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IL DECADENTISMO

LO SCENARIO: SOCIET, CULTURA, IDEE


L'ORIGINE DEL TERMINE "DECADENTISMO"
Il 26 Maggio 1883 sul periodico parigino "Le Chat Noir", Paul Verlaine pubblic un
sonetto dal titolo Languore il quale interpretava uno stato d'animo diffuso nella cultura
del tempo, il senso di disfacimento e di fine di tutta una civilt, l'idea di un
prossimo crollo.
--> Queste idee erano proprie di circoli d'avanguardia che si contrapponevano alla
mentalit borghese e benpensante e ostentavano atteggiamenti bohmien (ribelli) e
idee deliberatamente provocatorie, ispirandosi al modello "maledetto" di Baudelaire.
La critica us il termine "decadentismo" per identificarli, ma quei gruppi intellettuali
rovesciarono il senso per indicare un privilegio spirituale e ne fecero una sorta di
bandiera.
Periodici e Manifesti: il moviment trov il suo portavoce nel 1886 in un periodico,
"Le Dcadent", ma altre riviste gi degli anni precedenti interpretavano le tendenze di
quella ch ormai aveva la fisionomia di una vera e propria scuola. --> su una di queste
nel 1883 Verlaine present la personalit pi significative del gruppo in una serie
intitolata Potes maudits (Poeti Maledetti) comprendente Tristan Corbire, Arthur
Rimbaud e Stephane Mallarm.
SENSO RISTRETTO E SENSO GENERALE DEL TERMINE
Il termine "decadentismo" originariamente indicava un determinato movimento
letterario, sorto nell'ambiente parigino durante gli anni 80, con un preciso
programma culturale, espresso esplicitamente da manifesti, organi di stampa e altre
pubblicazioni;
Nel corso del 900 lo stesso termine indicava un'intera corrente culturale, di
dimensioni europee, che si colloca negli ultimi due decenni dell'Ottocento.
--> quindi il termine pu avere un significato ristretto e specifico, indicando un
movimento precisamente collocato nel tempo e nello spazio e con un programma
definito, ma pu anche assumere un significato pi ampio e indicare un'intera corrente
culturale o addirittura un intero periodo, nella complessit delle sue componenti.

LA VISIONE DEL MONDO DECADENTE

Viene radicalmente rifiutata la visione positivistica ovvero la convinzione che la


realt sia un complesso di fenomeni materiali, regolati da leggi ferree,
meccaniche e deterministiche, che la scienza, una volta individuate tali leggi,
possa garantire una conoscenza oggettiva e totale della realt e, attraverso di
essa, il dominio dell'uomo sul mondo.
Il decadente ritiene che la ragione e la scienza non possono dare la vera
conoscenza del mondo e del reale, perch lessenza del reale misteriosa e
enigmatica, perci l'anima del decadente sempre rivolta verso il mistero,
linconoscibile.
Ogni forma visibile per i decadenti non che un simbolo di qualcosa di pi
profondo. Questa visione era gi stata formulata da Baudelaire(Fiori del male).

La visione decadente propone la coincidenza tra io e mondo, tra


soggetto e oggetto, e questa unione avviene sul piano dellinconscio che la
zona oscura dove scompare l'individualit.
Il poeta decadente non usa la ragione e la scienza per cogliere il
mistero e l'essenza segreta della realt, ma altri mezzi come gli stati irrazionali
dell'esistere:malattia , follia, nevrosi, delirio, sogno, allucinazione. --> Questi
stati di alterazione non essendo controllati dalla ragione ci permettono di dare
uno sguardo al nostro interiore aiutandoci a vedere il mistero che al di l delle
cose. Questi stati possono essere anche provocati artificialmente attraverso
(Artur Rimbaud, in una famosa lettera del 1871 scrive: " Ora io sprofondo il pi
possibile nella dissolutezza. Perch? Io voglio essere poeta, e mi adopero per
divenire veggente. Si tratta di giungere all'ignoto attraverso la sregolatezza di
tutti i sensi. ")

lalcool, lassenzio, le droghe..


Per i decadenti vi sono altre forme di estasi come il panismo e le epifanie.
--> Il panismo rappresenta il confondersi dello spirito nella materia, nella
nuvola, nel filo derba
--> Le epifanie(dal greco "apparizione") avvengono quando un particolare
insignificante come un oggetto, allimprovviso si carica di un intenso significato
e affascina come un messaggio proveniente da un'altra dimensione.

LA POETICA DEL DECADENTISMO


Per i decadenti larte uno dei momenti pi importanti della conoscenza.
Infatti il poeta, il pittore, il musicista, non solo sono bravissimi nelluso della parola,
del colore, della nota ma sono dei sacerdoti e dei veggenti capaci di guardare l
dove l uomo comune non vede nulla e scoprono lassoluto. L'arte diventa una voce
del mistero e il valore pi alto, che va al di sopra di tutti gli altri e li assorbe tutti.
Questo culto religioso dell'arte ha dato origine al fenomeno dellestetismo.
L'esteta colui che basa la propria vita non sui valori morali, del bene, del
male, il giusto, lingiusto, ma sulla ricerca del bello, e in base al bello giudica
la realt.
Arte e vita si confondono e la vita viene assorbita dallarte, tutta la
vita filtrata attraverso larte: un bel viso, un bel paesaggio vengono
subito associati ad un viso o ad un paesaggio immortalato da un poeta
o da un pittore.
Il bello viene ricercato in oggetti preziosi, quadri, stoffe, gioielli, libri
antichi, e la banalit e volgarit della gente comune vengono scartate.
I teorici di questo movimento furono Gabriele D'Annunzio, Oscar
Wilde, John Ruskin.
I princpi delle loro teorie si basano sul fatto che la vita deve essere
unopera d arte, e larte deve essere pura (che contiene il proverbiale
concetto dell' "arte per l'arte", cio arte fine a se stessa senza scopi
sociali o divulgativi, semplicemente qualcosa di bello di cui godere):
arte pura e poesia pura.
LINGUAGGIO
I decadenti compiono anche una rivoluzione del linguaggio poetico: alle
immagini nitide, chiare, distinte, ora si sostituisce limpreciso, il vago,
lindefinito. E queste parole hanno quindi un carattere magico e sono capaci di
farci scoprire lignoto e di metterci in contatto con un'altra dimensione.

Il poeta decadente parla in primo luogo a se stesso infatti rifiuta di rivolgersi


al pubblico borghese ritenuto mediocre e volgare. In questo periodo sta
nascendo la cultura di massa, per cui gli artisti decadenti cercano di
differenziarsi dai prodotti scadenti, dai romanzi di appendice, e si rifugiano
nellarte che per loro vera.
Le varie tecniche espressive usate dagli scrittori decadenti sono innanzi tutto la
musicalit: la parola non ha solo un significato logico, ma ha una pura
fonicit. Infatti la musica nella visione decadente l arte suprema, e provoca
vera e propria estasi.
Gli scrittori descrivono brani musicali. Il testo principale a cui si ispirano
Larte poetica di Verlaine (1882), manifesto tecnico della nuova letteratura
decadente. Anche i versi dAnnunziani si ispirano alla musica pura in quanto le
parole contano non per il loro significato ma per il loro suono (dolci le mie
parole nella sera- ti sien come la pioggia che bruiva- tiepida e fuggitivacommiato lacrimoso de la primavera).
-->Andamento musicale, ritmo e cadenza delle frasi sono le
caratteristiche della poetica decadente.
Un'altra tecnica espressiva molto usata il linguaggio metaforico.
La metafora una figura retorica ma nella visione decadente incarna la visione
simbolica del mondo, caricando anche le cose pi comuni di significati allusivi e
misteriosi.
= La metafora decadente non pi la somiglianza tra due oggetti ma il secondo
termine di paragone spesso rimane oscuro e misterioso. Il rapporto simbolico
diverso dalla letteratura precedente, qui il simbolo oscuro e misterioso,
allusivo e carico di vari sensi.
Accanto alla metafora, la poesia decadente usa anche la sinestesia che una
fusione di sensazioni: impressioni che colpiscono un senso ci riportano a sensi
diversi. Una sensazione visiva come un colore pu dare sensazioni uditive, tattili
olfattive.( profumi freschi).
I poeti tendono anche alla fusione di vari linguaggi artistici per ottenere degli
effetti ancora pi suggestivi e particolari.
DECADENTISMO E ROMANTICISMO
Elementi di continuit--> Tutte le tendenze del Decadentismo erano gi state
anticipate nel clima romantico, principalmente in Germania e Inghilterra. Da qui il
Decadentismo come seconda fase del romanticismo. Non novit assoluta, ma
estremizzazione.
Le differenze
Languore: dato il carattere comune di rifiuto della realt e dellesotismo (verso
lassoluto), contrariamente al romanticismo che viveva tale situazione in
maniera positiva, titanica, il decadentismo invece vive tale situazione in
maniera pessimistica, codarda, ripiegandosi nellanalisi inerte della propria
malattia.
Frammento: da ci detto prima ne consegue che, mentre il romanticismo aveva
ambizioni costruttive (costituire un sapere totale), il decadentismo distrugge tali
ambizioni. Non si punta pi alla totalit, ma solo al frammento. Un particolare si
carica del tutto assoluto.
Poesia pura: la poesia perde ogni suo riferimento ed impegno circa la realt,
abbandonando ogni tipo di scopo utile alla realt, mirando ad una poesia pura,
non contaminata da interessi pratici, morali o politici.
Artificio: limportanza conferita alla forma (svuotando completamente latto)
sfocia nellesaltazione dellartificio, della complicazione (contrariamente al

romanticismo che esaltava la natura, intesa come spontaneit). Il superomismo


dannunziano per certi versi leccezione che conferma la regola.
DECADENTISMO E NATURALISMO:
Il decadentismo in antitesi con il naturalismo, ma cronologicamente queste due
correnti culturali sono contemporanee, ma quando il naturalismo comincia a finire il
decadentismo prende sopravvento continuando fino al 900.

Molti aspetti del Decadentismo non sono fatti nuovi, ma sono solo
l'accentuazione di motivi gi presenti ne Romanticismo.
Decadentismo e Naturalismo sono fenomeni culturali paralleli e compresenti
lungo gli anni Settanta-Ottanta e per i primi anni Novanta; solo a met di quel
decennio il Naturalismo comincia a esaurirsi e le tendenze decadenti prendono
il sopravvento, prolungandosi ancora in vari momenti del Novecento.
--> LE 2 CORRENTI NASCONO INSIEME E SI SVILUPPANO PARALLELAMENTE
i naturalisti sono integrati nell'ordine borghese, ne accettano l'orizzonte
culturale, costituito dal positivismo, dallo scientismo, dal materialismo, dalla
fiducia e dal progresso. Al massimo (come per Zola) usano questi elementi per
criticare gli aspetti pi aberranti del sistema, ma non si pongono in alternativa
radicale rispetto ad esso, ritengono di poterlo riformare e migliorare.
Gli scrittori decadenti patiscono pi profondamente le contraddizioni del
sistema e i meccanismi di esclusione e di emarginazione, quindi rifiutano
radicalmente l'ordine esistente con i loro atteggiamenti "maledetti" ed
estetizzanti, uscendo totalmente dall'orizzonte culturale borghese con le loro
scelte antimaterialistiche ed antiscientiste.

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Charles Baudelaire
-->Si colloca al confine fra l'et romantica e quella decadente: convoglia in se temi
fondamentali del Romanticismo ma al tempo stesso apre la strada alla letteratura
successiva, di cui anticipa molti aspetti, sia tematici sia formali.
Baudelaire profondamente legato a Parigi in cui la modernit si manifesta in
modo evidente. Un posto centrale nella sua opera occupato dalla grande
metropoli e dalle sue trasformazioni urbanistiche rapidissime che la cambiano
continuamente, cancellando le tracce del passato e i ricordi. --> del vivere
cittadino moderno Baudelaire coglie gli aspetti negativi, la solitudine che
impedisce i rapporti umani, i vizi e le turpitudini segrete, le disperazioni, ma
soprattutto la noia, che la percezione angosciosa della perdita di senso della vita.
diventa il cantore del negativo, del male, del vizio, della corruzione, dell'abiezione.
la sua una poesia provocatoria, che mira a urtare e scandalizzare il lettore,
smascherando i suoi vizi, che si nascondono sotto la facciata del perbenismo.
in lui c' per, al tempo stesso, un'ansia di elevazione spirituale, un bisogno di
purezza, un protendersi verso l'ideale e la bellezza intatta, contro la degradazione
provocata dalla vita moderna
nella sua poesia si scopre la disperata nostalgia di un contatto con la natura
che il moderno ha profanato

Baudelaire l'interprete della nuova condizione dell'artista, dell'intellettuale,


del suo isolamento e della sua esclusione nella societ attuale, del conflitto
inevitabile che lo oppone al contesto borghese, della sua <<perdita d'aureola>>,
quel prestigio quasi sacrale di cui il poeta godeva in altre stagioni della storia.

I Fiori Del Male


L'opera pi importante di Baudelaire la raccolta di poesie I fiori del male. La prima
edizione, del 1857, suscit scandalo presso i contemporanei, tanto che l'autore,
processato per oscenit, fu condannato al pagamento di un'ammenda e alla censura di
alcuni componimenti. Nel 1861 usc una seconda edizione articolata in sei sezioni,
arricchita di nuovi testi al posto di quelli soppressi e riordinata in modo da riflettere
una precisa architettura.
titolo--> il titolo della raccolta, che associa i fiori, simbolo della bellezza nella
tradizione letteraria, all'idea del male e del vizio, riflette il carattere provocatorio della
poesia baudelairiana, che si propone di <<estrarre la bellezza dal Male>>, negando
nel modo pi violento i valori e gli ideali correnti.
N.B= Nel mondo contaminato dalla modernit e dominato dalla Noia (lo
spleen) non sono pi possibili evasioni in seno alla natura n riscatti
attraverso l'amore: il bisogno di purezza e di spiritualit, che pure il poeta
avverte, destinato a rimanere perennemente insoddisfatto e sconfitto dalla
forza di attrazione del vizio e del male

I TEMI

La raccolta si apre con una poesia proemiale rivolta Al lettore. Lanovit che
l'appello non mira a captare la benevolenza del destinatario, bens a provocarlo.
Il poeta si presenta come gravato da tutti i vizi pi turpi e ignobili
Fra tutti i vizi ve n' uno che potrebbe "ingoiare il mondo in uno sbadiglio": LA
NOIA. Il colpo di scena finale della poesia che tutti questi vizi il poeta li
riconosce anche nel lettore benpensante, che ipocritamente se ne ritiene
immune e se ne sdegna.
Il poeta smaschera il vero volto del mondo borghese moderno, denunciandone il
marciume occulto, ma al tempo stesso, con un supremo gesto provocatorio,
pieno di amaro sarcasmo, arriva ad abbracciare il lettore, sentendosi affratellato
a lui nella comune miseria.

questa poesia la pi chiara testimonianza dell'atteggiamento conflittuale del poeta


nei confronti del contesto sociale in cui vive, e al tempo stesso denuncia la
consapevolezza di una degradazione legata indissolubilmente alla vita moderna nelle
metropoli industriali , che ha distrutto i valori del passato, la possibilit di rapporti
umani e di vita autentica.

Un altro motivo conduttore di tutta la raccolta quello della NOIA, dello spleen,
che nasce dalla consapevolezza che la realt moderna ha ridotto gli uomini a
cose e ha svuotato la vita di tutte le sue ragioni, per cui nulla vale pi la pena di
essere perseguito.

1.
2.
3.
4.

T1:
T2:
T4:
T7:

--> la noia peggiore dell'infelicit perch pu condurre il mondo alla


catastrofe
Non sono pi possibili evasioni in seno alla natura: la civilt moderna ha
contaminato tutto, ha precluso ogni via d'uscita (citt=caduta)
il poeta avverte in s comunque, con una tormentata sensibilit religiosa,
un bisogno di spiritualit e di elevazione a Dio ma l'attrazione del vizio, della
colpa e del male invincibile. --> per questo si sente diviso da un conflitto tra
Cielo e Inferno, a cui l'unica via di uscita la morte intesa come viaggio verso
un mondo oscuro e ignoto.
non pi possibile nemmeno un riscatto attraverso l'amore. Il mito
consolatorio della donna angelicata non esiste pi, la donna vista da un lato,
solo come essere corporeo, dall'altro appare come la donna demonio,
minacciosa e inquietante, in cerca di vittime da divorare, per cui il rapporto
amoroso si trasforma in una guerra crudele e spietata tra i due sessi.
Corrispondenze (p.349)
L'albatro (p.351)
Spleen (p.355)
Perdita d'aureola (p.367)

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LA POESIA SIMBOLISTA
Il Simbolismo, affermatosi principalmente in Francia nella seconda met dell'Ottocento
una corrente poetica specifica nel pi vasto ambito del Decadentismo europeo. Sul
modello di Baudelaire, i simbolisti intendono la poesia come rivelazione
dell'essenza pi profonda e misteriosa delle cose, non conoscibile n
comunicabile attraverso gli strumenti della logica.
Essi rinunciano a raffigurare realt ben precise e a costruire il discorso in modo
razionale, preferendo un linguaggio indefinito, evocativo e allusivo, basato su
procedimenti espressivi di tipo analogico e fonosimbolico.
--> il poeta colui che ha la facolt di decifrare questi simboli, trasferendo il loro
messaggio oscuro nel linguaggio poetico. Il suo stile dunque deve essere allusivo,

evocativo, una sorta di magia che metta in comunicazione con ci che al di la delle
apparenze.
A partire dagli anni 70 vari poeti francesi fanno riferimento a questa lezione di
Baudelaire, che viene considerato come un iniziatore e un maestro--> questi poeti
ritengono che la parola possa solo alludere a una realt pi profonda, che non pu
essere colta dalla logica comune.
PAUL VERLAINE: Trascorre una vita segnata dall'abuso di alcol e da atti di violenza,
come l'aggressione nei confronti della madre e il ferimento del giovane amico
Rimaud.
--> ritiene che la parola debba assumere le prerogative della musica, e pertanto
evitare la precisione dell'immagine e la nettezza del colore, che erano le
caratteristiche del classicismo, e puntare invece sull'indefinitezza suggestiva della
natura.
-->Esalta la musicalit della parola e punta sull'indefinitezza suggestiva, sull'
<<indeciso>> e sulla <<sfumatura>> . Rifiuta la <<rima>> e l'<<eloquenza>>
--> sviluppa motivi tipici del Decadentismo quali la noia esistenziale, la percezione
del presente come decadenza ecc..
T.1 Arte poetica (p.379)
RIMBAUD: vita caratterizzata dalla trasgressione e dall'irrequietudine.
--> da Buadelaire trae la concezione di poeta come <<veggente>> che si
immerge nell'ignoto e nell'irrazionale rifiutando gli schemi mentali della
tradizione.
--> la poesia presenta immagine puramente fantastiche, sciolte da ogni rapporto
di verosimiglianza con la realt.
MALLARME': massimo esponente del simbolismo

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