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IO AMAVO IL MARE,
LUI LA MONTAGNA
Ritratto di Carla Voltolina Pertini
a cura di Stefano Rolando
con la collaborazione di Anna Celadin
prefazione di Giuliano Pisapia
Euro 10,00
(Iva assolta a cura delleditore)
LE DONNE E LA RESISTENZA
Roberto Cenati10
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piazza per ottenere la distribuzione delle patate. Solo larrivo di cinquanta agenti da Milano
avrebbe permesso di sciogliere lassembramento grazie a getti dacqua.
I Gruppi di difesa della donna e per lassistenza ai
combattenti per la libert
Nel corso del 1944 inizi la stampa clandestina di quello che sarebbe divenuto il portavoce
dei Gruppi, Noi donne. La direzione era composta dalle comuniste Giovanna Barcellona e
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la zona che comprendeva il tratto da Porta Venezia a Rogoredo, facendo capo alla Olap, alla
Saffa, alla Bianchi, alla Innocenti, alla Readelli.
Tra gli episodi che lhanno pi profondamente toccata, Elena ricorda lincontro con
Gina Galeotti Bianchi, la prima caduta partigiana nei giorni dellinsurrezione di Milano.
Incontrai questa partigiana racconta Elena
allappuntamento in via Carlo Farini. Appena ci
siamo riconosciute, lei si sentita male ed era
molto preoccupata per il buon esito della missione
che le avevo dato da compiere. La condussi allora
in un caff e chiesi al gestore un bicchiere dacqua.
Invece lui, vedendo che stava male, le diede del
surrogato di caff. Dopo un po Gina, la Lia si
riprese e mi confess: Sai sono in stato interessante. Mi chiamo Gina Galeotti e sono sposata
Bianchi, ma mio marito si trova in carcere. Ci
lasciammo; dopo alcuni giorni scoppi linsurrezione e in quella occasione incontrai una partigiana, quella che aveva avuto i collegamenti con la
Lia. Fu lei che mi comunic la morte di quella giovane, coraggiosa staffetta, colpita da una raffica
di mitra dai tedeschi nelle ore pi calde della
Liberazione. Quando il marito usc da San Vittore
lei e il bambino che portava in grembo se ne erano
andati per sempre.
La rivendicazione dei propri diritti
Prepararsi a governare era una delle mete prefissate dalle donne in lotta. Tuttavia si trattava
di un cammino difficile, non solo per gli ostacoli di natura esterna, ma anche per linsicu 72
rezza e la remissivit di molte. A questo proposito colpisce il tono sferzante di un manifestino, diffuso dai Gruppi di Difesa della Donna
alla vigilia dellinsurrezione, col quale si incoraggiava ogni donna a impegnarsi nella vita
pubblica:
La donna non pu restare estranea e passiva
dinanzi ad un simile stato di cose. La sua passivit, il suo male interpretato e compreso senso della
famiglia e del dovere, il suo permanere nella mentalit di docile schiava e di serva contribuiscono
alla rovina della nazione e alla miseria dei suoi
cari. Se essa d la vita per la nazione, deve pretendere i suoi diritti di intervento nella vita della
nazione.
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RIMASTA SE STESSA
Umberto Voltolina5
Qui, nella mostra, c la foto con Carla che dona al sindaco di Torino Sergio Chiamparino la
500 rossa (detta la Peppa) con cui scarrozzava
per Roma il suo Sandro.
Era la fine novembre 2005, pochi giorni dopo il 5 dicembre Carla moriva nella sua casa di
Roma. significativo che lultimo dei suoi tanti viaggi (autobus e treno, lauto blu non ap5
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(A sinistra) Elezioni del 18 aprile 1948 Carla e Sandro Pertini con il col.
Luigi Voltolina; (a destra) Carla e Sandro Pertini con i genitori di Carla.
Per ricordare la mamma, Rosa Barberis, di famiglia astigiana di tradizioni socialiste, che nel
maggio 1915, pochi giorni prima dello scoppio
della guerra 15-18, si era sposata con Luigi,
nostro padre, nato a Chioggia nel 1889, giovane tenente dartiglieria, poi decorato di medaglia dargento al V.M. uomo verticale di saldi
principi Dio, patria, famiglia.
Infanzia e adolescenza, quelle di Carla, serene e gioiose, con le sorelle Laura e Luisa e
con la cugina Lisetta alle quali, come a mamma e pap, rester legatissima per tutta la vita.
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Durante una missione clandestina nelle Marche, quale partigiana combattente nel gruppo
di Pietro Capuzzi, medaglia doro della Resistenza il 2 aprile 1944, durante un rastrellamento delle SS, viene arrestata a Visso sullAppennino tra Marche e Abruzzo e caricata su un
camion per la fucilazione.
Fu un giorno tremendo per Carla, langoscia
e la paura che prov lhanno accompagnata per
tutta la vita.
Di Visso (me lo confid allospedale di Roma
ove era ricoverata in terapia intensiva, sotto leffetto di farmaci duri per la sua cardiopatia) si
portava sempre dentro di s il terrore per la
caduta e linterrogatorio, ma specialmente lo
sgomento e la vergogna che lei vide negli occhi
del compagno partigiano che sotto tortura aveva fatto il suo nome.
Scamp miracolosamente alla morte quella
domenica delle Palme del 44, ma quella paura laccompagn per sempre, il che fece dire
al suo Sandro:
il vero coraggio di chi come Carla riusc a continuare la lotta partigiana vincendo giorno dopo
giorno la paura.
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Ai primi di giugno del 1944 Carla a Milano, entra nel Comitato esecutivo della Federazione Giovanile Socialista, sotto la guida
di Libero Cavalli. Diventa redattrice del giornale clandestino La rivoluzione socialista, primo numero il 25 giugno 1944.
Con altre partigiane, le staffette, Carla era incaricata tra laltro della distribuzione del giornale e dei volantini insurrezionali, che si effettuava con pericolosi viaggi sulle bici di esperti
compagni operai.
Furono queste azioni, tra le quali Carla
ricordava limprovvisato comizio nel piazzale
antistante la fabbrica CGE nel luglio 1944, con
distribuzione del volantino Compagni lavoratori a farla entrare in contatto con lambiente operaio di Milano.
Mi raccontava dei pranzi domenicali con
Sandro in via Cola di Rienzo 37 in casa di Lina
e Felice Maderna operai militanti socialisti della CGE, che mitigavano la povera dieta delle
mense popolari. Nascono in quel periodo le
amicizie di tutta la vita con alcuni giovani compagni partigiani: Libero Cavalli, loperaia
Anna Di Lorenzo, Eugenio Maderna, Paolo Pescetti studenti lavoratori classe 1925.
Cito queste amicizie, ravvivate negli anni
con gli incontri in via Juvara 12 in casa Cavalli,
perch la lotta di liberazione fu anche questo:
lincontro, che lasci un segno indelebile di
rapporti, tra persone diverse tra loro per et,
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Dopoguerra
Incominciano gli anni difficili della ricostruzione, gli anni delle lotte operaie e contadine,
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del forte impegno politico e di presa di coscienza delle donne, cui Carla partecipa attivamente come militante socialista, in un irripetibile clima di entusiasmo, di speranze, di eccitante attesa di un mondo migliore.
L8 giugno 1946 Carla e Sandro si sposano
a Roma con cerimonia civile in Campidoglio.
Lei volle il ritorno del padre dalla prigionia.
Sandro gi segretario del partito socialista ed
eletto deputato allassemblea costituente aveva cinquantanni lei 25. Vanno ad abitare in
lungotevere Flaminio a Roma.
Sandro, un uomo importante con una vita
travagliata alle spalle cos commentava:
Carla stata la mia unica fonte di serenit ma
allinizio io pensavo che lei fosse troppo giovane,
temevo un fallimento matrimoniale.
Lasciati dopo la liberazione gli studi di economia alla Bocconi ero negata per la matematica si dedica giornalismo firmando Carla Barberis, secondo il cognome della madre (socialista per tradizione familiare) collaborando
come pubblicista ai quotidiani Epoca, Avanti!,
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Appartengono a quel periodo di giornalismo militante, le sobria cene in trattoria (bisognava stare attenti al bilancio poich lo stipendio da deputato dellepoca gi non elevato, era
in buona parte destinato al Partito) e la mitica
500 rossa, portiera antivento con cui accompagnava a Montecitorio il suo Sandro.
Limpegno sociale
Nel 1964 Sandro Pertini viene nominato vicepresidente della Camera dei Deputati e Carla,
battagliera e determinata, ma in fondo di natura timida e riservata, per evitare conflitti di interesse, sapendo di fare con questa scelta non
facile, cosa grata al rigoroso compagno, fa un
passo indietro, rinunciando alla sua vita alla
sua attivit di giornalista parlamentare. Concluder in un anonimo ufficio stampa del ministero dei LL.PP. la sua carriera giornalistica.
Per evadere dal Palazzo, pur rimanendo
nel privato vicinissima al suo Sandro, che nel
giugno del 68, con lelezione a presidente della Camera dei Deputati sera trasferito come abitazione a Montecitorio.
Si iscrive alla facolt di Scienze politiche di
Firenze Cesare Alfieri (la stessa in cui sera
laureato il marito quarantacinque anni prima)
ove si laureer nel 1972 per poter accedere
alla specializzazione in psicologia presso lUni 42
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Fare la moglie di un Presidente non una professione che d senso alla vita. La Pertini ci ha dimostrato che una donna non prima di tutto una
moglie ma una persona.
Finalmente c tempo per stare insieme, loro due soli con gli amici di sempre, pur continuando Carla il suo impegno di assistenza psichiatrica a Firenze e a Prato, dove nel 1987 si
era trasferita presso lAmbulatorio del Dipartimento di Igiene Mentale del dottor Graziano
Graziani, con cui continuer a collaborare finch le condizioni di salute glielo hanno permesso. Per tale impegno lamministrazione
comunale di Prato le ha consegnato le Chiavi
della Citt nel corso di una cerimonia che si
tenuta nel 1999.
2005
Carla muore a Roma il 5 dicembre 2005. Le
sue ceneri riposano a Stella San Giovanni accanto a quelle del suo Sandro.
Pochi giorni prima lultima sua intervista:
A Milano abbiamo fatto tante cose insieme
adesso sono molto molto triste e penso che sia stato
tutto invano ma non pensavo che andasse a
finire cos male, dopo che noi ragazze e ragazzi
abbiamo rischiato tanto e poi basta.
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SOMMARIO
Introduzioni
Giuliano Pisapia
Prefazione ........................................................9
Andrea Gandolfo
Nota biografica ...............................................11
Stefano Rolando
Le ragioni che rendono attuale
una biografia ..................................................17
Anna Celadin
Introduzione al convegno .............................25
Le radici familiari
Umberto Voltolina
Rimasta se stessa ............................................33
Carlotta Voltolina
Una zia anticonvenzionale............................48
Graziano Graziani
Tra Firenze e Prato, psicologa volontaria ...125
Renata Thiele
(intervista a cura di Tilde Steiner)
Roma, nella scia di Emilio Servadio .............136
Altri testi
Carla Voltolina
Conclusioni della tesi di specializzazione in
Psicologia, Universit degli Studi di Torino
(a.a. 1975-1976) .................................................149
Parigi, Nizza e la Francia di Carla e Sandro
Pertini (intervista, 2000) ...............................153
Paolo Conti
Muore la moglie di Pertini. Sandro, un grande
amore, Corriere della Sera (7.12.2005)..........159
Pino Nazio
Carla Voltolina non dorm mai al Quirinale,
LUnit (8.3.2006) .........................................164
La Fondazione Sandro Pertini......................170
Io amavo il mare,
lui la montagna
Ritratto di
Carla Voltolina Pertini