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Senilit il secondo romanzo di Italo Svevo; venne scritto tra 1892 e 1897, ma
venne pubblicato lanno successivo, prima su un quotidiano triestino,
Lindipendente e poi a spese dellautore. Lo scarso successo port Svevo a un
silenzio letterario di venticinque anni. Venne riscoperto e ripubblicato nel 1927 a
Milano, in seguito al clamore letterario dovuto alla pubblicazione della Coscienza di
Zeno e alla critica positiva a questo romanzo da parte di Eugenio Montale.
Come il personaggio di Una vita, Alfonso Nitti, anche Emilio Brentani incarna la
figura dellinetto, incapace di vivere davvero, ma imprigionato nei suoi sogni e
illusioni, in un continuo ed inconsapevole autoinganno. Sono entrambi due sconfitti
dalla realt a cui non riescono appartenere. Il primo si suicider, ponendo fine al
senso di inutilit e inadeguatezza che lo attanaglia; fine simile a quella della
sorella del protagonista di Senilit, che illusa dellamore di Stefano a causa delle
sue stesse fantasie, nel momento della delusione amorosa perde il contatto
definitivo con la realt, abbandonandosi allabuso di etere, che la condurr alla
morte. Per senilit Svevo - come spiega nella nuova prefazione al romanzo del
1927 - intende proprio linettitudine del protagonista, che lo rende incapace da
affrontare la vita e la realt stessa, chiuso com nella sua interiorit. Questa
esasperazione di autoanalisi assume carattere rilevante anche nella forma e nella
sintassi del romanzo; Svevo espone il racconto secondo la coscienza e psicologia
di Emilio, seguendo quindi i suoi sentimenti e le sue considerazioni. Diventa
centrale nel funzionamento del romanzo non pi la struttura spazio-temporale
delle vicende, ma i moti dellanimo e le reazioni agli eventi dei personaggi,
Trama:
Protagonista del romanzo Senilit di Italo Svevo Emilio Brentani, un
trentacinquenne scapolo che vive insieme alla sorella Amalia in un modesto
appartamento nella Trieste di fine ottocento. Un umile impiegato in una compagnia
di assicurazioni con una fama da intellettuale acquisita grazie ad un mediocre
romanzo che ha fatto parlare ma non ha mai venduto. La vita delluomo
monotona e grigia, vissuta sempre in difesa, per evitare di esporsi direttamente, in
una condizione di perenne senilit.
Il suo mondo ridotto davvero ai minimi termini: oltre alla sorella Amalia, il
protagonista frequenta una sola altra persona, Stefano Balli.
Amalia Brentani, una figura dolce e delicata che vive ancora pi appartata del
fratello: il suo mondo la sola casa ed ad essa che lei dedica tutta se stessa.
Tutte le sue attenzioni sono per il capofamiglia Emilio e per il loro nido; qualunque
altro istinto, compreso quello amoroso, stato totalmente sacrificato a questo fine.
Anche la sua condizione di vita quindi di senilit.
Stefano Balli invece uno scultore artisticamente fallito che indirizza tutto il suo
bisogno di compiacimento nel successo che ha con le donne (che per non sa
amare) e nellammirazione che lamico Emilio mostra nei suoi confronti.
La piatta vita del protagonista viene totalmente sconvolta da una giovane e
bellissima donna, Angiolina Zarri. Emilio inizia a frequentarla spinto dal forte
desiderio di essere finalmente lui a divertirsi almeno un volta nella vita (come ha
sempre sentito raccontare da altri). Travolto in un vortice di avvenimenti che va
ben oltre le sue capacit, risulter per sconfitto una volta ancora, trascinando con
se anche chi a lui fortemente legato: Amalia, la cui vita dipende in tutto e per
tutto da quella del fratello.
Emilio pensa che Angiolina sia una ragazza innocente, nonostante alcune voci che
girano sul suo conto riguardo a relazioni amorose sospette. Si pone addirittura
lobiettivo di essere suo maestro di vita insegnandole a trarre il dovuto vantaggio
dalla sua bellezza, ad usarla con furbizia con gli uomini per soddisfare tutti i propri
desideri. Arriva cos anche a suggerirle di trovarsi un marito ricco per poter essere
poi pienamente liberi di godersi a vicenda. La sua volont, lo chiarisce subito,
infatti quella di non legarsi a lei, di vivere veramente la relazione come un puro
divertimento, un passatempo. Lei non sembra assolutamente sconvolta dalla
proposta ma anzi la mette subito in pratica comunicandogli dopo pochi giorni di
essersi ufficialmente fidanzata con un ricco sarto di nome Volpini. La disinvoltura
della ragazza unita anche alla sua estrema vanteria (chiede a lui di dirle se gli
uomini si voltano a guardarla) fanno vacillare le convinzioni del protagonista, ma
solo per poco: prevalgono sempre le illusioni e subito tutto riprende come se
niente fosse.
Allinizio la relazione tra Angiolina e Emilio ha un effetto positivo sulla sorella di lui,
Amalia. La ragazza si interessa ai patimenti damore del fratello e pu finalmente
vivere in diretta una storia damore, conosciuta fino a quel giorno solo attraverso i
romanzi. La situazione cambia per rapidamente. Lassenza da casa del fratello, il
silenzio in cui lui si chiude quando il sentimento per Angiolina si trasforma in una
ossessione dominata da una gelosia maniacale, mettono infatti la ragazza di fronte
alla propria piena solitudine. Sente le mancanza dellamore.
La coscienza di Zeno il terzo romanzo di Italo Svevo, scritto dal 1919 al 1922 e
pubblicato nel 1923, dopo il lungo silenzio letterario dellautore. Raggiunge il
successo nazionale e internazionale grazie aEugenio Montale, che in un articolo del
1925 tesse le lodi del romanzo, e a James Joyce, amico di Svevo, che fa conoscereil
romanzo in Francia.
Innovativa la struttura del romanzo, costruito ad episodi e non secondo una
successione cronologica precisa e lineare. Il narratore il protagonista, Zeno
Cosini, che ripercorre sei momenti della sua vita all'interno di una terapia
di psicoanalisi. La Coscienza si apre con la Prefazione del dottore
psicoanalista(identifica dall'ironicamente beffarda etichetta di "dottor S.", con un
sotterraneo richiamo al cognome dell'autore reale) che ha avuto in cura Zeno e
che l'ha indotto a scrivere la sua autobiografia. Il protagonista si sottratto alla
psicoanalisi e il medico per vendetta decide di pubblicare la sue memorie. I sei
episodi della vita di Zeno Cosini sono:Il fumo, La morte di mio padre, La storia del
mio matrimonio,La moglie e lamante, Storia di unassociazione
commerciale e Psico-analisi. Ogni episodio narrato dal punto di vista del
protagonista, e il suo resoconto degli eventi risulta spesso inattendibile; egli
presenta la sua versione dei fatti, modificata e resa come innocua in un atto
inconscio di autodifesa, per apparire migliore agli occhi del dottor S. (una sorta di
secondo padre, sotto i cui occhi recitare la parte del "figlio buono"), dei lettori e
forse anche ai propri).
Dopo una Prefazione e un Preambolo sulla propria infanzia, nel terzo capitolo Zeno
scrive del suo vizio del fumo (Il fumo): fin da ragazzino il protagonista dedito a
questo vizio, da cui cerca inutilmente di liberarsi con diversi tentativi infruttuosi,
testimoniati dalle pagine di diari e dai libri (noch dai muri...) su cui vengono
scritte la data e la sigla u.s. (ultima sigaretta). Infine per liberarsi dal fumo il
protagonista si fa ricoverare in una clinica, da cui fugge, corrompendo con una
bottiglia di cognac linfermiera che lo sorveglia. Lepisodio del fumo permette a
Zeno di riflettere sulla propria mancanza di forza di volont e sull'incapacit di
perseguire un fine con forza e decisione. Tale debolezza attribuibile al senso di
vuoto che egli sente nella sua vita, e allassenza nella sua infanzia di una figura
paterna che fornisca regole e norme comportamentali.
Il secondo episodio (La morte di mio padre) appunto incentrato sulla figura del
padre di Zeno. Il protagonista-narratore analizza il difficile rapporto con il genitore,
che non riesce a identificare come figura di riferimento e guida. Zeno infatti non ha
mai tentato di stabilire un rapporto affettivo e di reciproca intesa con il padre.
Quando quest'ultimo colto da paralisi, il figlio, in cerca di approvazione e
giustificazione, prova ad accudirlo prima che sia troppo tardi. Ma durante la notte,
il padre viene colpito da un edema cerebrale. Ormai incapace di intendere e volere
luomo destinato a morte certa, e Zeno spera, per evitare ulteriori sofferenze al
padre e soprattutto fatiche per se stesso, in una fine rapida e indolore.
Nellestremo momento della morte in un gesto incontrollato il padre schiaffeggia il
figlio, per poi spegnersi; gesto che segner irremediabilmente il protagonista e ne
orienter tutti i malcelati tentativi di spiegare quel gesto, o di giustificare il proprio
atteggiamento.
Terzo evento del romanzo (La storia del mio matrimonio) la storia del matrimonio
di Zeno. Il protagonista, dopo aver conosciuto Giovanni Malfenti, uomo daffari
triestino, inizia a frequentare la sua casa e la sua famiglia. Zeno si innamora di una
delle quattro figlie di Malfenti, Ada, la pi bella, che per innamorata di un
altro, Guido Speier. Il protagonista si dichiara ad Ada, da cui viene rifiutato. Si
rivolge allora anche alle tre sorelle con la stessa proposta di matrimonio, ma tale
proposta viene accolta solo dalla meno affascinante, Augusta, che tuttavia sa
garantire alluomo un matrimonio borghese ed apparentemente felice, dato che
entrambi i coniugi vedono realizzati i loro desideri inconsci (e cio, trovare una
seconda "madre" per il protagonista, o trovare un marito per Augusta). In questo
capitolo il personaggio appare come linetto dei due romanzi precedenti (Una
vita e Senilit): immerso nelle sue fantasie, viene trascinato dagli eventi senza
essere in grado di scegliere.
Il quarto episodio della vita di Zeno la storia dellamante (La moglie e l'amante):
in un desiderio di conformarsi a un costume sociale il protagonista trova una
giovane amante, Carla. La relazione con la donna si rivela ambigua per Zeno, che
da una parte non vuole far soffrire la moglie, mentre dallaltra attratto
dall'esperienza trasgressiva del tradimento coniugale. La storia con Carla (nei
confronti della quale Zeno prova sia desiderio che senso di colpa) si conclude,
tuttavia quado la ragazza, stanca delle contraddizioni del protagonista, sposa il suo
insegnante di canto, mentre Zeno ritorna dalla moglie incinta. In Storia di
unassociazione commerciale si assiste invece al fallimento dellazienda messa in
piedi da Zeno e Guido, marito di Ada, a causa dello sperpero del patrimonio da
parte di questultimo.Guido, dopo due tentativi di suicidio simulati per avere
ulteriore denaro dalla moglie e salvare cos l'impresa, riesce erroneamente a
uccidersi. Zeno, dopo aver sbagliato corteo funebre, riscuote successo negli affari,
ma ci non serve a conquistargli le simpatie di Ada, che ormai lo disprezza e parte
per il Sudamerica.
Infine nellultimo episodio, intitolato Psico-analisi, Zeno riprende, dopo sei mesi di
interruzione, a scrivere le sue memorie, per ribellarsi al medico, esprimendo il suo
disprezzo e il suo rifiuto per la psicoanalisi. Ma in questo ultimo atto si rende conto
che la malattia interiore di cui si sentiva vittima e da cui riesce a curarsi una
condizione comune a tutta lumanit e che coincide con il progresso del mondo
intero. Il romanzo si conclude con una drammatica profezia di unesplosione che
causer la scomparsa delluomo dalla faccia della Terra.
"Non ho scritto che un romanzo solo in tutta la mia vita", ha dichiarato una
volta Svevo. quanto accade, di norma, a scrittori fortemente autobiografici, che
anche quando inventino un personaggio di finzione ne ricalcano la figura, gli umori
e persino il linguaggio e in questo i protagonisti dei tre romanzi, Alfonso Nitti,
Emilio Brentani e Zeno Cosini non si sottraggono al confronto sul proprio stesso
autoritratto. Eppure vera anche laltra celebre frase di Svevo, riguardante per la
verit la solaCoscienza di Zeno (che aggiunge la scommessa della narrazione in
prima persona da parte del protagonista sia pure col filtro non necessariamente
trasparente della curatela, della sua confessione, da parte dello psicoanalista
indicato con la sola iniziale di "S."): " unautobiografia e non la mia". Del resto,
proprio lo slittamento continuo fra personaggio e narratore uno dei fattori che
rendono straordinariamente moderna lavventura letteraria di Svevo. Lo
stesso scrivere male, che viene rimproverato a Svevo dai primi lettori (anche da
alcuni dei pi favorevoli), pu essere letto nel quadro di un incompleto
padroneggiamento della lingua italiana da parte di un cittadino austroungarico; ma
anche e viceversa, nella Coscienza, come accorta e allusiva riproduzione di una
voce altra, quella del personaggio Zeno, da parte dellautore Svevo.
Trama
La storia, che si distende 1918 al 1928 segue le vicende delle vicende delle
sorelle Teresa e Carolina Materassi, due sarte cinquantenni molto abili che, nella
loro casa di Santa Maria a Coverciano, ricamano corredi da sposa per la nobile
clientela fiorentina. Le due sorelle hanno passato una vita di rinunce, nel culto
ossessivo del loro lavoro, cui hanno sacrificato soddisfazioni ed amori; grazie a
questa vita austera, Teresa e Carolina hanno acquisito una posizione di prestigio e
sono riuscite a recuperare il patrimonio che il padre aveva precedentemente
dissipato. Con loro, oltre alla vecchia serva Niobe, vive la sorella minore Giselda,
riaccolta in casa dopo un fallito matrimonio ad appena ventanni con un giovane
nobile dissoluto. I rapporti con la sorella non sono idillici: Teresa e Carolina non
hanno mai compreso ed accettato la decisione di Giselda di sacrificare il dovere
alla passione.
Lequilibrio familiare viene sconvolto dallarrivo di Remo, il figlio quattordicenne
della quarta sorella,Augusta, orfano di entrambi i genitori. Bellissimo e dai modi
affabili,Remo riesce a conquistarsi laffetto e la venerazione di Teresa e Carolina,
mentre Giselda, che reduce dalla sua ferita amorosa odia tutto il genere maschile,
lo tratta con freddezza e scarsa simpatia. Remo al suo arrivo praticamente semianalfabeta, ma le zie riescono a fargli prendere in pochi mesi la licenza
elementare. In seguito per il ragazzo si rifiuta di continuare gli studi.
Cresciuto, Remo vive come un dandy di provincia, un viveurdispirazione
dannunziana. Crudele con le zie, che chiama scimmie ammaestrate, e alla
continua ricerca di divertimenti, Remo dissipa velocemente tutti gli averi delle zie,
comprando persino una motocicletta e, poco dopo, unautomobile. Le zie infatti,
prima scrupolose amministratrici del loro patrimonio faticosamente accumulato a
costo di sacrifici, sono ora succubi del nipote, che ha portato una ventata di
freschezza nella loro esistenza grigia ed austera. Teresa e Carolina arrivano al
punto di firmare una ingente cambiale al nipote, che, dopo un viaggio, torna a casa
con Peggy, una ricca ereditiera americana.
Dopo il matrimonio, alla presenza delle zie agghindate a festa, e poi Remo e Peggy
ripartono. Teresa e Carolina sono ormai povere: la casa non pi di loro propriet,
tutti i loro averi sono stati venduti e sono cos costrette a cucire la biancheria per
le contadine. Non viene meno per la loro venerazione per Remo, di cui
conservano in casa una grande fotografia, come una specie di reliquia sacra.
Analisi e commento
Con le Sorelle Materassi Palazzeschi maschera un dramma familiare dipingendolo
con tinte ironiche e svelandone lintrinseca assurdit. Nella prospettiva dellautore,
infatti, lingenuit caricaturale e la repressione delle passioni delle due
protagoniste sono la vera causa della loro rovina; Remo, privo di qualsiasi scrupolo
morale, approfitta di una situazione che lo vede come privilegiato, sfruttando le
debolezze caratteriali delle zie. Cos Palazzeschi pu mischiare pathos e ironia,
grottesco e piet per la situazione delle Materassi: il quadro della asfittica vita
provinciale, movimentata dallarrivo del superuomo Remo, diventa il terreno su cui
si esercita il gusto irridente dellautore, che mette in ridicolo, con tocco leggero, sia
il vuoto etico del giovane Remo sia la cieca devozione al dovere di Teresa e
Carolina.
Questo gusto caricaturale, gi notato in Chi sono? o in Lasciatemi divertire, diventa
anche un sottile gioco intertestuale con i classici della letteratura e con la
tradizione della beffa toscana: Palazzeschi ricalca in certi tratti il gusto satirico
del Pinocchio di Collodi, cos come la descrizione dapertura delle colline toscane
richiama la settima giornata del Decameron (guarda caso, quella sotto il
reggimento del lussurioso Dioneo) di Boccaccio, che viene ripreso proprio per la
sua carica narrativa, che celebra ivalori terreni dellAmore, del Caso, della Natura.
Dopo un periodo di intenso fermento sperimentale, Aldo Palazzeschi negli anni
Trenta abbraccia una nuova fase artistica orientata verso un deciso ritorno alle
forme letterarie pi tradizionali seppur riviste e proposte in chiave decisamente pi
giocosa e leggera.
In questo specifico periodo, e pi precisamente nel 1934, lo scrittore propone al
pubblico di lettori il romanzo "Sorelle Materassi", opera dalla forma senz'altro
conforme alla tradizione letteraria canonica che tanto si discosta dalla fase
artistica nettamente pi audace e anticonvenzionale che Palazzeschi aveva
abbracciato solo pochi anni prima.
La storia ambientata nel 1918 in Toscana, nel borgo di Santa Maria a Coverciano
e ha per protagoniste due sorelle, Carolina e Teresa Materassi, ormai cinquantenni
zitelle dedite esclusivamente al loro lavoro in qualit di ricamatrici. Figlie di una
madre insipida e succube del marito e di un padre sconsiderato che prima di
morire ha dilapidato l'intero patrimonio familiare, le due vivono la loro esistenza
con l'unico obiettivo di riparare al danno causato dal genitore e risollevare le sorti
economiche della famiglia.
Trama
L'inizio del romanzo ambientato nel 1957 presso la necropoli etrusca di
Cerveteri, vicino a Roma, dove il protagonista - narratore interno - si trova in gita
assieme ad un gruppo di amici. Il suo pensiero, osservando le tombe etrusche,
corre, per associazione d'idee, al cimitero ebraico di Ferrara in via Montebello e,
pi precisamente, alla tomba monumentale dei Finzi-Contini, che si trova in una
giardino, disputando lunghe partite a tennis e dilettati dalla signorile ospitalit dei
padroni di casa.
Durante queste divertenti giornate il protagonista e la giovane Micl hanno
l'occasione di passare molto tempo assieme, (spesso dimenticandosi persino della
partita a tennis); fanno lunghe escursioni in giardino, parlano e rafforzano sempre
pi la loro intesa, ma la timidezza e il timore di un rifiuto della ragazza fanno
sfumare l'ennesima occasione che il protagonista ha per dichiarare apertamente il
suo amore, quella in cui i due si trovano chiusi in una vecchia carrozza all'interno
della rimessa.
III
Il rimorso per il mancato coraggio dimostrato in quell'occasione viene subito
aggravato dalla decisione fulminea di Micl di andare a Venezia per completare la
tesi e laurearsi. Atterrito dall'improvvisa partenza dell'amata (avvenuta il giorno
dopo l'episodio della carrozza), il protagonista continua per a frequentare casa
Finzi-Contini: da una parte per completare anche lui la tesi di laurea (il professore
Ermanno gli aveva messo a disposizione l'intera biblioteca) e dall'altra per non
perdere il contatto con Micl (anche solo attraverso gli oggetti e i luoghi da lei
frequentati in quella casa). Durante questo periodo il protagonista approfondisce la
sua conoscenza con il Malnate, partecipando attivamente ai salotti organizzati in
casa da Alberto.
In occasione di Pesach (la Pasqua ebraica), Micl torna a casa e, subito avvertito
da Alberto di una grande sorpresa, il protagonista abbandona la cena di famiglia
per raggiungere casa Finzi-Contini. Micl con la consueta familiarit lo accoglie
all'ingresso: egli prende coraggio e si precipita ad abbracciarla e, travolto dalla
gioia, finalmente la bacia sulle labbra. Micl per lo respinge, ma senza
colpevolizzarlo.
IV
Il protagonista capisce di avere incrinato il suo rapporto con Micl, la quale da
questo momento assume nei suoi confronti un atteggiamento del tutto freddo e
distaccato. Tuttavia egli non rinuncia al suo amore e perci continua a frequentare
il giardino e la compagnia, tormentando Micl con continui tentativi di toccarla,
tenerla tra le braccia e baciarla (dando vita a quelle che lei chiama scene
coniugali), cercando persino di indurla a concedersi, ma Micl lo respinge ancora
e, a questo punto, gli chiarisce il motivo del suo comportamento, lo stesso che
tempo prima l'aveva indotta a fuggire a Venezia senza dirgli nulla: gli spiega che il
giorno in cui erano rimasti chiusi nella carrozza aveva capito che il loro rapporto di
amicizia si stava trasformando in qualcos'altro, e che questo l'aveva spaventata
tanto da indurla a scappare sperando che la situazione si risolvesse da s e tutto
tornasse come prima. Gli spiega anche che, malgrado lei da bambina avesse avuto
una cotta (uno striscio) per lui, tra di loro non sarebbe potuto esserci altro che
amicizia poich sono due persone molto simili, quasi come fratello e sorella,
stupidamente onesti entrambi, uguali in tutto e per tutto come due gocce
d'acqua ed entrambi con il "vizio" di vagheggiare il passato. Il protagonista non
vuole per credere alla verit appena udita, e anzi preferisce darsi una spiegazione
pi facile da accettare: l'esistenza di un altro uomo. Glielo dice francamente e
Micl reagisce pregandolo di diradare le sue visite fino a non presentarsi pi.
Questo segna la rottura definitiva del loro rapporto.
Lontano da casa Finzi-Contini, il protagonista inizia a frequentare Giampiero
Malnate, diventando suo amico (nonostante i due, durante i salotti da Alberto, si
dimostrassero acerrimi rivali, almeno in materia politica). Durante uno dei loro
incontri, Malnate lo porta in un postribolo e questo segna il culmine del processo di
degradazione in cui il protagonista sprofondato dopo la rottura del rapporto con
Micl.
Rientrato a casa il protagonista ha una conversazione franca con il padre, al quale
spiega tutto, compreso il tormentato rapporto con Micl. L'anziano genitore,
dimostrandosi innanzitutto amorevole e comprensivo, gli consiglia di porre fine ad
ogni legame con i Finzi-Contini, troppo diversi da lui, e anche con Malnate,
spingendolo invece a pensare al suo futuro. Nonostante la ferma decisione di non
recarsi pi dai Finzi-Contini e di tornare a dedicarsi ai suoi doveri e alla sua
vocazione di letterato e scrittore, il protagonista, durante uno dei suoi
vagabondaggi notturni, si ritrova inconsciamente davanti al muro di cinta della
magna domus, quasi a rievocare l'episodio di dieci anni prima, quando una
giovanissima Micl a cavalcioni del muro lo invitava ad arrampicarsi per entrare
nel giardino. A differenza di allora, questa volta decide di scavalcare per fare
un'ultima visita al luogo. Qui pervaso da uno strano senso di pace e, arrivato di
fronte alla rimessa, viene subito colpito dalla convinzione che Micl ricevesse di
notte, in segreto, Malnate, spiegando cos di fatto la presenza di una scala
appoggiata al muro di cinta (come per agevolarne la valicata), il suo improvviso
atteggiamento confidenziale e complice nei confronti del milanese e l'altrettanto
repentino atteggiamento ostile di Alberto (lui che lo aveva sempre ammirato), ma
finisce per accettare questo pensiero con distacco, quasi con serenit:
Il romanzo si chiude con l'amaro ricordo della Seconda guerra mondiale. Alberto,
gi da tempo malato di linfogranuloma maligno, morir nel 1942 e sar l'unico a
riposare nella tomba di famiglia progettata dall'antenato Mois Finzi-Contini, un
architetto. Giampiero Malnate, arruolatosi nel 1941 nel corpo di spedizione italiano
inviato in Russia (CSIR), non torner mai pi. L'intera famiglia Finzi-Contini verr
catturata nell'autunno del 1943 dai repubblichini e, dopo un breve periodo
trascorso nel carcere ferrarese di via Piangipane, deportata nei campi di
concentramento prima di Fossoli (Carpi), poi della Germania, destinati a morire nei
lager nazisti.