psicologia musicale e possibili definizioni?
- Oggetto di studio e metodo di ricerca
- Concetti di pensiero relative allo studio della psicologia musicale
6) Elementi pi importanti della teoria della Gestalt
a) Differenza tra registrazione sensoriale e percezione
b) possibile estenderli ad altri ambiti del comportamento umano
c) aspetti in comune tra percezioni sonore e visive
d) Principali meccanismi di raggruppamento e funzione;
e) uso in musica dei meccanismi Gestaltici a livello produttivo e a livello
percettivo;
f) Implicazioni a livello semantico
7) Confine tra sequenza di eventi sonori e ci che definiamo musica
8) Definizione di ascolto musicale
a) E possibile considerarla forma di linguaggio?;
b) Analogia tra linguaggio verbale e musicale;
c) Cosa vuol dire comprendere un brano musicale;
d) Livelli di comprensione
9) Attenzione selettiva e limportanza per gli effetti dellascolto musicale
10) Concetto di memoria
a) definizione di memoria musicale;
b) Quanti tipi di memoria
11) Cosa si intende per esecuzione musicale;
a) qual il lavoro che ci sta dietro con le varie memorie
b) Il segreto di una buona esecuzione

1)Il termine Musica non ha una definizione ben precisa. Il termine deriva
dal greco e per essa si intende larte dellorganizzare i suoni.
Ma facendo un discorso allinverso, sarebbe giusto intendere per musica
solo ci che ha una consequenzialit armonica, melodica e/o ritmica?
Se fosse, cos, i suoni della natura, la comunicazione umana e i rumori
come dovrebbero essere interpretati? Anche loro hanno una
consequenzialit nella loro casualit. Se non ci fossero questi suoni, il
mondo sarebbe piatto, la natura non comunicherebbe.
Sarebbe difficile immaginare una conversazione piatta, senza
cambiamenti tonali, senza pause, senza accelerazioni e decelerazioni,
senza appunto tutte le caratteristiche che rientrano in quel vasto
ambiente considerato musicale. E se, per assurdo, luomo non avesse
in s queste tecniche, lorecchio udirebbe semplicemente una piccola
gamma di frequenza? E allora i suoni della natura non rientrerebbero in
questo campo? Semplicemente il mondo sarebbe piatto. In pi, credo
che sarebbe stato molto complesso creare strumenti musicali e/o
melodie, visto che il nostro udito avrebbe avuto una gamma sonora
molto limitata e quindi la musica non sarebbe esistita.
Sicuramente giusto considerare musica ci che ha coerenza armonica,
melodica, ritmica, timbrica e che suonata attraverso strumenti a corde,
a percussioni, vocali, a fiato ecc., ma non vanno eliminate le altre
categorie che rientrano nel musicale quotidiano.
Non a caso non esistono culture senza musica, e per fortuna, mi
verrebbe da aggiungere, considerando che gi, chiarendo con toni di
voce, ci sono molti scontri tra uomini, ma a quel punto si ridurrebbero le
parole ed aumenterebbero le azioni. E se da un lato annullare parole
dal significato conciliante porterebbe ad atteggiamenti pacifici quali
baci, abbracci o carezze; dal lato opposto comunicazioni dal fine
maligno, malizioso, rabbioso o provocatorio, potrebbe portare
direttamente alla violenza. Basti pensare che la musica una forma prelinguistica, visto e considerato che pi importante il tono del
linguaggio.

E poi gi nel linguaggio scritto la punteggiatura viene letta come una


normale pausa di breve o lunga durata. Ed evidente che sia nata prima
la parola orale e poi quella scritta. Quindi, un comunicare senza queste
regole pre-stabilite potrebbe portare ad ulteriori fraintendimenti. In
breve, meglio cos.
Si potrebbero aggiungere le numerose tecniche melodiche per
memorizzare. Ai bambini, si insegnano alfabeto, numeri, le tabelline
utilizzando spesso filastrocche, canzoncine o schemi di
memorizzazione. Tipo il numero telefonico si memorizza a tre a tre, in
modo da fissare una pausa o un accento allinizio del gruppo di numeri.
Ci sono almeno altre due cose che ci aiutano a capire quanto sia
fondamentale la musica nella vita di tutti i giorni. Innanzitutto lorecchio
che il primo organo a formarsi in modo definitivo e ci avviene gi nella
placenta. La seconda, ad essa collegata, che proprio le orecchie
fungono da equilibratore corporeo.
2)Ora, se tutto considerabile Musica, di conseguenza, ognuno di noi
musicista. A suo modo, questo concetto pu avere la sua logica. Un
buon didatta, infatti, si adatta al contesto sociale in cui si sta
immergendo, per poi portare gli uditori al proprio livello. E se il didatta
nella spiegazione utilizza, sin da subito, tecniche osservative,
esplicative e tempistiche ostiche al contesto, difficilmente gli allievi
arriveranno al risultato sperato ed ambito. Infatti, ci sono luoghi e luoghi
per esprimersi in determinati modi e, soprattutto, toni e toni per esporsi.
Difficilmente in una casa di contadini analfabeti, ci si pu apprestare a
parlare di micro e macro-economia o di fisica quantistica, con termini
sofisticati. Ma se gi largomento viene esposto con esempi e
caratteristiche abituali al mondo contadino, largomento pu risultare pi
chiaro e di semplice memorizzazione. Allo stesso modo, un musicista
prodigio, in una societ arretrata (Italia, ndr), potrebbe puntare di
avvicinare il proprio pubblico a quello che lui veramente vorrebbe fare,
attraverso un percorso che, gradualmente, dal livello sociale e culturale
arretrato possa arrivare ad un livello sofisticato. Poi, nellambito
strettamente musicale, ognuno di noi ha un potenziale musicale che,
talvolta, senza lo studio specifico e, soprattutto, con la razionalit, si

inizia a perdere. Infatti, ad esempio, istintivamente ognuno batte il piede


durante lascolto musicale, ma se un comune ascoltatore inizia a fare
attenzione al battito del piede, molto probabile che questultimo possa
perdere il tempo.
3) La cosa che fa sorridere che tutto ci che riguarda la musicalit,
rientra in un circolo vizioso di paradossi percettivi. Infatti, ascoltando
unopera, seppur sviluppata nel tempo, la percezione musicale mantiene
lunit musicale in un intero blocco collocato in un presente psicologico.
Nonostante la stimolazione uditiva sia terminata, ludito lo mantiene lo
stesso. Per esempio, se stiamo ascoltando un ritornello, ricordiamo
sicuramente anche la strofa prima. Che poi sia brutta e da dimenticare
lattimo dopo, questo non rientra nelle caratteristiche psicologiche. Ed in
questi casi possiamo parlare anche di immagini sonore, perch creiamo
delle vere e proprie strutture per memorizzarne la successione.
4) Tutte le sensazioni ad essa correlate rientrano in un campo chiamato
Psicologia Musicale. Ma prima bisogna fare un preambolo. Cos la
psicologia? La Psicologia una scienza che studia i processi psichici,
mentali e cognitivi attraverso metodi sperimentali (laboratorio o sul
campo), sociologico (familiare, lavorativo ecc.). Precedentemente il
metodo adottato era descrittivo-osservativo. Semplicemente si
osservava e si descriveva ci che il paziente presentava. La Psicologia
pu essere divisa in due campi: comportamentismo e cognitivismo.
Il primo sostiene che oggetto della psicologia sia ci che osservabile;
descrive il comportamento in termini di stimolo-risposta (Pavlov),
trattando ci che sta nel mezzo come fosse una scatola nera (black box)
e studia le leggi dell'apprendimento basandosi sull'idea dell'associazione
tra gli stimoli e le risposte.
Il cognitivismo, invece, partito dall'idea che questi modelli di
apprendimento non fossero in grado di dare conto della complessit dei
processi cognitivi. L'obiettivo della scienza psicologica consiste per il
cognitivismo nel comprendere proprio ci che avviene nella scatola nera,
tra lo stimolo e la risposta. Ha inoltre considerato la mente umana come
un sistema di elaborazione dell'informazione: il cognitivismo moderno si
chiama infatti Human Information Processing, processo

dell'informazione da parte dell'uomo.


5)Data, questa definizione, seppur sommaria, della Psicologia, si pu
passare a descrivere cos la psicologia musicale.
Per Psicologia musicale si intende lo studio dei processi cognitivi che vi
sono durante lascolto musicale. Rientra nella categoria della psicologia
cognitiva e studia i processi istintivi che vi sono ogni qual volta si ha a
che fare con unesecuzione o un ascolto musicale. Quindi, si riferisce al
rapporto che vi tra la musica e le emozioni, sia nellesecuzione che
nellascolto.
Dagli anni 60, con laffermazione dellH.I.P, numerose ricerche hanno
dato conferme circa le numerose elaborazioni, trasformazioni,
immagazzinamento e recupero dati degli input sensoriali.
La nascita della psicologia della musica in senso scientifico si pu datare
agli anni 18831890, quando
apparvero i due
volumi della
Tonpsycologie
(Psicologia del
suono musicale)
di Carl Stumpf.
Friedrich Carl Stumpf continu le ricerche di Helmholtz (fisiologo e fisico
tedesco), occupandosi inoltre di etnologia musicale e utilizzando per
primo il fonografo per registrare la musica primitiva asiatica. Il concetto di
Musikpsycologie, nome di un suo trattato sullenergia psichica interiore,
fu usato per la prima volta da Ernst Kurth (musicologo svizzero di origine
austriaca, 1886-1946). Nel 1917 diceva che le impressioni sonore non
sono altro che forme di comunicazione, dove si rappresentano processi
psicologici le cui forze originarie contengono in s la struttura portante
della teoria musicale. La differenza tra la psicologia del suono di Stumpf
e la psicologia della musica di Kurth grande: da un lato la fondazione
razionale e lindagine sperimentale della percezione sonora, dallaltro
lesperienza irrazionale delle forze musicali. Entrambe per servono a
fondare la teoria musicale e cercano di spiegare le regole della musica

tonale mediante situazioni psichiche.


6) Ad aiutare questi studi entra sicuramente la teoria Gestaltica, detta
anche teoria della forma. Il termine fu coniato per la prima volta dal
tedesco Ernest Mach e significa figura, forma, struttura. Questa
corrente psicologica, facente parte del ramo cognitivista, nasce nella
Germania nazista e si sviluppa negli USA, quando in Germania non vi
era pi spazio per gli studiosi. Questa corrente nasce in netta
contrapposizione con la corrente associazionista e comportamentista,
che associa tutto allesperienza empirica, mentre la Gestalt parla degli
schemi non appresi. La teoria Gestaltica fu fondamentale, poich
contribu alle indagini sullapprendimento, sulla memoria, sul pensiero e
sulla psicologia sociale. Secondo la teoria Gestaltica, nel rapporto tra
soggetto ed oggetto vi sempre un rapporto figura-sfondo, allinterno del
quale loggetto diventa una proiezione del soggetto. Infatti, il soggetto
riceve semplici somme di stimoli che raggruppa in una forma, perch per
la Gestalt linsieme pi della somma delle sue parti. La teoria
Gestalitica in breve afferma che siamo noi a dare forma alle cose,
raggruppando una quantit enorme di sensazioni, attraverso dei punti di
riferimento che la mente crea. Tutto ci, perch vi una registrazione
sensoriale che riceve il dato e la Percezione che cataloga,
raggruppando per risparmio e integra, aggiungendo qualcosa che non
c per catalogare. Per esempio, le costellazioni noi le rivediamo con una
forma, perch uniamo le stelle nel modo pi semplice. Per riassumere
si pu dire che la percezione organizza ci che la registrazione
sensoriale riceve.
Quando associamo o cataloghiamo, unifichiamo, o raggruppiamo, i
diversi stimoli. Questi possono essere divisi in diversi gruppi di fattori di
unificazione: a) figura-sfondo; b) Vicinanza e chiusura; c) Strutturazione
intorno allasse verticale e/o orizzontale; d) orientamento delle ombre; e)
continuit di direzione; f) percezione della profondit.
Su questultima ci soffermiamo un po. Innanzitutto, noi percepiamo la
tridimensionalit degli oggetti, anche se la retina bidimensionale.
Come mai? Questo perch la mente sviluppa degli indizi tridimensionali,
come laltezza nel campo visivo o lorientamento delle ombre, in pi vi

il fattore di stereoscopia, poich essendo dotati di due occhi, abbiamo


due visioni diverse che, nellinsieme, garantisce la profondit.
Fin qui abbiamo trattato delle teorie della Gestalt perlopi nellambito
visivo, ma tali teorie sono rapportabili in tutti i comportamenti umani e,
nello specifico della psicologia musicale, in quello uditivo. Punti in
comune tra la percezione sonora e quella visiva sicuramente quello del
raggruppamento dei punti vicini a cui viene data una forma ben precisa,
attraverso la segmentazione (raggruppare una serie di punti allinterno
di una serie di punti). Una tecnica di raggruppamento, tra le tante, che
favorisce questa somiglianza quella della vicinanza. Nel caso
delludito si sviluppa e nel tempo ed, ad esempio, riusciamo a scandire
un ritmo solo se mediamente vicino. Nel caso visivo raggruppiamo
oggetti vicini, affidandogli delle forme. Quindi, si potrebbe dire che la
peculiarit della percezione musicale, rispetto a quella visiva sia quella
che la prima si sviluppi solo nel tempo, mentre quella visiva sia nello
spazio che nel tempo.
La teoria Gestaltica in tutti i suoi ambiti esiste per memorizzare,
attraverso il raggruppamento delle informazioni. Se si parte dallinsieme
risulta pi semplice ricavare il dettaglio, il processo al contrario risulta
inverosimile. Nel campo uditivo vi sono diversi meccanismi di
raggruppamenti: 1)parametro metrico; 2) Parametro dinamico; 3)
Parametro dinamico/metrico; 4) Parametro altezza; 5) Parametro
melodico; 6) Ambiguit parametro melodico/ritmico; 7) Parametro
timbrico.
Attraverso tutti questi parametri noi raggruppiamo e, talvolta, dividiamo il
contenuto in diverse parti. Ragioniamo un po su alcuni di questi
raggruppamenti, provando qualche esempio.
Ad esempio, nel caso di ambiguit di parametro dinamico/metrico: in un
due battute da 4/4 separate, in una mettiamo semiminima su primo e
terzo movimento e due crome su secondo e quarto movimento;
viceversa nellaltra battuta invertiamo. Anche senza accento, lorecchio,
per cercare un riferimento, metter un accento, sulla nota pi lunga. Un
esempio nel pratico potrebbe essere quello del clacson, in cui rileviamo
un accento sul suono finale e pi duraturo.

Oppure, nel caso di ambiguit parametro melodico-ritmico: in due


battute una da 4/4 ed una da 3/4 separate tra loro, in una mettiamo otto
crome, le prime quattro con arpeggio di Cmaj7 ed una di Dmaj7; laltra
battuta da 3/4 le prime tre crome fanno larpeggio dellaccordo di C
maggiore, le successive tre crome saranno di D minore. La sensazione
che si avr nella seconda battuta sar di due terzine di crome, per una
continuit di direzione.
Ultimo caso che si prender in esame, sar quello del parametro
timbrico. Se uno stesso strumento esegue note di frequenze
medio/bassa ed altre di frequenze alte, come conseguenza a livello
semantico sentiremo come se ci fossero due strumenti diversi, creando,
paradossalmente, un contrappunto ad una voce.
Questi tipi di raggruppamenti differenziano anche due tipi di attenzione:
quella selettiva e quella globale. La prima pu essere intesa come
figura, la seconda come sfondo. Infatti, nel caso di attenzione selettiva
possiamo viaggiare nella melodia, ascoltando un determinato gruppo di
strumenti o un solo strumento. Nel caso di attenzione globale ascoltiamo
tutto nellinsieme dellorchestra, ma se uno strumento stona, lo si nota lo
stesso.
Questi due tipi di attenzione sono come le figure ambigue, insieme non
c possibilit di poterle utilizzare.
La Gestalt anche importante a livello percettivo e produttivo. Nel caso
percettivo ci si riferisce a quando si ascolta unesibizione e codifico per
effetto dei vari raggruppamenti, la composizione, lesecuzione ecc. A
livello produttivo, invece, ci si riferisce a quando si compone, si arrangia
e si esegue. Ad esempio, nel caso compositivo, se laccento forte si
ritrova su una nota lunga in battere si ha una sensazione di sicurezza e
velocit, se invece si ha laccento sulla nota breve, in battere o in levare
che sia, si avr un effetto pi trascinato. Altro tipo di esempio potrebbe
essere fatto su un discorso armonico. Le composizioni di musica seriale
o atonale non possiedono dei punti di riferimento e creano continue
sensazioni di angoscia e ansia. Diversamente, in una partitura con un
centro tonale ben preciso, si avr pi sicurezza e pi decisione.
7) Stabilite le teorie Gestaltiche in musica e inteso che tutto ci che

produce suono pu essere inteso come musicale, bisogna definire il


termine musica nel senso pi accademico. Infatti, ci che distingue
una sequenza di eventi sonori da ci che definiamo musica la
coerenza. Infatti, in ci che inteso come musica, in senso accademico,
vi una continuit melodica, ritmica e armonica. C unintenzione
musicale che ben evidente che viene confermata dalla coerenza di ci
che si inteso fare. Infatti, anche se ha caratteristiche pi anomale,
anche la musica seriale, che non stabilisce una tonalit, una ritmica ecc.,
coerente al fatto che dei 12 suoni di una scala devono comparire tutti
una volta e una sola, che porta in confusione chi cerca riferimenti
durante lascolto musicale.
8) Infatti per ascolto musicale, si intende lascolto di una struttura nella
quale ascoltiamo le varie parti orchestrali e strutturali. Ci comporta
come conseguenza che, come ovvio che sia, una persona pu ritenere
di aver ascoltato per intero un brano solo se ha ascoltato il brano dalle
diverse prospettive. Lascolto musicale ha diversi livelli di percezione che
vanno da quello acustico a quello ritmico passando per quello melodico
ed armonico. E lascolto si sviluppa su tre piani:
- il primo quello dei sistemi cognitivi coinvolti che composto da un
lato dal sistema percettivo/uditivo che, con le teorie Gestaltiche,
raggruppa le notizie ricevute, dallaltro lato dalla memoria che attraverso
rappresentazioni mentali strutturano il tempo dellopera. Da tramite in
questo scambio di dati vi sono le capacit analitiche che rielaborano
mentalmente le conseguenze sonore precedenti e successive;
- il secondo il sistema psicomotorio che una relazione tra la
percezione della musica, che filtra la globalit rendendola selettiva, e
limpatto istintivo che ne ha il corpo. Un esempio potrebbe essere
quando si ondeggia o si batte il piede secondo il metro ritmico della
canzone, nonostante lascoltatore possa non essere un musicista;
- il terzo quello degli aspetti emotivi e semantici che diviso da un lato
dal significato della musica a livello testuale, melodico, armonico e
compositivo, dallaltro da segni, dove per segni si intende un qualcosa di
specifico, senza spazio ad ambiguit, e da simboli, che un concetto pi
astratto, individuale e soggettivo. Musicalmente si va pi sul simbolo che

sui segni.
Proprio per i segni e per i simboli pu essere considerato un linguaggio,
ma diversamente dal linguaggio verbale che nasce per non essere
ambiguo nella sequenza Emittente > Messaggio > Destinatario, nel
linguaggio musicale vi uninterferenza tra il compositore e lopera che
linterpretazione del fruitore. Lo schema comunicativo Compositore >
Opera < Fruitore.
Quindi, durante un ascolto musicale, per comprenderne lessenza, c
bisogno di capirne la struttura, la melodia, larmonia, la ritmica,
lensamble, le pause, le variazioni e tutte le sfaccettature dellopera.
In questo ambito risulta fondamentale lattenzione selettiva che aiuta la
comprensione su tutti i livelli gi citati. Infatti, capita spesso che una
stessa esecuzione la riascoltiamo pi e pi volte ed ogni volta ne
scopriamo delle cose nuove. Questo perch nel tempo abbiamo variato
la nostra attenzione su altre sfere di comprensione.
10) La memoria la capacit del cervello di conservare informazioni,
ovvero quella funzione psichica o mentale volta all'assimilazione, alla
ritenzione e al richiamo, sotto forma di ricordo, di informazioni apprese
durante lesperienza o per via sensoriale.
Abbiamo tre macro-categorie in generale di memoria e sono:
- Memoria sensoriale: quando si tratta di memorie che durano qualche
secondo o millisecondo e dipendono dai sensi (tattile, uditivo, visivo,
gustativo ecc.). In questo caso abbiamo quattro magazzini sensoriali che
si chiamano after images (visiva), visual persistence (visiva), memoria
iconico (visiva) e memoria ecoica (uditiva).
Questa memoria sensoriale pu durare qualche secondo, ma poi pu
raggiungere anche la memoria a breve termine e durare per qualche
minuto ed, in seguito, a seconda dellimportanza arrivare alla memoria a
lungo termine. Ad esempio se sentiamo un numero telefonico detto in
una lingua a noi incomprensibile, possiamo memorizzarlo per qualche
minuto al massimo. Ma se si tratta del nostro numero telefonico detto
nella nostra lingua, quella pu raggiungere la memoria a lungo termine.
Nel caso della memoria sensoriale pu esserci una perdita di
informazione per decadimento o interferenza, ovvero se quella

informazione non ci interessa pi o se, intanto, c stata linterferenza di


unaltra nozione.
- Memoria a breve termine: in questo caso abbiamo tre tipi di memoria a
breve termine che sono la memoria di lavoro che contiene
informazioni per uno scopo ben preciso, quella iconica manteniamo
uno stimolo visivo per qualche istante anche dopo che lo stimolo
terminato e quella ecoica che dura anche dopo che terminato lo
stimolo uditivo. Anche in questo caso possiamo perdere linformazione
per decadimento e/o interferenza. In questo caso per abbiamo anche
una fase di reiterazione, ovvero mantenere uninformazione, finch
serve, per poi cancellarla per fare spazio ad altre info.
- Memoria a lungo termine: infine, la memoria a lungo termine che
divisa in memoria semantica, legata alla comprensione dei significati di
parole e concetti, la memoria episodica relativa ad eventi e la memoria
procedurale relativa ad azioni e procedure per eseguire comportamenti
complessi.
La memoria a lungo termine una memoria di tipo seriale e non
parallela, perch non avremo mai la sensazione di sapere tutto, almeno
che non si abbia un ego cos prorompente e presuntuoso, ma questa
unaltra cosa. La memoria a lungo termine influenza quella piccola
perch detta gli interessi personali dellindividuo. Infatti, pi abbiamo
conoscenze in un ambito e pi c sete di sapere e approfondire.
Possiamo allargare la memoria a lungo termine in due macro-categorie:
Una esplicita, ovvero la memoria dichiarativa ed una implicita,
memoria non dichiarativa.
Nel primo caso, si divide in memoria episodica, dovuto ad esperienze
personali, ed in memoria semantica, che si occupa di conoscenze
generali.
Nel secondo caso, quello che interessa maggiormente la memoria
musicale, abbiamo la memoria non dichiarativa che si divide in memoria
procedurale e in condizionamento classico.
Nella memoria procedurale si parte da un punto che gi si ricorda, grazie
ai vari livelli di memoria ( tattile, uditivo e mentale) e poi si procede sulle
abilit, quindi mettere in pratica la teoria attraverso le proprie capacit.

Nel caso di condizionamento classico, si ha una risposta, appunto,


condizionata e che segue uno stimolo (come la teoria di Pavlov) e
sfugge in parte al nostro volere.
Per ricordare ognuno ricostruisce e ricrea eventi influenzati da
conoscenze regresse.
Curiosa la memoria emotiva che crea dei ricordi in base alle emozioni
provate in quella situazione.
Si pu parlare anche di memoria musicale. Infatti, spesso capita di
suonare a memoria, ma questa capacit richiede abilit ed anche calma.
Infatti, lagitazione pu provocare difficolt di memorizzazione e quindi
un pessimo ricordo. Lemozione spesso causa improvvisi vuoti di
memoria che possono essere risolti solo dalla memorizzazione dei punti
pi complessi. Per un pianista, ad esempio, molto complesso
memorizzare tutto lo spartito a memoria, ma se invece si memorizza in
cellule e poi ci si affida alla memoria tattile e a schemi mentali,
lesecuzione potrebbe non essere compromessa.
Curioso lesperimento fatto da un gruppo di ricercatori del Dartmouth
College, nel New Hampshire (Usa). Durante lesperimento ai volontari
venivano fatte ascoltare canzoni con brevi interruzioni, mentre la loro
attivit cerebrale veniva monitorata con la tecnica della risonanza
magnetica funzionale. Il risultato che se i soggetti conoscevano la
musica, il loro cervello riempiva i vuoti immaginando il seguito, e si
attivava la corteccia auditiva, proprio come se la musica fosse
proseguita. affascinante: anche se lorecchio in realt non sente la
canzone, il cervello come se lascoltasse. Quindi, si pu dire che larea
del cervello che presiede alla memoria musicale la corteccia auditiva,
la stessa che gestisce le informazioni provenienti direttamente dalle
orecchie.
11) Lesecuzione musicale ha come base uninsieme di abilit e
competenze che ne permettono la giusta produzione.
Innanzitutto c un discorso Psicomotorio che richiede un
coordinamento motorio affinch ci sia il giusto controllo dinamico ed
indipendenza degli arti e poi c un discorso di Memoria implicita o
procedurale. Per lappunto il musicista lega degli schemi per la

memorizzazione della partitura.


Poi ci sono delle capacit percettive. Infatti il musicista si crea delle
immagini sonore come punti di riferimento di ogni sua parte,
considerando le altezze sonore, i timbri, degli stacchi ritmici, un arpeggio
o un cambio di tonalit, ad esempio. Di conseguenza pu cominciare a
raggruppare le parti per livelli di complessit, dalle singole note, fino a
battute, giri armonici o intere strutture.
A queste due sono strettamente legate le abilit cognitive. Infatti,
lesecutore, attraverso delle Mappe concettuali, organizza lopera,
garantendone lapprendimento e lesecuzione. Ne segue che riesca a
strutturare il tempo, tramite caratteristiche a lui pi congeniali.
Il segreto di un buon esecutore sia uno studio approfondito di ogni
cellula, ma anche mantenere la calma durante lo studio, durante le prime
esecuzioni e soprattutto durante lesecuzione finale, godendosi
lesecuzione come uno spettatore, senza mai abbassare la guardia e
senza far interferire alcuna osservazione personale. Spesso pu
capitare che, mentre si suonato una parte complessa, una parte di se
stesso si compiaccia, e da l possano iniziare una serie di errori che
rovinano la performance.

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