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DM ANALISI

INTERNET
COMPIE 30 ANNI

E NOI LO USIAMO COS


Navighiamo molto su F acebook e poco sui siti degli uffici pubblici.
Facciamo shopping , ma non la dichiarazione dei redditi.
In occasione del 30 aprile, anniversario dell'ar rivo del w eb nel nostro
Paese, abbiamo indagato sul rappor to tra gli italiani e
il mondo digitale. E abbiamo scoper to che pu (anzi de ve) migliorare
di GIANLUCA DE MARTINO scrivigli a attualita@mondadori.it

Il 29 e 30 aprile lInternet
Day: si festeggia lanniversario
dellarrivo del web in
Italia. Gli appuntamenti sono
su italianinternetday.it.

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Trentanni fa Internet arrivava in Italia. Era il 30 aprile del


1986 quando per la prima volta il nostro Paese fu connesso alla
Rete: il segnale part dai ricercatori del Centro universitario
per il calcolo elettronico di Pisa e raggiunse la stazione di
Roaring Creek, in Pennsylvania, attraverso la rete satellitare
atlantica Satnet. E un anno dopo, il 23 dicembre 1987, venne
creato il dominio .it. Sembra un secolo fa, considerato che
oggi contiamo circa 30 milioni di utenti attivi sul web. Leggere
un giornale, consultare lorario dei treni o comprare una borsa
online ci sembra normale, ma il frutto di quel sogno dei
pionieri della navigazione, diventato progetto concreto. Per
festeggiare il trentennale, il governo ha promosso lInternet
Day il 29 e 30 aprile, con iniziative in tutta Italia. Sar loccasione
per parlare a chi nel 1986 non era ancora nato e ora utilizza
la Rete pi di tutti: 9 giovani su 10 tra i 15 e i 24 anni, infatti,
sono connessi. Ma che rapporto hanno gli italiani con il web?

LITALIA IN RITARDO RISPETTO ALL'EUROPA


Il nostro Paese al quartultimo posto in Europa per accesso
alla Rete. Un terzo della popolazione non connesso
scrive la Commissione europea nella ricerca Digital economy
and society index 2016. Quando si tratta di effettuare un
bonifico o fare shopping, gli italiani preferiscono ancora
i metodi tradizionali: il 28% si affida allhome banking
(la media europea del 46%), a 1 su 3 fa acquisti
online (in Europa sono 2 su 3). E ancora meno sono
quelli che consultano e scaricano gli atti della pubblica
amministrazione, dal bando per lasilo nido alla delibera
comunale, alla dichiarazione dei redditi precompilata:
rispettivamente il 24% e il 17%, secondo Eurostat,
nonostante le leggi sulla trasparenza lo consentano.
LE CAUSE? SIA TECNOLOGICHE SIA CULTURALI
Secondo la Commissione europea, in Italia mancano le
competenze digitali. Le ragioni sono la quota importante di
anziani e il basso livello di istruzione. Cosa significa
in concreto? Il divario tecnologico-culturale dipende
da elementi molto diversi tra di loro, per esempio let
media della popolazione italiana, superiore rispetto a quella
europea spiega Antonio Samaritani, direttore dellAgid,

Cibo
18,5%

Bevande
11,5%

Media
7,9%

Fonte: Blogmeter

Contrasro

DI COSA SI P ARLA SU INSTAGRAM

Tv
33%

Attualit
30%

Politica
19%

Fonte: Blogmeter

DI COSA SI P ARLA SU TWITTER

lAgenzia per lItalia digitale. Per colmarlo necessario da


un lato far crescere le competenze digitali dei cittadini per
favorire lutilizzo di Internet, dallaltro semplificare i servizi
digitali, in modo da facilitare lesperienza degli utenti che
interagiscono con la pubblica amministrazione via web.
In questo sar utile lo Spid, il sistema pubblico di identit
digitale, che permetter di accedere a tutti i servizi online
con ununica password. Rispetto al resto dEuropa scontiamo
un grande ritardo accumulatosi nel tempo, ma il 2016
pu essere considerato linizio della rimonta: da questanno
siamo entrati a far parte del gruppo dei Paesi che registrano
una crescita pi rapida. Importante per fare il salto
di qualit, dice la Commissione europea, investire sulla
banda ultralarga: bisogna ora vedere quale sar limpatto
reale del piano annunciato dal governo per dare a
tutti gli italiani entro il 2020 la connessione veloce ad
almeno 30 megabyte al secondo.

I PI CLICCATI SONO I SOCIAL NETWORK


Facebook & Co. hanno contribuito ad aavvicinare alla Rete
un crescente numero di persone e a incentivare gli acquisti di
computer e smartphone da parte di una nuova platea
di potenziali navigatori. Facebook il social pi diffuso,
superando i 25 milioni di utenti attivi al mese nel 2015:
oltre la met degli italiani iscritti alla piattaforma creata da
Zuckerberg ha meno di 35 anni, 1 su 4 ne ha oltre 46.
Snapchat e Instagram sono invece quelli cresciuti di pi tra il
2014 e il 2015: oggi gli iscritti sono rispettivamente 600.000
(soprattutto teenager) e 8 milioni Di contro, sono calati
Twitter e Google+, che comunque vantano numeri notevoli:
6,4 e 8,4 milioni di utenti. I social hanno aiutato a diffondere
Internet sia tra gli adolescenti sia tra gli over 50 spiega
Vincenzo Cosenza, social media strategist. La Rete viene
percepita perlopi come strumento di comunicazione.
Si utilizza Facebook per dire ci che si pensa, Instagram
per postare foto, Snapchat per la messaggistica istantanea.
Ma le potenzialit del web vanno sfruttate meglio: sia
dal punto di vista quantitativo, perch il numero di persone
connesse pu ancora aumentare, sia da quello qualitativo,
perch molti servizi che si potrebbero utilizzare sono invece
trascurati. questa la sfida dei prossimi 30 anni.

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